Legge Urbanistica della Calabria - DEI Tipografia del Genio Civile

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Legge Urbanistica della Calabria - DEI Tipografia del Genio Civile
OSSERVATORIO
RVAT
LEGISLAZIONE
Chiarimenti sulla legge urbanistica della regione Calabria
Legge Urbanistica della Calabria
Circolare esplicativa
Dal 24 aprile 2002 è entrata in vigore la Legge urbanistica della Calabria.
Le presenti note esplicative sono state redatte al fine di uniformare i comportamenti dei Comuni e
di conformare ad esse l’attività istruttoria dei dipendenti del settore competente nel periodo intercorrente sino alla predisposizione da parte della
Giunta Regionale delle Linee Guida e l’emanazione d’eventuali atti d’indirizzo, coordinamento ed attuazione pur nella consapevolezza che soltanto l’esperienza applicativa della stessa potrà porre in evidenza i problemi interpretativi da affrontare, per
cui già sin d’ora si fa riserva di integrare le presenti
note alla luce di tale esperienza e dei quesiti che
perverranno da parte di tutti gli enti pubblici interessati a fronte delle difficoltà eventualmente incontrate in questo senso.
CIRCOLARE 7 marzo 2003, n.770
REGIONE CALABRIA - DIPARTIMENTO
URBANISTICA - SETTORE PIANIFICAZIONE E
PROGRAMMAZIONE URBANISTICA - NOTE
ESPLICATIVE PER L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE
URBANISTICA REGIONALE 16 APRILE 2002, N.19
1 - Premessa
Dal 24 aprile 2002, a seguito della pubblicazione sul supplemento straordinario n. 3 al BUR n. 7 del 16 aprile 2002, è
entrata in vigore la legge urbanistica regionale n. 19 del 16
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aprile 2002 recante “Norme per la tutela, governo ed uso
del territorio – Legge urbanistica della Calabria”.
La legge raccoglie in un complesso articolato le più importanti innovazioni urbanistiche emerse negli ultimi anni dalle esperienze maturate in altre regioni e dal dibattito tecnico
e dottrinale formatosi sulla materia.
Essa è essenzialmente volta a ridefinire i contenuti e le procedure di formazione degli atti di pianificazione territoriale ed il quadro delle relative competenze spettanti, in materia, alla Regione, alle Province ed ai Comuni, alla luce sia del
nuovo ordinamento delle autonomie locali sia della evoluzione della cultura e della tecnica urbanistica in tema di pianificazione di livello comunale e di sviluppo operativo della
stessa.
Il testo normativo in esame è, in particolare, strutturato in
undici Titoli ad oggetto rispettivamente:
TITOLO I (articoli 1 – 10): Disposizioni generali;
TITOLO II (articoli 11 – 15): Partecipazione e Concertazione;
TITOLO III (art. 16): Opere d’interesse generale;
TITOLO IV (articoli 17 – 24): Strumenti e contenuti della
pianificazione;
TITOLO V (articoli 25 –34): Procedure di formazione ed
approvazione degli strumenti di indirizzo e di pianificazione
territoriale;
TITOLO VI (articoli 35 – 49): Tutela e recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico;
TITOLO VII (articoli 50 – 52): Pianificazione del territorio
agro – forestale;;
TITOLO VIII (articoli 53 – 57): Disposizioni orizzontali;
TITOLO IX (articoli 58 – 60): Misure di salvaguardia;
TITOLO X (articoli 61 – 65): Delega di funzioni e competenze;
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TITOLO XI (articoli 66 – 74): Disposizioni finali.
va elaborata nell’ambito del rispettivo Piano Territoriale di
Coordinamento, un essenziale apporto alla formazione dei
Presupposto fondativo di ogni proposta pianificatoria è la
piani urbanistici comunali, con ciò assicurando, in ossequio
puntuale, concreta ed esatta conoscenza della specificità del
al principio di sussidiarietà, un significativo supporto a faterritorio interessato che consenta una chiara e motivata
vore delle realtà territoriali omogenee;
esplicitazione delle determinazioni che si intendono assumere (art. 3) da perseguirsi attraverso le seguenti modalità di
c) ribadisce e rafforza il ruolo dei Comuni nella gestione del
intervento (art. 6):
territorio, attraverso una nuova disciplina dei relativi strumenti che si fonda su principi profondamente innovativi del
a) conservazione: il cui fine è mantenere, ripristinare o resistema previgente sotto il profilo:
staurare i connotati costitutivi dei sistemi naturalistico-ambientali, insediativi e relazionali, ovvero di loro parti o com1) contenutistico, con particolare riguardo alla sostituzione
ponenti, nonché degli usi compatibili a loro afferenti;
della tradizionale zonizzazione con la suddivisione del territorio in:
b) trasformazione: il cui fine è l’adeguamento dei sistemi naturalistico-ambientali, insediativi e relazionali, ovvero di loa) urbanizzato,
ro parti o componenti, mediante l’introduzione di nuove
b) urbanizzabile,
soluzioni funzionali e di forma, purché compatibili con i loc) agricolo-forestale, ed all’individuazione di aree standard
ro connotati costitutivi e di uso;
non solo quantitativamente adeguate ma idonee qualitativac) nuovo impianto: il cui fine è la previsione di ampliamenti
mente in termini di accessibilità, di piena fruibilità e sicue/o di nuove parti dei sistemi insediativi
rezza per tutti i cittadini di ogni età e
e relazionali, eventualmente mutando le
condizione, di equilibrata e razionale
condizioni naturali preesistenti, previa
distribuzione nel territorio, di funzionaverifica di compatibilità e coerenza.
