Un posto per Zero - ICS San Martino di Lupari

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Un posto per Zero - ICS San Martino di Lupari
Un posto per
Zero
Illustrato dai bambini delle prime B e C
della scuola primaria Duca D’Aosta.
Liberamente tradotto dalla maestra Fabiola
anno scolastico 2009-2010
Testo originale: A place for Zero, Math adventure, Charlesbridge
Tanto, tanto tempo fa, molto, molto lontano da San Martino di Lupari c’era un regno parecchio singolare: Cifrelandia.
I suoi abitanti erano cifre. Sì, avete letto bene, cifre. 1, 2, 3, 4, 5, 6,
7, 8, 9. C’erano cifre di tutti i colori: rosse, gialle, verdi, arancione,
blu, viola…; cifre grandi e piccole; cifre grasse e magre, cifre vecchie
e giovani.
Cifrelandia era governata da due saggi sovrani: re Moltiplico e regina Addy, che sapevano far prosperare il loro Paese.
In questo, come
in
tutti i regni della fantasia,
viveva
inoltre
uno strano personaggio un po’ mago e un
po’ scienziato: Mastro
Contoallinfinito.
Contoallinfinito era il consigliere di fiducia
del re e colui che rimpinguava il numero
delle cifre di Cifrelandia. Lui faceva le nuove cifre e rinnovava le vecchie rendendole
più belle e più splendenti di prima. Per fare
tutti questi lavori si era costruito delle
strane macchine.
A Cifrelandia viveva anche il protagonista della nostra storia: Zero, l’unica cifra che non
aveva un’anima gemella.
Quando Mastro Contoallinfinito l’aveva creato, modellando il prezioso integrium, il materiale con il quale scolpiva le sue creature, non
aveva saputo trovargli alcuna mansione.
1
Così, re Moltiplico
ordinò
che
nessun altro Zero fosse fatto finché non si fosse
trovato per lui un
compito preciso.
Tutte le altre cifre
sapevano
a
cosa servivano e
qual era il loro
compito, ma Zero, senza alcuna occupazione, si sentiva proprio inutile.
Un giorno, mentre galleggiava tutto solo sulle acque tranquille di un
grazioso laghetto, sentì le altre cifre giocare felici all’Addizione nel
prato vicino.
Avrebbe voluto tanto giocare con loro ma a lui non era concesso
giocare all’Addizione perché non aveva niente da aggiungere.
Preso dallo sconforto e dalla rabbia disse a se stesso: -Sono stufo di
stare sempre da solo. Andrò a trovare Mastro Contoallinfinito al suo
laboratorio. Lui che mi ha creato
ed è la persona più intelligente del
regno,
riuscirà
a
trovare
un’occupazione anche per me-.
Detto fatto, partì.
Giunto al laboratorio fu accolto
benevolmente dal vecchio maestro
che sembrava lo stesse aspettando.
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-Benvenuto giovane Zero, capiti proprio nel momento giusto, mi
aiuteresti a trovare un modo più veloce e meno faticoso per fare i
numeri 1?Zero non capì che cosa il maestro stesse dicendo e come lui, un insignificante Zero, potesse aiutarlo, ma non osò dire nulla e annuì.
Mastro Contoallinfinito spiegò: -Caro giovanotto devi sapere che
fabbricare le cifre da 2 a 9 per me non è un problema perché c’è il
Numeratore, un marchingegno che io stesso ho costruito e di cui
vado molto fiero.
E’ sufficiente che io metta una manciata di numeri 1 sotto il tubo
aspirante del numeratore, questo li risucchia e dopo pochi secondi
di gran confusione emerge dalla bocca opposta della macchina un
nuovo numero.
Se metto sotto al tubo aspirante due 1, ne esce un vigoroso piccolo
2, (1+1=2); se invece di 1 ne metto tre, dall’altra parte esce un cicciottello piccolo 3 (1+1+1=3). Fare numeri 1, però, è un lavoro molto
più faticoso. Devo scalpellare l’integrium, lo speciale materiale di
cui sono fatte le cifre, per giorni e giorni prima di forgiare un nuovo
numero e ormai sono vecchio e stanco; non ce la faccio più a lavorare per ore con martello e scalpello.Zero ascoltò con attenzione tutte le spiegazioni del suo creatore e
poi dopo averci pensato un po’ e volendosi rendere utile, gli suggerì
di mettere un solo 1 sotto il tubo aspirante del Numeratore.
Contoallinfinito gli spiegò che il Numeratore era una macchina che
si rifiutava di lavorare se non aspirava almeno due cifre alla volta. Il
Numeratore infatti era uno strumento per addizionare. Da anni provava a mettere sotto al tubo aspirante un 1 assieme ad altre cifre
ma la “sua creatura” non era mai riuscita a fabbricare dei nuovi
numeri 1.
