Volume 33 – Number 1 – February 2013
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Volume 33 – Number 1 – February 2013
Volume 33 – Number 1 – February 2013 Contents Review article Role of 18F-FDG PET-CT in head and neck squamous cell carcinoma Ruolo della PET-CT con 18F-FDG nel carcinoma squamoso del distretto testa-collo P. Castaldi, L. Leccisotti, F. Bussu, F. Miccichè, V. Rufini ........................................................................... pag. 1 Head and neck Head and neck cancer. An aetiopathogenetic study of non-endemic lymphoepithelioma Tumori della testa e del collo. Studio eziopatogenetico di linfoepiteliomi non endemici F.G. Casco, M.J. Ríos, M. de Miguel, T. González, A.M. Moreno Fernández, H. Galera-Ruiz , R. González-Cámpora, R. Drut, C. Bacchi, H. Galera-Davidson ....................................................................................................... » 9 Predictive factors for postoperative wound complications after neck dissection I fattori prognostici per le complicanze della ferita chirurgica dopo svuotamento linfatico del collo R. Pellini, G. Mercante, C. Marchese, V. Terenzi, I. Sperduti, V. Manciocco, P. Ruscito, G. Cristalli, P. Marchesi, B. Pichi, G. Spriano ................................................................................................................. » 16 Otology Role of auditory brain function assessment by SPECT in cochlear implant side selection Studio della funzione uditiva corticale mediante SPECT per la scelta di lato negli impianti cocleari W. Di Nardo, S. Giannantonio, D. Di Giuda, E. De Corso, L. Schinaia, G. Paludetti.................................... » 23 Audiology Identifying congenital hearing impairment: preliminary results from a comparative study using objective and subjective audiometric protocols Ipoacusia neurosensoriale congenita: risultati preliminari di uno studio comparativo che ha confrontato protocolli audiometrici oggettivi e soggettivi A. Ciorba, S. Hatzopoulos, J. Petruccelli, M. Mazzoli, A. Pastore, K. Kochanek, P. Skarzynski, A. Wlodarczyk, H. Skarzynski ................................................................................................................................................ » 29 Rhinology Computational fluid dynamics: a suitable assessment tool for demonstrating the antiobstructive effect of drugs in the therapy of allergic rhinitis La dinamica computerizzata dei fluidi: uno strumento valido per la dimostrazione dell’efficacia dei farmaci sull’ostruzione respiratoria nasale nella terapia della rinite allergica N. Achilles, N. Pasch, A. Lintermann, W. Schröder, R. Mösges................................................................... » 36 Sleep disorders Efficacy and safety of maxillomandibular advancement in treatment of obstructive sleep apnoea syndrome Risultati dell’avanzamento maxillo-mandibolare nel trattamento della sindrome delle apnee ostruttive del sonno M. Giarda, M. Brucoli, F. Arcuri, R. Benech, A. Braghiroli, A. Benech ......................................................... » 43 Letter to the Editor Reply to: “The ENT’s role in sinus lift management doesn’t need misleading messages” Replica a: “Il ruolo dello Specialista ORL nella gestione del grande rialzo sinusale non necessita di messaggi fuorvianti” G. Felisati, R. Borloni, M. Chiapasco, P. Lozza, P. Casentini, C. Pipolo ...................................................... 