Ministri istituiti …chi sono?

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Ministri istituiti …chi sono?
15-06-2005
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• come ministro straordinario distribuire la
S. Comunione ai fedeli, anche infermi nelle
case, e curare il culto eucaristico;
• collaborare e animare la vita caritativa
della comunità, avendo particolare attenzione ai più poveri e ai malati.
Il ministero dell’accolito parte quindi dall’ambito della Liturgia eucaristica che ruota attorno all’altare, su cui si celebra il memoriale dell’amore redentivo di Cristo, per estendersi a
tutti i campi della carità.
Si pone così come un segno dell’intimo legame
che esiste tra:
• Eucaristia e servizio alle persone, liturgia e
offerta della vita,
• amore al Corpo eucaristico di Cristo e
amore al suo Corpo mistico, che è la
Chiesa, in particolare nelle sue membra
più sofferenti.
Come fare per accogliere in modo adeguato la realtà dei ministri istituiti?
Occorre che vengano considerati nel loro valore proprio:
• come veri animatori di assemblee presiedute dal pastore d’anime;
• promotori della corresponsabilità nella
Chiesa e dell’accoglienza di quanti cercano
di compiere un itinerario di fede;
• evangelizzatori sensibili anche alle odierne
situazioni di vita;
• non sono quindi da considerare figure di
supplenza per il ridursi del numero dei presbiteri;
• né solo come espressione di un’organizzazione più razionale dei servizi ecclesiali;
• né come semplici esecutori delle indicazioni dei presbiteri e dei diaconi;
• tanto meno come attribuzione onorifica o
accrescimento di potere.
Quale volto di comunità cristiana fanno
crescere?
• Una comunità in cui ogni cristiano si sente
chiamato a collaborare responsabilmente
alla crescita e alla missione della Chiesa;
• una comunità ricca di figure di cristiani
adulti che operano come giunture di comunione fra chi presiede e i fedeli, fra la celebrazione e la vita;
• una comunità capace di farsi più attenta
alle attese e alle aspirazioni degli uomini
del nostro tempo e di andare incontro alle
persone nelle case, nelle famiglie, nei luoghi di studio e di lavoro, sulle strade del
mondo.
Per saperne di più…
Paolo VI, Motu proprio “Ministeria quaedam” (15.8.1972);
CEI, I ministeri nella Chiesa (1973);
CEI, Evangelizzazione e ministeri (1977);
Direttorio per la promozione e la formazione dei diaconi permanenti e dei ministri istituiti (1990)
Vedi
www.bologna.chiesacattolica.it/diaconato
A CURA DEL
CENTRO DIOCESANO PER IL DIACONATO
PERMANENTE E I MINISTERI ISTITUITI
officinagrafica - bologna - tel. 051 547186 - [email protected]
MINISTRI
Chiesa di Bologna
Ministri istituiti
…chi sono?
Sono il lettore e l’accolito.
Conosciuti già nella Chiesa antica - insieme
ad altri compiti oggi non più esistenti - sono
stati reintrodotti da Paolo VI nel 1972.
Da allora il lettorato e l’accolitato vengono
conferiti non più solo a coloro che si preparano a diventare diaconi e presbiteri, ma anche
a fedeli laici adulti, per un servizio stabile
nella comunità cristiana.
Qual è stato il cammino fatto dalla Chiesa
di Bologna per avviare la presenza dei
ministri istituiti?
I primi furono istituiti nel 1976, come espressione di quelle parrocchie in cui era cresciuta
dopo il Concilio Vaticano II (1962-1965) la
consapevolezza della responsabilità di ogni
battezzato nella missione della Chiesa. Alla
fine del 2004 i lettori e accoliti della nostra
diocesi erano 447, presenti in 152 parrocchie.
Quale dono rappresentano per la Chiesa?
I ministri istituiti, con la grazia che ricevono
nell’istituzione, rendono la Chiesa più bella
nella varietà delle collaborazioni e più capace
di far vivere e far arrivare a tutti i tesori del
Vangelo, dell’Eucaristia e dell’amore fraterno.
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Quali caratteristiche deve avere chi si prepara a diventare lettore o accolito?
