vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole

Transcript

vita nostra vita nostra - Parrocchia di Bedizzole
v ita n ostra
Periodico Dicembre
2013 - Gennaio 2014
Giornale Parrocchiale
della comunità
S. Stefano - Bedizzole
Buon Natale
Buon Anno
orario S. Messe
FESTIVI
in Parrocchia:
Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30
DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15
ore 18,15 Vespro e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,30 Suore Canossiane
ore 8,30 Frazioni
ore 9,00 Casa di Riposo
ore 9,30 Pontenove
ore 16,30 Santuario di Masciaga
sommario
La Parola del Parroco
3
Vita
dell’Oratorio
FERIALI
in Parrocchia:
ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,00 Suore Canossiane
ore 9,00 Santuario di Masciaga
ore16,00 Casa di Riposo
Vita della
Chiesa
CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione
Sabato ore 17 - 19
Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo
la prima domenica di ogni mese.
E il verbo si è fatto carne ...
4
catechesi per adulti
Vivere la gioia del Vangelo
4-5
Ogni Martedi ore 8.30:
S. Messa e riflessione in parrocchia
Ogni Domenica ore 18:
Vespro - Breve catechesi - S. Messa
Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio
IN AVVENTO E QUARESIMA:
Centri di Ascolto nelle Contrade
Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F.
Alcuni peccati contro
il sesto comandamento
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C’è posta per te
7
Il bar si rinnova
8
È iniziato il cammino del gruppo
8
Betlemme
Venite a mangiare .... Comunioni
e Cresime
Vita della
Parrocchia
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Vita
della Comunità
indirizzi utili
PARROCCHIA Don Franco Dagani
030 674112 - cell. 339 6924826
ORATORIO Don Vincenzo Arici
030 674842 - cell. 328 2866104
SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina
030 6870706 - cell. 338 2722653
ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA
030674041
ISTITUTO SUORE CANOSSIANE
030 674000
COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA
030 6871419
SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA
030 674025
SCUOLA STATALE
030 674568
SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI
030 674375
PARROCCHIA S. VITO
030 674524
CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI
030 674213
PALAZZO MUNICIPALE
030 6872711
CARABINIERI
030 674222
POLIZIA LOCALE
030 6872925
Mostra dedicata a S. Piamarta
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Festa Patronale di S. Stefano
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Bedizzole ai tempi della crisi
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Dalla Scuola Sacra Famiglia
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Il mio Paese
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Progetto educativo
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L’Associazione “Il Faro”
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Fabbricerie a confronto
11
Lettera aperta a: .......
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Caritas Parrocchiale
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Bedizzole Marching Band
conosci e segui la Vita
della tua Parrocchia
Bedizzole per il Perù
12
Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.
Sito: www.parrocchiadibedizzole.it
e-mail: [email protected]
Una grande sfida
per le famiglie
redazione
Editore e Redattore: Don Franco Dagani
Direttore Responsabile: Don Adriano Bianchi
In redazione: Don Franco Dagani
Don Roberto Soncina - Don Vincenzo Arici
Raffaella Berardi - Giovanni De Marco
Carlo Bresciani - Vittorio Boniotti
INSERTO SPECIALE
Sinodo della Famiglia
13 - 14
In copertina: Icona della Natività
Dalle Missioni
Ricordiamo i Padri ....
20 - 21
26 - 27
RADIO ECZ2
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Pellegrinaggio in IRLANDA
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La Parrocchia si racconta
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CALENDARIO delle Iniziative
Parrocchiali
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Grazie per la Generosità
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Anagrafe Parrocchiale
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15 - 18
Realizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole
Costo € 3,00 a copia. Disponibile con offerta libera.
Volontari in Fondazione ...
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La Parola del Parroco
DAVANTI AL PRESEPIO
Carissimi,
in questi giorni di Natale mi godo il
mio presepio. E’ piccolo, è allestito
su un tavolino della cucina, è
tradizionale: una piccola grotta
con Maria – Giuseppe e il bambino,
il bue e l’asinello, quattro pecore,
una casettina di cartone, un
fiume di carta stagnola, un po’ di
muschio…
E’ il presepio che faccio da 60anni,
da quando bambino gustavo il
Natale nella vecchia cascina dei
nonni. Le statuette le ho sempre
conservate con tanto amore,
sono un dono del vecchio zio Don
Giuseppe.
Il presepio lo allestisco all’inizio
dell’Avvento e rimane in cucina
fino alla fine di gennaio.
Me lo godo, lo guardo più volte al
giorno, mi aiuta a vivere il clima del
Natale e soprattutto mi richiama
verità straordinarie.
Mi domando, sostando davanti
alla piccola grotta che richiama
Betlemme, come sia venuto in
mente a Dio di mandare suo Figlio
sulla terra, come gli sia venuta l’idea
di scegliere la più piccola cittadina
d’Israele per l’incarnazione di
Gesù? Solo Dio poteva avere
un progetto simile, solo il Dio dei
cristiani poteva amare talmente
l’uomo per mettere in atto un
piano simile.
Il mio piccolo presepio mi mette
davanti all’evento più grande della
storia dell’umanità: Dio e l’uomo si
sono incontrati, si sono rappacificati,
hanno incominciato a parlarsi. Il
bambino di gesso del mio presepio
mi richiama un Dio che si è messo “i
pantaloni” dell’uomo per salvarlo,
per liberarlo, per tirarlo fuori dal suo
peccato, per insegnargli di nuovo
la strada che aveva smarrito. Sulla
grotta del presepio metto sempre
una scritta che ho voluto dipingere
decenni fa: “Gloria a Dio e pace
agli uomini” E’ il canto degli angeli,
è il messaggio della notte santa,
è il grido ascoltato dai pastori. La
rileggo spesso durante il periodo
natalizio, questa scritta e soffro al
pensare che il messaggio di Natale
faccia fatica ad essere recepito
dopo oltre 2000 anni.
Mi è spontaneo pensare alla Siria,
ad Israele, alla Palestina, all’Egitto,
al Libano, ai tanti paesi dell’Africa
segnati ancora oggi dalla guerra,
dalla violenza.
Penso anche all’Afganistan, all’
Iraq, ai tanti paesi della nostra
Italia dove la mafia – la camorra –
la’ ndrangata – la violenza fanno
quotidianamente stragi.
Le ripeto decine di volte al giorno le
parole degli angeli e prego perché
la pace non sia appena un sogno.
I personaggi del mio presepio
sono: pastorelli – contadini – piccoli
artigiani – una lavandaia – un
pescatore: tutti poveri, tutti semplici,
tutti senza alcun ruolo particolare.
Sono loro che hanno creduto al
Figlio di Dio, sono loro che hanno
ascoltato la voce degli angeli, sono
loro che sono accorsi a Betlemme.
I grandi hanno continuato a
dormire, si sono tappati le orecchie,
non hanno voluto vedere e sentire.
La storia si ripete: anche oggi,
anche in questo Natale 2013 sono
sempre i poveri che si fanno avanti.
Sono loro che sentono il bisogno
di Dio, di un Salvatore. Mi auguro
che ogni famiglia di Bedizzole
faccia posto in casa ad un piccolo
presepio perché possa vivere
intensamente il Natale, abbia un
piccolo luogo dove pregare e
lodare il Signore che ha sempre in
mente di salvarci.
Auguri Buon Natale – Buon Anno
Don Franco
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Vita della Chiesa
E il Verbo si è fatto carne ...
San Leone Magno, in una delle
sue numerose omelie natalizie, così
esclama: “Esultiamo nel Signore,
o miei cari, ed apriamo il nostro
cuore alla gioia più pura. Perché
è spuntato il giorno che per noi
significa la nuova redenzione,
l’antica preparazione, la felicità
eterna. Si rinnova infatti per noi
nel ricorrente ciclo annuale l’alto
mistero della nostra salvezza, che,
promesso, all’inizio e accordato alla
fine dei tempi, è destinato a durare
senza fine”. (homilia XXII). Su questa
verità fondamentale ritorna più
volte san Paolo nelle sue lettere. Ai
Galati, ad esempio scrive: “Quando
venne la pienezza del tempo, Dio
mandò il suo Figlio, nato da donna,
nato sotto la Legge… perché
ricevessimo l’adozione a figli” (Gal
4,4). Ma è soprattutto san Giovanni
nel Prologo del quarto Vangelo,
a meditare profondamente sul
mistero dell’Incarnazione. Ed è per
questo che il Prologo fa parte della
liturgia del Natale fin dai tempi
più antichi: in esso si trova infatti
l’espressione più autentica e la
sintesi più profonda di questa festa
e del fondamento della sua gioia.
San Giovanni scrive: “et Verbum
caro factum est et habitavit in
nobis” e il Verbo si fece carne e
venne ad abitare in mezzo a noi.
(gv 1,14). A Natale dunque non
ci limitiamo a commemorare la
nascita di un grande personaggio;
non celebriamo semplicemente ed
in astratto il mistero della nascita
dell’uomo o in generale il mistero
della vita: tanto meno festeggiamo
solo l’inizio della nuova stagione.
A Natale ricordiamo qualcosa di
Evangelii Gaudium
Il Papa ricorda che la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di quelli
che si incontrano con Gesù. Dio non si stanca mai di perdonare ma noi, purtroppo, ci dimentichiamo di chiedere la sua misericordia
essenziale per la fede cristiana, una
verità che san Giovanni riassume
in queste poche parole: “il Verbo
si è fatto carne”. E’ dunque in
una notte storicamente datata
che si verificò l’evento di salvezza
che Israele attendeva da secoli.
Nel buio della notte di Betlemme
si accese realmente una grande
luce: il Creatore dell’universo si è
incarnato unendosi indissolubilmente alla natura umana, si da
essere realmente “Dio da Dio luce
da luce” e al tempo stesso uomo,
vero uomo.
VIVERE LA GIOIA DEL VANGELO
È stata consegnata a una selezione
di fedeli in occasione della Messa di
chiusura dell’Anno della Fede, domenica 24 novembre, ma con l’impegno che rimanesse in embargo
fino al martedì successivo.
Oggi l’esortazione apostolica Evangelii gaudium, con cui Papa Francesco sviluppa il tema dell’annuncio
del Vangelo nel mondo attuale, è
disponibile ed è una sorpresa fin dal
titolo: “Gioia del Vangelo”. A causa
del poco spazio che abbiamo, la
presenteremo molto sintetica.
“La gioia del Vangelo riempie il
cuore e la vita intera di coloro che
si incontrano con Gesù”. Desidero
indirizzarmi ai fedeli cristiani - scrive
il Papa - per invitarli a una nuova
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tappa evengelizzatrice marcata
da questa gioia e indicare vie per il
cammino della Chiesa nei prossimi
anni”.
Il Papa invita a “recuperare la freschezza originale del Vangelo”,
trovando “nuove strade” e “metodi
creativi”, a non imprigionare Gesù
nei nostri “schemi noiosi”. Occorre
“una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le
cose come stanno” e una “riforma
delle strutture” ecclesiali perchè
“diventino tutte più missionarie”.
Il Pontefice pensa anche a “una
conversione del papato” perchè
sia “più fedele al significato che
Gesù Cristo intese dargli”. È necessaria “una salutare decentraliz-
Vita della Chiesa
zazione”. In questo rinnovamento
non bisogna aver paura di rivedere consuetudini della Chiesa “non
direttamente legate al nucleo del
Vangelo, alcune molto radicate nel
corso della storia”.
Segno dell’accoglienza di Dio è
“avere dappertutto chiese con le
porte aperte” perchè quanti sono
in ricerca non incontrino “la freddezza di una porta chiusa”. Nemmeno le porte dei Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione
qualsiasi”. Così, l’Eucarestia “non è
un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i
deboli”. Il Papa ribadisce di preferire una Chiesa “ferita e sporca per
essere uscita per le strade, piuttosto
che una Chiesa ... preoccupata di
essere il centro e che finisce rinchiusa in un groviglio di ossessioni
e procedimenti”.
Il Papa indica le “tentazioni degli
operatori pastorali”: individualismo, crisi d’identità, calo del fervore. “La più grande minaccia” è
“il grigio pragmatismo della vita
quotidiana della Chiesa, nel quale tutto apparentemente procede
nella normalità, mentre in realtà la
fede si va logorando”.
Tra gli altri temi approfonditi nell’esortazione citiamo la necessità di
far crescere la responsabilità dei
laici, tenuti “al margine delle decisioni” da “un eccessivo clericalismo” e il “bisogno di allargare gli
spazi per una presenza femminile
più incisiva nella Chiesa, in par-
ticolare “nei diversi luoghi dove
vengono prese le decisioni importanti”. I giovani devono avere “un
maggiore protagonismo”. Di fronte
alla scarsità di vocazioni afferma
che “non si possono riempire seminari sulla base di qualunque tipo di
motivazione”. E poi, l’inculturazione,
l’omelia, l’attuale sistema economico ingiusto alla radice, il diritto
dei Pastori “di emettere opinioni su
tutto ciò che riguarda la vita delle
persone”. Il Papa, invita ad avere
cura dei più deboli, a cercare la
pace e favorire l’evangelizzazione.
L’Esortazione si conclude con una
preghiera a Maria “Madre dell’Evangelizzazione”.
(da “La Voce del Popolo”)
Dal catechismo della Chiesa Cattolica
ALCUNI PECCATI CONTRO
IL SESTO COMANDAMENTO
LA PORNOGRAFIA
La
pornografia
consiste
nel
sottrarre all’intimità del partner
gli atti sessuali, reali o simulati,
per esibirsi deliberatamente a
terze persone. Offende la castità
perché snatura l’atto coniugale,
dono intimo e reciproco degli
sposi. Lede gravemente la dignità
di coloro che vi si prestano (attori,
commercianti, pubblico), poiché
l’uno diventa per l’altro oggetto
di un piacere rudimentale e di
un illecito guadagno. Immerge
gli uni e gli altri nell’illusione di un
mondo irreale. E’ una colpa grave.
