Un`Isola in Festival - Teatro Lirico di Cagliari

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Un`Isola in Festival - Teatro Lirico di Cagliari
giovedì 13 dicembre 2007
PRIMO PIANO TEATRO
Cinema
Musica
Teatro
Danza
Arte
Un’Isola in Festival
giovedì 13 dicembre 2007, ore 20.30
ingresso libero
Barumini, Teatro Comunale
Un anno sull'altipiano – opera da due soldi
Spettacolo teatrale e musicale dei Figli di Iubal
scenografie multimediali live Qoelet project
chitarra e voce Carlo Doneddu
sassofoni Luca Lanzi
violino Peppino Anfossi
pianoforte Giovanni Becciu
percussioni Giancarlo Murranca
batteria Carlo Sezzi
contrabbasso Nicolas Capetini
flauto e ottavino Mariafrancesca Cuccu
corno Roberto Mura
voce Alessandro Carta
progetto artistico Società Cooperativa "Le Ragazze Terribili"
I Figli di Iubal si propongono nella duplice veste di gruppo musicale e compagnia teatrale,
mettendosi a confronto con un pilastro della letteratura sarda come "Un anno sull'altipiano", opera
dello scrittore, politico e intellettuale Emilio Lussu. Un confronto che è in realtà un pretesto per
parlare del presente, con una critica neanche tanto velata alle guerre contemporanee attraverso la
storia di un ragazzo che, come tanti, decide di affidare la sua vita all'esercito e parte a fare una
guerra che non gli appartiene. Il giovane, addormentandosi col testo di Lussu tra le mani, scoprirà,
in sogno, che quel passato narrato e criticato sotto le righe dallo scrittore Armungiano non differisce
poi tanto dal suo presente.
Guspini, Teatro Comunale
Mescolanze Hip Hop e altro
concezione e regia Ornella D'Agostino
installazione e video Elisabetta Saiu
disegno luci Loïc Francois Hamelin
segue
http://www.sardegnaspettacolo.it/
giovedì 13 dicembre 2007
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indagine sociale Alessandro Melis
danza Mussa de Bahia, Cyril Bernon, Roberto Chessa, Ornella D'Agostino, Nippon
musiche dal vivo Henning Frimann-Larsen (percussioni), Corrado Loi (basso e live electronics),
Merco Valentino (violino)
conduce Fabio Marceddu
progetto artistico Carovana S.M.I.
Lo spettacolo rappresenta un meccanismo performativo fortemente interattivo, tra pubblico ed
artisti. Utilizza la metafora del linguaggio mediatico, ritmi incessanti e variazioni visuali continue,
su cui la comunicazione giovanile si struttura, per creare un evento seducente e di facile accesso
anche per un pubblico non avvezzo al teatro contemporaneo. Combina poetica artistica con il
virtuosismo della break dance, capoeira e musica dal vivo, evocando elementi della cultura sarda
che comunque resistono ai cambiamenti. Il dialogo tra estetiche gestuali e musicali diverse provoca
quel confronto interculturale creativo che apre aree intermedie di comunicazione dove le diversità
coesistono trasformandosi in nuovi linguaggi. Giochi di confronto con forme espressive diverse,
dinamiche sociali complesse, fermenti ideologici, che generano questioni sui valori etici, politici ed
esistenziali nelle nostre società contemporanee.
Nuoro, Teatro Eliseo
Giochi di guerra
regia Lelio Lecis
con Elisabetta Podda, Rosalba Piras, Tiziano Polese, Simeone Latini, Valerio Carta
capotecnico Lele Dentoni
scenografie Lelio Lecis
immagini video Luca Sorrentino
musiche Valerio Carta
progetto artistico Teatro Akròama
Lo spettacolo si rivolge in modo particolare ai giovani di oggi, che non hanno conosciuto l’incubo
fascista, la grande frattura politica morale e culturale che segnava l’Europa. Nel momento
dell’estremo pericolo, sotto le azioni crudeli della compagine nazista, persone di ogni tipo, di ogni
età, si unirono ed alzarono su di tutto le loro pretese di libertà e non si tirarono indietro pur di
raggiungere i loro ideali, anzi furono disposti a pagarne il prezzo con la loro stessa vita. Per
ricordare che gli ideali di libertà devono rimanere un punto fermo di ogni popolo, di ogni
generazione e sono più importanti della propria esistenza perchè senza libertà anche la propria vita
perde significato.
