Rendiconto Fondo High Yield 30.12.2013
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Rendiconto Fondo High Yield 30.12.2013
CONSULTINVEST HIGH YIELD FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE APERTO OBBLIGAZIONARIO FLESSIBILE RENDICONTO ANNUALE AL 30 DICEMBRE 2013 CONSULTINVEST HIGH YIELD RENDICONTO AL 30 DICEMBRE 2013 Società di Gestione : Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R. Banca Depositaria: BNP Paribas Securities Services INDICE Relazione degli Amministratori - Considerazioni generali Parametro di riferimento (benchmark) Rapporti con Società del Gruppo Attività di collocamento delle quote Situazione Patrimoniale Sezione Reddituale Nota Integrativa - Parte A – Andamento del valore della quota Parte B – Le attività, le passività e il valore complessivo netto Parte C – Il risultato economico dell’esercizio Parte D – Altre informazioni Relazione della società di revisione 2 Relazione degli Amministratori Considerazioni Generali Da un punto di vista generale possiamo sinteticamente dire che - come pare evidente dalla Tabella A. - il 2013 si è confermato come un anno in cui, ancora una volta e per il quinto anno consecutivo, i mercati finanziari sono stati condizionati positivamente dall’azione ultra espansiva delle Banche Centrali dei Paesi Sviluppati, nonostante una crescita economica generalmente modesta, come ha testimoniato invece la cattiva performance delle materie prime. In particolare il supporto aggressivo e altamente sperimentale offerto dalle Banche Centrali come la Federal Reserve, la Bank of England, la Banca Centrale Europea (BCE), la Bank of Japan, la Reserve Bank of Australia (solo per citare alcune tra le più importanti a cui andrebbe aggiunta anche l’azione espansiva della Banca Centrale Cinese che ha consentito una fortissima espansione del credito domestico dei cui effetti dettaglieremo più avanti), attraverso il posizionamento dei Tassi Ufficiali ai minimi storici e grazie a potenti iniezioni di liquidità, ha consentito forti compressioni dei premi al rischio (il rendimento in eccesso rispetto a quello privo di rischio) presenti sui mercati sviluppati, nonostante questi premi fossero già giunti a livelli molto contenuti sul finire del 2012 se visti in rapporto alle deboli condizioni delle economie sottostanti e alle Politiche Fiscali complessivamente restrittive nei Paesi Sviluppati. La compressione dei premi al rischio è avvenuta tanto sui mercati azionari che su quelli Obbligazionari più rischiosi. Si noti, infatti, come all’interno delle obbligazioni solo quelle più rischiose, ovvero quelle che scontano i livelli più elevati di premio al rischio come ad esempio le Obbligazioni ad alto rendimento o High Yield (HY) e le Obbligazioni dei Paesi Periferici della Zona Euro, come l’Italia), siano state le uniche a sperimentare riduzioni di rendimento, prezzi in salita. Vittime delle loro deficienze strutturali e dell’impossibilità di stare al passo con le scelte monetarie ultra espansive e interventiste dei Paesi Sviluppati i Mercati Emergenti hanno, invece, sofferto. Sia dal punto di vista delle valute che nella performance dei mercati azionari e obbligazionari. Performance condizionate dai deflussi d’investimento internazionali che sono andati a focalizzarsi sui mercati Europei e in particolare verso l’Area dell’Euro, dove i timori di una crisi sistemica sono andati progressivamente riducendosi. Tabella A. Mercati Azionari (Var. %) 2013 MSCI World S&P 500 EuroStoXX 50 Germania Italia Giappone Hong Kong 24,10% 29,60% 17,95% 25,48% 16,56% 56,72% 2,87% MSCI EM MSCI EM LATIN AMERICA MSCI EM ASIA MSCI EM EUROPE Brasile Russia India Cina Obbligazioni (Var. rendimenti in p.p.) Germania 10 anni Italia 10 anni USA 10 anni Indice Obbl. Investment Grade US Indice Obbl. Investment Grade Eur Indice Obblig. HY US Indice Obblig. HY Eur Valute (var. %) EURUSD -4,98% -15,72% -0,22% -7,55% EURJPY Materie Prime (Var. %) Indice S&P GSCI Prezzo Futures Petrolio WTI -15,50% -5,52% 8,98% -5,42% Prezzo Futures Petrolio Brent Prezzo Oro Prezzo Rame 2013 0,613 -0,372 1,244 0,60 0,15 -0,44 -0,97 4,17% 0,19% -2,21% 7,19% -0,28% -28,18% -7,01% Fonte: Bloomberg, BoFA ML. Legenda: Calcoli effettuati sul periodo 31 Dic 2012 - 31 Dic2013 considerando le date antecedenti più vicine nel caso di festività La prima parte del 2013 si è caratterizzata per una continuazione dei trend economici di bassa crescita nei Paesi Sviluppati e di rallentamento in quelli Emergenti. Nella Zona Euro, superata la fase d’incertezza provocata dalle elezioni italiane e della crisi cipriota, il ciclo economico è riuscito ad entrare in una lunga fase di progressiva stabilizzazione – peraltro su livelli di crescita minimi - nonostante le Politiche Fiscali siano rimaste ancora complessivamente restrittive. 3 Il principale motore positivo dei mercati finanziari rimaneva la spinta e il sostegno monetario delle Banche Centrali. Questo trovava la sua massima espressione in Giappone nell’Abenomics. L’Abenomics è la politica economica voluta dal Primo Ministro Giapponese Abe che si propone di rilanciare l’economia attraverso una forte iniezione di liquidità che deve indebolire lo Yen e riportare in positivo l’inflazione dopo anni di deflazione (tasso negativo d’inflazione). Altra potente fonte di stimolo monetario veniva dagli USA con il Quantitative Easing versione numero tre (la QE III). Questa prevedeva acquisti mensili da parte della Banca Centrale per 85 Mld $ (lo 0,5% del PIL) di Obbligazioni Governative associati alla “garanzia” di mantenere fino al 2015 i tassi ai minimi storici. E da ultimo nelle rassicurazioni lanciate dalla BCE per contenere la crisi della Zona Euro che si erano tradotte nella famosa frase di Draghi di una difesa “a qualsiasi costo” dell’Euro (il “Whaterver it takes”), che lasciava intravedere anche un possibile e imminente utilizzo della OMT (il programma della BCE che prevede massicci acquisti di Titoli di Stato dei Paesi Membri in modo non condizionato da parte della BCE) per salvaguardare la stabilità del Debito Pubblico dei Paesi Periferici. La spinta positiva della Politica Monetaria riusciva anche a contenere gli effetti negativi sui mercati portati dallo scontro politico istituzionale tra Democratici e Repubblicani sul Bilancio Fiscale USA e sull’innalzamento del tetto sul Debito Federale che avrebbe portato ad un accordo in grado di rendere più restrittiva la Politica Fiscale USA. Questa tendenza positiva rimaneva in essere fino a Maggio inoltrato, quando iniziavano a prendere corpo i primi dubbi sull’efficacia economica e l’impatto per la stabilità finanziaria posti dalle Politiche Monetarie super espansive e sperimentali alla luce del prolungato scollamento tra andamento dei mercati finanziari e performance ancora molto deludenti delle economie reali. Il punto per la FED, oltre che per alcuni osservatori, stava diventando quello per cui gli scarsi benefici in termini di ripresa economica (minore disoccupazione e maggiore inflazione) non erano più in grado di controbilanciare i ben evidenti “costi” legati alla possibile formazione di nuove bolle speculative sui mercati. Iniziavano, infatti, a comparire i primi segni di ciò con tassi reali molto negativi delle obbligazioni governative Core, la notevole compressione dei rendimenti nominali sul mercato dei prestiti bancari speculativi e sulle Obligazioni High Yield, come anche sulle valutazioni azionarie, ormai elevate data la bassa crescita reddituale e l’ampio ricorso alla leva aziendale destinato a ripagare il capitale gli azionisti con riacquisti azionari. Il fatto topico si rivelava quello delle dichiarazioni di Bernanke a metà Maggio. Questi, ventilando la possibilità di una riduzione della QE III nel corso del 2013, ha mandato in fibrillazione tutti i mercati, aprendo una fase molto volatile della durata di alcune settimane durante le quali i guadagni realizzati nei primi mesi del 2013 venivano ridotti in modo significativo – v. Tabella B che illustra i rendimenti da inizio anno fino alle date indicate. Tabella B. Al 21 Maggio 2013 Al 28 Giugno 2013 MERCATI AZIONARI (Var. %) MSCI WORLD S&P 500 EuroStoxx 50 Germania Italia Giappone Honk Kong MSCI EM MSCI EM LATIN AMERICA MSCI EM ASIA MSCI EM EUROPE Brasile Russia India Cina Al 21 Al 28 Maggio Giugno 2013 2013 OBBLIGAZIONI (VAR. dei Rendimenti) 13,61% 17,04% 7,05% 11,29% 7,09% 47,75% 3,09% 0,00% -0,67% -2,52% 1,59% -1,78% -7,69% -6,15% 3,53% 1,59% 7,10% 12,63% -1,26% 4,56% -6,35% 31,87% -8,22% 0,00% -10,89% -16,08% -7,79% -13,52% -22,14% -16,47% -0,16% -12,78% Germania 10 anni Italia 10 anni USA 10 anni Indice Obbl. Investment Grade US Indice Obbl. Investment Grade Eur Indice Obblig. HY US Indice Obblig. HY EUR VALUTE (Var. %) EURUSD EURJPY MATERIE PRIME (Var. %) Indice S&P GSCI Prezzo Futures Petrolio WTI Prezzo Futures Petrolio BRENT Prezzo Oro Prezzo Rame - 0,08 0,41 0,57 0,05 0,17 0,73 24,22 - 7,21 26,38 1,43 143,46 - 49,87 101,05 - 6,64 -2,14% -1,45% 15,66% 12,99% -2,41% -5,46% 4,73% 5,16% -6,48% -8,06% -17,79% -26,98% -8,58% -16,48% L’iniziale impatto negativo esercitato dalle poche parole di Bernanke è stato forte su tutti i mercati e in particolare su quello dell’obbligazionario governativo USA i cui rendimenti a 10 anni schizzavano al rialzo, tra Maggio e Agosto dal 1,6% al 3%, evidenziando un assetto di equilibrio instabile mantenuto solo grazie alla soppressione dei rendimenti esercitata proprio da Politiche Monetarie super aggressive. Tra i mercati più colpiti si registravano quelli dei Paesi Emergenti, che da allora non sono più stati in grado di recuperare i precedenti guadagni neppure nei mesi seguenti (dopo che la FED aveva cercato di chiarire la portata delle dichiarazioni con una sensibile marcia indietro). L’impatto negativo per i Paesi Emergenti è stato, in realtà, amplificato da due componenti. La prima riguardava la situazione di debolezza e fragilità strutturale di molti Paesi Emergenti, caratterizzata da crescita ancora sbilanciata sull’export, con condizioni di 4 sviluppo domestico arretrato e concentrato in pochi settori industriali, con deficienze infrastrutturali importanti e con sbilanci finanziari esterni legati a flussi di capitali a breve termine, di natura