Le autorità civili devono impedire
la produzione e la diffusione di
materiali pornografici.
LA PROSTITUZIONE
La prostituzione offende la dignità
della persona che si prostituisce,
ridotta al piacere venereo che
procura. Colui che paga pecca
gravemente contro se stesso:viola
la castità, alla quale lo impegna il
Battesimo e macchia il suo corpo,
tempio dello Spirito Santo. La
prostituzione costituisce una piaga
sociale. Normalmente colpisce
donne, ma anche uomini, bambini
o adolescenti (in questi due
ultimi casi il peccato è, al tempo
stesso, anche uno scandalo). Il
darsi alla prostituzione è sempre
gravemente peccaminoso, tuttavia l’imputabilità della colpa può
essere attenuata dalla miseria, dal
ricatto e dalla pressione sociale.
più grave è lo stupro commesso da
parte di parenti stretti (incesto) o di
educatori ai danni degli allievi che
sono loro affidati.
LO STUPRO
Lo stupro indica l’entrata con forza,
mediante violenza, nell’intimità
sessuale di una persona. Esso viola
la giustizia e la carità. Lo stupro lede
profondamente il diritto di ciascuno
al rispetto, alla libertà, all’integrità
fisica e morale. Arreca un grave
danno, che può segnare la vittima
per tutta la vita. E’ sempre un atto
intrinsecamente cattivo. Ancora
GLI ABUSI SESSUALI
Si possono collegare all’incesto gli
abusi sessuali commessi da adulti
su fanciulli o adolescenti affidati
alla loro custodia. In tal caso la
colpa è, al tempo stesso, uno
scandaloso attentato all’integrità
fisica e morale dei ragazzi, i quali
ne resteranno segnati per tutta la
loro vita, ed è altresì una violazione
della responsabilità educativa.
L’ADULTERIO
L’adulterio è un’ingiustizia. Chi
lo commette viene meno agli
impegni assunti. Ferisce quel segno
dell’Alleanza che è il vincolo
matrimoniale, lede il diritto dell’altro
coniuge e attenta all’istituto del
matrimonio, violando il contratto
che lo fonda. Compromette il bene
della generazione umana dei figli,
i quali hanno bisogno dell’unione
stabile dei genitori.
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Vita della Parrocchia
20 dicembre - 7 gennaio 2014 nel coretto della Parrocchiale
MOSTRA DEDICATA A SAN PIAMARTA
CURATO DI BEDIZZOLE
Da San Faustino a Remedello,,
passando per Bedizzole, attraversando le vie della città, sostando
nella chiesa di San Gottardo sul
Monte Maddalena e in quella di
Sant’Alessandro, fino ad arrivare
lontano, molto lontano, in Brasile,
in Angola e non solo. Il percorso
umano di San Giovanni Battista
Piamarta immortalato nella mostra
“Fare bene il bene” allestita al-la
fiera di Rimini tra il 18 e 24 ago-sto
in occasione del Meeting dell’amicizia tra i popoli, è una full immersion
nella brescianità: sia per i tanti
luoghi che, dal capoluogo alla
provincia, caratterizzando i pannelli
espositivi, sia per i contenuti che
enfatizzano la laboriosità del Santo,
vissuto tra il 1841 e il 1913, facendo
emergere la dimensione del lavoro
come realizzazione di se stessi che
è un tratto culturale tipicamente
bresciano.
Sono, in ogni senso, le strade della
santità, che il curatore Gabriele
Archetti, professore di Storia medioevale all’Università Cattolica, ha
voluto rappresentare in diversi
modi. Tanti gli spunti. Un percorso
temporale per parole e immagini
accompagnato da cimeli provenienti dagli archivi bresciani, ma
anche uno spazio multimediale: un
filmato d’epoca, di 20 minuti, del
mitico istituto Luce, che documenta
la Brescia che fu. La vita del santo
è sintetizzata in quattro pannelli: gli
anni del giovane Piamarta vivace
e quasi ribelle; i primi anni dopo
l’ordinazione di “don argento vivo”;
la fase dell’impegno massimo per
creare opportunità di lavoro per i
giovani sintetizzata in “i giovani con
i giovani”; il finale “con lo sguardo
al cielo”, che apre gli spazi anche
sull’eredità raccolta dai piamartini
dopo la sua morte e propone tra
l’altro un plastico della scuola
aperta a Luanda, in Angola, per
vedere e toccare con mano i
FESTA PATRONALE:
S. STEFANO
6 v ita n ostra
risultati di una testimonianza che
è stata azione oltre che parola e
preghiera.
Concettualmente la sezione della
mostra che narra per immagini
la vita del Santo è divisa in tre
parti: una essenziale cronologia,
l’approfondimento, i luoghi piamartini per eccellenza. La sintesi è
tutta nel motto piamartino “pietas
et labor”, preghiera e lavoro. Una
declinazione operosa dell’ora et
labora benedettino. Per il Santo
bresciano – che pregava anche
quattro ore al giorno – tutta la
vita può essere una preghiera, se
l’attività giornaliera è fatta con il
massimo impegno e dedicata a
Dio. Emerge in tutto ciò il lavoro
a favore dei giovani, cui furono
dedicate tutte le energie di
Piamarta: prima negli oratori, poi
negli istituti, per farne dei “bravi
artisti, dei buoni cittadini, degli
ottimi cristiani”, con il lavoro come
strumento di promozione umana,
formazione e sviluppo sociale e la
vita retta dal concetto di famiglia,
guardando al modello della sacra
famiglia di Nazareth.
bresciano Mons. Vincenzo Zani,
segretario per l’educazione
Giovedì 26 dicembre
cattolica.
Al mattino le Messe avranno
Presentazione dei comunicandi
l’orario festivo
e cresimandi (devono essere
(sono sospese quella delle 11,15
accompagnati dai genitori e
e nelle frazioni).
padrini).
Ore 18,30
Segue un’aperitivo
Solenne Concelebrazione
sotto al portico del comune
presieduta dall’Arcivescovo
offerto dagli Alpini.
VITA IN ORATORIO
È il tema che è stato scelto per gli incontri
degli anni della Mistagogia (II e III media) e
del Gruppo Adolescenti per questo anno
liberamente il cammino della diocesi, abbiamo pensato che
La visita dei
Magi e la fuga
in Egitto.
potuto trasmetterlo agli altri.
Ecco perché nella sera di
GENNAIO
2-5: campo invernale
Il servo spietato 11: animazione
18 & 25: attività
A lato trovate
FEBBRAIO
8: Lab-Oratorio del Perdono
15: celebrazione
22: animazione
16: incontro Ado UP a S. Vito
solo uno strumento che rimane vuoto se
animatori è completa.
nella vita. Sicuramente, e non sono così
ipocrita da non saperlo, né da non riconoscerlo, ci sono mille altre attrattive. Da parte nostra facciamo di tutto per proporre un
cammino che sia valido e significativo. Se
poi qualcuno non vorrà partecipare perché non è interessato o perché neppure ha
mai provato a metterci il naso non giustifichi la sua assenza dietro le classiche scuse
altri facciano il primo passo si resterà sempre fermi; se tutti aspettano che gli altri si
La
moltiplicazione
dei pani
È risorto!
Sabato del LAB-ORATORIO
MARZO
1 & 8: attività
15: animazione
22: Lab-Oratorio del Dono
29: celebrazione
APRILE
5: animazione
12: Veglia delle Palme
26: attività
MAGGIO
3: attività
10: animazione
17: Lab-Oratorio dell’Annuncio
24: celebrazione
31: incontro finale
resterà inesorabilmente vuoto! Faccia ognuno il proprio passo, contribuisca ognuno con la propria presenza attiva e allora,
senza grandi cose, ci si accorgerà di essere
in movimento e ci meraviglieremo di trovarci attorniati da tanti amici che con noi fanno lo stesso cammino.
DonArVi
Sabato dell’ ATTIVITA’
DICEMBRE
7: Lab-Oratorio dell’Accoglienza
14: animazione
21: celebrazione
23: confessioni a S. Vito
30: gita sulla neve (Ado UP)
suso ma alquanto efficace per intenderci)
consegnando ad ogni ragazzo una lettera
bia; frase che vuole essere il messaggio
che Dio ha scritto e indirizzato personalmente a ciascuno di noi chiedendo di met-
NOVEMBRE
9: partenza
16 & 23: attività
Sabato della CELEBRAZIONE
Sabato dell’ANIMAZIONE
v ita n ostra 7
Vita in Oratorio
Il bar
si rinnova
DonArVi
Chi è entrato recentemente nel
bar del nostro oratorio ha potuto
apprezzare il restyling portato a
termine in pochi giorni, volto a
rendere più luminoso e accogliente
l’ambiente anche grazie a qualche
accenno di arredamento nuovo
e alla tinteggiatura delle pareti
con altri colori. Come già detto
qualche domenica fa, tutto questo
si è potuto realizzare grazie agli
introiti del “Torneo dei Roncaì”
che ogni anno viene organizzato
dall’oratorio attraverso la disponibilità di tempo ed energie di un
bel gruppo di appassionati ormai
consolidato! Il costo dell’intervento
è stato contenuto anche perché
qualche lavoretto è stato fatto
nello stile del volontariato. A questo
riguardo ringrazio sentitamente la
Polisportiva per l’apporto materiale
nella manovalanza e soprattutto per
l’offerta di parte dell’arredamento.
Sono piccoli segni (neppure tanto
piccoli) che fanno bene alla
comunità. Il prossimo impegno non
indifferente che si dovrà affrontare
riguarderà la sostituzione di tutti i
fari dei campi sportivi ormai prossimi
all’esaurimento. A fronte di tutte le
difficoltà, vorrei dire che queste si
affrontano se non proprio volentieri,
per lo meno di buon animo, se
si vede che gli sforzi sostenuti
hanno un riscontro e una ricaduta
positiva
sull’intera
parrocchia.
Purtroppo qualche volta non è
così e, nonostante ci si impegni per
rendere più belli i nostri ambienti,
sembra che i più non prendano
in considerazione la possibilità
di frequentarli, vanificando con
questo atteggiamento il lavoro
di tante persone. Sul prossimo
numero del giornale parrocchiale
riprenderò l’argomento in modo
più approfondito e con lo stile a me
più congeniale. Per adesso basta
quel che ho scritto…soprattutto
per non cadere nell’indifferenza e
perché non avvenga che, come
diceva Trilussa, mentre pochi fanno
e disfano “er popolo se gratta!”.
È INIZIATO IL CAMMINO DEL GRUPPO BETLEMME
Per chi non lo sapesse, il gruppo
Betlemme sono i bambini del 1°
anno dell’iniziazione cristiana, sono quelli della prima classe della scuola primaria, sono quelli
che dopo essere stati affidati
dagli 0 ai 6 anni alla scuola e alla
testimonianza di fede dai loro
genitori, ora cominciano a vivere
la vita della comunità Cristiana,
dell’oratorio, della parrocchia.
Cominciano a vivere questa esperienza accompagnati dei loro
genitori. Infatti genitori e bambini ci
siamo trovati per la prima volta il 27
ottobre in oratorio.
Ci ha accolti un simpatico rinfresco,
il cui scopo era quello di aiutare i
genitori ed i bambini a conoscersi,
a parlarsi, ad augurarsi un buon
cammino.
I bambini hanno continuato il po-
8 v ita n ostra
meriggio con Don Vincenzo, Madre
Anna ed un gruppo di adolescenti.
La conversazione di don Franco
con noi genitori in teatro è stata
chiarissima.
Con lui abbiamo cercato di rispondere ad una domanda di
fondo: “Quali sono i motivi che
ci hanno indotto ad iniziare un
cammino di fede con i nostri figli?”:
“il catechismo mi ha fatto bene da
bambino” – “ricordo con nostalgia
gli anni di oratorio” – “la presenza
di un sacerdote e delle Madri è
stata fondamentale nella mia vita”
– “sono incancellabili le esperienze
fatte in parrocchia” – “quello che
ho avuto io, desidero che non
manchi a mio figlio”.
Sono queste alcune delle tante
risposte che sono venute fuori nella conversazione degli oltre 100 genitori presenti.
Don Franco ha sottolineato che
ognuno inizia il cammino con la sua
fede: per alcuni è morta, per altri è
tiepida, per altri ancora è viva e
forte. Il parroco ha precisato che la
nostra deve essere una scelta seria,
responsabile, convinta.
La nostra è una scelta libera, esige
la partecipazione agli incontri di
catechismo e alla messa domenicale. Il cammino chiede pure una
continuità in famiglia, che deve
sempre più apparire al bambino
come una piccola chiesa dove
si prega, si vive il vangelo, si sente
la domenica come giorno del
Signore, si educa alla carità, si
respirano i valori cristiani.
Più volte don Franco ci ha ricordato
che fondamentalmente lo scopo
del cammino è conoscere Cristo,
incontrarlo, mettersi in ascolto di Lui,
seguirlo, prepararsi a ricevere i suoi
Sacramenti.
Abbiamo concluso l’incontro leggendo la parabola del Seminatore.
Quale terreno offriremo alla semente (parola) gettata da Gesù
Cristo?
In questi giorni dovremo dare una
risposta.
I genitori di Maria
Vita in Oratorio
“VENITE A
MANGIARE”…
Comunioni e Cresime 2013
“Venite a mangiare” è l’invito che
Gesù ci ha rivolto durante il ritiro
in preparazione ai Sacramenti a
Maguzzano e nelle due domeniche
che hanno visto protagonisti i nostri
ragazzi e il loro primo incontro con
Gesù Eucarestia e con lo Spirito
Santo nella Cresima.
