Rapporto Sentieri su SIN Brescia-Caffaro

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Rapporto Sentieri su SIN Brescia-Caffaro
CONFERENZA STAMPA
Rapporto Sentieri su SIN Brescia-Caffaro: la posizione del Comitato
Tecnico Scientifico dell’ASL
Il Comitato Tecnico Scientifico dell’ASL di Brescia sul PCB* ha esaminato gli
ultimi risultati pubblicati nell’ambito del Progetto Sentieri, giungendo a
conclusioni condivise tra tutti i membri.
Il Progetto Sentieri è lo Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli
insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento, che mira a valutare l’impatto
sanitario associato alla residenza in siti inquinati in Italia. Il terzo rapporto di
questo studio, pubblicato nel marzo 2014 con il titolo “Mortalità, incidenza
oncologica e ricoveri ospedalieri”, analizza i dati di mortalità, incidenza
oncologica e ricoveri ospedalieri nel periodo 1996-2010 in 18 Siti di Interesse
Nazionale, tra cui il SIN Brescia Caffaro.
A tale progetto ha partecipato l’ASL di Brescia, fornendo i dati del proprio
Registro Tumori per il confronto con altri registri tumori italiani, e collaborando
nella discussione dei risultati del SIN Brescia-Caffaro. Tale collaborazione sta
proseguendo anche per le prossime fasi di Sentieri; appare pertanto fuorviante
presentare lo studio Sentieri in contrapposizione con il lavoro del Comitato
Tecnico Scientifico, tant’è vero che la conclusione sul SIN Caffaro dello studio
stesso è la seguente:
"Questi elementi giustificano il perseguimento di un insieme di obiettivi attinenti
il risanamento ambientale, ma anche il potenziamento dei programmi di
sorveglianza epidemiologica e monitoraggio anche biologico che vedono già
impegnate ASL e Registro tumori, anche in collaborazione con l'Istituto superiore
di sanità. Questo insieme di studi appare appropriato anche in relazione alla
messa a punto di un piano di comunicazione con la popolazione."
Il Progetto Sentieri è uno studio geografico e pertanto non consente di stabilire il
nesso causa-effetto che determina le patologie. Tuttavia rappresenta un utile
contributo poiché fornisce una prima descrizione dello stato di salute della
popolazione ed “indicazioni di possibile rilevanza eziologica da approfondire con
studi mirati” (citazione dall’introduzione al rapporto di Sentieri del marzo 2014):
è pertanto un punto di partenza ed un supporto al fine di stabilire, con opportune
indagini, la relazione di causa-effetto tra fattore ambientale e insorgenza di
patologie.
* Il comitato tecnico scientifico, coordinato dal Direttore Sanitario dell’ASL, è composto
da esperti della Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di lavoro, Medicina Ambientale,
Prevenzione Veterinaria, Osservatorio Epidemiologico dell’ASL di Brescia; dagli esperti
dell’ARPA di Brescia; da docenti di Medicina del Lavoro, di Igiene, Epidemiologia e Sanità
Pubblica dell’Università degli Studi di Brescia; da rappresentanti dell’Istituto
Zooprofilattico; da un rappresentante del comune di Brescia.
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Infatti, il Comitato Tecnico Scientifico ha sempre sostenuto da un lato la
necessità di effettuare studi mirati, alcuni dei quali tuttora in corso, per
approfondire le conoscenze sia in merito all’esposizione a PCB sia ai suoi possibili
effetti sulla salute, e dall’altro ha fornito indicazioni in merito a interventi da
parte delle autorità competenti atti a ridurre il rischio derivante da esposizione a
PCB per la popolazione bresciana, sulla base del principio di precauzione.
Tuttavia lo Studio Sentieri, per la metodologia con cui è stato realizzato, cioè il
confronto geografico, presenta alcuni limiti propri a questo tipo di studi, qui di
seguito riportati; i risultati dell’analisi vanno quindi interpretati con cautela e non
possono essere considerati conclusivi.
Popolazione esposta: l’esposizione all’inquinante ambientale non è
sovrapponibile alla collocazione dell’abitazione, ma dipende dal tipo di
inquinante, dalle sue vie di diffusione nell’ambiente e dalle modalità di
contaminazione della popolazione.
