RAS SEG NA ATTI VIT 2003

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RAS SEG NA ATTI VIT 2003
in questo numero:
Poste Italiane - Spedizione in A.P. - 70% - D.C.I. Sicilia Prov. Pa
Rassegna attività
Coppem 2003
(II edizione - febbraio 2004)
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Bimestrale edito dal COPPEM - anno 3 n° 9 - dicembre 2003
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INDICE
COPPEM
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bimestrale edito dal Comitato Permanente per il
Partenariato Euromediterraneo
registrazione Tribunale di Palermo
n° 22 del 23/12/1986
Poste Italiane - Spedizione in A.P. - 70% D.C.I. Sicilia Prov. Pa
Introduzione
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IV ASSEMBLEA GENERALE DEI MEMBRI DEL COPPEM
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1. RIUNIONI DEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA
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1.1 Introduzione
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1.2 Composizione del Consiglio di Presidenza 2003
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2. LAVORI SUI TEMI DELLE COMMISSIONI
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2.1 Introduzione
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2.2 Composizione delle Commissioni 2003
Commissione I
Commissione II
Commissione III
Commissione IV
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2.3 Attività
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Area Beni Culturali:
Conferenza internazionale del Cairo
Riunione di esperti internazionali – Palermo
Proposte progettuali: Progetto “UNIMED Cultural Heritage II”
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1.3 Riunioni: a Rabat
al Cairo
a Milazzo (Messina)
a Caserta
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Coppem
Via Emerico Amari, 162
90139 Palermo
tel. +39 091.662.22.38
www.coppem.org
[email protected]
numero 9
II edizione (febbraio 2004)
direttore:
Fabio Pellegrini
vice direttore:
Lino Motta
direttore responsabile:
Area Sviluppo Sociale e Welfare
Rassegna dei poteri delle Amministrazioni Locali
Proposta progettuale: “COPPEM Local Development”
Convegno internazionale di Caserta:
Riunione preparatoria (Messina)
Agenda
Documento preparatorio
Dichiarazione finale
Indagine con questionari
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2.4 Riunioni delle Commissioni
Riunione dei relatori - Palermo
Riunione di Caserta
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2.5 Altre attività progettuali
Partecipazione alla Proposta INTERREG III C “ATABAIRE”
Partecipazione alla Proposta INTERREG MEDOCC “TRAMASPOR”
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2.6 Partecipazione a Convegni
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Piero Fagone
redazione:
Roberta Puglisi, Nino Randisi
[email protected]
le traduzioni in francese ed inglese
sono curate dall’Ufficio Relazioni Est.
Giovanna Cirino, Maria Flavia Marzialetti,
Roberta Italia, Stefania Di Caro;
progetto grafico, impaginazione:
Luigi Mennella
[email protected]
stampa:
Tipografia GF
La rassegna delle attività 2003
è stata curata per il Segretariato
COPPEM dall’Ing. Michele
Raimondi e dal Dott. Francesco
Sammaritano.
3. AGENZIA DI SVILUPPO EURO-MEDITERRANEO
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3.1 Introduzione
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3.2 Statuto
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4. SITO WEB DEL COPPEM
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4.1 Introduzione
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4.2 Struttura
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COMMISSIONE EUROPEA
Messaggio del Presidente Romano Prodi
“Ho sempre manifestato grande interesse per il lavoro e le attività del Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri locali e Regionali, che contribuisce
a favorire la comprensione reciproca e il superamento degli stereotipi che rendono difficile un vero dialogo e una vera cooperazione. L’Unione Europea intende imprimere nuovo slancio ai rapporti con i Paesi del Mediterraneo e promuovere una politica più attiva
in questa Regione. Tenendo conto che si avvicina a grandi passi il 2010 che sancirà la
realizzazione del più grande libero mercato del mondo L’Unione Europea intende coinvolgere in questo rilevante processo di cooperazione economica, commerciale sociale e
culturale le collettività territoriali. Il COPPEM, quale organismo di rappresentanza dei poteri locali euromediterranei, in questo processo di apertura alle realtà locali che l’Unione
Europea con grande vigore tende a perseguire, veste un ruolo di notevole rilievo. Il COPPEM, come già concretizzato nelle sue attività degli scorsi anni, deve continuare quindi
a contribuire alla realizzazione di questi importanti obiettivi strategici. E con questo auspicio formulo i migliori auguri per un proficuo lavoro.”
Romano Prodi
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l 2003 può essere considerato l’anno di ulteriore crescita politico-istituzionale del COPPEM. A tre anni dalla sua costituzione, in piena intesa con la Regione Siciliana, il principale Ente finanziatore, e in totale coerenza con le politiche euromediterranee dell’Unione Europea, il COPPEM ha indirizzato le sue principali attività innanzitutto a rafforzare i legami
con i membri, ad allargare la rete dei contatti con altre Organizzazioni Internazionali e a farsi portavoce delle istanze degli Enti locali aderenti presso, le Rappresentanze Istituzionali
competenti.
Da un punto di vista programmatico sono in particolar modo due le linee sulle quali si è indirizzata l’attività tematica delle Commissioni: l’una nel settore dei beni culturali che ha vissuto uno dei suoi momenti più significativi alla Conferenza Internazionale del Cairo. In tale
occasione, hanno partecipato ai lavori varie personalità del mondo euromediterraneo tra le
quali citiamo il Primo Ministro della Repubblica d’Egitto S.E. Atef Ebeid.
L’altra linea tematica ha riguardato le politiche del Welfare euromediterraneo che sono state ampiamente dibattute nella Conferenza Internazionale di Caserta. Tale Conferenza, alla
quale hanno partecipato oltre 50 delegazioni provenienti dai paesi euromediterranei, è stata
organizzata oltre che dal COPPEM, dall’UNDP, dalla Rete di Aziende Sanitarie Locali italiane, dall’APS Domiziana,
Su queste linee tematiche, così come più volte sollecitato dai nostri membri e dalle Organizzazioni internazionali con le quali il COPPEM ha ormai rapporti consolidati sono stati
configurati orientamenti per attività di cooperazione transnazionale. In tale logica è stata costituita l’Agenzia di Sviluppo euromediterranea, il cui compito sarà quello di fornire agli Enti locali euromediterranei tutta l’assistenza tecnico-operativa di cui necessitano nelle fasi di
progettazione e realizzazione di progetti volti allo sviluppo locale.