Gesù era lì presente in mezzo a
noi, pronto a condurci per mano
al banchetto che Lui aveva preparato. Gesù infatti non costringe,
ma invita, propone e attende la
nostra risposta.
Ci dà da mangiare sé stesso, tutto
sé stesso e il suo Amore.
Gesù ci ha regalato un tesoro
grandissimo: possiamo mangiare
di Lui, essere parte di Lui, andare a
trovarlo e riceverlo nel cuore.
Sta a noi ora scegliere se far parte
della vita di Gesù o invece lasciarlo
lì, dove lo abbiamo trovato sulla
porta della sua casa.
Così anche lo Spirito Santo cambia
profondamente,
nell’intimo
la
nostra vita, anche se non ce ne
accorgiamo.
Il Signore ci aiuta, viene a bussare
ogni giorno alla nostra porta.
È nostro amico, è nei nostri genitori,
nel nostro prossimo.
Quando riusciremo a saper cogliere
tutto questo, a vedere nell’altro
Gesù stesso allora sì, vivremo dentro
di noi lo Spirito Santo.
Fare la volontà di Dio è vivere la sua
Parola.
La sua Parola è Amore.
Quindi fare la sua volontà è vivere
nel suo Amore.
Cari ragazzi, Buona strada!
Ai Cresimandi della Parrocchia
di Santo Stefano in Bedizzole che
oggi ricevono il Sacramento della
Confermazione il Santo Padre Papa
Francesco rivolge il suo affettuoso
pensiero, e mentre auspica che
arricchiti dalla speciale forza
dello Spirito Santo diano aperta
risorto e adempiano con amore i suoi
comandamenti, esorta ad impegnarsi
per la crescita spirituale del popolo
cristiano e invia di cuore l’implorata
Benedizione Apostolica che volentieri
estende ai genitori, ai padrini, ai
parenti ed ai presenti al sacro rito.
Dal Vaticano
Arcivescovo Pietro Parolin
Segretario di Stato
Le Catechiste/i, don Roberto
v ita n ostra 9
Vita della Parrocchia
Scuola Materna Sacra Famiglia
SCUOLE CATTOLICHE:
UTILITÀ E FUNZIONE
Di scuola si parla spesso solo in
particolari occasioni quali all’inizio
dell’anno scolastico e di solito se ne
parla nel contesto delle allocazioni
del denaro pubblico, della spesa
pubblica.
Il cad. Carlo Caffarra, arcivescovo
metropolita di Bologna, preferisce
affrontare il tema in ottica diversa,
quella del rapporto fra scuola ed
educazione. Secondo il Cardinale
“Molti oggi pensano che non esiste
rapporto fra scuola e l’educazione
della persona. La scuola non deve
educare, deve formare. Deve cioè
dotare la persona umana di quelle
abilità o capacità che le danno il
possesso degli strumenti necessari
per compiere la sua funzione nella
società”.“In realtà sostiene Caffarra,
“la proposta di separare scuola ed
educazione della persona non è
praticamente possibile. La scuola
istituisce un rapporto fra la persona
e l’insegnante molto particolare. E’
un rapporto di lunga durata: molto
spesso di anni; è un rapporto di
fiducia. E’ inumano pensare che
questo rapporto posssa essere
solo informativo. L’atto educativo
se propone un progetto di vita
diventa una prevaricazione. Ma
l’educazione scolastica ha la
sua specificità: la scuola educa
insegnando e insegna educando.
La scuola cattolica intende essere
un soggetto educativo. Essa non
è la famiglia, né il prolungamento
della parrocchia. E’ una scuola
che si propone l’educazione della
10 v ita n ostra
persona umana. E’ una scuola che
si propone l’educazione cristiana
della persona.., godendo dello
splendore della verità”.
Festa dell’Accoglienza
alla Tana dei Cuccioli
Sabato pomeriggio abbiamo
partecipato alla festa dell’Accoglienza presso l’asilo nido “La Tana
dei Cuccioli”.
E’ stata presentata la scuola
tramite una breve introduzione
tenuta inizialmente da Don Franco,
che ha sottolineato la storicità
della struttura dell’asilo “Sacra
Famiglia” e l’importanza per esso
dei valori educativi e religiosi,
e terminata dalla professoressa
Monetti, assessore all’istruzione,
che ha puntualizzato l’attenzione
posta nel territorio bedizzolese
sull’insegnamento educativo fin
dai primi anni di vita dei bambini.
Poi la parola è passata alle
maestre Luisa, Elisa e Laura che ci
hanno raccontato come i nostri
“cuccioli” trascorrono la giornata.
I nostri bambini ci hanno molto
divertito quando, su richiesta delle
maestre, hanno danzato e cantato
le
canzoni
che
solitamente
ascoltano in classe. E’ stato inoltre
consegnato loro un attestato di
Benvenuto e ai nonni il “lavoretto”
fatto appositamente dai loro
nipotini: uno splendido disegno a
tempera con poesia allegata. E’
stato un momento molto bello ed
emozionante.
Alla fine di tutto ciò, abbiamo
degustato le delizie preparate dalle
varie mamme volenterose, mentre
i nostri piccoli si sono dilettati
saltando su e giù dai materassini
e giocando con palloncini di varie
forme.
E’ stata una festa ben organizzata,
bella e divertente, e di questo
dobbiamo ringraziare le nostre
maestre, che tanto tengono a
rendere gioioso ogni momento
dei nostri bimbi. Grazie di cuore.
www.scuolamaternabedizzole.it
Il 19 ottobre, alla Tana dei cuccioli,
si è svolta una simpatica festa
per i nonni e i nipotini e colgo
l’occasione per scrivere alcune
mie riflessioni.
Per sottolineare il clima positivo
che avverto ogni volta che entro
a prendere il mio nipotino, mi
lascio guidare dalle lettere che
compongono le parole ASILO
NIDO.
A, come Accoglienza, calorosa
e attenta, nei confronti dei nostri
nipotini, dei genitori e dei nonni;
S, come Sensibilità verso i bisogni
dei bambini;
I,
come
Impegno,
profuso
quotidianamente da tutti gli
operatori;
L, come Lungimiranza, perché si
percepisce che a monte c’è un
progetto educativo;
O, come Opportunità, per i nostri
piccoli, di crescere in modo
armonioso,
in
un
ambiente
stimolante e ben organizzato;
N, come Natura, che i piccoli
possono scoprire nel giardino,
nell’orto, nel pollaio…;
I, come Identità, quella cattolica,
che
contraddistingue
questa
scuola;
D, per dire quanto sono Dinamiche
e attive le nostre giovani maestre;
O, per dire: - Oh, che bella la festa
per i nonni!!
Sono arrivata in fondo e mi manca
la G. L’aggiungo io, per dire GRAZIE
a tutte le persone che collaborano
alla crescita dei nostri nipotini!
Una nonna
Vuoi conoscere la scuola?
Vieni a trovarci!
Consulta il nostro sito
www.scuolamaternabedizzole.it
Le iscrizioni al nido,
alla sezione primavera,
alla Materna, al Grest estivo,
iniziano il 7 gennaio 2014.
La nostra più che una scuola
è una famiglia!!!
Vita della Parrocchia
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BEDIZZOLE
PROGETTO EDUCATIVO
A.S. 2013-2014
UN PERCORSO INCLUSIVO
Premessa
La scuola, negli ultimi anni, si connota sempre più come un’agenzia
educativa che, oltre ad assolvere
al ruolo legato all’apprendimento,
pone attenzione ai bisogni speciali dei suoi alunni dal punto di
vista relazionale, sociale, psicopedagogico ed educativo.
Anche quest’anno il nostro istituto
si caratterizza per l’attenzione alla
crescita e alla formazione dei suoi
alunni, sia per ciò che riguarda
competenze didattiche, ma anche a livello umano e personale
raccogliendo e occupandosi dei
loro bisogni.
Come?
Per costruire una scuola inclusiva
pare opportuno lavorare in stretta
22 OTTOBRE 2013
FABBRICERIE A
CONFRONTO
Il giorno 22 ottobre 2013 alle
ore 20.30 si riunisce il CPAE per il
consueto incontro annuale con i
responsabili delle fabbricerie delle
varie chiesette sul territorio.
Sono presenti i consiglieri ed i
sacerdoti.
Si inizia con la lettura del documento del Vescovo in merito alla
conservazione dei beni artistici,
segue la presentazione di un rendiconto delle spese annuali, si
sinergia con i servizi territoriali, in
particolare con il servizio sociale
del comune di Bedizzole.
Questa collaborazione ha permesso di dar vita ad una serie
d’interventi e progetti aventi come
finalità comune la creazione di una
comunità educante.
I progetti
Tra le azioni più significative si
evidenziano:
1) progetto “Life Skills”
(in colla-borazione con l’Asl di
Brescia) si occupa di costruire
competenze e abilità di vita.
2) progetto “Rosa dei Venti”
(in collaborazione con le coop.:
“Il Calabrone”, “Tempo Libero”,
“Area”), che propone interventi
insiste sulla necessità di chiedere
l’autorizzazione per qualsiasi lavoro
debba essere eseguito.
Ogni responsabile illustra le difficoltà e le problematiche della
propria chiesetta. Il problema comune è innanzi tutto economico,
le esigue offerte soprattutto nelle
chiesette dove si celebra una volta
al mese non sono più sufficienti
nemmeno per pagare le bollette
dell’elettricità.
Le chiese che godono di maggior
autonomia economica sono quelle
di PONTENOVE ed il SANTUARIO DI
MASCIAGA, in quanto presso di
esse si è costituito un buon gruppo
di volontari che si attivano per
organizzare svariate iniziative atte
di prevenzione e promozione
del BENESSERE rivolto ai minori.
3) progetto “Solidarietà a scuola”
(in collaborazione con le coop.:
“La Sorgente”), che propone
percorsi di didattica laboratoriale
unendo “il fare e il sapere”.
Il fine di questi interventi è quello di
valorizzare le competenze di ogni
singola persona dando ad esse un
senso e una direzione nell’orientamento futuro di ciascuno.
Dott.ssa Chiara Ghetta
DS IC Bedizzole
a raccogliere fondi.
Le manutenzioni ordinarie vengono fin ora eseguite cercando
persone che offrono la loro opera
gratuitamente mentre per le opere
di straordinaria manutenzione, si
soprassiede, considerato anche
la grossa difficoltà economica in
cui si trova la parrocchia e ben
relazionata dal parroco a tutti i
presenti.
Il parroco ringrazia tutte le persone
che a loro modo e secondo le
proprie possibilità e capacità si
rendono utili e offrono una preziosa
collaborazione ed un fattivo contributo per mantenere le chiese
decorose.
v ita n ostra 11
Vita della Parrocchia
CARITAS PARROCCHIALE:
UN SERVIZIO STRAORDINARIO
Mi domandano in tanti: “ma
che fa la Caritas?”
Posso rispondere elencando
tante iniziative: “distribuisce
i vestiti ai poveri, prepara
sacchetti di viveri per le famiglie,
indica alcuni posti di lavoro, va
a trovare gli ammalati, invia
pacchi di viveri per decine di
famiglie in Albania e Grecia,
arreda le case di tanti, aiuta
per quello che può a pagare
alcune bollette della luce e del
gas. E’ attiva insomma 365 giorni
all’anno. Quello della Caritas
è una goccia nel mare della
povertà, della sofferenza, del
dolore.
E’ costantemente vicino a chi è
nel bisogno consapevole che
non può arrivare dappertutto.
Conta solo sulla generosità,
sull’aiuto dei Credenti, non
ha, come altri, finanziamenti
comunali. E’ felice però di essere
liberà e di essere espressione di
una Comunità Cristiana.
Il DNA della Caritas non è
quello semplicemente di dare
qualcosa a qualcuno ma vivere
e testimoniare l’amore di un Dio
che non è insensibile ai bisogni
dell’uomo.
Per fare questo la Caritas chiede
a sua una forte vita cristiana, una
vita di preghiera, un’esperienza
parrocchiale.
Gli operatori Caritas non si
limitano al “mi piace”, “passo
un po’ di tempo”, “aiuto
qualcuno”,… trasmettono un
po’ di amore di Dio. Non per
nulla si chiama “Caritas”.
La Caritas aderisce a “Magazzino ottavo giorno”.
È il prorgetto che il Vescovo ha
affidato alla Caritas Parrocchiale. Si tratta di una raccolta
e distribuzione di generi di prima necessità da donare a chi è
nel bisogno. I generi alimentari
sono procurati dalla fondazione
opera Caritas S. Martino. La nostra Caritas li distribuisce ai poveri al sabato presso il centro in
Via Rimembranze 2.
BEDIZZOLE
per il PERÙ
Il nostro progetto è terminare il secondo piano della casa di “Villa El
Salvador” allo scopo di
accogliere bambini abbandonati.
Vogliamo assicurare loro una
scuola, un’infermeria e un refettorio. Il progetto è seguito dalle
suore della comunità Cenacolo dove è presente la bedizzolese Suor Marica Bussi.
12 v ita n ostra
Vita della Parrocchia
Coppie e Fam
iglie
in Cammino
Una grande sfida
per le famiglie!
Eccoci all’inizio di una nuova avventura!
La prima riunione di Commissione
per la Pastorale delle Coppie e Famiglie della Parrocchia è iniziata
ponendosi mille domande.
Prima di tutte, e avrete poi notato
la variazione, si è cercato di non
“chiudere” quello che prima era il
“gruppo famiglie”, ma anzi APRIRLO a tutti, coppie e famiglie della
nostra parrocchia a partire già dal
nome: COPPIE E FAMIGLIE IN CAMMINO.
