filobus e auto: una difficile convivenza o strade separate?

Transcript

filobus e auto: una difficile convivenza o strade separate?
Organizzato da
Area Tematica – TERRITORIO: COMPATIBILITÀ AMBIENTALE DEL TRASPORTO SU GOMMA
CON I VINCOLI INFRASTRUTTURALI E TERRITORIALI.
FILOBUS E AUTO: UNA DIFFICILE CONVIVENZA O STRADE SEPARATE?
Mauro Piazza
Tep spa
Via Taro, 12 – 43125 Parma, tel. 0521/214250, [email protected]
Si autorizza l’inserimento di questi dati nel CD ROM.
In un mondo ideale non ci sarebbe bisogno di corsie riservate ad autobus e filobus. In un mondo
ideale i cittadini si muoverebbero prevalentemente col trasporto pubblico e le strade sarebbero
libere dal traffico. Nella realtà dei fatti, invece, l’autobus e ancor più il filobus sono in competizione
con auto, pedoni, biciclette, taxi, motorini e quant’altro per la conquista di uno spazio vitale sulle
strade cittadine. In questa quotidiana battaglia il filobus finisce per essere visto come un
concorrente nella lotta per la sopravvivenza su strada, anziché come strumento privilegiato per
combattere traffico e inquinamento. Fonte di code, ostacolo alla visibilità, intralcio alla circolazione,
ingombro nelle rotonde, i filobus “rubano” spazio alle auto con corsie che dovrebbero essere
riservate e sulle quali transitano e sostano abusivamente i “furbetti” di turno.
In questo caso, a fare la differenza, è spesso la politica di gestione della mobilità cittadina, un
giusto mix di educazione, offerta e coercizione messa in atto dalle amministrazioni locali che può
fare la differenza nel riservare su una strada affollata un giusto spazio al TPL. Sembrerebbe una
strada obbligata questa, per i decision makers locali. Pur tuttavia spesso non è così, poiché il
filobus risulta essere solo uno dei tanti soggetti che cercano di tirare dalla propria parte una
coperta sempre troppo corta, nel mezzo della quale gli amministratori devono gestire esigenze
inconciliabili di automobilisti/elettori, categorie d’influenza e d’interesse (commercianti) e aziende di
TPL.
In presenza di un’amministrazione disponibile a promuovere provvedimenti anche impopolari,
come le limitazioni di circolazione per le auto private, l’unica cosa che le aziende di trasporto
possono fare per “tirare l’acqua al proprio mulino” è quello di fornire alle autorità competenti
elementi positivi che giustifichino politiche volte a favorire il trasporto pubblico e interventi
importanti a favore della mobilità collettiva. Il caso di Parma nell’ultimo decennio dimostra come
solo l’azione congiunta e unidirezionale di poteri pubblici e aziende di trasporto creino un circolo
virtuoso che produce effetti positivi e in particolare:
- un miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico;
-
una maggiore soddisfazione dell’utenza e aumento dei passeggeri;
atteggiamento positivo dell’opinione pubblica;
minore stress di guida per i conducenti e riduzione dell’incidentalità;
maggiore regolarità del servizio.
Se agli inizi del nuovo millennio la positiva collaborazione tra Tep e l’amministrazione locale ha
prodotto un trend positivo i cui effetti sono perdurati fino ad oggi, è arrivato il momento di ridare
impulso a questa partnership, con azioni convergenti al comune obiettivo di sostegno e
promozione della mobilità pubblica. Gli “ingredienti” per questa politica comune sono diversi e
coerenti fra loro:
-
VARCHI ELETTRONICI E REGOLAMENTAZIONE RIGOROSA DELL’ACCESSO AL
CENTRO STORICO ALLE AUTO PRIVATE. E’ evidente che l’accesso indiscriminato al
centro cittadino da parte delle auto private non è possibile e rischia di comprometterne la
vivibilità. Si devono contemporaneamente offrire modalità alternative rapide e comode di
accesso al centro col mezzo pubblico. Laddove si offre un’alternativa comoda e rapida
all’auto per l’accesso al centro i cittadini sono più disponibili (o, se non altro, meno
refrattari) ad utilizzarla.
-
LA SCELTA DEI MEZZI: si è scelta la strada del filobus, già in uso a Parma da quasi
sessant’anni, come soluzione non inquinante, silenziosa e gradita alla città. Perché le
restrizioni alla mobilità privata risultino accettabili questi veicoli devono anche costituire
un’alternativa accattivante, anche nell’estetica, all’auto. Per questo Tep ha scelto veicoli
tramlook, con estetica moderna e attrattiva. La gara europea è stata aggiudicata a Van
Hool che sta attualmente producendo i 9 mezzi lunghi 18 metri oggetto della fornitura in
consegna a Parma nella primavera 2012. Le nuove vetture saranno utilizzate sulla linea 5
che attraversa la città lungo l’asse est-ovest e che risulta essere la più frequentata, con
oltre 11.000 passeggeri trasportati al giorno. Sulla stessa direttrice esiste anche un
progetto di estensione ai due parcheggi scambiatori posti lungo la via Emilia a est ed ovest
della città e che attualmente sono collegati al centro da un servizio di autobus. Per quanto
al momento il progetto sia in stand by per la contrazione delle risorse economiche destinate
al settore, ma rimane comunque l’intenzione di implementarlo non appena possibile.