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giovedì 13 dicembre 2007
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Olbia, Cinema Teatro Olbia
Eleonora – Una Visione
drammaturgia, scene e regia Giampietro Orrù
musiche di e con Ottavio Farci, Veronica Maccioni (sonus e sinnus), Roberto Bernardini
testi poetici Anna Cristina Serra
interpreti Maura Grussu, Nanni Melis, Jose Murranca, Raffaella Nioi, Nino Landis, Vanni Fois
percussioni Carlo Plumitallo
audio luci Gianni Erbì
scenotecnica Rossano Orrù, Sandro Marongiu
progetto artistico Giampietro Orrù
produzione Teatro Fueddu e Gestu
In un piccolo paese della Sardegna, Eleonora assiste gli appestati. Colpita dal male lei stessa,
cosciente che il suo regno è ormai alla fine, racconta un sogno…
Suddivisa in quattro quadri che segnano temporalmente l’ultimo giorno della “Giudicessa”, l'opera
si articola in testi poetici, dialoghi, canti e musiche.
Così come nella maggior parte delle produzioni di Fueddu e Gestu, i differenti linguaggi nella
drammaturgia e nella regia, interagiscono, passando da una dimensione all'altra senza soluzioni di
continuità, con forza ed equilibrio.
In lingua sarda e italiana, Eleonora è un teatro d’arte e poesia che, per le sue caratteristiche di
messinscena, può trovare il suo spazio di rappresentazione ideale nei monumenti quali castelli,
chiese o altri siti di interesse storico e archeologico. Eleonora si inserisce benissimo in rassegne
culturali, convegni o altre manifestazioni che abbiano argomenti affini allo spettacolo.
Ozieri, Teatro Civico “Oriana Fallaci”
Contos de Foghile
di Francesco Enna
regia Pier Paolo Conconi
interpreti Stefano Chessa, Luisella Conti, Nadia Imperio, Antonella Masala, Consuelo Pittalis
progetto artistico La Botte e il Cilindro
Ginò, principe viziato e prepotente, perde al gioco con il diavolo tutti i suoi beni e, infine, la propria
vita. Ma il diavolo gli consente di riprendersi tutto quello che ha perso, dandogli appuntamento
dopo un anno, tre mesi, tre giorni e tre ore, alle Tre Fontane d'Oro. Passato il tempo stabilito, Ginò
si avvia all'appuntamento con il diavolo. Nel corso delle sue peripezie (rischia, infatti, di essere
cotto al forno, bollito in un paiolo, sbranato da un altro diavolo che ricorda tanto Polifemo)
incontrerà per strada l'Aquila, il Fico d'India, l'Acqua e il Fuoco, che gli faranno da guida, fino a
sconfiggere il diavolo-orco e sposare la bellissima Columba.
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giovedì 13 dicembre 2007
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Lo spettacolo è nato da una ricerca sui modi e le occasioni della memoria orale in Sardegna,
attraverso l'opera di Francesco Enna (autore di libri per ragazzi e raccolte di fiabe popolari sarde) e
il contatto diretto con i cantadores (narratori) di alcuni centri dell'Isola: in genere anziani di grande
capacità narrativa, custodi della memoria orale, che hanno permesso non solo di raccogliere fiabe,
racconti, filastrocche e canti, ma anche di osservarne e assimilarne le tecniche espressive. Questi
anziani ci hanno parlato delle scansioni del lavoro nel passato durante la giornata e, soprattutto, ci
hanno raccontato come certi lavori, essenziali nell'antica economia agro-pastorale, fossero
l'occasione per esercitare l'arte del narrare, della poesia e del canto, e per tramandare
religiosamente, da una generazione all'altra, le antiche storie esemplari della conservazione dei
costumi di una cultura povera, semplice, ma sempre di alta moralità e bellezza. Per questo motivo,
nell'allestimento è stata data attenzione alle immagini di momenti di lavoro come la filatura, la
cottura del pane e il lavaggio delle lenzuola con la lisciva, lavori che venivano svolti in quel regno
misterioso della donna che è il focolare: fuoco rosso da cui scappano scintillando i diavolini, luogo
di comunione con altre donne, le comari, con cui ripetere antichissime formule magiche
apotropaiche. Cantare e raccontare tante storie, con il volto arrossato dalla fiamma e alle spalle le
ombre lunghe della fantasia dei bambini che ascoltavano affascinati e stupiti. Il più grosso nodo da
sciogliere è stato quello della mediazione linguistica fra il sardo e l'italiano. Ne è risultato uno
spettacolo in cui la lingua sarda si combina agevolmente con l'italiano attraverso l'utilizzo della
filastrocca, dei giochi ritmici e del canto. Altri codici socio-antropologici trasmettono e
caratterizzano la traduzione sarda definendone l'ambiente con la gestualità, gli arnesi da lavoro, i
movimenti e il ritmo.
