vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole
Transcript
vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole
v ita n ostra Periodico Dicembre 2013 - Gennaio 2014 Giornale Parrocchiale della comunità S. Stefano - Bedizzole Buon Natale Buon Anno orario S. Messe FESTIVI in Parrocchia: Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30 DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15 ore 18,15 Vespro e S. Messa nelle contrade: ore 7,30 Suore Canossiane ore 8,30 Frazioni ore 9,00 Casa di Riposo ore 9,30 Pontenove ore 16,30 Santuario di Masciaga sommario La Parola del Parroco 3 Vita dell’Oratorio FERIALI in Parrocchia: ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa nelle contrade: ore 7,00 Suore Canossiane ore 9,00 Santuario di Masciaga ore16,00 Casa di Riposo Vita della Chiesa CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione Sabato ore 17 - 19 Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo la prima domenica di ogni mese. E il verbo si è fatto carne ... 4 catechesi per adulti Vivere la gioia del Vangelo 4-5 Ogni Martedi ore 8.30: S. Messa e riflessione in parrocchia Ogni Domenica ore 18: Vespro - Breve catechesi - S. Messa Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio IN AVVENTO E QUARESIMA: Centri di Ascolto nelle Contrade Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F. Alcuni peccati contro il sesto comandamento 5 C’è posta per te 7 Il bar si rinnova 8 È iniziato il cammino del gruppo 8 Betlemme Venite a mangiare .... Comunioni e Cresime Vita della Parrocchia 9 Vita della Comunità indirizzi utili PARROCCHIA Don Franco Dagani 030 674112 - cell. 339 6924826 ORATORIO Don Vincenzo Arici 030 674842 - cell. 328 2866104 SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina 030 6870706 - cell. 338 2722653 ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA 030674041 ISTITUTO SUORE CANOSSIANE 030 674000 COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA 030 6871419 SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA 030 674025 SCUOLA STATALE 030 674568 SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI 030 674375 PARROCCHIA S. VITO 030 674524 CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI 030 674213 PALAZZO MUNICIPALE 030 6872711 CARABINIERI 030 674222 POLIZIA LOCALE 030 6872925 Mostra dedicata a S. Piamarta 6 Festa Patronale di S. Stefano 6 Bedizzole ai tempi della crisi 22 Dalla Scuola Sacra Famiglia 10 Il mio Paese 23 Progetto educativo 11 L’Associazione “Il Faro” 24 Fabbricerie a confronto 11 Lettera aperta a: ....... 25 Caritas Parrocchiale 12 Bedizzole Marching Band conosci e segui la Vita della tua Parrocchia Bedizzole per il Perù 12 Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z. Sito: www.parrocchiadibedizzole.it e-mail: [email protected] Una grande sfida per le famiglie redazione Editore e Redattore: Don Franco Dagani Direttore Responsabile: Don Adriano Bianchi In redazione: Don Franco Dagani Don Roberto Soncina - Don Vincenzo Arici Raffaella Berardi - Giovanni De Marco Carlo Bresciani - Vittorio Boniotti INSERTO SPECIALE Sinodo della Famiglia 13 - 14 In copertina: Icona della Natività Dalle Missioni Ricordiamo i Padri .... 20 - 21 26 - 27 RADIO ECZ2 27 Pellegrinaggio in IRLANDA 28 La Parrocchia si racconta 29 CALENDARIO delle Iniziative Parrocchiali 30 Grazie per la Generosità 28 Anagrafe Parrocchiale 31 15 - 18 Realizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole Costo € 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera. Volontari in Fondazione ... 19 La Parola del Parroco DAVANTI AL PRESEPIO Carissimi, in questi giorni di Natale mi godo il mio presepio. E’ piccolo, è allestito su un tavolino della cucina, è tradizionale: una piccola grotta con Maria – Giuseppe e il bambino, il bue e l’asinello, quattro pecore, una casettina di cartone, un fiume di carta stagnola, un po’ di muschio… E’ il presepio che faccio da 60anni, da quando bambino gustavo il Natale nella vecchia cascina dei nonni. Le statuette le ho sempre conservate con tanto amore, sono un dono del vecchio zio Don Giuseppe. Il presepio lo allestisco all’inizio dell’Avvento e rimane in cucina fino alla fine di gennaio. Me lo godo, lo guardo più volte al giorno, mi aiuta a vivere il clima del Natale e soprattutto mi richiama verità straordinarie. Mi domando, sostando davanti alla piccola grotta che richiama Betlemme, come sia venuto in mente a Dio di mandare suo Figlio sulla terra, come gli sia venuta l’idea di scegliere la più piccola cittadina d’Israele per l’incarnazione di Gesù? Solo Dio poteva avere un progetto simile, solo il Dio dei cristiani poteva amare talmente l’uomo per mettere in atto un piano simile. Il mio piccolo presepio mi mette davanti all’evento più grande della storia dell’umanità: Dio e l’uomo si sono incontrati, si sono rappacificati, hanno incominciato a parlarsi. Il bambino di gesso del mio presepio mi richiama un Dio che si è messo “i pantaloni” dell’uomo per salvarlo, per liberarlo, per tirarlo fuori dal suo peccato, per insegnargli di nuovo la strada che aveva smarrito. Sulla grotta del presepio metto sempre una scritta che ho voluto dipingere decenni fa: “Gloria a Dio e pace agli uomini” E’ il canto degli angeli, è il messaggio della notte santa, è il grido ascoltato dai pastori. La rileggo spesso durante il periodo natalizio, questa scritta e soffro al pensare che il messaggio di Natale faccia fatica ad essere recepito dopo oltre 2000 anni. Mi è spontaneo pensare alla Siria, ad Israele, alla Palestina, all’Egitto, al Libano, ai tanti paesi dell’Africa segnati ancora oggi dalla guerra, dalla violenza. Penso anche all’Afganistan, all’ Iraq, ai tanti paesi della nostra Italia dove la mafia – la camorra – la’ ndrangata – la violenza fanno quotidianamente stragi. Le ripeto decine di volte al giorno le parole degli angeli e prego perché la pace non sia appena un sogno. I personaggi del mio presepio sono: pastorelli – contadini – piccoli artigiani – una lavandaia – un pescatore: tutti poveri, tutti semplici, tutti senza alcun ruolo particolare. Sono loro che hanno creduto al Figlio di Dio, sono loro che hanno ascoltato la voce degli angeli, sono loro che sono accorsi a Betlemme. I grandi hanno continuato a dormire, si sono tappati le orecchie, non hanno voluto vedere e sentire. La storia si ripete: anche oggi, anche in questo Natale 2013 sono sempre i poveri che si fanno avanti. Sono loro che sentono il bisogno di Dio, di un Salvatore. Mi auguro che ogni famiglia di Bedizzole faccia posto in casa ad un piccolo presepio perché possa vivere intensamente il Natale, abbia un piccolo luogo dove pregare e lodare il Signore che ha sempre in mente di salvarci. Auguri Buon Natale – Buon Anno Don Franco v ita n ostra 3 Vita della Chiesa E il Verbo si è fatto carne ... San Leone Magno, in una delle sue numerose omelie natalizie, così esclama: “Esultiamo nel Signore, o miei cari, ed apriamo il nostro cuore alla gioia più pura. Perché è spuntato il giorno che per noi significa la nuova redenzione, l’antica preparazione, la felicità eterna. Si rinnova infatti per noi nel ricorrente ciclo annuale l’alto mistero della nostra salvezza, che, promesso, all’inizio e accordato alla fine dei tempi, è destinato a durare senza fine”. (homilia XXII). Su questa verità fondamentale ritorna più volte san Paolo nelle sue lettere. Ai Galati, ad esempio scrive: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge… perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4). Ma è soprattutto san Giovanni nel Prologo del quarto Vangelo, a meditare profondamente sul mistero dell’Incarnazione. Ed è per questo che il Prologo fa parte della liturgia del Natale fin dai tempi più antichi: in esso si trova infatti l’espressione più autentica e la sintesi più profonda di questa festa e del fondamento della sua gioia. San Giovanni scrive: “et Verbum caro factum est et habitavit in nobis” e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. (gv 1,14). A Natale dunque non ci limitiamo a commemorare la nascita di un grande personaggio; non celebriamo semplicemente ed in astratto il mistero della nascita dell’uomo o in generale il mistero della vita: tanto meno festeggiamo solo l’inizio della nuova stagione. A Natale ricordiamo qualcosa di Evangelii Gaudium Il Papa ricorda che la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di quelli che si incontrano con Gesù. Dio non si stanca mai di perdonare ma noi, purtroppo, ci dimentichiamo di chiedere la sua misericordia essenziale per la fede cristiana, una verità che san Giovanni riassume in queste poche parole: “il Verbo si è fatto carne”. E’ dunque in una notte storicamente datata che si verificò l’evento di salvezza che Israele attendeva da secoli. Nel buio della notte di Betlemme si accese realmente una grande luce: il Creatore dell’universo si è incarnato unendosi indissolubilmente alla natura umana, si da essere realmente “Dio da Dio luce da luce” e al tempo stesso uomo, vero uomo. VIVERE LA GIOIA DEL VANGELO È stata consegnata a una selezione di fedeli in occasione della Messa di chiusura dell’Anno della Fede, domenica 24 novembre, ma con l’impegno che rimanesse in embargo fino al martedì successivo. Oggi l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, con cui Papa Francesco sviluppa il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, è disponibile ed è una sorpresa fin dal titolo: “Gioia del Vangelo”. A causa del poco spazio che abbiamo, la presenteremo molto sintetica. “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani - scrive il Papa - per invitarli a una nuova 4 v ita n ostra tappa evengelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni”. Il Papa invita a “recuperare la freschezza originale del Vangelo”, trovando “nuove strade” e “metodi creativi”, a non imprigionare Gesù nei nostri “schemi noiosi”. Occorre “una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno” e una “riforma delle strutture” ecclesiali perchè “diventino tutte più missionarie”. Il Pontefice pensa anche a “una conversione del papato” perchè sia “più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli”. È necessaria “una salutare decentraliz- Vita della Chiesa zazione”. In questo rinnovamento non bisogna aver paura di rivedere consuetudini della Chiesa “non direttamente legate al nucleo del Vangelo, alcune molto radicate nel corso della storia”. Segno dell’accoglienza di Dio è “avere dappertutto chiese con le porte aperte” perchè quanti sono in ricerca non incontrino “la freddezza di una porta chiusa”. Nemmeno le porte dei Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione qualsiasi”. Così, l’Eucarestia “non è un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli”. Il Papa ribadisce di preferire una Chiesa “ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una Chiesa ... preoccupata di essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni e procedimenti”. Il Papa indica le “tentazioni degli operatori pastorali”: individualismo, crisi d’identità, calo del fervore. “La più grande minaccia” è “il grigio pragmatismo della vita quotidiana della Chiesa, nel quale tutto apparentemente procede nella normalità, mentre in realtà la fede si va logorando”. Tra gli altri temi approfonditi nell’esortazione citiamo la necessità di far crescere la responsabilità dei laici, tenuti “al margine delle decisioni” da “un eccessivo clericalismo” e il “bisogno di allargare gli spazi per una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, in par- ticolare “nei diversi luoghi dove vengono prese le decisioni importanti”. I giovani devono avere “un maggiore protagonismo”. Di fronte alla scarsità di vocazioni afferma che “non si possono riempire seminari sulla base di qualunque tipo di motivazione”. E poi, l’inculturazione, l’omelia, l’attuale sistema economico ingiusto alla radice, il diritto dei Pastori “di emettere opinioni su tutto ciò che riguarda la vita delle persone”. Il Papa, invita ad avere cura dei più deboli, a cercare la pace e favorire l’evangelizzazione. L’Esortazione si conclude con una preghiera a Maria “Madre dell’Evangelizzazione”. (da “La Voce del Popolo”) Dal catechismo della Chiesa Cattolica ALCUNI PECCATI CONTRO IL SESTO COMANDAMENTO LA PORNOGRAFIA La pornografia consiste nel sottrarre all’intimità del partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirsi deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l’atto coniugale, dono intimo e reciproco degli sposi. