Materiali di Rosanna Zerbato

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Materiali di Rosanna Zerbato
IL DIRITTO ALL’ESPLORAZIONE
Bisogni bambini e rischi adulti
Brescia, 2 marzo 2013
.
A cura di Rosanna Zerbato
.
Parliamo di un diritto, quello di
esplorare, che presuppone un dentro,
di cui, anche, abbiamo bisogno.
Possiamo scorrere fuori, explorare,
se
abbiamo sperimentato un interno,
fatto di dipendenza e cura, di
continuità e ripetizione, di routine
conosciute e prevedibili.
Il diritto a uscire, scorrere
DA e SE
Dipendenzacura
VERSO … per
sperimentare
Autonomia
Discontinuità
Varietà
Novità
Continuità
Imprevisto
Porsi domande
Soluzione di problemi
Restare ed esplorare, continuità e discontinuità,
dentro e fuori, diritti dei bambini
Continuità e discontinuità esigenze fondamentali di
bambine e bambini per crescere armoniosamente.
L’eccesso o la mancanza di esperienze e vissuti che
generano continuità e omogeneità o discontinuità e
imprevisto sono entrambe condizioni di svantaggio per un
essere in crescita.
In ambito educativo c'è necessità di un continuo
che si realizza nel discontinuo e di un discontinuo
che muove interesse a partire da un continuo
sperimentato.
Raccomandazioni …
Un bambino molto piccolo ha bisogno di sentirsi vicino un
adulto sollecito e pronto a prendersi cura di lui.
Un bambino molto piccolo ha altrettanto bisogno di
sentirsi capace, di imparare a conoscere le proprie risorse,
di sperimentare che ci sono cose che sa fare e problemi
che sa risolvere.
Contare su qualcuno e su se stesso, il piacere di essere
amato e il piacere di fare… sono due facce della stessa
medaglia.
Maurizia Gasparetto
Il bisogno di continuità
Il nuovo essere umano in condizione di dipendenza può
avere continuità nella linea della propria vita, …invece
di un continuo ricominciare… se sperimenta continuità
nelle cure (ambiente facilitante)- Winnicott
È la continuità dell’esperienza - il continuum
sperimentale - che sta alla base… della formazione
delle abitudini, Dewey
…della formazione delle strutture concettualiBruner -Gardner
Il diritto alla Discontinuità…
… il diritto a sperimentare il nuovo
La possibilità di apprendere prende avvio dall’incontro
con il nuovo e pone le sue basi su esperienze di continuità
di buone cure da parte dell’oggetto materno…l’incertezza,
la frustrazione…lascia spazio alla curiosità, all’interesse.
Sul confine verso l’espansione: a partire dalla singola area
di sviluppo l’introduzione di un modello o un esempio
prossimale ma diverso, vicino e nel contempo
sufficientemente lontano provoca movimento e
cambiamento
L’imprevisto, se su un terreno di sicurezza, rompe la
ripetizione e apre a riaggiustamenti
Il bisogno di rischio e di avventura
Il bambino è mosso da una naturale curiosità per il
nuovo, è portato ad andare incontro alla natura, con i
suoi imprevisti, con i suoi misteri, a volte anche con i
suoi pericoli e nel fare questo si “misura”,
sperimenta i propri limiti e le proprie potenzialità,
vive e impara a modulare le sue emozioni.
Misurarsi con il rischio promuove l’autonomia e
l’autostima: è necessaria una giusta dose di
sperimentazione “avventurosa” per conoscere le
proprie possibilità in un contesto sicuro, per imparare
ad affrontare le paure.
Il vero ambiente dell’uomo
è costituito da quelle cose che
effettivamente lo mutano.
John Dewey
Esplorare è aprire le porte all’imprevisto
…una
volta facevo una camminata sul Catinaccio Rosengarten,
stavo assorto nelle mie cose e poi ho preso anche un po’ la
corsa, perché avevo oltrepassato un valico, e andavo giù un
po’ a capofitto, sono inciampato, e come sono inciampato un
grosso sasso ha mosso altri sassi e da dietro ad un macigno
inaspettatamente si è sollevata questa nuvola, … era tutto un
frullio di cardellini argentati dietro un masso, e questo per
banalmente un inciampare, uno sbaglio… e poi
improvvisamente un sollevarsi, un battito d’ali, un frullare,
tutto un altro movimento che mi faceva venire in mente una
cosa che dice un bravo scrittore, un carinziano che vive a
Parigi che si chiama Peter Hack, che dice “me ne correvo a
capofitto in un sentiero e poi come inciampai ci fu una
forma all’improvviso”, dall’inciampo, una forma …
“Paolo Perticari”
L’atteso imprevisto
E’ necessario investire appunto su questa
dimensione che a me verrebbe da
chiamare di atteso imprevisto, nel senso
di Simon Weil, che dice che i beni più
preziosi non vanno troppo ricercati con lo
sforzo e con il progetto, vanno piuttosto
attesi, nell’occasione che si sa cogliere nel
tempo che si sta vivendo.