47 Clinical techniques and technology The use and role of the Ambulatory Phonation Monitor (APM) in voice assessment Ruolo e utilizzo clinico dell’Ambulatory Phonation Monitor (APM) nella gestione della voce A. Nacci, B. Fattori, V. Mancini, E. Panicucci, F. Ursino, F.M. Cartaino, S. Berrettini .................................. » 49 Case series and reports Cochlear implant in incomplete partition type I L’impianto cocleare nei pazienti con partizione incompleta tipo I S. Berrettini, F. Forli, A. De Vito, L. Bruschini, N. Quaranta .......................................................................... » 56 Unusual presentation of obstructive sleep apnoea syndrome due to a giant mandible osteoma: case report and literature review Presentazione atipica di una sindrome delle apnee ostruttive notturne causata da un osteoma gigante della mandibola: presentazione del caso e revisione della letteratura A. Tarsitano, C. Marchetti ............................................................................................................................. » 63 History corner The superior laryngeal nerve injury of a famous soprano, Amelita Galli-Curci La lesione del nervo laringeo superiore di una famosa cantante, Amelita Galli-Curci R. Marchese-Ragona, D.A. Restivo, I. Mylonakis, G. Ottaviano, A. Martini, R.T. Sataloff, A. Staffieri ......... » 67 Calendar of events - Italian and International Congresses and Courses.............................................. » 72 REVIEW ARTICLE Role of 18F-FDG PET-CT in head and neck squamous cell carcinoma Ruolo della PET-CT con 18F-FDG nel carcinoma squamoso del distretto testa-collo 1* 1* 3 1 P. CASTALDI , L. LECCISOTTI , F. BUSSU, F. MICCICHÈ , V. RUFINI 1 2 3 Institute of Nuclear Medicine, Institute of Otolaryngology, Institute of Radiotherapy, Università Cattolica del Sacro Cuore, Rome, Italy RIASSUNTO In questa review è analizzato il ruolo della PET-CT nei carcinomi squamosi del distretto testa-collo in fase di stadiazione, nella pianificazione del trattamento radiante, nella valutazione della risposta al trattamento radio-chemioterapico e nel follow-up, tenendo conto dei dati attualmente disponibili, delle questioni controverse e delle future applicazioni cliniche. In fase di stadiazione, è 18 ampiamente riconosciuto il ruolo della PET-CT con F-FDG nella valutazione del coinvolgimento linfonodale, nonché nella esclusione della presenza di metastasi a distanza e di tumori primitivi sincroni. Nella valutazione della risposta al trattamento, 18 l’elevato valore predittivo negativo della F-FDG PET-CT, effettuata almeno 8 settimane dopo la fine del trattamento radiochemioterapico, consente di evitare in molti pazienti inutili procedure diagnostiche invasive nonché la dissezione del collo, con conseguente significativo impatto clinico. D’altra parte, in questa fase il basso valore predittivo positivo della metodica, causato dai possibili falsi positivi secondari alla concomitante flogosi post-attinica, deve essere tenuto in particolare considerazione prima di prendere una decisione clinica. Dati controversi sono attualmente disponibili sul ruolo dell’imaging PET durante il trattamento radio18 chemioterapico. Negli ultimi anni, è emerso il ruolo prognostico della F-FDG PET-CT nei carcinomi a cellule squamose del distretto testa-collo, così come l’utilità di questa tecnica nella valutazione del volume del tumore per la pianificazione del trattamento radiante. Inoltre, nuove prospettive provengono dall’impiego dei nuovi radiofarmaci PET che potrebbero fornire notevoli 18 informazioni su caratteristiche biologiche specifiche del tumore, superando di conseguenza i noti limiti del F-FDG. Parole chiave: 18 F-FDG • PET-CT • Carcinoma squamoso • Tumori di testa e collo Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:1-8 HEAD AND NECK Head and neck cancer. An aetiopathogenetic study of non-endemic lymphoepithelioma Tumori della testa e del collo. Studio eziopatogenetico di linfoepiteliomi non endemici 1 2 2 3 2 45 F.G. CASCO , M.J. RÍOS , M. DE MIGUEL , T. GONZÁLEZ , A.M. MORENO FERNÁNDEZ , H. GALERA-RUIZ , 26 7 8 2 R. GONZÁLEZ-CÁMPORA , R. DRUT , C. BACCHI , H. GALERA-DAVIDSON 1 2 Servicio de Anatomía Patológica, Hospital Infantil del Niño Jesús, Madrid, Spain; Departamento de Citología e 3 Histología Normal y Patológica, Facultad de Medicina, Universidad de Sevilla, Spain; Servicio de Anatomía