Leggi tutto - Registro Italiano Flebologi

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L’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA DEGLI ARTI INFERIORI
A cura di Antonio Sellitti e Angelo Di Filippo
Il sistema circolatorio: un circuito di andata e ritorno
Le vene sono paragonabili a tubi che conducono il sangue di ritorno dalla periferia del
corpo verso il cuore: negli arti inferiori tale ritorno viene rallentato dalla forza di gravità
che, in posizione eretta, rende difficile il superamento della distanza tra le estremità ed il
cuore. Al corretto ritorno venoso del sangue al cuore collaborano le valvole venose,il ritmo
del respiro, le contrazioni del cuore ed i muscoli delle gambe in movimento.
All'interno delle vene ci sono delle valvole che, in situazioni normali, consentono il flusso
corretto del sangue verso l'alto e verso la profondità attraverso il sistema delle vene
perforanti. Quando le pareti venose e le valvole diventano meno elastiche e più deboli, si
manifesta l'insufficienza venosa con conseguente ristagno del sangue nelle vene.
Le masse muscolari, che circondano e proteggono le vene più profonde, agiscono
attraverso una ritmica spremitura durante i movimenti e durante il passo: le vene
superficiali, al contrario, sono più esposte e per questo si ammalano con maggior
frequenza. Anche alterazioni del piede e della caviglia (piede piatto, piede cavo, valgismo)
o l’utilizzo di calzature scorrette (tacco troppo alto o troppo basso) possono determinare
una riduzione del ritorno venoso degli arti inferiori.
La stasi si traduce in aumento di pressione a livello delle piccole vene periferiche (ma
anche capillari), causando fuoriuscita di liquidi, proteine e cellule del sangue nei tessuti
circostanti situati sotto la pelle. È così che si manifestano i primi sintomi dell’insufficienza
venosa.
Cos’è l’insufficienza venosa
L'insufficienza venosa può essere causata dalla disfunzione delle vene profonde (interne),
di quelle superficiali (esterne) o dalle perforanti. La malattia viene spesso confusa con
semplici varici che ne rappresentano in effetti la più frequente manifestazione, ma può in
alcuni casi presentarsi senza vene varicose o capillari evidenti. Il danno del sistema venoso
profondo è più frequentemente dovuto agli esiti di una trombosi venosa profonda (TVP). Il
sistema venoso superficiale (safenico) è più frequentemente colpito per cause essenziali o
costituzionali (varici essenziali). Il sistema delle vene perforanti può essere coinvolto
in entrambe le situazioni precedentemente esposte. L'insufficienza venosa è comunque in
grado di evolversi nel tempo e portare le gambe dei pazienti fino a gradi estremi della
malattia come le ulcere venose. Nei soggetti anziani, gravemente ammalati o costretti a
letto per malattie o interventi chirurgici, gli atti respiratori e talvolta anche le pulsazioni
cardiache divengono meno efficienti: si aggravano così la stasi venosa e l'immobilità già
derivanti dalla posizione distesa nel letto.
Una particolare attenzione ai primi sintomi
Il ristagno del sangue a livello delle estremità con l'aumento della pressione venosa
provoca frequentemente una sensazione di tensione e di pesantezza delle gambe, gonfiore
alle caviglie, specialmente alla sera e d'estate, prurito e dolore lieve ma diffuso. Possono
manifestarsi anche crampi, specialmente di notte. La cute delle estremità spesso appare
più sottile ed arrossata, con comparsa di dilatazioni dei capillari cutanei. In fasi più
avanzate si osservano dilatazioni circoscritte di tratti venosi o comparsa di noduli venosi.
I primi sintomi dell’insufficienza venosa
•
sensazione di tensione e pesantezza delle gambe
•
gonfiore delle caviglie e delle estremità, specialmente alla sera e d’estate
•
prurito
•
sensazione di dolenzia diffusa delle gambe
• crampi, specialmente notturni
•
I segni clinici conclamati dell’ insuffucienza venosa
 alterazioni cutanee
 vene varicose e ulcerazioni
Diagnostica
Non basta sapere che le vene sono malate. Questo, nel caso delle varici, lo capisce
generalmente il paziente da sè. In genere una buona “chiacchierata” fra specialista
e paziente conduce ad un orientamento abbastanza preciso circa le origini ed il significato
dei disturbi riferiti. Per arrivare alla diagnosi è necessario, dopo una completa valutazione
clinica, eseguire una diagnostica non invasiva (Ecodoppler). Successivamente il medico
specialista consiglierà il trattamento più idoneo per affrontare la malattia.