Ultimi appuntamenti dell’anno in corso sono L’Assemblea Generale che si terrà a Siracusa il
14 di Dicembre nella quale, alla presenza delle delegazioni degli Enti locali dei 27 paesi aderenti al COPPEM, si discuteranno le Relazioni finali delle quattro Commissioni Permanenti
del COPPEM, e sempre a Siracusa il 15 di Dicembre il “VI Colloquio Mediterraneo”, organizzato con la Regione Siciliana sul tema: “Le Amministratrici e le Associazioni femminili
nelle Politiche culturali e sociali euromediterranee”, al quale hanno dato la disponibilità a
partecipare personalità di massimo rilievo del mondo femminile euromediterraneo.
Vorrei ringraziare infine, anche a nome delle collaboratrici e dei collaboratori del Segretariato, il Presidente della Commissione Europea, Prof Romano Prodi, per il messaggio inviatoci in occasione della pubblicazione di questa Rassegna delle Attività 2003.
Il Segretario Generale del COPPEM
Carmelo Motta
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el 2003, suo terzo anno di attività dall‘insediamento avvenuto a Palermo alla fine dell’anno 2000, il COPPEM ha ulteriormente intensificato ed esteso le attività, nel quadro
del suo definitivo assetto statutario approvato dalla Assemblea Plenaria nel Dicembre 2002.
Con questa rassegna, che si pone in continuità delle precedenti relative al 2001 e al 2002, il
Segretariato vuole nuovamente offrire un panorama sintetico delle principali attività che hanno contribuito a rafforzare la funzione rappresentativa e propulsiva del Comitato nel contesto
del processo di avanzamento del Partenariato euro-mediterraneo.
Per comodità di lettura, il documento è articolato in quattro sezioni, che guidano l’attenzione
rispettivamente sulle riunioni e decisioni del Consiglio di Presidenza (che ha compiti di indirizzo politico-istituzionale), sulle attività relative ai temi assegnati alle quattro Commissioni
permanenti del COPPEM (che hanno ruolo consultivo per possibili azioni e posizionamenti
del COPPEM), sulla costituenda Agenzia per lo Sviluppo Mediterraneo, che operando sotto
l’egida del COPPEM offrirà sostegno progettuale per lo sviluppo locale, sul nuovo sito web del
COPPEM che oltre a facilitare la informazione ad una vastissima platea internazionale, si pone come uno strumento fondamentale di dialogo e di lavoro fra i membri del Comitato nonché fra di essi ed il Segretariato.
Per evitare di rendere il lavoro troppo voluminoso, documenti e verbali citati non sono tutti riportati di seguito ed alcuni non sono riportati nella loro interezza; molti di essi sono però consultabili nel sito http://www.coppem.org, mentre tutti possono essere richiesti al Segretariato
(Email [email protected] Fax +39 091 6622304 - Tel. +39 091 6622238).
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IV ASSEMBLEA GENERALE DEI MEMBRI DEL COPPEM
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4a Assemblea generale dei membri del COPPEM
IV ASSEMBLEA GENERALE
Il 14 Dicembre 2003, presso l’Hotel Villa Politi di Siracusa (Italia), si sono tenuti i lavori della IV Assemblea Generale dei membri del COPPEM. I lavori sono iniziati in seconda convocazione alle ore 9.00
Erano presenti:
Fabio Pellegrini, Presidente COPPEM, Segretario Generale AICCRE (IT)
Nikos Papamikroulis, Vice Presidente COPPEM; Sindaco di Nea Halkidona (GR)
Adly Hussein, 1° Vice Presidente I Commissione COPPEM; Governatore di Qalyubiya (EG)
Jacques De Grave, Presidente II Commissione COPPEM; Deputato della capitale di Bruxelles, Consigliere della Municipalità di Ixelles (BE)
Daniele Rey, Consigliere Municipale di Perpignan (FR)
Carmelo Motta, Segretario Generale COPPEM (IT)
Petros Filippou, IV Commissione COPPEM; Sindaco di Kalivia (GR)
Abdullah Bayram, III Commissione COPPEM; Sindaco di Samandira (TR)
Yilmaz Bayat, membro COPPEM; Sindaco di Uskudar (TR)
Muzzafer Baca, II Commissione; membro consiglio municipale di Samandira (TR)
Abdelkarim Mosbah, III Commissione COPPEM; Segretario Generale Consiglio Regionale di
Kairouan (TN)
Moncef Ben Gharbia, IV Commissione COPPEM; Sindaco di Biserta (TN)
Antonio Maria Farinha Murta, Relatore IV Commissione COPPEM; Sindaco di Vila Real de
Santo Antonio (PT)
Malachy Godfrey, I Commissione COPPEM; Consigliere Comunale di Drogheda; già Sindaco di Drogheda (IE)
Vincenzo Farinella, Presidente Casa Italia Dublino (IE)
Gulgin Guner, IV Commissione COPPEM; Consigliere Comune di Altalya (TR)
Ramon Polo Bernardo, III Commissione COPPEM; Consiglio Provinciale di Jaén (ES)
Joseph Borg, 1° Vice Presidente II Commissione COPPEM; Vice Presidente Associazione Consiglio Locale di Malta (MT)
Jan Micallef, III Commissione; Presidente Associazione Consiglio Locale di Malta (MT)
Harrie Jeurissen, II Commissione COPPEM; Segretario Generale Sezione Olandese CCRE (NL)
Gina Fasan, II Commissione COPPEM; Consigliere Regionale Friuli Venezia Giulia (IT)
Mohamed Said El Dakkak, I Commissione COPPEM; Vice Rettore Università di Alessandria
d’Egitto (EG)
Alberto Botta, III Commissione COPPEM; già Sindaco di Como (IT)
Kiriakos Virvidakis, III Commissione COPPEM; Sindaco di Canea (GR)
Falal Al Omoush, relatore I Commissione COPPEM; Sottosegretario Municipalità Amman (JO)
Alì Abu Ghanimeh, relatore IV Commissione COPPEM; Preside- Dipartimento Urbanistica
Università di Amman (JO)
Claudio Basso, II commissione COPPEM, consigliere comunale Genova (IT)
Erano inoltre presenti perché invitati a partecipare:
Fadi Hajj Ali, Incaricato d’Affari Consiliari del Libano in Italia (LB)
Antoine Azzam, Console Generale del Libano in Italia (LB)
Calogero Speziale, deputato Assemblea regionale Siciliana (IT)