Si, perchè è proprio un cammino,
che può per alcuni tratti accumunare tanti di noi.
Ci sono situazioni che tutti, in parte
o in egual modo abbiamo vissuto,
e proprio per questa ragione ci si
è chiesti cosa può fare, che aiuto
può dare la parrocchia alle famiglie che la compongono. Una parrocchia non sono solo i religiosi o le
religiose... La parrocchia siamo tutti
noi!
di Raffy
E con ottimi propositi siamo partiti.
Il primo incontro “Il Miracolo dell’Amore nella differenza” con don Sergio Passeri, ha stimolato il dibattito
e la riflessione. Uomo e donna sono
differenti: guardano ai problemi in
modo differente, vivono le emozioni, le situazioni con le proprie caratteristiche genetiche, culturali, caratteriali.
Uomo e donna non sono DIVERSI.
Sono DIFFERENTI. Quante volte sentiamo dire “ci siamo accorti che siamo troppo diversi, ci separiamo!”.
Pensandoci, una coppia che si
ama vede nella stessa direzione.
Trova nelle proprie differenze un
punto di partenza su cui lavorare e
da fortificare.
Nell’immagine a lato, nella rappresentazione di due innamorati,
l’amore, quello vero, è quello che
porta entrambi ad accettare limiti,
differenze, ma nell’ottica di un unico sentiero.
Quando ci si innamora, dopo il periodo del “miele”, dell’innamoramento, dell’amore passionale, arriva crescendo l’amore vero:
all’inizio è come se fosse consegnata la scatola di un puzzle, con
tanti pezzi. Poco per volta si mettono insieme, si incastrano, non senza
difficoltà, a volte perdendo quasi la
fiducia; ma che gioia vederlo formarsi e poter dire ECCO L’AMORE,
le anime gemelle che dopo una
vita insieme si riconoscono tali.
A molti piace l’idea di avere già un
bel puzzle finito, da ammirare e far
vedere: ma dopo un pò, beh, essendo sempre uguale, stanca, non
stimola, passa la novità, e finisce in
un angolo.
Ed è nel creare questo puzzle che
abbiamo bisogno di aiuto: aiuti che
possiamo trovare anche con questi
incontri, dove c’è chi vive la nostra
stessa speranza “far camminare la
propria famiglia”, fra mille ostacoli:
ed ecco allora il tema del secondo
incontro ... “La famiglia nel traffico
.... alla rotonda o al semaforo??? “
Tutti i giorni, ci rapportiamo ad una
società che deve fare i conti quotidianamente con una crisi, economica, di valori, dove le abitudini
dettate dal consumismo e dalla
comodità, distolgono l’attenzione,
confondono le priorità, ci portano
molto spesso a non osservare le regole, a modificarle a nostro uso e
consumo. E spesso anche con la
fede, con i sentimenti, e con i nostri
figli ci comportiamo nostro malgrado allo stesso modo.
Ecco, fermiamoci, respiriamo, ascoltiamoci .... cosa è fondamentale?
Quali sono i principi su cui vogliamo far crescere la nostra coppia,
la nostra famiglia? Quale esempio
vogliamo essere per i nostri ragazzi?
Abbiamo affrontato questo tema,
con il Prof. Giuseppe Mari nel secondo incontro del 1 dicembre.
Il traffico è una metafora della vita,
ai giorni nostri. Ma la vita è movimento, non caos, e non dobbiamo
quindi farci guidare dalla paura di
non riuscire ad affrontare questa
v ita n ostra 13
Vita della Parrocchia
sfida. Non dobbiamo farci ridurre
dai nostri limiti, dobbiamo porci nella logica del bene più grande, non
del male minore.
I nostri figli hanno bisogno di un
orientamento e questo siamo noi
genitori a doverlo dare.
La regola, l’ordine, la disciplina devono essere portate avanti per le
finalità che esse hanno: la VITA.
La VITA umana è valore per se stessa. La VITA umana è dignità. E’ la
VITA in quanto valore il criterio di
discernimento, il senso stesso, la finalità di ogni nostra azione.
La coscienza di avere una dignità
ci aiuta, è come se avessimo una
bussola che ci indica il comportamento corretto in relazione al sentiero che “ci merita”.
Noi dobiamo porre rotonde e semafori ai nostri figli con CRITERIO,
sapendo che per la “soddisfazione
relazionale”, i figli affettivamente ci
ricatteranno. I ragazzi non conquistano più nulla, gli viene dato tutto
a volte ancor prima che lo chiedano. Ma se uno prima non si è conquistato come fa a donarsi???
La società dei consumi infantilizza
Coppie e Famiglie
in Cammino
presso il Museo Diocesano
di Brescia
APERTO A TUTTE LE FAMIGLIE
DELLA NOSTRA COMUNITÀ
sabato
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La RFamiglia
mo !
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in C è Arte
famiglia
mail
Visita per adulti con don Giuseppe Fusari - Pranzo al Sacco
cell x smsper ragazzi e bambini “FABULANDIA”
Laboraratori creativi
14 v ita n ostra
anche noi. Da qui partono tanti
guai, condotte caotiche che tendono a compiacere per evitare frustazioni.
Per impare a vivere bisogna saper
e poter sbagliare. Nostro compito
è che i nostri figli possano sbagliare
poco. Non che non sbaglino maI!!!!
Noi viaviamo nella paura. Paura di
sbagliare, paura di fare delle scelte.
Dobbiamo avere la forza di porre
alternative a questo stile di vita, per
noi e per i nostri figli, attraverso la
moderazione.
Fino ad ora siamo vissuti in una
bolla illusoria, che prevedeva una
costante espansione. Questa congiuntaura tragica è un bagno realistico: la festa è finita. Ma deve
essere per noi incoraggiante sapere che non siamo la prima generazione che dovrà affrontare un momento di regressione.
Si deve ripartire dalla ricostruzione
del tessuto sociale. Con molto realismo rimettere insieme i pezzi, ricomporre un tessuto comunitario. Le famiglie cristiane possono finalizzare
la loro fede a questa ricostruzione.
Siamo diversi per incontrarci e condividerci, per ricomporre la comunitarietà.
Ma ciò che sempre dovremmo
aver ben presente è che noi siamo
forti quando ci battiamo per chi
amiamo!
“Per il resto, quando si ama, non si
fatica, o, se si fatica, questa stessa
fatica è amata.” S. Agostino
Tanti sono i progetti per il nuovo
anno e sarebbe fantastico accogliere ancora tante altre famiglie!!!
taci
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Coppie e Famiglie
in Cammino
[email protected]
Coppie e
Famiglie
in Cammino
Bedizzole
x info
don Roberto
338 2722653
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IIIa ASSEMBLEA GENERALE
STRAORDINARIA
LE SFIDE PASTORALI SULLA
FAMIGLIA NEL CONTESTO
DELL’EVANGELIZZAZIONE
Documento preparatorio
I - Il Sinodo: famiglia ed
evangelizzazione
La missione di predicare il Vangelo
a ogni creatura è stata affidata
direttamente dal Signore ai suoi
discepoli e di essa la Chiesa è
portatrice nella storia. Nel tempo
che stiamo vivendo l’evidente crisi
sociale e spirituale diventa una sfida
pastorale, che interpella la missione
evangelizzatrice della Chiesa per la
famiglia, nucleo vitale della società
e della comunità ecclesiale.
Proporre il Vangelo sulla famiglia in
questo contesto risulta quanto mai
urgente e necessario. L’importanza
del tema emerge dal fatto che il
Santo Padre ha deciso di stabilire
per il Sinodo dei Vescovi un itinerario
di lavoro in due tappe: la prima,
l’Assemblea Generale Straordinaria
del 2014, volto a precisare lo
“status quaestionis” e a raccogliere
testimonianze e proposte dei
Vescovi per annunciare e vivere
credibilmente il Vangelo per la
famiglia; la seconda, l’Assemblea
Generale Ordinaria del 2015, per
cercare linee operative per la
pastorale della persona umana e
della famiglia.
Si profilano oggi problematiche
inedite fino a pochi anni fa, dalla
diffusione delle coppie di fatto,
che non accedono al matrimonio
e a volte ne escludono l’idea,
alle unioni fra persone dello
stesso sesso, cui non di rado è
consentita l’adozione di figli. Fra
le numerose nuove situazioni
che richiedono l’attenzione e
l’impegno pastorale della Chiesa
basterà
ricordare:
matrimoni
misti o inter-religiosi; famiglia
monoparentale;
poligamia;
matrimoni combinati con la
conseguente problematica della
dote, a volte intesa come prezzo di
acquisto della donna; sistema delle
caste; cultura del non-impegno e
della presupposta instabilità del
vincolo; forme di femminismo ostile
alla Chiesa; fenomeni migratori
e riformulazione dell’idea stessa
di famiglia; pluralismo relativista
nella concezione del matrimonio;
influenza dei media sulla cultura
popolare
nella
comprensione
delle nozze e della vita familiare;
tendenze di pensiero sottese
a
proposte
legislative
che
svalutano la permanenza e la
fedeltà del patto matrimoniale;
diffondersi del fenomeno delle
madri surrogate (utero in affitto);
nuove interpretazioni dei diritti
umani. Ma soprattutto in ambito
più
strettamente
ecclesiale,
indebolimento
o
abbandono
della fede nella sacramentalità
del matrimonio e nel potere
terapeutico della penitenza sacramentale.
Da tutto questo si comprende
quanto urgente sia che l’attenzione
dell’episcopato mondiale “cum et
sub Petro” si rivolga a queste sfide. Se
ad esempio si pensa al solo fatto che
nell’attuale contesto molti ragazzi e
giovani, nati da matrimoni irregolari,
potranno non vedere mai i loro
genitori accostarsi ai sacramenti, si
comprende quanto urgenti siano
le sfide poste all’evangelizzazione
dalla situazione attuale, peraltro
diffusa in ogni parte del “villaggio
globale”. Questa realtà ha una
singolare rispondenza nella vasta
accoglienza che sta avendo ai
nostri giorni l’insegnamento sulla
misericordia divina e sulla tenerezza
nei confronti delle persone ferite,
nelle periferie geografiche ed
esistenziali: le attese che ne
conseguono
circa
le
scelte
pastorali riguardo alla famiglia
sono amplissime. Una riflessione del
Sinodo dei Vescovi su questi temi
appare perciò tanto necessaria e
urgente, quanto doverosa come
espressione di carità dei Pastori
nei confronti di quanti sono a
loro affidati e dell’intera famiglia
umana.
II - La Chiesa e il vangelo
sulla famiglia
La buona novella dell’amore
divino va proclamata a quanti
vivono
questa
fondamentale
esperienza umana personale, di
coppia e di comunione aperta al
dono dei figli, che è la comunità
familiare. La dottrina della fede sul
matrimonio va presentata in modo
comunicativo ed efficace, perché
essa sia in grado di raggiungere i
cuori e di trasformarli secondo la
volontà di Dio manifestata in Cristo
Gesù.
Circa il richiamo delle fonti
bibliche su matrimonio e famiglia,
in questa sede si riportano solo i
riferimenti essenziali. Così pure per
i documenti del Magistero sembra
opportuno limitarsi ai documenti
del Magistero universale della
Chiesa, integrandoli con alcuni
testi del Pontificio Consiglio della
Famiglia e rimandando ai Vescovi
partecipanti al Sinodo il compito
di dar voce ai documenti dei loro
rispettivi organismi episcopali.
In ogni tempo e nelle più diverse
culture non è mai mancato né
l’insegnamento chiaro dei pastori
né la testimonianza concreta dei
credenti, uomini e donne, che in
circostanze molto differenti hanno
vissuto il Vangelo sulla famiglia
come un dono incommensurabile
per la vita loro e dei loro figli.
L’impegno per il prossimo Sinodo
Straordinario è mosso e sostenuto
dal desiderio di comunicare a tutti,
con incisività maggiore, questo
messaggio, sperando così che «il
tesoro della rivelazione, affidato
alla Chiesa, riempia sempre più il
cuore degli uomini» (DV 26).
Il progetto di Dio Creatore e
Redentore
La bellezza del messaggio biblico
sulla famiglia ha la sua radice
nella creazione dell’uomo e della
donna fatti entrambi a immagine
e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,2431; 2, 4b-25). Legati da un vincolo
sacramentale indissolubile, gli sposi
vivono la bellezza dell’amore, della
paternità, della maternità e della
dignità suprema di partecipare
v ita n ostra 15
SINODO DELLA FAMIGLIA
così alla opera creatrice di Dio.
Nel dono del frutto della loro unione
assumono la responsabilità della
crescita e dell’educazione di altre
persone per il futuro del genere
umano. Attraverso la procreazione
l’uomo e la donna compiono
nella fede la vocazione all’essere
collaboratori di Dio nella custodia
del creato e nella crescita della
famiglia umana.
Il Beato Giovanni Paolo II ha
commentato
quest’aspetto
nella Familiaris Consortio: «Dio ha
creato l’uomo a sua immagine
e somiglianza (cf. Gen 1,26s):
chiamandolo
all’esistenza
per
amore, l’ha chiamato nello stesso
tempo all’amore. Dio è amore (1Gv
4,8) e vive in se stesso un mistero di
comunione personale d’amore.
Creandola a sua immagine e
continuamente
conservandola
nell’essere, Dio iscrive nell’umanità
dell’uomo e della donna la
vocazione, e quindi la capacità
e la responsabilità dell’amore e
della comunione (cf. Gaudium et
Spes, 12). L’amore è, pertanto, la
fondamentale e nativa vocazione
di ogni essere umano» (FC, n. 11).