lità ed adeguatezza tecnologica, di semLa legge urbanistica
Il testo della legge prevede una nuova arridefinisce i contenuti e le plicità ed economicità di gestione;
ticolazione della pianificazione territo2) procedimentale, con particolare riprocedure degli atti di
riale che si ritiene utile evidenziare, per
guardo alla sostituzione della tradiziopianificazione territoriale nale procedura, articolata in fase di adosintesi, nei seguenti aspetti:
a) riafferma in capo alla Regione un ruozione ed approvazione, con un procedilo di pianificazione essenzialmente stramento che prevede, invece, l’elaboraziotegica, in quanto volta all’organizzazione di un progetto preliminare sul quale
ne generale del territorio nelle sue componenti paesisticoviene chiamata a pronunciarsi l’intera collettività, in tutte le
ambientali, insediative ed infrastrutturali che, in coerenza
sue espressioni istituzionali, sociali, professionali e culturali,
con la programmazione economico-sociale regionale, costicui segue l’elaborazione di un progetto definitivo, non più
tuisce il quadro di riferimento e di indirizzo per le scelte piasottoposto peraltro all’approvazione di merito da parte né
nificatorie degli Enti locali;
della regione né della Provincia riformando profondamente
il sistema della pianificazione comunale nel senso della semb) riconosce alle Province non solo le funzioni di adozione
plificazione del provvedimento conclusivo del relativo proed autonoma approvazione del rispettivo Piano Territoriale
cedimento di formazione in quanto viene a perdere il suo
di Coordinamento ma anche una preminente funzione di
carattere di atto complesso; il che implica un vero e proprio
coordinamento e di collaborazione nei confronti della piarovesciamento del tradizionale principio di diritto urbaninificazione di livello comunale. Infatti è previsto che la Prostico secondo il quale l’approvazione regionale di uno struvincia non solo intervenga nel procedimento di formazione
mento urbanistico generale rappresentava l’atto terminale
del Piano Strutturale Comunale, attraverso la partecipaziodel procedimento cui si ricollegavano gli effetti giuridici,
ne alla conferenza di pianificazione convocata dal Sindaco
configurandosi come elemento costitutivo, appunto, di un
del comune interessato per l’esame del documento prelimiatto complesso, in cui concorrevano sia la deliberazione conare del piano e mediante l’espressione di un apposito paremunale di adozione che la determinazione dell’Autorità sore nella fase di pubblicazione dello stesso, ma fornisca, anvracomunale mediante autonome e dirette valutazioni degli
che attraverso i contenuti della propria descrizione fondati-
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interessi pubblici coinvolti nella pianificazione del territosorse ambientali.”, appare di estrema importanza assurgendo
rio;
a momento procedurale specifico e necessario per l’approvazione di qualsivoglia strumento urbanistico.
3) operativo, con particolare riguardo alla fissazione di margini di flessibilità del piano comunale essendo possibile deL’art. 2 della legge definisce ulteriormente tale aspetto. È opmandare la capacità di conformazione dello stesso alla preportuno qui richiamare soprattutto l’attenzione sul comma
disposizione del Piano Operativo Temporale. Corre l’obbli3 dell’articolo, laddove viene obbligato il Comune ad indigo di evidenziare che essendo quest’ultimo strumento facolviduare un apposito luogo immediatamente accessibile, nel
tativo, la necessità della sua predisposizione deve essere già
quale debbono essere affissi, in modo visibile, per trenta
contenuta nel Piano Strutturale.
giorni, tutti gli atti e provvedimenti adottati in merito all’attività edilizia ed urbanistica in corso sul territorio comunale,
Le presenti note esplicative sono state redatte al fine di
fornendo le opportune indicazioni sulle modalità di accesso
uniformare i comportamenti dei Comuni e parimenti di
al loro testo integrale, e sul comma 4: “La mancata esposizioconformare ad esse l’attività istruttoria dei dipendenti del
ne delle comunicazioni di cui al comma precedente, delle quali
settore competente nel periodo intercorrente sino alla prediviene tenuto apposito registro accessibile al pubblico presso il resposizione da parte della Giunta Regionale delle Linee Guisponsabile del procedimento, comporta l’inefficacia degli atti,
da di cui al comma 5 dell’art. 17 e l’emanazione d’eventuali
che può essere fatta rilevare da chiunque vi abbia interesse.”
atti d indirizzo, coordinamento ed attuazione di cui all’art.
66 della stessa legge, pur nella consapevolezza che soltanto
Non può sottacersi che ciò costituisca un aggravio del prol’esperienza applicativa della stessa potrà porre in evidenza i
cesso formativo del piano, ma dovrebbe d’altro canto conproblemi interpretativi da affrontare,
sentire la predisposizione di strumenti
per cui già sin d’ora si fa riserva di inteurbanistici e di modifiche del territorio
grare le presenti note alla luce di tale Sono demandate ai comuni condivise e dovrebbe altresì evitare il
esperienza e dei quesiti che perverranno
successivo contenzioso che, molto spestutte le funzioni non
da parte di tutti gli enti pubblici interesso purtroppo, porta all’annullamento
espressamente attribuite dei piani, essendo anticipata tutta la fase
sati a fronte delle difficoltà eventualalla regione ed alle
mente incontrate in questo senso.
del contraddittorio tra chi governa il
territorio e chi lo vive.
province
Ciò non comporta l’obbligo per le Am2 – Disposizioni generali
ministrazioni di recepire tutte le pretese
ed i suggerimenti che verranno avanzati, ma che queste, preVa innanzitutto richiamata l’attenzione delle Amministrasane coscienza, motivino chiaramente le proprie determinazioni competenti su alcuni principi di carattere generale che
zioni (comma 1 art. 3).
la legge contiene, in particolare il principio di sussidiarietà
Ulteriore adempimento in carico alle Amministrazioni tito(art. 4), secondo il quale sono demandate ai Comuni tutte
lari di poteri di pianificazione è che, contestualmente all’atle funzioni relative al governo del territorio non espressato che dà avvio ai procedimenti previsti dalla legge, venga
mente attribuite alla Regione ed alle Province, ed il rilievo
nominato un responsabile dell’intero procedimento ai sensi delche assumono i processi partecipativi.
l’art. 4 della legge 241/90 che abbia anche il compito di cuTale ultimo aspetto, espressamente richiamato dal comma 1
rare tutte le attività relative alla pubblicità, all’accesso agli atdell’art. 1 “La presente legge, in attuazione dei principi di parti e documenti ed alla partecipazione al procedimento d’aptecipazione ……” e ribadito nel comma 2 dello stesso articoprovazione (art. 1, comma 3 ed art. 11, comma 5).
lo ove viene affermato “La Regione Calabria, pertanto
A parere di questo Dipartimento non vi è dubbio che le sud…….valorizza la concertazione tra le forze economiche, sociadette disposizioni debbano essere applicate anche ai provveli, culturali e professionali ed i soggetti comunque interessati aldimenti in itinere, per cui ciascuna Amministrazione che
la formazione degli strumenti di pianificazione, o la cui attiabbia in fase di redazione o di approvazione un qualsivoglia
vità pubblica o d’interesse pubblico possa essere incidente sulstrumento urbanistico dovrà individuarne il responsabile
l’assetto del territorio ” (lett. d) ed ancora, (lett. e) “……e prodandone tempestiva comunicazione a tutti gli interessati,
muove la partecipazione dei cittadini alla formazione delle
tra cui certo questa Regione, e dovrà procedere alla pubbliscelte che incidono sulla qualità dello sviluppo e sull’uso delle ri-
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cazione di tutte le comunicazioni riguardanti gli atti ed i
provvedimenti, anche in corso, nel luogo prescelto.