L’utente che posteggia l’auto presso i parcheggi scambiatori potrà dunque usufruire, oltre
che del parcheggio gratuito, anche della possibilità di acquistare lo speciale biglietto
giornaliero al costo di € 2,00 (contro i € 1,20 del biglietto di corsa semplice). Chi proviene
da fuori città potrà lasciare l’automobile gratuitamente presso il parcheggio e accedere al
centro a tariffa molto conveniente, con mezzi, rapidi, silenziosi, confortevoli e a basso
impatto ambientale. Si tratta, evidentemente, di una politica volta ad incentivare fortemente
questo comportamento, con lo scopo di ridurre drasticamente il numero di auto private in
ingresso in città.
I nuovi filobus saranno dotati di supercapacitori, per consentire il recupero di energia e la
riduzione dei consumi. L’acquisto dei supercapacitori è in parte finanziato dal progetto
europeo Trolley per la promozione del filobus e della mobilità pubblica elettrica.
-
PROTEZIONE DELLA VIA DI CORSA: a fronte di benefici rilevanti e di un’offerta di mobilità
pratica e nuova, è possibile per le amministrazioni locali proporre una corsia con passaggio
privilegiato per il trasporto pubblico e restrizioni per il traffico privato. Questo è quanto stato
chiesto in fase di progettazione per la nuova via di corsa riservata e protetta che si
vorrebbe realizzata sull’asse est-ovest della città sul percorso del nuovo filobus. La nuova
corsia dovrà privilegiare in via principale il trasporto pubblico e i suoi passeggeri rispetto a
tutti gli altri utenti della strada. I nuovi filobus 18 metri, peraltro, richiedono un’adeguata
configurazione dei punti di fermata e della sede stradale. E’, infatti, necessario consentire
l’accostamento completo al marciapiede per la salita e discesa dei passeggeri, anche
disabili non deambulanti, e garantire il transito in sicurezza, specialmente nelle intersezioni
stradali e nelle svolte, con l’eliminazione degli stalli di sosta posti in prossimità delle stesse.
Il progetto prevede che alcuni tratti lungo il percorso siano su corsia preferenziale protetta,
da attivare in modo progressivo, in modo da rendere graduale l’impatto sul traffico. Al
momento si stanno realizzando le prime simulazioni sugli effetti dell’introduzione delle
nuove corsie preferenziali. I tratti interessati sono relativamente brevi e quindi i benefici in
termini di aumento della velocità commerciale risultano contenuti, ma si tratta comunque di
un primo intervento a basso costo e di rapida implementazione verso la realizzazione di un
sistema su gomma di superficie “forte” modello “BRT”. La linea 5, inoltre, condivide in parte
il proprio percorso con altre 3 linee filoviarie, cui si estenderanno, almeno in parte, i benefici
derivanti dagli interventi in corso di realizzazione.
-
COMODITA’: si sono scelti filobus 18 metri, più comodi e capienti per sostenere elevati
flussi di traffico su uno degli assi principali della mobilità cittadina.
-
PROPORRE LA NOVITA’: il supporto dell’attività di comunicazione è fondamentale per
proporre questo sistema di mobilità come un’alternativa necessaria e desiderabile. I nuovi
filobus devono essere proposti come una nuova forma di mobilità più “cool”, è necessario
inoltre creare attesa e aspettative positive per l’avvio di questo nuovo sistema.
L’introduzione dei nuovi filobus sull’asse est ovest sarà sostenuto da una campagna di
comunicazione realizzata nell’ambito del progetto Trolley cui Tep partecipa. Qualunque
città dotata di filobus, in Italia e in Europa, può usufruire gratuitamente, previa richiesta, del
concept grafico realizzato per il progetto e adattarlo alla propria città. Nell’ambito della
campagna, i filobus sono stati ribattezzati “ebus”, proprio per comunicare la novità e per
rendere più moderna l’immagine di questo mezzo tradizionalmente considerato un po’ “oldfashioned ” e superato. Invitiamo chiunque desideri promuovere i filobus nella propria città
tramite i mezzi sviluppati nell’ambito del progetto Trolley a contattarci per avere maggiori
informazioni.
Per rispondere al quesito iniziale, la soluzione ideale sarebbe quella di far viaggiare auto private e
trasporto pubblico su strade completamente separate. Sarebbe certamente una condizione
fondamentale per le aziende di trasporto per garantire un servizio regolare, veloce, puntuale e
sicuro. Purtroppo questo non è quasi mai possibile sulle strade delle città italiane ed è necessario
che automobili e filobus si adattino ad una difficile convivenza, nella quale, tuttavia, è giusto e
necessario pretendere che l’autobus abbia un ruolo predominante e non debba difendersi dalla
“prepotenza” dell’auto. Il messaggio che deve passare, anche da parte degli amministratori
pubblici, è che il trasporto pubblico dev’essere la modalità di trasporto principale su strada e come
tale dev’essere privilegiata e tutelata. Non un elemento d’ingombro, non un elemento di fastidio o
un intralcio, ma la modalità di accesso alla città verso cui indirizzare i cittadini. I mezzi privati, per
forza di cose, dovranno giocare un ruolo subordinato nel futuro della mobilità urbana, se vogliamo
avviare seriamente e definitivamente le nostre città sulla strada della mobilità sostenibile.