prettamente speculativa, provenienti dal resto del Mondo. Di conseguenza i Paesi con elevati saldi negativi di Partite Correnti e/o con un’elevata inflazione strutturale e con limitate capacità di realizzare riforme economiche e sociali sono stati quelli a subire i maggiori danni prodotti dalla fuga dei capitali speculativi esteri. Fuga di capitali determinata dalle attese di una futura riduzione della QE da parte della FED. In sostanza il ragionamento dietro tali deflussi può essere sintetizzato con presa di coscienza degli Investitori che i Paesi Emergenti avrebbero dovuto necessariamente entrare in una fase di decisa ristrutturazione economica che avrebbe prodotto bassa crescita economica in un regime di minore liquidità globale disponibile: ossia un mix di minore rendimento e maggior rischio. Al tempo stesso il principale Paese Emergente, la Cina, che avrebbe potuto fungere da stabilizzatore positivo di questa situazione, si è trovato invece a dover gestire gli sbilanci generati dagli effetti di lungo termine di una crescita spropositata del credito verso settori sempre meno performanti, generando rischi di potenziale instabilità finanziaria. Così la reazione delle Autorità cinesi, volta a cercare di contenere il credito bancario, produceva rialzi dei tassi d’interesse e metteva in dubbio le prospettive di ritorno ad una crescita elevata. In poche settimane sia i mercati azionari che quelli obbligazionari emergenti, anche a causa delle forti perdite di valore dei cambi, hanno iniziato una violenta correzione negativa da cui, di fatto, non sono ancora riusciti a riprendersi che marginalmente. Questa persistenza di performance negative dei mercati emergenti si realizzava a differenza di quanto, invece, accadeva alla maggior parte di quelli dei Paesi Sviluppati che invece avevano ripreso a correre una volta preso atto delle precisazioni della FED. Infatti, visto l’effetto negativo planetario esercitato dalle esternazioni di Bernanke, la FED decideva di correre ai ripari e tranquillizzare i mercati, ribadendo che la fine della QE III non sarebbe stata imminente e che l’inizio della riduzione degli acquisti (il cd QE Tapering) non avrebbe coinciso con l’inizio di una fase restrittiva, una valutazione che, invece, era stata proprio quella centrale fatta dai mercati. La FED post-ripensamento già a Giugno s’impegnava a rafforzare il messaggio rassicurante ai mercati attraverso la cd Forward Guidance, dichiarando come la QE III non aveva una agenda precisa e come la Politica Monetaria sarebbe rimasta comunque molto espansiva ancora a lungo. Questa nuova posizione e la paura che potessero riemergere nuove tensioni sulla Politica Fiscale USA, nonostante un certo rafforzamento dell’economia USA visto durante l’estate, portavano la FED, anche a Settembre, a decidere di non voler dare inizio alla fase di riduzione della QE III favorendo la speculazione che il supporto delle Banche Centrali non era per nulla destinato a calare nel breve e medio termine. Questa lettura della Politica Monetaria favoriva così nuovi ed ulteriori guadagni per le attività finanziarie. Queste rassicurazioni venivano ampiamente confortate da altrettante simili provenienti dalle altre Banche Centrali dando spinta ai mercati che si avvantaggiavano anche da un miglioramento dello Scenario Macro grazie a dati economici che nei Paesi Sviluppati avevano iniziato a non essere più negativi, non solo gli USA, ma anche in GB e nella zona Euro dove, complice il rilassamento delle politiche di Austerità Fiscale coincidente con il periodo della campagna elettorale tedesca, si notavano diversi miglioramenti (quelli più interessanti in Germania e Spagna). In questo modo l’assenza di nuova negatività, e le rassicurazioni monetarie contribuivano a far recuperare i mercati dei Paesi Sviluppati Ovviamente con dei distinguo. Quelli Obbligazionari Governativi erano quelli meno in grado di recuperare terreno, poiché la violenza del movimento estivo aveva evidenziato l’elevata dimensione del rischio duration delle Obbligazioni combinata con l’eccessiva compressione dei rendimenti a lunga scadenza. Meglio invece si comportavano i mercati azionari e le obbligazioni dove era ancora possibile strappare rendimenti numericamente importanti (es. Prestiti Bancari e Obbligazioni High Yield). In questo modo si proponeva nuovamente e velocemente la corsa al rendimento da parte degli investitori e la spinta speculativa verso le obbligazioni più rischiose e con i maggiori rendimenti. Proprio la dinamica che aveva generato le prime riflessioni e i primi dubbi sulla strategia della Fed che avevano portato alle esternazioni della primavera. Chi non riusciva proprio a recuperare il terreno perso era il complesso dei Mercati Emergenti anche perché in alcuni casi si è dovuto passare a Politiche Monetarie restrittive per riguadagnare credibilità anti-inflazionistica (Brasile) o per difendere il cambio (India, Sud Africa, Indonesia, Turchia), rendendo ancora meno dinamica la già difficile crescita economica. La Cina invece – la cui economia non era ancora aperta e non poteva subire una fuga dei capitali esteri – puntava sulle riforme. Il nuovo Premier Xi Jinping a Novembre annunciava una serie di progetti di riforma che dovranno traghettare il Paese verso una maggiore modernità: i) riforma della proprietà e della trasferibilità dei diritti agrari, ii) riforma dei diritti dei migranti, iii) abbandono della politica del figlio unico, iv) progressiva apertura internazionale del proprio sistema finanziario, v) progressiva apertura al capitale privato nelle società pubbliche e al mercato quale allocatore delle risorse, vi) riduzione della dipendenza del ciclo economico cinese dal motore propulsivo delle grandi Imprese Pubbliche e dei progetti infrastrutturali per puntare, invece, sui consumi, lo sviluppo dei servizi avanzati e di quelli sociali. Si tratta, tuttavia, di riforme di lungo respiro la cui implementazione non potrà che frenare il ritmo di crescita economica cinese poiché il problema della dipendenza della crescita da export e dall’indebitamento – bancario e dai canali non ufficiali – per i grandi progetti infrastrutturali rimane ancora elevato. Inoltre gran parte del Debito pregresso è ormai non più performante poiché insiste su molti progetti non più economicamente validi che pesano finanziariamente sulle Autonomie Locali. Questo problema dovrà essere affrontato con decisione dalle Autorità, finora non lo è stato, e rischia di rimanere un peso sulla crescita cinese riducendo anche le prospettive di tutto il bacino asiatico e mondiale (è la seconda economia del Pianeta). Tuttavia nella prima parte dell’inverno s’intensificavano i miglioramenti ciclici di USA e GB e anche nella Zona Euro dove, superato di slancio il rischio politico di uno stallo in Germania con la formazione di una grande coalizione SPD-CDU-CSU - ovvero una coalizione di Governo che vede legati la SPD (Partito Social Democratico), il CDU (Partito Cristiano Democratico) e il suo fratello gemello CSU (Partito Cristiano Sociale) - si instaurava una certa stabilità ciclica caratterizzata da bassi regimi che si traslavano in un trend disinflazionistico in grado di allontanare l’inflazione dagli obiettivi del 2% della BCE. La forza del Cambio Euro Dollaro, che toccava ripetutamente valori vicini al 1,40 e non contribuiva a facilitare il compito della ripresa Europea. Il credito bancario continuava a contrarsi e il sistema bancario a ridurre la leva e a ridurre la propria dimensione anziché espandere il credito. Una cautela che trovava spiegazione anche in previsione degli annunciati controlli di verifica sulla qualità dei bilanci bancari e degli stress tests che saranno fatti nel 2014 da parte della BCE all’interno del nuovo mandato assegnatole in qualità di Supervisore 5 Europeo secondo i dettami del Trattato SSM (Single Supervisory Mechanism) che istituiva il meccanismo di vigilanza unico europeo per il sistema bancario. Durante il IV Trimestre, nonostante la bassa crescita – anche se in regime di maggiore stabilizzazione – e di scarsi risultati aziendali (soprattutto nell’Area Euro) i mercati azionari dei Paesi Sviluppati riprendevano a correre e in diversi casi a segnare nuovi massimi storici (USA e Germania) anticipando ulteriori miglioramenti economici e Politiche Monetarie di supporto attive anche nel lunghissimo periodo, ampliando nuovamente la sensazione di scollamento tra economia reale e performance dei mercati finanziari. Gli Spreads di rendimento sulle Obbligazioni continuavano a comprimersi in tandem con una dinamica dei rendimenti delle Obbligazioni Governative dei Paesi Core e del Credito non speculativo High Grade (i due comparti con il livello di rendimento più contenuto) che invece risultava sempre più oscillante all’interno di un trend rialzista che sottolineava la progressiva uscita dai mercati obbligazionari a maggiore duration e minore rendimento da parte degli investitori internazionali, sempre più inclini verso un posizionamento in favore di Azioni e Credito Speculativo. Anche le Obbligazioni Governative italiane, nonostante le persistenti incertezze politiche, la difficoltà nel contenere il Deficit Pubblico sotto il 3%, la salita oltre il 130% del rapporto Debito Pubblico / PIL in un contesto di crisi economica che vedeva scarsissimi miglioramenti solo verso la fine dell’anno, continuavano a segnare rendimenti calanti e uno Spread con la Germania in progressiva compressione grazie a massicci acquisti da parte del settore bancario italiano e di alcuni investitori internazionali. Solo alla fine dell’anno, dopo aver avuto una serie positiva di dati macroeconomici su occupazione USA (tasso disoccupazione sceso velocemente al 7%) e PIL USA (4,1% annualizzato nell’ultimo trimestre) ritornavano a riaffiorare i timori e le speculazioni sul possibile inizio del Tapering della QE III. Questi timori venivano rafforzati anche dal cambio di tono intrapreso da parte della Bank of England che – con una Politica Monetaria già molto meno aggressiva della FED – iniziava a temere di alimentare la speculazione sul mercato immobiliare con le proprie misure di stimolo. Risultava così molto dibattuta la decisione della FED – che da Febbraio sarà guidata per la prima volta nella storia da una donna: Janet Yellen, molto vicina al pensiero di Bernanke e considerata fautrice di un elevato interventismo monetario – che a Dicembre stabiliva di ridurre gli acquisti mensili di 10 Mld $ (su 85), equamente divisi tra Titoli del Tesoro e Mutui garantiti dalle Agenzie Statali, a partire da Gennaio 2014. Una decisone che veniva però mitigata dalla riaffermazione che una riduzione della QE III non avrebbe implicato l’inizio dei rialzo dei tassi e che questi sarebbero rimasti invariati fino a tutto il 2015 in modo da rafforzare il messaggio della Forward Guidance. Questa ennesima e ulteriore rassicurazione era in grado, nelle ultime settimane del 2013, di sospingere al rialzo i mercati azionari dei soli Paesi Sviluppati. Per alcuni verso i nuovi massimi e per altri a livelli idonei a recuperare bene il terreno perduto durante i mesi estivi – soprattutto di quelli rimasti più in dietro nel corso del 2013 come quelli Periferici Europei, che nel frattempo si avvantaggiavano dal calo degli Spreads. Un mercato azionario sviluppato che non riusciva a seguire bene questo trend era quello Giapponese, frenato dai timori per la decisione di rialzare l’IVA ad Aprile (misura che potrebbe aiutare l’inflazione a salire ma che avrebbe un effetto ciclico restrittivo) e dalla mancanza di adeguato abbrivio politico sulle riforme promesse dalla terza “freccia” dell’Abenomics. Tuttavia il mercato giapponese aveva già segnato impressionanti guadagni nella prima parte del 2013, sottolineando proprio come la parte più facile dell’Abenomics sarebbe stata quella dell’espansione della liquidità della Banca Centrale Giapponese e dell’indebolimento del cambio (le prime due “frecce”), piuttosto che delle riforme e del rilancio dei consumi interni (terza “freccia”). Chi invece continuava a faticare erano i Paesi Emergenti sia sul fronte dei mercati valutari, obbligazionari e azionari che, con le prospettive di inizio della fine della QE III, vedevano nuovamente riaffiorare e rafforzarsi il timore di deflussi di capitali sempre più forti in un contesto in cui il tempo dato loro per mettere in ordine le rispettive economie sarebbe risultato molto più corto. Sul fronte delle riforme europee il 2013 si chiudeva con un mezzo successo per la Riforma Bancaria che trovava accordi sui meccanismi di sorveglianza (con la BCE in prima linea) e sulle regole d’intervento, abbastanza ben definite in caso di dissesto finanziario (il cd Bail-in). Un meccanismo secondo il quale le banche non più finanziariamente sane non possono essere salvate con fondi pubblici, ma debbono ristrutturarsi coinvolgendo finanziariamente nel costo della ristrutturazione sia gli azionisti che gli obbligazionisti in ragione del loro livello di protezione sui crediti detenuti. Solo in un secondo momento e solo se il primo tentativo con i creditori non risolve il problemi di rimettere in carreggiata la Banca in difficoltà possono intervenire i Fondi di Garanzia Bancari. Questi, tuttavia, dovranno essere in grado di autofinanziarsi. Ma la riforma rimaneva però ancora incompleta perché non venivano ancora chiariti molti e importanti dettagli: che vanno dalle regole che disciplinano le modalità d’intervento nella fase di risoluzione di una Banca in dissesto a quelli essenziali per la creazione di un paracadute europeo, adeguatamente dotato delle risorse finanziarie necessarie a poter far fronte ad una crisi sistemica come quella del 2008. Risorse che certo non possono essere sufficienti se limitate ai 55 Mld € del Fondo di Stabilità che sarebbero solo pari al 0,2% degli Assets Totali del sistema bancario europeo. Nel complesso però tra le regole di Bail-in, il processo di ricapitalizzazioni bancarie in corso e quello che si dovrebbe vedere nei prossimi mesi, la BCE sembrava essere sufficientemente convinta di aver rimosso gran parte del rischio sistemico dal mondo bancario. A fine periodo il Fondo si presenta con una composizione obbligazionaria complessiva del 83,4%, a cui si aggiunge un 3,5% di depositi bancari a breve scadenza e un 3,4% di liquidità pronta per essere impiegata in nuovi investimenti e opportunità che potrebbero presentarsi in nelle prossime settimane, alla luce della possibile dinamica volatile del mercato obbligazionario e della forza salita dei prezzi che ha carrate rizzato la classe di attività negli ultimi mesi. Il rating medio equivale a circa BB, con una ripartizione per 3,1% su A, 53,0% BBB, 17,6% BB, 11,3% B. L’allocazione geografica degli Emittenti privilegia l’Area Euro (41,1%), il resto dell’Europa (8,1%), l’Europa dell’est (18,0%) e l’America latina (18,0%), con una diversificazione su 180 emittenti. La composizione valutaria è quindi suddivisa tra 56,4% Euro e 37,2% Dollaro. In termini settoriali sono prevalenti le Obbligazioni Governative (60,7%, di cui 23,4% dei Paesi Emergenti), seguite da 25,8% di bancari e 13,5% di emittenti societari. 6 La Duration complessiva a fine periodo era pari a 3,11 anni, grazie alla vendita di contratti future sul 2, 5 e 10 anni tedesco, e sul 5, 10 e 30 anni americano, mentre la vita media era di circa 18 anni. Il rendimento effettivo medio a scadenza era del 5,39%, superiore di 334 bp ai governativi di pari scadenza. (Fonte : elaborazioni interne dati Bloomberg) Eventi successivi alla fine del 2013 ed evoluzione prevedibile della gestione Considerato che le aspettative degli operatori si muovono nella direzione di: i) attendersi un consolidamento – se non di una accelerazione (per quelli più ottimisti) – della crescita economica per i Paesi Sviluppati nel corso del 2014 senza che questa porti maggiore inflazione; ii) che la crisi dell’Area Euro sia ormai finita; iii) che le Politiche Monetarie rimarranno ancora estremamente espansive nonostante la progressiva riduzione delle QE in USA e GB e che iv) le Politiche Fiscali diventeranno meno restrittive, è da aspettarsi un progressivo indebolimento delle obbligazioni a lunga scadenza dei mercati governativi per arrivare progressivamente a quelli del credito a vantaggio degli azionari. Più difficile ed estremamente dispersa la condizione di quelli Emergenti che dovrebbero rimanere ancora in difficoltà nella prima parte del 2014, almeno fino a quando non sarà stata fatta chiarezza sulle prospettive di crescita in Cina (che rimane la principale e più probabile fonte di rischio sistemico insieme con quella stabilità del Debito Pubblico italiano) e fino a quando una eventuale ripresa nei Paesi Sviluppati non sarà in grado di dare contributi positivi al commercio internazionale. Pur riconoscendo che questo Scenario potrebbe caratterizzare il trend di lungo periodo, la Gestione ritiene che l’azione delle Banche Centrali abbia portato a delle valutazioni nei mercati finanziari che sono già molto elevate, mercati azionari inclusi, se rapportate alla storia e alla forza del ciclo economico e che già incorporano miglioramenti economici e reddituali di fondo che non sono ancora stati realizzati e che potrebbero non esserlo. Infatti, se la fase di miglioramento economico di fondo e di ottimismo dovesse trovare sostegno, la promessa di Politiche Monetarie ancora super espansive potrebbe non essere mantenuta favorendo ulteriori rialzi dei tassi di interesse che produrrebbero volatilità e riduzione di valore nei mercati finanziari. Oppure le Banche Centrali potrebbero realizzare che la loro azione tende ormai ad alimentare solo i mercati finanziari senza alcun vero vantaggio marginale per le economie e potrebbero decidere di ridurre l’espansione togliendo benzina ai mercati. Nella prima parte del 2014, quindi, potremmo assistere ad un ritorno della volatilità con correzioni ribassiste anche sui mercati azionari, correzioni che li riporterebbero su valori adeguati e interessanti dal punto di vista strategico. Per questa ragione la Gestione ritiene che sia opportuno mantenere un approccio prudente ma anche proattivo, molto diversificato sia geograficamente oltre che dal punto di vista del rischio specifico. L’approccio alla gestione prudente e alla diversificazione geografica degli attivi nei portafogli rimarrà fondamentale, con la caratterizzazione di: i) una progressiva riduzione della componente obbligazionaria e della duration dei portafogli; ii) una sensibile esposizione alle valute; iii) un’esposizione al credito speculativo sostanzialmente contenuta e opportunistica che si riduce a vantaggio di quella azionaria che dovrebbe inizialmente avere un focus inizialmente sui Paesi Sviluppati. Detta migrazione da obbligazionario verso azionario dovrebbe essere graduale e da irrobustirsi idealmente e tatticamente dopo eventuali correzioni dei mercati azionari, viste le elevate valutazioni raggiunte, e rimanere comunque caratterizzata dal ricorso a strumenti opzionali come opzioni e obbligazioni convertibili, utili a mitigare eventuali effetti negativi ancora possibili data l’incertezza dello scenario (Cina – Area Euro – Politiche Monetarie inefficaci). Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 ottobre 2013, data decorrenza 2 dicembre 2013, è stata istituita, con l’intento di diversificare e ampliare l’offerta alla clientela, un’ulteriore doppia classe di quote e la classe riservata a investitori istituzionali: - CONSULTINVEST HIGH YIELD CLASSE A1 – ad accumulazione dei proventi CONSULTINVEST HIGH YIELD CLASSE A2 – ad accumulazione dei proventi CONSULTINVEST HIGH YIELD CLASSE B1 – a distribuzione dei proventi CONSULTINVEST HIGH YIELD CLASSE B2 – a distribuzione dei proventi CONSULTINVEST HIGH YIELD CLASSE I - ad accumulazione dei proventi (per investitori istituzionali) Le classi A1 e B1 presentano oneri di sottoscrizione o rimborso a fronte dei quali è prevista una riduzione della commissione di performance (5%) a favore della società. Le classi A2 e B2 sono senza gli oneri sopra menzionati e la commissione di performance è invariata rispetto all’anno precedente (10%). La classe I è riservata a investitori istituzionali. I clienti che in precedenza rientravano nella classe ad accumulazione dei proventi sono stati assegnati di diritto alla classe A2 mentre i clienti che rientravano nella classe a distribuzione sono stati assegnati alla classe B2. Le quote delle classi A1 B1 e I sono state emesse a valore unitario fisso di 5,00 Euro. Tale operazione è stata resa nota dalla Società agli investitori mediante invio di apposita comunicazione, nonché a mezzo di stampa specializzata. 