Fin quando la legge non andrà a regime, i territori comunali
saranno disciplinati dai vigenti strumenti urbanistici e dalla
relativa normativa. Per gli strumenti in itinere, sempre nel
periodo transitorio, varranno le procedure d’adozione,
pubblicazione ed approvazione di cui alla legge 1150/1942
e delle leggi regionali 16 e 30 del 1994. In tale fase la Regione dovrà in ogni modo assicurare che gli strumenti urbanistici sottoposti alla sua approvazione osservino e contengano le norme immediatamente vigenti (che saranno indicate
in seguito) della nuova legge urbanistica al fine anche di rendere immediato e semplice l’adeguamento dello stesso strumento una volta emanate le Linee Guida, cui comunque il
Comune resta obbligato (comma 7 art. 65).
Una modalità nuova di partecipazione è invece rappresentata dalla conferenza di pianificazione normata dall’art. 13 ed
istituita proprio allo scopo di agevolare il dialogo e l’instaurazione di effettive forme di collaborazione fra le diverse autorità di governo del territorio sul piano sia tecnico, sia amministrativo-istituzionale. Ad essa partecipano gli enti territoriali e le Amministrazioni che concorrono alla procedura
di formazione del piano; possono inoltre partecipare altre
amministrazioni ed enti di gestione rappresentativi degli interessi coinvolti. I rappresentanti delle forze economiche e
sociali indicate nell’art. 11 concorrono alla definizione degli
obiettivi e delle scelte dei piani delineate dal documento
preliminare.
Tali soggetti dovranno valutare il documento preliminare
predisposto dall’Amministrazione procedente, che indice la
Conferenza, “in ordine alla compatibilità ed alla coerenza delle scelte pianificatorie con le previsioni degli strumenti di piani3 – Partecipazione e concertazione
ficazione sovraordinati ed alla realizzazione delle condizioni
per lo sviluppo sostenibile del territorio ”
Il titolo II della legge amplia, ribadisce e
(comma 1).
puntualizza i concetti sin qui espressi.
Fino a quando la legge non La conferenza di pianificazione è obbliIl comma 3 dell’art. 11 recita: “Nell’amandrà a regime, i territori gatoria:
bito della formazione degli strumenti che
comunali saranno
– per la predisposizione del Quadro Terincidono direttamente su situazioni giuriritoriale Regionale (art. 25) ed in tal cadisciplinati
dai
vigenti
diche soggettive, è garantita la partecipaso è convocata dalle Province;
strumenti urbanistici e
zione dei soggetti interessati al procedi– per la predisposizione del Piano terrimento attraverso la più amplia pubblicità
dalla relativa normativa
toriale di Coordinamento Provinciale
degli atti e documenti concernenti la pia(art. 26) ed in tal caso è convocata dal
nificazione ed assicurando il tempestivo ed
Presidente
della
provincia
interessata;
adeguato esame delle deduzioni dei soggetti intervenuti e l’indi– per la predisposizione del Piano Strutturale Comunale
cazione delle motivazioni in merito all’accoglimento o meno
(art. 27) ed in tal caso è convocata dal Sindaco del comune
delle stesse, anche ai sensi del precedente art. 1 ”e più nello speinteressato;
cifico il comma 4 dello stesso art. “Nell’attuazione delle previsioni di vincoli urbanistici preordinati all’esproprio deve esse– per la predisposizione dei Programmi d’area di cui agli arre garantito il diritto al contraddittorio degli interessati con
ticoli 39 e seguenti: in tal caso la Conferenza è finalizzata all’Amministrazione procedente.”
l’accertamento del consenso dei soggetti pubblici e privati
interessati alle proposte del programma stesso ed è convocaUna prima modalità di partecipazione è data dalla fase di
ta dal Presidente della Regione o da un suo delegato.
pubblicazione a cui tutti gli strumenti di pianificazione generale, attuativa e negoziale, devono essere sottoposti.
Si tratta della normale pubblicazione discendente dalla leg4 – Valutazione di sostenibilità e di impatto ambientale
ge urbanistica nazionale ed è costituita dalle fasi di deposito,
Il comma 2, , lett. a), dell’art. 1 della legge urbanistica in
pubblicazione vera e propria, periodo per la presentazione
esame recita testualmente:
di osservazioni, periodo per la controdeduzione alle stesse.
“La Regione Calabria, pertanto:
La legge individua con chiarezza, per ogni specifico strumento urbanistico i termini e le modalità di adempiervi, per
a) assicura un efficace ed efficiente sistema di programmazione
cui appare inutile richiamarle qui.
e pianificazione territoriale orientato allo sviluppo sostenibile
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del territorio regionale, da perseguire con un’azione congiunta
preparatoria del piano e comunque anteriormente alla sua
di tutti i settori interessati, che garantisca l’integrità fisica e culadozione;
turale del territorio regionale, nonché il miglioramento della
- l’art. 5 indica i contenuti del rapporto ambientale definenqualità della vita dei cittadini, dei connotati di civiltà degli indo quali siano le informazioni che esso deve riportare.
sediamenti urbani, delle connessioni fisiche e immateriali diEsse sono, allegato I della direttiva:
rette allo sviluppo produttivo e all’esercizio della libertà dei
a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del
membri della collettività calabrese;”
piano e del rapporto con altri pertinenti piani e programmi;
Tale concetto è ribadito dall’art. 3, comma 1, riportante i
b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua
Principi generali della Pianificazione Territoriale Urbanistievoluzione probabile senza l’attuazione del piano;
ca: “………..A tal fine le scelte operate ……………sono defic) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere
nite sia attraverso la comparazione dei valori e degli interessi
significativamente interessate;
coinvolti, sia sulla base del principio generale della sostenibilità
ambientale dello sviluppo.”
d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al
piano, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di
Tale principio trova fondamento normativo nell’art. 10 delparticolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai
la legge che è senza dubbio uno dei più innovativi in quanto
sensi delle direttive 79/409/CEE concernente la conservaprescrive la necessità che la Regione, le Province ed i Comuzione dell’avifauna selvatica e 92/43/CEE relativa alla conni nell’ambito dei procedimenti di elaborazione ed approvaservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e
zione dei propri piani provvedano alla valutazione preventidella fauna selvatiche (al riguardo si
va della sostenibilità ambientale e terrirammenta che la problematica relativa
toriale degli effetti derivanti dalla loro
alle Zone di Protezione Speciale –ZPS attuazione attraverso verifiche di coeed ai Siti di Importanza Comunitaria –
renza e compatibilità.