Le 10 regole utili
Lo sapevi che bastano alcuni piccoli accorgimenti per migliorare la circolazione? Per
rallentare l’evoluzione dei segni e dei sintomi si possono attuare alcune misure che
risultano tanto più efficaci quanto più precocemente sono messe in atto. Si tratta di regole
semplici, che possono essere seguite senza difficoltà, tutti i giorni, anche quando
i sintomi si sono già manifestati, e che contribuiscono a migliorare la qualità della vita.
1 Muoviti: camminando si attiva la pompa muscolare che spinge il sangue dalle vene
periferiche verso il cuore. Evita di stare ferma in piedi o seduta per molto tempo
sia al lavoro sia durante le occupazioni domestiche.
2 Aiutati con un semplice esercizio quando stai fermo a lungo: sollevati ritmicamente sulle
punte dei piedi, facendo lavorare le caviglie e i muscoli del polpaccio.
3 Pratica regolarmente attività fisica, scegliendo sport come nuoto, bicicletta, cyclette, che
senza costringere a sforzi eccessivi e prolungati, tonificano in modo
armonico i muscoli delle gambe.
4 Dormi con le gambe sollevate. Per favorire il ritorno venoso bastano pochi centimetri: un
cuscino sotto il materasso è più che sufficiente.
5 Evita di indossare scarpe e indumenti stretti che ostacolano la circolazione.
6 Fai attenzione al caldo che è uno dei principali nemici delle vene perché le dilata: per
questo la doccia è senz’altro più indicata del bagno. In ogni caso è sconsigliato l’uso di
acqua molto calda.
7 Nutriti in modo sano e leggero, evitando gli eccessi di ogni genere, in particolare di
zuccheri e grassi. Via libera invece agli alimenti ricchi di fibre, come i cereali, la frutta, la
verdura, i legumi secchi, che aiutano anche l’attività intestinale. Cerca di evitare di
fumare.
8 Effettua la sera massaggi con acqua fredda partendo dal piede e poi risalendo lungo la
gamba con il getto della doccia.
9 Evita di prendere il sole, rimanendo tutto il giorno immobile, magari con gambe coperte
da un asciugamano che aumenta ancora la temperatura corporea. Ci si può esporre senza
problemi per periodi più brevi bagnando spesso le gambe con acqua fresca. Un ottimo
esercizio, particolarmente indicato per la circolazione delle gambe, è camminare a piedi
nudi sulla sabbia o in mare con l'acqua fino a metà coscia.
..e per migliorare la circolazione: un po’ di fitness
Durante la giornata per aiutare la circolazione puoi fare a casa o sul lavoro semplici
esercizi di ginnastica, da supino sul letto o sul pavimento. Sono indicati soprattutto per chi
ha già sintomi e segni di difficoltà circolatoria e per le donne in gravidanza, periodo in cui
l’ingrossamento dell’utero ostacola il ritorno venoso.
ESERCIZIO N.1
Distenditi con le gambe sollevate, ad esempio su un divano o a terra appoggiando le
estremità su una sedia: anche pochi minuti ti procurerà un notevole sollievo alla
sensazione di gonfiore e pesantezza delle gambe.
ESERCIZIO 2
Mettiti supino, mani sotto la nuca, gambe distese; piega al massimo le cosce sull’addome.
Stendi una gamba poi l’altra verso l’alto e lasciala scendere lentamente senza piegarla.
Ripeti 10-15 volte.
ESERCIZIO 3
Mettiti supino, mani sotto la nuca, gambe distese; piega la coscia sull’addome, prendi il
piede con la mano, stendi la gamba verso l’alto lasciando scorrere la mano lungo la
gamba, esercitando un lieve massaggio. Ripeti 8-10 volte per gamba.
ESERCIZIO 4
Sollevati sulle punte e cammina per mezzo minuto. Fai altrettanto sui talloni.
ESERCIZIO 5
Durante lunghi viaggi in aereo o in pullman esegui per 10-15 volte almeno ogni ora
movimenti di rotazione delle caviglie prima in un senso e poi nell’altro, ed esercizi di
flessione e distensione dei piedi alternativamente.