7 Parametro di riferimento (benchmark) In relazione allo stile di gestione adottato (stile flessibile) non è possibile individuare un benchmark rappresentativo della politica di gestione adottata, ma è possibile individuare una misura di rischio alternativa (VAR). Da Prospetto, il VAR, che misura la massima perdita attesa con livello di confidenza del 99% entro un determinato orizzonte temporale (1 mese) è del -6%; Rapporti con Società del gruppo Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R non appartiene a gruppi societari ed è controllata congiuntamente da Consultinvest S.p.A. e da Argentario S.p.A. con una quota paritaria pari al 50,00% del capitale. Sono in essere rapporti con le banche del Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna (Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., Banca di Imola S.p.A., Banco di Lucca S.p.A.) e con Consultinvest Investimenti S.I.M. S.p.A. (controllata da Consultinvest S.p.A.) consistenti nella distribuzione dei prodotti della Consultinvest Asset Management SpA SGR. Il fondo non ha avuto, con società consociate, rapporti operativi inerenti la gestione del patrimonio, quali la sottoscrizione di strumenti emessi/collocati o l’utilizzo di servizi di negoziazione. Attività di collocamento quote Consultinvest Asset Management S.p.A. S.G.R., per il collocamento delle quote, si è avvalsa degli sportelli delle banche collocatrici aderenti alla rete di distribuzione e di alcune società di intermediazione mobiliare sulla base di apposita convenzione fra cui Consultinvest Investimenti SIM SPA , consociata di Consultinvest Asset Management SPA SGR. I Soggetti che provvedono al collocamento tramite promotori finanziari sono: • Consultinvest Investimenti SIM S.p.A., con sede legale in Piazza Grande n. 33, Modena; • Simgenia SIM S.p.A., con sede legale in Via Macchiavelli n.4, Trieste; • Banca Generali S.p.A., con sede legale in Via Ugo Bassi n. 6, Milano; • Millennium SIM S.p.A., con sede legale in Via San Lorenzo n. 12/6, Genova; • Progetto SIM S.p.A. (in qualità di subcollocatore di Consultinvest Investimenti SIM S.p.A.) , con sede in via J. F. Kennedy n. 36, San Donato Milanese (MI), I Soggetti che procedono al collocamento presso sportelli bancari sono: • Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., con sede legale in Piazza Garibaldi n. 6, Ravenna; • Banca di Imola S.p.A., con sede legale in Via Emilia n. 196, Imola (BO); • Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A., con sede legale in Corso Italia n. 86, Saluzzo (CN); • Banca di Piacenza soc. coop. per azioni, con sede legale in Via Mazzini n. 20, Piacenza; • Banco di Lucca S.p.A., con sede legale in Viale Agostino Marti n. 443, Lucca; • Banco di Desio e della Brianza S.p.A., con sede legale in Via Rovagnati n. 1, Desio (MI); • Banco Desio Lazio S.p.A., con sede legale in Via Po n. 6/8, Roma; • Banca CARIM – Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A, con sede legale in Piazza Ferrari n.15, Rimini; • Banca Tercas S.p.a in Amministrazione Straordinaria (Decreto Mef del 30/04/2012), con sede legale in C.so San Giorgio, 36, Teramo; • Cassa Lombarda S.p.A., con sede legale in Via Manzoni n. 12/14, Milano; • Banca della Provincia di Macerata S.p.A., con sede legale in Via Carducci n. 67, Macerata. • Cassa di Risparmio di Cento S.p.A., con sede legale in Via Matteotti n. 8/B, Cento (FE). Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., Banca di Imola S.p.A., Consultinvest Investimenti SIM S.p.A., Banca di Piacenza soc. coop. per azioni, Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A., Banco di Lucca S.p.A., Banco di Desio e della Brianza S.p.A., Banco Desio Lazio S.p.A., Banca CARIM – Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. e Banca Tercas S.p.A. in Amministrazione Straordinaria effettuano il collocamento tramite un collegamento informatico con la SGR. Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A., Banca di Piacenza soc. coop. per azioni e Cassa Lombarda S.p.A. e Banca della Provincia di Macerata S.p.A. effettuano il collocamento anche per il tramite dei propri promotori finanziari. 8 RENDICONTO DEL FONDO CONSULTINVEST HIGH YIELD SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 30/12/2013 ATTIVITA' Situazione al Situazione a fine 30/12/2013 esercizio precedente Valore complessivo In perc. del totale attività Valore complessivo A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 68.583.164 86,535 69.057.331 A1. Titoli di debito In perc. del totale attività 86,244 61.043.281 77,021 62.493.116 A1.1 Titoli di Stato 36.966.970 46,643 38.576.230 48,177 A1.2 Altri 24.076.311 30,378 23.916.886 29,869 A2. Titoli di capitale 254.047 0,321 40.006 0,050 A3. Parti di O.I.C.R. 7.285.836 9,193 6.524.209 8,148 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 3.747.246 4,728 3.417.886 4,268 B1. Titoli di debito 3.634.915 4,586 3.417.845 4,268 B2. Titoli di capitale 112.331 0,142 41 0,000 B3. Parti di O.I.C.R. C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 1.216.233 1,535 312.082 0,390 C1. 1.216.233 1,535 255.940 0,320 56.142 0,070 Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI 3.000.000 3,785 3.450.000 4,309 D1. A vista 3.000.000 3,785 3.450.000 4,309 D2. Altri F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 1.436.676 1,812 2.520.986 3,148 F1. Liquidita' disponibile 1.487.136 1,876 2.529.525 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE 0,000 3,159 0,000 regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da - 50.460 -0,064 - 8.539 -0,011 regolare G. ALTRE ATTIVITA' 1.272.131 1,605 1.314.273 G1. Ratei attivi 1.223.705 1,544 1.246.218 1,556 G2. Risparmio di imposta - Classe A 41.783 0,053 60.653 0,076 G2. Risparmio di imposta - Classe B G3. Altre TOTALE ATTIVITA' 1,641 0,000 4.884 0,006 6.643 0,008 2.518 0,003 79.255.450 100,000 80.072.558 100,000 9 PASSIVITA' E NETTO Sitazione al Situazione a fine esercizio 30/12/2013 precedente Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 109.595 L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati 109.595 L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 110.584 67.509 M1. Rimborsi richiesti e non regolati 107.900 63.709 M2. Proventi da distribuire M3. Altri 2.684 3.800 N. ALTRE PASSIVITA' 18.325 12.049 N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 17.315 11.508 N2. Debiti di imposta N3. Altre 1.010 541 238.504 79.558 79.016.946 79.993.000 TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 30/12/2013 28/12/2012 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL A1 Numero delle quote in circolazione Cl A1 Valore unitario delle quote Cl A1 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL A2 71.409.306 74.031.932 11.025.890,934 11.690.463,280 Valore unitario delle quote Cl A2 6,477 6,333 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL B1 4.936 Numero delle quote in circolazione Cl A2 Numero delle quote in circolazione Cl B1 999,660 Valore unitario delle quote Cl B1 4,938 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL B2 Numero delle quote in circolazione Cl B2 Valore unitario delle quote Cl B2 7.602.704 5.961.068 1.256.178,919 983.331,046 6,052 6,062 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO CL I Numero delle quote in circolazione Cl I Valore unitario delle quote Cl I MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL'ESERCIZIO Quote emesse Cl A1 0,000 Quote rimborsate Cl A1 0,000 Quote emesse Cl A2 1.982.319,461 Quote rimborsate Cl A2 2.646.891,807 Quote emesse Cl B1 999,660 Quote rimborsate Cl B1 0,000 Quote emesse Cl B2 482.911,237 Quote rimborsate Cl B2 210.063,364 Quote emesse Cl I 0,000 Quote rimborsate Cl I 0,000 Le classi A1 B1 e I sono state istituite il 02/12/2013 Le classi A e B esistenti hanno variato denominazione rispettivamente in A2 e B2 10 RENDICONTO DEL FONDO CONSULTINVEST HIGH YIELD SEZIONE REDDITUALE Rendiconto esercizio precedente Rendiconto al 30/12/2013 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti di O.I.C.R. A3. 3.055.488 PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti di O.I.C.R. A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 13.475.612 3.529.575 3.500.868 4 28.703 3.940.528 3.909.437 28 31.063 33.383 77.125 2.721 -46.463 801.090 790.082 -1.066.417 -174.321 -19.462 -872.634 9.914.303 9.078.367 -10.523 846.459 11.008 558.947 - Risultato gestione strumenti finanziari quotati B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI B2.1 Titoli di debito B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti di O.I.C.R. B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE B3.1 Titoli di debito B3.2 Titoli di capitale B3.3 Parti di O.I.C.R. 1.180.309 3.055.488 - - 339.734 13.475.612 532.307 145.879 145.849 30 190.327 190.295 32 56.656 56.656 289.665 289.665 -542.269 416.185 126.084 52.315 53.169 -854 B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari non quotati - C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI 654.050 339.734 532.307 159.891 FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA C1. RISULTATI REALIZZATI C1.1 Su strumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI C2.1 Su strumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati 11 644.350 644.350 160.455 160.455 9.700 9.700 -564 -564 Rendiconto esercizio precedente Rendiconto al 30/12/2013 D. DEPOSITI BANCARI D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI 121.935 121.935 31.708 31.708 - 113.203 - 23.868 - 113.203 17.431 130.634 - 23.868 14.795 9.073 E1. OPERAZIONI DI COPERTURA E1.1 Risultati realizzati E1.2 Risultati non realizzati E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA E2.1 Risultati realizzati E2.2 Risultati non realizzati E3. LIQUIDITA' E3.1 Risultati realizzati E3.2 Risultati non realizzati - F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio 3.378.536 14.175.650 G. ONERI FINANZIARI - 2.500 - 777 G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI - 2.500 - 777 G2. ALTRI