San Teodoro, Teatro Comunale
Gratzia Celesti
Commedia bilingue, in sardo campidanese e italiano, in cinque tempi, scritta nel 1998
testo e regia Salvatore Vargiu
interpreti Giorgio Pinna, Rita Pau, Cristiana Pinna, Anna Brotzu, Daniela Musiu
luci e suoni Enrico Serra
scena Salvatore Vargiu, Giorgio Pinna
musiche Arcangelo Corelli
progetto artistico Salvatore Vargiu
produzione Cooperativa Teatro Olata
L’impresario edile in questa pièce si presenta col nome di Mondu, fornito di amante; più arrogante e
spietato che mai. La moglie Macollata, donna devota e timorata, riesce a convincerlo ad andare con
lei a Lourdes con la speranza “ki Nostra Sinniora ddu potzat cunverti e distolli de cussu vitziu”
(distoglierlo dall’amante). Al ritorno da Lourdes vediamo Mondu davvero convertito, tanto
cambiato che a Macollata non sembra per niente opera di Nostra Signora. La commedia, risultando
anche divertente, mostra intanto personaggi veri e sofferti che vivono religiosità distorte con
crudeltà tanto inconsce quanto penose.
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giovedì 13 dicembre 2007
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Sinnai, Teatro Civico
Bachisio Spanu - l'epopea di un contadino sardo alla guerra
dedicato all'ex soldato Giustino Tuveri, unico sardo superstite della gloriosa Brigata Sassari
libero adattamento di Marco Parodi da Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu
con inserti tratti da Roccu u stortu di Francesco Suriano
tradotti in campidanese da Rossana Copez
con Giovanni Caroni
regia Marco Parodi
luci Antonello Sanna
montaggio video Marco Gallus
progetto artistico Bocheteatro
Il protagonista è un fante della Brigata Sassari, un contadino della Sardegna e al tempo stesso uno
storico che espone, con i suoi poveri mezzi, in una lingua semplice, la terribile cronaca della Grande
Guerra, riprendendo i temi affrontati da Emilio Lussu nel suo Un anno sull'altipiano, compresi
quelli dell'inutile decimazione della Brigata, un sacrificio che ancora oggi chiede delle risposte. Il
testo è integrato da inserti tratti dal monologo teatrale di Francesco Suriano Roccu u stortu (opera
segnalata da Franco Quadri al Premio Riccione), ed e stato tradotto in campidanese da Rossana
Copez, che ha operato una radicale trasformazione linguistica rispetto al calabro-italiano
dell'originale, lasciando però intatta la struttura drammaturgica voluta da Suriano, fatta di continui
flash-back frutto di una memoria ingolfata da immagini terrificanti di morte e distruzione. Il
monologo del "soldatino" Spanu Bachiasio è sovrastato da sconvolgenti spezzoni di immagini tratte
dai più importanti film che hanno affrontato l'argomento, come Uomini contro di Francesco Rosi,
La grande guerra di Mario Monicelli, Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick, Una tranquilla
domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet e All'ovest niente di nuovo di Lewis Milestone, del 1930
e nel quale la Grande Guerra è vista dalla parte dei "crucchi", un gruppo di studenti-soldati che
scoprono anche loro come la guerra abbia poco da spartire col coraggio, il dovere o l'etica. (testo di
Marco Parodi)
Tortolì, Teatro Comunale “San Francesco”
Suono di pietra- Concerto di musica e poesia civile sarda
di Mario Faticoni
con Mario Faticoni e Rita Atzeri
pianoforte e strumenti Alessandro Olla
testi Romano Ruiu, Benvenuto Lobina, Antonio Sini, Giovanni Dettori, Francesco Masala
musiche originali Alessandro Olla
progetto artistico il crogiuolo
Suono di pietra si propone come un percorso attraverso la poesia civile sarda, in lingua italiana:
Romano Ruiu, Benvenuto Lobina, Antonio Sini, Giovanni Dettori, Francesco Masala. La Sardegna
è osservata e raccontata in tutte le sue realtà e contraddizioni, attraverso le lenti del linguaggio
poetico, come una terra che soffre che urla la sua perenne emigrazione che guarda le nuvole e le
vede sempre piene di tristezza.
