[N-PONTECRONAC - 5] NAZIONE/GIORNALE/PON/10<UNTITLED

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[N-PONTECRONAC - 5] NAZIONE/GIORNALE/PON/10<UNTITLED
PONTEDERA / VALDERA
MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2012
“
BUSINESS & TRADIZIONI
«QUESTA E’ UNA ZONA ATTIVA
DOVE C’E’ VOGLIA DI LAVORARE SENZA
RASSEGNARSI ALLA CONGIUNTURA»
Il sindaco:
«La banca
deve mantenere
la centralità
nell’economia
della cittadina»
Dalla “Banchina” alla grande rinascita
La lunga storia della “Bientina”
Il Credito Valdinievole ha ristrutturato «quella che tutti chiamiamo sede»
— BIENTINA —
«QUESTA non sarà mai una semplice filiale per noi — ha detto il
presidente, Alessandro Belloni —
continuiamo, infatti, con orgoglio a chiamarla sede perché qui
si è compiuto gran parte del nostro percorso. La ristrutturazione
mira a rafforzare la nostra presenza sul territorio in cui la banca è
nata, oltre cinquant’anni fa, prima di unire il suo cammino a quello del Credito Valdinievole».
Intenso l’intervento del vicepresidente Giuseppe Brini che ha rivis-
suto il passato della Banca di Bientina: «Mio padre Alberto e gli altri soci fondatori realizzarono un
sogno, percependo le potenzialità
di un paese che, grazie all’impegno e al lavoro dei suoi abitanti e
alla Banchina che dava loro fiducia, è diventata il centro attivo e
vivace che conosciamo».
«NEL 2010 — ha continuato Brini — a me e agli amministratori
della zona, Giovandomenico Caridi, Paolo Galligani e Franco Bianchi, fu affidata la complessa responsabilità di portare in un gioiello come il Credito Cooperativo
della Valdinievole una situazione
difficile. A distanza di 54 anni un
altro miracolo si è compiuto, dopo la fondazione della Banchina:
la rinascita. Grazie al presidente
Belloni, al Consiglio d’amministrazione, al direttore generale,
Leonardo Quiriconi e a una strut-
tura professionale e valida, ci stiamo riappropriando del nostro territorio e costruiamo per il futuro».
Parole riprese dal sindaco di Bientina, Corrado Guidi, che ha ribadito come la Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme e
Bientina non sia uno qualunque
ORGOGLIO
«A distanza di 54 anni
un altro miracolo
è stato compiuto»
degli istituti che popolano il centro storico: «Qui abbiamo una
pezzo di noi. Il passato è importante, ma dobbiamo guardare
avanti e questa Banca ha dimostrato di saperlo fare, pur restando fedele alle sue origini».
Il vicepresidente della Federazione Toscana delle Banche di Credi-
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IL PRESIDENTE
INAUGURAZIONE La cerimonia di sabato scorso al Credito Valdinievole
GRANDE
partecipazione
all’inaugurazione della rinnovata
Filiale di Bientina, sabato 14 gennaio. Il cuore della cittadina, piazza Vittorio Emanuele II, ha accolto molte persone per una cerimonia significativa sia per la storia
del Credito Valdinievole che per
il suo futuro.
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to Cooperativo, Umberto Guidugli, ha evidenziato la capacità del
Credito Cooperativo di poter fronteggiare la crisi anche grazie al
complesso di valori e alle esperienze di dottrina sociale su cui si fonda: «E il Credito Valdinievole ne
è un esempio dimostrando come
una Bcc sia in grado di rafforzare
il radicamento territoriale anche
in presenza di una fusione. Questa inaugurazione apre le porte,
anche metaforicamente, a un futuro tutto da scrivere».
IL TAGLIO del nastro inaugurale, da parte del sindaco Guidi, dopo l’inno suonato dalla Filarmonica Bientinese, la benedizione del
pievano di Bientina Don Ettore
Baroni e poi la scoperta da parte
dei Soci e dei clienti della filiale,
moderna e luminosa, e dei nuovi
uffici. Un’atmosfera di festa e serenità che ha coronato un processo
d’integrazione ormai perfettamente compiuto.
«LA BANCA di Credito
Cooperativo di
Montecatini Terme e
Bientina deve mantenere
centralità nell’economia
del Comune. Di banche
ce ne sono tante, ma di
banche di Bientina una
sola». Il sindaco Corrado
Guidi si è espresso così
prima di tagliare il nastro
inaugurale della rinnovata
filiale bientinese del
Credito Valdinievole. In
effetti il suo impegno per
il bene dell’istituto è
sempre stato energico.
«L’amministrazione
comunale si è
preoccupata della sorte
della banchina e ha
cercato il suo meglio — ha
detto — è nostro dovere
difendere le aziende che
operano qui».
«L’economia bientinese è
cambiata negli ultimi anni
— ha spiegato il sindaco
— orientandosi al
commercio e ai servizi
anche grazie a una
politica di liberalizzazioni
che ho iniziato tempo fa.
Il Credito Valdinievole ha
dimostrato capacità di
interpretazione e di
sostegno concreto,
attenzione al territorio,
alle piccole e medie
imprese, ai professionisti
alle famiglie, alle
associazioni, alle persone.
La ristrutturazione — ha
concluso — è un simbolo
importante di questo forte
impegno». Sono stati,
infatti, creati anche nuovi
uffici per consentire alla
Banca di Credito
Cooperativo di
Montecatini Terme e
Bientina di continuare a
essere, per la sua
importanza strategica e di
contatto, una sede e non
“solo” una filiale.
L’INTERVISTA PARLA IL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO ALESSANDRO BELLONI. LA CRISI ECONOMICA INTERNAZIONALE IN PRIMO PIANO
«Molte attività hanno voglia di ripartire, decisivo il legame col territorio»
— BIENTINA —
«CI SONO attività in crescita, c’è voglia
diffusa di ripartire e di non cedere ad una
crisi ancora sicuramente in atto e determinata da fattori che vanno ben oltre i confini
nazionali». Così il presidente Alessandro
Belloni sottolinea due elementi «chiave»:
la reazione del territorio, e la riposta della
banca, fedele alla mission delle famiglie e
delle imprese che chiude l’anno con un aumento degli impieghi che è, a sua volta, un
dato in controtendenza.
Presidente cosa chiede questa forte incertezza dell’economia alle banche radicate sul territorio?
«Questo è il tempo in cui il legame stretto
con il territorio deve fare ancora un passo,
anche se questo, indubbiamente, comporta
sforzi non indifferenti. La nostra banca, ad
esempio, ha prorogato di altri sei mesi il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti come come ci chiedono famiglie e azien-
de. Ma abbiamo fatto anche accordi con le
Province per l’anticipo del pagamento delle fatture alle aziende, perché i tempi lunghissimi dei pagamenti stavano mettendo
in forte difficoltà gli imprenditori. Queste
sono risposte importanti per sostenere il lavoro, l’economia, il tessuto delle imprese locali che è la nostra ricchezza e la nostra forza».
Quanto è forte, presidente, la stretta
sul credito contro la quale più volte in
questa crisi è stato puntato il dito?
«La stretta sul credito oggi in Italia è un fenomeno che esiste e come noto è legato a
problemi di liquidità delle banche che, a loro volta, stanno fronteggiando la crisi economica e indubbiamente erogano con meno facilità. Noi la stretta sul credito cerchiamo di limitarla al massimo e, appunto, i nostri impieghi sono lì a dimostrarlo. Siamo
sul territorio, lo conosciamo bene, e alle richieste che ci vengono poste sappiamo come dare risposte».