ONERI FINANZIARI Risultato netto della gestione di portafoglio 3.376.036 14.174.873 H. ONERI DI GESTIONE - 1.632.357 - 1.890.407 H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR - Classe A2 - 1.069.065 - 1.717.849 PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR - Classe B1 - 1 - 76.964 PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR - Classe B2 - 104.656 PROVVIGIONE INCENTIVO CLASSE A2 - 325.145 PROVVIGIONE INCENTIVO CLASSE B2 - 27.371 H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA - 75.846 - 70.182 H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E - 4.348 - 5.320 - 25.925 - 20.092 INFORMATIVA AL PUBBLICO H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE I. ALTRI RICAVI ED ONERI I1. Interessi attivi su disponibilità liquide I2. Altri ricavi I3. Altri oneri 3.089 28.210 1 7.010 - 29.203 3.921 - Risultato della gestione prima delle imposte 1.746.768 L. IMPOSTE 0 L1. Imposta sostitutiva a carico dell'esercizio L2. Risparmio di imposta L3. Altre imposte 994 - Utile/Perdita dell'esercizio - CLASSE A2 1.613.770 Utile/Perdita dell'esercizio - CLASSE B1 - Utile/Perdita dell'esercizio - CLASSE B2 11.866.590 62 133.060 12 12.312.676 446.086 NOTA INTEGRATIVA Forma e contenuto del Rendiconto Il Rendiconto al 30 dicembre 2013 (ultimo giorno di Borsa aperta dell’esercizio) è stato redatto in conformità alla normativa e alle disposizioni emanate con Regolamento Banca d’Italia 8 Maggio 2012 e successive modifiche ed è costituito dalla Situazione Patrimoniale, dalla Sezione Reddituale e dalla presente Nota Integrativa. Il rendiconto è accompagnato dalla relazione degli Amministratori. La contabilità del Fondo è tenuta in Euro ed i prospetti contabili e la nota integrativa sono redatti in unità di Euro. Parte A – Andamento del valore della quota Nelle tabelle seguenti si espongono i dati relativi all’andamento del valore della quota negli ultimi tre anni : Descrizione Rendiconto al 30.12.2013 Valore quota all’inizio del periodo Classe A1* Valore quota alla fine dell’esercizio Classe A1* 5,000 5,000 Valore quota all’inizio del periodo Classe A2** Valore quota alla fine dell’esercizio Classe A2** 6,333 6,477 Rendiconto al 28.12.2012 Rendiconto al 30.12.2011 5,362 6,333 5,802 5,362 5,000 4,938 Valore quota all’inizio del periodo Classe B1* Valore quota alla fine dell’esercizio Classe B1* Valore quota all’inizio del periodo Classe B2** Valore quota alla fine dell’esercizio Classe B2** 6,062 6,052 Valore quota all’inizio dell’esercizio I* Valore quota alla fine dell’esercizio I* 5,000 5,000 Valore massimo della quota Classe A1* Valore minimo della quota Classe A1* 5,000 5,000 Valore massimo della quota Classe A2** Valore minimo della quota Classe A2** 6,628 6,201 Valore massimo della quota Classe B1* Valore minimo della quota Classe B1* 5,000 4,938 Valore massimo della quota Classe B2** Valore minimo della quota Classe B2** 6,279 5,860 Valore massimo della quota I* Valore minimo della quota I* 5,000 5,000 Tracking Error Volatily (TEV)*** - 13 5,384 6,062 6,354 5,383 5,884 5,180 6,083 5,384 - - Performance dell’esercizio Consultinvest High Yield – Classe A1* Consultinvest High Yield – Classe A2** Consultinvest High Yield – Classe B1* Consultinvest High Yield – Classe B2** Consultinvest High Yield – Classe I** 2,27% 2,24% - Benchmark*** - * Classe di quote istituita il 02/12/2013. ** Le classi esistenti A e B hanno variato solo la denominazione in A2 e B2 *** La natura del fondo non consente l’individuazione di un benchmark di riferimento, per cui il calcolo della TEV che è calcolata come deviazione standard settimanale annualizzata della differenza tra la performance del fondo e quella del benchmark non è significativa. Per il commento ai principali eventi che hanno influito sul valore della quota si rimanda alla Relazione degli Amministratori. I dati relativi alle Classi A1 B1 e I non sono stati riportati in quanto istituite in data 02/12/2013. Le classi di quote si differenziano per il regime commissionale applicato ai partecipanti al fondo. RENDIMENTO ANNUO DEL FONDO 14 - I dati di rendimento del fondo non includono i costi di sottoscrizione (né gli eventuali costi di rimborso) a carico dell’investitore. Fino al 30/06/2011 le performance sono esposte al netto degli oneri fiscali; a partire dal 01/07/2011 le performance sono lorde in quanto la tassazione è a carico dell’investitore. I dati relativi alle Classi A1 B1 e I non sono stati riportati in quanto istituite in data 02/12/2013. ANDAMENTO VALORE DELLA QUOTA DAL 28.12.2012 AL 30.12.2013 15 I dati relativi alle Classi A1 B1 e I non sono stati riportati in quanto istituite in data 02/12/2013. Esposizione al rischio del Fondo Nell’ambito del Sistema dei Controlli che riguardano la gestione finanziaria, la Funzione di Risk Management ha sia il compito di controllare ex post il profilo di rischio dei diversi portafogli gestiti, sia quello di fornire al Consiglio di Amministrazione un sistema di valutazione ex ante del rischio di mercato. La valutazione della rischiosità del Fondo viene effettuata ex post sia in termini assoluti (volatilità intesa come deviazione standard annualizzata) sia in termini relativi rispetto al benchmark (tracking error volatility). Relativamente alla valutazione ex ante del rischio di mercato, la Funzione di Risk Management si avvale della piattaforma Bloomberg per il calcolo del Value at Risk (VaR) di ciascun Fondo e monitora in via continuativa tale indicatore sintetico di rischio dandone comunicazione al Team di Gestione ed al Consiglio di Amministrazione. La volatilità, misurata in termini di deviazione standard annualizzata dei rendimenti giornalieri, è stata pari a 5,20% per la Classe A2 e 5,21% per la Classe B2, i dati per le classi A1, B1 e I non sono significativi in quanto istituite il 02/12/2013. La media dei VaR mensili dell’esercizio 2013 (VaR calcolato con orizzonte temporale di 1 mese e intervallo di confidenza del 99%) è stata pari a 4,212% , contro un VaR di Prospetto del 15% Gli strumenti prevalentemente utilizzati per coprire o mitigare il rischio sono stati futures su nozionali tedeschi ed americani. Proventi da distribuire I proventi posti in distribuzione ammontano a € 85.276,27 mentre sulla base del risultato del secondo semestre i proventi posti in distribuzione in data 28/02/2014 ammontano complessivamente ad Euro 119.909,38, corrispondenti a 0,073 Euro della Classe B1 e 0,091 Euro della Classe B2, per ogni quota in circolazione al momento della distribuzione. 16 Parte B – Le attività, le passività ed il valore complessivo netto Sezione I – Criteri di valutazione Nella redazione di ciascun fondo sono stati applicati i principi contabili di generale accettazione per i fondi comuni di investimento ed i criteri di valutazione previsti dal Regolamento Banca d’Italia 8 Maggio 2012 e successive modifiche. Tali principi sono coerenti con quelli utilizzati alla chiusura dell’esercizio precedente e nel corso dell’esercizio per la predisposizione dei prospetti di calcolo giornalieri del valore della quota e del Rendiconto annuale. Gli schemi ed il contenuto dei singoli prospetti sono stati redatti nel rispetto delle disposizioni in materia emesse dalla Banca d’Italia. a) Criteri contabili • • • • • • • • • • • • Le compravendite di strumenti finanziari e delle altre attività sono contabilizzate nel portafoglio sulla base della data di conclusione dei relativi contratti anche se non ancora regolati; le commissioni di acquisto e vendita sono comprese nei prezzi di acquisto o dedotte dai prezzi di vendita dei titoli in conformità agli usi di borsa; il costo medio di acquisto è determinato sulla base del valore di libro degli strumenti finanziari e dei cambi alla fine dell’esercizio precedente modificato dal costo medio degli acquisti dell’esercizio; le differenze tra i costi medi di acquisto ed i prezzi di mercato relativamente agli strumenti finanziari ed ai cambi ed alle quantità alla data del Rendiconto originano le plusvalenze e le minusvalenze; le differenze tra i costi medi di acquisto degli strumenti finanziari e dei cambi ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere nell’esercizio in esame originano gli utili e le perdite da realizzi; per le operazioni di vendita a termine di divisa il portafoglio non subisce modificazioni. La differenza tra i prezzi al momento della stipula e i prezzi alla chiusura dei contratti, viene distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto, come normale componente reddituale; i dividendi vengono registrati alla data di stacco, al netto delle eventuali ritenute d’imposta, quando soggetti; gli interessi e gli altri proventi e oneri di natura operativa vengono registrati secondo il principio della competenza temporale, mediante rilevazione di ratei e risconti attivi e passivi. Tali interessi e proventi vengono registrati al netto delle relative ritenute d’imposta, quando soggetti; la vendita o l’acquisto di contratti futures su titoli nozionali o su indici influenzano il valore netto del Fondo attraverso la corresponsione o l’incasso dei margini di variazione i quali incidono direttamente sulla liquidità disponibile e sul conto economico mediante l’imputazione dei differenziali positivi/negativi. Tali differenziali vengono registrati secondo il principio della competenza, sulla base della variazione giornaliera tra i prezzi di chiusura del mercato di contrattazione ed i costi dei contratti stipulati e/o i prezzi del giorno precedente; le operazioni di pronti contro termine vengono registrate alla data di effettuazione delle operazioni e non influiscono sulla posizione netta in titoli. I relativi proventi ed oneri sono quotidianamente registrati nella contabilità del fondo, secondo il principio della competenza temporale, in funzione della durata dei singoli contratti; la rilevazione delle sottoscrizioni e dei rimborsi delle quote viene effettuata a norma del Regolamento del Fondo e secondo il principio della competenza temporale; le imposte a credito o a debito sono determinate secondo quanto stabilito dal D.Lgs. n. 461/97 per il periodo fino al 30 giugno 2011. Si segnala che a partire dal 1° luglio 2011 non è più assoggettato a tassazione il reddito “maturato” in capo al Fondo, bensì quello “realizzato” in capo all’investitore, secondo le modifiche apportate dal decreto legge 225/2010 (“milleproroghe”) convertito, con modificazioni, dalla legge 10/2011. 