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giovedì 13 dicembre 2007
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Sono materiali poetici che riassumono la vita sarda di ieri e di oggi: la disgregazione economica e
sociale, la disgregazione culturale, la solitudine e la frustrazione antica dei sardi e in particolare
delle donne, il ripiegamento dei vinti e l'attesa della morte. (testo di Mario Faticoni)
venerdì 14 dicembre 2007, ore 20.30
ingresso libero
Alghero, Palazzo dei Congressi – serata inaugurale, ore 20
Kermesse della musica sarda
con Mauro Palmas Quintetto (Mauro Palmas, Silvano Lobina, Marcello Peghin, Riccardo Leone,
Andrea Ruggeri), Balentes, Marino Derosas, Luigi Lai, Elena Ledda, Rita Marcotulli, Franca Masu,
Gavino Murgia, Tenores di Oniferi, Francesco Pilu
progetto artistico Jazz in Sardegna
Barumini, Teatro Comunale
Bachisio Spanu - l'epopea di un contadino sardo alla guerra
dedicato all'ex soldato Giustino Tuveri, unico sardo superstite della gloriosa Brigata Sassari
libero adattamento di Marco Parodi da Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu
con inserti tratti da Roccu u stortu di Francesco Suriano
tradotti in campidanese da Rossana Copez
con Giovanni Caroni
regia Marco Parodi
luci Antonello Sanna
montaggio video Marco Gallus
progetto artistico Bocheteatro
Il protagonista è un fante della Brigata Sassari, un contadino della Sardegna e al tempo stesso uno
storico che espone, con i suoi poveri mezzi, in una lingua semplice, la terribile cronaca della Grande
Guerra, riprendendo i temi affrontati da Emilio Lussu nel suo Un anno sull'altipiano, compresi
quelli dell'inutile decimazione della Brigata, un sacrificio che ancora oggi chiede delle risposte. Il
testo è integrato da inserti tratti dal monologo teatrale di Francesco Suriano Roccu u stortu (opera
segnalata da Franco Quadri al Premio Riccione), ed e stato tradotto in campidanese da Rossana
Copez, che ha operato una radicale trasformazione linguistica rispetto al calabro-italiano
dell'originale, lasciando però intatta la struttura drammaturgica voluta da Suriano, fatta di continui
flash-back frutto di una memoria ingolfata da immagini terrificanti di morte e distruzione. Il
monologo del "soldatino" Spanu Bachiasio è sovrastato da sconvolgenti spezzoni di immagini tratte
dai più importanti film che hanno affrontato l'argomento, come Uomini contro di Francesco Rosi,
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giovedì 13 dicembre 2007
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La grande guerra di Mario Monicelli, Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick, Una tranquilla
domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet e All'ovest niente di nuovo di Lewis Milestone, del 1930
e nel quale la Grande Guerra è vista dalla parte dei "crucchi", un gruppo di studenti-soldati che
scoprono anche loro come la guerra abbia poco da spartire col coraggio, il dovere o l'etica. (testo di
Marco Parodi)
Carbonia, Teatro Centrale
Giochi di guerra
regia Lelio Lecis
con Elisabetta Podda, Rosalba Piras, Tiziano Polese, Simeone Latini, Valerio Carta
capotecnico Lele Dentoni
scenografie Lelio Lecis
immagini video Luca Sorrentino
musiche Valerio Carta
progetto artistico Teatro Akròama
Lo spettacolo si rivolge in modo particolare ai giovani di oggi, che non hanno conosciuto l’incubo
fascista, la grande frattura politica morale e culturale che segnava l’Europa. Nel momento
dell’estremo pericolo, sotto le azioni crudeli della compagine nazista, persone di ogni tipo, di ogni
età, si unirono ed alzarono su di tutto le loro pretese di libertà e non si tirarono indietro pur di
raggiungere i loro ideali, anzi furono disposti a pagarne il prezzo con la loro stessa vita. Per
ricordare che gli ideali di libertà devono rimanere un punto fermo di ogni popolo, di ogni
generazione e sono più importanti della propria esistenza perchè senza libertà anche la propria vita
perde significato.