• deve essere un uomo adulto,
• che cerca di vivere il Vangelo in famiglia,
nel lavoro e in ogni ambito della vita
• e mostra maturità di fede, amore alla
Chiesa e disponibilità al servizio.
Quale itinerario formativo deve percorrere?
È richiesta la partecipazione a un Corso specifico della durata di un anno, che si tiene
ogni lunedì sera (20.45-22.20).
Il Corso è imperniato sulle quattro costituzioni del Concilio Vaticano II e si prefigge di preparare ai compiti specifici di lettore o di accolito, ma anche di far crescere la conoscenza e
la pratica della Liturgia delle Ore, le qualità
spirituali dei candidati e un più vivo senso di
appartenenza alla diocesi.
Quando e come avviene l’istituzione?
Spetta al parroco fare
il discernimento iniziale – prima della
partecipazione
al
Corso – facendosi
interprete della stima
della comunità per il
candidato.
Al termine del Corso il candidato deve sostenere un colloquio di verifica, in vista di un giudizio definitivo di idoneità all’istituzione formulato dai responsabili della formazione.
Per l’istituzione si richiede un’età di almeno
25 anni e di non oltre 60, da cui può dispensare il Vescovo in casi particolari.
Per gli sposati è indispensabile l’assenso convinto della moglie.
Anche per questa ragione si richiede normalmente ai candidati una esperienza di vita
coniugale sufficientemente collaudata.
L’istituzione – compiuta dal Vescovo - avviene
in parrocchia, che va debitamente preparata.
I ministri istituiti sono gli unici ministeri
laicali presenti nella comunità cristiana?
Lo Spirito Santo distribuisce carismi ossia
doni spirituali a tutti i battezzati, ma non tutti
danno vita a un ministero.
Tali divengono quei carismi che si traducono
in un servizio ai fratelli riconosciuto nella
comunità.
In ogni comunità cristiana esistono tanti ministeri di fatto, esercitati in forma individuale,
come coppia di sposi o in forma associata
(vedi ad esempio l’Azione Cattolica).
Essi spaziano dal campo della catechesi,
a quelli della liturgia, della carità, della collaborazione organizzativa e pastorale (catechisti, educatori, accompagnatori di fidanzati e
sposi, ministranti, animatori della musica e
del canto, operatori caritas, ministeri di consolazione, membri del consiglio pastorale e del
consiglio per gli affari economici, responsabili
dell’animazione culturale e della comunicazione..), e lo Spirito ne suscita sempre di nuovi.
Come si distinguono i ministeri istituiti
dai servizi e ministeri di fatto?
• I ministeri istituiti hanno un particolare
legame con l’annuncio della Parola di Dio e
con la vita liturgica della comunità cristiana, specialmente con l’Eucaristia;
• svolgono un servizio non sporadico e occasionale, ma stabile;
• lo esercitano sulla base di un mandato del
Vescovo, conferito con un’apposita benedizione all’interno di una celebrazione liturgica (= istituzione).
Quali sono i compiti del lettore?
• proclamare la Parola di Dio nell’assemblea
liturgica;
• coordinare i vari compiti nell’ambito della
Liturgia della Parola, in particolare curando la formazione degli altri che proclamano
le letture;
• adoperarsi per educare nella fede i fanciulli, i giovani e gli adulti;
• collaborare nei vari itinerari di preparazione ai Sacramenti;
• collaborare alle iniziative di annuncio e di
diffusione del messaggio evangelico (come i
centri di ascolto nelle case), in particolare
alle persone che ancora non lo conoscono.
Il ministero del lettore parte quindi dall’ambito della Liturgia della Parola che ruota attorno
all’ambone, da cui la Parola di Dio viene proclamata, per estendersi a tutti i campi dell’evangelizzazione. Si pone così come un segno
dell’intimo legame che esiste tra:
• l’ascolto della Parola di Dio e la crescita
della fede,
• la coscienza che la Parola di Dio è un dono
incomparabile e il bisogno di collaborare a
trasmetterla agli altri.
Quali sono i compiti dell’accolito?
• aiutare i presbiteri e i diaconi
nello svolgimento delle loro funzioni liturgiche;
• coordinare i vari
servizi nell’ambito della Liturgia
eucaristica e in
particolare quello dei ministranti, curandone la
formazione;