17 b) Criteri di valutazione Per la determinazione dei valori da applicare al portafoglio dei singoli fondi si osservano i seguenti criteri: • • • • • • • Per i titoli azionari (inclusi ETF): la fonte di valorizzazione è il prezzo di chiusura/last price rilevato sul mercato ufficiale di quotazione. In caso di esistenza di più mercati di quotazione la scelta è effettuata in relazione ai volumi/frequenza degli scambi, all’operatività svolta da fondo e alla divisa dello strumento finanziario. In caso di sospensione o cancellazione dalle negoziazioni di titoli presenti in portafoglio gli stessi verranno collocati tra i titoli non quotati e per la valorizzazione si farà riferimento ai prezzi rilevati fuori mercato, se disponibili. In mancanza di rilevazioni fuori mercato si valorizzeranno al presunto valore di realizzo stimato dalla SGR. Per i titoli di Stato e obbligazioni la fonte di valorizzazione è BGN, se questa fonte non risulta disponibile possono essere utilizzate altre fonti primarie che esprimono prezzi significativi secondo la definizione indicata nel Titolo I del Regolamento Banca d’Italia 8 Maggio 2012 e successive modifiche Per le quote di OICR : viene utilizzato l’ultimo valore quota disponibile, pubblicato dai principali infoprovider o ricevuto direttamente dalle SICAV e SGR e riferito al giorno di valutazione o al primo giorno lavorativo precedente. Nell’individuazione del giorno lavorativo si fa riferimento al calendario italiano. I futures e le opzioni sono valutati al valore corrente se quotati; se non quotati le valutazioni sono effettuate secondo i criteri stabiliti da Banca d’Italia; Nel caso non sia possibile acquisire alcuna quotazione la società procede alla valorizzazione del titolo avvalendosi nell’ordine: - del fair value fornito da Bloomberg - di una stima autonoma del fair value - per i titoli in default avvalendosi di stime del valore di realizzo sulla base di statistiche comunicate dalle principali agenzie di rating. Ai fini della valorizzazione dei titoli denominati in divise diverse dall’euro si fa riferimento ai tassi di cambio calcolati e pubblicati da WM Company ovvero ai tassi di cambio correnti alla data di riferimento della valutazione accertati quotidianamente dalla Banca Centrale Europea (BCE). Le plusvalenze e minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono determinate quale differenza tra il cambio alla fine dell’esercizio precedente modificato dal cambio medio degli acquisti effettuati nell’esercizio ed il cambio di fine esercizio. 18 Sezione II - Le attività Ripartizione degli strumenti finanziari per macroaree geografiche in percentuale sul totale del portafoglio: Ripartizione degli strumenti finanziari per settore economico in percentuale sul totale del portafoglio: 19 Ripartizione degli strumenti finanziari per valuta in percentuale sul totale del portafoglio: 20 Elenco dei principali strumenti finanziari in portafoglio alla data del Rendiconto in ordine decrescente di valore: Titoli ITALY BTPS I/L 2.55% 09-15/09/2041 POWERSHARES EM MAR SOV DE PT TURKEY REP OF 11.875% 00-15/01/2030 OTP BANK RT 05-04/03/2015 FRN VENEZUELA 13.625% 98-15/08/2018 JB LOCAL EMERGING BND FND-C PICTET FUND LUX-EMERG CCY-IUSD MORGAN ST INV F-EM MK DOM-Z ARGENTINA 7.82% 05-31/12/2033 ITALY BTPS I/L 2.35% 04-15/09/2035 MERRILL LYNCH 05-06/04/2020 FRN INDONESIA (REP) 8.5% 05-12/10/2035 CITY OF KIEV 8% 05-06/11/2015 PROVINCE BUENOS AIRES 8.5% 06/15/04/ RUSSIA 12.75% 98-24/06/2028 REP OF GUATEMALA 8.125% 04-06/10/203 UKRAINE GOVT 6.58% 06-21/11/2016 PANAMA 9.375% 02-16/01/2023 COSTA RICA 9.995% 00-01/08/2020 COMMERZBANK AG 99-30/08/2019 FRN DZ BANK CAP II 04-29/11/2049 FRN FRANK TE IN GLOBL TOT RT-IAEUR LEBANESE REP 9% 09-20/03/2017 EL SALVADOR REP 8.25% 02-10/04/2032 JAMAICA GOVT 10.5% 04-27/10/2014 BQ CENT TUNISIE 8.25% 97-19/09/2027 DOMINICAN REPUBL 8.625% 06-20/04/202 DZ BANK CAP FUND 03-29/11/2049 FRN REP OF HUNGARY 3.875% 05-24/02/2020 REP OF SLOVENIA 5.125% 11-30/03/2026 CAIXA GERAL DEPO 8% 11-28/09/2015 ANZ CAP TRST III 04-15/12/2053 FRN VENETO BANCA 04-12/11/2014 FRN UKRAINE GOVT 4.95% 05-13/10/2015 BARCLAYS BK PLC 08-29/11/2049 FRN EL SALVADOR REP 7.75% 02-24/01/2023 BQ CENT TUNISIE 4.5% 05-22/06/2020 GOLDMAN SACHS GP 05-30/06/2025 FRN SPANISH GOVT 4.2% 05-31/01/2037 PORTUGUESE OTS 3.85% 05-15/04/2021 HSBC GIF-GEM INF LK BD SERBIA REPUBLIC 05-01/11/2024 SR BARBADOS 6.625% 05-05/12/2035 ROYAL BK SCOTLND 04-29/07/2049 FRN HBOS PLC 04-29/03/2049 FRN BRITISH AIRWAYS 8.75% 01-23/08/2016 BUENOS AIRES PROV 9.25% 06-15/04/201 GAZPROM 6.51% 07-07/03/2022 VIETNAM (REP OF) 6.875% 05-15/01/201 REP OF ECUADOR 9.375% 05-15/12/2015 Divisa Quantità EUR USD USD EUR USD USD USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR USD USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR GBP USD EUR EUR EUR EUR EUR USD USD EUR EUR GBP USD USD USD USD 16.000.000 80.000 1.350.000 1.500.000 1.930.000 5.890 9.903 54.730 1.200.000 1.000.000 1.058.000 1.100.000 1.400.000 1.400.000 750.000 1.000.000 1.250.000 900.000 900.000 665.000 1.000.000 36.600 900.000 900.000 600.000 750.000 700.000 600.000 500.000 500.000 455.000 500.000 500.000 500.000 300.000 600.000 500.000 500.000 500.000 500.000 63.082 1.600.000 800.000 500.000 500.000 300.000 800.000 500.000 500.000 500.000 21 Controvalore in Euro 15.083.552 1.564.733 1.472.721 1.436.640 1.389.399 1.387.430 1.345.661 1.291.540 1.183.306 1.086.077 1.022.134 966.267 942.154 941.731 923.459 883.166 851.234 827.392 823.079 760.560 747.350 730.536 728.404 705.016 624.900 570.069 545.959 515.502 501.475 500.590 495.609 492.085 491.005 478.780 478.130 473.129 469.500 461.950 453.990 442.515 434.764 432.291 432.004 430.775 428.450 406.631 394.714 390.025 388.961 384.668 % su Totale attività 19,031% 1,974% 1,858% 1,813% 1,753% 1,751% 1,698% 1,630% 1,493% 1,370% 1,290% 1,219% 1,189% 1,188% 1,165% 1,114% 1,074% 1,044% 1,038% 0,960% 0,943% 0,922% 0,919% 0,890% 0,788% 0,719% 0,689% 0,650% 0,633% 0,632% 0,625% 0,621% 0,620% 0,604% 0,603% 0,597% 0,592% 0,583% 0,573% 0,558% 0,549% 0,545% 0,545% 0,544% 0,541% 0,513% 0,498% 0,492% 0,491% 0,485% Sezione II - Le attività II.1 Strumenti finanziari quotati Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell'emittente Italia Altri Paesi dell'UE Altri Paesi dell'Ocse Altri Paesi Titoli di debito: 16.169.630 - di Stato 4.264.227 1.472.721 15.060.392 - di altri enti pubblici - di banche 999.280 7.556.563 3.250.230 1.770.107 - di altri 200.762 7.112.003 501.811 2.685.555 1.849 100.156 62.827 1.384 430 87.401 Titoli di capitale - con diritto di voto - con voto limitato - altri Parti di O.I.C.R. 5.403.997 - aperti armonizzati - aperti non armonizzati - altri 317.106 1.564.733 24.754.482 6.939.723 Totali 17.371.521 - in valore assoluto - in percentuale del totale delle attività 21,918% 31,236% 8,756% 19.517.438 24,625% Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione Mercato di quotazione Italia Titoli quotati Altri Paesi dell'UE Altri Paesi dell'Ocse Altri Paesi 17.688.626 29.240.060 6.064.127 15.590.351 17.688.626 29.240.060 6.064.127 15.590.351 Titoli in attesa di quotazione Totali - in valore assoluto 22,318% - in percentuale del totale delle attività 36,895% Movimenti dell'esercizio Controvalore acquisti Titoli di debito - titoli di Stato - altri Controvalore vendite/rimborsi 3.736.493 3.697.848 2.775.694 1.866.867 960.799 1.830.981 4.873.704 3.192.980 8.610.197 6.931.518 40.690 Titoli di capitale Parti di O.I.C.R. Totale 22 7,651% 19,671% II.2 Strumenti finanziari non quotati Ripartizione degli strumenti finanziari non quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell'emittente Italia Altri Paesi dell'UE Altri Paesi dell'Ocse Altri Paesi Titoli di debito: 1.063.270 - di Stato - di altri enti pubblici - di banche - di altri 473.375 552.327 604.752 352.209 700 240.658 227.092 120.532 Titoli di capitale 112.323 - con diritto di voto 8 - con voto limitato - altri Parti di O.I.C.R. - aperti non armonizzati - altri Totali 474.075 - in valore assoluto 0,598% - in percentuale del totale delle attività 905.308 1,142% 831.844 1,050% Movimenti dell'esercizio Controvalore acquisti Titoli di debito Controvalore vendite/rimborsi 812 318.055 812 318.055 - titoli di Stato - altri Titoli di capitale Parti di O.I.C.R. Totale 812 318.055 II.3 Titoli di debito Titoli di debito : Duration modificata per valuta di denominazione Duration in anni Valuta Minore o pari a uno Compresa tra 1 e 3,6 Maggiore di 3,6 EUR 10.032.147 7.623.508 21.481.611 GBP 103.261 1.157.730 1.345.937 HUF 645.538 748.833 384.554 USD 952.395 8.003.352 12.891.335 - ZAR Totale - 11.733.341 * I dati relativi alla Duration derivano da elaborazione interna. 