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martedì 15 marzo 2016
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Tasso di interesse legale allo 0,2%
Quale effetto sul deposito cauzionale versato dall’inquilino?
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La prima cosa che si fa, quando si va in affitto, è tipicamente il versamento
d e l deposito cauzionale al proprietario, per fermare l’immobile. L’ultima
cosa che si fa quando si lascia l’immobile è consegnare le chiavi al
proprietario, ottenendo la restituzione di quanto versato con i relativi
interessi. Il tasso di interesse legale, non molto conosciuto, svolge qui la
sua funzione: quantifica il valore del tempo durante il quale l’inquilino ha
lasciato la cauzione nelle mani del proprietario. Oggi, con i tassi di interesse
ai minimi storici, vale pochissimo: solo lo 0,2%. Cosa comporta per chi va in
affitto?
Chi entra in una abitazione è abituato a sentir parlare di tasso di interesse
sempre e comunque in termini negativi, come qualcosa da pagare. C’è un
caso, più unico che raro, in cui questo non è vero. Si tratta degli interessi sul
deposito cauzionale. Interessi che spettano all’inquilino al termine del
contratto di locazione, in funzione del numero di giorni in cui il deposito
cauzionale è stato trattenuto dal proprietario. Il calcolo avviene in ragione del
tasso di interesse legale definito con Decreto del Ministero delle Finanze.
L’ultimo tasso, di recente definito dal D.M. 11 dicembre 2015, pubblicato
sulla G.U. n. 291 del 15/12/2015, è entrato in vigore dal 1° gennaio e segna
un record: è il più basso della storia del nostro Paese, lo 0,2%. Da diversi
Notaio, come comprare casa senza
anni, ormai, gli interessi legali, collegati ai tassi di sconto in vigore in Italia,
rischi
segnano valori particolarmente ridotti. L’introduzione dell’euro, come era
Tre bandi della Regione Campania per stato ampiamente previsto, ha comportato una stabilità monetaria senza
l’emergenza abitativa
precedenti nel nostro Paese. Niente più altalene finanziarie e, di
conseguenza, anche il tasso di interesse legale non è mai salito sopra il 3%
dal 1998 in avanti, da quando cioè migliori momenti per la nostra economia
e il riordino dei conti pubblici in vista dell’entrata nell’area Euro aveva
tranquillizzato i mercati. Nulla a che vedere con i tassi al 10% registrati
durante i primi (tempestosi) anni ’90, quando l’Italia rischiava il tracollo
finanziario (proprio come, successivamente, occorse ad Argentina e Grecia).
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Ma cosa comporta la maggiore stabilità e minor valore del tasso di interesse
legale a noi comuni mortali, che abbiamo un contratto di affitto e,
generalmente, versiamo il deposito cauzionale alla stipula del contratto con
il locatore? Dall’Ufficio Studi Solo Affitti, network immobiliare specializzato
nella locazione, ne dà un esempio concreto. Si è ipotizzato il calcolo
dell’interesse legale spettante al conduttore di un appartamento ottenuto in
locazione a 500€ al mese, con contratto libero 4+4. L’inquilino decide di
dare disdetta dal contratto di locazione alla prima scadenza contrattuale,
ovvero conclusi i primi 4 anni di locazione, richiedendo al locatore la
restituzione del deposito cauzionale (nell’esempio, di importo pari a 3
mensilità, ovvero 1.500€). Inizio del contratto il 15 gennaio, conclusione del
contratto il medesimo giorno di quattro anni più tardi. Il calcolo è stato
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Del.cio.us
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replicato per sei volte, con il risultato descritto nell’immagine.
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Confrontare tariffe sul web: risparmio di 8,5
milioni
Il passaggio da livelli di tasso di interesse legale al 10% al 2,5%-3% degli
u l t i m i a n n i ha ridotto drasticamente la rivalutazione del deposito
cauzionale spettante all’inquilino al momento della restituzione del capitale
da questi consegnato al padrone di casa all’inizio dell’affitto a titolo di
“caparra”. Si passa, nel nostro esempio, da 600€ in quattro anni, nel
contratto stipulato il 15/01/1991 e conclusosi il 15/01/1995, a soli 112€
nell’analogo contratto che abbiamo immaginato essere stato vigente dal
15/01/2011 al 15/01/2015.
Non ci rimane che spiegare un ultimo punto: ovvero se tutti i depositi
cauzionali sono necessariamente fruttiferi, ovvero producono interessi
legali. Per gli affitti abitativi viene richiesto spesso un deposito cauzionale
non produttivo di interessi legali nel caso si ricorra a contratti liberi, mentre
p e r i c o n t r a t t i a canone concordato i l p a g a m e n t o d e g l i i n t e r e s s i è
inderogabile, così come è regolamentato l’importo massimo da
corrispondere come caparra che non può essere superiore a 3 mensilità del
canone. Di norma, per le locazioni ad uso diverso, la caparra richiesta è
invece fruttifera, quindi alla fine di ogni anno il locatore dovrà corrispondere
gli interessi al conduttore, o versarli al termine del periodo di rapporto di
locazione in un’unica soluzione.
Solo Affitti
Nata a Cesena nel 1997, l’azienda conta oggi 350
agenzie di cui 40 in Spagna.
La focalizzazione sul settore dell’affitto consente agli
agenti Solo Affitti di tutelare gli investimenti dei
proprietari e curarsi dei bisogni degli inquilini.
Per trovare l’elenco completo delle agenzie www.soloaffitti.it
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