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Mentre parlava Mastro Contoallinfinito guardava Zero in uno strano
modo, quasi angelico, sembrava che qualche idea strampalata gli
balenasse per la testa. Poi, però, ritornando alla realtà esordì dicendo:- Gentile Zero, accompagneresti questo 1, che ho appena scolpito, sotto al tubo aspirante del numeratore? Mi raccomando mettilo
bello dritto e assicurati che sia proprio al centro.Mentre Zero eseguiva scrupolosamente il compito che gli era stato
assegnato, successe qualcosa di molto strano e inaspettato per lui.
Il Numeratore lo aspirò assieme all’1 che stava posizionando. Dopo
qualche secondo di intensa confusione, come per magia, dalla bocca
opposta del Numeratore uscirono prima lui e l’1 che era stato suo
compagno di viaggio e subito dopo un altro vigoroso giovane 1,
(1+0=1).
Ma-
stro
Contoal-
lin-
finito
era
entu-
sia-
sta.
Zero
lo
ave-
va
aiu-
tato a
ri-
sol-
vere
il problema sul quale da anni si arrovellava: fare nuovi numeri 1.
Per fabbricare nuovi 1 era sufficiente mettere sotto al tubo aspirante del numeratore un vecchio 1 e uno Zero e poi la macchina faceva tutto da sé.
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Zero, a sua volta era felice, perché aveva trovato un’occupazione,
ma non era completamente soddisfatto perché lui voleva fare qualcosa di unico che nessuno avesse mai fatto prima.
Così, salutato il maestro, a piccoli passi e con tanti pensieri in testa
si avviò verso casa ma … strada facendo gli venne una grande idea,
un’idea così grande che non riusciva neppure a sostenerla: -A N DRÒ
DA
RE
MOLTIPLICO
E
MI
FARÒ
MOLTI-
P L I C A R E -, perciò al primo bivio cambiò direzione e si diresse
verso il castello.
A Cifrelandia tutti sapevano che Re Moltiplico possedeva una strana
macchina il Moltiplicatore. Solo lui poteva e sapeva usarla. Il Moltiplicatore spesso sputava strane cifre in successione che nessuno
era in grado di leggere e spiegare, nemmeno il sapiente Contoallinfinito. Per questo, nel paese, non si osava parlare del Moltiplicatore
e dei suoi prodotti. La parola moltiplicazione faceva paura a tutti
come la parola Lord Voldemort in Harry Potter. Per questo l’idea di
Zero era piuttosto audace e azzardata.
Strada facendo dovette fare una gran scorta di coraggio tale da
permettergli
di
affrontare
prima le guardie di palazzo e
poi il re.
Re Moltiplico, che era una
persona autorevole e molto
intelligente lo ascoltò con attenzione, soppesò per qualche minuto la sua proposta e
poi concluse che forse valeva la pena provare. Quindi ordinò alle
sue guardie di andare a prendere il Moltiplicatore.
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Nella sala delle udienza, zeppa di cifre che si erano recate dai reali
per i motivi più disparati, calò un pesante silenzio.
Zero era pronto per essere
moltiplicato, ma era necessario trovare un volontario
che si facesse moltiplicare
con lui.
Nonostante la moltitudine di
cifre,
nessuno
voleva
ri-
schiare “la pelle” entrando
nel Moltiplicatore con Zero:
c’era chi faceva un passo all’indietro, chi abbassava gli occhi temendo di incontrare lo sguardo del re, chi si nascondeva dietro al
compagno che gli stava davanti, chi si metteva le mani in tasca cercando qualcosa che non c’era
Dopo qualche minuto di forte tensione, un timido, ma coraggioso 1
fece un passo avanti e disse al re: -Sire, io entrerò con Zero nel Moltiplicatore. Zero e 1 si introdussero nella bocca dello strano marchingegno. Per quasi un minuto si sentì molta confusione, anche
qualche piccolo scoppio, e poi dalla parte opposta all’ingresso il
numeratore sputò prima 1 e Zero
sani e salvi e,
dopo
pochi
se-
condi di silenzio,
con gran fragore
gettò
fuori
un
piccolo e tenero
Zero. (0x1=0)
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-Perbacco- esclamò il re –un altro Zero!. Tutte le altre cifre erano
ammutolite.
-Perché non riprovare?- disse re Moltiplico ancora sbalordito. -Questa volta moltiplicheremo Zero con un bel 7- e chiamò la prima delle
sue guardie, un vigoroso e panciuto 7.
Alla guardia, dall’aspetto impavido, mentre avanzava, tremavano le
gambe e battevano i denti. Sembrava un condannato a morte
Zero per fargli coraggio lo prese per mano e insieme si introdussero
nel moltiplicatore. Come poco prima si udì un gran rumore e poi
dalla parte opposta all’ingresso uscirono il nostro eroe e il suo compagno, bianco come un morto, ma illeso. Ancora qualche secondo di
silenzio, gran botto ed ecco dalla stessa apertura uscire un grazioso
nuovo Zero (0x7=0).
Il re soddisfatto disse: -Bene Zero, hai trovato la tua risposta! Tu
servi per fare altri Zero, infatti, se moltiplico te con qualunque altro
numero ottengo sempre e solo Zero.