Dolianova, Cattedrale di San Pantaleo
Ensemble da camera del Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di
Cagliari
progetto artistico Conservatorio Statale di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari
flauti Rebecca Lewis, Valentina Puddu
oboi Sara Pisano, Ermelinda Suella
clarinetti Laura Marongiu, Nicola Viale
fagotti Barbara Porcu, Luca Contini
corni Salvatore Svezia, Nicola Murtas
direttore Riccardo Leone
Wolfgang Amadeus Mozart Serenata in do minore n. 12 K. 388
Gian Piero Cartocci Voli di fantasia, serenata per dieci strumenti a fiato
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giovedì 13 dicembre 2007
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Mandas, Convento di San Francesco
Contos de Foghile
di Francesco Enna
regia Pier Paolo Conconi
interpreti Stefano Chessa, Luisella Conti, Nadia Imperio, Antonella Masala, Consuelo Pittalis
progetto artistico La Botte e il Cilindro
Ginò, principe viziato e prepotente, perde al gioco con il diavolo tutti i suoi beni e, infine, la propria
vita. Ma il diavolo gli consente di riprendersi tutto quello che ha perso, dandogli appuntamento
dopo un anno, tre mesi, tre giorni e tre ore, alle Tre Fontane d'Oro. Passato il tempo stabilito, Ginò
si avvia all'appuntamento con il diavolo. Nel corso delle sue peripezie (rischia, infatti, di essere
cotto al forno, bollito in un paiolo, sbranato da un altro diavolo che ricorda tanto Polifemo)
incontrerà per strada l'Aquila, il Fico d'India, l'Acqua e il Fuoco, che gli faranno da guida, fino a
sconfiggere il diavolo-orco e sposare la bellissima Columba.
Lo spettacolo è nato da una ricerca sui modi e le occasioni della memoria orale in Sardegna,
attraverso l'opera di Francesco Enna (autore di libri per ragazzi e raccolte di fiabe popolari sarde) e
il contatto diretto con i cantadores (narratori) di alcuni centri dell'Isola: in genere anziani di grande
capacità narrativa, custodi della memoria orale, che hanno permesso non solo di raccogliere fiabe,
racconti, filastrocche e canti, ma anche di osservarne e assimilarne le tecniche espressive. Questi
anziani ci hanno parlato delle scansioni del lavoro nel passato durante la giornata e, soprattutto, ci
hanno raccontato come certi lavori, essenziali nell'antica economia agro-pastorale, fossero
l'occasione per esercitare l'arte del narrare, della poesia e del canto, e per tramandare
religiosamente, da una generazione all'altra, le antiche storie esemplari della conservazione dei
costumi di una cultura povera, semplice, ma sempre di alta moralità e bellezza. Per questo motivo,
nell'allestimento è stata data attenzione alle immagini di momenti di lavoro come la filatura, la
cottura del pane e il lavaggio delle lenzuola con la lisciva, lavori che venivano svolti in quel regno
misterioso della donna che è il focolare: fuoco rosso da cui scappano scintillando i diavolini, luogo
di comunione con altre donne, le comari, con cui ripetere antichissime formule magiche
apotropaiche. Cantare e raccontare tante storie, con il volto arrossato dalla fiamma e alle spalle le
ombre lunghe della fantasia dei bambini che ascoltavano affascinati e stupiti. Il più grosso nodo da
sciogliere è stato quello della mediazione linguistica fra il sardo e l'italiano. Ne è risultato uno
spettacolo in cui la lingua sarda si combina agevolmente con l'italiano attraverso l'utilizzo della
filastrocca, dei giochi ritmici e del canto. Altri codici socio-antropologici trasmettono e
caratterizzano la traduzione sarda definendone l'ambiente con la gestualità, gli arnesi da lavoro, i
movimenti e il ritmo.
