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lunedì, 27 novembre 1995
INDUSTRIA
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duello in vetta
se la MEDIOFACTORING della CARIPLO conquista il primato per quanto
riguarda il turnover, la IFITALIA continua a dominare per finanziamenti
e crediti in essere. mentre nel domestico la SAVA si stacca da tutte
classifiche factoring. gennaio giugno 1995. mercato sempre piu' vivace
L' economia italiana va a buon ritmo e il factoring torna a essere vivace, naturale conseguenza dopo un
triennio quantomeno oscuro. I dati relativi al turnover, ai finanziamenti e ai crediti in essere nei primi sei
mesi del 1995 hanno un senso rassicurante. E' vero che per raccontare lo stato di salute del settore,
cosi' almeno dicono tutti, questi dati non valgono poi molto, sta di fatto, pero', che questi sono gli unici
dati che si riescono ad avere, per giunta un po' vecchi. Sta di fatto anche che quando la congiuntura
economica e' sfavorevole le societa' di factoring cominciano a risentirne proprio con il turnover. Le cifre
proposte dall' Assifact, e non per tutti gli iscritti, sono relative ai primi sei mesi del 1995. Per un gruppo di
societa' legate alla Gemina, comunque, e' stato possibile avere dati aggiornati sino al 30 settembre e,
dunque, ancora piu' significativi. Nelle pagine che seguono c' e' dovizia di tabelle: sul turnover,
domestico e non, sui crediti in essere, sui finanziamenti concessi.Tutte le cifre sono riferite al 30 giugno
1995. Fanno eccezione quelle delle societa' legate alla Gemina servizi finanziari che si allungano sino al
30 settembre 1995. Domestico Una prima osservazione va fatta per il turnover domestico.In questa
classifica domina la Sava factoring con 5.036 miliardi di lire di turnover.Come dire che tutta l' attivita'
della societa' del gruppo Fiat e' realizzata in Italia. Internazionale In questo ambito sono proposte due
graduatorie riferite alle operazioni di export il cui importo complessivo e' stato nei primi sei mesi del 1995
di 1.095 miliardi di lire e di import con 616 miliardi.Come si puo' constatare il turnover nell' internazionale
rappresenta una componente trascurabile nel complesso del mercato del factoring.Le societa' piu' vivaci
su entrambi i fronti sono la Mediofactoring, che e' significativa del gruppo Cariplo, e la Ifitalia, gruppo
Banca nazionale del lavoro, le due reginette del factoring made in Italy. Turnover Lo scettro e' passato di
mano.Questa volta spetta alla Mediofactoring, espressione del gruppo Cariplo, che nei primi sei mesi del
1995, con 5.319 miliardi di lire, significativo di un aumento pari al 23,1% ha recuperato lo svantaggio che
aveva nel 1994 nei confronti della sua solita rivale Ifitalia che adesso si trova staccata di circa 500
miliardi. Ma a scavalcare Ifitalia c' e' riuscita anche la Sava che segue, anzi insegue, a distanza
estremamente ravvicinata (5.036 miliardi) la reginetta del momento.Va pero' sottolineato che la captive
della Fiat, grazie alla sua vocazione, e' prima in assoluto per quanto concerne il domestico. "L'
incremento del 36,4% che si concretizza in un turnover di 5.036 miliardi, e' merito del prodotto da noi
offerto ai nostri clienti", assicura Leopoldo Furlotti, presidente della Sava factoring. E' un prodotto che
tocca in misura consistente la domanda, peraltro in sensibile ascesa, di puro servizio disgiunta dallo
smobilizzo di capitale. Terza dunque la Ifitalia, diretta emanazione della Banca nazionale del lavoro.
