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PREvisioni a cura di Arianna Dagnino, Stefano Gulmanelli, Giordano Stabile TECNOLOGIA Angeli custodi delle Olimpiadi (contro i pirati elettronici) S aranno presenti anche alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e a quelle di Londra nel 2012: sono gli angeli custodi, onnipresenti e onniscienti, chiamati a gestire sotto il profilo tecnologico le Olimpiadi invernali di Torino. Per l’occasione saranno 250 i tecnici superspecializzati di Atos Origin (fornitore internazionale di servizi It) operativi sul campo, fisicamente «dietro le quinte» dei Giochi ma virtualmente ovunque arrivi la longa manus dei sistemi informatici. Il team è stato rodato durante le Olimpiadi di Atene e dopo la prova di Torino sarà pronto per spiccare il volo verso il Far East. Gli «angeli informatici» dell’avventura olimpica hanno dovuto realizzare un’infrastruttura tecnologica con 450 server, 4.700 computer, 1.800 terminal e dovranno gestire un’Intranet – una Rete indipendente da Internet e accessibile via wi-fi (senza fili) – a cui si collegheranno i 90 mila membri della famiglia olimpionica; ma il punto critico sarà la protezione del sistema che in tempo reale deve diffondere i risultati delle gare – da fornire a 10 mila giornalisti e 4 miliardi di telespettatori almeno un secondo prima che si diffondano le voci fra la folla. Un sistema «appetibile» per molti cyber-malintenzionati: durante i 16 giorni delle Olimpiadi di Atene sono stati registrati cinque milioni di allarmi per tentativi di intrusione, di cui 425 per problemi seri e 20 per problemi critici. NUMERI DAL MONDO 151 Gli stupri denunciati ogni giorno in Sudafrica. Si stima che se ne denunci 1 ogni 6. (South Africa Police Statistics) I miliardi di dollari che si prevede varrà il mercato mondiale delle suonerie per cellulari nel 2008 (Baskerville/Informa Media) 800 8 I miliardi di dollari accumulati come debito dagli americani detentori di carta di credito. (Center for Responsible Lending) I miliardi di pagine web che erano presenti in Rete alla fine del 2005 (Wired) 600 PERSONAGGI L’informatico e la vita eterna I l corpo è come una casa. Senza manutenzione si sgretola e crolla. Ma se gli forniamo costante cura e gli interventi opportuni potremmo arrivare a farlo durare per secoli. Proprio come una casa». È il mantra di Aubrey de Grey (nella foto), biogerontologo ricercatore alla Cambridge University e oggi uno dei personaggi che più polarizza la comunità scientifica: da un lato quelli che – rinfacciandogli maliziosamente il suo background di scienziato informatico – ritengono superficiale il suo approccio «riparatore» del corpo umano; dall’altro coloro che vedono in de Grey colui che una volta per tutte ha posto l’attenzione su una battaglia che finora nessuno ha davvero voluto combattere: quella contro l’invecchiamento e la morte. Resta il fatto che la sua strategia – sette rimedi che potrebbero venire disponibili in un futuro non lontano per le sette cause di morte finora accertate – trova contestatori nel metodo ma non nel merito, ovvero sulla fondatezza delle «cure» ipotizzate. La prestigiosa rivista scientifica Technology Review ha aperto un fondo di 10 mila dollari per incoraggiare chi se la sentisse a sottoporre argomentazioni scientifiche contro le tesi di de Grey. Il quale è talmente sicuro del fatto LA FRASE suo che ha aggiunto alla «posta» altri 10mila dollari dal suo fondo Topo Usa ed Europa Matusalemme, istituito per premiare ci dipingono in bianco e nero. Noi siamo il team di scienziati che per primo una regione in Technicolor saprà fermare l’invecchiamento in Aram Aharonian, un topo. Nessuno ha ancora raccolto direttore del network la sfida di Technology Review. venezuelano Telesur SPECCHIO | 25 PREvisioni ALIMENTAZIONE Niente integratori abboffatevi di alghe F iniremo per mangiare alghe. Di lago. Almeno stando a quanto consiglia Luigi Gallo, pioniere negli anni Settanta dell’alimentazione naturale in Italia e ora impegnato a studiare le proprietà dei nutrimenti selvatici primordiali presso il Centro di Ricerche Nutriterapiche di Urbino. «Oggi che i terreni e i cibi confezionati sono sempre più poveri di fattori nutritivi essenziali (vedi grafico sotto) diventa necessario integrare i pasti con alimenti densi di nutrienti e “vivi”, ricchi di oligoelementi, fattori enzimatici e probiotici (promotori della flora batterica intestinale). Sottolineo alimenti e non integratori, inadatti a sopperire a questa necessità: ciascun nutriente funziona bene solo se in sinergia bilanciata con tutti i nutrienti, proprio come avveniva con i cibi