Patológica, 4 Hospital Infanta Margarita, Cabra, Córdoba, Spain; Servicio de Otorrinolaringología, Hospital Universitario Virgen 5 6 Macarena, Sevilla, Spain; Departamento de Cirugía, Facultad de Medicina, Universidad de Sevilla, Spain; Servicio de 7 Anatomía Patológica, Hospital Universitario Virgen Macarena, Sevilla, Spain; Servicio de Anatomía Patológica, Hospital 8 Sor María Ludovica, La Plata, Buenos Aires, Argentina; Consultoría en Patología, Sao Paulo, Brazil RIASSUNTO Scopo del nostro studio è stato confrontare i risultati dell’analisi eziopatogenetica sul carcinoma nasofaringeo non endemico (NPC) in pazienti europei e del Sud America ed in particolare determinare l’incidenza di cellule tumorali positive per Epstein-Barr Virus (EBV) nelle due diverse popolazioni. Sono stati inoltre analizzati i dati clinici (età, sesso e caratteristiche dell’insorgenza della malattia) al fine di evidenziare analogie e differenze nel confronto con i dati abitualmente rilevati nelle ampie casistiche disponibili. Sono stati analizzati un totale di 50 casi di NPC: 24 da ospedali europei e 26 da ospedali Sud Americani. La marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain-Barr virus è stata ottenuta mediante ibridizzazione in situ. L’espressione della proteina latente di membrana (LMP1), è stata invece misurata mediante analisi immunoistochimica. Nei pazienti europei è stata osservata un’incidenza più alta di NPC nei casi di età superiore a 40 anni, nei pazienti del Sud America, invece, l’incidenza era maggiore nei casi di età inferiore/uguale a 40 anni di età. In 31 pazienti sono state riscontrate metastasi latero-cervicali linfonodali (di cui l’84.6% provenivano dal Sud America). Il 72% dei campioni è risultato positivo alla marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain-Barr virus, con un’incidenza più alta nei casi di NPC di tipo 3. L’EBV è stato rilevato nella gran parte delle cellule epiteliali dei campioni provenienti sia dagli ospedali europei che sud americani (75% vs. 69.2%). Una correlazione statisticamente significativa è stata riscontrata fra la positività alla marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain-Barr virus e le origini del paziente (p = 0.0001). L’espressione della LMP1 è stata rilevata nel 64% dei pazienti. In conclusione la detezione della marcatura nucleare dell’RNA codificato dall’Epstain Barr Virus mediante ibridizzazione è la metodica più sensibile per dimostrare la presenza di EBV nei campioni tumorali. In nessuna delle popolazioni studiate si è osservata una incidenza più alta, statisticamente significativa, di EBV, evidenziata, invece, nei pazienti con NPC di tipo 3. La diagnosi istologica definitiva è stata raggiunta prima negli ospedali Europei piuttosto che in quelli sud americani, nei quali alla diagnosi erano più frequentemente presenti metastasi laterocervicali, indicative di uno stadio tumorale più avanzato al momento dell’inizio del trattamento. PAROLE CHIAVE: Carcinoma nasofaringeo (NPC) • Caucasico • Epstein-Barr virus (EBV) • LMP1 Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:9-15 HEAD AND NECK Predictive factors for postoperative wound complications after neck dissection I fattori prognostici per le complicanze della ferita chirurgica dopo svuotamento linfatico del collo 1 1 1 1 2 1 1 R. PELLINI , G. MERCANTE , C. MARCHESE , V. TERENZI , I. SPERDUTI , V. MANCIOCCO , P. RUSCITO , 1 1 1 1 G. CRISTALLI , P. MARCHESI , B. PICHI , G. SPRIANO 1 Department of Otolaryngology, Head and Neck Surgery. National Cancer Institute Regina Elena, Rome, Italy; 2 Biostatistics-Scientific Direction, National Cancer Institute Regina Elena, Rome, Italy RIASSUNTO L’obiettivo di questo studio retrospettivo è stato quello di valutare i fattori di rischio per le complicanze della ferita chirurgica dopo svuotamento linfonodale del collo. Dal 2006 al 2009, 119 pazienti con carcinoma squamoso delle prime vie