Mentre gli altri numeri chiacchieravano eccitati, Zero disse al re con
molta tristezza: -A cosa servono tanti nuovi Zeri se non abbiamo un
compito da affidare loro?- e tra se pensava: -Io desidero fare nuovi
numeri, numeri che nessuno ha mai fatto prima.
Poi si immaginò una bella fila di nove 1 e chiese al re: -Sire quale
numero può uscire se noi addizioniamo 9+1=?
Questa era una domanda difficilissima, alla quale nessuno a Cifrelandia sapeva rispondere perché in quel regno, fino a quel momento, non esisteva un numero maggiore di 9.
Il re a voce bassa gli rispose: - Noi non possiamo pensare a 9+1 perché nel nostro mondo non c’è una cifra per un numero così grande.
Zero guardò il numero l che gli stava vicino, insieme formavano: 10.
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Si sfregò più volte gli occhi e poi con quanta voce aveva in gola urlò:
-Sire, guardaci noi insieme possiamo fare un nuovo numero per
rappresentare quello che si ottiene quando si addiziona un 1 a nove
1. Il re si grattò il mento ma sembrava poco convinto.
Allora Zero per essere più convincente e spiegarsi bene chiamò nove
1 e li pregò di mettersi in fila: 1+1+1+1+1+1+1+1+1=9, poi chiamò
un altro 1 e lo posizionò vicino al 9 e poco più in là sistemò se stesso alla sinistra del suo amico 1, quello che coraggiosamente era entrato nel Moltiplicatore con lui: 9+1 = 10. – Io rappresento zero uno
ma il mio amico 1 che ha cambiato di posto non vale più, come
prima, una unità, bensì: 9+1.
-Mi
piace
il
tuo
modo di pensare!disse il re -Ma non
possiamo chiamare
il
nuovo
numero
9+1, pensa quindi
velocemente ad un
nome. Zero cominciò a meditare, ma
in mezzo a quella
confusione ed eccitato com’era non riusciva a trovare niente di adeguato. Così quando
il re gli chiese impaziente se il nome era pronto, lui riuscì a dire solamente: -DECISAMENTE NON RIESCO A RECUPERARE NIENTE
DI DECENTE-.
Al re, in mezzo al gran caos, il messaggio giunse frammentato e un
po’ distorto , più o meno così:-DEC-I-E-DI-EC- IC-. Ma c’era poco,
pochissimo tempo, le cifre volevano un nome e così sua maestà,
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mentre inspirava per fare la voce più possente mise insieme le poche sillabe che gli erano giunte e pronunciò la parola:-DIECI-.
Le cifre erano eccitatissime:-HIP HIP per Dieci! HIP HIP per Dieci!urlavano a squarciagola e tutte si stringevano attorno a Zero e gli
chiedevano di stare vicino a lui. Il nostro Zero, che finalmente sentiva di servire a qualcosa, era super felice, super contento, super eccitato. A turno permise a ciascuna cifra di stargli vicino così formarono meravigliosi numeri come 20, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90.
Velocemente le cifre impararono a stare vicine le une
alle altre in differenti combinazioni per formare tutti i
generi di numeri: 32, 47,
89 e tanti altri ancora. I
grandi numeri non facevano più paura a nessuno.
Quando
l’eccitazione
si
calmò, Zero sentì qualcuno
strattonargli il braccio:-Quando tocca a me starti vicino?- gli chiese
con una vocina esile il neonato Zero.
Il nostro protagonista lo guardò e poi nel modo più garbato e gentile
che conosceva gli disse che mai era successo che due zeri stessero
vicini e quindi, pur a malincuore, non poteva soddisfare la sua richiesta. Il piccolo Zero lo guardò in un modo così triste e così sconsolato che il “Coraggioso 1” e il “nostro Zero” non poterono fare a
meno di abbracciarlo, formando quello che per noi, ormai intenditori di numeri è: 100.
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Improvvisamente a Zero venne un’idea geniale e quasi la urlò al re:
-Maestà, Sire, Sua Altezza, re Moltiplico che cosa le sembriamo:
1o0?Il re cautamente disse: -Mi sembrate un nuovo numero più grande
di qualsiasi numero si sia mai visto. Più grande anche di 90-.
Zero allora prudentemente ma in modo risoluto disse: -Insieme noi
tre potremmo rappresentare un nuovo numero formato da 10 gruppi ognuno a sua volta formato da dieci 1?-Splendido- disse il re –questo nuovo numero si chiamerà CENTO-.
Tutte le cifre ricominciarono a fare la gara
per stare vicino a due
Zeri e cosi formarono:
500, 700, 800, 300,
600 …
Nel mezzo dell’eccitazione Zero, vide Mastro Contoallinfinito sorridergli radiosamente. –Bene Zero, hai finalmente trovato quello che
cercavi-.
Zero annuì e rispose: -Io desideravo solo essere qualcosa più di
niente e ora invece so di essere importante-.
Da allora in poi Zero non fu mai più solo e ogni volta che lo desiderava poteva giocare all’Addizione e a tanti altri giochi assieme a tutte le altre cifre.
… e tutti vissero felici e contenti in un mondo fatto di tanti, tantissimi numeri,
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FINE
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