selvatici primordiali». Ecco allora entrare in campo le proprietà nutritive delle microalghe verdi-azzurre (le più pure si trovano nel lago Klamath, in Oregon), la cui caratteristica unica è quella di essere al contempo piante, animali e batteri. «Compiono la fotosintesi come le piante», spiega Gallo sul suo blog (http://protonutrizione.blogosfere.it), «ma hanno una parete cellulare flessibile, ricca di elementi nutritivi facilmente assimilabili, un alto contenuto di proteine (fino al 70 per cento). In quanto batteri, poi, possiedono un’eccezionale adattabilità e vitalità». Un superalimento completo, dunque, ricco di proteine non animali e tuttavia nobili (contenenti tutti gli amminoacidi essenziali), di clorofilla e sostanze antiossidanti naturali, di vitamine e minerali. IL DATO Cibo povero per i ricchi MINERALI E VITAMINE Vitamine B Vitamina A Vitamina E Magnesio Zinco Rame ▼ Uno studio condotto nelle aree geografiche a più elevato tenore di vita ha evidenziato pericolose carenze nell’alimentazione TASSO DI DEFICIT dal 40% al 90% in meno dal 50% al 60% in meno 100% in meno dal 60% al 90% in meno 90% in meno dal 55% al 90% in meno Le percentuali fanno riferimento agli apporti nutrizionali raccomandati dalle più importanti linee guida (Lancet) SPECCHIO | 26 RIVISITAZIONI Vi presento il vero King Kong (bonaccione) N egli anni Trenta, quando uscì il primo King Kong (foto 1, regista Merian C. Cooper, bella Fay Wray), il paleontologo tedesco Gustav von Koenigswald era in Cina, sulle tracce dell’Homo erectus. Trovò da un robivendolo enormi denti fossili e cambiò obbiettivo. Alla 1933 fine, aiutato da due studiosi cinesi, riuscì a ritrovare i resti della più grande scimmia mai esistita: il Gigantopithecus. Della famiglia dei gorilla, era alto più di tre metri, pesava 550 chili 1976 ed era apparso in Asia 6,5 milioni di anni fa. La cosa curiosa è che fu probabilmente l’Homo erectus a portarlo all’estinzione, appena 100 mila 2005 anni fa. Il Gigantopithecus era erbivoro e una preda relativamente facile per i nostri antenati, abili cacciatori. Ora, mentre nelle sale c’è la terza versione di King Kong (foto 3, regista Peter Jackson, bella Naomi Watts), due ricercatori dell’Università dello Iowa, Russell Ciochon e Bill Munns, hanno ricostruito un modello del Gigantopithecus partendo dall’analisi dei resti fossili (foto in alto). A sentir loro, la bionda preferita dal bestione è la Jessica Lange del film del 1976 (foto 2). 1 2 3 PREvisioni IL BILANCIO DI KATRINA Piero Bianucci Totale morti La nostra vita in un microchip Dispersi Fonte: Wilkipedia E DOMANI New Orleans rinascerà wi-fi L a motivazione è accelerare la rinascita della città, messa in ginocchio dall’uragano Katrina. Ma la creazione da parte della municipalità di New Orleans di un network wireless (senza fili) che copra tutta l’area cittadina e sia disponibile a tutti gratuitamente è un precedente che non mancherà di far sentire i suoi effetti anche in altre realtà urbane degli Usa (vedi tabella sotto). Nelle intenzioni degli amministratori cittadini, la rete Wi-Fi sarà di proprietà pubblica e, almeno all’inizio, verrà gestita dalla municipalità. Tutto questo sta provocando le reazioni negative di gestori telefonici e società di telecomunicazioni Usa che vedono aprirsi uno scenario di reti di comunicazioni senza fili in cui il loro ruolo sarebbe marginale. Ma il consiglio cittadino di New Orleans è più che mai risoluto: «Non saranno davvero le aziende di telecomunicazioni a determinare il futuro della Rete nella nostra città», ha subito messo in chiaro il vice sindaco Greg Meffert. IL DATO San Francisco capitale degli hot spot CITTÀ San Francisco San Paolo Buenos Aires Austin Parigi N° 366 248 187 97 96 TIPO DI LUOGO Caffè e bar Hotel Ristoranti Centri Commerciali Biblioteche ▼ N° 5.563 389 384 181 179 ▼ PAESI Usa Brasile Argentina Cile Francia ▼ Collegamenti senza fili gratuiti: le classifiche per numero di nodi gratuiti (hotspot) tra le nazioni, le città e i luoghi di localizzazione ▼ ntro il 2006 una multinazionale dell’informatica metterà sul mercato memorie flash da 16 gigabyte (Gb). Più piccole di un francobollo e con un peso inferiore a 2 grammi, potrebbero custodire una biblioteca di trentamila libri o 200 annate di un quotidiano di 40 pagine a numero. Ma anche 16 ore di film con la qualità dei dvd o alcuni mesi di musica in formato Mp3. Ciondoli contenenti queste memorie flash che ricordano l’astuccio di un rossetto sono ormai comunissimi e non fanno distinzioni di sesso: li portano al collo donne in carriera e professionisti di ogni categoria, raro caso di attuazione delle norme sulle pari