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l’uno diventa per l’altro oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell’illusione di un mondo irreale. E’ una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici. LA PROSTITUZIONE La prostituzione offende la dignità della persona che si prostituisce, ridotta al piacere venereo che procura. Colui che paga pecca gravemente contro se stesso:viola la castità, alla quale lo impegna il Battesimo e macchia il suo corpo, tempio dello Spirito Santo. La prostituzione costituisce una piaga sociale. Normalmente colpisce donne, ma anche uomini, bambini o adolescenti (in questi due ultimi casi il peccato è, al tempo stesso, anche uno scandalo). Il darsi alla prostituzione è sempre gravemente peccaminoso, tuttavia l’imputabilità della colpa può essere attenuata dalla miseria, dal ricatto e dalla pressione sociale. più grave è lo stupro commesso da parte di parenti stretti (incesto) o di educatori ai danni degli allievi che sono loro affidati. LO STUPRO Lo stupro indica l’entrata con forza, mediante violenza, nell’intimità sessuale di una persona. Esso viola la giustizia e la carità. Lo stupro lede profondamente il diritto di ciascuno al rispetto, alla libertà, all’integrità fisica e morale. Arreca un grave danno, che può segnare la vittima per tutta la vita. E’ sempre un atto intrinsecamente cattivo. Ancora GLI ABUSI SESSUALI Si possono collegare all’incesto gli abusi sessuali commessi da adulti su fanciulli o adolescenti affidati alla loro custodia. In tal caso la colpa è, al tempo stesso, uno scandaloso attentato all’integrità fisica e morale dei ragazzi, i quali ne resteranno segnati per tutta la loro vita, ed è altresì una violazione della responsabilità educativa. L’ADULTERIO L’adulterio è un’ingiustizia. Chi lo commette viene meno agli impegni assunti. Ferisce quel segno dell’Alleanza che è il vincolo matrimoniale, lede il diritto dell’altro coniuge e attenta all’istituto del matrimonio, violando il contratto che lo fonda. Compromette il bene della generazione umana dei figli, i quali hanno bisogno dell’unione stabile dei genitori. v ita n ostra 5 Vita della Parrocchia 20 dicembre - 7 gennaio 2014 nel coretto della Parrocchiale MOSTRA DEDICATA A SAN PIAMARTA CURATO DI BEDIZZOLE Da San Faustino a Remedello,, passando per Bedizzole, attraversando le vie della città, sostando nella chiesa di San Gottardo sul Monte Maddalena e in quella di Sant’Alessandro, fino ad arrivare lontano, molto lontano, in Brasile, in Angola e non solo. Il percorso umano di San Giovanni Battista Piamarta immortalato nella mostra “Fare bene il bene” allestita al-la fiera di Rimini tra il 18 e 24 ago-sto in occasione del Meeting dell’amicizia tra i popoli, è una full immersion nella brescianità: sia per i tanti luoghi che, dal capoluogo alla provincia, caratterizzando i pannelli espositivi, sia per i contenuti che enfatizzano la laboriosità del Santo, vissuto tra il 1841 e il 1913, facendo emergere la dimensione del lavoro come realizzazione di se stessi che è un tratto culturale tipicamente bresciano. Sono, in ogni senso, le strade della santità, che il curatore Gabriele Archetti, professore di Storia medioevale all’Università Cattolica, ha voluto rappresentare in diversi modi. Tanti gli spunti. Un percorso temporale per parole e immagini accompagnato da cimeli provenienti dagli archivi bresciani, ma anche uno spazio multimediale: un filmato d’epoca, di 20 minuti, del mitico istituto Luce, che documenta la Brescia che fu. La vita del santo è sintetizzata in quattro pannelli: gli anni del giovane Piamarta vivace e quasi ribelle; i primi anni dopo l’ordinazione di “don argento vivo”; la fase dell’impegno massimo per creare opportunità di lavoro per i giovani sintetizzata in “i giovani con i giovani”; il finale “con lo sguardo al cielo”, che apre gli spazi anche sull’eredità raccolta dai piamartini dopo la sua morte e propone tra l’altro un plastico della scuola aperta a Luanda, in Angola, per vedere e toccare con mano i FESTA PATRONALE: S. STEFANO 6 v ita n ostra risultati di una testimonianza che è stata azione oltre che parola e preghiera. Concettualmente la sezione della mostra che narra per immagini la vita del Santo è divisa in tre parti: una essenziale cronologia, l’approfondimento, i luoghi piamartini per eccellenza. La sintesi è tutta nel motto piamartino “pietas et labor”, preghiera e lavoro. Una declinazione operosa dell’ora et labora benedettino. Per il Santo bresciano – che pregava anche quattro ore al giorno – tutta la vita può essere una preghiera, se l’attività giornaliera è fatta con il massimo impegno e dedicata a Dio. Emerge in tutto ciò il lavoro a favore dei giovani, cui furono dedicate tutte le energie di Piamarta: prima negli oratori, poi negli istituti, per farne dei “bravi artisti, dei buoni cittadini, degli ottimi cristiani”, con il lavoro come strumento di promozione umana, formazione e sviluppo sociale e la vita retta dal concetto di famiglia, guardando al modello della sacra famiglia di Nazareth. bresciano Mons. Vincenzo Zani, segretario per l’educazione Giovedì 26 dicembre cattolica. Al mattino le Messe avranno Presentazione dei comunicandi l’orario festivo e cresimandi (devono essere (sono sospese quella delle 11,15 accompagnati dai genitori e e nelle frazioni). padrini). Ore 18,30 Segue un’aperitivo Solenne Concelebrazione sotto al portico del comune presieduta dall’Arcivescovo offerto dagli Alpini. VITA IN ORATORIO È il tema che è stato scelto per gli incontri degli anni della Mistagogia (II e III media) e del Gruppo Adolescenti per questo anno liberamente il cammino della diocesi, abbiamo pensato che La visita dei Magi e la fuga in Egitto. potuto trasmetterlo agli altri. Ecco perché nella sera di GENNAIO 2-5: campo invernale Il servo spietato 11: animazione 18 & 25: attività A lato trovate FEBBRAIO 8: Lab-Oratorio del Perdono 15: celebrazione 22: animazione 16: incontro Ado UP a S. Vito solo uno strumento che rimane vuoto se animatori è completa. nella vita. Sicuramente, e non sono così ipocrita da non saperlo, né da non riconoscerlo, ci sono mille altre attrattive. Da parte nostra facciamo di tutto per proporre un cammino che sia valido e significativo. Se poi qualcuno non vorrà partecipare perché non è interessato o perché neppure ha mai provato a metterci il naso non giustifichi la sua assenza dietro le classiche scuse altri facciano il primo passo si resterà sempre fermi; se tutti aspettano che gli altri si La moltiplicazione dei pani È risorto! Sabato del LAB-ORATORIO MARZO 1 & 8: attività 15: animazione 22: Lab-Oratorio del Dono 29: celebrazione APRILE 5: animazione 12: Veglia delle Palme 26: attività MAGGIO 3: attività 10: animazione 17: Lab-Oratorio dell’Annuncio 24: celebrazione 31: incontro finale resterà inesorabilmente vuoto! Faccia ognuno il proprio passo, contribuisca ognuno con la propria presenza attiva e allora, senza grandi cose, ci si accorgerà di essere in movimento e ci meraviglieremo di trovarci attorniati da tanti amici che con noi fanno lo stesso cammino. DonArVi Sabato dell’ ATTIVITA’ DICEMBRE 7: Lab-Oratorio dell’Accoglienza 14: animazione 21: celebrazione 23: confessioni a S. Vito 30: gita sulla neve (Ado UP) suso ma alquanto efficace per intenderci) consegnando ad ogni ragazzo una lettera bia; frase che vuole essere il messaggio che Dio ha scritto e indirizzato personalmente a ciascuno di noi chiedendo di met- NOVEMBRE 9: partenza 16 & 23: attività Sabato della CELEBRAZIONE Sabato dell’ANIMAZIONE v ita n ostra 7 Vita in Oratorio Il bar si rinnova DonArVi Chi è entrato recentemente nel bar del nostro oratorio ha potuto apprezzare il restyling portato a termine in pochi giorni, volto a rendere più luminoso e accogliente l’ambiente anche grazie a qualche accenno di arredamento nuovo e alla tinteggiatura delle pareti con altri colori. Come già detto qualche domenica fa, tutto questo si è potuto realizzare grazie agli introiti del “Torneo dei Roncaì” che ogni anno viene organizzato dall’oratorio attraverso la disponibilità di tempo ed energie di un bel gruppo di appassionati ormai consolidato! Il costo dell’intervento è stato contenuto anche perché qualche lavoretto è stato fatto nello stile del volontariato. A questo riguardo ringrazio sentitamente la Polisportiva per l’apporto materiale nella manovalanza e soprattutto per l’offerta di parte dell’arredamento. Sono piccoli segni (neppure tanto piccoli) che fanno bene alla comunità. Il prossimo impegno non indifferente che si dovrà affrontare riguarderà la sostituzione di tutti i fari dei campi sportivi ormai prossimi all’esaurimento. A fronte di tutte le difficoltà, vorrei dire che queste si affrontano se non proprio volentieri, per lo meno di buon animo, se si vede che gli sforzi sostenuti hanno un riscontro e una ricaduta positiva sull’intera parrocchia. Purtroppo qualche volta non è così e, nonostante ci si impegni per rendere più belli i nostri ambienti, sembra che i più non prendano in considerazione la possibilità di frequentarli, vanificando con questo atteggiamento il lavoro di tante persone. Sul prossimo numero del giornale parrocchiale riprenderò l’argomento in modo più approfondito e con lo stile a me più congeniale. Per adesso basta quel che ho scritto…soprattutto per non cadere nell’indifferenza e perché non avvenga che, come diceva Trilussa, mentre pochi fanno e disfano “er popolo se gratta!”. È INIZIATO IL CAMMINO DEL GRUPPO BETLEMME Per chi non lo sapesse, il gruppo Betlemme sono i bambini del 1° anno dell’iniziazione cristiana, sono quelli della prima classe della scuola primaria, sono quelli che dopo essere stati affidati dagli 0 ai 6 anni alla scuola e alla testimonianza di fede dai loro genitori, ora cominciano a vivere la vita della comunità Cristiana, dell’oratorio, della parrocchia. Cominciano a vivere questa esperienza accompagnati dei loro genitori. Infatti genitori e bambini ci siamo trovati per la prima volta il 27 ottobre in oratorio. Ci ha accolti un simpatico rinfresco, il cui scopo era quello di aiutare i genitori ed i bambini a conoscersi, a parlarsi, ad augurarsi un buon cammino. I bambini hanno continuato il po- 8 v ita n ostra meriggio con Don Vincenzo, Madre Anna ed un gruppo di adolescenti. La conversazione di don Franco con noi genitori in teatro è stata chiarissima. Con lui abbiamo cercato di rispondere ad una domanda di fondo: “Quali sono i motivi che ci hanno indotto ad iniziare un cammino di fede con i nostri figli?”: “il catechismo mi ha fatto bene da bambino” – “ricordo con nostalgia gli anni di oratorio” – “la presenza di un sacerdote e delle Madri è stata fondamentale nella mia vita” – “sono incancellabili le esperienze fatte in parrocchia” – “quello che ho avuto io, desidero che non manchi a mio figlio”. Sono queste alcune delle tante risposte che sono venute fuori nella conversazione degli oltre 100 genitori presenti. Don Franco ha sottolineato che ognuno inizia il cammino con la sua fede: per alcuni è morta, per altri è tiepida, per altri ancora è viva e forte. Il parroco ha precisato che la nostra deve essere una scelta seria, responsabile, convinta. La nostra è una scelta libera, esige la partecipazione agli incontri di catechismo e alla messa domenicale. Il cammino chiede pure una continuità in famiglia, che deve sempre più apparire al bambino come una piccola chiesa dove si prega, si vive il vangelo, si sente la domenica come giorno del Signore, si educa alla carità, si respirano i valori cristiani. Più volte don Franco ci ha ricordato che fondamentalmente lo scopo del cammino è conoscere Cristo, incontrarlo, mettersi in ascolto di Lui, seguirlo, prepararsi a ricevere i suoi Sacramenti. Abbiamo concluso l’incontro leggendo la parabola del Seminatore. Quale terreno offriremo alla semente (parola) gettata da Gesù Cristo? In questi giorni dovremo dare una risposta. I genitori di Maria Vita in Oratorio “VENITE A MANGIARE”… Comunioni e Cresime 2013 “Venite a mangiare” è l’invito che Gesù ci ha rivolto durante il ritiro in preparazione ai Sacramenti a Maguzzano e nelle due domeniche che hanno visto protagonisti i nostri ragazzi e il loro primo incontro con Gesù Eucarestia e con lo Spirito Santo nella Cresima. Gesù era lì presente in mezzo a noi, pronto a condurci per mano al banchetto che Lui aveva preparato. Gesù infatti non costringe, ma invita, propone e attende la nostra risposta. Ci dà da mangiare sé stesso, tutto sé stesso e il suo Amore. Gesù ci ha regalato un tesoro grandissimo: possiamo mangiare di Lui, essere parte di Lui, andare a trovarlo e riceverlo nel cuore. Sta a noi ora scegliere se far parte della vita di Gesù o invece lasciarlo lì, dove lo abbiamo trovato sulla porta della sua casa. Così anche lo Spirito Santo cambia profondamente, nell’intimo la nostra vita, anche se non ce ne accorgiamo. Il Signore ci aiuta, viene a bussare ogni giorno alla nostra porta. È nostro amico, è nei nostri genitori, nel nostro prossimo. Quando riusciremo a saper cogliere tutto questo, a vedere nell’altro Gesù stesso allora sì, vivremo dentro di noi lo Spirito Santo. Fare la volontà di Dio è vivere la sua Parola. La sua Parola è Amore. Quindi fare la sua volontà è vivere nel suo Amore. Cari ragazzi, Buona strada! Ai Cresimandi della Parrocchia di Santo Stefano in Bedizzole che oggi ricevono il Sacramento della Confermazione il Santo Padre Papa Francesco rivolge il suo affettuoso pensiero, e mentre auspica che arricchiti dalla speciale forza dello Spirito Santo diano aperta risorto e adempiano con amore i suoi comandamenti, esorta ad impegnarsi per la crescita spirituale del popolo cristiano e invia di cuore l’implorata Benedizione Apostolica che volentieri estende ai genitori, ai padrini, ai parenti ed ai presenti al sacro rito. Dal Vaticano Arcivescovo Pietro Parolin Segretario di Stato Le Catechiste/i, don Roberto v ita n ostra 9 Vita della Parrocchia Scuola Materna Sacra Famiglia SCUOLE CATTOLICHE: UTILITÀ E FUNZIONE Di scuola si parla spesso solo in particolari occasioni quali all’inizio dell’anno scolastico e di solito se ne parla nel contesto delle allocazioni del denaro pubblico, della spesa pubblica. Il cad. Carlo Caffarra, arcivescovo metropolita di Bologna, preferisce affrontare il tema in ottica diversa, quella del rapporto fra scuola ed educazione. Secondo il Cardinale “Molti oggi pensano che non esiste rapporto fra scuola e l’educazione della persona. La scuola non deve educare, deve formare. Deve cioè dotare la persona umana di quelle abilità o capacità che le danno il possesso degli strumenti necessari per compiere la sua funzione nella società”.“In realtà sostiene Caffarra, “la proposta di separare scuola ed educazione della persona non è praticamente possibile. La scuola istituisce un rapporto fra la persona e l’insegnante molto particolare. E’ un rapporto di lunga durata: molto spesso di anni; è un rapporto di fiducia. E’ inumano pensare che questo rapporto posssa essere solo informativo. L’atto educativo se propone un progetto di vita diventa una prevaricazione. Ma l’educazione scolastica ha la sua specificità: la scuola educa insegnando e insegna educando. La scuola cattolica intende essere un soggetto educativo. Essa non è la famiglia, né il prolungamento della parrocchia. E’ una scuola che si propone l’educazione della 10 v ita n ostra persona umana. E’ una scuola che si propone l’educazione cristiana della persona.., godendo dello splendore della verità”. Festa dell’Accoglienza alla Tana dei Cuccioli Sabato pomeriggio abbiamo partecipato alla festa dell’Accoglienza presso l’asilo nido “La Tana dei Cuccioli”. E’ stata presentata la scuola tramite una breve introduzione tenuta inizialmente da Don Franco, che ha sottolineato la storicità della struttura dell’asilo “Sacra Famiglia” e l’importanza per esso dei valori educativi e religiosi, e terminata dalla professoressa Monetti, assessore all’istruzione, che ha puntualizzato l’attenzione posta nel territorio bedizzolese sull’insegnamento educativo fin dai primi anni di vita dei bambini. Poi la parola è passata alle maestre Luisa, Elisa e Laura che ci hanno raccontato come i nostri “cuccioli” trascorrono la giornata. I nostri bambini ci hanno molto divertito quando, su richiesta delle maestre, hanno danzato e cantato le canzoni che solitamente ascoltano in classe. E’ stato inoltre consegnato loro un attestato di Benvenuto e ai nonni il “lavoretto” fatto appositamente dai loro nipotini: uno splendido disegno a tempera con poesia allegata. E’ stato un momento molto bello ed emozionante. Alla fine di tutto ciò, abbiamo degustato le delizie preparate dalle varie mamme volenterose, mentre i nostri piccoli si sono dilettati saltando su e giù dai materassini e giocando con palloncini di varie forme. E’ stata una festa ben organizzata, bella e divertente, e di questo dobbiamo ringraziare le nostre maestre, che tanto tengono a rendere gioioso ogni momento dei nostri bimbi. Grazie di cuore. www.scuolamaternabedizzole.it Il 19 ottobre, alla Tana dei cuccioli, si è svolta una simpatica festa per i nonni e i nipotini e colgo l’occasione per scrivere alcune mie riflessioni. Per sottolineare il clima positivo che avverto ogni volta che entro a prendere il mio nipotino, mi lascio guidare dalle lettere che compongono le parole ASILO NIDO. A, come Accoglienza, calorosa e attenta, nei confronti dei nostri nipotini, dei genitori e dei nonni; S, come Sensibilità verso i bisogni dei bambini; I, come Impegno, profuso quotidianamente da tutti gli operatori; L, come Lungimiranza, perché si percepisce che a monte c’è un progetto educativo; O, come Opportunità, per i nostri piccoli, di crescere in modo armonioso, in un ambiente stimolante e ben organizzato; N, come Natura, che i piccoli possono scoprire nel giardino, nell’orto, nel pollaio…; I, come Identità, quella cattolica, che contraddistingue questa scuola; D, per dire quanto sono Dinamiche e attive le nostre giovani maestre; O, per dire: - Oh, che bella la festa per i nonni!! Sono arrivata in fondo e mi manca la G. L’aggiungo io, per dire GRAZIE a tutte le persone che collaborano alla crescita dei nostri nipotini! Una nonna Vuoi conoscere la scuola? Vieni a trovarci! Consulta il nostro sito www.scuolamaternabedizzole.it Le iscrizioni al nido, alla sezione primavera, alla Materna, al Grest estivo, iniziano il 7 gennaio 2014. La nostra più che una scuola è una famiglia!!! Vita della Parrocchia ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE PROGETTO EDUCATIVO A.S. 2013-2014 UN PERCORSO INCLUSIVO Premessa La scuola, negli ultimi anni, si connota sempre più come un’agenzia educativa che, oltre ad assolvere al ruolo legato all’apprendimento, pone attenzione ai bisogni speciali dei suoi alunni dal punto di vista relazionale, sociale, psicopedagogico ed educativo. Anche quest’anno il nostro istituto si caratterizza per l’attenzione alla crescita e alla formazione dei suoi alunni, sia per ciò che riguarda competenze didattiche, ma anche a livello umano e personale raccogliendo e occupandosi dei loro bisogni. Come? Per costruire una scuola inclusiva pare opportuno lavorare in stretta 22 OTTOBRE 2013 FABBRICERIE A CONFRONTO Il giorno 22 ottobre 2013 alle ore 20.30 si riunisce il CPAE per il consueto incontro annuale con i responsabili delle fabbricerie delle varie chiesette sul territorio. Sono presenti i consiglieri ed i sacerdoti. Si inizia con la lettura del documento del Vescovo in merito alla conservazione dei beni artistici, segue la presentazione di un rendiconto delle spese annuali, si sinergia con i servizi territoriali, in particolare con il servizio sociale del comune di Bedizzole. Questa collaborazione ha permesso di dar vita ad una serie d’interventi e progetti aventi come finalità comune la creazione di una comunità educante. I progetti Tra le azioni più significative si evidenziano: 1) progetto “Life Skills” (in colla-borazione con l’Asl di Brescia) si occupa di costruire competenze e abilità di vita. 2) progetto “Rosa dei Venti” (in collaborazione con le coop.: “Il Calabrone”, “Tempo Libero”, “Area”), che propone interventi insiste sulla necessità di chiedere l’autorizzazione per qualsiasi lavoro debba essere eseguito. Ogni responsabile illustra le difficoltà e le problematiche della propria chiesetta. Il problema comune è innanzi tutto economico, le esigue offerte soprattutto nelle chiesette dove si celebra una volta al mese non sono più sufficienti nemmeno per pagare le bollette dell’elettricità. Le chiese che godono di maggior autonomia economica sono quelle di PONTENOVE ed il SANTUARIO DI MASCIAGA, in quanto presso di esse si è costituito un buon gruppo di volontari che si attivano per organizzare svariate iniziative atte di prevenzione e promozione del BENESSERE rivolto ai minori. 3) progetto “Solidarietà a scuola” (in collaborazione con le coop.: “La Sorgente”), che propone percorsi di didattica laboratoriale unendo “il fare e il sapere”. Il fine di questi interventi è quello di valorizzare le competenze di ogni singola persona dando ad esse un senso e una direzione nell’orientamento futuro di ciascuno. Dott.ssa Chiara Ghetta DS IC Bedizzole a raccogliere fondi. Le manutenzioni ordinarie vengono fin ora eseguite cercando persone che offrono la loro opera gratuitamente mentre per le opere di straordinaria manutenzione, si soprassiede, considerato anche la grossa difficoltà economica in cui si trova la parrocchia e ben relazionata dal parroco a tutti i presenti. Il parroco ringrazia tutte le persone che a loro modo e secondo le proprie possibilità e capacità si rendono utili e offrono una preziosa collaborazione ed un fattivo contributo per mantenere le chiese decorose. v ita n ostra 11 Vita della Parrocchia CARITAS PARROCCHIALE: UN SERVIZIO STRAORDINARIO Mi domandano in tanti: “ma che fa la Caritas?” Posso rispondere elencando tante iniziative: “distribuisce i vestiti ai poveri, prepara sacchetti di viveri per le famiglie, indica alcuni posti di lavoro, va a trovare gli ammalati, invia pacchi di viveri per decine di famiglie in Albania e Grecia, arreda le case di tanti, aiuta per quello che può a pagare alcune bollette della luce e del gas. E’ attiva insomma 365 giorni all’anno. Quello della Caritas è una goccia nel mare della povertà, della sofferenza, del dolore. E’ costantemente vicino a chi è nel bisogno consapevole che non può arrivare dappertutto. Conta solo sulla generosità, sull’aiuto dei Credenti, non ha, come altri, finanziamenti comunali. E’ felice però di essere liberà e di essere espressione di una Comunità Cristiana. Il DNA della Caritas non è quello semplicemente di dare qualcosa a qualcuno ma vivere e testimoniare l’amore di un Dio che non è insensibile ai bisogni dell’uomo. Per fare questo la Caritas chiede a sua una forte vita cristiana, una vita di preghiera, un’esperienza parrocchiale. Gli operatori Caritas non si limitano al “mi piace”, “passo un po’ di tempo”, “aiuto qualcuno”,… trasmettono un po’ di amore di Dio. Non per nulla si chiama “Caritas”. La Caritas aderisce a “Magazzino ottavo giorno”. È il prorgetto che il Vescovo ha affidato alla Caritas Parrocchiale. Si tratta di una raccolta e distribuzione di generi di prima necessità da donare a chi è nel bisogno. I generi alimentari sono procurati dalla fondazione opera Caritas S. Martino. La nostra Caritas li distribuisce ai poveri al sabato presso il centro in Via Rimembranze 2. BEDIZZOLE per il PERÙ Il nostro progetto è terminare il secondo piano della casa di “Villa El Salvador” allo scopo di accogliere bambini abbandonati. Vogliamo assicurare loro una scuola, un’infermeria e un refettorio. Il progetto è seguito dalle suore della comunità Cenacolo dove è presente la bedizzolese Suor Marica Bussi. 