Ferdinando Reis,Giornalista (PT)
Gino Gennaro, responsabile servizi socio-sanitari ASL Messina (IT)
Gaspare Motta , medico ASL (IT)
Piero Fagone, Responsabile Ufficio stampa - COPPEM (IT)
Francesco Romeo, Segretario generale aggiunto, AICCRE Sicilia (IT)
Marcello Modena, Revisore dei Conti – COPPEM (IT)
Giuseppa Terranova, Responsabile amministratore contabile – COPPEM (IT)
Michele Raimondi, Coordinatore Programmi e Progetti – COPPEM (IT)
Franco Sammaritano, Esperto I Commissione COPPEM (IT)
Natale Giordano, Esperto II Commissione COPPEM (IT)
Vittorio Buscema, Esperto II Commissione COPPEM (IT)
Paolo Carrara, Esperto III Commissione COPPEM (IT)
Alessandra Prudente, Esperto IV Commissione COPPEM (IT)
Giovanna Cirino, Responsabile Relazioni Esterne COPPEM (IT)
Stefania Di Caro, Relazioni Esterne COPPEM (IT)
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Roberta Italia, Relazioni Esterne COPPEM (IT)
Maria Flavia Marzialetti Relazioni Esterne COPPEM (IT)
Roberta Puglisi, Ufficio Stampa COPPEM (IT)
Dino Carpia, capo ufficio stampa Provincia di SR, giornalista Video Regione (IT)
Mariella Bianca, corrispondente del Giornale di Sicilia di Siracusa (IT)
Corrado Maiorca, corrispondente Giornale di Sicilia Palermo (IT)
Ordine del Giorno dell’Assemblea Generale
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Approvazione o.d.g. dei lavori
Elezione del Vice Presidente
Relazione attività svolta nell’anno 2003
Rapporto del Segretario Generale Carmelo Motta
Rapporto del Presidente Fabio Pellegrini sul Programma Politico-istituzionale per il 2004
Presa d’atto sulle variazioni apportate al bilancio di previsione 2003
Bilancio di previsione per l’esercizio 2004
Autorizzazione al Segr Generale a richiedere ad istituti bancari eventuali anticipazione di
cassa.
9. Nomina del Revisore dei Conti esterno
I lavori si aprono con il saluto del Presidente del COPPEM Fabio Pellegrini, il quale pone alla discussione dei delegati presenti l’o.d.g dei lavori, che viene approvato all’unanimità.
• Si passa poi all’esame del II punto riguardante l’elezione del Vice Presidente del COPPEM.
Il Presidente su proposta del Consiglio di Presidenza propone di eleggere a tale carica il Governatore di Qailobiyah (Egitto) Adly Hussein. La proposta messa ai voti viene accolta all’unanimità.
• Si passa quindi all’analisi del rapporto del Segretario Generale Carmelo Motta, il quale ha
presentato le attività svolte dal COPPEM nel 2003. La sua relazione viene allegata agli atti.
Nel 2003 sono state impegnate ingenti risorse finanziarie, ed in considerazione dell’intensificarsi delle attività si confida che già dal 2004 il COPPEM possa ricevere ulteriori sostegni
finanziari oltre quelli sin qui garantiti dalla Regione Siciliana.
A tal proposito il Segretario Generale Motta ringrazia l’Onorevole Calogero Speziale in rappresentanza del Parlamento siciliano ed il Presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro per il loro concreto e costante interesse rivolto alle attività del COPPEM, che lasciano
auspicare un accrescimento del sostegno finanziario a favore del Comitato per il prossimo
anno. La relazione del Segretario Generale Motta viene approvata all’unanimità.
• Si passa poi alla trattazione del programma politico-istituzionale per l’anno 2004. Il Presidente Pellegrini ribadisce che il COPPEM ha lavorato sin dalla sua costituzione allo scopo di
rappresentare al meglio le istanze, le problematiche degli EE.LL dell’area euromediterranea.
L’auspicio è che presto possa essere riconosciuto dagli organismi preposti (UE) un organismo
istituzionale di rappresentanza dei Poteri locali e regionali del Partenariato Euromediterraneo.
In tal senso sono da accogliere positivamente le richieste avanzate dal Comitato delle Regioni
e dalle rappresentanze euromediterranee degli Enti locali e regionali, riunite a Livorno, Palermo ed in varie regioni italiane durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio europeo.
Altro punto analizzato dal Presidente Pellegrini ha riguardato le tematiche che le Commissioni
dovranno affrontare nell’anno 2004. Fermo restando i due temi fondamentali che sono stati dibattuti nel 2003: Partenariati euromediterranei per i Beni Culturali e Partenariati per i sistemi di
welfare, Pellegrini insiste sulla necessità di riprendereil tema del ruolo delle donne nelle politiche socio-culturali euromediterranee e raccomanda che si affronti anche il tema molto attuale
dei sistemi infrastrutturali. Per raggiungere gli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona, un ruolo fondamentale dovrebbe essere esercitato dalla banca euromediterranea, che si auspica venga
realizzata al più presto e che dovrebbe fungere da ente finanziatore di progetti nel settore dei trasporti, del commercio, dell’ambiente. Pellegrini propone infine un programma di iniziative ed
incontri già approvato dal Consiglio di Presidenza di Roma che viene allegato agli atti.
• Si passa quindi al successivo punto all’o.d.g: la presa d’atto delle variazioni apportate al
bilancio 2003. Il Segretario generale Carmelo Motta rileva che queste variazioni si sono rese necessarie in ragione del fatto che il COPPEM è partner di due progetti approvati dall’UE
(Unimed Cultural Heritage e il Progetto Domitiana-APS-Equal). Le variazioni sono state approvate dal Consiglio di Presidenza di Roma con parere favorevole dal revisore dei conti
esterno Marcello Modena. A norma di Statuto le variazioni sono portate all’Assemblea per la
presa d’atto. L’Assemblea prende atto delle variazioni presentate.