Nuoro, Teatro Eliseo
Jan Lundren piano solo
Wishing a Swedish Christmas
progetto artistico Associazione culturale Time in Jazz
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giovedì 13 dicembre 2007
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Con la scelta del pianista svedese Jan Lundgren, Time in Jazz vuole dar voce in Sardegna, luogo
che mai prima d'ora aveva ospitato questo musicista, ad un modo originale e profondo di studiare e
fare ricerca sulla musica. Questo progetto incarna un esperimento nel campo della musica
tradizionale alla ricerca di un intreccio interessante e fertile tra sound popolare e jazz,
contestualizzato in un periodo, come quello natalizio, particolarmente importante e ricco,
soprattutto in Sardegna, di musiche e costumi peculiari.
Scano Montiferru, Teatro Comunale
Mescolanze Hip Hop e altro
concezione e regia Ornella D'Agostino
installazione e video Elisabetta Saiu
disegno luci Loïc Francois Hamelin
indagine sociale Alessandro Melis
danza Mussa de Bahia, Cyril Bernon, Roberto Chessa, Ornella D'Agostino, Nippon
musiche dal vivo Henning Frimann-Larsen (percussioni), Corrado Loi (basso e live electronics),
Marco Valentino (violino)
conduce Fabio Marceddu
progetto artistico Carovana S.M.I.
Lo spettacolo rappresenta un meccanismo performativo fortemente interattivo, tra pubblico ed
artisti. Utilizza la metafora del linguaggio mediatico, ritmi incessanti e variazioni visuali continue,
su cui la comunicazione giovanile si struttura, per creare un evento seducente e di facile accesso
anche per un pubblico non avvezzo al teatro contemporaneo. Combina poetica artistica con il
virtuosismo della break dance, capoeira e musica dal vivo, evocando elementi della cultura sarda
che comunque resistono ai cambiamenti. Il dialogo tra estetiche gestuali e musicali diverse provoca
quel confronto interculturale creativo che apre aree intermedie di comunicazione dove le diversità
coesistono trasformandosi in nuovi linguaggi. Giochi di confronto con forme espressive diverse,
dinamiche sociali complesse, fermenti ideologici, che generano questioni sui valori etici, politici ed
esistenziali nelle nostre società contemporanee.
sabato 15 dicembre 2007, ore 20.30
ingresso libero
Alghero, Palazzo dei Congressi, ore 21
Voyage en Sardaigne
opera sinfonica per sestetto jazz, coro tradizionale della Sardegna e orchestra
sassofono, tenore e sampler Enzo Favata
tromba Riccardo Pittau
chitarra Marcello Peghin
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giovedì 13 dicembre 2007
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piano acustico, fender rhodes Daniele di Bonaventura
contrabbasso Danilo Gallo
batteria U. T. Gandhi
Tenores di Bitti Daniele Cossellu (oche e mesu oche), Piero Sanna (oche e mesu oche), Pierluigi
Giorno (contra), Mario Pira (bassu)
Orchestra d'archi Teatro Lirico di Cagliari
arrangiamenti per archi Daniele di Bonaventura
progetto artistico Jana Project
Nella lunga carriera di Enzo Favata, Voyage en Sardaigne, sia in formato discografico che come
concerto dal vivo, ha rappresentato una tappa importante lungo l'originale percorso di "tradizione in
tradizione" del sassofonista e compositore algherese. Lo spettacolo in questione prosegue il progetto
avviato nel 1997 con un nuovo repertorio arrangiato per orchestra d'archi e sinfonica,
commissionato dall'orchestra della Radio Nazionale olandese (Metropole Orkest), eseguito in prima
mondiale a Utrecht nell'aprile 2005. Sul palcoscenico l'impatto visivo e sonoro desta subito
coinvolgimento e curiosità, strumenti antichi e moderni, sassofoni, strumenti ad arco, benas, trunfa,
chitarre, bandoneon, percussioni convivono insieme alle arcaiche voci dei Tenores, in un grande
evento spettacolo dedicato alla musica della Sardegna.