Valutazione preventiva
SIC - è stata già oggetto della circolare
Si tratta quindi di dover applicare i condella
sostenibilità
00170 del 10 ottobre 2000 cui si rintenuti e la metodologia della Valutaziovia);
ambientale
ne Ambientale Strategica (VAS) agli
e) obiettivi di protezione ambientale stastrumenti urbanistici ritenendo la piabiliti a livello internazionale, comunitanificazione territoriale non più come firio o degli stati membri, pertinenti al
ne a se stessa, ma in grado di garantire
piano
e
il
modo
in
cui,
durante la sua preparazione, si è teuno sviluppo equilibrato e sostenibile.
nuto
conto
di
detti
obiettivi
e di ogni considerazione amPer “sostenibile”deve farsi riferimento ad una politica e ad
bientale;
una strategia per perseguire lo sviluppo economico e sociale
f ) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetche non rechi danno all’ambiente ed alle risorse naturali dalti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la
le quali dipendono il proseguimento dell’attività umana e lo
flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i
sviluppo futuro.
beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico
Fino al definitivo recepimento da parte della Regione della
e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti
direttiva comunitaria, ai sensi del comma 6 dello stesso artifattori;
colo si applicano le disposizioni contenute nella stessa, artig) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel
coli 2, 3, 4, 5, 6, 8 e 9.
modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi siPur rinviando ad una diretta lettura della direttiva, si ritiene
gnificativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del prodi richiamarne, in estrema sintesi i contenuti:
gramma;
- l’art. 2 riporta le definizioni di “piani e programmi ”, di “valutah) sintesi delle ragioni della scelte delle alternative indivizione ambientale ”, di “rapporto ambientale ”e di “pubblico ”;
duate ed una descrizione di come è stata effettuata la valuta- l’art. 3 definisce l’ambito di applicazione della direttiva;
zione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio
- l’art. 4 – obblighi generali –stabilisce chiaramente che la
carenze tecniche o mancanza di know- how) nella raccolta
valutazione ambientale deve essere effettuata durante la fase
delle informazioni richieste;
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i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio;
6 – Strumenti di pianificazione provinciale
j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere
Lo strumento di pianificazione provinciale individuato dalprecedenti.
la legge è il Piano Territoriale di Coordinamento Provin- l’art. 6 è relativo alle consultazioni;
ciale normato dagli articoli 18 e 26. Ad esso è assegnato un
ruolo
di coordinamento programmatico e di raccordo tra
- l’art. 8 è relativo all’iter decisionale e stabilisce che nella fale
politiche
territoriali della Regione e la pianificazione urse di formazione del piano e comunque prima della sua adobanistica
comunale;
inoltre assume, una volta approvato,
zione, deve tenersi conto sia del rapporto ambientale sia dei
valore
di
Piano
paesistico,
e costituirà in tale materia l’unico
pareri eventualmente assunti nella fase di consultazione;
riferimento per gli strumenti comunali di pianificazione e
- l’art. 9 è teso ad assicurare le necessarie informazioni circa
per l’attività amministrativa attuativa.
la decisione.
Si richiama l’attenzione delle Amministrazioni competenti
Le verifiche di coerenza e compatibilità previste dal comma
su quanto disposto dal comma 8 dell’art. 18 che testual2 e 3 dell’art. 10 vengono effettuate con le modalità sopramente si riporta: “Dall’entrata in vigore della presente legge la
descritte tramite la conferenza di pianificazione di cui alProvincia approva il P.T.C.P. entro il termine di 24 mesi; del’art. 13.
corso infruttuosamente tale termine la Regione procede alla noTale norma rende evidente come le verifiche di coerenza e
mina di un Commissario ad acta ”.
compatibilità debbano essere effettuate per tutti i piani in
Per effetto di tale norma le Province sono tenute, pena comcorso di elaborazione che non siano ancora pervenuti alla famissariamento, a procedere con urgenza
se di adozione, anche se per le loro proalla predisposizione del proprio P.T.C.P.
cedure di approvazione si sia optato, ai
che dovrà pervenire all’approvazione ensensi dell’art. 65, comma 4, per l’applitro la data del 24 aprile 2004.
cazione delle norme procedurali di apGli strumenti di
Pur rilevando che la lett. e) del comma 3
provazione di cui alla legge 1150/42.
dell’art. 17 demanda al Q.T.R. la previpianificazione
regionale
e
Per tale motivo si richiama la particolare
sione del termine entro il quale le Proprovinciale
attenzione sia delle Province che dei Covince devono dotarsi od adeguare il Piamuni sulla necessità di tale adempimenno Territoriale di Coordinamento si rito, la cui mancanza inficerebbe l’intero
tiene che la disposizione soprariportata
iter approvativo.
sia da considerarsi prevalente ed il termine assegnato perentorio anche in virtù del disposto del
comma 4 dell’art. 64 che recita “Fino all’emanazione delle
5 – Strumenti di pianificazione regionale
Linee Guida di cui al comma 5 dell’art. 17 le Province contiSono strumenti della pianificazione regionale:
nuano ad adottare i P.T.C.P. applicando le norme procedurali
vigenti prima dell’entrata in vigore della presente legge con l’ob- il Quadro territoriale Regionale, normato dagli articoli 17 e 25;
bligo di adeguamento alle suddette linee guida come indicato al
- i Programmi d’area, normati dagli articoli 39, 40, 41, 42,
precedente comma 1 ”.
43, 44, 45, 46 e 47.
Tutto ciò potrà comunque costituire oggetto di specifica diPer quanto attiene al Q.T.R. si rinvia alla definizione delle
sciplina ed armonizzazione nell’ambito della stesura delle
Linee Guida previste dal comma 5 dell’art. 17.
Linee Guida.