aero-digestive sono stati sottoposti a svuotamento del collo presso l’Istituto Nazionale Tumori di Roma. Le complicanze della ferita chirurgica sono state classificate in maggiori e minori al fine di identificare i fattori di rischio delle stesse. Il 20.2% dei pazienti ha presentato complicanze della ferita chirurgica nel postoperatorio con una probabilità individuale che variava dal 2% al 34.1% a seconda dei fattori di rischio. La chemio-radioterapia preoperatoria e il tipo di svuotamento del collo (radicale o radicale modificato) sono associati ad un rischio aumentato (p ≤ 0.05) di complicanze maggiori della ferita chirurgica in pazienti trattati per carcinoma squamoso delle prime vie aero-digestive. PAROLE CHIAVE: Svuotamento linfonodale del collo • Complicanze • Testa e collo • Chemioradioterapia Acta Otorhinolaryngol 2013;33:16-22 OTOLOGY Role of auditory brain function assessment by SPECT in cochlear implant side selection Studio della funzione uditiva corticale mediante SPECT per la scelta di lato negli impianti cocleari 1 1 2 1 1 1 W. DI NARDO , S. GIANNANTONIO , D. DI GIUDA , E. DE CORSO , L. SCHINAIA , G. PALUDETTI 1 2 Institute of Otorhinolaryngology, Institute of Nuclear Medicine, Catholic University of the Sacred Heart, Rome, Italy RIASSUNTO La valutazione preoperatoria, le indicazioni all’impianto cocleare e le aspettative in termini di risultati funzionali post-operatorie rappresentano ancora problematiche di difficile soluzione nei pazienti adulti sordi pre-linguali. Lo scopo di questo lavoro è quello di verificare l’utilità della SPECT nella valutazione pre-operatoria di un gruppo di pazienti preverbali adulti candidati all’impianto cocleare. Sette sordi profondi preverbali sono stati sottoposti a SPECT cerebrale previa iniezione di 740 MBq di 99mTc-HMPAO in condizioni basali e di stimolazione acustica multi-frequenziale bilaterale e simultanea, con acquisizione di 6 tomogrammi sagittali per ambedue le cortecce temporali di ciascun paziente. I dati ottenuti hanno evidenziato una asimmetria interemisferica dell’estensione e dell’intensità di attivazione delle aree temporali stimolate. Un solo paziente ha mostrato una scarsa attivazione corticale dopo stimolazione acustica, che si è dimostrata del tutto coerente con i dati della valutazione clinica del soggetto, gravemente deficitario dal punto di vista uditivo e linguistico, mettendo in seri dubbi l’opportunità di eseguire l’impianto cocleare. Coerentemente con i dati di attivazione cerebrale ottenuti, gli altri pazienti sono stati impiantati prediligendo il lato che si attivava maggiormente in risposta allo stimolo acustico. Valutando il guadagno nelle prestazioni di percezione uditiva, si è potuto apprezzare una correlazione tra attività corticale dimostrata dalla SPECT e performance uditive, e tra performance funzionali postoperatorie ed attivazione dei tomogrammi temporali sagittali più mediali, corrispondenti alle medie-alte frequenze. Alla luce di queste considerazioni, noi riteniamo che la SPECT possa essere considerata nella valutazione dei pazienti ipoacusici candidati all’impianto cocleare, e che rivesta un ruolo di primaria importanza nella valutazione funzionale della corteccia uditiva dei pazienti preverbali, pur essendo necessari ulteriori studi per definirne l’effettiva utilità. Ulteriori sviluppi di questa tecnica si potranno avere con l’utilizzo della stimolazione elettrica trans-timpanica del promontorio, che potrebbe offrire così la possibilità di studiare anche i soggetti completamente sordi, la cui valutazione è difficoltosa con le metodiche audiologiche attuali. Parole chiave: SPECT cerebrale • Impianto cocleare • Attivazione corteccia cerebrale • Ipoacusia preverbale Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:23-28 AUDIOLOGY Identifying congenital hearing impairment: preliminary results from a comparative study using objective and subjective audiometric