Paolo Perticari
Dentro e fuori pasticciando
Bambine e bambini hanno la necessità di
pasticciare con oggetti, spazi, suoni, colori,
sensazioni tattili, tempi, ambienti naturali,
spazi cittadini, …
Devono poter sentirsi attivi sulla realtà, con
la possibilità di azione e trasformazione,
non solo da spettatori.
Il diritto a esplorare, ad avventurarsi,
interroga il ruolo dell’adulto
Partire dai bambini, osservare il gioco,
promuovere dall’interno;
Incoraggiare la presenza attiva dei bambini,
le scelte, la curiosità, le domande,
le soluzioni, i tentativi, gli errori;
Promuovere interazioni, co-costruzioni,
Negoziazioni;
Affiancare più che guidare, promuovendo
autonomie e scelte;
Dar valore al rischio e al divertimento;
Progettare a maglie larghe e in itinere.
Il diritto a esplorare, ad avventurarsi, interroga il
ruolo dell’adulto
avendo cura che tutti possano sperimentare
qualche successo;
condividendo l’emozione e il desiderio di
scoperta;
predisponendo contesti ricchi di
opportunità e offrendo possibilità e
informazioni per ampliamenti e
approfondimenti;
astenendoci dall’offrire soluzioni.
Il diritto a esplorare, ad avventurarsi,
interroga il Tempo
Lì ha ragione davvero Proust
quando dice che il tempo perduto
può diventare il tempo ritrovato, è
per definizione il tempo ritrovato.
Il tempo
Nelle modalità, che fanno dell’andar fuori
una risposta al diritto di esplorare, è
compreso il tipo di tempo che scandisce
l’esperienza, un ritmo che può impedire o
permettere l’attesa, la sosta, la pausa di
fronte all’imprevisto, che genera pensieri e
azioni.
Un tempo non preordinato e modulato,
invece, sui tempi dei bambini, sul “tempo
lumaca o il tempo ranocchia”.
Il diritto a esplorare, ad avventurarsi,
interroga la tipologia di attività
… mentre le idee guadagnate solo
intellettualisticamente rischiano di
rimanere inerti, quelle incarnate sono
idee vitali, capaci cioè di provocare un
movimento ...della vita della mente …
il corpo è la possibilità stessa del
pensiero.
(L. Mortari)
Il diritto a esplorare, ad avventurarsi,
interroga lo spazio
“Oggi i bambini hanno rari contatti col mondo
esterno. La vita scorre prevalentemente dentro il
chiuso delle abitazioni. Anche nelle istituzioni
formative rare sono le occasioni di frequentazione
degli ambienti, soprattutto quelli naturali. Invece
per la crescita, sia corporea sia cognitiva ed
affettiva il rapporto diretto con l’ambiente gioca
un ruolo fondamentale.”
Luigina Mortari
Per promuovere una sensibilità estetica per
gli enti e i fenomeni del mondo circostante
non è necessario avere l’opportunità di
esperire ambienti di particolare fascino,
piuttosto è necessario
imparare ad esplorare gli ambienti
quotidiani per affinare lo sguardo in modo
che nell’ordinario sia capace di cogliere il
meraviglioso che stupisce ed interroga il
nostro pensare.
(Luigina Mortari)
…
“In questo tempo piovoso il tessuto dei licheni
sembrava sottile; solitamente è fragile e si
sbriciola sotto i piedi. Ora, saturato di pioggia
che assorbe come una spugna, era diventato
profondo e elastico. Roger si divertiva a saggiare
la sua consistenza, abbassandosi sulle ginocchia
paffute per percepirlo, e correndo da una parte
all’altro saltando su e giù nel profondo,
resistente tappeto con strilli di piacere (...)
Se i fatti sono i semi che più tardi producono
conoscenza e saggezza, allora le emozioni e le
impressioni dei sensi costituiscono il terreno
fertile in cui i semi devono crescere. Gli anni
della prima infanzia sono il tempo per
preparare il suolo”
Rachel Carson (1998), The Sense of Wonder,
Esperienze avventurose
dove bambine e bambini
hanno incontrato e
si sono misurate/i
da protagoniste/i
con il non conosciuto
In città … uscire restando dentro…
Restare dentro uscendo …
Portare fuori da scuola
o fare del fuori una scuola della realtà;
Guidare i bambini fuori da scuola indicando e
mostrando
o farsi guidare per vedere con i loro occhi;
Prevedere ogni cosa per evitare imprevisti
o fare dell’imprevisto un’opportunità;
Uscire per far incontrare la città ai bambini o/e
per far incontrare la città coi bambini
Sotto Verona
Una caratteristica della nostra scuola è di vivere molto il
contesto territoriale in cui è situata, perciò un giorno alla
settimana è solitamente dedicato alle uscite in quartiere
che vengono sempre legate all’argomento che si sta
trattando: osservazioni sul mutamento stagionale,
orientamento, conoscenza di alcune botteghe ancora
esistenti in zona ….