23 17.533.423 325.195 36.428.631 1.536.019 1,938% II.4 Strumenti finanziari derivati Prospetto degli strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione creditoria Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati Margini Operazioni su tassi di interesse: - Futures su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - Opzioni su tassi e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Strumenti finanziari quotati Strumenti finanziari non quotati 287.575 Operazioni su tassi di cambio: - Futures su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - Futures su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - Opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili 928.658 Altre operazioni: - Futures - Opzioni - Swaps Prospetto degli strumenti finanziari derivati che danno luogo ad una posizione creditoria Controparte dei contratti Tipologia dei contratti Banche italiane Operazioni su tassi di interesse: - Futures su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - Opzioni su tassi e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili SIM Banche e Banche e imprese imprese di di investimento di investimento di paesi non OCSE paesi OCSE 287.575 Operazioni su tassi di cambio: - Futures su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - Futures su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - Opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili 928.658 Altre operazioni: - Futures - Opzioni - Swaps 24 Altre controparti II.5 Depositi Bancari Consistenze a fine esercizio Durata dei depositi Depositi a vista Depositi a vista Depositi a Depositi a o rimborsabili o rimborsabili termine con termine con con preavviso con preavviso scadenza da 15 scadenza da 6 a inferiore a 24 12 mesi da 1 a 15 giorni giorni a 6 mesi ore Banca Monte dei Paschi di Siena 1.000.000 - Veneto Banca 1.000.000 - Banco Popolare TOTALE 1.000.000 3.000.000 0 Totale - 1.000.000 1.000.000 1.000.000 0 0 Flussi registrati nell'esercizio Durata dei depositi Depositi a vista Depositi a Depositi a Depositi a vista o rimborsabili o rimborsabili termine con termine con con preavviso con preavviso scadenza da 15 scadenza da 6 a inferiore a 24 da 1 a 15 giorni giorni a 6 mesi 12 mesi ore Banca Monte dei Paschi di Siena - versamenti - prelevamenti - Veneto banca - versamenti 3.000.000 1300000 7.300.000 2.000.000 -1300000 - 10.750.000 11.600.000 - 1.000.000 14.050.000 1.000.000 - prelevamenti - Banco Popolare - versamenti 1.000.000 1.000.000 - prelevamenti - TOTALE - versamenti - prelevamenti Totale - 5.000.000 1.300.000 2.000.000 - 1.300.000 - II.6 Pronti contro termine e operazioni assimilate Nell'esercizio non ha effettuato o posto in essere operazioni in Pronti contro Termine e/o assimilate II.7 Operazioni di prestito titoli Nel periodo il Fondo non ha effettuato o posto in essere operazioni di prestito titoli. 25 7.300.000 - 10.750.000 - II.8 Posizione netta di liquidità Importo Liquidità disponibile: – Liquidità disponibile euro 394.223 – Liquidità disponibile altre 1.092.913 Totale 1.487.136 Liquidità da ricevere per operazioni da regolare: – Liquidità da ricevere su strumenti finanziari euro – Liquidità da ricevere su strumenti finanziari altre – Liquidità da ricevere su vendite a termine euro – Liquidità da ricevere su vendite a termine altre – Liquidità da ricevere operazioni su divisa – Interessi attivi da ricevere Totale - Liquidità impegnata per operazioni da regolare: – Liquidità impegnata per operazioni in strumenti finanziari euro - 7.570 – Liquidità impegnata per operazioni in strumenti finanziari altre - 42.890 – Liquidità impegnata per acquisti a termine euro – Liquidità impegnata per acquisti a termine altro – Liquidità impegnata per operazioni su divisa – Interessi passivi da pagare Totale Totale posizione netta di Liquidità 50.460 1.436.676 II.9 Altre attività G1 Ratei Attivi 1.223.705 Rateo su titoli stato quotati 596.369 Rateo su titoli di stato non quotati 30.186 Rateo su obbligazioni quotate 533.368 Rateo su obbligazioni non quotate 42.114 Rateo interessi attivi depositi a vista 21.668 G2 Crediti d'Imposta 41.783 credito imposta sostitutiva ap 41.783 G3 Altre 6.643 Liquidità da ricevere coupon 6.643 Totale 1.272.131 26 Sezione III - Le passività III.1 Finanziamenti ricevuti Nel corso dell'esercizio il Fondo non ha fatto ricorso ad operazioni di finanziamento. III.2 Pronti contro termine passivi e operazioni assimilate Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine passivi e assimilate. III.3 Operazioni di prestito titoli Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di prestito titoli. III.4 Strumenti finanziari derivati Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati Strumenti finanziari quotati Operazioni su tassi di interesse: - Futures su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - Opzioni su tassi e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Operazioni su tassi di cambio: - Futures su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - Futures su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili 109.595 - Opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Altre operazioni: - Futures - Opzioni - Swaps 27 Strumenti finanziari non quotati Controparte dei contratti Tipologia dei contratti Banche italiane SIM Banche e Banche e imprese imprese di di investimento di investimento di paesi non OCSE paesi OCSE Altre controparti Operazioni su tassi di interesse: - Futures su titoli di debito, tassi e altri contratti simili - Opzioni su tassi e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Operazioni su tassi di cambio: - Futures su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: - Futures su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili - Opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili 109.595 - Swaps e altri contratti simili Altre operazioni: - Futures - Opzioni - Swaps III.5 Debiti verso partecipanti Data valuta Importo 107.900 M1 - Rimborsi richiesti e non regolati Rimborsi 02/01/14 76.315 Rimborsi 03/01/14 31.585 2.684 M2 - Proventi da distribuire M3 - Altri Totale 110.584 III.6 Altre passività N1 Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati - Rateo passivo banca depositaria - 17.315 6.014 Rateo passivo oneri società di revisione - 8.388 Rateo passivo pubblicazione classe B1 - 60 Rateo passivo pubblicazione avvisi - 350 Rateo passivo pubblicazione cedola B2 - 2.500 Rateo passivo CONSOB - 3 N2 Debito di imposta N3 Altre - 1.010 Rateo interessi passivi su c/c - 1.009 Arrotondamento - 1 Totale - 18.325 28 Sezione IV - Il valore complessivo netto Variazioni del patrimonio netto Anno 2013 Patrimonio netto a inizio periodo Incrementi : Anno 2011 79.993.002 71.506.456 88.024.877 13.966.013 16.401.638 8.119.467 564.853 306.436 174.387 1.145.215 2.292.023 3.363.682 1.746.768 12.312.676 a) sottoscrizioni : - sottoscrizioni singole - piani di accumulo - switch in entrata b) risultato positivo della gestione Decrementi : Anno 2012 a) rimborsi : - riscatti - 14.768.342 - 20.984.269 - - piani di rimborso - 1.500 - 3.850 - 102.817 - switch in uscita - 3.461.750 - 1.750.805 - 2.094.131 b) proventi distribuiti - 167.312 - 87.305 - 1.785.563 - 4.696.638 c) risultato negativo della gestione Patrimonio netto a fine periodo 79.016.946 Numero totale quote in circolazione Numero quote detenute da investitori qualificati % Quote detenute da investitori qualificati Numero quote detenute da soggetti non residenti % Quote detenute da soggetti non residenti 19.496.809 79.993.002 71.506.456 12.283.069,513 12.673.794,326 13.336.781,236 13.531,885 24.376,641 262.520,181 0,110 0,192 1,968 8.225,827 20.381,771 37.251,879 0,067 0,161 0,279 Sezione V - Altri dati patrimoniali Prospetto degli impegni assunti dal Fondo Ammontare dell'impegno Valore Assoluto % del Valore Complessivo Netto Operazioni su tassi di interesse: 21.360.143 – Futures su titoli di debito, tassi e altri contratti simili 27,032% – Opzioni su tassi e altri contratti simili 0,000% – Swaps e altri contratti simili 0,000% Operazioni su tassi di cambio: – Futures su valute e altri contratti simili 0,000% – Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili 0,000% – Swaps e altri contratti simili 0,000% Operazioni su titoli di capitale: 0,000% – Futures su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili 1.886.562 – Opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili 2,388% 0,000% – Swaps e altri contratti simili Altre operazioni: – Futures e contratti simili 0,000% – Opzioni e contratti simili 0,000% – Swaps e contratti simili 0,000% Alla data del Rendiconto il Fondo non ha in essere attività o passività nei confronti di altre società del gruppo. 29 Prospetto di ripartizione delle attività e delle passività del Fondo per divisa ATTIVITÀ Strumenti finanziari Depositi bancari PASSIVITA' Altre attività Finanziamenti ricevuti Totale Altre passività Totale AUD 7.526 7.526 - CAD 60 60 - EUR 40.700.929 1.658.783 45.359.712 GBP 2.503.870 266.002 2.769.872 - HUF 1.703.995 25.805 1.729.800 - NZD 2.306 2.306 - PLN 153 153 742.410 29.063.077 USD 3.000.000 28.320.667 ZAR 5.762 322.944 2.708.807 79.255.450 317.182 Totale 73.546.643 3.000.000 127.927 127.927 110.577 110.577 238.504 238.504 - Parte C - Il risultato economico dell'esercizio Sezione I - Strumenti finanziari quotati e non quotati e relative operazioni di copertura I.1 Risultato delle operazioni su strumenti finanziari Di seguito si fornisce il dettaglio delle componenti del risultato delle operazioni su strumenti finanziari (voci A2 , A3) , evidenziandone la componente dovuta ai cambi (gli importi con segno negativo si riferiscono rispettivamente a perdite o minusvalenze). Risultato complessivo delle operazioni su: Utile/perdita da realizzo Di cui: per variazione dei tassi di cambio Plus/minus Di cui: per variazione dei tassi di cambio A. Strumenti finanziari quotati 77.125 1. Titoli di debito - 2.721 2. Titoli di capitale 6.294 602 - 174.321 - 19.462 - 1.111.479 3.015 - 46.463 - 104 - 872.634 - 215.737 - aperti armonizzati - 43.214 - 104 - 803.106 - 202.961 - aperti non armonizzati - 3.249 3. Parti di O.I.C.R - 69.528 - 12.776 416.185 - 93.814 126.084 - 2 B. Strumenti finanziari non quotati 1. Titoli di debito 56.656 - 1.996 - 2. Titoli di capitale 3. Parti di O.I.C.R. 30 I.2 Risultato delle operazioni su strumenti finanziari derivati Risultato degli strumenti finanziari derivati Con finalità di copertura (sottovoci A4 e B4) Risultati realizzati Risultati non realizzati Senza finalità di copertura (sottovoci C1 e C2) Risultati realizzati Risultati non realizzati Operazioni su tassi di interesse: 558.947 – Futures su titoli di debito, tassi 465.034 ed altri contratti simili – Opzioni su tassi e altri contratti simili – Swaps e altri contratti simili Operazioni su titoli di capitale: – Futures su titoli di capitale, indici azionari e contratti simili 179.316 – Opzioni su titoli di capitale e altri contratti simili – Swaps e altri contratti simili Altre operazioni: – Futures – Opzioni – Swaps Sezione II - Depositi bancari Importo Int att e prov assim dep vista 83.138 Int att prov assim altri depo 38.797 Totale 121.935 Sezione III - Altre operazioni di gestione e oneri finanziari Nel corso dell'esercizio non sono state poste in essere operazioni di pronti contro termine e assimilate né operazioni di prestito titoli. III.2 Risultato della gestione cambi Risultati realizzati Operazioni di copertura Risultati non realizzati Operazioni a termine Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio: - Futures