Il 2016 del judo: 57 kg, la favola di Rafaela Silva

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Il 2016 del judo: 57 kg, la favola di Rafaela Silva
Il 2016 del judo: 57 kg, la favola di Rafaela Silva
LA CAMPIONESSA OLIMPICA
Quella della brasiliana Rafaela Silva
assomiglia ad una storia da cinema. Nata in
una favela di Rio de Janeiro, la
ventiquattrenne ha vissuto un’infanzia difficile,
ed anche la sua carriera da judoka non è
stata sempre semplice. Pensiamo, ad
esempio, alle tante ingiurie razziste che le
furono indirizzate su internet durante i Giochi
di Londra 2012 e che – per sua stessa
ammissione – la portarono quasi a lasciare
l’agonismo. Ma, quando torna nella sua città,
Rafaela diventa imbattibile: già nel 2013, infatti, conquistò il titolo mondiale nella sua Rio, per
poi diventare, dopo due stagioni altalenanti, campionessa olimpica fra la sua gente, regalando
oltretutto al Brasile il primo oro di queste Olimpiadi. Del suo 2016 ricordiamo anche l’oro
ottenuto al Grand Prix di Tbilisi ed i due bronzi del Grand Slam di Parigi e dei Campionati
Panamericani.
LE ALTRE PROTAGONISTE
Battuta nella finale olimpica da Silva, l’infaticabile mongola Sumiya Dorjsuren si conferma
comunque numero uno del ranking mondiale. La venticinquenne è infatti solita disputare un
numero elevatissimo di tornei, finendo quasi sempre sul podio: campionessa asiatica,
quest’anno Dorjsuren si è imposta anche al World Masters di Gudalajara, ed ha chiuso terza
al Grand Slam di Tokyo.
Fa una certa impressione trovare, al terzo posto del ranking mondiale, un’atleta che non ha
partecipato ai Giochi Olimpici di Rio 2016: stiamo parlando di Hélène Receveaux, esclusa
dalle convocazioni francesi per fare spazio ad Automne Pavia, divenuta campionessa
europea per la terza volta in carriera. Vincitrice del Grand Slam di Abu Dhabi e del Grand Prix
di Samsun, nonché finalista del World Masters, Receveaux, atleta dal judo solo
apparentemente compassato, sarà una delle protagoniste annunciate del 2017.
Campionessa dl mondo in carica e campionessa olimpica a Londra 2012, la giapponese Kaori
Matsumoto ha aggiunto una nuova medaglia a cinque cerchi al suo palmarès, seppur di
bronzo, mentre dopo una lunghissima carriera di successi la portoghese Telma Monteiro è
salita per la prima volta su un podio a cinque cerchi.
LE AZZURRE
Il 2016 ha segnato un passaggio di consegne nella squadra azzurra: la storica leader della
categoria, Giulia Quintavalle, è di fatto uscita di scena quando ha capito di non poter
realizzare nuovamente il sogno olimpico. Prima donna italiana campionessa olimpica nel judo
in quel di Pechino 2008, la livornese è stata anche quinta a Londra 2012, mentre il suo
successo più importante sul circuito mondiale è il Grand Prix di Abu Dhabi nel 2011.
Tra le atlete candidate alla successione di Quintavalle, fino ad ora ad ottenere i risultati più
convincenti è stata Maria Centracchio. Entrata tra le migliori cinquanta del ranking mondiale,
la ventiduenne molisana si è laureata campionessa italiana ed ha ottenuto un bronzo
all’European Open di Sofia.
IL RANKING
1 DORJSUREN Sumiya MGL 3330
2 SILVA Rafaela BRA 2233
3 RECEVEAUX Helene FRA 2150
4 YOSHIDA Tsukasa JPN 2118
5 KIM Jandi KOR 1894
6 MALLOY Marti USA 1700
7 SMYTHE-DAVIS Nekoda GBR 1357
8 LIEN Chen-ling TPE 1326
9 PAVIA Automne FRA 1303
10 MATSUMOTO Kaori JPN 1290
11 KARAKAS Hedvig HUN 1274
12 CAPRIORIU Corina ROU 1154
13 GJAKOVA Nora KOS 1044
14 MONTEIRO Telma POR 1042
15 BEAUCHEMIN-PINARD Catherine CAN 962
16 ROPER Miryam GER 908
17 MANUEL Darcina NZL 806
18 PODOLAK Arleta POL 766
19 BENARROCHE Lola FRA 760
20 UDAKA Nae JPN 721
47 CENTRACCHIO Maria ITA 278
73 LO GIUDICE Martina ITA 136
76 RIGHETTI Anna ITA 128
81 GIORGIS Valentina ITA 118
87 QUINTAVALLE Giulia ITA 98
155 CAGGIANO Giulia ITA 12
Il 2016 del judo: 73 kg, la lezione di Shohei Ono
IL CAMPIONE OLIMPICO
Shohei Ono è stato uno dei
protagonisti assoluti del
2016, e non a caso è stato
votato come miglior judoka
dell’anno. Il ventiquattrenne
giapponese non si è fatto
vedere molto fuori dai confini
nazionali, ma quando è
salito sul tatami ha
dimostrato una netta
superiorità sulla
concorrenza. Campione
mondiale in carica, Ono ha
iniziato l’anno con la vittoria del Grand Prix di Düsseldorf, e poi è ricomparso direttamente a
Rio 2016, dove ha conquistato un meritatissimo oro. In ventitré combattimenti internazionali
disputati tra il 2015 ed il 2016, il nipponico ha ottenuto altrettante vittorie, anche se lo scorso
anno fu sconfitto nella rassegna nazionale di Fukuoka, titolo che comunque si è ripreso lo
scorso aprile.