Nel caso di Brescia, come è noto, l’esposizione ai PCB è avvenuta principalmente
per via alimentare e quindi per il consumo di alimenti prodotti nelle aree
contaminate: escludendo i consumatori di alimenti prodotti in tali aree, infatti, le
concentrazioni ematiche dei PCB nei residenti nelle varie aree della città erano
pressoché sovrapponibili. Lo Studio Sentieri non tiene conto di questi fattori, né
di tutta la storia residenziale della popolazione indagata.
Popolazione di riferimento: la scelta della popolazione di riferimento per il
confronto con la popolazione in studio può influenzare il risultato di tale
confronto.
Per i confronti geografici è essenziale scegliere una popolazione di riferimento
che condivida con la popolazione in studio una serie di fattori di rischio (abitudini
di vita, esposizioni industriali e ambientali in senso lato): solo in questo modo si
può evidenziare l’effetto in sé del fattore in studio, cioè i casi di malattia in più
dovuti a quel fattore. Per quanto riguarda l’incidenza dei tumori a Brescia
bisognerebbe considerare l’area che è maggiormente simile alla città, o alla
provincia, per il livello di fondo di rischio di cancro: presumibilmente, la
popolazione più simile è quella della regione. Lo studio Sentieri ha utilizzato la
Lombardia per il confronto sui dati di mortalità; per il confronto di incidenza ha
usato invece il pool dei Registri Tumori del Centro-Nord Italia, in mancanza di
sufficienti dati regionali. Il primo confronto, quello con la Lombardia, non mostra
alcun eccesso a Brescia rispetto alla media regionale, né per il totale delle morti
per tumore, né per le morti per le tre sedi e tipi di tumore per le quali è stata
indicata un’associazione con l’esposizione a PCB (melanoma cutaneo, linfomi non
Hodgkin e mammella femminile), riportando nel rapporto, in tutti questi casi, la
dizione “la mortalità è compatibile con l’attesa”.
Per quanto riguarda l’analisi dell’incidenza dei tumori, il pool dei Registri Tumori
del Centro-Nord Italia con cui è stato svolto il confronto comprende vaste aree
del Centro Italia che mostra un’incidenza inferiore rispetto al Nord per tutti i
tumori e per le tre sedi tumorali in esame (cnfr. AIRTUM: “I numeri del cancro
2013”). Ciò ha comportato, inevitabilmente, una sottostima del valore atteso, e
quindi un aumento del rapporto tra numero di casi di tumore osservati e attesi.
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Fattori di confondimento: i confronti effettuati dallo Studio Sentieri mostrano
che Brescia presenta eccessi per tutti i tumori, sia nei maschi che nelle femmine,
e per sedi tumorali che la letteratura scientifica non ha mai messo in relazione
con i PCB e le diossine, quali esofago, fegato, pancreas, laringe, linfoma di
Hodgkin, prostata, rene e vie urinarie, tiroide, leucemie. Per tutti questi tumori
sono stati identificati ad oggi diversi fattori di rischio, relativi allo stile di vita o ad
altre esposizioni ambientali, che nello studio Sentieri non vengono presi in
esame, proprio per le sue caratteristiche di studio ecologico, di mero confronto
geografico. Solo indagini mirate su queste patologie, come quelle che ha
condotto e sta conducendo l’ASL, con una rilevazione a livello individuale di tutti i
fattori di rischio noti, oltre all’esposizione a PCB, possono consentire di valutare
correttamente il ruolo dei diversi fattori.
Nel marzo 2013, i PCB sono stati classificati dall’Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro (IARC) cancerogeni per l’uomo, con evidenza “sufficiente” per
il melanoma, e “limitata” per il cancro della mammella e i linfomi non-Hodgkin.
Se si considerano questi tre tumori, lo studio Sentieri sostiene l’ipotesi di un
contributo dell’esposizione a PCB all’eccesso osservato per queste patologie nella
popolazione di Brescia.