su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Operazioni di non copertura Operazioni a termine Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio non aventi finalità di copertura: - Futures su valute e altri contratti simili - Opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili - Swaps e altri contratti simili Liquidità 17.431 - Sezione III.3 - Interessi passivi su finanziamenti ricevuti Interessi passivi su disponibiltà liquide - 2.500 Totale - 2.500 31 130.634 9.700 Sezione IV - Oneri di gestione IV.1 Costi sostenuti nel periodo Importi corrisposti a soggetti del gruppo di appartenenza della SGR Importi complessivamente corrisposti ONERI DI GESTIONE Classe Importo (migliaia di €) % sul valore complessivo netto 1) Provvigione di gestione A2 1.394 1,914% 1) Provvigione di gestione B1 - 0,000% 1) Provvigione di gestione B2 132 1,852% - provvigioni di base A2 1.069 1,468% - provvigioni di base B1 - provvigioni di base B2 105 - provvigioni di incentivo A2 325 - provvigioni di incentivo B1 - provvigioni di incentivo 2) Ter degli OICR in cui il fondo investe 2) Ter degli OICR in cui il fondo investe 2) Ter degli OICR in cui il fondo investe 27 0,000% B2 0,000% 69 3) Compenso della banca depositaria B1 7 0,098% A2 24 0,033% B1 B2 2 0,028% 13 0,018% 4) Spese di revisione del fondo B1 4) Spese di revisione del fondo B2 5) Spese legali e giudiziarie A2 0,000% 5) Spese legali e giudiziarie B1 0,000% 5) Spese legali e giudiziarie B2 6) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo A2 6) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo B1 6) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo B2 0,000% 1 0,000% 1 0,014% 0,000% 0,001% 0,000% 0,000% 3 2 0,042% 0,002% - 0,000% 0,000% B2 - contributo vigilanza Consob A2 - contributo vigilanza Consob B1 0,000% - contributo vigilanza Consob B2 0,000% - oneri bancari A2 0,000% - oneri bancari B1 0,000% - oneri bancari B2 - altre commissioni e spese A2 - altre commissioni e spese B1 - 0,000% 1 0,001% 0,000% 0,000% 0,000% 1 0,001% 0,000% 0,000% - altre commissioni e spese B2 TOTALE EXPENSE RATIO (TER) TOTALE EXPENSE RATIO (TER) TOTALE EXPENSE RATIO (TER) A2 1.479 2,030% B1 - 0,000% B2 143 2,006% 0,000% 9 0,000% 0,016% - su titoli azionari - su titoli di debito TOTALE SPESE 0,000% 0,000% 7) Altri oneri gravanti sul fondo - altri 9) Oneri finanziari per i debiti assunti dal fondo 10) Oneri fiscali di pertinenza del fondo 10) Oneri fiscali di pertinenza del fondo 10) Oneri fiscali di pertinenza del fondo 0,000% 0,000% A2 - su derivati 0,000% 0,095% 4) Spese di revisione del fondo di cui: 0,000% 0,000% B2 8) Oneri di negoziazione di strumenti finanziari 0,000% 0,379% B1 B1 % sul valore % sul valore del dei beni finanziamento negoziati 0,000% 0,446% 0,000% 7) Altri oneri gravanti sul fondo - % sul valore complessivo netto 0,000% B2 A2 Importo (migliaia di €) 1,473% A2 7) Altri oneri gravanti sul fondo % sul valore del finanziamento 0,000% 3) Compenso della banca depositaria A2 3) Compenso della banca depositaria - di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota - di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota - di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota % sul valore dei beni negoziati - 0,000% 0,000% 0,000% 0,000% 0,000% 8 0,004% 0,000% 1 0,012% 0,000% 3 2,077% A2 0,000% 0,000% B1 0,000% 0,000% B2 0,000% 1.634 0,000% 2,044% - 32 0,000% IV.2 Provvigioni di incentivo Importo Provvigione d'incentivo classe A2 - Provvigione d'incentivo classe B2 - 325.145 27.371 Totale - 352.516 Sezione V - Altri ricavi ed oneri I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITÀ LIQUIDE Interessi attivi e proventi assimilati altri depositi 7.010 I2. ALTRI RICAVI 7.010 Sopravvenienze attive I3. ALTRI ONERI - 3.921 Sopravvenienze passive - 3.920 Arrotondamenti - Totale 1 3.089 Sezione VI - Imposte A seguito dell'entrata in vigore della nuova normativa (decreto legge 225/2010 convertito, con modificazioni, dalla legge 10/2011) non è più assoggettato a tassazione il reddito maturato in capo al Fondo 33 Parte D - Altre informazioni Attività di copertura del rischio di portafoglio Nella tabella seguente vengono riepilogate le operazioni in derivati per la copertura del rischio di portafoglio poste in essere nel corso dell'esercizio. Operazioni in essere per copertura del rischio di portafoglio del periodo Operazioni per copertura rischio di portafoglio che hanno avuto efficacia nell'anno 2013 Posizione Tipo Divisa venditore venditore Futures Futures EUR USD Ammontare Operazioni Numero Operazioni 22.158.730 52.822.742 12 12 Operazioni in essere per copertura del rischio di portafoglio del periodo Nella tabella seguente vengono riepilogate le operazioni in derivati per la copertura del rischio di portafoglio in essere alla chiusura dell'esercizio. Operazioni per copertura rischio di portafoglio in essere alla fine dell'esercizio Posizione Tipo Divisa venditore venditore Futures Futures EUR USD Ammontare Operazioni 5.313.480 16.504.910 Numero Operazioni 3 3 Attività di negoziazione in strumenti finanziari Le negoziazioni sono state poste in essere per il tramite di istituti di credito italiani ed esteri, di primari intermediari nonché per il tramite della Banca Depositaria del Fondo. Oneri corrisposti alle controparti Di seguito un dettaglio relativo agli oneri corrisposti a contropari per l'intermediazione di strumenti finanziari Controparte Banche Italiane Banche e imprese Banche e imprese di di investimento di investimento di paesi paesi OCSE non OCSE SIM Altre controparti - Soggetti appartenenti al gruppo - - - - - - Soggetti non appartenenti al gruppo - - 9.174 - - Totale - - 9.174 - - Utilità ricevute dalla SGR La Società non ha ricevuto nell'esercizio alcuna utilità in relazione all'attività di gestione non direttamente derivanti da commissioni di gestione dell'OICR (es. Soft Commission). Investimenti differenti da quelli previsti nella politica di investimento del Fondo Le Società nel corso dell'esercizio non ha posto in essere investimenti differenti da quelli previsti nella politica di investimento del Fondo. Tasso di movimentazione del portafoglio del fondo (TURNOVER) Acquisti strumenti finanziari 8.611.009 Vendite strumenti finanziari 7.249.573 Totale (A) Sottoscrizioni 15.860.582 15.676.081 Rimborsi 18.231.592 Netto (B) A-B - Patrimonio medio netto annuo 33.907.673 18.047.091 79.951.244 Turnover espresso in % -22,57% 34 Deloitte & Touche S.p.A. Piazza Malpighi, 4/2 40123 Bologna Italia Tel: +39 051 65811 Fax: +39 051 230874 www.deloitte.it RELAZIONE DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE AI SENSI DELL’ART. 14 DEL D. LGS. 27.1.2010, N. 39 E DELL’ART. 9 DEL D. LGS. 24.2.1998, N. 58 Ai Partecipanti al Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto CONSULTINVEST HIGH YIELD 1. Abbiamo svolto la revisione contabile del rendiconto di gestione del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto CONSULTINVEST HIGH YIELD, costituito dalla situazione patrimoniale, dalla sezione reddituale e dalla nota integrativa, per l’esercizio chiuso al 30 dicembre 2013. La responsabilità della redazione del rendiconto di gestione in conformità al Provvedimento della Banca d’Italia dell’8 maggio 2012 e successive modifiche compete agli Amministratori di Consultinvest Asset Management S.p.A. SGR. É nostra la responsabilità del giudizio professionale espresso sul rendiconto di gestione e basato sulla revisione contabile. 2. Il nostro esame è stato condotto secondo i principi e i criteri per la revisione contabile raccomandati dalla CONSOB. In conformità ai predetti principi e criteri, la revisione è stata pianificata e svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il rendiconto di gestione sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel rendiconto di gestione, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli Amministratori. Riteniamo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del nostro giudizio professionale. Per il giudizio relativo al rendiconto di gestione dell’esercizio precedente, i cui dati sono presentati ai fini comparativi secondo quanto richiesto dalla specifica normativa, si fa riferimento alla relazione emessa da altro revisore in data 26 marzo 2013. 3. A nostro giudizio, il rendiconto di gestione del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto CONSULTINVEST HIGH YIELD per l’esercizio chiuso al 30 dicembre 2013 è conforme al Provvedimento della Banca d’Italia dell’8 maggio 2012 e successive modifiche; esso pertanto è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale ed il risultato del Fondo per l’esercizio chiuso a tale data. Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Palermo Parma Roma Torino Treviso Verona Sede Legale: Via Tortona, 25 – 20144 Milano - Capitale Sociale: Euro 10.328.220,00 i.v. Codice Fiscale/Registro delle Imprese Milano n. 03049560166 – R.E.A. Milano n. 1720239 Partita IVA: IT 03049560166 Member of Deloitte Touche Tohmatsu Limited 2 4. La responsabilità della redazione della relazione degli Amministratori in conformità a quanto previsto dal Provvedimento della Banca d’Italia dell’8 maggio 2012 e successive modifiche compete agli Amministratori di Consultinvest Asset Management S.p.A. SGR. É di nostra competenza l’espressione del giudizio sulla coerenza della relazione degli Amministratori con il rendiconto di gestione, come richiesto dalla legge. A tal fine, abbiamo svolto le procedure indicate dal principio di revisione 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla CONSOB. A nostro giudizio la relazione degli Amministratori è coerente con il rendiconto di gestione del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto CONSULTINVEST HIGH YIELD per l’esercizio chiuso al 30 dicembre 2013. DELOITTE & TOUCHE S.p.A. Marco Benini Socio Bologna, 25 marzo 2014 Consultinvest Asset Management Sgr Spa Piazza Grande, 33 – 41121 MODENA Capitale Sociale € 5.000.000 i.v. – C.F. e P. IVA 02180790368 Iscritta all’Albo delle Società di Gestione del Risparmio (S.g.r.) tenuto da Banca d’Italia al n. 49 in data 01/07/98 Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Tel. 059 221311 –35Fax 059 224063 [email protected] www.consultinvest.it