Si richiama semplicemente l’attenzione di tutti i destinatari
della presente circolare su quanto disposto dal precitato
7 – Strumenti di pianificazione comunale
comma 5 e cioè che dalla data della loro approvazione, le Linee Guida assumono il valore e l’efficacia del Q.T.R. sino alLa strumentazione urbanistica dei Comuni è stata complel’approvazione dello stesso.
tamente innovata, sia nei contenuti che nelle procedure di
approvazione: il Programma di Fabbricazione ed il Piano
Per quanto attiene i Programmi d’Area, si ritiene che gli
Regolatore Generale sono sostituiti dal Piano Strutturale
stessi siano sufficientemente esplicitati in quanto a contenuComunale (articoli 20 e 7); il Regolamento edilizio viene
ti e procedure di approvazione dagli articoli su richiamati.
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sostituito da un Regolamento edilizio ed urbanistico (art.
21); fa la sua apparizione quale strumento facoltativo per
l’attuazione del Piano Strutturale Comunale il Piano Operativo Temporale (articoli 23 e 29).
Trattasi della parte più innovativa della legge regionale, ove
si consideri che essa prefigura un modello di piano urbanistico comunale capace di superare i limiti, le difficoltà e le
inadeguatezze proprie del piano regolatore generale o del
programma di fabbricazione, con riferimento sia ai suoi
contenuti e finalità, sia alla sua capacità di produrre esiti
operativi coerenti con gli obiettivi e le esigenze della società
e del territorio pianificato, sia in ordine alla sua procedura di
formazione, rendendola più partecipata, soprattutto se confrontata con quella dell’attuale programma di fabbricazione.
Appare chiaro che la norma non si applica per gli strumenti
attuativi la cui procedura di approvazione sia già stata posta
in essere sulla base della normativa previgente, anche se ancora non conclusa, e per i Piani attuativi Unitari sostitutivi
dei Piani di Lottizzazione per i quali la legge demanda al rispetto delle norme preesistenti (comma art. 24 e comma 11,
art. 30). Per tali piani pertanto dovrà continuarsi a chiedere
il parere di conformità di cui alle leggi regionali 20/80 e
15/81 a questo settore.
È del tutto evidente che nella fase transitoria, sino all’approvazione della nuova strumentazione urbanistica, non trova
applicazione il disposto di cui al comma 9 del richiamato
art. 30 che consentirebbe di procedere all’approvazione con
le procedure ivi richiamate anche dei Piani attuativi che siano in variante al piano generale. Tale puntualizzazione apAppare superfluo, al momento, soffermarsi su detti aspetti
pare di estrema importanza, dovendosi limitare in tale pein modo dettagliato, ritenendo sufficiente quanto genericariodo l’approvazione diretta da parte dei Comuni degli strumente detto nelle premesse, in quanto la legge urbanistica
menti attuativi al solo caso in cui questi siano perfettamente
demanda la loro redazione solo a tempi successivi all’elaboaderenti alle previsioni del vigente strurazione da parte della Regione delle Limento urbanistico.
nee Guida di prossima emanazione: sarà
A tal riguardo particolare attenzione doinfatti tale documento a fornire i contevrà essere prestata dagli uffici tecnici
nuti e le procedure degli strumenti di
competenti, dal responsabile del procepianificazione comunale fornendo più
Strumenti di
approfondite istruzioni specificative delpianificazione comunale dimento e dall’Amministrazione comunale al disposto di cui al comma 6 delle modalità tecniche, operative ed aml’art. 50 della Legge che per i Comuni
ministrative per procedere alla elaboradotati di programma di Fabbricazione
zione del nuovo strumento urbanistico
inibisce l’edificazione delle aree sottopocon il fine di addivenire alla sua approste a Piano attuativo che ricadano al di
vazione in modo partecipato e coerente.
fuori del centro abitato.
È del tutto pacifico che ciò richiederà maggiore ampiezza di
Tale norma deve intendersi quale norma di speciale salvaesposizione a fronte della novità dell’istituto se rapportato
guardia nelle more di predisposizione della nuova strumenall’attuale cultura e prassi urbanistica che, in quanto formatazione urbanistica. Sono naturalmente fatte salve le aree
tasi sull’esperienza applicativa della legge urbanistica
per le quali esista uno strumento attuativo regolarmente ap1150/1942 e del DM 2 aprile 1968, sono destinate ad essere
provato. Al fine del rispetto della suddetta norma appare opsuperate dalla legge urbanistica regionale e dal nuovo regime
portuno che, per i comuni il cui territorio sia normato da un
urbanistico da essa prefigurato.
programma di fabbricazione, che il provvedimento di
Sono confermati invece tutti i piani esecutivi di dettaglio
conformazione di cui all’art. 73 contenga anche un apposito
previsti dalla previgente legislazione che vengono ricompreelaborato recante la perimetrazione del centro abitato.
si nella unica definizione di Piani Attuativi Unitari (articoli
Meritevole di attenzione è la circostanza, al ricorrere, che il
24).
reperimento delle previste aree per standards non possa ritenersi soddisfatto con il semplice rispetto del dato quantitatiPer essi si ritiene che le procedure di formazione ed approvavo, ma ne debba essere attentamente verificata anche la quazione, per quanto espressamente detto nel comma 10 dellità attraverso un accurato esame “delle caratteristiche prestal’art. 30, diventino immediatamente operative, per cui dalla
zionali in termini di accessibilità, di piena fruibilità e sicurezdata di entrata in vigore della legge dovrà procedersi con
za per tutti i cittadini di ogni età e condizione, di equilibrata e
l’applicazione della normativa prevista dal citato articolo.
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razionale distribuzione nel territorio, di funzionalità ed adeguatezza tecnologica, di semplicità ed economicità di gestione.”
(art. 53, commi 1 e 2).
a) il primo aspetto concerne il comma 9 dell’art. 33 relativo
ai Programmi Integrati d’Intervento. Esso stabilisce che ad
approvare definitivamente il programma sia la Giunta Comunale, una volta decise le osservazioni. Pur ritenendo legittimo procedere con tale indicazione, si suggerisce co8 – Strumenti di pianificazione negoziata
munque, in analogia con le procedure individuate per gli altri strumenti di pianificazione negoziata ed in considerazioLa nuova legge urbanistica disciplina altresì tutti i nuovi
ne che l’atto d’impulso è del Consiglio comunale, che a destrumenti di pianificazione negoziata individuati alla data
cidere sulle osservazioni e ad approvare il Piano sia lo stesso
della sua promulgazione da diverse specifiche leggi.
Consiglio.