Questo progetto di Dio creatore,
che il peccato originale ha
sconvolto (cf. Gn 3, 1-24), si è
manifestato nella storia attraverso
le vicende del popolo eletto fino
alla pienezza dei tempi, allorché,
con l’incarnazione il Figlio di Dio
non solo confermò la volontà divina
di salvezza, ma con la redenzione
offrì la grazia di obbedire a questa
medesima volontà.
Il Figlio di Dio, Verbo fatto carne
(cf. Gv 1,14) nel grembo della
Vergine Madre è vissuto e cresciuto
nella famiglia di Nazaret, e ha
partecipato alle nozze di Cana
di cui ha arricchito la festa con il
primo dei suoi “segni” (cf. Gv 2,111). Egli ha accettato con gioia
l’accoglienza familiare dei suoi
primi discepoli (cf. Mc 1,29-31; 2,1317) e ha consolato il lutto della
famiglia dei suoi amici a Betania
(cf. Lc 10,38-42; Gv 11,1-44).
Gesù Cristo ha ristabilito la bellezza
del matrimonio riproponendo il
16 v ita n ostra
progetto unitario di Dio, che era
stato abbandonato per la durezza
del cuore umano persino all’interno
della tradizione del popolo di Israele
(cf. Mt 5,31-32; 19.3-12; Mc 10,1-12;
Lc 16,18). Tornando all’origine Gesù
ha insegnato l’unità e la fedeltà
degli sposi, rifiutando il ripudio e
l’adulterio.
Proprio attraverso la straordinaria
bellezza dell’amore umano – già
celebrata con accenti ispirati nel
Cantico dei Cantici, e del legame
sponsale richiesto e difeso da
Profeti come Osea (cf. Os 1,2-3,3)
e Malachia (cf. Ml 2,13-16) –, Gesù
ha affermato l’originaria dignità
dell’amore dell’uomo e della
donna.
L’insegnamento della Chiesa sulla
famiglia
Anche nella comunità cristiana
primitiva la famiglia apparve
come la «Chiesa domestica» (cf.
CCC,1655): Nei cosiddetti “codici
familiari” delle Lettere apostoliche
neotestamentarie,
la
grande
famiglia del mondo antico è
identificata come il luogo della
solidarietà più profonda tra mogli e
mariti, tra genitori e figli, tra ricchi e
poveri (cf. Ef 5,21-6,9; Col 3,18-4,1;
1Tm 2,8-15; Tt 2,1-10; 1Pt 2,13-3,7; cf.
inoltre anche la Lettera a Filemone).
In particolare, la Lettera agli Efesini
ha individuato nell’amore nuziale
tra l’uomo e la donna «il mistero
grande», che rende presente nel
mondo l’amore di Cristo e della
Chiesa (cf. Ef 5,31-32).
Nel corso dei secoli, soprattutto
nell’epoca
moderna
fino
ai
nostri giorni, la Chiesa non ha
fatto mancare un suo costante
e crescente insegnamento sulla
famiglia e sul matrimonio che la
fonda. Una delle espressioni più
alte è stata proposta dal Concilio
Ecumenico Vaticano II, nella
Costituzione pastorale Gaudium
et Spes, che trattando alcuni dei
problemi più urgenti dedica un
intero capitolo alla promozione
della dignità del matrimonio e
della famiglia, come appare nella
descrizione del suo valore per
la costituzione della società: «la
famiglia, nella quale le diverse
generazioni si incontrano e si aiutano
vicendevolmente a raggiungere
una
saggezza
umana
più
completa e ad armonizzare i diritti
della persona con le altre esigenze
della vita sociale, è veramente il
fondamento della società» (GS 52).
Di speciale intensità è l’appello a
una spiritualità cristocentrica per
gli sposi credenti: «i coniugi stessi,
creati ad immagine del Dio vivente
e muniti di un’autentica dignità
personale, siano uniti da un uguale
mutuo affetto, dallo stesso modo di
sentire, da comune santità, così che,
seguendo Cristo principio di vita
nelle gioie e nei sacrifici della loro
vocazione, attraverso il loro amore
fedele possano diventare testimoni
di quel mistero di amore che il
Signore ha rivelato al mondo con
la sua morte e la sua risurrezione»
(GS 52).
Anche i Successori di Pietro dopo il
Concilio Vaticano II hanno arricchito
con il loro Magistero la dottrina
sul matrimonio e sulla famiglia, in
particolare Paolo VI con la Enciclica
Humanae vitae, che offre specifici
insegnamenti di principio e di prassi.
Successivamente il Papa Giovanni
Paolo II nella Esortazione Apostolica
Familiaris Consortio volle insistere
nel proporre il disegno divino circa
la verità originaria dell’amore
sponsale e della famiglia: «Il
“luogo” unico, che rende possibile
questa donazione secondo l’intera
sua verità, è il matrimonio, ossia il
patto di amore coniugale o scelta
cosciente e libera, con la quale
l’uomo e la donna accolgono
l’intima comunità di vita e d’amore,
voluta da Dio stesso (cfr. Gaudium
et Spes, 48), che solo in questa luce
manifesta il suo vero significato.
L’istituzione
matrimoniale
non
è una indebita ingerenza della
società
o
dell’autorità,
né
l’imposizione estrinseca di una
forma, ma esigenza interiore del
patto d’amore coniugale che
pubblicamente si afferma come
unico ed esclusivo perché sia
vissuta così la piena fedeltà al
disegno di Dio Creatore. Questa
).3%24/30!#)!,%s3)./$/$%,,!&!-)',)!
fedeltà, lungi dal mortificare la
libertà della persona, la pone al
sicuro da ogni soggettivismo e
relativismo, la fa partecipe della
Sapienza creatrice»(FC 11).
Il
Catechismo
della
Chiesa
Cattolica
raccoglie
questi
dati
fondamentali:
«L’alleanza
matrimoniale, mediante la quale un
uomo e una donna costituiscono
fra loro un’intima comunione di
vita e di amore, è stata fondata
e dotata di sue proprie leggi dal
Creatore. Per sua natura è ordinata
al bene dei coniugi così come
alla generazione e all’educazione
della prole. Tra battezzati essa è
stata elevata da Cristo Signore alla
dignità di sacramento [cf. Conc.
Ecum. Vat. II, Gaudium et Spes, 48;
Codice di Diritto Canonico, 1055,
1]» (CCC 1660).
La dottrina esposta nel Catechismo
tocca sia i principi teologici sia
i comportamenti morali, trattati
sotto due titoli distinti: Il sacramento
del matrimonio (nn. 1601-1658) e Il
sesto comandamento (nn. 23312391). L’attenta lettura di queste
parti del Catechismo procura una
comprensione aggiornata della
dottrina della fede a sostegno
dell’azione della Chiesa davanti
alle sfide odierne. La sua pastorale
trova ispirazione nella verità del
matrimonio visto nel disegno di Dio
che ha creato maschio e femmina
e nella pienezza del tempo ha
rivelato in Gesù anche la pienezza
dell’amore sponsale elevato a
sacramento. Il matrimonio cristiano
fondato sul consenso è anche
dotato di propri effetti quali sono
i beni e i compiti degli sposi,
tuttavia non è sottratto al regime
del peccato (cfr. Gen 3,1-24) che
può procurare ferite profonde e
anche offese alla dignità stessa del
sacramento.
La recente Enciclica di Papa
Francesco, Lumen Fidei, parla della
famiglia nel suo legame con la fede
che rivela «quanto possono essere
saldi i vincoli tra gli uomini quando
Dio si rende presente in mezzo ad
essi» (LF 50). «Il primo ambito in cui la
fede illumina la città degli uomini si
trova nella famiglia. Penso anzitutto
all’unione stabile dell’uomo e
della donna nel matrimonio.
Essa nasce dal loro amore,
segno e presenza dell’amore
di Dio, dal riconoscimento e
dall’accettazione della bontà
della differenza sessuale, per cui
i coniugi possono unirsi in una
sola carne (cf. Gn 2,24) e sono
capaci di generare una nuova
vita, manifestazione della bontà
del Creatore, della sua saggezza e
del suo disegno di amore. Fondati
su quest’amore, uomo e donna
possono
promettersi
l’amore
mutuo con un gesto che coinvolge
tutta la vita e che ricorda tanti tratti
della fede. Promettere un amore
che sia per sempre è possibile
quando si scopre un disegno più
grande dei propri progetti, che ci
sostiene e ci permette di donare
l’intero futuro alla persona amata»
(LF 52). «La fede non è un rifugio
per gente senza coraggio, ma
la dilatazione della vita. Essa fa
scoprire una grande chiamata, la
vocazione all’amore, e assicura
che quest’amore è affidabile, che
vale la pena di consegnarsi ad
esso, perché il suo fondamento si
trova nella fedeltà di Dio, più forte
di ogni nostra fragilità» (LF 53).
III - Questionario
Le seguenti domande permettono
alle Chiese particolari di partecipare attivamente alla preparazione del Sinodo Straordinario,
che ha lo scopo di annunciare
il Vangelo nelle sfide pastorali di
oggi circa la famiglia.
1 - Sulla diffusione della Sacra
Scrittura e del Magistero della
Chiesa riguardante la famiglia
a) Qual è la reale conoscenza degli
insegnamenti della Bibbia, della
“Gaudium et Spes”, della “Familiaris
Consortio” e di altri documenti del
Magistero postconcilare sul valore
della famiglia secondo la Chiesa
Cattolica? Come i nostri fedeli
vengono formati alla vita familiare
secondo l’insegnamento della
Chiesa?
b) Dove l’insegnamento della Chiesa è conosciuto, è integralmente accettato? Si verificano
difficoltà nel metterlo in pratica?
Quali?
c) Come l’insegnamento della
Chiesa viene diffuso nel contesto
dei
programmi
pastorali
a
livello nazionale, diocesano e
parrocchiale? Quale catechesi si
fa sulla famiglia?
d) In quale misura – e in particolari
su quali aspetti – tale insegnamento
è realmente conosciuto, accettato,
rifiutato e/o criticato in ambienti
extra ecclesiali? Quali sono i fattori
culturali che ostacolano la piena
ricezione dell’insegnamento della
Chiesa sulla famiglia?
2 - Sul matrimonio secondo la
legge naturale
a) Quale posto occupa il concetto
di legge naturale nella cultura
civile, sia a livello istituzionale,
educativo e accademico, sia
a livello popolare? Quali visioni
dell’antropologia sono sottese a
questo dibattito sul fondamento
naturale della famiglia?
b) Il concetto di legge naturale in
relazione all’unione tra l’uomo e la
donna è comunemente accettato
in quanto tale da parte dei
battezzati in generale?
c) Come viene contestata nella
prassi e nella teoria la legge
naturale sull’unione tra l’uomo e
la donna in vista della formazione
di una famiglia? Come viene
proposta e approfondita negli
organismi civili ed ecclesiali?
d) Se richiedono la celebrazione
del matrimonio battezzati non
praticanti o che si dichiarino non
credenti, come affrontare le sfide
pastorali che ne conseguono?
3 - La pastorale della famiglia nel
contesto dell’evangelizzazione
a) Quali sono le esperienze nate
negli ultimi decenni in ordine alla
preparazione al matrimonio? Come
si è cercato di stimolare il compito
di evangelizzazione degli sposi e
della famiglia? Come promuovere
la coscienza della famiglia come
“Chiesa domestica”?
b) Si è riusciti a proporre stili di
v ita n ostra 17
SINODO DELLA FAMIGLIA
preghiera in famiglia che riescano
a resistere alla complessità della
vita e della cultura attuale?
c) Nell’attuale situazione di crisi tra
le generazioni, come le famiglie
cristiane hanno saputo realizzare
la propria vocazione di trasmissione
della fede?
d) In che modo le Chiese locali e
i movimenti di spiritualità familiare
hanno saputo creare percorsi
esemplari?
e) Qual è l’apporto specifico che
coppie e famiglie sono riuscite a
dare in ordine alla diffusione di
una visione integrale della coppia
e della famiglia cristiana credibile
oggi?
f) Quale attenzione pastorale la
Chiesa ha mostrato per sostenere
il cammino delle coppie in
formazione e delle coppie in crisi?
4 - Sulla pastorale per far fronte
ad alcune situazioni matrimoniali
difficili
a) La convivenza ad experimentum
è una realtà pastorale rilevante
nella Chiesa particolare? In quale
percentuale si potrebbe stimare
numericamente?
b) Esistono unioni libere di fatto,
senza riconoscimento né religioso
né civile? Vi sono dati statistici
affidabili?
c) I separati e i divorziati risposati
sono una realtà pastorale rilevante
nella Chiesa particolare? In quale
percentuale si potrebbe stimare
numericamente? Come si fa
fronte a questa realtà attraverso
programmi pastorali adatti?
d) In tutti questi casi: come vivono
i battezzati la loro irregolarità? Ne
sono consapevoli? Manifestano
semplicemente indifferenza? Si
sentono emarginati e vivono con
sofferenza l’impossibilità di ricevere
i sacramenti?
e) Quali sono le richieste che le
persone divorziate e risposate
rivolgono alla Chiesa a proposito
dei
sacramenti
dell’Eucaristia
e della Riconciliazione? Tra le
persone che si trovano in queste
situazioni, quante chiedono questi
sacramenti?
f) Lo snellimento della pras-
18 v ita n ostra
si canonica in ordine al riconoscimento della dichiarazione
di nullità del vincolo matrimoniale
potrebbe offrire un reale contributo
positivo
alla
soluzione
delle
problematiche
delle
persone
coinvolte? Se sì, in quali forme?
g) Esiste una pastorale per venire
incontro a questi casi? Come si
svolge tale attività pastorale?
Esistono programmi al riguardo
a livello nazionale e diocesano?