GLI ALTRI PROTAGONISTI
A guidare il ranking mondiale di fine è anno è l’azero Rustam Orujov, finalista olimpico e
campione europeo della categoria, anche se nella rassegna continentale approfittò in finale di
un clamoroso errore del georgiano Lasha Shavdatuashvili, medagliato di bronzo olimpico,
che si prese l’ultimo shido a pochi secondi dal termine. Il caucasico ha ottenuto ben sette podi
individuali nel 2016, comprese due vittorie, quella degi Europei e quella del Grand Prix de
L’Avana, oltre ad essere stato medagliato in due Grand Slam ed al World Masters di
Guadalajara.
A olte il ranking mondiale mente spudoratamente, e così davanti ad Ono si trova anche il
connazionale Soichi Hashimoto, un paradosso che naturalmente deriva dal numero di tornei
disputati: senza dubbio, comunque, questo venticinquenne è un atleta di grandi qualità, tanto
da imporsi nel World Masters, nel Grand Slam di Tokyo e nella rassegna continentale asiatica.
Il sudocoreano An Chang-Rim ha brillato nella prima parte di stagione, vincendo il Grand
Slam di Parigi, ma non si è poi confermato, mentre la sorpresa relativa è stata quella del belga
Dirk Van Tichelt, atleta sicuramente di spessore ma che si è preso, a trentadue anni, un
inatteso bronzo olimpico.
GLI AZZURRI
Questa categoria è stata caratterizzata a lungo da una situazione ingarbugliata, con tanti
pretendenti al ruolo di leader nazionale. Alla fine, però, a Rio 2016 non ci è andato nessuno:
Andrea Regis, che negli ultimi mesi sembrava essere quello messo meglio per raggiungere
questo obiettivo, ha dovuto fare i conti con un infortunio che lo ha messo fuori gioco. Nel 2017
seguiremo sicuramente con interesse le gesta di Enrico Parlati, mentre Antonio Esposito è
oramai emigrato stabilmente verso gli 81 kg. Quanto a Marco Maddaloni, la sua vicenda ed il
conflitto con la federazione sono già stati ampiamente trattati a tempo debito, in una vicenda
che avrebbe potuto e dovuto avere un esito diverso.
IL RANKING
1 ORUJOV Rustam AZE 3010
2 HASHIMOTO Soichi JPN 1931
3 ONO Shohei JPN 1900
4 AN Changrim KOR 1870
5 SHAVDATUASHVILI Lasha GEO 1651
6 GANBAATAR Odbayar MGL 1360
7 TATALASHVILI Nugzari GEO 1316
8 MOGUSHKOV Musa RUS 1212
9 MUKI Sagi ISR 1180
10 VAN TICHELT Dirk BEL 1130
11 MACIAS Tommy SWE 1109
12 IARTCEV Denis RUS 1069
13 SHARIPOV Mirali UZB 1060
14 MARGELIDON Arthur CAN 944
15 BOBOEV Giyosjon UZB 914
16 DRAKSIC Rok SLO 902
17 KURZHEV Uali RUS 846
18 WANDTKE Igor GER 838
19 SAIYINJIRIGALA CHN 834
20 KANIVETS Dmytro UKR 806
58 REGIS Andrea ITA 289
74 PARLATI Enrico ITA 210
76 ESPOSITO Antonio ITA 208
95 MADDALONI Marco ITA 133
191 BRUNO Emanuele ITA 28
208 MELONI Augusto ITA 24
230 TOSOLINI Ermes ITA 18
309 SCOLLO Gesualdo ITA 4