in francia i poli per la terza età

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in francia i poli per la terza età
Patrizia Gubiani-Banholzer, responsabile delle politiche domiciliari per anziani e disabili in Alsazia
Domotica, spesa a domicilio, trasporti personalizzati. Ma
anche assistenza, formazione e informazione: sono solo
alcuni dei servizi attivi in Francia, nell’Alsazia del Sud, per
l’assistenza agli anziani. Con l’obiettivo di permettere, anche in terza età, di rimanere nelle proprie case. O, in caso
di estrema necessità, di essere trasferiti in casa di riposo
con consapevolezza, senza vivere lo spostamento come
una punizione. L’esperienza francese, partita nel 1992, ha
numerose somiglianze con una delle azioni del programma
denominato “Servizi per il miglioramento delle condizioni di
vita nelle piccole comunità periferiche”, da anni attivo in
valle del Chiese. Del programma di Azioni Innovative fa parte
anche “Anziano ben servito”, che offre assistenza integrata
strutture-territorio. Proprio il radicamento nelle comunità locali, con le loro caratteristiche e le loro esigenze, è uno dei
principi fondamentali dell’esperienza alsaziana. Un progetto articolato in 22 poli, distribuiti in tutto il distretto (organismo paragonabile alla nostra Provincia) della Sud-Alsazia.
Responsabile delle politiche a domicilio per le persone anziane e i disabili è Patrizia Gubiani-Banholzer (Conseil
Général du Haut-Rhin, Alsazia, Francia), che poco tempo
fa è arrivata a Trento per illustrare la propria esperienza nell’ambito del convegno “Trasferibilità di pratiche innovative
in favore di persone e collettività montane e rurali: un metodo e sua applicazione”, tenutosi in sala Don Guetti. Organizzazione a cura della Provincia autonoma, con il patrocinio dell’Unione europea (Fesr – Azioni Innovative) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Come è nata l’esperienza dei poli per anziani?
Per volontà politica. Era il 1992. Si decise allora di attivare un servizio vicino a chi ne aveva davvero bisogno. Un
servizio, anzi una serie di servizi, per andare incontro agli
anziani, senza aspettare una loro richiesta di aiuto in una
situazione estrema. Da allora il progetto è andato sempre crescendo, ed ora anche la popolazione lo vive con
consapevolezza.
Quali sono i servizi offerti?
Direi che si tratta di un ventaglio piuttosto ampio. Si va
dalle conferenze, dalle serate di formazione con medici
Eliana Agata Marchese
Patrizia Gubiani-Banholzer
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INVECCHIARE SERENAMENTE:
IN FRANCIA I POLI PER LA TERZA ETÀ
e infermieri, fino alla domotica, al servizio di spesa a domicilio, ai trasporti personalizzati. Ci sono anche gruppi
di aiuto per i familiari. Il polo si presenta fisicamente come
un ufficio, punto di riferimento a cui fanno capo una serie
di proposte, molte delle quali sono poi attuate sul territorio o direttamente a casa dell’anziano. L’obiettivo è consentire una vecchiaia migliore, aiutando la persona a rimanere a casa propria. Anche le case di riposo, che rimangono sul territorio, sono proiettate all’esterno: infermieri ed assistenti sociali, ad esempio, vanno a trovare
l’anziano per aiutarlo. Se poi il trasferimento in una struttura sanitaria è davvero l’unica soluzione, avviene comunque in maniera graduale. L’interessato viene informato
ed aiutato, in modo che non viva il trasferimento come
un’imposizione, ma un modo per migliorare le proprie
condizioni di vita. Ogni persona accede di volta n volta
ai servizi che le interessano: si tratta infatti di un’offerta
estremamente flessibile; infatti le attività dei poli per anziani sono tarate anche in base delle esigenze della zona
in cui sorgono.
In che senso?
Alcuni servizi, come le serate di informazione e l’aiuto ai
familiari, sono proposti in tutti e 22 i poli attivi. Altri sono
attivati solo dove c’è bisogno: il trasporto personalizzato,
ad esempio, esiste solo dove quello pubblico presenta
effettive carenze. Non solo: come dicevo poco fa, ogni
anziano può scegliere il tipo di aiuto che gli interessa.
Non esistono “pacchetti” preconfezionati, ma serie di
possibilità da sfruttare in maniera diversa da caso a caso.
Altro principio fondamentale è l’interazione con le altre
strutture: non c’è concorrenza, bensì sinergia.
Ma la gente come ha accolto la nascita dei poli? Non
ci sono state resistenze, soprattutto considerando che
la tecnologia può generare diffidenza?
All’inizio, in effetti, una certa diffidenza si notava. Ma oggi
tutto è cambiato: il progetto è più maturo, la gente lo conosce e lo apprezza. Non dimentichiamo che l’intento, fin
dall’inizio, era una maggior vicinanza alle comunità locali
e alle esigenze di una fascia debole di popolazione.