protocols Ipoacusia neurosensoriale congenita: risultati preliminari di uno studio comparativo che ha confrontato protocolli audiometrici oggettivi e soggettivi 1 1 2 1 1 3 A. CIORBA , S. HATZOPOULOS , J. PETRUCCELLI , M. MAZZOLI , A. PASTORE , K. KOCHANEK , P. 3 3 3 SKARZYNSKI , A. WLODARCZYK , H. SKARZYNSKI 2 1 ENT and Audiology Department, University of Ferrara, Italy; Department of Mathematical Sciences, Worcester Polytechnic Institute, USA; 3 Institute of Pathology and Physiology of Hearing, Warsaw, Poland RIASSUNTO Obiettivo del nostro studio è stato confrontare protocolli di valutazione uditiva oggettivi e soggettivi nei bambini e valutare la perdita uditiva anche in rapporto alle frequenze, mediante il confronto tra i dati ottenuti attraverso l’utilizzo dei potenziali evocati uditivi di stato stazionario (ASSR), i potenziali evocati uditivi del tronco encefalico (ABR), le emissioni otoacustiche (OAE) e l’audiometria a riposte condizionate (COR). Sono stati inclusi in questo studio trentacinque bambini ipoacusici (20 maschi e 15 femmine) di età compresa tra 14 mesi e 4 anni. I valori di soglia uditiva sono stati valutati attraverso l’utilizzo di questi protocolli: ASSR, ABR, OAE e COR. I valori di soglia ottenuti mediante COR e ASSR mostrano una correlazione significativa nella maggior parte delle frequenze testate. Dall’analisi dei dati si è riscontrato che la valutazione della soglia mediante COR segue il modello degli altri due metodi elettrofisiologici (ABR, ASSR). Tuttavia l’analisi di correlazione non permettere una valutazione della precisione di queste stime. Considerando che le variabili ASSR mostrano valori di correlazione più alti con l’ABR rispetto al COR, potrebbe essere vantaggioso utilizzare le ASSR per ottenere informazioni di soglia più precise, anche in merito alle diverse frequenze. Parole chiave: Ipoacusia neurosensoriale • Otoemissioni (OAE) • Potenziali evocati uditivi di stato stazionario (ASSR) • Potenziali evocati uditivi (ABR) • Audiometria a risposte condizionate (COR) Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:29-35 RHINOLOGY Computational fluid dynamics: a suitable assessment tool for demonstrating the antiobstructive effect of drugs in the therapy of allergic rhinitis La dinamica computerizzata dei fluidi: uno strumento valido per la dimostrazione dell’efficacia dei farmaci sull‘ostruzione respiratoria nasale nella terapia della rinite allergica 1 2 3 3 1 N. ACHILLES , N. PASCH , A. LINTERMANN , W. SCHRÖDER , R. MÖSGES 1 Institute of Medical Statistics, Informatics and Epidemiology (IMSIE), University Hospital of Cologne, Germany; 2 3 Otolaryngologist Practice, Aachen, Germany; Institute of Aerodynamics, RWTH Aachen, Germany RIASSUNTO Il primo obiettivo della presente review sistematica è quello di un’esposizione concisa delle precedenti aree di applicazione della fluidodinamica computazionale (CFD), ed in seconda istanza dimostrare la validità della metodica nella realizzazione di immagini tridimensionali che mostrino gli effetti dei farmaci sulla mucosa nasale. Inoltre viene accuratamente descritta la possibilità di visualizzare in tre dimensioni l’effetto decongestionante degli steroidi nasali e degli antistaminici nella terapia della rinite allergica. Agli albori dello sviluppo della metodica la CFD veniva unicamente usata sia per dimostrare condizioni fisiologiche e fisiopatologiche di flusso aereo nasale, sia come supporto nel planning pre-operatorio e nel controllo postoperatorio degli esiti della rino-chirurgia. I primi studi che hanno visto l’applicazione della CFD si sono concentrati sullo studio della fisiologia respiratoria, delle funzioni fondamentali del naso come l’umidificazione e il riscaldamento dell’aria inspirata, e dell’influenza delle modifiche fisiopatologiche sulla respirazione nasale. È stata studiata anche la possibilità di utilizzare modelli di flusso aereo nasale per predire