4.872 miliardi e' il suo risultato relativamente ai primi sei mesi del 1995 e +31,65 l' incremento
conosciuto.La societa' punta molto sullo sviluppo delle vendite dei prodotti ad alto contenuto di servizio
quali il pro soluto, il maturity e l' estero e a tal fine si e' dotata di una struttura distributiva in grado di
stimolare e raccogliere in loco la domanda potenziale di questi prodotti che, secondo quando afferma il
suo direttore generale, Alberto Adinolfi, nell' immediato futuro costituiranno il campo di battaglia dei
factor piu' importanti. Si conferma invece al suo posto, il quarto,Factorit, la societa' espressione delle
banche popolari. "E' stata la politica di attenta diversificazione del rischio abbinata a un frazionamento
della clientela che ci ha portato a un sostanziale mantenimento del parametro turnover e a una crescita
degli indicatori economici", ha detto al "Mondo" Maurizio Badoglio, direttore generale. "A favore ha
inoltre giocato la nostra opera di sviluppo della componente servizio in contrapposizione con l' aspetto
meramente finanziario. Infatti e' sempre molto elevata l' incidenza del pro soluto cosi' come e' inferiore
alla media di mercato la percentuale di fa'nanziato in confronto ai crediti in essere". In quinta posizione c'
e' per i primi sei mesi del 1995 Cofiri, la finanziaria del Gruppo Iri, che ha messo a segno un exploit
degno del Guinness dei primati: +79%. Una crescita, come racconta Giacomo Salvemini, amministratore
delegato, ottenuta non solo attraverso una piu' incisiva politica di prezzo, ma anche grazie alla
diversificazione dei prodotti e a una maggiore presenza sui vari segmenti di mercato quali l' import e l'
export.Un incremento che le ha consentito di scavalcare Comit Factoring che, peraltro, in seguito a una
de'b%cle del 52,7% e' retrocessa in nona posizione. A superare la Comit c' e' riuscita anche la Cbi factor
(+50,2), guidata da Giorgio Bondioli, che comunque si ritrova un po' arretrata se si guarda al passato. Il
fatto, pero', pare lasciare indifferente il suo presidente. "Il contenimento della nostra dimensione
strutturale corrisponde a una precisa strategia", ha spiegato al "Mondo" Bondioli. "Strategia che e', a
nostro avviso, un passaggio obbligato per chi, come noi, pensa che il successo, per essere duraturo
anche in futuro, dipenda dalle capacita' di aggregare altri operatori, di contenere i costi fissi e di disporre
di ampi volumi di capitale libero in confronto ai limiti imposti dalla Banca d' Italia, sempre piu' restrittivi.
Rientra in quest' ottica l' acquisizione del controllo delle X Factor a cui fa capo tutto il factoring
riguardante il gruppo Michelin, e il conseguente ampio accordo di reciproca cooperazione". Al settimo
posto, con un bel balzo (+44%) si colloca Veneta factor che risale la graduatoria di ben sei posizioni,
lasciandosi alle spalle, seppur di poco la Serfactoring gruppo Eni che retrocede di un posto. Con la
Veneta si chiude l' e'lite dei factor che superano i 1.000 milardi di lire per turnover. Segue una serie di
otto societa' che, eccezion fatta per la Deutsche Bank factoring (la quale con piglio e grazie a un +39,2%
riesce a aggiudicarsi il decimo posto) e della Centro factoring (che segnala un modesto +1%), devono
dichiarare decrementi anche di due cifre che inevitabilmente le fanno retrocedere. Fra queste si
scoprono Isefi (13,8%) che dal decimo posto passa all' undicesimo, Monte Paschi ( 15,1%) che da nona
diventa dodicesima, e Fiscambi ( 12%) che deve accontentarsi della quattordicesima posizione quando
ormai si era abituata all' undicesima. E' infine da segnalare al positivo la performance assolutamente
eccezionale di Abf factoring che con un piu' 135% passa dal ventitreesimo posto al diciottesimo.