Mandas, Convento di San Francesco
Dark Project
pianoforte Francesca Deriu
percussioni Andrea Bini
live electronics Fabrizio Casti
audio-video Michele Casanova, Marcello Cualbu
musiche Franco Oppo, Fabrizio Casti, Marcello Pusceddu, A. Doro
progetto artistico Festival Spaziomusica
San Teodoro, Teatro comunale
Mescolanze Hip Hop e altro
concezione e regia Ornella D'Agostino
installazione e video Elisabetta Saiu
disegno luci Loïc Francois Hamelin
indagine sociale Alessandro Melis
danza Mussa de Bahia, Cyril Bernon, Roberto Chessa, Ornella D'Agostino, Nippon
musiche dal vivo Henning Frimann-Larsen (percussioni), Corrado Loi (basso e live electronics),
Marco Valentino (violino)
conduce Fabio Marceddu
progetto artistico Carovana S.M.I.
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giovedì 13 dicembre 2007
segue
Lo spettacolo rappresenta un meccanismo performativo fortemente interattivo, tra pubblico ed
artisti. Utilizza la metafora del linguaggio mediatico, ritmi incessanti e variazioni visuali continue,
su cui la comunicazione giovanile si struttura, per creare un evento seducente e di facile accesso
anche per un pubblico non avvezzo al teatro contemporaneo. Combina poetica artistica con il
virtuosismo della break dance, capoeira e musica dal vivo, evocando elementi della cultura sarda
che comunque resistono ai cambiamenti. Il dialogo tra estetiche gestuali e musicali diverse provoca
quel confronto interculturale creativo che apre aree intermedie di comunicazione dove le diversità
coesistono trasformandosi in nuovi linguaggi. Giochi di confronto con forme espressive diverse,
dinamiche sociali complesse, fermenti ideologici, che generano questioni sui valori etici, politici ed
esistenziali nelle nostre società contemporanee.
Sassari, Teatro Verdi
Arcipelaghi
dal romanzo di Maria Giacobbe
adattamento teatrale Alessandro Lay, Pierpaolo Piludu
collaborazione alla drammaturgia Alessandro Mascia
con Alessandro Mascia, Pierpaolo Piludu
disegno luci, illuminotecnica Giovanni Schirru
suono Giampietro Guttuso
scene Mario Madeddu, Marilena Pittiu
regia Alessandro Lay
progetto artistico cada die teatro
Tratto da un romanzo che propone una Sardegna vera, non da cartolina, priva di tutti quei luoghi
comuni che troppo spesso falsano totalmente l’immagine della nostra terra. Giosuè, un bambino,
viene ucciso perché ha visto troppo; nessuno sa chi è stato. Tre mesi dopo, la notte di Sant’Antonio,
“la notte dei fuochi”, un uomo viene freddato con un colpo di pistola. La mattina successiva, il
fratello gemello di Giosuè, Oreste, si presenta lacero e bagnato fradicio a casa dei Rudas, amici di
famiglia che vivono in un paese a parecchi chilometri dal suo. Cos’è successo? Quella che subito
immaginiamo è la verità? Applicare la legge, punire, equivale sempre a riparare all’errore? Qual’è il
vero significato di ‘giustizia’?