Come viene annunciata a separati
e divorziati risposati la misericordia
di Dio e come viene messo in atto
il sostegno della Chiesa al loro
cammino di fede?
5 - Sulle unioni di persone della
stesso sesso
a) Esiste nel vostro paese una
legge civile di riconoscimento delle
unioni di persone dello stesso sesso
equiparate in qualche modo al
matrimonio?
b) Quale è l’atteggiamento delle
Chiese particolari e locali sia di
fronte allo Stato civile promotore di
unioni civili tra persone dello stesso
sesso, sia di fronte alle persone
coinvolte in questo tipo di unione?
c) Quale attenzione pastorale è
possibile avere nei confronti delle
persone che hanno scelto di vivere
secondo questo tipo di unioni?
d) Nel caso di unioni di persone
dello stesso sesso che abbiano
adottato bambini come comportarsi pastoralmente in vista della
trasmissione della fede?
6 - Sull’educazione dei figli in
seno alle situazioni di matrimoni
irregolari
a) Qual è in questi casi la
proporzione stimata di bambini
e adolescenti in relazione ai
bambini nati e cresciuti in famiglie
regolarmente costituite?
b) Con quale atteggiamento i
genitori si rivolgono alla Chiesa?
Che cosa chiedono? Solo i
sacramenti o anche la catechesi
e l’insegnamento in generale della
religione?
c) Come le Chiese particolari
vanno incontro alla necessità dei
genitori di questi bambini di offrire
un’educazione cristiana ai propri figli?
d) Come si svolge la pratica
sacramentale in questi casi: la
preparazione,
l’amministrazione
del sacramento e l’accompagnamento?
7 - Sull’apertura degli sposi alla
vita
a) Qual è la reale conoscenza
che i cristiani hanno della dottrina
della
Humanae
vitae
sulla
paternità responsabile? Quale
coscienza si ha della valutazione
morale dei differenti metodi di
regolazione delle nascite? Quali
approfondimenti
potrebbero
essere suggeriti in materia dal
punto di vista pastorale?
b) È accettata tale dottrina
morale? Quali sono gli aspetti
più problematici che rendono
difficoltosa l’accettazione nella
grande maggioranza delle coppie?
c) Quali metodi naturali vengono
promossi da parte delle Chiese
particolari per aiutare i coniugi
a mettere in pratica la dottrina
dell’Humanae vitae?
d) Qual è l’esperienza riguardo
a questo tema nella prassi del
sacramento della penitenza e nella
partecipazione all’eucaristia?
e) Quali contrasti si evidenziano
tra la dottrina della Chiesa e
l’educazione civile al riguardo?
f)
Come
promuovere
una
mentalità maggiormente aperta
alla natalità? Come favorire la
crescita delle nascite?
8 - Sul rapporto tra la famiglia e
persona
a) Gesù Cristo rivela il mistero e la
vocazione dell’uomo: la famiglia è
un luogo privilegiato perché questo
avvenga?
b) Quali situazioni critiche della
famiglia nel mondo odierno
possono diventare un ostacolo
all’incontro della persona con
Cristo?
c) In quale misura le crisi di fede che
le persone possono attraversare
incidono nella vita familiare?
9 - Altre sfide e proposte
Ci sono altre sfide e proposte
riguardo ai temi trattati in questo
questionario,avvertite come urgenti
o utili da parte dei destinatari?
Dalle Missioni
DAI MISSIONARI DELLA CONSOLATA
Ricordiamo i Padri che hanno
svolto il ministero a Bedizzole
P. GIACOMO MENA,
MISSIONARIO DELLA
CONSOLATA DI CHIARI,
50 ANNI DI PROFESSIONE
RELIGIOSA, 44 DI MISSIONE
IN BRASILE
Nell’incontro di ottobre delle
Dame missionarie abbiamo
avuto la presenza del missionario
bresciano Giacomo Mena,
nativo di Chiari. P. Mena, in Italia
per le sue vacanze triennali,
celebrava proprio in ottobre il
50mo della sua consacrazione
religiosa come missionario della
Consolata. Subito dopo la sua
ordinazione sacerdotale nel
1968 P. Giacomo fu destinato al
Brasile. Trascorse 17 anni negli
stati del sud, (Rio Grande do
Sul, Santa Catarina, San Paulo),
prevalentemente in parrocchie
di campagna, tolto sette anni
in un sobborgo a nord di San
Paulo.
Dalla 1986 ha lavorato, per 20
anni, all’estremo nord del Brasile,
tra gli indios Makuscì, Ingarikò
e Taurepang, nello stato di
Roraima e per cinque in Boa
Vista, capitale, come direttore
della scuola arti e mestieri.
Come conclusione della sua
omelia alle Dame nissionarie,
P. Giacomo disse: “All’eta’ di 72
anni sono contento del percorso
della mia vita. In tutti questi anni
sono stato guidato da queste
parole di Gesu’: “Sono venuto
perché abbiano la vita e
l’abbiano in abbondanza!” (Gv
10,10c).”
PADRE GUIDO MOTTER
(1923-2013)
Domenica 17 novembre, nella
residenza dei missionari della
Consolata
ad
Alpignano
(To) e’ morto P. Guido Motter.
Aveva 90 anni. Al rientro dal
Kenya P. Guido aveva trascorso
quasi tre anni nella nostra
comunita’ di Bedizzole. Molti lo
ricorderanno sia per averlo visto
celebrare Messa e confessare
in parrocchia o alla casa di
riposo, sia per averlo incontrato
nella sua puntuale camminata
quotidiana di 6-7 km. A Giugno
di quest’anno la sua forte fibra si
indebolì e venne trasferito nella
nostra comunita’ di Alpignano.
Nato a Tenna in provincia di
Trento nel 1923, fu ordinato
sacerdote nel 1949 e trascorse
quasi tutta la sua vita in Kenya.
Fu testimone della rivolta
antinglese
del
movimento
clandestino dei Mau Mau che
accelero’ la transizione del
Kenya da colonia inglese a stato
indipendente (1963). Quando
arrivo’ nel 1951 i Missionari della
Consolata erano tutti italiani,
il paese era ancora colonia
dell’Inghilterra e vi erano solo
4 diocesi e poche migliaia di
cattolici. Quando rientro’ in
Italia nel 2010 Il Kenya aveva
24 diocesi e oltre 8 milioni di
cattolici e piu’ della meta’
dei missionari della Consolata
che lavorano in Kenya erano
africani. P. Guido lavoro’ vari anni
nell’organizzazione delle scuole,
campo molto importante per
l’evangelizzazione. Egli amava
ricordare che era stato uno dei
primi ad avere un’automobile
per potersi spostare sul vasto
territorio a lui affidato, su
strade che erano piuttosto
delle piste. Dal 1969 al 1978
rientro’ in Europa chiamato alla
responsabilita’ di Vice Superiore
Generale di tutto l’Istituto e poi
Superiore Regionale d’Italia.
Appena terminati i suoi impegni
in Europa, pero’, chiese di
tornare in Africa e per altri 25
anni lavoro’ in varie missioni fino
all’eta’ di 87 anni.
BUON NATALE
Assieme ai Missionari della
Consolata sparsi per il mondo,
auguriamo Buon Natale e
sereno Anno Nuovo a tutta
la comunita’ parrocchiale di
Bedizzole.
Padri Giuseppe Galeone,
Padre Mario Barbero,
Padre Giuseppe Garniga,
Padre Carlo Laguzzi e
Padre Mario Teodori.
v ita n ostra 19
Vita della Comunità
Dalla Casa di Soggiorno per Anziani di Bedizzole
VOLONTARIATO in FONDAZIONE:
ELISIR DI LUNGA VITA
Di questi tempi si parla tanto
di crisi e in ogni crisi – non solo
economica, ma anche sociale
e personale – esistono sempre
due strade che possiamo percorrere: quella di chiudersi in se
stessi e quella di aprirsi agli altri,
ricordandosi che “fare il bene fa
bene”. E’ a questo risultato che
sono giunti anche i ricercatori
dell’Università di Exeter in Gran
Bretagna: fare qualcosa per gli
altri nella forma del volontariato
avrebbe un’influenza positiva
sulla salute fisica e psichica delle
persone. Tra i benefici ci sarebbe
una
riduzione
significativa
delle malattie cardiache, del
tasso di mortalità individuale
ed un incremento dei livelli di
autostima e felicità percepite.
In altre parole: attivarsi per gli
altri allunga e migliora la vita.
Alla base dell’effetto benefico
del volontariato vi sono alcune
ragioni tra le quali il dinamismo
e l’inclusione sociale (opposta
all’isolamento). Il volontariato è
infatti un contesto privilegiato
per fare e conoscere: ampliando
i propri orizzonti e allacciando
nuove relazioni e amicizie.
Proprio come nello sport,
anche nella vita di tutti i giorni
esistono attività che stimolano
la produzione di endorfine –
gli ormoni della felicità – e il
volontariato appartiene appunto a quest’ultima categoria.
Se guardiamo in “casa nostra”,
presso la Fondazione, moltissimi
sono i volontari che, se è vero
ciò che dicono i ricercatori
inglesi, si “stanno allungando la
vita”. Vorremmo ringraziarli per
ciò che fanno costantemente in
forma gratuita per i nostri ospiti.
C’è chi, ormai da tempo, anima
i giovedi pomeriggio come
20 v ita n ostra
Mara e Carla, direttrici della
tombolata: una “da i numeri” e
l’altra fa la “velina” aggirandosi
tra i tavoli da gioco per portare
piccoli regali a chi fa terno,
cinquina o tombola. Sono loro
ad occuparsi anche della
Pesca di Natale coadiuvate da
altre signore che danno una
mano quando possono.
C’è Madre Antonietta che ha
coinvolto moltissime “amiche”
nella gestione dei momenti di
preghiera e l’inarrestabile Pepi
che tutti i martedi accompagna
coloro che hanno bisogno di
essere aiutati per arrivare in
chiesa ed assistere alla S. Messa
celebrata da Padre Carlo.
Ci sono i bambini, i ragazzi e
le mamme di S. Vito che con il
supporto di Don Paolo portano
un pizzico d’allegria quando
la
domenica
pomeriggio
vengono a salutare gli ospiti
della RSA “adottando” temporaneamente tutti i nonni.
E ci sono gruppi artistici che
eseguono le loro performances
in modo gratuito e volontario. E’
il caso ad esempio dei “Nonni
di Carpenedolo”, un coro del
paese omonimo formato solo da
over 55, che guidato dal maestro
Luciano Mondini, propone un
repertorio di canzoni del passato
che tanto amano i nostri ospiti.
Sicuramente non è possibile
menzionare tutti coloro che
offrono il loro tempo per i
nostri anziani: molti parenti
ad esempio si prestano nelle
occasioni di eventi o sostengono
gratuitamente in modi diversi la
Fondazione grazie a contributi
o competenze professionali
specifiche. E, non vogliamo
scordare, molte operatrici ed
operatori che si prestano oltre il
loro orario di lavoro in vari modi.
Concludiamo rinnovando il
nostro “grazie a tutti” con un
aforisma che sottolinea il valore
del dare agli altri: “La solidarietà
è l’unico investimento che non
fallisce mai”.
Carla e Mara animatrici
della tombola
Vita della Comunità
Vi piacerebbe diventare
volontari presso la nostra
Fondazione? Potreste essere utili
in molti modi sia nelle attività
con gli ospiti sia in altri settori
(guardaroba, stireria, , lavori di
cucito, supporto preparazione
eventi e attività ecc…).
Info e contatti:
Fondazione Casa di
Soggiorno per Anziani – Onlus
Bedizzole
Via Sonvigo, 22
25081 Bedizzole (BS)
Tel 030674213 - Web: www.
csabedizzole.it
e-mail: [email protected][email protected]@
Il Concerto del coro
“I nonni di Carpenedolo”
presso RSA
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INIZIATIV
DAZIONE
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013
2
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R
B
M
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DIC
Domenica 1 Dicembre ore 15.30
Castagnata e vin brülé
Domenica 12 Gennaio ore 15.30
con il gruppo Alpini di Bedizzole
Concerto di violini
Terrazza 1° piano RSA
a cura dei musicisti
Venerdi 6 Dicembre ore 15.30
Grande Tombolata di S.Lucia
Salone Animazione - 1° piano RSA
del Gruppo “Angolo biblico onlus”
Salone Animazione - 1° piano RSA
In occasione del periodo Natalizio
riapre la Pesca di beneficienza
Sabato 21 Dicembre ore 15.00
a cura delle volontarie
Festa di Natale della Fondazione
e torna la Lotteria
con la celebrazione della S. Messa
per finanziare iniziative
animata dal coro degli ospiti
il ricco buffet con brindisi e
a favore degli ospiti
della Casa di Soggiorno
l’estrazione dei biglietti vincenti
Tutti gli eventi e le iniziative si terranno
della Lotteria.
presso la Casa di Soggiorno per Anziani di Bedizzole
v ita n ostra 21
Vita della Comunità
Bedizzole ai tempi della crisi
La crisi che sta attraversando
il nostro paese è paragonabile agli eventi atmosferici devastanti di questi ultimi tempi, aggravati dall’incuria dell’uomo.
Ci si trova a discutere da dove
ha avuto origine questa crisi,
qualcuno con il termine “globale” tenta di scaricare la responsabilità su un soggetto non
facilmente individuabile dando
inizio ad un fatalismo che contiene il concetto “se tutto il mondo ha colpa, la colpa non è di
nessuno”.
Mentre le responsabilità, sono
evidenti hanno nomi e cognomi.
Partono da un concetto di economia non a favore dell’uomo,
del suo sostentamento e della
sua famiglia, ma da una accezione di economia che produce
effetti immediati e da bruciare
in finanza virtuale.