12 v ita n ostra Vita della Parrocchia Coppie e Fam iglie in Cammino Una grande sfida per le famiglie! Eccoci all’inizio di una nuova avventura! La prima riunione di Commissione per la Pastorale delle Coppie e Famiglie della Parrocchia è iniziata ponendosi mille domande. Prima di tutte, e avrete poi notato la variazione, si è cercato di non “chiudere” quello che prima era il “gruppo famiglie”, ma anzi APRIRLO a tutti, coppie e famiglie della nostra parrocchia a partire già dal nome: COPPIE E FAMIGLIE IN CAMMINO. Si, perchè è proprio un cammino, che può per alcuni tratti accumunare tanti di noi. Ci sono situazioni che tutti, in parte o in egual modo abbiamo vissuto, e proprio per questa ragione ci si è chiesti cosa può fare, che aiuto può dare la parrocchia alle famiglie che la compongono. Una parrocchia non sono solo i religiosi o le religiose... La parrocchia siamo tutti noi! di Raffy E con ottimi propositi siamo partiti. Il primo incontro “Il Miracolo dell’Amore nella differenza” con don Sergio Passeri, ha stimolato il dibattito e la riflessione. Uomo e donna sono differenti: guardano ai problemi in modo differente, vivono le emozioni, le situazioni con le proprie caratteristiche genetiche, culturali, caratteriali. Uomo e donna non sono DIVERSI. Sono DIFFERENTI. Quante volte sentiamo dire “ci siamo accorti che siamo troppo diversi, ci separiamo!”. Pensandoci, una coppia che si ama vede nella stessa direzione. Trova nelle proprie differenze un punto di partenza su cui lavorare e da fortificare. Nell’immagine a lato, nella rappresentazione di due innamorati, l’amore, quello vero, è quello che porta entrambi ad accettare limiti, differenze, ma nell’ottica di un unico sentiero. Quando ci si innamora, dopo il periodo del “miele”, dell’innamoramento, dell’amore passionale, arriva crescendo l’amore vero: all’inizio è come se fosse consegnata la scatola di un puzzle, con tanti pezzi. Poco per volta si mettono insieme, si incastrano, non senza difficoltà, a volte perdendo quasi la fiducia; ma che gioia vederlo formarsi e poter dire ECCO L’AMORE, le anime gemelle che dopo una vita insieme si riconoscono tali. A molti piace l’idea di avere già un bel puzzle finito, da ammirare e far vedere: ma dopo un pò, beh, essendo sempre uguale, stanca, non stimola, passa la novità, e finisce in un angolo. Ed è nel creare questo puzzle che abbiamo bisogno di aiuto: aiuti che possiamo trovare anche con questi incontri, dove c’è chi vive la nostra stessa speranza “far camminare la propria famiglia”, fra mille ostacoli: ed ecco allora il tema del secondo incontro ... “La famiglia nel traffico .... alla rotonda o al semaforo??? “ Tutti i giorni, ci rapportiamo ad una società che deve fare i conti quotidianamente con una crisi, economica, di valori, dove le abitudini dettate dal consumismo e dalla comodità, distolgono l’attenzione, confondono le priorità, ci portano molto spesso a non osservare le regole, a modificarle a nostro uso e consumo. E spesso anche con la fede, con i sentimenti, e con i nostri figli ci comportiamo nostro malgrado allo stesso modo. Ecco, fermiamoci, respiriamo, ascoltiamoci .... cosa è fondamentale? Quali sono i principi su cui vogliamo far crescere la nostra coppia, la nostra famiglia? Quale esempio vogliamo essere per i nostri ragazzi? Abbiamo affrontato questo tema, con il Prof. Giuseppe Mari nel secondo incontro del 1 dicembre. Il traffico è una metafora della vita, ai giorni nostri. Ma la vita è movimento, non caos, e non dobbiamo quindi farci guidare dalla paura di non riuscire ad affrontare questa v ita n ostra 13 Vita della Parrocchia sfida. Non dobbiamo farci ridurre dai nostri limiti, dobbiamo porci nella logica del bene più grande, non del male minore. I nostri figli hanno bisogno di un orientamento e questo siamo noi genitori a doverlo dare. La regola, l’ordine, la disciplina devono essere portate avanti per le finalità che esse hanno: la VITA. La VITA umana è valore per se stessa. La VITA umana è dignità. E’ la VITA in quanto valore il criterio di discernimento, il senso stesso, la finalità di ogni nostra azione. La coscienza di avere una dignità ci aiuta, è come se avessimo una bussola che ci indica il comportamento corretto in relazione al sentiero che “ci merita”. Noi dobiamo porre rotonde e semafori ai nostri figli con CRITERIO, sapendo che per la “soddisfazione relazionale”, i figli affettivamente ci ricatteranno. I ragazzi non conquistano più nulla, gli viene dato tutto a volte ancor prima che lo chiedano. Ma se uno prima non si è conquistato come fa a donarsi??? La società dei consumi infantilizza Coppie e Famiglie in Cammino presso il Museo Diocesano di Brescia APERTO A TUTTE LE FAMIGLIE DELLA NOSTRA COMUNITÀ sabato 4 genn aio 201 4 La RFamiglia mo ! a i t !!! es o t t ta n o in C è Arte famiglia mail Visita per adulti con don Giuseppe Fusari - Pranzo al Sacco cell x smsper ragazzi e bambini “FABULANDIA” Laboraratori creativi 14 v ita n ostra anche noi. Da qui partono tanti guai, condotte caotiche che tendono a compiacere per evitare frustazioni. Per impare a vivere bisogna saper e poter sbagliare. Nostro compito è che i nostri figli possano sbagliare poco. Non che non sbaglino maI!!!! Noi viaviamo nella paura. Paura di sbagliare, paura di fare delle scelte. Dobbiamo avere la forza di porre alternative a questo stile di vita, per noi e per i nostri figli, attraverso la moderazione. Fino ad ora siamo vissuti in una bolla illusoria, che prevedeva una costante espansione. Questa congiuntaura tragica è un bagno realistico: la festa è finita. Ma deve essere per noi incoraggiante sapere che non siamo la prima generazione che dovrà affrontare un momento di regressione. Si deve ripartire dalla ricostruzione del tessuto sociale. Con molto realismo rimettere insieme i pezzi, ricomporre un tessuto comunitario. Le famiglie cristiane possono finalizzare la loro fede a questa ricostruzione. Siamo diversi per incontrarci e condividerci, per ricomporre la comunitarietà. Ma ciò che sempre dovremmo aver ben presente è che noi siamo forti quando ci battiamo per chi amiamo! “Per il resto, quando si ama, non si fatica, o, se si fatica, questa stessa fatica è amata.” S. Agostino Tanti sono i progetti per il nuovo anno e sarebbe fantastico accogliere ancora tante altre famiglie!!! taci t a t con Coppie e Famiglie in Cammino [email protected] Coppie e Famiglie in Cammino Bedizzole x info don Roberto 338 2722653 ).3%24/30!#)!,%s3)./$/$%,,!&!-)',)! IIIa ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA LE SFIDE PASTORALI SULLA FAMIGLIA NEL CONTESTO DELL’EVANGELIZZAZIONE Documento preparatorio I - Il Sinodo: famiglia ed evangelizzazione La missione di predicare il Vangelo a ogni creatura è stata affidata direttamente dal Signore ai suoi discepoli e di essa la Chiesa è portatrice nella storia. Nel tempo che stiamo vivendo l’evidente crisi sociale e spirituale diventa una sfida pastorale, che interpella la missione evangelizzatrice della Chiesa per la famiglia, nucleo vitale della società e della comunità ecclesiale. Proporre il Vangelo sulla famiglia in questo contesto risulta quanto mai urgente e necessario. L’importanza del tema emerge dal fatto che il Santo Padre ha deciso di stabilire per il Sinodo dei Vescovi un itinerario di lavoro in due tappe: la prima, l’Assemblea Generale Straordinaria del 2014, volto a precisare lo “status quaestionis” e a raccogliere testimonianze e proposte dei Vescovi per annunciare e vivere credibilmente il Vangelo per la famiglia; la seconda, l’Assemblea Generale Ordinaria del 2015, per cercare linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia. Si profilano oggi problematiche inedite fino a pochi anni fa, dalla diffusione delle coppie di fatto, che non accedono al matrimonio e a volte ne escludono l’idea, alle unioni fra persone dello stesso sesso, cui non di rado è consentita l’adozione di figli. Fra le numerose nuove situazioni che richiedono l’attenzione e l’impegno pastorale della Chiesa basterà ricordare: matrimoni misti o inter-religiosi; famiglia monoparentale; poligamia; matrimoni combinati con la conseguente problematica della dote, a volte intesa come prezzo di acquisto della donna; sistema delle caste; cultura del non-impegno e della presupposta instabilità del vincolo; forme di femminismo ostile alla Chiesa; fenomeni migratori e riformulazione dell’idea stessa di famiglia; pluralismo relativista nella concezione del matrimonio; influenza dei media sulla cultura popolare nella comprensione delle nozze e della vita familiare; tendenze di pensiero sottese a proposte legislative che svalutano la permanenza e la fedeltà del patto matrimoniale; diffondersi del fenomeno delle madri surrogate (utero in affitto); nuove interpretazioni dei diritti umani. Ma soprattutto in ambito più strettamente ecclesiale, indebolimento o abbandono della fede nella sacramentalità del matrimonio e nel potere terapeutico della penitenza sacramentale. Da tutto questo si comprende quanto urgente sia che l’attenzione dell’episcopato mondiale “cum et sub Petro” si rivolga a queste sfide. Se ad esempio si pensa al solo fatto che nell’attuale contesto molti ragazzi e giovani, nati da matrimoni irregolari, potranno non vedere mai i loro genitori accostarsi ai sacramenti, si comprende quanto urgenti siano le sfide poste all’evangelizzazione dalla situazione attuale, peraltro diffusa in ogni parte del “villaggio globale”. Questa realtà ha una singolare rispondenza nella vasta accoglienza che sta avendo ai nostri giorni l’insegnamento sulla misericordia divina e sulla tenerezza nei confronti delle persone ferite, nelle periferie geografiche ed esistenziali: le attese che ne conseguono circa le scelte pastorali riguardo alla famiglia sono amplissime. Una riflessione del Sinodo dei Vescovi su questi temi appare perciò tanto necessaria e urgente, quanto doverosa come espressione di carità dei Pastori nei confronti di quanti sono a loro affidati e dell’intera famiglia umana. II - La Chiesa e il vangelo sulla famiglia La buona novella dell’amore divino va proclamata a quanti vivono questa fondamentale esperienza umana personale, di coppia e di comunione aperta al dono dei figli, che è la comunità familiare. La dottrina della fede sul matrimonio va presentata in modo comunicativo ed efficace, perché essa sia in grado di raggiungere i cuori e di trasformarli secondo la volontà di Dio manifestata in Cristo Gesù. Circa il richiamo delle fonti bibliche su matrimonio e famiglia, in questa sede si riportano solo i riferimenti essenziali. Così pure per i documenti del Magistero sembra opportuno limitarsi ai documenti del Magistero universale della Chiesa, integrandoli con alcuni testi del Pontificio Consiglio della Famiglia e rimandando ai Vescovi partecipanti al Sinodo il compito di dar voce ai documenti dei loro rispettivi organismi episcopali. In ogni tempo e nelle più diverse culture non è mai mancato né l’insegnamento chiaro dei pastori né la testimonianza concreta dei credenti, uomini e donne, che in circostanze molto differenti hanno vissuto il Vangelo sulla famiglia come un dono incommensurabile per la vita loro e dei loro figli. L’impegno per il prossimo Sinodo Straordinario è mosso e sostenuto dal desiderio di comunicare a tutti, con incisività maggiore, questo messaggio, sperando così che «il tesoro della rivelazione, affidato alla Chiesa, riempia sempre più il cuore degli uomini» (DV 26). Il progetto di Dio Creatore e Redentore La bellezza del messaggio biblico sulla famiglia ha la sua radice nella creazione dell’uomo e della donna fatti entrambi a immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,2431; 2, 4b-25). Legati da un vincolo sacramentale indissolubile, gli sposi vivono la bellezza dell’amore, della paternità, della maternità e della dignità suprema di partecipare v ita n ostra 15 SINODO DELLA FAMIGLIA così alla opera creatrice di Dio. Nel dono del frutto della loro unione assumono la responsabilità della crescita e dell’educazione di altre persone per il futuro del genere umano. Attraverso la procreazione l’uomo e la donna compiono nella fede la vocazione all’essere collaboratori di Dio nella custodia del creato e nella crescita della famiglia umana. Il Beato Giovanni Paolo II ha commentato quest’aspetto nella Familiaris Consortio: «Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza (cf. Gen 1,26s): chiamandolo all’esistenza per amore, l’ha chiamato nello stesso tempo all’amore. Dio è amore (1Gv 4,8) e vive in se stesso un mistero di comunione personale d’amore. Creandola a sua immagine e continuamente conservandola nell’essere, Dio iscrive nell’umanità dell’uomo e della donna la vocazione, e quindi la capacità e la responsabilità dell’amore e della comunione (cf. Gaudium et Spes, 12). L’amore è, pertanto, la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano» (FC, n. 11). Questo progetto di Dio creatore, che il peccato originale ha sconvolto (cf. Gn 3, 1-24), si è manifestato nella storia attraverso le vicende del popolo eletto fino alla pienezza dei tempi, allorché, con l’incarnazione il Figlio di Dio non solo confermò la volontà divina di salvezza, ma con la redenzione offrì la grazia di obbedire a questa medesima volontà. Il Figlio di Dio, Verbo fatto carne (cf. Gv 1,14) nel grembo della Vergine Madre è vissuto e cresciuto nella famiglia di Nazaret, e ha partecipato alle nozze di Cana di cui ha arricchito la festa con il primo dei suoi “segni” (cf. Gv 2,111). Egli ha accettato con gioia l’accoglienza familiare dei suoi primi discepoli (cf. Mc 1,29-31; 2,1317) e ha consolato il lutto della famiglia dei suoi amici a Betania (cf. Lc 10,38-42; Gv 11,1-44). Gesù Cristo ha ristabilito la bellezza del matrimonio riproponendo il 16 v ita n ostra progetto unitario di Dio, che era stato abbandonato per la durezza del cuore umano persino all’interno della tradizione del popolo di Israele (cf. Mt 5,31-32; 19.3-12; Mc 10,1-12; Lc 16,18). Tornando all’origine Gesù ha insegnato l’unità e la fedeltà degli sposi, rifiutando il ripudio e l’adulterio. Proprio attraverso la straordinaria bellezza dell’amore umano – già celebrata con accenti ispirati nel Cantico dei Cantici, e del legame sponsale richiesto e difeso da Profeti come Osea (cf. Os 1,2-3,3) e Malachia (cf. Ml 2,13-16) –, Gesù ha affermato l’originaria dignità dell’amore dell’uomo e della donna. L’insegnamento della Chiesa sulla famiglia Anche nella comunità cristiana primitiva la famiglia apparve come la «Chiesa domestica» (cf. CCC,1655): Nei cosiddetti “codici familiari” delle Lettere apostoliche neotestamentarie, la grande famiglia del mondo antico è identificata come il luogo della solidarietà più profonda tra mogli e mariti, tra genitori e figli, tra ricchi e poveri (cf. Ef 5,21-6,9; Col 3,18-4,1; 1Tm 2,8-15; Tt 2,1-10; 1Pt 2,13-3,7; cf. inoltre anche la Lettera a Filemone). In particolare, la Lettera agli Efesini ha individuato nell’amore nuziale tra l’uomo e la donna «il mistero grande», che rende presente nel mondo l’amore di Cristo e della Chiesa (cf. Ef 5,31-32). Nel corso dei secoli, soprattutto nell’epoca moderna fino ai nostri giorni, la Chiesa non ha fatto mancare un suo costante e crescente insegnamento sulla famiglia e sul matrimonio che la fonda. Una delle espressioni più alte è stata proposta dal Concilio Ecumenico Vaticano II, nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes, che trattando alcuni dei problemi più urgenti dedica un intero capitolo alla promozione della dignità del matrimonio e della famiglia, come appare nella descrizione del suo valore per la costituzione della società: «la famiglia, nella quale le diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a raggiungere una saggezza umana più completa e ad armonizzare i diritti della persona con le altre esigenze della vita sociale, è veramente il fondamento della società» (GS 52). Di speciale intensità è l’appello a una spiritualità cristocentrica per gli sposi credenti: «i coniugi stessi, creati ad immagine del Dio vivente e muniti di un’autentica dignità personale, siano uniti da un uguale mutuo affetto, dallo stesso modo di sentire, da comune santità, così che, seguendo Cristo principio di vita nelle gioie e nei sacrifici della loro vocazione, attraverso il loro amore fedele possano diventare testimoni di quel mistero di amore che il Signore ha rivelato al mondo con la sua morte e la sua risurrezione» (GS 52). Anche i Successori di Pietro dopo il Concilio Vaticano II hanno arricchito con il loro Magistero la dottrina sul matrimonio e sulla famiglia, in particolare Paolo VI con la Enciclica Humanae vitae, che offre specifici insegnamenti di principio e di prassi. Successivamente il Papa Giovanni Paolo II nella Esortazione Apostolica Familiaris Consortio volle insistere nel proporre il disegno divino circa la verità originaria dell’amore sponsale e della famiglia: «Il “luogo” unico, che rende possibile questa donazione secondo l’intera sua verità, è il matrimonio, ossia il patto di amore coniugale o scelta cosciente e libera, con la quale l’uomo e la donna accolgono l’intima comunità di vita e d’amore, voluta da Dio stesso (cfr. Gaudium et Spes, 48), che solo in questa luce manifesta il suo vero significato. L’istituzione matrimoniale non è una indebita ingerenza della società o dell’autorità, né l’imposizione estrinseca di una forma, ma esigenza interiore del patto d’amore coniugale che pubblicamente si afferma come unico ed esclusivo perché sia vissuta così la piena fedeltà al disegno di Dio Creatore. Questa ).3%24/30!#)!,%s3)./$/$%,,!&!-)',)! fedeltà, lungi dal mortificare la libertà della persona, la pone al sicuro da ogni soggettivismo e relativismo, la fa partecipe della Sapienza creatrice»(FC 11). Il Catechismo della Chiesa Cattolica raccoglie questi dati fondamentali: «L’alleanza matrimoniale, mediante la quale un uomo e una donna costituiscono fra loro un’intima comunione di vita e di amore, è stata fondata e dotata di sue proprie leggi dal Creatore. Per sua natura è ordinata al bene dei coniugi così come alla generazione e all’educazione della prole. Tra battezzati essa è stata elevata da Cristo Signore alla dignità di sacramento [cf. Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et Spes, 48; Codice di Diritto Canonico, 1055, 1]» (CCC 1660). La dottrina esposta nel Catechismo tocca sia i principi teologici sia i comportamenti morali, trattati sotto due titoli distinti: Il sacramento del matrimonio (nn. 1601-1658) e Il sesto comandamento (nn. 23312391). L’attenta lettura di queste parti del Catechismo procura una comprensione aggiornata della dottrina della fede a sostegno dell’azione della Chiesa davanti alle sfide odierne. La sua pastorale trova ispirazione nella verità del matrimonio visto nel disegno di Dio che ha creato maschio e femmina e nella pienezza del tempo ha rivelato in Gesù anche la pienezza dell’amore sponsale elevato a sacramento. Il matrimonio cristiano fondato sul consenso è anche dotato di propri effetti quali sono i beni e i compiti degli sposi, tuttavia non è sottratto al regime del peccato (cfr. Gen 3,1-24) che può procurare ferite profonde e anche offese alla dignità stessa del sacramento. La recente Enciclica di Papa Francesco, Lumen Fidei, parla della famiglia nel suo legame con la fede che rivela «quanto possono essere saldi i vincoli tra gli uomini quando Dio si rende presente in mezzo ad essi» (LF 50). «Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. Penso anzitutto all’unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne (cf. Gn 2,24) e sono capaci di generare una nuova vita, manifestazione della bontà del Creatore, della sua saggezza e del suo disegno di amore. Fondati su quest’amore, uomo e donna possono promettersi l’amore mutuo con un gesto che coinvolge tutta la vita e che ricorda tanti tratti della fede. Promettere un amore che sia per sempre è possibile quando si scopre un disegno più grande dei propri progetti, che ci sostiene e ci permette di donare l’intero futuro alla persona amata» (LF 52). «La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità» (LF 53). III - Questionario Le seguenti domande permettono alle Chiese particolari di partecipare attivamente alla preparazione del Sinodo Straordinario, che ha lo scopo di annunciare il Vangelo nelle sfide pastorali di oggi circa la famiglia. 1 - Sulla diffusione della Sacra Scrittura e del Magistero della Chiesa riguardante la famiglia a) Qual è la reale conoscenza degli insegnamenti della Bibbia, della “Gaudium et Spes”, della “Familiaris Consortio” e di altri documenti del Magistero postconcilare sul valore della famiglia secondo la Chiesa Cattolica? Come i nostri fedeli vengono formati alla vita familiare secondo l’insegnamento della Chiesa? b) Dove l’insegnamento della Chiesa è conosciuto, è integralmente accettato? Si verificano difficoltà nel metterlo in pratica? Quali? c) Come l’insegnamento della Chiesa viene diffuso nel contesto dei programmi pastorali a livello nazionale, diocesano e parrocchiale? Quale catechesi si fa sulla famiglia? d) In quale misura – e in particolari su quali aspetti – tale insegnamento è realmente conosciuto, accettato, rifiutato e/o criticato in ambienti extra ecclesiali? Quali sono i fattori culturali che ostacolano la piena ricezione dell’insegnamento della Chiesa sulla famiglia? 2 - Sul matrimonio secondo la legge naturale a) Quale posto occupa il concetto di legge naturale nella cultura civile, sia a livello istituzionale, educativo e accademico, sia a livello popolare? Quali visioni dell’antropologia sono sottese a questo dibattito sul fondamento naturale della famiglia? b) Il concetto di legge naturale in relazione all’unione tra l’uomo e la donna è comunemente accettato in quanto tale da parte dei battezzati in generale? c) Come viene contestata nella prassi e nella teoria la legge naturale sull’unione tra l’uomo e la donna in vista della formazione di una famiglia? Come viene proposta e approfondita negli organismi civili ed ecclesiali? d) Se richiedono la celebrazione del matrimonio battezzati non praticanti o che si dichiarino non credenti, come affrontare le sfide pastorali che ne conseguono? 3 - La pastorale della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione a) Quali sono le esperienze nate negli ultimi decenni in ordine alla preparazione al matrimonio? Come si è cercato di stimolare il compito di evangelizzazione degli sposi e della famiglia? Come promuovere la coscienza della famiglia come “Chiesa domestica”? b) Si è riusciti a proporre stili di v ita n ostra 17 SINODO DELLA FAMIGLIA preghiera in famiglia che riescano a resistere alla complessità della vita e della cultura attuale? c) Nell’attuale situazione di crisi tra le generazioni, come le famiglie cristiane hanno saputo realizzare la propria vocazione di trasmissione della fede? d) In che modo le Chiese locali e i movimenti di spiritualità familiare hanno saputo creare percorsi esemplari? e) Qual è l’apporto specifico che coppie e famiglie sono riuscite a dare in ordine alla diffusione di una visione integrale della coppia e della famiglia cristiana credibile oggi? f) Quale attenzione pastorale la Chiesa ha mostrato per sostenere il cammino delle coppie in formazione e delle coppie in crisi? 