Serrenti, Teatro Comunale
Omaggio a Petri e Volontè e La decima vittima
SikitikiS
voce e fabbrica di suoni Diablo
basso Jimi
batteria Reginald
tastiere Zico
percussioni Nic
progetto artistico SikitikiS
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giovedì 13 dicembre 2007
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Le performance live dei SikitikiS, già un culto assoluto in Sardegna, con un grande consenso di
pubblico e di critica, stanno iniziando ad avere riconoscimenti anche oltre l’Isola. Assecondando la
propria passione per il cinema exploitation italiano degli anni sessanta e settanta, la band rende un
Omaggio a Petri e Volontè, rivisitando i temi di Ennio Morricone e Luis Bacalov su brevi videoclip,
montati dal critico cinematografico Mario Sesti, tratti dai film Indagine su un cittadino al di sopra
di ogni sospetto, A ciascuno il suo, Todo modo e La classe operaia va in Paradiso, tutti diretti da
Petri ed interpretati da Volontè. Il lavoro di sonorizzazione su La decima vittima, film del 1965
diretto sempre da Petri, parte dalle immagini pop e dalla violenza surreale del film, riportandole ad
una realtà urbana attuale. Dopo l’introduzione del trailer originale del film, scorre un videoclip di
circa 20 minuti sul quale la band cita il tema e l’attitudine futuristica della musica composta da
Piero Piccioni in una scorribanda sonora acida e funk, che tritura pattern uptempo come narcotizza
il blues. Sulle ultime immagini la band esegue anche una propria versione di “Spiral waltz” canzone
portante del film, interpretata da Mina.
Tempio, Teatro del Carmine
Jan Lundren piano solo
Wishing a Swedish Christmas
progetto artistico Associazione culturale Time in Jazz
Con la scelta del pianista svedese Jan Lundgren, Time in Jazz vuole dar voce in Sardegna, luogo
che mai prima d'ora aveva ospitato questo musicista, ad un modo originale e profondo di studiare e
fare ricerca sulla musica. Questo progetto incarna un esperimento nel campo della musica
tradizionale alla ricerca di un intreccio interessante e fertile tra sound popolare e jazz,
contestualizzato in un periodo, come quello natalizio, particolarmente importante e ricco,
soprattutto in Sardegna, di musiche e costumi peculiari.
Tortolì, Teatro Comunale “San Francesco”
Storie di pietra e di pane
di Rita Atzeri
liberamente ispirato all'opra di Francesco Ciusa, Salvatore Cambosu, Sebastiano Satta, Guido
Quarzo
interpreti Rita Atzeri, Roberta Locci, Daniela Spissu
progetto artistico il crogiuolo
Il lavoro guarda alle opere degli artisti sardi che tra fine ‘800 e prima metà del ‘900 hanno con le
loro opere tentato di interpretare e restituire dignità alla storia della loro terra, la Sardegna: artisti
che con il loro lavoro hanno contribuito a rendere indelebile l’epopea del popolo sardo, affrontando
temi identitari e sottraendoli all’oleografia del folclore. Lo spettacolo, nato a supporto dell’attività
didattica della Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, cerca di rendere esplicito, senza essere
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giovedì 13 dicembre 2007
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didascalico, il legame intercorrente tra l’arte in Sardegna nella prima metà del secolo scorso e la
cultura materiale che di quest’arte è stata motivo ispiratore, dando particolare rilievo agli aspetti
legati al cibo. Due sono i fili rossi che sottendono la drammaturgia dello spettacolo che sceglie di
affiancare, riservandogli lo stesso spazio espressivo, l’installazione video al teatro d’attore.
Riconosciuta la figura di Francesco Ciusa come più rappresentativa di questo percorso, essendo già
nelle intenzioni dell’artista illustrare in un “poema plastico” il mondo “primitivo” della Barbagia,
alla sua vicenda umana e artistica (assunta a simbolo del ciclo vitale dell’uomo anello della storia
dell’umanità con i suoi corsi e ricorsi) è stato dato ruolo di primo piano.
Informazioni: www.teatroliricodicagliari.it numero verde Contact Center BES (Best Events
Sardinia) (800 88 11 88) in grado di fornire informazioni in cinque lingue (italiano, inglese, tedesco,
francese e spagnolo) attraverso più canali (telefono, mail, sms) su programmi, eventi, località,
possibilità di alloggio e ristoro. E’ possibile telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle
16 alle 19 e il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 13, oppure scrivere all’indirizzo mail:
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