l’efficacia di un eventuale chirurgia nasale. Lavori successivi si sono concentrati sulla visualizzazione in tre dimensioni degli effetti topici degli spray nasali in soggetti sani e in soggetti operati. L’utilizzo della CFD nel campo della rinite allergica ha rappresentato un approccio completamente nuovo alla problematica del trattamento dell’ostruzione respiratoria nasale. In due diversi trial clinici sono stati inclusi soggetti con storia clinica di rinite allergica in fase non sintomatica. I pazienti selezionati sono stati quindi sottoposti a provocazione nasale mediante polline di betullacee con l’intento di evocare la sintomatologia allergica. Il rendering 3-D effettuato dopo trattamento farmacologico ha mostrato una riduzione degli effetti della provocazione allergica sul flusso aereo nasale. Queste osservazioni sono state infine attribuite agli effetti decongestionanti rispettivamente dello steroide topico (monetasone furoato) e dell’antistaminico sistemico (levocetirizina) utilizzati. In conclusione la CFD rappresenta un esame non invasivo, preciso, affidabile ed obiettivo, capace di realizzare immagini in tre dimensioni che mostrano gli effetti dei farmaci utilizzati nella rinite allergica. Parole chiave: Fluidodinamica computazionale (CFD) • Simulazione del flusso aereo nasale • Rinite allergica • Ostruzione nasale • Steroidi topici • Mometasone furoato spray nasale, (MFNS) • Antistaminico • Levocetirizina Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:36-42 SLEEP DISORDERS Efficacy and safety of maxillomandibular advancement in treatment of obstructive sleep apnoea syndrome Risultati dell’avanzamento maxillo-mandibolare nel trattamento della sindrome delle apnee ostruttive del sonno 1 1 1 1 2 1 M. GIARDA , M. BRUCOLI , F. ARCURI , R. BENECH , A. BRAGHIROLI , A. BENECH 1 2 Maxillofacial Unit, Piemonte Orientale University; Novara, Italy; Sleep Medicine Unit, Veruno, Italy RIASSUNTO Obbiettivo del nostro studio è stato valutare l’efficacia dell’avanzamento maxillo-mandibolare come trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno negli adulti. Sedici pazienti sono stati studiati prima dell’intervento chirurgico, a sei mesi dopo l’intervento ed al follow-up. L’analisi includeva: l’endoscopia delle vie aeree superiori durante la manovra di Mueller, la cefalometria laterale, la polisonnografia e la scala della sonnolenza di Epworth. I risultati del trattamento chirurgico sono stati riportati in termini di successo chirurgico (riduzione superiore al 50% dell’ AHI con valori inferiori a 20 eventi / ora) e successo terapeutico (AHI <5 eventi / ora dopo l’intervento chirurgico) Al follow up (T2) tutti i pazienti avevano AHI <20 eventi / h con un “successo chirurgico” del 100%. Il tasso di “successo terapeutico” è stato del 37,5%, con 6 pazienti con un AHI <5 eventi / h. Il successo chirurgico e la stabilità a lungo termine dei risultati confermano l’efficacia e la sicurezza dell’avanzamento maxillo-mandibolare per il trattamento della OSAS. Tuttavia, un continuo follow-up di questi pazienti è necessario per controllare il loro stile di vita e di rilevare eventuali possibili recidive. Parole chiave: Avanzamento maxillo-mandibolare • Sindrome delle apnee ostruttive del sonno • Trattamento chirurgico dell’OSAS Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:43-46 LETTER TO THE EDITOR Reply to: “The ENT’s role in sinus lift management doesn’t need misleading messages” Replica a: “Il ruolo dello Specialista ORL nella gestione del grande rialzo sinusale non necessita di messaggi fuorvianti” 1 2 3 1 3 1 G. FELISATI , R. BORLONI , M. CHIAPASCO , P. LOZZA , P. CASENTINI , C. PIPOLO 1 2 Otorhinolaryngology Unit, Head and Neck Department, San Paolo Hospital, University of Milan; Oral and 3 Maxillofacial Surgery Unit, Istituto Stomatologico Italiano, Milan; Oral Surgery Unit, Head and Neck Department, San Paolo Hospital, University of