Finanziamenti Con 2.704 miliardi di lire e un +8,7%, torna a dominare in questa classifica, la Ifitalia che,
anno dopo anno, continua imperturbabile il suo cammino sapendosi adeguare alle necessita' del
mercato. Lo dimostra anche l' attuale organizzazione della rete di vendita con responsabili di zona che
operano a livello regionale e con product manager per il pro soluto, il maturity e l' estero, il cui compito e'
quello di supportare le vendite e dare impulso alle azioni di aggiornamento ed evoluzione dei vari
prodotti. Segue, a poco piu' di 200 miliardi di distanza, la Mediofactoring. La societa' del gruppo Cariplo
ha un suo stile: dicono al vertice di non credere alle classifiche, quanto meno a questo tipo di classifiche,
comunque inevitabili per valutare le dimensioni e le capacita' di un operatore.Il fine, nello spirito di
servizio ai lettori, parecchi dei quali sono stati utilizzatori del factoring, e'questo. Terza, questa volta si
colloca la Cofiri che evidentemente sta vivendo un momento di gloria su tutti i fronti. L' incremento
conosciuto dalla finanziaria del gruppo Iri nella prima meta' del 1995 e' notevole +81,8%; retrocede cosi'
in quarta posizione la Sava factoring (1.359 miliardi pari a un incremento del 10,5%. Chi resta al suo
posto e' invece Comit che, con 1.179 miliardi dichiarati e una crescita del 6,1%, chiude le fila del
gruppetto di factor con finanziamenti oltre i 1.000 miliardi di lire. Scendendo, un' altra sorpresa: la Isefi
che, anche se dichiara un impercettibile calo dello 0,5%, riesce, da nona, a diventare sesta, scavalcando
in un sol balzo Cbi factor, Credit factoring e Factorit la quale pero', avendo messo a segno un +17,9%,
riesce a sua volta a guadagnare un paio di posizioni. Retrocedono, invece, rispettivamente all' ottavo e
al nono posto la Cbi factor, per la quale il decremento nei finanziamenti e' stato del 12,1% e la Credit
factoring che denuncia addirittura un 20,2%, mentre decima si riconferma la Secfactoring. Altra novita':
la Sanpaolo factoring, sedicesima nel 1994, risale la china a passo di marcia e soffia l' undicesima
posizione che nel 1994 era della Banca di Roma. La tallona la Deutsche Bank factoring che si insinua al
posto di Gefactor la quale, in seguito a un 19,1% si ritrova suo malgrado sedicesima. Seguono, a questo
punto, le societa' di factoring con finanziamenti inferiori ai 50 miliardi fra le quali spicca per le sue
performance Abf factoring che in solo sei mesi ha superato la cifra dello scorso anno (+35,8%), Fin-Eco
(27,9%), Padana (+1,5%), Riesfactoring (+21,1%) e Desio che dichiara addirittura un +145,7% aumenti
strepitosi, ma si ha a che fare con cifre molto modeste. Le altre 12 societa' di cui sono pervenuti i dati,
dichiarano tutte, a cominciare dalla Finscambi, decrementi abbastanza consistenti. Crediti in essere E'
ancora una volta la societa' espressione della Banca nazionale del lavoro a condurre le fila. I crediti in
essere di Ifitalia nel primo semestre 1995 hanno raggiunto i 4.316 miliardi di lire.Il che lascia quanto
meno stupiti se si considera che nell' intero 1994 erano arrivati a quota 4.524 miliardi. Seconda, e'
Mediofactoring che, con un incremento del 12,50%, in sei mesi sorpassa addirittura la cifra complessiva
dichiarata nello scorso anno. Ed ecco che qualcosa comincia a mutare nella hit parade del "Mondo": al
terzo posto, grazie a un +36% si trova infatti la captive della Fiat che fa retrocedere in quarta posizione
la Cofiri che pure ha sottolineato un ottimo incremento. Inamovibile, almeno per il momento, appare la
Comit con i suoi 2.184 miliardi che equivalgono a un incremento del 59,1%. Stazionarie nelle loro
postazioni sono anche Factorit, sesta con 1.422 miliardi, Isefi, settima con 1.174 miliardi e l' ottava Credit
che con 866 miliardi da' il via a un' ipotetica seconda manche, quella dei factor con meno di mille miliardi
di crediti in essere.Manche nella quale spicca la Deutsche Bank factoring che da dodicesima diventa
nona non solo soffiando il posto a Banca diRoma di cui, non ci sono giunti i dati, ma anche surclassando
Serfactoring che rimane ferma al suo posto: il decimo. Altro colpo di scena: la Sanpaolo factoring con
724 miliardi risale la graduatoria di ben quattro postazioni e si colloca all' undicesimo posto.La imita
Fiscambi, anche se evidenzia un 4,8%, che da quattordicesima diventa undicesima, mentre rimane
stabile Monte Paschi factor malgrado una contrazione del 18,6%. Chi invece retrocede e' la Cbi factor
( 16,1%) mentre recuperano terreno soffiando il posto ad altri la Veneta factor (+26%) e la Centro
factoring con la quale si chiude la lista delle societa' con crediti in essere oltre i 500 miliardi. Non resta a
questo punto che segnalare i segni piu' di Abf factoring (+49,9%), e di Desio factoring (+74,33%), e i
segni meno di Gefactor ( 55,8%), Factor Industriale ( 35,7%), Fineco ( 38,5%), e di General ( 43,6%).
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