Trama Kiki è una giovane strega che, compiuti i tredici anni, come

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Trama Kiki è una giovane strega che, compiuti i tredici anni, come
Trama
Kiki è una giovane strega che, compiuti i tredici anni, come da tradizione di
famiglia, parte a cavallo della sua scopa per un anno di pratica nelle arti
magiche fuori città. Dopo aver superato la tempesta ed aver incontrato un'altra
giovane strega, insieme al suo simpatico gatto nero Jiji, Kiki si ferma in un
caratteristico villaggio di mare, meta prefissata nell'immaginario della giovane
fin dalla partenza; qui vi arriva grazie ad un treno in cui si era fermata a
dormire.
Kiki è una giovane streghetta che, a tredici anni, decide di diventare autonoma
iniziando il suo apprendistato. Un soggetto piuttosto semplice e, come altri film
di Hayao Miyazaki, tratto da un racconto già noto in Giappone, scritto da Eiko
Kadono. La produzione di questa pellicola, “Kiki - Consegne a domicilio”,
cominciò durante le ultime fasi di lavorazione de “Il mio vicino Totoro”, motivo
per cui la regia non fu inizialmente affidata al cartoonist giapponese. Fortuna
volle che egli non apprezzò la prima draft della sceneggiatura e, terminato uno
dei suoi film più riusciti, decise di prendere in mano le redini della produzione.
“Kiki - Consegne a domicilio” è un film tutt’altro che complesso ma non per
questo banale. La cornice in cui si svolgono le vicende è una città che, per
architettura, ricorda molto le città del Nord Europa, mentre lo stile degli
abbigliamenti e i mezzi meccanici ci pongono temporalmente nella prima metà
del XX secolo. La storia di Kiki, l'impegno che mette nel cercare di diventare
indipendente, ha un che di giapponese ma anche di puro spirito americano, e
potrebbe essere un valido insegnamento per chi oggi, finiti gli studi, comincia a
rimboccarsi le maniche per entrare nel mondo del lavoro. Delusioni, successi...
a Kiki capita di tutto, ma seguendo l'insegnamento della madre continua a
sorridere, perché il sorriso e la disponibilità sono quei mezzi che aprono tutte le
porte e che ti permettono di essere accettato anche in comunità dove non sei
visto di buon occhio.
L'animazione è molto gradevole e alcuni personaggi secondari (in particolar
modo quelli più anziani) risultano particolarmente indovinati. Interessante,
infine, il metodo che Miyazaki impiega per mostrare lo sviluppo della
protagonista, ovvero il gatto nero Jiji, quasi un peluche simbolo dell’infanzia,
con il quale, ripresi i suoi poteri magici, Kiki continuerà a non dialogare, segno
di una maggiore maturità mentale.