Milan, Italy Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:47-48 CLINICAL TECHNIQUES AND TECHNOLOGY The use and role of the Ambulatory Phonation Monitor (APM) in voice assessment Ruolo e utilizzo clinico dell’Ambulatory Phonation Monitor (APM) nella gestione della voce 1 A. NACCI, B. FATTORI, V. MANCINI, E. PANICUCCI , F. URSINO, F.M. CARTAINO, S. BERRETTINI 1 ENT, Audiology and Phoniatric Unit, Department of Neurosciences, University of Pisa, Italy; Department of Experimental Pathology, University of Pisa, Italy RIASSUNTO Il carico vocale gioca un ruolo significativo nel causare disturbi della voce ed influenzare la risposta al trattamento. Per questa ragione molti ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione su come viene utilizzata la voce soprattutto quando aumenta il carico vocale e quindi durante le ore lavorative. La maggior parte degli studi sono stati effettuati sulla base della registrazione di parametri vocali per brevi periodi utilizzando dei microfoni. I primi strumenti prodotti, registravano pochi parametri vocali solo per alcune ore e l’utilizzo di microfoni poneva problemi non soltanto di privacy ma anche problemi relativi al rumore di fondo ed alla voce di soggetti vicini. Recentemente sono stati sviluppati microprocessori capaci di monitorare la voce per l’intera giornata utilizzando come sensori vocali, accelerometri miniaturizzati. L’ultima versione prodotta e recentemente messa in commercio è l’Ambulatory Phonation Monitor (APM) (KayPENTAX, Lincoln Park, NJ), strumento capace di registrare diversi parametri vocali per oltre 18 ore e di fornire una serie di elaborazioni grafiche delle variazioni di tali parametri nel tempo di registrazione. In particolare l’APM permette di registrare il carico vocale attraverso la misurazione del “cycle dose” e del “distance dose”, stima l’intensità vocale (dB sound pressure level [SPL]), la frequenza fondamentale ed il tempo fonatorio totale. In questo lavoro viene descritto l’APM, l’accelerometro utilizzato come sensore vocale, l’importanza della sua calibrazione ed i parametri da esso registrati. In particolare verranno descritti il phonation time, le variazioni di frequenza e intensità vocale, la densità di fonazione ed il vocal dose. Inoltre verrà descritto il ruolo dell’APM nello studio della voce e le sue potenziali applicazioni cliniche sulla base sia dei pochi dati esistenti in letteratura, sia sulla base della nostra esperienza su gruppi di insegnanti eufonici e disfonici. Parole chiave: Sistema portatile ambulatoriale per il monitoraggio della voce • APM • Carico vocale • Dosi vocali • Tempo totale fonatorio • Parametri della voce Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:49-55 CASE SERIES Cochlear implant in incomplete partition type I L’impianto cocleare nei pazienti con partizione incompleta tipo I 1 1 1 1 2 S. BERRETTINI , F. FORLI , A. DE VITO , L. BRUSCHINI , N. QUARANTA 1 2 ENT Audiology and Phoniatrics Unit, Neuroscience Department, University of Pisa, Italy; Department of Ophthalmology and Otolaryngology, ENT Unit “G.Lugli” University of Bari, Italy RIASSUNTO In questo articolo vengono descritte le problematiche e i risultati riguardanti la procedura di impianto cocleare in quattro pazienti affetti da partizione incompleta tipo I, sottoposti ad impianto cocleare nel nostro reparto. Le problematiche pre-operatorie, chirurgiche, di mappaggio e riguardanti il follow-up, così come i risultati vengono affrontate e discusse. I casi riportati nel presente articolo confermano che la procedura di impianto cocleare in pazienti affetti da partizione incompleta tipo I può rappresentare una sfida per i teams che si occupano di impianto cocleare. I risultati sono variabili, ma in molti casi soddisfacenti e sono soprattutto in relazione al posizionamento intra-cocleare dell’elettrodo e ai residui neurali. Inoltre in alcuni casi i risultati possono essere fortemente