• Viene poi trattato il punto relativo al bilancio di previsione per l’esercizio 2004. Il Segretario Generale informa che sul bilancio di previsione 2004 ha manifestato consenso a norma di statuto il Consiglio di Presidenza di Roma dell’8 novembre 2003; sul bilancio preven-
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COPPEM
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4a Assemblea generale dei membri del COPPEM
tivo si esprime favorevolmente il revisore dei conti esterno, Marcello Modena ed in modo
particolare sul bilancio si sofferma la responsabile amministrativa contabile del COPPEM,
Giuseppa Terranova. Il documento finanziario viene approvato all’unanimità ed allegato al
presente verbale di cui fa parte integrante.
• Il Presidente Pellegrini propone poi che si autorizzi il Segretario Generale a richiedere ad
istituti bancari eventuali anticipazioni di cassa. La proposta viene approvato all’unanimità.
• Sempre nell’ambito dei lavori previsti all’odg si passa alla nomina del revisore dei conti.
Il Presidente a nome del Consiglio di Presidenza propone di rinnovare la nomina del revisore dei conti esterno al Dott. Marcello Modena. La proposta viene approvata all’unanimità.
I lavori riprendono con la presentazione delle relazioni svolte dalle Commissioni nel 2003.
• I lavori della I Commissione “Le collettività territoriali nei 27 paesi del Processo di Barcellona” si aprono con la relazione di Falal Al Omoush (Giordania) e di Francesco Samaritano che presenta il documento riguardante la strutturazione legislativa degli Enti Locali nel
Partenariato euromediterraneo. Nel dibattito che segue intervengono: Said El Dakkak (Egitto), Monchef Ben Gharbia (Tunisia), Ali Abu Ghanimeh (Giordania), Muzzafer Baca ( Turchia), Alberto Botta (Italia). La relazione presentata viene approvata all’unanimità.
• La II Commissione “La cooperazione euromediterranea fra città nella gestione dei Beni
Culturali” presenta due relazioni, la prima del relatore Nikos Papamikroulis (Grecia) e la seconda del relatore Abdel Fatah Skir (Marocco) la cui lettura visto che il relatore non è presente ai lavori viene affidata dall’esperto Natale Giordano. Al dibattito intervengono Abdullah Bayram (Turchia), Antonio Maria Farinha Murta (Portogallo), Harrie Jeurissen (Olanda) ,
Gina Fasan (Italia). Le relazioni vengono approvate all’unanimità.
• Per la III Commissione “Il ruolo dei poteri locali e regionali nelle politiche sociali”, prende
la parola Daniele Rey (Francia) che legge la relazione del relatore della Commissione Maurice Halimi, assente per motivi istituzionali. Successivamente interviene Abdel Karim Mosbah
(Tunisia), che presenta la relazione del Presidente della III Commissione anch’egli assente per
motivi istituzionali. Nel dibattito intervengono: Malachy Godfrey (Irlanda), Jan Micallef (Malta), Alberto Botta (Italia), Abdullah Bayram (Turchia), Abdel Karim Mosbah (Tunisia), Vincenzo
Farinella (Irlanda). A conclusione le relazioni vengono approvate all’unanimità.
• I lavori della IV Commissione “Metodi e studi per la rivalutazione dei Beni Culturali nell’ambito del Partenariato euromediterraneo” vengono aperti dalla relazione di Antonio Maria Farinha Murta (Portogallo), relatore della suddetta commissione. Successivamente relaziona sull’operato della Commissione Alessandra Prudente; i lavori proseguono con la relazione di Ali Abu Ghanimeh (Giordania). Al dibattito intervengono: Gulcin Guner (Turchia),
Moncef Ben Gharbia (Tunisia), Petros Filippou (Grecia), Gina Fasan (Italia), Vincenzo Farinella (Irlanda), Jacques De Grave (Belgio). Le relazioni vengono approvate all’unanimità.
• Si passa, in coerenza con l’odg stabilito, all’illustrazione del progetto Gold preparato da
Alberto Tulumello, che è assente per ragioni di salute, rapporto che viene presentato dall’esperto della III Commissione Paolo Carrara. Successivamente Gino Gennaro, responsabile
servizi socio-sanitari ASL Messina, illustra il progetto sul centro di coordinamento delle
aziende socio-sanitarie euromediterranee, progetto nato da una iniziativa del COPPEM, dell’UNDP, dell’ OMS, dell’APS Domiziana-Equal e dalla rete di aziende sanitarie italiane. Segue dibattito.
• Interviene Claudio Basso che ricordandoci che la città di Genova sarà nel 2004 capitale
europea della cultura, propone che la prossima Assemblea Generale ed il prossimo VII Colloquio Mediterraneo si svolgano a Genova nella data del 19 e 20 Novembre 2004. Il Presidente pone ai voti la proposta a condizione che la Regione Siciliana esprima consenso e da
incarico al Segretario Generale di verificarne la disponibilità. La proposta , in tali termini, viene approvata all’unanimità.
• Le risoluzioni della I, II e IV Commissione vengono approvate all’unanimità; sulle risoluzioni della III, viene presentato un emendamento approvato all’unanimità.
• Alle ore 19.00 si apre la discussione sul Regolamento interno. Vengono presentati cinque
emendamenti di cui uno ritirato. Gli emendamenti vengono accolti all’unanimità. Il regolamento interno messo ai voti nella sua interezza viene approvato all’unanimità. Si raccomanda alla Presidenza di utilizzare pienamente i contributi dei membri supplenti. La Presidenza
accoglie la raccomandazione.
• I lavori si chiudono con la presentazione di Michele Raimondi del piano di azione COPPEM LOCAL DEVELOPMENT riguardante le attività politico-istituzionali del COPPEM negli
anni a venire che sarà presentata alla Commissione Europea.
• Alle 19.40, preso atto che sulle varie ed eventuali non vi è più alcun intervento, il Presidente Fabio Pellegrini, dichiara chiusi i lavori.