La loro individuazione è elencata nell’art. 32. Sono strub) Il secondo aspetto concerne il contrasto rilevabile da una
menti di pianificazione negoziata:
lettura del comma 3 e 16 dell’art. 36 relativo ai programmi
a) i programmi Integrati d’Intervento normati dall’art. 33;
di Recupero degli Insediamenti Abusivi. Il 1 comma 6 stabib) i programmi di Recupero Urbano, normati dall’art. 34;
lisce infatti che possano far parte dei PRA solo gli edifici e le
opere già sanate; il comma 3 stabilisce invece che l’identific) i programmi di Riqualificazione Urbana, normati dall’art. 35;
cazione delle aree da assoggettare a PRA possano essere queld) i programmi di recupero degli insediamenti abusivi,
le in cui siano presenti non solo edifici già condonati ma annormati dall’art. 36;
che edifici in attesa del perfezionamento del condono pree) i comparti edificatori, normati dalsentato ai sensi delle leggi statali vigenti.
l’art. 31.
Consci della circostanza che molti CoLa formazione ed approvazione di tali
muni della Regione non hanno ancora
strumenti è di stretta competenza coprovveduto alla definizione delle pratiStrumenti
munale. La loro formulazione dovrà teche di sanatoria vigente, si ritiene che
nere, altresì, conto della legislazione stadi pianificazione
possano essere inseriti nel PRA anche gli
tale di riferimento per materia, ove non
negoziata
edifici in attesa del perfezionamento
modificata dalle norme indicate negli
della pratica a condizione che non sussiarticoli su richiamati.
stano elementi ostativi al rilascio della
Qualora per la loro attuazione siano
concessione in sanatoria e che la stessa
coinvolti, a seconda dei casi, la Regione,
venga rilasciata proprio nella fase di atle Province e/o altri Enti e soggetti diviene preliminare la stituazione del programma.
pula di un Accordo di programma, promosso con le modalità previste dall’art. 15.
9 – Normativa d’immediato recepimento
Tale Accordo costituisce l’atto d’impulso per l’avvio della
Esaminiamo ora nel dettaglio quali siano le disposizioni delprocedura di approvazione.
la legge che possono trovare un immediato recepimento da
È chiaro che laddove tale atto d’impulso non sussista in
parte degli strumenti urbanistici vigenti.
quanto dell’attuazione se ne fa carico direttamente l’AmmiEsse sono quelle di cui agli articoli 49, 51, 52 e 57 (già rinistrazione comunale, questo debba essere sostituito da una
chiamati nelle proposte di direttiva della Giunta regionale n.
deliberazione di adozione del Consiglio Comunale.
2824 del 2 maggio 2002 e n. 2968 del 9 maggio 2002 riAl momento si fa rinvio alle disposizioni dei richiamati artispettivamente comunicate a tutti i Comuni in data 7 magcoli per ogni ulteriore indicazione nella convinzione che sogio 2002 e 15 maggio 2002).
lo un’effettiva utilizzazione degli strumenti indicati potrà
porre in rilievo gli aspetti della legge che eventualmente dovessero necessitare di ulteriori chiarimenti.
Articolo 49 – Miglioramenti tecnologici
Al riguardo, in questa occasione val la pena richiamare l’atL’art. 49 della legge è relativo ai “miglioramenti tecnologici”.
tenzione dei responsabili del procedimento su due particolari aspetti già sottoposti all’attenzione di questo Settore:
Il comma 1 consente un maggiore spessore dei tampona-
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menti perimetrali degli edifici (sino ad un massimo cobanistico, si fa obbligo ai richiedenti del conferimento di sumunque di ulteriori 25 cm. oltre gli usuali 30 cm.) ed un
perfici idonee a compensare la carenza di standards (da
maggiore spessore dei solai senza che questo maggiore spescomputarsi sulla parte eccedente di volume) o in subordine
sore venga computato nel calcolo dei volumi, nella determila loro monetizzazione attraverso la stipula di una convennazione del rapporto di copertura, del calcolo delle altezze
zione (comma 5) e la possibilità per il Comune di non conmassime e delle distanze dai confini, fra edifici e dalle strade,
sentire, (attraverso l’assunzione di una motivata deliberaziofermo restando comunque le prescrizioni minime dettate
ne consiliare) i suddetti incrementi oltre il limite fissato del
dalla legislazione statale (si richiama pertanto l’attenzione
25%.
degli uffici tecnici comunque sul rispetto della normativa
Articolo 50 – Assetto agricolo forestale del territorio
antisismica, dei DDMM 1° aprile 1968 e 2 aprile 1968 e
succ. modifiche ed integrazioni, del codice civile).
Articolo 51 – Interventi in zona agricola
Nel caso di nuove progettazioni l’applicazione della disposizione deve essere evidente dal progetto presentato per il rilaArticolo 52 – Criteri per l’edificazione in zona agricola
scio del titolo abilitativo all’edificazione.
La disposizione può naturalmente essere applicata anche
Articolo 56 – Vincolo d’inedificabilità
agli edifici in corso di costruzione o per i quali la costruzione
Gli articoli 50, 51 e 5 concernono rispettivamente “l’assetto
non sia ancora iniziata attraverso la presentazione di un proagricolo forestale del territorio ”, “gli interventi in zona agrigetto in variante attraverso la procedura D.I.A.
cola ” ed “i criteri per l’edificazione in
Il comma 2 consente, al fine di contenezona agricola ”.
re il consumo di nuovo territorio, la posPer quanto attiene le disposizioni contesibile utilizzazione dei sottotetti a fini
Disposizioni
che
possono
nute nell’art. 50 queste troveranno apabitativi e dei piani seminterrati ed inplicazione al momento della redazione
trovare
immediato
terrati a fini commerciali. Lo stesso secondo comma stabilisce le condizioni recepimento da parte degli dei P.S.C., con esclusione della norma di
per cui ciò possa verificarsi e su di esse strumenti urbanistici vigenti cui al comma 6 già trattata nel paragrafo
7 cui si fa rinvio.
appare superfluo soffermarsi, rimandando ad una lettura della norma.