Pur con i limiti interpretativi dello studio Sentieri già citati, L’ASL di Brescia ha
considerato con attenzione tali risultati, anche alla luce delle indagini svolte negli
anni scorsi sui possibili effetti dell’esposizione a PCB; a questo proposito va
ricordato lo studio caso-controllo sulla possibile associazione tra linfomi nonHodgkin e l'aver risieduto nelle aree più contaminate della città, dove è stata
raccolta la storia residenziale completa di oltre 2000 persone nel periodo 19902004. Tale studio, reso noto come tutte le altre indagini nelle relazioni presenti
sul sito dell'ASL e pubblicato su di una rivista internazionale prestigiosa (sul sito
dell’ASL sono tra l’altro riportati i riferimenti degli articoli scientifici curati dei
componenti del Comitato Tecnico Scientifico, in continuo aggiornamento), ha
mostrato un'associazione tra la residenza nelle aree più contaminate e
l'insorgenza di queste neoplasie, anche se alcune incongruenze nei risultati e la
mancanza di misure dirette dell'esposizione a PCB (livelli ematici) non ha
consentito di trarre conclusioni certe, e ha spinto l'ASL a effettuare ulteriori studi,
attualmente in corso.
Sulla scorta dei risultati delle indagini intraprese negli anni, inclusi gli studi
epidemiologici, sulla base delle nuove indicazioni emerse dalla ricerca scientifica,
quali le considerazioni della IARC, e per una rivalutazione della situazione della
popolazione residente a Brescia, e di persone a particolare rischio, come le donne
in gravidanza, il Comitato Tecnico Scientifico ha ritenuto opportuno, a distanza di
oltre 10 anni dall’inizio del “caso Caffaro”, mettere in atto i seguenti studi, in
accordo con le indicazioni di Sentieri.
Studi sulla popolazione (cofinanziati da Regione Lombardia)
• Studio trasversale sull’esposizione a PCB nella popolazione generale dei
comuni di Brescia, Castel Mella e Capriano del Colle (in corso): l’esito dello
studio ha mostrato valori di PCB sierico nella popolazione indagata di
Castel Mella e Capriano del Colle simile ai valori riscontrati nei cittadini di
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Brescia residenti nelle aree confinanti con l’area a sud della azienda
Caffaro.
Ciò ha richiesto una estensione ad un campione rappresentativo di tutta la
popolazione di Castel Mella e Capriano del Colle che è attualmente in fase
di realizzazione.
Indagine retrospettiva di approfondimento dei casi incidenti di melanoma,
linfomi non-Hogkin e tumore della mammella (in fase di avvio): lo studio è
finalizzato all’approfondimento dei casi incidenti dei tumori sopracitati
(rilevati attraverso il Registro Tumori dell’ASL di Brescia), attraverso
un’indagine
retrospettiva
che
comprenda
la
mappatura
e
georeferenziazione della residenza, e l’eventuale somministrazione ai casi
di un questionario.
Studio caso-controllo su linfoma non-Hodgkin, melanoma e PCB
(approvato lo scorso maggio dal Comitato Etico Provinciale): lo studio è
finalizzato alla valutazione di una eventuale relazione tra esposizione a
PCB e insorgenza dei tumori sopracitati. Si prevede uno studio casocontrollo ospedaliero che prevede l’analisi su 300 controlli, 250 casi di
melanoma e almeno 250 casi delle neoplasie ematiche.
Studio trasversale sull’esposizione a PCB nelle puerpere del comune di
Brescia (in fase di progettazione): lo studio ha l’obiettivo di approfondire le
conoscenze circa l’esposizione a PCB nelle puerpere.
Indagini su matrici alimentari
• Orto sperimentale (in fase di conclusione): progetto che ha come obiettivo
l'individuazione dei vegetali più a rischio per l’esposizione dei consumatori
agli inquinanti
attraverso la catena alimentare. Le essenze più
frequentemente coltivate dalla popolazione bresciana verranno coltivati su
terreni con diversa contaminazione da PCB. La coltivazione è in corso
presso l’Istituto Pastori.
I vegetali raccolti vengono mano a mano trasferiti al Laboratorio di Sanità
Pubblica che, oltre alla effettuazione delle analisi, si occupa anche della
preparazione del campione da trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità
che eseguirà l’analisi dei dati e la produzione della relazione.
Brescia, 19/06/2014
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