condizionati dall’associazione di anomalie del nervo acustico e dalla presenza di disabilità associate alla sordità. Parole chiave: Impianto cocleare • Gusher • Partizione incompleta • Malformazioni dell’orecchio interno Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:56-62 CASE REPORT Unusual presentation of obstructive sleep apnoea syndrome due to a giant mandible osteoma: case report and literature review Presentazione atipica di una sindrome delle apnee ostruttive notturne causata da un osteoma gigante della mandibola: presentazione del caso e revisione della letteratura A. TARSITANO, C. MARCHETTI Maxillofacial Surgery Unit, Policlinico S. Orsola-Malpighi, “Alma Mater Studiorum”, University of Bologna, Italy RIASSUNTO Gli osteomi dei mascellari sono lesioni ossee costituite da matrice ossea compatta e spongiosa che si accresce in maniera incontrollata. La patogenesi non è ben conosciuta. Queste lesioni sono state variamente considerate come neoplasie, neoformazioni di natura reattiva risultanti da trazioni muscolari sul periostio, o secondarie a traumi. In questo articolo presentiamo un caso atipico di osteoma gigante della mandibola dislocante la parete laterale del faringe e causante un’interferenza con la respirazione notturna del paziente. L’unicità di questo caso è correlata, oltre che alle dimensioni dell’osteoma, alla sintomatologia di presentazione, compatibile con un quadro di sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Di seguito riportiamo la nostra esperienza nella diagnosi, trattamento e follow-up di questo caso. Esami polisonnografici TC e morfologico-volumetrici dello spazio aereo posteriore sono stati di utile ausilio per l’identificazione dell’eziologia e la valutazione degli outcomes successivi al trattamento. Parole chiave: Sindrome delle apnee ostruttive del sonno • Osteoma gigante • Tumori mandibolari Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:63-66 HISTORY CORNER The superior laryngeal nerve injury of a famous soprano, Amelita Galli-Curci La lesione del nervo laringeo superiore di una famosa cantante, Amelita Galli-Curci 1 2 1 1 3 4 R. MARCHESE-RAGONA , D.A. RESTIVO , I. MYLONAKIS , G. OTTAVIANO , A. MARTINI , R.T. SATALOFF , 1 A. STAFFIERI 1 2 Otolaryngology Section, Department of Neurosciences, Padova University, Padova, Italy; Department of 3 Neurology, “Nuovo Garibaldi” Hospital, Catania, Italy; Institute of Otosurgery and ENT, Department of 4 Neurosciences, Padova University, Padova, Italy; Department of Otolaryngology, Head and Neck Surgery, Senior Associate Dean for Clinical Academic Specialties, Drexel University College of Medicine, Philadelphia, PA, USA RIASSUNTO Il nervo laringeo superiore (SLN) riceve generalmente un minor interesse clinico rispetto al nervo laringeo ricorrente, e qualcuno lo descrive come il nervo ‘trascurato’ nella chirurgia della tiroide, pur tuttavia una sua lesione può causare disabilità anche significative. Il ramo esterno del SLN è l’unico ramo motore del muscolo cricotiroideo, che aumenta la tensione della corda vocale omolaterale durante la fonazione ad alta frequenza, soprattutto nelle donne e nei professionisti della voce. Danni a questo nervo possono manifestarsi con la paralisi del muscolo cricotiroideo. I sintomi clinici di una lesione del SLN comprendono la raucedine e una voce soffiata, la necessità di schiarirsi frequentemente la gola, la fatica vocale o il diminuito range di frequenza vocale, soprattutto quando si innalza la frequenza della voce. La paralisi del SLN può essere un problema significativo per quei professionisti le cui carriere dipendono, in larga misura, da una completa estensione vocale. La famosa cantante d’opera, Amelita Galli-Curci, subì una lesione al SLN durante una tiroidectomia, con conseguenze drammatiche. PAROLE CHIAVE: Tiroidectomia • Nervo laringeo superiore • Cantante d’opera • Turbe della voce Acta Otorhinolaryngol Ital 2013;33:67-71