L’art. 51 chiarisce definitivamente che
sono titolati a richiedere la concessione
La disposizione è applicabile, a prescinin zona agricola tutti i proprietari di terreni ricadenti in tale
dere dall’eventuale obbligo di redazione di piani attuativi
zona a prescindere dal possesso dalla qualifica di imprendiprevisti dai vigenti strumenti urbanistici, ai sottotetti già esitori agricoli, essendo per questi ultimi comunque previsto
stenti alla data di entrata in vigore della legge (vedi al propol’esonero dal pagamento dei contributi concessori (comma
sito l’esplicito richiamo a che “gli interventi e le opere di tipo
1).
edilizio e tecnologico devono avvenire senza alcuna modificazione delle linee di colmo e di gronda e senza alterazione delle
Si richiama l’attenzione di tutti i Comuni sui divieti imposti
originarie pendenze delle falde di copertura …….”) e pertanto
dal comma 3 di tale articolo che appare opportuno elencare:
essa non può applicarsi estensivamente agli eventuali nuovi
“Nelle zone a destinazione agricola è comunque vietata:
interventi.
a) ogni attività comportante trasformazioni dell’uso del suolo
Al contrario questo settore è del parere che la norma relativa
tanto da renderlo incompatibile con la produzione vegetale o
ai piani seminterrati ed interrati da utilizzarsi ai fini comcon l’allevamento e valorizzazione dei prodotti;
merciali possa riguardare anche i nuovi interventi, a condizione che non comportino “modifiche delle quote standard
b) ogni intervento comportante frazionamento del terreno a
di piano delle aree pubbliche e delle sistemazioni esterne già
scopo edificatorio (già lottizzazione di fatto);
approvate ”.
c) la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e seVa infine evidenziato quanto disposto dal comma 5 e 7 delcondaria del suolo in difformità alla sua destinazione.”
l’articolo, e cioè che nel caso venga superato il limite d’increPrevede inoltre (comma 5) la possibilità di asservimento di
mento volumetrico previsto fissato nel 25% del volume urlotti non contigui purché funzionalmente legati per il rag-
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giungimento dell’unità culturale minima: appare chiaro che
a) edifici a destinazione residenziale, turistico-ricettiva e ditale norma sia esclusivamente applicabile ai fini dell’indivirezionale di natura pubblica o privata, sanitaria che possono
duazione dell’unità culturale minima laddove tale unità culessere insediati nelle zone territoriali omogenee di tipo A, B
turale minima sia già definita dal vigente strumento urbanie C;
stico.
b) edifici a destinazione produttiva (commerciale, artigianaL’art. 5 sostituisce l’indice volumetrico previsto dal DM 4
le, industriale nei limiti dimensionali stabiliti dalla normatiaprile 1968 con uno standard di edificabilità rapportato alva vigente in materia di piccole e medie imprese e di trasforla superficie da realizzare: esso è fissato in 0, 013 mq/mq e
mazione) che possono essere insediati nelle zone territoriali
nella sostanza non si discosta molto dal vecchio indice di 0,
omogenee di tipo D;
003 mc/mq, dovendosi lo stesso intendere non quale rapc) edifici a destinazione industriale (nei limiti dimensionali
porto di copertura ma appunto quale standard di edificabistabiliti dalla legislazione vigente in materia di imprese maglità e pertanto concorrono alla sua determinazione tutte le
giori) che possono essere insediati anch’essi nelle zone terrisuperfici di cui è composto l’immobile che si intende realiztoriali omogenee di tipo D, pur costituendo un autonomo
zare.
raggruppamento, diverso da quello di cui al punto b);
Tale standard ha immediata applicazione e potrà essere vad) edifici a destinazione per servizi pubblici o d’interesse
riato solo in maniera più restrittiva dai piani strutturali copubblico a carattere generale o comprensoriale che possono
munali. Esso si applica per le costruzioni a scopo residenziaessere insediati nelle zone territoriali omogenee di tipo F;
le che non siano ricomprese in un piano di utilizzazione
e) edifici a destinazione agricola che posaziendale o interaziendale.
sono essere insediati nelle zone territoPer le attività di produttività e di trasforSono titolati a richiedere la riali omogenee di tipo E.
mazione e/o commercializzazione di
Tali raggruppamenti sono puramente inprodotti agricoli, l’indice è elevato a 0, 1 concessione in zona agricola
e costituiscono linee d’indirizzo
tutti i proprietari di terreni a dicativi
mq/mq.
per una loro più completa ed organica deprescindere dal possesso
Infine va rilevato come il rilascio di un
finizione nella stesura del Piano strutturale
qualunque permesso di costruire in zona
della qualifica di
Comunale cui viene demandata la precisa
agricola, ai sensi dell’art. 56 della Legge,
definizione delle destinazioni d’uso speciimprenditori agricoli
comporterà l’apposizione di un vincolo
fiche, di quelle ricomprese in gruppi omod’inedificabilità sull’area agricola assergenei e di quelle da escludere, nonché di
vita ed utilizzata per la costruzione che va trascritto presso la
quelle eventualmente temporanee, convenzionate o scorrevoli a
conservatoria dei registri immobiliari.
seguito di rifunzionalizzazione degli immobili (comma 1).
Al fine di rendere efficace la presente disposizione si ritiene
Il loro carattere indicativo resta comunque riferimento obche tale trascrizione debba essere esibita all’atto del ritiro
bligatorio ed è prevalente rispetto ad eventuali indicazioni
del titolo abilitativo e comunque prima dell’inizio dei lavodiverse degli strumenti urbanistici vigenti, nella fase transiri.
toria e sino alla definizione dei Piani Strutturali Comunali,
con alcune precisazioni:
- nelle zone territoriali omogenee di tipo D possono essere
Articolo 57 – Disciplina del mutamento delle destinazioni
insediate, in forza del disposto di cui all’art. 1bis del DPR
d’uso degli immobili
447/98 come modificato dal DPR 440/2000, anche destinazioni turistico-ricettive e direzionali;
L’articolo in esame provvede a disciplinare il mutamento
delle destinazioni d’uso degli immobili in ciò adempiendo,
- nelle zone territoriali omogenee di tipo F possono essere
tra l’altro, all’obbligo fissato dall’art. 25 della legge 47/85.
insediate, allorquando se ne riconosca la valenza di servizio
pubblico o d’interesse pubblico a carattere generale, anche
Esso definisce dei raggruppamenti omogenei di funzioni,
destinazioni direzionali e sanitarie;
assegnando ciascuno di essi a precise zone territoriali omogenee per come definite dal DM n.1444 del 2 aprile 1968.
- nelle zone territoriali omogenee di tipo E possono essere
sempre insediate destinazioni comunque residenziali.