4 - Sulla pastorale per far fronte ad alcune situazioni matrimoniali difficili a) La convivenza ad experimentum è una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? In quale percentuale si potrebbe stimare numericamente? b) Esistono unioni libere di fatto, senza riconoscimento né religioso né civile? Vi sono dati statistici affidabili? c) I separati e i divorziati risposati sono una realtà pastorale rilevante nella Chiesa particolare? In quale percentuale si potrebbe stimare numericamente? Come si fa fronte a questa realtà attraverso programmi pastorali adatti? d) In tutti questi casi: come vivono i battezzati la loro irregolarità? Ne sono consapevoli? Manifestano semplicemente indifferenza? Si sentono emarginati e vivono con sofferenza l’impossibilità di ricevere i sacramenti? e) Quali sono le richieste che le persone divorziate e risposate rivolgono alla Chiesa a proposito dei sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione? Tra le persone che si trovano in queste situazioni, quante chiedono questi sacramenti? f) Lo snellimento della pras- 18 v ita n ostra si canonica in ordine al riconoscimento della dichiarazione di nullità del vincolo matrimoniale potrebbe offrire un reale contributo positivo alla soluzione delle problematiche delle persone coinvolte? Se sì, in quali forme? g) Esiste una pastorale per venire incontro a questi casi? Come si svolge tale attività pastorale? Esistono programmi al riguardo a livello nazionale e diocesano? Come viene annunciata a separati e divorziati risposati la misericordia di Dio e come viene messo in atto il sostegno della Chiesa al loro cammino di fede? 5 - Sulle unioni di persone della stesso sesso a) Esiste nel vostro paese una legge civile di riconoscimento delle unioni di persone dello stesso sesso equiparate in qualche modo al matrimonio? b) Quale è l’atteggiamento delle Chiese particolari e locali sia di fronte allo Stato civile promotore di unioni civili tra persone dello stesso sesso, sia di fronte alle persone coinvolte in questo tipo di unione? c) Quale attenzione pastorale è possibile avere nei confronti delle persone che hanno scelto di vivere secondo questo tipo di unioni? d) Nel caso di unioni di persone dello stesso sesso che abbiano adottato bambini come comportarsi pastoralmente in vista della trasmissione della fede? 6 - Sull’educazione dei figli in seno alle situazioni di matrimoni irregolari a) Qual è in questi casi la proporzione stimata di bambini e adolescenti in relazione ai bambini nati e cresciuti in famiglie regolarmente costituite? b) Con quale atteggiamento i genitori si rivolgono alla Chiesa? Che cosa chiedono? Solo i sacramenti o anche la catechesi e l’insegnamento in generale della religione? c) Come le Chiese particolari vanno incontro alla necessità dei genitori di questi bambini di offrire un’educazione cristiana ai propri figli? d) Come si svolge la pratica sacramentale in questi casi: la preparazione, l’amministrazione del sacramento e l’accompagnamento? 7 - Sull’apertura degli sposi alla vita a) Qual è la reale conoscenza che i cristiani hanno della dottrina della Humanae vitae sulla paternità responsabile? Quale coscienza si ha della valutazione morale dei differenti metodi di regolazione delle nascite? Quali approfondimenti potrebbero essere suggeriti in materia dal punto di vista pastorale? b) È accettata tale dottrina morale? Quali sono gli aspetti più problematici che rendono difficoltosa l’accettazione nella grande maggioranza delle coppie? c) Quali metodi naturali vengono promossi da parte delle Chiese particolari per aiutare i coniugi a mettere in pratica la dottrina dell’Humanae vitae? d) Qual è l’esperienza riguardo a questo tema nella prassi del sacramento della penitenza e nella partecipazione all’eucaristia? e) Quali contrasti si evidenziano tra la dottrina della Chiesa e l’educazione civile al riguardo? f) Come promuovere una mentalità maggiormente aperta alla natalità? Come favorire la crescita delle nascite? 8 - Sul rapporto tra la famiglia e persona a) Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione dell’uomo: la famiglia è un luogo privilegiato perché questo avvenga? b) Quali situazioni critiche della famiglia nel mondo odierno possono diventare un ostacolo all’incontro della persona con Cristo? c) In quale misura le crisi di fede che le persone possono attraversare incidono nella vita familiare? 9 - Altre sfide e proposte Ci sono altre sfide e proposte riguardo ai temi trattati in questo questionario,avvertite come urgenti o utili da parte dei destinatari? Dalle Missioni DAI MISSIONARI DELLA CONSOLATA Ricordiamo i Padri che hanno svolto il ministero a Bedizzole P. GIACOMO MENA, MISSIONARIO DELLA CONSOLATA DI CHIARI, 50 ANNI DI PROFESSIONE RELIGIOSA, 44 DI MISSIONE IN BRASILE Nell’incontro di ottobre delle Dame missionarie abbiamo avuto la presenza del missionario bresciano Giacomo Mena, nativo di Chiari. P. Mena, in Italia per le sue vacanze triennali, celebrava proprio in ottobre il 50mo della sua consacrazione religiosa come missionario della Consolata. Subito dopo la sua ordinazione sacerdotale nel 1968 P. Giacomo fu destinato al Brasile. Trascorse 17 anni negli stati del sud, (Rio Grande do Sul, Santa Catarina, San Paulo), prevalentemente in parrocchie di campagna, tolto sette anni in un sobborgo a nord di San Paulo. Dalla 1986 ha lavorato, per 20 anni, all’estremo nord del Brasile, tra gli indios Makuscì, Ingarikò e Taurepang, nello stato di Roraima e per cinque in Boa Vista, capitale, come direttore della scuola arti e mestieri. Come conclusione della sua omelia alle Dame nissionarie, P. Giacomo disse: “All’eta’ di 72 anni sono contento del percorso della mia vita. In tutti questi anni sono stato guidato da queste parole di Gesu’: “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza!” (Gv 10,10c).” PADRE GUIDO MOTTER (1923-2013) Domenica 17 novembre, nella residenza dei missionari della Consolata ad Alpignano (To) e’ morto P. Guido Motter. Aveva 90 anni. Al rientro dal Kenya P. Guido aveva trascorso quasi tre anni nella nostra comunita’ di Bedizzole. Molti lo ricorderanno sia per averlo visto celebrare Messa e confessare in parrocchia o alla casa di riposo, sia per averlo incontrato nella sua puntuale camminata quotidiana di 6-7 km. A Giugno di quest’anno la sua forte fibra si indebolì e venne trasferito nella nostra comunita’ di Alpignano. Nato a Tenna in provincia di Trento nel 1923, fu ordinato sacerdote nel 1949 e trascorse quasi tutta la sua vita in Kenya. Fu testimone della rivolta antinglese del movimento clandestino dei Mau Mau che accelero’ la transizione del Kenya da colonia inglese a stato indipendente (1963). Quando arrivo’ nel 1951 i Missionari della Consolata erano tutti italiani, il paese era ancora colonia dell’Inghilterra e vi erano solo 4 diocesi e poche migliaia di cattolici. Quando rientro’ in Italia nel 2010 Il Kenya aveva 24 diocesi e oltre 8 milioni di cattolici e piu’ della meta’ dei missionari della Consolata che lavorano in Kenya erano africani. P. Guido lavoro’ vari anni nell’organizzazione delle scuole, campo molto importante per l’evangelizzazione. Egli amava ricordare che era stato uno dei primi ad avere un’automobile per potersi spostare sul vasto territorio a lui affidato, su strade che erano piuttosto delle piste. Dal 1969 al 1978 rientro’ in Europa chiamato alla responsabilita’ di Vice Superiore Generale di tutto l’Istituto e poi Superiore Regionale d’Italia. Appena terminati i suoi impegni in Europa, pero’, chiese di tornare in Africa e per altri 25 anni lavoro’ in varie missioni fino all’eta’ di 87 anni. BUON NATALE Assieme ai Missionari della Consolata sparsi per il mondo, auguriamo Buon Natale e sereno Anno Nuovo a tutta la comunita’ parrocchiale di Bedizzole. Padri Giuseppe Galeone, Padre Mario Barbero, Padre Giuseppe Garniga, Padre Carlo Laguzzi e Padre Mario Teodori. v ita n ostra 19 Vita della Comunità Dalla Casa di Soggiorno per Anziani di Bedizzole VOLONTARIATO in FONDAZIONE: ELISIR DI LUNGA VITA Di questi tempi si parla tanto di crisi e in ogni crisi – non solo economica, ma anche sociale e personale – esistono sempre due strade che possiamo percorrere: quella di chiudersi in se stessi e quella di aprirsi agli altri, ricordandosi che “fare il bene fa bene”. E’ a questo risultato che sono giunti anche i ricercatori dell’Università di Exeter in Gran Bretagna: fare qualcosa per gli altri nella forma del volontariato avrebbe un’influenza positiva sulla salute fisica e psichica delle persone. Tra i benefici ci sarebbe una riduzione significativa delle malattie cardiache, del tasso di mortalità individuale ed un incremento dei livelli di autostima e felicità percepite. In altre parole: attivarsi per gli altri allunga e migliora la vita. Alla base dell’effetto benefico del volontariato vi sono alcune ragioni tra le quali il dinamismo e l’inclusione sociale (opposta all’isolamento). Il volontariato è infatti un contesto privilegiato per fare e conoscere: ampliando i propri orizzonti e allacciando nuove relazioni e amicizie. Proprio come nello sport, anche nella vita di tutti i giorni esistono attività che stimolano la produzione di endorfine – gli ormoni della felicità – e il volontariato appartiene appunto a quest’ultima categoria. Se guardiamo in “casa nostra”, presso la Fondazione, moltissimi sono i volontari che, se è vero ciò che dicono i ricercatori inglesi, si “stanno allungando la vita”. Vorremmo ringraziarli per ciò che fanno costantemente in forma gratuita per i nostri ospiti. C’è chi, ormai da tempo, anima i giovedi pomeriggio come 20 v ita n ostra Mara e Carla, direttrici della tombolata: una “da i numeri” e l’altra fa la “velina” aggirandosi tra i tavoli da gioco per portare piccoli regali a chi fa terno, cinquina o tombola. Sono loro ad occuparsi anche della Pesca di Natale coadiuvate da altre signore che danno una mano quando possono. C’è Madre Antonietta che ha coinvolto moltissime “amiche” nella gestione dei momenti di preghiera e l’inarrestabile Pepi che tutti i martedi accompagna coloro che hanno bisogno di essere aiutati per arrivare in chiesa ed assistere alla S. Messa celebrata da Padre Carlo. Ci sono i bambini, i ragazzi e le mamme di S. Vito che con il supporto di Don Paolo portano un pizzico d’allegria quando la domenica pomeriggio vengono a salutare gli ospiti della RSA “adottando” temporaneamente tutti i nonni. E ci sono gruppi artistici che eseguono le loro performances in modo gratuito e volontario. E’ il caso ad esempio dei “Nonni di Carpenedolo”, un coro del paese omonimo formato solo da over 55, che guidato dal maestro Luciano Mondini, propone un repertorio di canzoni del passato che tanto amano i nostri ospiti. Sicuramente non è possibile menzionare tutti coloro che offrono il loro tempo per i nostri anziani: molti parenti ad esempio si prestano nelle occasioni di eventi o sostengono gratuitamente in modi diversi la Fondazione grazie a contributi o competenze professionali specifiche. E, non vogliamo scordare, molte operatrici ed operatori che si prestano oltre il loro orario di lavoro in vari modi. Concludiamo rinnovando il nostro “grazie a tutti” con un aforisma che sottolinea il valore del dare agli altri: “La solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai”. Carla e Mara animatrici della tombola Vita della Comunità Vi piacerebbe diventare volontari presso la nostra Fondazione? Potreste essere utili in molti modi sia nelle attività con gli ospiti sia in altri settori (guardaroba, stireria, , lavori di cucito, supporto preparazione eventi e attività ecc…). Info e contatti: Fondazione Casa di Soggiorno per Anziani – Onlus Bedizzole Via Sonvigo, 22 25081 Bedizzole (BS) Tel 030674213 - Web: www. csabedizzole.it e-mail: [email protected] – [email protected]@ Il Concerto del coro “I nonni di Carpenedolo” presso RSA NTI E V E D E E INIZIATIV DAZIONE N O F A L L E D 013 2 E R B M E DIC Domenica 1 Dicembre ore 15.30 Castagnata e vin brülé Domenica 12 Gennaio ore 15.30 con il gruppo Alpini di Bedizzole Concerto di violini Terrazza 1° piano RSA a cura dei musicisti Venerdi 6 Dicembre ore 15.30 Grande Tombolata di S.Lucia Salone Animazione - 1° piano RSA del Gruppo “Angolo biblico onlus” Salone Animazione - 1° piano RSA In occasione del periodo Natalizio riapre la Pesca di beneficienza Sabato 21 Dicembre ore 15.00 a cura delle volontarie Festa di Natale della Fondazione e torna la Lotteria con la celebrazione della S. Messa per finanziare iniziative animata dal coro degli ospiti il ricco buffet con brindisi e a favore degli ospiti della Casa di Soggiorno l’estrazione dei biglietti vincenti Tutti gli eventi e le iniziative si terranno della Lotteria. presso la Casa di Soggiorno per Anziani di Bedizzole v ita n ostra 21 Vita della Comunità Bedizzole ai tempi della crisi La crisi che sta attraversando il nostro paese è paragonabile agli eventi atmosferici devastanti di questi ultimi tempi, aggravati dall’incuria dell’uomo. Ci si trova a discutere da dove ha avuto origine questa crisi, qualcuno con il termine “globale” tenta di scaricare la responsabilità su un soggetto non facilmente individuabile dando inizio ad un fatalismo che contiene il concetto “se tutto il mondo ha colpa, la colpa non è di nessuno”. Mentre le responsabilità, sono evidenti hanno nomi e cognomi. Partono da un concetto di economia non a favore dell’uomo, del suo sostentamento e della sua famiglia, ma da una accezione di economia che produce effetti immediati e da bruciare in finanza virtuale. L’economia etica deve rimettere al centro l’uomo: la sua capacità di creare, di produrre nel rispetto dell’ambiente e dei bisogni dell’uomo stesso. In questi ultimi venti anni abbiamo potuto assistere ad una lunga corsa alla liberalizzazione delle attività commerciali, che poteva essere anche una conquista, la libertà d’impresa senza vincoli. 