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1. RIUNIONI DEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA
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1. riunioni del consiglio di presidenza
1. RIUNIONI DEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA
1.1 Introduzione
Nel corso del 2003, il Consiglio di Presidenza del COPPEM, su convocazione del Presidente Fabio Pellegrini, si è riunito numerose volte per assolvere all’esercizio dei propri
poteri statutari e ai propri compiti di indirizzo politico-istituzionale del COPPEM. Come
previsto dallo Statuto approvato dalla Assemblea Generale del COPPEM a Palermo nel
dicembre 2002, i Presidenti delle Commissioni Permanenti del COPPEM fanno parte del
Consiglio di Presidenza. Le riunioni sono state organizzate a Rabat (26 gennaio), al Cairo (9 Marzo), a Milazzo (Messina, 29 giugno), a Caserta (24 settembre), per lo più in concomitanza con altri eventi internazionali promossi del COPPEM in tali città. I lavori sono stati indirizzati a varie aree di interesse provvedendo concretamente a dare impulso
allo sviluppo del Comitato.
1.2 COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI PRESIDENZA 2003
Presidente
Fabio PELLEGRINI
Segretario generale AICCRE (ITALIA)
Primo Vice Presidente
Omar BAHRAOUI
Presidente Comunità Urbana di Rabat.
Deputato al Parlamento Nazionale (MAROCCO)
Vice Presidente
Louis LE PENSEC
Senatore, Presidente AFCCRE (FRANCIA)
Vice Presidente
Fernando GINER GINER
Pres. Provincia di Valencia, Pres. relazioni internazionali Comuni,
Province e Regioni (SPAGNA)
Vice Presidente
Nikolas PAPAMIKROULIS
Sindaco di Nea Halkidona, Rappresentante Enti Locali (GRECIA)
MEMBRI:
Carmelo MOTTA
Segretario Generale del COPPEM (ITALIA)
Adly HUSSEIN
Governatore di Qalyubiya (EGITTO)
I° Vice Presidente della I Commissione del COPPEM
Jacques DE GRAVE
Deputato di Bruxelles (BELGIO)
Presidente della II Commissione del COPPEM
Abbes MOHSEN
Sindaco di Tunisi (TUNISIA)
Pesidente della III Commissione del COPPEM
Nidad AL HADEED
Sindaco di Amman (GIORDANIA)
Presidente della IV Commissione del COPPEM
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rabat, marocco, 26 gennaio 2003
1.3 Riunioni
Riunione del Consiglio di Presidenza
Rabat, Marocco, 26 Gennaio 2003
Partecipanti
Fabio Pellegrini, Presidente del COPPEM
Carmelo Motta, Segretario Generale
Jacques De Grave, Presidente II Commissione
Joseph Borg, 1 Vice Presidente IV Commissione
Wadad Al Suwayeh, Vice Presidente COPPEM
Touhami Midani, Vice Sindaco di Tunisi
Era inoltre presente
Michele Raimondi, Coordinatore esperti COPPEM
Ordine del giorno
•
•
•
•
Approvazione del Verbale del Consiglio di Presidenza di Palermo
Presentazione dell’Assemblea Generale di Siracusa e del VI Colloquio del Mediterraneo
Presentazione della Conferenza internazionale di Caserta sui Sistemi di Welfare
Nomina dei nuovi relatori e dei nuovi temi delle Commissioni
Sintesi del Verbale
Alle ore 9.30, apre la riunione il Presidente Fabio Pellegrini che ringrazia il 1° Vicepresidente
Omar Barahoui per la cordiale accoglienza a Rabat e il contributo organizzativo dato per la
realizzazione della Riunione.
Il Presidente presenta il verbale della Riunione dell’Ufficio di Presidenza tenutosi a Palermo
nel Dicembre 2002. I presenti lo approvano all’unanimità.
Invita quindi il Segretario Generale a presentare le attività programmate per l’anno 2003.
• Carmelo Motta informa che la Assemblea Plenaria del 2003 si terrà a Siracusa e sarà seguita dal VI Colloquio Mediterraneo su “Il ruolo delle Amministratrici e delle Associazioni
femminili nelle politiche euromediterranee” La scelta di Siracusa è stata suggerita dal Presidente della Regione Siciliana in quanto in quella provincia è nato La Pira, sindaco di Firenze e promotore del Colloquio Mediterraneo.
Motta illustra poi il Convegno del Cairo in programma l’8 e 9 Marzo 2003, e la visita ad Alessandria d’Egitto il 10 Marzo, e si sofferma sull’Agenda prevista.
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COPPEM
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1. riunioni del consiglio di presidenza
Ulteriore convegno previsto è quello che avrà luogo a Caserta, nella Reggia, il 19, 20 e 21
Giugno 2003, sul sistema di welfare nel Mediterraneo (il titolo sarà “il Partenariato Euromediterraneo per lo Sviluppo Locale: i Sistemi di Welfare”), organizzato dal COPPEM, da tre
agenzie delle Nazioni Unite (OMS, UNDP, UNOPS, EDINFOTEC) e una rete di Aziende Sanitarie Locali con spiccati interessi per il welfare. Il 20 Giugno è molto probabile la presenza del Presidente Prodi. Nell’occasione, le quattro Commissioni del COPPEM saranno invitate a discutere dei temi loro assegnati
• Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, De Grave consiglia di approfondire i temi già approvati dalla Assemblea attraverso lo svolgimento di ulteriori ricerche e di avviare
concrete iniziative.
• Borg ricorda che la Assemblea Plenaria di Palermo ha adottato risoluzioni che davano
mandato di sviluppare numerose attività, e ritiene che, adesso che il COPPEM è maggiormente sostenuto economicamente, esse possano essere gradualmente sviluppate.
• Papamikroulis propone di orientare l’attenzione su alcuni temi da lui ritenuti prioritari, mentre
Whitmore ribadisce la necessità che i lavori delle Commissioni non siano solo teoriche, ma soprattutto indirizzate a fini pratici, sostenendo che le decisioni della Assemblea Plenaria di Palermo devono essere attuate, proseguendo nelle attività delle Commissioni così come indicato nelle
risoluzioni, e assicurando continuità dei lavori sui temi affrontati. Suggerisce infine di curare con
attenzione il coinvolgimento del maggior numero di persone nei lavori delle Commissioni.
• Pellegrini esprime la sua convinzione che da parte del COPPEM sia necessario rafforzare
la conoscenza circa decisioni interministeriali relative al processo di Barcellona, e che il Segretariato deve fare ulteriori sforzi in tale direzione
• Raimondi informa che, in aderenza alle risoluzioni della Assemblea Plenaria di Palermo,
è stata avviata una attività di indagine sul contesto euromediterraneo con riguardo ai temi
delle Commissioni, ed è di prossimo avvio l’inoltro di un questionario da inviare a tutti i
membri COPPEM per conoscere le esigenze, le esperienze e i programmi delle Amministrazioni da loro rappresentate.