I raggruppamenti individuati sono:
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Naturalmente tali precisazioni attengono esclusivamente
Appare al riguardo chiaro che, pur non essendo ancora enl’applicazione della disciplina del mutamento delle destinatrato in vigore il richiamato T.U., in considerazione del fatto
zioni d’uso di cui si sta trattando.
che il richiamo allo stesso ha la funzione solo d’identificare
la materia attribuita alla competenza provinciale, materia
Nel caso in cui il vigente strumento urbanistico dovesse preche tra l’altro è rimasta immutata, tale attribuzione di funvedere destinazioni specifiche non menzionate tra quelle inzioni sia di immediata applicazione che non necessita di uldicate nel comma 4 dell’articolo in esame il Comune dovrà,
teriori atti delegati.
attraverso l’atto di conformazione di cui all’art. 73 provvedere al loro inserimento nei raggruppamenti individuati e,
In quanto ai Comuni assume rilevanza il disposto dell’art.
nel caso di avvenuta individuazione di zone territoriali omo73. Esso nell’abrogare tutte le norme regionali in contrasto
genee diverse da quelle elencate, alla loro assimilazione a
con la legge, stabilisce espressamente “Quanto, poi, alle norqueste.
me e disposizioni degli strumenti urbanistici delle norme tecniche di attuazione e dei regolamenti edilizi che non siano conforQualora il cambio di destinazione d’uso riguardi immobili
mi, si intenderanno sostituite da quelle della presente legge. Enricadenti in Z.T.O. diverse da quelle menzionate nel
tro 120 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge,
D.M.1444/68, esso dovrà considerarsi quale variante urbai dirigenti responsabili, con propri provvedimenti adotteranno
nistica e quindi da approvarsi secondo la procedura vigente.
gli atti amministrativi di conformazione.”
Costituisce mutamento di destinazione d’uso (comma 9) il
Non v’è dubbio che tale adempimento si ponga come obblipassaggio da un raggruppamento all’altro per come sopra
gatorio per i Comuni ai quali viene assegnato anche un terindividuati: in tal caso è necessario il permesso di costruire
mine, 120 giorni (scaduti il 22 agosto
(concessione edilizia) il cui rilascio è su2002), termine comunque non perenbordinato alla verifica del reperimento
degli standards ed alla corresponsione Non si ha mutamento della torio per cui i Comuni che non abbiano
dei relativi oneri calcolati con le moda- destinazione d’uso nel caso proceduto eventualmente all’adempimento nei termini previsti vi possono
lità di cui al comma 13 dello stesso artidi
una
diversa
utilizzazione
comunque provvedere anche nel periocolo.
dell’edificio
all’interno
dello
do successivo.
Non si ha mutamento della destinazione
stesso raggruppamento
La responsabilità dell’adempimento è in
d’uso nel caso di una diversa utilizzaziocapo ai dirigenti responsabili del Comune dell’edificio all’interno dello stesso
ne: che l’adeguamento non debba essere
raggruppamento, tenuto conto anche
effettuato dall’Amministrazione Comunale ma con provvedelle precisazioni sopra richiamate: in tal caso la diversa utidimento dirigenziale è tra l’altro reso evidente anche dal
lizzazione è soggetta a semplice Denunzia di Inizio Attività.
comma 2 dell’articolo richiamato che ribadisce “L’adeguaÈ parimenti soggetto a semplice D.I.A. anche il mutamento
mento alle disposizioni di cui alla presente legge è curato dai didella destinazione d’uso che non comporti la necessità di
rigenti responsabili ”.
dotazioni aggiuntive di standards, servizi e spazi pubblici o
privati.
Questo Settore ritiene che tale provvedimento per essere assunto non necessiti di autorizzazione alcuna, né che esso sia
sottoposto ad alcuna approvazione, sia da parte comunale
10 – Adempimenti dei Comuni e delle Province nel perioche regionale: si ritiene però che sussistano anche per esso gli
do transitorio
obblighi di partecipazione previsti dalla legge e pertanto al
Appare ora opportuno esaminare quali adempimenti debprovvedimento assunto debba essere data la massima pubbano porre in essere i Comuni e gli altri enti territoriali in
blicità attraverso la sua pubblicazione per trenta giorni all’altale fase.
bo di cui al comma 3 dell’art. 2 della legge, con manifesti
murali e con la sua pubblicazione sul BUR.
In quanto alle Province si richiama l’attenzione sul comma
1 dell’art. 61 che attribuisce alla loro competenza le funzioni
Dell’avvenuto adempimento deve esserne infine informato
già di competenza della Regione ai sensi dell’art. 31, comma
questo Settore con l’invio di copia del provvedimento e di
8, e degli articoli 32, 39 e 40 del DPR 6 giugno 2001 n.
copia delle norme di attuazione e regolamentari in cui siano
380.
opportunamente evidenziate le parti variate.
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Regione Calabria
Nel caso in cui l’Ufficio tecnico comunale non sia dotato di
dirigente responsabile, provvede all’adempimento il dirigente da cui l’ufficio funzionalmente dipende.
Ne discende naturalmente da tale obbligo che ove l’adempimento non sia compiuto, continuano per il territorio interessato ad applicarsi le norme del vigente strumento urbanistico.
Non appare fuor di luogo richiamare la responsabilità dei
dirigenti sulla necessità che tale adempimento venga posto
in essere, potendo una sua eventuale omissione essere legalmente perseguita anche con richiesta di risarcimento dell’eventuale danno subito.
Infine appare di tutta evidenza che il recepimento delle norme previste dalla legge urbanistica regionale d’immediata
applicazione sia tanto più necessario nel caso in cui si proceda alla formazione ed approvazione di un nuovo strumento
urbanistico o di una variante allo strumento urbanistico vigente nel periodo transitorio intercorrente tra l’entrata in vigore della stessa legge e l’adeguamento del piano per come
verrà stabilito dalle emanande Linee Guida.
novità
Si coglie l’occasione per richiamare inoltre l’attenzione sulla
necessità che le proposte urbanistiche che si intendono attivare in tale fase siano formulate anche nel pieno rispetto del
Piano di Assetto Idrogeologico.
L’inosservanza di tali disposizioni, che discendono da un disposto normativo immediatamente cogente e che non ammette deroghe, oltre che per correttezza logica e per il rispetto del principio di efficacia ed efficienza, costituirà motivo
di restituzione della proposta inviata.
Tale circostanza si applica, dalla data di emanazione della
presente circolare, naturalmente agli strumenti urbanistici
adottati successivamente all’entrata in vigore della Legge
Urbanistica essendo comunque previsto, per gli strumenti
urbanistici adottati precedentemente a tale data e il cui iter
d’approvazione sia ancora in corso, il loro adeguamento attraverso l’istituto delle modifiche d’ufficio e le prescrizioni
di cui al comma 2 dell’art. 10 della legge urbanistica
1150/42 (comma 7 art. 65).
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