L’economia etica deve rimettere al centro l’uomo: la sua capacità di creare, di produrre nel
rispetto dell’ambiente e dei bisogni dell’uomo stesso.
In questi ultimi venti anni abbiamo potuto assistere ad una
lunga corsa alla liberalizzazione
delle attività commerciali, che
poteva essere anche una conquista, la libertà d’impresa senza vincoli.
22 v ita n ostra
Pertanto si è partiti dalla rottamazione delle licenze commerciali, che oggi si è tradotta
nella chiusura progressiva degli
esercizi di vicinato, alla apertura
compulsiva di centri commerciali dove si realizza il sogno di
ogni acquirente medio, trovare
di tutto un pò, velocemente e a
prezzi concorrenziali, di qualità
medio bassa, seriale e conforme, la parola d’ordine è Franchising, cioè catene di negozi
che commercializzano gli stessi
prodotti, le cui produzioni vengono effettuate in paesi quali:
Cina, India, paesi dell’Est.
il Centro Commerciale diventa
la nuova piazza, dove la caratteristica di appartenenza territoriale non ha valenza, dove i
giorni della settimana non hanno nome,“aperto sette su sette”.
Come si può resistere ad una
concorrenza così imponente?
Forse bisogna ripartire dal cliente, che spesso è una persona di
Bedizzole, che ha famiglia, che
spesso soffre questa crisi perchè
in famiglia un componente, o
più di uno, è stato licenziato, è
in cassa integrazione, oppure
ha il datore di lavoro che non lo
paga da mesi, che ha difficoltà
a far fronte alla rata del mutuo
della casa, che ha figli piccoli o
genitori anziani.
Il commercio locale per tornare a far la parte del leone deve
sensibilizzarsi ai problemi del territorio “deve sporcarsi le mani”,
facendo delle proposte interessanti, magari mirate ai bisogni
concreti.
Non è il momento dei grandi
profitti, le aziende locali, sia artigianali che industriali soffrono
il disagio dovuto alla scarsità di
richiesta di produzione, alla concorrenza sleale di paesi extraeuropei, alla mancanza di credito
da parte degli istituti bancari,
all’effetto domino dei mancati
pagamenti.
I dati, le proiezioni, dicono che
nel 2014 ci sarà una prospettiva
di ripresa, sarà lenta ma ci sarà!
Vogliamo crederci, nel frattempo vorremmo anche vedere
qualche serranda che invece di
abbassarsi, per sempre, si apra,
qualche azienda che invece
di chiudere, affigga il cartello
“cercasi operai” perchè è il lavoro il “vulnus”, la condizione
senza la quale, a dispetto di
tutte le proiezioni può ripartire
l’economia del nostro territorio.
Carla
Vita della Comunità
IL MIO PAESE
L’AMMINISTRATORE
CHE MI PIACE
Sento con interesse in questi
giorni che molti, nei prossimi
mesi, desiderano candidarsi a
diventare
amministratori
del
paese. E’ un ottimo desiderio! Il
Papa bresciano diceva che la
politica è la più alta espressione
della carità. Chi fa politica aiuta,
serve, promuove la comunità, si fa
carico dei problemi e dei bisogni
della gente, mette sempre gli altri
prima di se stesso. L’Amministratore
che mi piace è quello che vuole
solo servire, non comandare, non
spadroneggiare… è quello che si
mette a disposizione di tutti, senza
giorni ed orari troppo rigidi.. è
quello che si fa trovare sempre, è
quello che ascolta, che dimostra
passione, manifesta competenza,
si ferma per la strada, va a trovare
chi lo chiama.. è quello per il quale
tutti sono amici, sono cittadini da
servire nello stesso modo, riserva a
tutti uguale attenzione.
L’Amministratore che mi piace è
quello che non è di parte, che non
conserva rancori verso chi non
la pensa come lui, che preferisce
solo i suoi… è quello che una volta
eletto aiuta – serve - è disponibile
per tutti, proprio tutti.
Vorrei amministratori che hanno
di mira il bene del paese, che non
fanno solo calcoli elettoralistici,
che sanno dire dei no quando
occorrono e dei si quando sono
necessari, che
fanno
scelte
impopolari purchè siano utili.
Stimo amministratori che servono
volontariamente. In questo tempo
di crisi occorrono scelte prioritarie:
le famiglie, i poveri, l’istruzione, i
giovani, il lavoro… (un po’ meno
merende, un po’ meno corse, un
po’ meno divertimento!!!)
Non hanno credibilità amministratori
che nel corso del loro mandato
cambiano la casacca a secondo
delle opportunità.
Non m i dispiace un amministratore,
poiché io sono credente, che ha
una fede convinta, che vive la
vita di parrocchia, che ci tiene ai
valori cristiani, che non si vergogna
del Vangelo, che non tradisce le
radici cristiane del paese, che è
orgoglioso di essere un praticante.
Mi piace pure un amministratore
che ha una vita morale familiare
corretta, che è di esempio,
che va controcorrente, che è
modello e punto di riferimento.
L’Amministratore che mi piace non
si fa a Rezzato, si può trovare in
paese, basta cercarlo e proporlo.
NON NE AVEVAMO
BISOGNO!
“C’è in tutti i paesi, ci sta anche a
Bedizzole!” “Si servono di esso solo
quelli che vogliono”. I tempi sono
cambiati, bisogna lasciare spazio a
tutto e a tutti”.
Chi scrive non vuole apparire il
solito bacchettone o il puritano
di una volta, vuol semplicemente
ribadire che di questo “ufficio
commerciale” il paese non ne
aveva bisogno.
Non fa onore a chi l’ha installato,
a chi ha affittato lo stabile, a chi è
rimasto indifferente alla sua attività.
Possiamo
ancora
continuare
a meravigliarci di un
certo
linguaggio, di certi comportamenti,
di certi episodi, di un livello basso
di moralità, di certe situazioni
familiari… dopo “uffici commerciali”
come questo in paese? .. e altri
ambienti tollerati?
Un cittadino che ama il suo paese
Si fa un gran parlare in questi giorni
del Sexy Shop aperto nella piazza
principale del paese, a pochi metri
dalla parrocchiale, sotto gli occhi
di tutti.
Molti anziani si dicono scandalizzati,
alcuni genitori manifestano le loro
preoccupazioni, parecchi adulti si
dichiarano indifferenti. I commenti
sono davvero tanti!!
v ita n ostra 23
Vita della Comunità
ASSOCIAZIONE IL FARO
Eccoci a fare il punto della situazione dell’anno 2013.
Devo dire che è stato un anno
impegnativo per noi, visto che la
nostra Casa Famiglia per persone
diversamente abili sta prendendo
forma.
Abbiamo infatti definito le fondamenta e siamo pronti ad
approntare i muri esterni.
Ciò che abbiamo sino ad ora
realizzato è stato possibile grazie
alle donazioni di privati cittadini
e di imprese, di associazioni del
nostro paese e grazie ai fondi
raccolti con il 5 per mille.
Una struttura così importante
ha bisogno di essere seguita in
maniera meticolosa e questo,
nel nostro caso, ci è garantito
dalle prestazioni gratuite che seri
professionisti mettono in campo
per noi.
Ma la strada è ancora lunga
perché un’opera di tale rilevanza necessita di molte risorse
economiche e noi siamo continuamente all’opera per sensibilizzare tutta la comunità sulla
importanza di una struttura
come la nostra in un territorio
dove, purtroppo, vi è una grande
necessità.
Sull’onda di questi propositi è
stato realizzato il libro “Gente di
Bedizzole”.
Si tratta di un libro fotografico
realizzato dall’architetto Renato
Corsini che, molto simpaticamente, ha voluto ritrarre 80
bedizzolesi che, con altrettanto
senso dell’umorismo, si sono
concessi al suo obiettivo con la
24 v ita n ostra
consapevolezza di contribuire
alla nostra causa.
La serata di presentazione del 6
dicembre ha voluto esprimere
l’armonia con la quale noi
intendiamo avviarci verso la
nostra Casa Famiglia; un’armonia
famigliare aperta a tutta la
Comunità dove tutti possono
mettersi in gioco per contribuire,
nei modi più disparati, alla buona
riuscita dei nostri intenti.
Ma la nostra associazione ha
anche un presente rappresentato
dai corsi che da anni tengono
occupati i nostri ragazzi: il sabato pomeriggio insieme, la
coltivazione dell’orto il martedì, il
teatro danza e altre iniziative che
spesso condividiamo con altre
associazioni e con i servizi sociali
comunali.
Una nota di rilievo merita la
neonata biblioteca dedicata
alla disabilità (allestita grazie alla
donazione ricevuta dalla festa
delle associazioni); una bibliomediateca con testi specializzati
dedicati agli educatori e insegnanti ma anche video e libri
accessibili a tutti. Per la consultazione e altre informazioni vi
invitiamo a visitare il nostro sito
www.ilfarobedizzole.org
Ultimo ma non per importanza
ricordiamo il nostro Sportello Informativo che, in collaborazione
con i Servizi Sociali è aperto ogni
mercoledì mattina dalle 9 alle 11
presso la nostra sede di San Vito,
per fornire informazioni riguardo a
diritti e servizi riservati ai disabili.
Ringraziamo come sempre di
questo spazio che ci permette
di far conoscere la nostra realtà
e sentirci accolti; approfittiamo
dell’occasione per porgere a tutti
i nostri migliori auguri per un Felice
Natale e un Anno Nuovo pieno di
buoni propositi.
Vita della Comunità
Lettera aperta a:
GENITORI - ATLETI di qualsiasi SPORT – ALLENATORI – DIRIGENTI
Carissimi,
in primo luogo voglio esprimervi il
mio grazie!
Grazie agli allenatori, ai dirigenti
che passano gran parte della
loro giornata, il più delle volte
volontariamente e gratuitamente
a far giocare e divertire i nostri
ragazzi.
Grazie anche ai genitori che
portano sui campi di calcio, nelle
palestre i figli convinti che lo sport
contribuisca molto alla crescita dei
ragazzi stessi.
Lo sport ce lo abbiamo tutti nel
sangue, fa parte della nostra vita,
dei nostri interessi. Cresciamo tutti
con sogni ed ambizioni.
La mia lettera è rivolta a tutti,
vuol essere semplicemente un
invito a non assolutizzare lo sport,
a non idolatrarlo, a non farlo
diventare l’unico obiettivo ma
semplicemente considerarlo come
uno degli strumenti di crescita e di
passatempo.
Troppi allenatori illudono gli atleti e
li distolgono dagli altri impegni.
Troppi genitori sognano di avere
in casa campioni e per loro esiste
quasi esclusivamente lo sport.
Scuola,
educazione
religiosa
passano in secondo piano.
Quando i sogni però non si
avverano subentrano depressioni,
frustrazioni. Ci sono anche reazioni
incontrollabili.
Diamoci tutti una mano perchè
famiglia – scuola – oratorio –
parrocchia – mondo dello sport
– comune possano camminare
insieme ed aiutare i nostri ragazzi
ad essere cittadini che rendono
Bedizzole un paese da sogni.
Don Franco
Un grazie sincero a tutte le famiglie (sono 1800!)
che accolgono il Giornale della Parrocchia.
La loro stima ci incoraggia a continuare.
Chiediamo a tutti un contributo minimo
di Euro 25,00 (da consegnare all’incaricata).
Grazie a quanti vorranno sostenerci con
una ulteriore generosità.
v ita n ostra 25
Vita della Comunità
BEDIZZOLE
MARCHING
BAND
VOLO IN
IRLANDA
Siamo di nuovo in viaggio,
questa volta si vola verso
l’Irlanda, destinazione Cork.
Staremo 4 giorni nel villaggio
di Cobh gentilmente ospitati
in famiglia. Siamo partiti da
Bedizzole il 17 ottobre mentre il
nostro furgone con gli strumenti
si imbarcava su un traghetto in
rotta per l’Irlanda.
Il viaggio è stato breve (un
paio d’ore di aereo) e l’Irlanda,
che poco prima erano solo
programmi e organizzazione,
ora è realtà. In Irlanda il clima
è mutevole e ti ritrovi a vedere
un cielo limpido che si alterna
a nuvole cariche di pioggia o
vento che soffia, e così ci ha
accolto l’Irlanda, siamo atterrati
che non pioveva, tempo 10
min. un acquazzone si diverte a
prenderci in giro.
Le persone che ci stavano
aspettando sono state molto
ospitali e calde e fin dall’inizio
si è instaurato una piacevole
26 v ita n ostra
stentata comunicazione (… lo
stacco della lingua sapete…).
La comunicazione in realtà
non è stata poi un problema, ci
siamo fatti capire, anche con la
musica.
Prendiamo il bus a Cork in
aeroporto
e
attraversiamo
questo paesaggio verdissimo
che corre in senso opposto
al nostro, alla prima rotonda
imboccata in senso contrario
quasi mi viene un colpo, ma qui
è così. In mezz’ora giungiamo
a Cobh, un villaggio grazioso,
da cartolina, con un mare
che sembra chiuso da isole
che fronteggiano il villaggio.
La cattedrale di S. Colman
spicca fra gli edifici colorati.
Cobh è un villaggio con una
storia importante per quanto
riguarda la marina ed è inoltre
l’ultimo porto a cui attraccò il
Titanic prima di partire per il suo
destino. Quel giorno da Cobh,
123 persone presero il mare sulla
più grande nave mai costruita.
Il paese è piccolo e chi più
chi meno con pochi minuti di
strada può raggiungere l’hotel
Commodore che in qualche
modo
sarebbe
diventato
la nostra base operativa. I
nostri amici irlandesi avevano
programmato tutto e nel giro
di poco tempo eravamo
accomodati con qualche ora
libera prima della cena. Bene
passeggiata per il paese e… una
pinta di birra, della loro, scura
e densa… buona. La serata
trascorre all’hotel Bellavista.
