PIETRO PIRINA RISPONDE ALLA SIGNORA

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PIETRO PIRINA RISPONDE ALLA SIGNORA
PIETRO PIRINA E LIBERISSIMO RISPONDONO ALLA
SIGNORA FRANCESCA
Grazie, era proprio per capire come si monta un arresto. Se è come dice penso proprio che
manca l'art. 336 nei capi d'accusa, perchè si arresto facoltativo ai sensi dell'art. 381, comma 2,
lettera c) "violenza o minaccia a pubblico ufficiale prevista dall'art. 336 comma 2 del codice
penale". Non è accusato col 336, ma grazie lo stesso.
Dal punto di vista meramente realistico, atti alla mano diciamo noi casalinghe, riguardo l’uso
di armi ancorché improprie – tipo una bottiglia – che costituisce aggravante, Le posso
assicurare che, nel caso in questione, nessuno ha dichiarato di aver ricevuto una bottigliata.
Sono sicura che non fa assolutamente piacere ricevere una bottigliata. Come sono sicura che
nessuno dei Carabinieri coinvolti dichiara di aver ricevuto colpi di bottiglia da mio marito. Le
"voci di corridoio", di cui parla l'articolo di liberissimo.net, dicono testuali:"avrebbe colpito
con una bottiglia la mano del Carabiniere"...voci che non trovano riscontro agli atti esposti.
Quello che scrivo è solo per fare capire a chi legge che esistono due tipi di versioni: quella vera
che si discute atti alla mano e quella falsa che si basa su voci...smentite agli atti dagli stessi
Carabinieri. Un ultima curiosità e poi concludo definitivamente la piacevole chiaccherata: ha
qualcosa contro le casalinghe istruite? La saluto cordialmente e la ringrazio.
Chicca Francesca
Gentilissima Signora Francesca, credo che Lei stia solo innescando una polemica con chi ha
sempre mostrato rispetto in A.S. Non pensa che la frase ‘Per capire come si monta un arresto’
sia pesante e fuori luogo? Come detto in precedenza Liberissimo si limita a raccontare i fatti
con la massima lealtà e trasparenza (con le sole iniziali del protagonista) e senza sentenze. Non
crede che la frase ‘Avrebbe colpito con una bottiglia la mano di un Carabiniere’, oltre a non
avere nessun valore e testo non conferma che A.S. abbia realmente commesso l’atto. Non
pensa che gli sia stato dato il giusto spazio e chiesto eventualmente scusa nel caso fosse stato
commesso qualche errore? Sfoghi o non sfoghi, che persistono da anni, non sono stati mai
evidenziati perché nessuno di noi è in grado di giudicare, ci sono i luoghi preposti per questo,
ma nello stesso tempo rispettiamo la Benemerita per il lavoro che fanno. L’allegato che lei ha
inviato nel suo sfogo (non visto e sentito dal sottoscritto ma riferitomi da un collega), almeno
su Liberissimo, non poteva trovare spazio. Le voci di corridoio, come Lei stessa evidenzia, si
sono limitati a quella circostanza, qui si vede la buona fede delle persone, vera o non vera,
senza rispolverare vecchie polemiche, protagonisti, circostanze ecc. ecc. Lei racconta che i
fatti si sono svolti diversamente? Ne prendiamo atto e ci auguriamo con tutto il cuore che il
tutto vada a buon fine. Non abbiamo gettato benzina sul fuoco, tantomeno detto o scritto che
noi siamo stati aggrediti verbalmente a Cala Gavetta o in Via Cairoli, oppure il solito ‘hanno
detto’. Attenda il momento di poter fare le vostre ragioni e termini qui questa inutile
polemica, noi in quel momento riposavamo nel nostro letto.
In bocca al lupo
Sig.ra Francesca,
prima di tutto la voglio ringraziare per la sua cortese, educata e puntuale risposta.
Come avrà notato ho incominciato la mia lettera con la seguente frase… ”Premesso
che non è mio costume entrare nel merito di vicende giudiziarie che non conosco, né
tantomeno dare giudizi sui soggetti coinvolti a me non conosciuti”.
Con la mia lettera volevo soltanto far capire a chi legge che oltre alle modalità di
arresto di cui parlava lei ne esiste un’altra, ma lungi da me dal volere dare giudizi su
chicchessia anche perché non sono a conoscenza dei fatti e delle persone coinvolte.
Circa la mancanza tra i reati dell’art. 336 c.p. (violenza a Pubblico Ufficiale) le faccio
presente che l’art. 337 c.p. ( resistenza a Pubblico Ufficiale) rientra tra i casi previsti
di arresto facoltativo previsto dall’art. 381 c.p. che stabilisce che questo è previsto
per chiunque è colto in flagranza di delitti non colposi, tentati o consumati, per la
quale la legge prevede la reclusione superiore nel massimo a 3 anni, l’art. 337 c.p.
prevede una pena nel minino di 5 mesi di reclusione e nel massimo di 5 anni di
reclusione per cui se questo fosse la norma violata l’arresto poteva essere eseguito.
Comunque l’unica persona deputata a stabilire se l’arresto è stato eseguito
legittimamente è il Giudice del Tribunale di Tempio Pausania e non certamente il
sottoscritto.
Concordo pienamente con lei nel dire che purtroppo si diffondono voci che danno
luogo a leggende che distorcono la realtà dei fatti e che si basano sul sentito dire, a
volte molto lontane dallo svolgersi reale degli avvenimenti originari, voci che altro
non fanno che rendere ancora più spiacevole una vicenda di se per se già triste.
La mia lettera voleva essere soltanto una doverosa precisazione dal punto di vista
giudiziario, ribadisco di non conoscere le carte processuali e di non sapere di quali
reati sia accusato suo marito né sinceramente sono interessato ad esserlo, stante la
delicatezza della vicenda.
Faccio altresì presente di non avere nulla contro le “casalinghe istruite”, anzi mi fa
piacere trovare persone con le quali poter dialogare sapendo che ragioneranno con la
loro testa e seppure ferme nelle loro convinzioni sono in grado di valutare quello che
viene detto.
Le porgo distinti saluti con l’augurio che questa spiacevole vicenda possa concludersi
nel migliore dei modi possibile.
Pietro Pirina