Le calze elastiche
Chi soffre di problemi veno-linfatici alle gambe può trarre grande giovamento da un
rimedio tradizionale ancora molto valido, le calze elastiche.
Esercitando una pressione esterna sulle vene superficiali, queste calze contrastano la
pressione venosa e la dilatazione dei vasi, favorendo il flusso di sangue verso il cuore e
aumentando l’efficacia della pompa muscolare. Devono essere a compressione graduata,
devono cioè esercitare una compressione diversa nei differenti punti della gamba:
massima alla caviglia e gradualmente decrescente risalendo lungo l’arto, senza
comprimere all’inguine e alla radice della coscia, così da ridurre il ristagno di sangue.
Devono adattarsi perfettamente alla forma della gamba e vanno indossate al mattino.
I risultati che si ottengono con l’uso delle calze possono essere ulteriormente migliorati
associando un trattamento farmacologico, soprattutto in quei periodi dell’anno in cui il
caldo rende difficile sopportare le calze elastiche.
Gambe e alimentazione: quali cibi scegliere?
La dieta per la salute delle gambe deve prevedere pochi grassi, meglio se di origine
vegetale. Evitare un eccesso di alimenti di origine animale ricchi di sodio.
Mangiare ogni giorno almeno tre porzioni di frutta e due porzioni di verdura (ricche di
magnesio e potassio).
Il sodio è un minerale che richiama acqua fuori dalle cellule, portandola tra cellula e
cellula. Così si formano gli edemi e quel fastidioso senso di pesantezza e gonfiore nelle
gambe, che sta a significare che è presente un eccesso di liquidi extra-cellulari. L’acqua
all’interno del corpo umano, in prevalenza, deve stare dentro le cellule! Per raggiungere
questo obiettivo occorre introdurre alimenti ricchi di potassio e poveri di sodio. Sono da
preferire cibi ricchi di:
• vitamina C (broccoli, cavoli a foglia, peperoni, arance, kiwi, pompelmo), che mantiene
elastici vene e capillari
• bioflavonoidi (frutti di bosco e di sottobosco) che
aumentano la resistenza dei capillari e regolano la loro
permeabilità
• potassio (albicocche, ananas, banane, ribes, ciliegie,
prezzemolo,spinaci, broccoli, carote) per eliminare i liquidi
in eccesso
• pesce (sogliola, polpo, calamari, merluzzo)
• carne (sia rossa che bianca) nelle giuste quantità
• riso e pasta, meglio se integrali
• alimenti che contengono la rutina, che mantiene le vene
elastiche,come agrumi e grano saraceno
• formaggi freschi, yogurt e latte magro
• uova fresche alla coque
• olio extra vergine crudo
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pesce (sogliola, polpo, calamari, merluzzo)
carne (sia rossa che bianca) nelle giuste quantità
riso e pasta, meglio se integrali
alimenti che contengono la rutina, che mantiene le vene
elastiche,come agrumi e grano saraceno
• formaggi freschi, yogurt e latte magro
• uova fresche alla coque
• olio extra vergine crudo
I farmaci: una soluzione efficace per il problema delle gambe gonfie e pesanti
Il trattamento farmacologico è sempre indicato sia nelle fasi precoci della malattia,sia in
quelle più avanzate e come valido supporto della terapia chirurgica e sclerosante.
I farmaci possono migliorare e ripristinare la funzione delle vene. Esistono vari tipi di
farmaci che vengono prescritti dopo avere individuato le caratteristiche di ogni singolo
caso clinico. Alcuni farmaci, cosiddetti "flebotropi" (capaci di migliorare le condizioni e la
funzione delle vene), appartenenti alla famiglia dei bioflavonoidi, agiscono direttamente
rinforzando le funzioni delle pareti venose, favorendo la circolazione e riducendo
rapidamente il gonfiore, il senso di pesantezza e il dolore, tipici della malattia.
Sono consigliabili trattamenti ciclici che precedano i periodi di alta temperatura, come
l'estate. Paradossalmente anche durante l'inverno possono comparire sintomi da
insufficienza venosa, soprattutto in quelle persone che vivono o lavorano in ambienti
eccessivamente riscaldati.
A cura di Antonio Sellitti e Angelo Di Filippo