22 v ita n ostra Pertanto si è partiti dalla rottamazione delle licenze commerciali, che oggi si è tradotta nella chiusura progressiva degli esercizi di vicinato, alla apertura compulsiva di centri commerciali dove si realizza il sogno di ogni acquirente medio, trovare di tutto un pò, velocemente e a prezzi concorrenziali, di qualità medio bassa, seriale e conforme, la parola d’ordine è Franchising, cioè catene di negozi che commercializzano gli stessi prodotti, le cui produzioni vengono effettuate in paesi quali: Cina, India, paesi dell’Est. il Centro Commerciale diventa la nuova piazza, dove la caratteristica di appartenenza territoriale non ha valenza, dove i giorni della settimana non hanno nome,“aperto sette su sette”. Come si può resistere ad una concorrenza così imponente? Forse bisogna ripartire dal cliente, che spesso è una persona di Bedizzole, che ha famiglia, che spesso soffre questa crisi perchè in famiglia un componente, o più di uno, è stato licenziato, è in cassa integrazione, oppure ha il datore di lavoro che non lo paga da mesi, che ha difficoltà a far fronte alla rata del mutuo della casa, che ha figli piccoli o genitori anziani. Il commercio locale per tornare a far la parte del leone deve sensibilizzarsi ai problemi del territorio “deve sporcarsi le mani”, facendo delle proposte interessanti, magari mirate ai bisogni concreti. Non è il momento dei grandi profitti, le aziende locali, sia artigianali che industriali soffrono il disagio dovuto alla scarsità di richiesta di produzione, alla concorrenza sleale di paesi extraeuropei, alla mancanza di credito da parte degli istituti bancari, all’effetto domino dei mancati pagamenti. I dati, le proiezioni, dicono che nel 2014 ci sarà una prospettiva di ripresa, sarà lenta ma ci sarà! Vogliamo crederci, nel frattempo vorremmo anche vedere qualche serranda che invece di abbassarsi, per sempre, si apra, qualche azienda che invece di chiudere, affigga il cartello “cercasi operai” perchè è il lavoro il “vulnus”, la condizione senza la quale, a dispetto di tutte le proiezioni può ripartire l’economia del nostro territorio. Carla Vita della Comunità IL MIO PAESE L’AMMINISTRATORE CHE MI PIACE Sento con interesse in questi giorni che molti, nei prossimi mesi, desiderano candidarsi a diventare amministratori del paese. E’ un ottimo desiderio! Il Papa bresciano diceva che la politica è la più alta espressione della carità. Chi fa politica aiuta, serve, promuove la comunità, si fa carico dei problemi e dei bisogni della gente, mette sempre gli altri prima di se stesso. L’Amministratore che mi piace è quello che vuole solo servire, non comandare, non spadroneggiare… è quello che si mette a disposizione di tutti, senza giorni ed orari troppo rigidi.. è quello che si fa trovare sempre, è quello che ascolta, che dimostra passione, manifesta competenza, si ferma per la strada, va a trovare chi lo chiama.. è quello per il quale tutti sono amici, sono cittadini da servire nello stesso modo, riserva a tutti uguale attenzione. L’Amministratore che mi piace è quello che non è di parte, che non conserva rancori verso chi non la pensa come lui, che preferisce solo i suoi… è quello che una volta eletto aiuta – serve - è disponibile per tutti, proprio tutti. Vorrei amministratori che hanno di mira il bene del paese, che non fanno solo calcoli elettoralistici, che sanno dire dei no quando occorrono e dei si quando sono necessari, che fanno scelte impopolari purchè siano utili. Stimo amministratori che servono volontariamente. In questo tempo di crisi occorrono scelte prioritarie: le famiglie, i poveri, l’istruzione, i giovani, il lavoro… (un po’ meno merende, un po’ meno corse, un po’ meno divertimento!!!) Non hanno credibilità amministratori che nel corso del loro mandato cambiano la casacca a secondo delle opportunità. Non m i dispiace un amministratore, poiché io sono credente, che ha una fede convinta, che vive la vita di parrocchia, che ci tiene ai valori cristiani, che non si vergogna del Vangelo, che non tradisce le radici cristiane del paese, che è orgoglioso di essere un praticante. Mi piace pure un amministratore che ha una vita morale familiare corretta, che è di esempio, che va controcorrente, che è modello e punto di riferimento. L’Amministratore che mi piace non si fa a Rezzato, si può trovare in paese, basta cercarlo e proporlo. NON NE AVEVAMO BISOGNO! “C’è in tutti i paesi, ci sta anche a Bedizzole!” “Si servono di esso solo quelli che vogliono”. I tempi sono cambiati, bisogna lasciare spazio a tutto e a tutti”. Chi scrive non vuole apparire il solito bacchettone o il puritano di una volta, vuol semplicemente ribadire che di questo “ufficio commerciale” il paese non ne aveva bisogno. Non fa onore a chi l’ha installato, a chi ha affittato lo stabile, a chi è rimasto indifferente alla sua attività. Possiamo ancora continuare a meravigliarci di un certo linguaggio, di certi comportamenti, di certi episodi, di un livello basso di moralità, di certe situazioni familiari… dopo “uffici commerciali” come questo in paese? .. e altri ambienti tollerati? Un cittadino che ama il suo paese Si fa un gran parlare in questi giorni del Sexy Shop aperto nella piazza principale del paese, a pochi metri dalla parrocchiale, sotto gli occhi di tutti. Molti anziani si dicono scandalizzati, alcuni genitori manifestano le loro preoccupazioni, parecchi adulti si dichiarano indifferenti. I commenti sono davvero tanti!! v ita n ostra 23 Vita della Comunità ASSOCIAZIONE IL FARO Eccoci a fare il punto della situazione dell’anno 2013. Devo dire che è stato un anno impegnativo per noi, visto che la nostra Casa Famiglia per persone diversamente abili sta prendendo forma. Abbiamo infatti definito le fondamenta e siamo pronti ad approntare i muri esterni. Ciò che abbiamo sino ad ora realizzato è stato possibile grazie alle donazioni di privati cittadini e di imprese, di associazioni del nostro paese e grazie ai fondi raccolti con il 5 per mille. Una struttura così importante ha bisogno di essere seguita in maniera meticolosa e questo, nel nostro caso, ci è garantito dalle prestazioni gratuite che seri professionisti mettono in campo per noi. Ma la strada è ancora lunga perché un’opera di tale rilevanza necessita di molte risorse economiche e noi siamo continuamente all’opera per sensibilizzare tutta la comunità sulla importanza di una struttura come la nostra in un territorio dove, purtroppo, vi è una grande necessità. Sull’onda di questi propositi è stato realizzato il libro “Gente di Bedizzole”. Si tratta di un libro fotografico realizzato dall’architetto Renato Corsini che, molto simpaticamente, ha voluto ritrarre 80 bedizzolesi che, con altrettanto senso dell’umorismo, si sono concessi al suo obiettivo con la 24 v ita n ostra consapevolezza di contribuire alla nostra causa. La serata di presentazione del 6 dicembre ha voluto esprimere l’armonia con la quale noi intendiamo avviarci verso la nostra Casa Famiglia; un’armonia famigliare aperta a tutta la Comunità dove tutti possono mettersi in gioco per contribuire, nei modi più disparati, alla buona riuscita dei nostri intenti. Ma la nostra associazione ha anche un presente rappresentato dai corsi che da anni tengono occupati i nostri ragazzi: il sabato pomeriggio insieme, la coltivazione dell’orto il martedì, il teatro danza e altre iniziative che spesso condividiamo con altre associazioni e con i servizi sociali comunali. Una nota di rilievo merita la neonata biblioteca dedicata alla disabilità (allestita grazie alla donazione ricevuta dalla festa delle associazioni); una bibliomediateca con testi specializzati dedicati agli educatori e insegnanti ma anche video e libri accessibili a tutti. Per la consultazione e altre informazioni vi invitiamo a visitare il nostro sito www.ilfarobedizzole.org Ultimo ma non per importanza ricordiamo il nostro Sportello Informativo che, in collaborazione con i Servizi Sociali è aperto ogni mercoledì mattina dalle 9 alle 11 presso la nostra sede di San Vito, per fornire informazioni riguardo a diritti e servizi riservati ai disabili. Ringraziamo come sempre di questo spazio che ci permette di far conoscere la nostra realtà e sentirci accolti; approfittiamo dell’occasione per porgere a tutti i nostri migliori auguri per un Felice Natale e un Anno Nuovo pieno di buoni propositi. Vita della Comunità Lettera aperta a: GENITORI - ATLETI di qualsiasi SPORT – ALLENATORI – DIRIGENTI Carissimi, in primo luogo voglio esprimervi il mio grazie! Grazie agli allenatori, ai dirigenti che passano gran parte della loro giornata, il più delle volte volontariamente e gratuitamente a far giocare e divertire i nostri ragazzi. Grazie anche ai genitori che portano sui campi di calcio, nelle palestre i figli convinti che lo sport contribuisca molto alla crescita dei ragazzi stessi. Lo sport ce lo abbiamo tutti nel sangue, fa parte della nostra vita, dei nostri interessi. Cresciamo tutti con sogni ed ambizioni. La mia lettera è rivolta a tutti, vuol essere semplicemente un invito a non assolutizzare lo sport, a non idolatrarlo, a non farlo diventare l’unico obiettivo ma semplicemente considerarlo come uno degli strumenti di crescita e di passatempo. Troppi allenatori illudono gli atleti e li distolgono dagli altri impegni. Troppi genitori sognano di avere in casa campioni e per loro esiste quasi esclusivamente lo sport. Scuola, educazione religiosa passano in secondo piano. Quando i sogni però non si avverano subentrano depressioni, frustrazioni. Ci sono anche reazioni incontrollabili. Diamoci tutti una mano perchè famiglia – scuola – oratorio – parrocchia – mondo dello sport – comune possano camminare insieme ed aiutare i nostri ragazzi ad essere cittadini che rendono Bedizzole un paese da sogni. Don Franco Un grazie sincero a tutte le famiglie (sono 1800!) che accolgono il Giornale della Parrocchia. La loro stima ci incoraggia a continuare. Chiediamo a tutti un contributo minimo di Euro 25,00 (da consegnare all’incaricata). Grazie a quanti vorranno sostenerci con una ulteriore generosità. v ita n ostra 25 Vita della Comunità BEDIZZOLE MARCHING BAND VOLO IN IRLANDA Siamo di nuovo in viaggio, questa volta si vola verso l’Irlanda, destinazione Cork. Staremo 4 giorni nel villaggio di Cobh gentilmente ospitati in famiglia. Siamo partiti da Bedizzole il 17 ottobre mentre il nostro furgone con gli strumenti si imbarcava su un traghetto in rotta per l’Irlanda. Il viaggio è stato breve (un paio d’ore di aereo) e l’Irlanda, che poco prima erano solo programmi e organizzazione, ora è realtà. In Irlanda il clima è mutevole e ti ritrovi a vedere un cielo limpido che si alterna a nuvole cariche di pioggia o vento che soffia, e così ci ha accolto l’Irlanda, siamo atterrati che non pioveva, tempo 10 min. un acquazzone si diverte a prenderci in giro. Le persone che ci stavano aspettando sono state molto ospitali e calde e fin dall’inizio si è instaurato una piacevole 26 v ita n ostra stentata comunicazione (… lo stacco della lingua sapete…). La comunicazione in realtà non è stata poi un problema, ci siamo fatti capire, anche con la musica. Prendiamo il bus a Cork in aeroporto e attraversiamo questo paesaggio verdissimo che corre in senso opposto al nostro, alla prima rotonda imboccata in senso contrario quasi mi viene un colpo, ma qui è così. In mezz’ora giungiamo a Cobh, un villaggio grazioso, da cartolina, con un mare che sembra chiuso da isole che fronteggiano il villaggio. La cattedrale di S. Colman spicca fra gli edifici colorati. Cobh è un villaggio con una storia importante per quanto riguarda la marina ed è inoltre l’ultimo