• Al Suwayeh suggerisce di mantenere le attività in linea con i lavori delle commissioni
adottati, e di raccordarsi con i lavori delle Commissioni della Lega Araba.
• Pellegrini suggerisce di elaborare singole schede sulla situazione dei Poteri Locali nei 27
Paesi euromediterranei, ed una scheda che ipotizzi possibili collegamenti fra essi.
• Barahoui si dichiara in sintonia con quanto fino ad ora discusso, ed enfatizza che ci si
aspetta che il COPPEM raggiunga risultati concreti a beneficio delle Amministrazioni rappresentate. Sostiene che è prioritario incrementare le comunicazioni verso tutte le comunità
locali e tra i membri del COPPEM, per tradurre i bisogni in progetti concreti. Indica che il
COPPEM News potrebbe divenire il portavoce delle esigenze euromediterranee, dunque si
potrebbe chiedere alle singole Amministrazioni quali sono i loro bisogni prioritari per progetti che potrebbero essere realizzati.
• Motta esprime che la rapida crescita del COPPEM ha fatto emergere alcuni problemi ed
esigenze:
1. Trovare ulteriori mezzi finanziari per soddisfare le numerose richieste
2. Migliorare i sistemi di comunicazione, facendo ampio uso di Internet. In particolare il Bollettino deve raggiungere una platea più vasta, il che comporta costi non indifferenti che potrebbero però essere coperti da una raccolta di pubblicità che i membri potrebbero gestire.
3. L’Agenzia di Sviluppo potrà essere il soggetto più appropriato per soddisfare le richieste di maggiore concretezza auspicate, in particolare per quanto riguarda la predisposizione di progetti.
Egli auspica un contributo attivo da parte di tutti i Membri delle Commissioni.
• Midani e De Grave ritiengono che le tecnologie possono essere di grande aiuto nella comunicazione. Auspicano la apertura di un efficace sito Internet del COPPEM sul quale caricare i
bollettini e la creazione di un forum telematico fra i Membri delle Commissioni del COPPEM.
• Papamikroulis sostiene che il bollettino potrebbe essere pubblicato soltanto in due lingue,
inglese e francese, e che i Membri potrebbero essere incaricati di raccogliere pubblicità.
• Pellegrini infine invita a definire i nuovi temi delle quattro commissioni.
Dopo ampia discussione, vengono concordati i seguenti:
I COMMISSIONE
Le collettività territoriali dei 27 Paesi del processo di Barcellona
Relatori: Andreas Karavolas (o Luigi Minardi) e Falah Al Omoush
II COMMISSIONE
La cooperazione euromediterranea fra città nella gestione dei beni culturali
Relatori: Nikos Papamikroulis, Skir
rassegna attività 2003
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il cairo, 9 marzo
III COMMISSIONE
Il ruolo dei Poteri Locali e Regionali dei Paesi Euromediterranei nelle politiche sociali
Relatori: Maurice Halimi e Touhami Midani
IV COMMISSIONE
Metodi e studi per la rivalutazione dei Beni Culturali nell’ambito del Partenariato euromediterraneo
Relatori: Antonio Maria Farina Murta e Alì Abu Ghanimeh
In ultimo, il Consiglio di Presidenza attesta che, come si evince implicitamente dallo Statuto
del COPPEM, il Segretario Generale ha i poteri di firma nei confronti di terzi.
La riunione si conclude alle ore 14,15.
Riunione del Consiglio di Presidenza
Il Cairo, 9 marzo 2003
Hotel Royal Nile Tower, Corniche El Nile
Partecipanti
Fabio Pellegrini, Presidente del COPPEM
Carmelo Motta, Segretario Generale
Wadad Al Suwayeh, Vice Presidente COPPEM
Jacques De Grave, Presidente II Commissione
Adly Hussein, Vice Presidente I Commissione
erano invitati
Mrs. Batoul Badraoui, Deputy Mayor of the Municipality of Rabat (MA), (in rappresentanza
di Mr. Omar Barhaoui, I Vice Presidente COPPEM)
Sanchez Fernandez (in rappresentaza di Giner Giner, Vice Presidente COPPEM)
erano inoltre presenti
Sahid El-Dakkak, Vice Rettore della Università di Alessandria
Michele Raimondi, Coordinatore esperti COPPEM
Natale Giordano, Esperto II Commissione COPPEM
Giovanna Cirino, Responsabile relazioni esterne COPPEM
Ordine del giorno
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Approvazione verbale del Consiglio di Presidenza (Rabat, 26 gennaio 2003)
Approvazione Statuto dell’”Agenzia di Sviluppo Euromediterraneo”
Relazione di Touhami Midani sul progetto Internet-COPPEM
Eventuali aggiornamenti sulle attività programmate nella riunione di Rabat
Informazioni del Segretariato sulle Decisioni dei Comitati dei Ministri del Processo di Barcellona
Varie ed eventuali
Sintesi del Verbale
II lavori vengono aperti dal Presidente F. Pellegrini alle ore 21.30.
Su sua richiesta, vengono approvati l’OdG della presente riunione, e il verbale della riunione del Consiglio di Presidenza di Rabat (26 gennaio 2003).
• Il Segretario Generale C. Motta illustra alcune modifiche al testo provvisorio dello statuto
della Agenzia di Sviluppo Euromediterraneo.
• W. Al Suwajeh ritiene che si debba costituire immediatamente il management dell’ASEM che
possa avviare la attività di ricerca degli Associati e la loro sottoscrizione delle quote associative.
• Su tale argomento intervengono anche Sanchez Fernandez, Motta, Hussein, J. De Grave
e B. Badraoui in una approfondita valutazione delle modalità di costituzione della Agenzia.
• Infine, Il Presidente Pellegrini, preso atto dell’unanime accordo tra i presenti, invita il Segretario Generale C. Motta a procedere, insieme con un rappresentante di un secondo associato
da individuare, alla costituzione dell’ASEM e avviare quindi la ricerca di nuovi associati.
Viene quindi autorizzata la erogazione di un fondo per la costituzione della Associazione..