opportunità. In un anno le memorie flash, oggi da 1-2 Gb, compiono dunque un balzo che ne moltiplica per 8 la potenza. Nel 1965 Gordon Moore previde il raddoppio dei componenti dei chip ogni anno e mezzo. Previsione avverata: da poche decine di transistor, i chip sono arrivati a centinaia di milioni. Ma le memorie flash, apparse timidamente nel 1988, hanno surclassato la «legge di Moore», il raddoppio è avvenuto a ritmo quasi trimestrale e può essere un po’ inquietante immaginare gli sviluppi di questa tecnologia. Passi portare appesa al collo la Biblioteca Nazionale di Firenze e la registrazione dell’intera storia della musica dal canto gregoriano a Madonna. Ma nelle memorie del prossimo futuro potrebbe starci l’intero film della nostra vita, la registrazione di ciò che abbiamo detto dal primo vagito in poi, la storia di tutte le persone con cui siamo entrati in relazione: l’intera nostra personalità. Come in una specie di cervello esterno al corpo, destinato a sopravviverci. Nulla sarà dimenticato o dimenticabile. Per certi versi è solo l’evoluzione delle foto sbiadite che ci sono rimaste dei nostri nonni. Per altri versi è una nuova forma di esistenza. Quella biologica, tuttavia, mi sembra ancora preferibile. 1.321 720 346 A New Orleans ▼ SCOPERTE N° 2.251 1.159 995 800 752 Fonte: www.free-hotspot.com SPECCHIO | 29 PREvisioni URBANISTICA INTERNET Collegati nove ore al giorno Q uando si dice l’era della comunicazione. Uno studio della Ball State University ha evidenziato come mediamente un americano – il più «esposto» fra gli esseri umani a media elettronici di comunicazione – passi circa nove ore della sua giornata a comunicare con altri esseri umani o quantomeno a fruire di prodotti di comunicazione elettronica. La lista delle opzioni sfruttate dall’homo electronicus made in Usa comprende – in ordine d’utilizzo – la televisione (4 ore), il computer (2 ore, ripartite fra Internet, instant messaging, e uso di vari software), la radio, l’iPod e il telefonino. La nuova Hong Kong coreana D opo quasi due anni di dichiarazioni d’intenti e presentazioni varie del progetto, sono iniziati i lavori per la creazione di quella che è stata definita la «Hong Kong del XXI secolo»: New Songdo City, una città ipertecnologica da costruire su un’isola a 60 chilometri dalla capitale coreana Seul e il cui progetto, previsto a compimento per il 2014, ha un costo stimato di 25 miliardi di dollari, il che ne fa il maggior investimento immobiliare mai fatto finora nel mondo. Sarà una joint-venture coreano-statunitense a realizzare quella che nelle intenzioni dei costruttori, e del governo di Seul, dovrebbe diventare il punto di riferimento per tutte le grandi aziende multinazionali e le istituzioni che vogliono collocarsi al centro di una regione – quella dell’Asia del Nordest (Cina settentrionale, Russia orientale, Corea e Giappone) – che nel 2020 potrebbe «valere» un terzo del Prodotto interno lordo mondiale. Non a caso è previsto che New Songdo City goda dello status di free economic zone e di un regime fiscale assai favorevole. E non a caso il previsto mezzo milione di abitanti (negli auspici del governo per metà coreani e per metà stranieri) potrà godere, fra i vari servizi all’avanguardia, di ospedali amministrati dalla John Hopkins e scuole gestite dalla facoltà di Harvard. LAVORO LA FRASE P er quanto ci si sforzi di immaginare soluzioni architettoniche innovative, la realtà è che negli uffici di sole ce n’è poco. Allora un paio di designer del Royal College of Arts di Londra, Anab Jain and Stuart Wood, hanno deciso di portare i raggi solari dentro la scrivania stessa. Il Sunlight Table infatti è percorso da minuscoli cavi in fibra ottica collegati a una griglia posta all’esterno dell’edificio, ben esposta al sole. In questo modo la luce – ma anche i giochi d’ombra causati per esempio da una foglia che cade o da una nuvola che passa – vengono convogliati nella superficie stessa della scrivania. L’ispirazione è venuta ai due giovani designer osservando l’ambiente di lavoro dei call center: «Lì si lavora per ore e ore in antri fluorescenti, sotto stretta sorveglianza». Un po’ di sole che ammicca dalla scrivania non può fare che bene. SPECCHIO | 30 Ho fatto la guerra dei Sei giorni. Ricordo che quando tornai dissi a mio padre: «È stata un’esperienza devastante ma almeno i miei figli non dovranno farne delle altre». Al che lui mi guardò e quasi con severità mi disse: «Sono le stesse parole che dissi a mio padre quando sono tornato dal fronte nel 1948». Dov Lichtenberg, preside della Facoltà di Medicina all’Università di Tel Aviv Dateci un po’ di sole in ufficio