porto a cui attraccò il Titanic prima di partire per il suo destino. Quel giorno da Cobh, 123 persone presero il mare sulla più grande nave mai costruita. Il paese è piccolo e chi più chi meno con pochi minuti di strada può raggiungere l’hotel Commodore che in qualche modo sarebbe diventato la nostra base operativa. I nostri amici irlandesi avevano programmato tutto e nel giro di poco tempo eravamo accomodati con qualche ora libera prima della cena. Bene passeggiata per il paese e… una pinta di birra, della loro, scura e densa… buona. La serata trascorre all’hotel Bellavista. La mattina dopo avremmo dovuto prima andare a visitare Spyke Island di fronte a Cobh e poi suonare ma il cielo era scuro di pioggia mentre un vento arrabbiato e umido fischiava dal mare. Niente isola, abbiamo così invaso l’hotel Commodore che ci ha “gentilmente” concesso un salone per provare. Il clima con l’andare del giorno si è rasserenato e il pomeriggio è stato più clemente mentre con i nostri accompagnatori irlandesi visitavamo un museo intitolato al Titanic. Sabato è stato un giorno di battaglia, fortunatamente non pioveva e dalla mattina fino a sera si è marciato e suonato. Prima a Cobh dove abbiamo Vita della Comunità fatto una piccola parata e un drill e poi arrivati a Cork dove abbiamo sfilato in parata con altri gruppi e intrattenuto con la nostra musica. Alle 20:30 sul treno di ritorno a Cobh si è persa un po’ dell’energia dall’andata (vorrei vedere…). All’andata i vagoni erano pieni di adrenalinici players che cantavano “Crazy train”, ora i ragazzi se ne stanno tranquilli sono seduti qualcuno in braccio ad un altro, i visi sono un po’ stanchi e tirati. Si mangia qualcosa nella pizzeria di un simpaticissimo e ospitale siciliano e poi a riposare. Domenica per tutta la mattina e il primo pomeriggio marching schierata per partecipare alla commemorazione dell’Heart Bonnet, poi liberi fino a sera dove durante la festa organizzata per la nostra partenza la marching si è di nuovo “scatenata”, suonando e ballando con gli amici irlandesi. Qualche ora di sonno (proprio poche…) e alle 4.00 del mattino siamo ripartiti per l’aereoporto, il viaggio è andato bene anche se impegnativo. Un grazie a tutti, per vari motivi, perché siamo stati un gruppo unito, professionale e che sa far spettacolo, perché insieme ci divertiamo e la nostra allegria è contagiosa, grazie ai ragazzi, i più giovani perché l’impegno richiesto è duro anche per un adulto, insomma un abbraccio forte. Per chiudere vorrei ringraziare in particolare due persone che come al solito hanno aiutato e offerto un supporto fondamentale, GRAZIE DANY!!! GRAZIE MARIO!!!, per chi non lo sapesse si sono sobbarcati l’onere di portare gli strumenti in Irlanda seguendoci nei nostri spostamenti, caricando e scaricando il furgone ogni volta che ne avevamo bisogno. Ci sarebbero anche altri da ringraziare perché il viaggio in Irlanda ha richiesto uno sforzo organizzativo e di gestione notevole che ha coinvolto molte persone, in ogni caso il viaggio è stato un successo, un’altra esperienza per crescere e imparare con una marching band che ha voglia di migliorarsi. Non mollare mai!!! Mr. XaS PROGRAMMA DI RADIO ECZ2 BEDIZZOLE Il martedi sera dalle 20 alle 20,30 ci sono la Tina e la Gina Patrizia Martina e Nadia Pennacchio che presentano l’almanacco “i santi della settimana”, aneddoti e un pò di gossip. A seguire dalle 20:30 alle 21,00 Marco Cargnoni e Nerina Cominelli sono “il gatto e la volpe” e propongono il tg dei roncai, notizie poco serie nazionali locali e parrocchiali rigorosamente in dialetto con la regia di Matteo Vedovello. il mercoledi ci sono le Chippettes sono Kia, Vale e Egle, che presentano un nuovo programma giovanile alla consolle Fede le dediche musicali e le prime 10 + ascoltate . Domenico è il Direttore artistico che aiuta le chippettes a realizzare al meglio il programma. Le giovani conduttrici hanno anche una pagina facebook. Se volete richieste o dire la vostra in diretta fatevi avanti. Se volete fare qualcosa di nuovo in radio andate in oratorio alla sede di radio ECZ2 Bedizzole. v ita n ostra 27 Vita della Comunità La Parrocchia S. Stefano p.m. Bedizzole organizza il Viaggio - Pellegrinaggio in IRLANDA dal 15 al 22 maggio 2014 QUOTA: euro 1.150,00 La quota di partecipazione comprende: s6OLODI,INEAANDATADA,INATERITORNOPER-ALPENSA s)NTEROCIRCUITOCONPULLMAN'4 s4RATTAMENTOPENSIONECOMPLETADALLACENADELªGIORNOALLACOLAZIONE dell’ultimo giorno s'UIDAPARLANTEINITALIANO s)NGRESSIINDICATINELPROGRAMMA s3ISTEMAZIONEINCAMEREDOPPIEINHOTELSTELLESUPERIOR s!SSICURAZIONEMEDICOBAGAGLIO s6IAGGIO!2EPER"EDIZZOLEINPULLMAN La quota non comprende: s"EVANDEINGRESSISUPPLEMENTARIMANCEEXTRADICARATTEREPERSONALE s4UTTOQUANTONONINDICATOINCOMPRENDE s3UPPLEMENTOCAMERASINGOLAEURO s!SSICURAZIONEANNULLAMENTOVIAGGIOEURODASTIPLUAREALLATTODI conferma del viaggio Documenti necesari: carta d’identità valida per l’espatrio / oppure passaporto con validità almeno 6 mesi oltre la data di effettuazione del viaggio Iscrizioni presso le Madri Canossiane (viale Libertà) ENTRO e NON OLTRE il 28 febbraio 2014 con versamento della caparra obbligatoria di euro 200,00 Saldo entro e non oltre il 30 aprile 2014 Riunione organizzativa pre-partenza Lunedì 12 maggio ore 20,30 presso l’oratorio San Giovanni Bosco Informazioni presso Don Roberto : 338 2722653 - 030 6870706 Grazie per ogni gesto di generosità Offerte Pro Oratorio 1° domenica di novembre € 830,16 N.N. € 50,00 N.N. € 50,00 25° di matrimonio Erica e Edo € 50,00 50° di matrimonio € 100,00 Gruppo San Rocco € 100,00 Compagnia delle Contrade € 700,00 Festa Agricoltori € 250,00 Oneri Urbanizzazione dal Comune € 6.027,14 Torneo dei Roncaì € 13.000,00 (consegnate entrambre alla Caritas diocesana) Amici del Santuario di Masciaga € 2.500,00 € 1.425,00 Progetto Perù: Pranzo di Solidarietà Dalla cassetta in Chiesa € 400,00 Sponsor Bollettino € (Offerte dal 27 ottobre al 1 dicembre) Offerte settimanali Candele Funerali Stampa Cattolica Battesimi Comunioni e Cresime Raccolta straordinaria per le Filippine Giornata del Pane 28 v ita n ostra € 2.513,82 € 816,72 € 850,00 € 76,00 € 320,00 € 2.000,00 € 1.681,19 € 389,26 200,00 Vita della Comunità La Parrocchia si racconta! Classe 1942 Battesimo di Alyssa Battesimo di Ludovica - Nicola -- Matilde Battesimo di Noemi e Alessia Compagnia delle Contrade La locanda del Cervo 16 novembre 2013 Festa del Ringraziamento a Pontenove 18 settembre 2013 La Sig.ra Palvarini incontra il Papa in Piazza S. Pietro v ita n ostra 29 PROGRAMMA CALENDARIO DELLE PRINCIPALI INIZIATIVE DELLA PARROCCHIA DICEMBRE 2013 Lunedi 16 - Inizia la novena del Natale Martedi 17 ore 8,30 Messa e confessioni adulti ore 16,30 Confessioni elementari e medie Mercoledi 18 ore 15,00 Natale dell’anziano presso il Centro Sociale Giovedi 19 ore 19,00 Natale presso la B.C.C. ore 20,30 Celebrazione per tutte le famiglie dei ragazzi dell’I.C.F.R. Venerdi 20 ore 16,30 Confessioni ragazzi elementari e medie ore 18,00 Natale della scuola materna Sacra Famiglia Sabato 21 ore 10.00 Natale della Scuola Maddalena di Canossa ore 15,00 Natale alla casa di riposo ore 18,30 Natale dello sportivo e auguri in oratorio Domenica 22 - IV di avvento Lunedi 23 ore 20,30 Liturgia penitenziale e confessioni in Parrocchia ore 20,30 Liturgia penitenziale per adolescenti e giovani dell’Unità Pastorale Marterdi 24 - Vigilia di Natale ore 9,00/12,00 – 15,00/19,00 Confessioni ore 23,15 Veglia di preghiera ore 24,00 Messa nella notte – auguri in piazza Mercoledi 25 - Natale del Signore Sante Messe con orario festivo ore 11,15 Messa solenne con la corale S. Stefano ore 16,00 Vespri e messa in Santuario ore 17,00 Messe a Cogozzo – Macesina – Pontenove – Monteroseo ore 18,00 Messa a Cantrina ore 18,00 Vespro e messa in Parrocchia Giovedi 26 - S. Stefano Patrono della Parrocchia Sante Messe con orario festivo sospesa la Messa delle 11,15 ore 18,30 Solenne concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo Monsignor Vincenzo Zani segretario per l’educazione cattolica – Presentazione alla comunità dei comunicandi e cresimandi accompagnati dai genitori e padrini Aperitivo in piazza offerto dagli Alpini Sabato 28 - S.Tommaso Becket ore 18,30 Messa a S. Tommaso – Festa Patronale Giornata sulla neve per ragazzi di 2a e 3a media 30 v ita n ostra Domenica 29 - Festa della S. Famiglia Messe con orario festivo Lunedi 30 Giornata sulla neve per adolescenti dell’Unità pastorale Martedi 31 - S. Silvestro Messa e Benedizione Eucaristica canto del Te Deum GENNAIO 2014 Mercoledi 1 - Solennità di Maria Madre di Dio Giornata mondiale della pace Sante messe con orario festivo (sospesa la Messa delle ore 11,15) ore 16,00 Vespro e messa in Santuario ore 18,30 Messa solenne di inizio anno – Benedizione Eucaristica – Canto del Veni Creator Giovedi 2 - Primo giovedi del mese Preghiera per le vocazioni Campo invernale per adolescenti Venerdi 3 - Primo venerdi del mese Comunione agli ammalati ore 17,00 Adorazione Sabato 4 - Primo sabato del mese Domenica 5 - Seconda domenica dopo il Natale Lunedi 6 - Epifania del Signore GIORNATA MONDIALE DELL’INFANZIA MISSIONARIA Orario festivo ore 15,00 Benedizione dei bambini e arrivo dei Magi a cura della Materna Sacra Famiglia. Concorso presepi. ore 16,00 Vespro e Messa solenne in Santuario animata dal coro gospel “ A modo nostro” ore 18,30 Messa con la Corale S. Stefano Giovedi 9 ore 20,30 Inizia il corso in preparazione al matrimonio presso il Centro Parrocchiale Domenica 12 - Battesimo del Signore ore 10.00 Consegna del Padre Nostro al gruppo Cafarnao Venerdi 17 - S. Antonio Abate Benedizione delle stalle ore 19,00 Messa a Pontenove – cena Sabato 18 - Inizia la settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani Domenica 19 - Domenica II del tempo ordinario ore 18,30 Solenne Apertura del Triduo dei defunti Lunedi 20 – martedi 21 – mercoledi 22 TRIDUO DEI DEFUNTI ore 8,30 – 20,30 Messe in suffragio dei defunti ore 15,30 Adorazione per gli adulti ore 16,15 (30 MINUTI PER GESU’) Adorazione per i ragazzi del catechismo Domenica 26 - Festa di San Giovanni Bosco Patrono della Gioventù ore 10,00 Santa Messa per ragazzi e famiglie Nel pomeriggio giochi in oratorio Venerdi 31 ore 20,15 Veglia di preghiera per la Pace Anagrafe Parrocchiale Sono tornati alla Casa del Padre Sono nuovi Figli di Dio Salaorni Paolo di anni 80 Rizzanella Teresina di anni 86 Facchetti Tancredi di anni 50 Pedersoli Roberto di anni 65 Franceschini G. Franco di anni 74 Bianchi Remo di anni 86 Tonni Caterina di anni 97 Patanè Giulia di anni 73 Guerrini Alessandro di anni 92 Beccia Antonio di anni 92 Franceschini Lorenzo di anni 86 Madre Maria Tomasoni di anni 90 Manica Jole di anni 82 Massardi Anna di anni 93 Altieri Ludovica di Patrizio e Lorenzetti Monica Altieri Nicola di Patrizio e Lorenzetti Monica Zucchetti Matilde di Emiliano e Ferrari Valentina Tondi Lorenzo di Alessandro e Tainossi Jessica Palmieri Alyssa di Salvatore e Giudici Angela Mighetti Noemi di Daniele e Antonioli Sara Bardelloni Alessia di Piersandro e Delbono Sara ...... Nuove IDEE REGALO!!! come il simpaticissimo calendario a calamita!!!! s#!,%.$!2)")',)%44)!5'52!,) Personalizzati con foto Via Cogozzo, 12 - 25081 BEDIZZOLE (Brescia) ITALY Tel. (+39) 030 674965 Fax. (+39) 030 675604 cell. (+39) 349 1478151 s0/34%215!$2)#!24/,).% s0!24%#)0!:)/.)%,)"2%44) 0%2#%2)-/.)% s")',)%44),544/ MACELLERIA s")',)%44)%6%.4) Viale Libertà, 62 - Bedizzole (Bs) Tel. 030.674634 Fax 030.6874605 [email protected] wwww.tipolitografiaberardi.com www.sangalloagriturismo.it e-mail: [email protected] Menù personalizzati per Cerimonie e Feste PASETTI GIANFRANCO Piazza V. Emanuele II, 13 BEDIZZOLE (BS) Tel. 030 674456 Antica Trattoria Loc. Bettoletto “Al Mulino” specialità di pesce TAG L I A N I RINALDO Adeguamento impianti antenne TV con filtro LTE C S G IMPIANTI Impianti di allarme e telecamere per interno ed esterno impianti antincendio FALEGNAMERIA PODAVINI EGIDIO & C. Snc SERRAMENTI CERTIFICATI CE di Chiodi Gianluigi Magazzino: via Borello - Bedizzole (BS) Tel. 030 6871310 - Fax 030 6871218 Via Trebocche, 7B - Bedizzole (BS) Tel. 346 6679820 - [email protected]