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COPPEM
news - 09
1. riunioni del consiglio di presidenza
Il Consiglio di Presidenza del COPPEM si riserva di indicare i Consiglieri che rappresenteranno
il COPPEM nel Consiglio di Amministrazione della Associazione, come indicato nello Statuto.
Il Presidente Pellegrini infine conferma le attività programmate come da Consiglio di Presidenza di Rabat.
Egli inoltre rinnova la richiesta al Segretariato Generale di raccogliere, per i successivi lavori delle Commissioni, i risultati delle riunioni del Comitato dei Ministri Euromediterranei, e
i risultati dei lavori della Conferenza sui Beni Culturali tenutasi a Il Cairo in data 08.03.03.
La riunione si conclude alle ore 22,45.
Riunione del Consiglio di Presidenza
Milazzo, 29 Giugno 2003
Silvanetta Palace Hotel
Partecipanti
Fabio Pellegrini, Presidente COPPEM
Carmelo Motta, Segretario Generale COPPEM
Nikos Papamikroulis, Vice Presidente COPPEM
Jacques De Grave, Presidente II Commissione
Adly Hussein, Vice Presidente I Commissione
Keith Whitmore, 1° Vice Presidente IV Commissione
Ramon Polo Bernardo, III Commissione
Erano inoltre presenti:
Michele Raimondi (Coordinatore Programmi e Progetti COPPEM)
Giovanna Cirino (Responsabile Relazioni Esterne COPPEM)
Stefania Di Caro (Relazioni Esterne)
Roberta Italia (Relazioni Esterne)
Ordine del giorno
1. approvazione verbale del Consiglio di Presidenza de il Cairo;
2. approvazione proposta progetto di Allocazione Globale “COPPEM Local Development”;
3. designazione di tre Consiglieri di Amministrazione per l’Agenzia di Sviluppo Euro-mediterranea”
4. nomina del Revisore dei Conti esterno (art. 17 dello statuto del COPPEM);
5. informazioni sulla riunione di Caserta;
6. varie ed eventuali.
Sintesi del Verbale
I lavori vengono aperti alle ore 9.30 dal Presidente Fabio Pellegrini che propone di integrare l’ordine del giorno della riunione con due nuovi punti:
- regolamento interno;
- calendario delle riunioni.
• IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA approva all’unanimità l’ordine del giorno modificato.
Il verbale della riunione del Consiglio di Presidenza de Il Cairo (09 Marzo 2003) viene approvato.
• Il Presidente Fabio Pellegrini quindi informa di considerare rispondente alle esigenze di
iniziativa politica e programmatica la proposta di progetto “COPPEM Local Development”
elaborata dal Segretariato ed invita tutti i componenti del COPPEM ad attivarsi per dare il
massimo sostegno affinché il progetto possa essere approvato da parte dell’Unione Europea.
Invita l’ing. Raimondi ad illustrare l’iter di presentazione del progetto.
• Michele Raimondi suggerisce che i membri del COPPEM presentino sensibilizzino alla iniziativa gli Ambasciatori dei propri Paesi presso l’Unione Europea e i Ministri degli Esteri.
Il Presidente sollecita il Segretariato a procedere in stretto contatto con le Regioni e le Città
per avere schede sintetiche.
• Adly Hussein è d’accordo e propone che ai membri venga distribuito un promemoria delle azioni da compiere;
• Keith Whitmore ricorda che l’Unione Europea si sta allargando ad Est, lo considera un buon
momento per intensificare i rapporti con i Paesi Terzi del Mediterraneo e coinvolgerli nelle attività.
rassegna attività 2003
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milazzo, 29 giugno
Suggerisce che la proposta del progetto venga sostenuta anche dal Segretario generale del CCRE;
• Ramon Polo Bernardo assicura l’appoggio delle istituzioni locali spagnole all’iniziativa
progettuale;
• IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA approva la proposta di progetto e l’iniziativa suggerita
ed incarica il Segretariato a procedere.
• In merito alla Agenzia di Sviluppo Euromediterraneo, Il Presidente informa che da varie parti
si manifesta vivo interesse all’iniziativa. L’Agenzia dovrà impegnare molte Istituzioni locali e regionali dei ventisette Stati del Partenariato euromediterraneo. Dovrà elaborare progetti e richiedere finanziamenti; sarà una struttura autonoma sotto l’egida del COPPEM. Fa presente che,
conformemente allo Statuto dell’Agenzia, si dovrà provvedere all’indicazione di tre Consiglieri
di Amministrazione che dovrebbero costituire il vertice di Amministrazione dell’Agenzia. Propone che siano indicati Omar Bahraoui, nella qualità di Presidente, Fernando Giner Giner, nella qualità di Vice Presidente, Carmelo Motta, nella qualità di consigliere delegato. E’ evidente che
le nomine suddette dovranno essere approvate dal Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia.
• Adly Hussein si dichiara d’accordo sulle proposte avanzate da Pellegrini. Fa un invito a
contattare il nuovo Segretario generale dell’ATO.
Keith Whitmore manifesta anche lui il suo assenso e propone la partecipazione al Convegno
della IULA di Parigi. Di tale Organizzazione, dal gennaio 2004, sarà segretario generale Elisabeth Gateau, che tanto si è impegnata per il COPPEM.
• Il Presidente invita il Segretario Motta a continuare ad impegnarsi nel COPPEM, oltre che
nell’Agenzia.
• IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA dichiara il suo assenso a quanto proposto dal Presidente
e approva all’unanimità.
• In merito al successivo punto all’ordine del giorno, il Presidente propone che all’incarico
di revisore dei conti della Agenzia venga chiamato il dr. Marcello Modena, professionista di
grande esperienza e di riconosciute competenze.
• IL CONSIGLIO DI PRESIDENZA approva all’unanimità.
• CARMELO MOTTA illustra il programma delle iniziative che avranno luogo a Caserta il 24
e 25 settembre 2003: Seminario nel quadro del progetto UNIMED Cultural Heritage rivolto ai
rappresentanti degli enti locali degli undici Stati coinvolti nel progetto; riunioni delle quattro
Commissioni del COPPEM (il 24) secondo quanto stabilito a Rabat e tenendo conto degli incontri preparatori di Palermo e Messina; riunione del Consiglio di Presidenza (il 24); Convegno internazionale (il 25 e 26) sul tema “Partenariati Euromediterranei per lo sviluppo locale: i sistemi di Welfare”, organizzato da Agenzie ONU, da ASP Domiziana, con la collaborazione della rete Unità Sanitarie Locali italiane. Inoltre ricorda le date dell’Assemblea Generale del COPPEM a Siracusa (14 dicembre) e il VI Colloquio mediterraneo (15 dicembre).