La mattina dopo avremmo
dovuto prima andare a visitare
Spyke Island di fronte a Cobh e
poi suonare ma il cielo era scuro
di pioggia mentre un vento
arrabbiato e umido fischiava dal
mare. Niente isola, abbiamo così
invaso l’hotel Commodore che
ci ha “gentilmente” concesso
un salone per provare. Il clima
con l’andare del giorno si è
rasserenato e il pomeriggio è
stato più clemente mentre con i
nostri accompagnatori irlandesi
visitavamo un museo intitolato
al Titanic.
Sabato è stato un giorno di
battaglia, fortunatamente non
pioveva e dalla mattina fino a
sera si è marciato e suonato.
Prima a Cobh dove abbiamo
Vita della Comunità
fatto una piccola parata e un
drill e poi arrivati a Cork dove
abbiamo sfilato in parata con
altri gruppi e intrattenuto con la
nostra musica. Alle 20:30 sul treno di ritorno a Cobh si è persa
un po’ dell’energia dall’andata
(vorrei vedere…). All’andata i
vagoni erano pieni di adrenalinici players che cantavano
“Crazy train”, ora i ragazzi se
ne stanno tranquilli sono seduti
qualcuno in braccio ad un altro,
i visi sono un po’ stanchi e tirati. Si
mangia qualcosa nella pizzeria
di un simpaticissimo e ospitale
siciliano e poi a riposare.
Domenica per tutta la mattina
e il primo pomeriggio marching
schierata per partecipare alla
commemorazione
dell’Heart
Bonnet, poi liberi fino a sera dove
durante la festa organizzata per
la nostra partenza la marching
si è di nuovo “scatenata”,
suonando e ballando con gli
amici irlandesi.
Qualche ora di sonno (proprio
poche…) e alle 4.00 del mattino
siamo ripartiti per l’aereoporto, il
viaggio è andato bene anche
se impegnativo.
Un grazie a tutti, per vari motivi,
perché siamo stati un gruppo
unito, professionale e che sa far
spettacolo, perché insieme ci
divertiamo e la nostra allegria
è contagiosa, grazie ai ragazzi,
i più giovani perché l’impegno
richiesto è duro anche per un
adulto, insomma un abbraccio
forte.
Per chiudere vorrei ringraziare
in particolare due persone
che come al solito hanno
aiutato e offerto un supporto
fondamentale, GRAZIE DANY!!!
GRAZIE MARIO!!!, per chi non
lo sapesse si sono sobbarcati
l’onere di portare gli strumenti
in Irlanda seguendoci nei nostri
spostamenti,
caricando
e
scaricando il furgone ogni volta
che ne avevamo bisogno.
Ci sarebbero anche altri da
ringraziare perché il viaggio in
Irlanda ha richiesto uno sforzo
organizzativo e di gestione
notevole che ha coinvolto
molte persone, in ogni caso il
viaggio è stato un successo,
un’altra esperienza per crescere
e imparare con una marching
band che ha voglia di migliorarsi.
Non mollare mai!!!
Mr. XaS
PROGRAMMA
DI RADIO ECZ2
BEDIZZOLE
Il martedi sera dalle 20 alle 20,30
ci sono la Tina e la Gina Patrizia
Martina e Nadia
Pennacchio
che presentano l’almanacco “i
santi della settimana”, aneddoti e
un pò di gossip.
A seguire dalle 20:30 alle 21,00 Marco Cargnoni e Nerina Cominelli
sono “il gatto e la volpe” e propongono il tg dei roncai, notizie poco
serie nazionali locali e parrocchiali
rigorosamente in dialetto con la regia di Matteo Vedovello.
il mercoledi ci sono le Chippettes
sono Kia, Vale e Egle, che presentano un nuovo programma giovanile
alla consolle Fede le dediche musicali e le prime 10 + ascoltate .
Domenico è il Direttore artistico
che aiuta le chippettes a realizzare
al meglio il programma. Le giovani
conduttrici hanno anche una pagina facebook. Se volete richieste o
dire la vostra in diretta fatevi avanti.
Se volete fare qualcosa di nuovo in
radio andate in oratorio alla sede
di radio ECZ2 Bedizzole.
v ita n ostra 27
Vita della Comunità
La Parrocchia S. Stefano p.m. Bedizzole
organizza il
Viaggio - Pellegrinaggio in
IRLANDA
dal 15 al 22 maggio 2014
QUOTA: euro 1.150,00
La quota di partecipazione comprende:
s6OLODI,INEAANDATADA,INATERITORNOPER-ALPENSA
s)NTEROCIRCUITOCONPULLMAN'4
s4RATTAMENTOPENSIONECOMPLETADALLACENADELªGIORNOALLACOLAZIONE
dell’ultimo giorno
s'UIDAPARLANTEINITALIANO
s)NGRESSIINDICATINELPROGRAMMA
s3ISTEMAZIONEINCAMEREDOPPIEINHOTELSTELLESUPERIOR
s!SSICURAZIONEMEDICOBAGAGLIO
s6IAGGIO!2EPER"EDIZZOLEINPULLMAN
La quota non comprende:
s"EVANDEINGRESSISUPPLEMENTARIMANCEEXTRADICARATTEREPERSONALE
s4UTTOQUANTONONINDICATOINCOMPRENDE
s3UPPLEMENTOCAMERASINGOLAEURO
s!SSICURAZIONEANNULLAMENTOVIAGGIOEURODASTIPLUAREALLATTODI
conferma del viaggio
Documenti necesari: carta d’identità valida per l’espatrio / oppure
passaporto con validità almeno 6 mesi oltre la data di effettuazione del viaggio
Iscrizioni presso le Madri Canossiane (viale Libertà)
ENTRO e NON OLTRE il 28 febbraio 2014 con versamento della caparra
obbligatoria di euro 200,00
Saldo entro e non oltre il 30 aprile 2014
Riunione organizzativa pre-partenza Lunedì 12 maggio ore 20,30
presso l’oratorio San Giovanni Bosco
Informazioni presso Don Roberto : 338 2722653 - 030 6870706
Grazie per ogni gesto
di generosità
Offerte Pro Oratorio
1° domenica di novembre
€
830,16
N.N.
€
50,00
N.N.
€
50,00
25° di matrimonio Erica e Edo
€
50,00
50° di matrimonio
€
100,00
Gruppo San Rocco
€
100,00
Compagnia delle Contrade
€
700,00
Festa Agricoltori
€
250,00
Oneri Urbanizzazione dal Comune
€ 6.027,14
Torneo dei Roncaì
€ 13.000,00
(consegnate entrambre alla Caritas diocesana)
Amici del Santuario di Masciaga
€ 2.500,00
€ 1.425,00
Progetto Perù: Pranzo di Solidarietà
Dalla cassetta in Chiesa €
400,00
Sponsor Bollettino
€
(Offerte dal 27 ottobre al 1 dicembre)
Offerte settimanali
Candele
Funerali
Stampa Cattolica
Battesimi
Comunioni e Cresime
Raccolta straordinaria per le Filippine
Giornata del Pane
28 v ita n ostra
€ 2.513,82
€
816,72
€
850,00
€
76,00
€
320,00
€ 2.000,00
€ 1.681,19
€
389,26
200,00
Vita della Comunità
La Parrocchia si racconta!
Classe 1942
Battesimo di Alyssa
Battesimo di Ludovica - Nicola -- Matilde
Battesimo di Noemi e Alessia
Compagnia
delle Contrade
La locanda del Cervo
16 novembre 2013
Festa del Ringraziamento
a Pontenove
18 settembre 2013
La Sig.ra Palvarini
incontra il Papa
in Piazza S. Pietro
v ita n ostra 29
PROGRAMMA
CALENDARIO DELLE PRINCIPALI
INIZIATIVE DELLA PARROCCHIA
DICEMBRE 2013
Lunedi 16 - Inizia la novena del Natale
Martedi 17
ore 8,30 Messa e confessioni adulti
ore 16,30 Confessioni elementari e medie
Mercoledi 18
ore 15,00 Natale dell’anziano
presso il Centro Sociale
Giovedi 19
ore 19,00 Natale presso la B.C.C.
ore 20,30 Celebrazione per tutte le famiglie
dei ragazzi dell’I.C.F.R.
Venerdi 20
ore 16,30 Confessioni ragazzi elementari e medie
ore 18,00 Natale della scuola materna
Sacra Famiglia
Sabato 21
ore 10.00 Natale della Scuola Maddalena
di Canossa
ore 15,00 Natale alla casa di riposo
ore 18,30 Natale dello sportivo e auguri in oratorio
Domenica 22 - IV di avvento
Lunedi 23
ore 20,30 Liturgia penitenziale e confessioni
in Parrocchia
ore 20,30 Liturgia penitenziale per adolescenti
e giovani dell’Unità Pastorale
Marterdi 24 - Vigilia di Natale
ore 9,00/12,00 – 15,00/19,00 Confessioni
ore 23,15 Veglia di preghiera
ore 24,00 Messa nella notte – auguri in piazza
Mercoledi 25 - Natale del Signore
Sante Messe con orario festivo
ore 11,15 Messa solenne con la corale S. Stefano
ore 16,00 Vespri e messa in Santuario
ore 17,00 Messe a Cogozzo – Macesina –
Pontenove – Monteroseo
ore 18,00 Messa a Cantrina
ore 18,00 Vespro e messa in Parrocchia
Giovedi 26 - S. Stefano Patrono della Parrocchia
Sante Messe con orario festivo
sospesa la Messa delle 11,15
ore 18,30 Solenne concelebrazione presieduta
dall’Arcivescovo Monsignor Vincenzo
Zani segretario per l’educazione
cattolica – Presentazione alla comunità
dei comunicandi e cresimandi
accompagnati dai genitori e padrini
Aperitivo in piazza offerto dagli Alpini
Sabato 28 - S.Tommaso Becket
ore 18,30 Messa a S. Tommaso – Festa Patronale
Giornata sulla neve per ragazzi di 2a e 3a media
30 v ita n ostra
Domenica 29 - Festa della S. Famiglia
Messe con orario festivo
Lunedi 30
Giornata sulla neve per adolescenti dell’Unità pastorale
Martedi 31 - S. Silvestro
Messa e Benedizione Eucaristica canto del Te Deum
GENNAIO 2014
Mercoledi 1 - Solennità di Maria Madre di Dio
Giornata mondiale della pace
Sante messe con orario festivo (sospesa la Messa delle ore 11,15)
ore 16,00 Vespro e messa in Santuario
ore 18,30 Messa solenne di inizio anno –
Benedizione Eucaristica – Canto del Veni Creator
Giovedi 2 - Primo giovedi del mese
Preghiera per le vocazioni
Campo invernale per adolescenti
Venerdi 3 - Primo venerdi del mese
Comunione agli ammalati
ore 17,00 Adorazione
Sabato 4 - Primo sabato del mese
Domenica 5 - Seconda domenica dopo il Natale
Lunedi 6 - Epifania del Signore
GIORNATA MONDIALE DELL’INFANZIA MISSIONARIA
Orario festivo
ore 15,00 Benedizione dei bambini e arrivo dei Magi
a cura della Materna Sacra Famiglia.
Concorso presepi.
ore 16,00 Vespro e Messa solenne in Santuario animata
dal coro gospel “ A modo nostro”
ore 18,30 Messa con la Corale S. Stefano
Giovedi 9
ore 20,30 Inizia il corso in preparazione al matrimonio
presso il Centro Parrocchiale
Domenica 12 - Battesimo del Signore
ore 10.00 Consegna del Padre Nostro al gruppo Cafarnao
Venerdi 17 - S. Antonio Abate
Benedizione delle stalle
ore 19,00 Messa a Pontenove – cena
Sabato 18 - Inizia la settimana di preghiera per l’Unità
dei Cristiani
Domenica 19 - Domenica II del tempo ordinario
ore 18,30 Solenne Apertura del Triduo dei defunti
Lunedi 20 – martedi 21 – mercoledi 22
TRIDUO DEI DEFUNTI
ore 8,30 – 20,30 Messe in suffragio dei defunti
ore 15,30 Adorazione per gli adulti
ore 16,15 (30 MINUTI PER GESU’) Adorazione per i ragazzi
del catechismo
Domenica 26 - Festa di San Giovanni Bosco
Patrono della Gioventù
ore 10,00 Santa Messa per ragazzi e famiglie
Nel pomeriggio giochi in oratorio
Venerdi 31
ore 20,15 Veglia di preghiera per la Pace
Anagrafe Parrocchiale
Sono tornati alla Casa del Padre
Sono nuovi Figli di Dio
Salaorni Paolo di anni 80
Rizzanella Teresina di anni 86
Facchetti Tancredi di anni 50
Pedersoli Roberto di anni 65
Franceschini G. Franco di anni 74
Bianchi Remo di anni 86
Tonni Caterina di anni 97
Patanè Giulia di anni 73
Guerrini Alessandro di anni 92
Beccia Antonio di anni 92
Franceschini Lorenzo di anni 86
Madre Maria Tomasoni di anni 90
Manica Jole di anni 82
Massardi Anna di anni 93
Altieri Ludovica di Patrizio e Lorenzetti Monica
Altieri Nicola di Patrizio e Lorenzetti Monica
Zucchetti Matilde di Emiliano e Ferrari Valentina
Tondi Lorenzo di Alessandro e Tainossi Jessica
Palmieri Alyssa di Salvatore e Giudici Angela
Mighetti Noemi di Daniele e Antonioli Sara
Bardelloni Alessia di Piersandro e Delbono Sara
...... Nuove IDEE REGALO!!!
come il simpaticissimo
calendario a calamita!!!!
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