Vicino alla scuola si trovano le mura antiche della città e
dal giardino si possono vedere i bastioni costituiti da
collinette erbose usate per le corse a piedi.
Di tanto in tanto si possono osservare alla base di queste
collinette alcuni cancelletti che lasciano intravedere dei
cunicoli che si addentrano nel terreno.
Assieme ai bambini ci siamo chiesti dove portavano,
cos’erano?
Elisabetta Venturini
Con i bambini abbiamo pianificato nel
dettaglio … in che modo si poteva
raggiungere il luogo, che cosa era
necessario portare, quali regole …
Tutti questi punti sono stati discussi nei
gruppi e noi insegnanti abbiamo lasciato
che fossero i bambini a trovare le soluzioni
che ritenevamo migliori.
In natura … rischio e sicurezza
Scegliere un modo di uscire che spalanchi la
porta ad “un imprevisto che diventa
opportunità, più che evento da evitare e
temere”.
L’adulto accompagnatore garantisce che
l’esperienza si realizzi in un ambito di
sicurezza, senza privare i bambini della
possibilità di risolvere problemi e trovarsi di
fronte alla necessità di trovare nuove
soluzioni.
L’errore stesso genera nuovi sviluppi e
permette talvolta ai bambini, come peraltro
agli scienziati, di intravedere nuove vie.
Ricordo un’uscita con un gruppo di
bambini di tre anni all’interno di un piccolo
bosco in città, i piccoli ci hanno guidato in
una strada inusuale e mai sperimentata,
per noi difficile da percorrere: i canali di
irrigazione del parco, sotto tunnel verdi e
tra labirinti di terra. Un inusuale punto di
vista ha aperto nuove visuali e incontri, che
per le strade battute non avremmo
intravisto.
L’esperienza del condurre ha
permesso ai bambini di parlarci in
modo nuovo di loro stessi e di
crescere in abilità, maturando e
lasciando scoprire coraggi o
titubanze, attenzioni e sviste,
originalità e imitazioni.
Rischio adulto … riflessioni
L'attenzione dei bambini è adesso rivolta ai bastoni,
corti e lunghi, trovati sul terreno. Li prendono, se li
mostrano, li maneggiano. Siamo un po’ preoccupate
ma decidiamo di permettere loro di tenerne uno per
ciascuno da utilizzare durante l'esplorazione
ricordando brevemente la regola del non farsi male
e di non far male agli altri.
E’ giusto dare fiducia ai loro gesti?
La decisione di dare a loro fiducia non è così
semplice ed immediata. Ci sentiamo un po’
combattute per la responsabilità della quale
sappiamo di essere investite, ma sentiamo di poter
dare questa possibilità che può permettere ai nostri
bambini di crescere, di “aprire” a quella zona dello
sviluppo prossimale che li porterà a nuove ed
impreviste competenze.
Avventura alla ricerca di un luogo
particolare con l’aiuto di una mappa
In questa logica, centrale non è
l’adulto accompagnatore, ma il
gruppo di bambini, nel quale
interazione e co-costruzione vanno
favorite e promosse, in un clima di
piacere e divertimento condiviso
anche dall’insegnante.
Il giardino aula esplorativa
Aprire le porte e gli occhi
Prevediamo progettualmente di far uscire i bambini nei
diversi spazi verdi del nido e della scuola, ogni giorno, in ogni
stagione; almeno un giorno la settimana l’attività può
sostituire altre esperienze proposte nella mattina.
Coinvolgiamo le famiglie, condividendo con loro i significati
della scelta e provvediamo con il loro aiuto ad un buon
equipaggiamento.
Osserviamo periodicamente cosa preferiscono, dove
giocano, quali attività svolgono i bambini, questi dati ci
dovranno guidare nella predisposizione di progetti a loro
sostegno.
Il giardino aula di esperienze ludiche
Aprire i cancelli
Non ci sono solo gli spazi giardino del nido o
della scuola, i bambini possono uscire
nei dintorni, per scoprire quel che li circonda
un prato con l’erba alta,
le aiuole fiorite della signora di fronte,
gli alberi spogli del parco,
le pozzanghere con il fango,
il negozio,
la biblioteca,
il cinema …
Se potessi influenzare la fata buona che, dicono,
regna sui battesimi di tutti i bambini,
le chiederei di donare a ciascuno un senso di
meraviglia talmente indistruttibile
da durare una vita intera, …
Se, senza questo dono da parte delle fate,
un bambino deve mantenere intatto il suo senso
di meraviglia,
ha bisogno della compagnia di almeno un adulto
capace di condividere questo senso, capace di
ritrovare in lui la gioia, il fascino, il mistero del
mondo nel quale viviamo»
Rachel Carson
“Dovremmo avanzare, anche
sul percorso più breve
con imperituro spirito
di avventura”
(Henry D. Thoreau, Camminare)
Autonomia:
educazione al rischio
Brescia 2 marzo 2013