Gli effetti cancerogeni di molti agenti contenuti
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Gli effetti cancerogeni di molti agenti contenuti
Tumori e fattori di rischio Aliana Guerrieri Gonzaga Sustinente, 22/01/2011 Premessa La parola tumore implica diversi concetti: •tante patologie diverse (ne esistono oltre 150 tipi) •malattie multi-fattoriali (al cui sviluppo contribuiscono tante fonti diverse) •generalmente si sviluppano in un arco di tempo molto lungo (sono necessarie tante modificazioni all’interno dell’organismo e mutazioni del DNA prima che la malattia sia pienamente identificabile) •quando in oncologia si studia l’effetto dell’ambiente si parla di qualsiasi fattore esterno all’organismo che causi (aumenti il rischio) o che protegga (riduca il rischio) di sviluppare la malattia •Gli effetti positivi/negativi si studiano prevalentemente con studi di laboratorio (linee cellulari), su modelli animali (ratti/topi), su persone esposte ad alcune sostanze (esposizione occupazionale) •Ogni due anni vengono pubblicati gli elenchi aggiornati sulle sostanze cancerogene da parte di agenzie internazionali in Europa e Stati Uniti Fattori di rischio -I •FUMO attivo e passivo (in occidente circa 1/3 di tutti i k: polmone, cavo orale, vescica, colon, rene, gola, cavità nasale, esofago, labbra, stomaco, cervice uterina, stomaco, pancreas, leucemia……) •DIETA (ad es. eccessivo consumo carni rosse associato a k stomaco e colon; eccesso di consumo di alcool soprattutto chi fuma K cavo orale, fegato esofago) •OBESITA’ (K seno in postmenopausa, endometrio, colon e esofago) •INATTIVITA’ FISICA (k colon e seno) •ECCESSIVA ESPOSIZIONE A RAGGI UV (sole e lettini abbronzanti, k melanoma) •AGENTI VIRALI O BATTERICI: papilloma virus HPV (k cervice e anale), epatite B o C HBV, HCV (k fegato); Epstein-Barr virus (linfoma); helicobacter pylori (k stomaco) Fattori di rischio -II •Radiazioni ionizzanti: radon (gas radioattivo naturale presente nel terreno originata dalla “rottura” dell’uranio); sostanze rilasciate da armi nucleari (k leucemia, tiroide, seno polmoni); procedure mediche (trattamenti radioterapici, raggi X) •Pesticidi/erbicidi/fitosanitari: ossido di etilene (ossirano), amitrolo, alcuni erbicidi clorofenossilici, DDT, dimetilidrazina, esaclorobenzene, esametilfosfamide, clordecone, acetato di piombo, lindano, mirex, nitrofene, e toxafene.(k sistema linfatico, sangue, cavo orale, melanoma) •Solventi: in tinte e sgrassatori, solventi per pulizie a secco nella grande industria. Benzene, tetracloruro di carbonio, cloroformio, diclorometano (cloruro di metilene), tetracloroetilene, and tricloroetilene. Benzene (aumento leucemie, per altri meno evidente) Fattori di rischio -III • Esposizione e fibre, particolato e polveri: Asbesto che viene rilasciato dalla degradazione di molti prodotti (coperture, isolanti termici, alcune pavimentazioni, materiali frenanti, prodotti tessili e della carta) (mesotelioma nell’uomo con livelli più elevati nei fumatori) Fibre di ceramica (k polmone nei modelli animali) Polveri di silice (k al polmone) Polveri di legno (k cavità nasale e oro-faringe) •Diossine: Circa 100 prodotti chimici non esistenti in natura che contengono cloro ed idrocarburi prodotti ad esempio da combustioni in aziende cartiere, in inceneritori di rifiuti urbani, tossici e ospedalieri; sono presenti anche come contaminanti di alcuni pesticidi ed erbicidi e materiali per la conservazione del legno. Si accumulano nel grasso corporeo e vengono rilasciati gradualmente. La TCDD (2,3,7,8-tetrachlorodibenzo-pdioxin) è altamente cancerogena in modelli animali e nell’uomo lungamente esposto (per esposizione lavorativa o per dieta contaminata latticini, pesce carne incluso il pollame) Fattori di rischio -IV • PAH: Idrocarburi aromatici policiclici (k pelle e tratto urinario). Presenti in fumi di incenerimento di legno e riscaldamento abitativo, in oli esausti di benzine e diesel, carbone, fumo di sigaretta, inceneritori di rifiuti. Possono essere presenti anche in cibi affumicati o cotti alla griglia. •Composti metallici con Arsenico (k pelle, polmone, vescica, reni e fegato) soprattutto se ingeriti in acqua potabile. Presente in scarichi di miniere di rame, in materiali per conservazione del legno, vetro, erbicidi, insetticidi (anti formiche), e pesticidi e si può trovare come contaminante di aria, cibo ed acqua. •Composti a base di Berillio (k polmone): metalli in industria aerospaziale e difesa (armi nucleari); componenti elettriche, tubi per irradiazioni a raggi X, manifattura ceramiche; additivo di vetro e materiale plastico; applicazioni dentarie. E’ aumentato l’utilizzo in fibre ottiche, PC e cellulari (ma l’esposizione avviene in caso di riciclo non appropriato). Combustione carbone e oli benzine. •Composti a base di cadmio (k polmone) in lavoratori esposti a separare lo zinco dai minerali, o acciaierie con rivestimento di cadmio (anticorrosivo) o in fungicidi. Può essere rilasciato nel terreno e trasferito ad animali e piante (tabacco) esposizione occupazionale e non occupazionale. Fattori di rischio -V •Alcuni composti del cromo (k polmone) usate in acciaierie come anticorrosivi, in industrie tessili come coloranti del cuoio o industrie di pigmenti e in vetrerie (colore verde smeraldo del vetro) •Acetato di piombo e fosfato di piombo sono cancerogeni nel modello animale (reni e cervello). Acetato di piombo è usato nelle tinte per il cotone, rivestimento di metalli, come asciugante di alcuni colori, come colorante in certe tinte permanenti •Composti del Nickel sono cancerogeni nel modello animale e sembravo essere associati ad alcuni tumori nell’uomo (cavità nasale, polmone e laringe). Nickel è utilizzato in acciaierie, protesi dentarie, rame , batterie. •Particolato di diesel esausto. Non è evidenza certa ma il livello di k polmonare in gruppi occupazionali esposti (riparatori di strade, minatori, camionisti, meccanici, impianti generatori diesel) lo fa pensare • Cloruro di vinile, gas incolore associato a k polmone e ad angiosarcomi del fegato e del cervello. Industria plastica (contenitori, film plastici, isolamento elettrico, impianti, pavimenti, finestre, carte di credito…………..) •Aflatossine prodotte da alcuni funghi che crescono su derrate alimentari (cereali e noci) e possono essere trasferite a uova carne e latte di animali che ne hanno mangiate (k fegato) o esposizione lavorative (polveri in agricoltura)