• il Presidente infine sottolinea la necessità che da parte del Segretariato venga predisposta
una bozza di Regolamento interno del COPPEM, da discutere nella prossima riunione del
Consiglio di Presidenza di Caserta, e da sottoporre alla Assemblea Generale per l’approvazione. Il Presidente rivolge una raccomandazione al Segretario affinché siano rafforzati i contatti ed il coinvolgimento di tutti i membri del COPPEM.
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COPPEM
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1. riunioni del consiglio di presidenza
Riunione del Consiglio di Presidenza
Caserta, 24 Settembre 2003
Holiday Inn Resort Castel Volturno
Partecipanti:
Fabio Pellegrini, Presidente COPPEM
Carmelo Motta, Segretario Generale COPPEM
Nikos Papamikroulis, Vice Presidente COPPEM
Jacques De Grave, Presidente II Commissione COPPEM
Ramon Polo Bernardo, Membro III Commissione COPPEM
Said El Dakkak, Membro I Commissione COPPEM
Falah Al Omoush, Membro I Commissione COPPEM
Touhami Midani, Membro III Commissione COPPEM
Batoul Badraoui, Membro IV Commissione COPPEM
Erano inoltre presenti:
Michele Raimondi ( Coordinatore Programmi e Progetti COPPEM )
Giovanna Cirino ( Responsabile Relazioni Esterne COPPEM )
Roberta Italia ( Relazioni Esterne COPPEM )
Flavia Marzialetti ( Relazioni Esterne COPPEM )
Donatella Sannino ( Segretariato COPPEM )
Ordine del Giorno
1. approvazione verbale della riunione precedente (Milazzo, 29 Giugno 2003);
2. proposta di regolamento da sottoporre all’Assemblea Generale;
3. approvazione documento politico in vista della VI riunione euro-mediterranea dei
Ministri degli Affari Esteri;
4. preparazione della IV Assemblea Generale del COPPEM e del VI Colloquio Mediterraneo
(Siracusa, 14 e 15 dicembre 2003);
5. varie ed eventuali.
Sintesi del verbale
I lavori vengono aperti alle ore 21.15 dal Presidente Fabio Pellegrini il quale chiede se vi
siano proposte per l’ordine del giorno.
Non essendoci alcuna proposta, il Consiglio di Presidenza approva all’unanimità l’ordine del
giorno presentato.
• Si passa al punto 1) all’ordine del giorno: Approvazione verbale del Consiglio di Presidenza di Milazzo (29 Giugno 2003).
Il Verbale viene approvato.
• Il Presidente ricorda che questa riunione avviene prima della sessione di dicembre 2003, in
cui si dovrà approvare il regolamento di applicazione che accompagnerà lo Statuto, in modo
che prima di questa data si abbiano eventuali suggerimenti e/o proposte da riferire all’Assemblea Generale. Ricorda anche che il prossimo anno ci sarà il rinnovo delle Delegazioni.
Ritorna a parlare del testo del regolamento interno, riferendosi all’articolo che riguarda la procedura di designazione e regolamentazione dei supplenti e delle forme di elezione. L’iniziativa di redigere questo regolamento è una questione aperta che può essere dibattuta per meglio
contribuire alla stesura; un certo numero di membri del Comitato può prendere iniziative che
corrispondono a esigenze di più parti. Con l’allargamento sarebbero di più e in questo caso
potrebbero essere 6 di nazionalità diverse. Il testo del regolamento interno riguarda, in parte,
le procedure di designazione delle commissioni, i meccanismi di previsione, e le modalità di
presentazione degli emendamenti e nasce dall’esigenza di dare un ordine ai lavori. Illustra il
regolamento per l’autoregolamentazione delle riunioni. Il principio è quello di poter lasciare
l’iniziativa di regolarizzare l’assemblea ai membri e di alimentare e arricchire il lavoro del
Comitato. Propone che il relatore supplente, regolarmente designato come tale, possa presentare ed esporre la relazione se il relatore titolare vi rinuncia, ma solamente per quanto
riguarda l’argomento della relazione e per la durata della relativa riunione.
• Seguono interventi di Said Dakkak, Ramon Polo Bernardo, Carmelo Motta, Nikos Pa-
rassegna attività 2003
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caserta, 24 settembre 2003
pamikroulis, Batoul Badraoui, Alì Abu Ghanimeh, del Presidente Pellegrini che discutono,
chiariscono e definiscono i passaggi relativi allo Statuto e al Regolamento interno affinché
questi non entrino in contraddizione fra loro.
Si definisce anche lo status di supplente. La questione del supplente viene affrontata con attenzione da tutti i presenti, raggiungendo un accordo finale su questo punto. Si decide che
non deve esserci un supplente preciso ma di volta in volta si andrà ad indicare il supplente
della lista, in modo da avere più possibilità.
Si passa poi a discutere l’art. 9 punto 5 e l’art.10 “Segretariato e Segretario Generale” che stabilisce i poteri ma non i vincoli e il Presidente Pellegrini rimanda all’art. 15 dello Statuto che
non stabilisce cosa il Segretariato deve fornire al Comitato. Pone, quindi, una riflessione tra
Segretario e Segretariato.
• Il Presidente propone di passare all’art.12 e propone anche che venga riscritto in maniera
più chiara in modo da regolamentare in maniera più precisa i gruppi di lavoro.
Si stabiliscono la procedura ed i tempi per definire il testo del Regolamento, distribuito in occasione del Consiglio di Presidenza di Caserta, da presentare alla prossima Assemblea Generale: 1. emendamenti scritti da rinviare al Segretariato entro il 30 novembre; 2. integrazione
del testo attuale e rinvio ai membri del Consiglio di Presidenza entro il 10 dicembre; 3.
definizione del testo nel prossimo Consiglio di Presidenza.
Si passa al punto 3) dell’ordine del giorno: Approvazione Documento politico in vista della
VI riunione Euro-Mediterranea dei Ministri degli Affari Esteri.
• Il Presidente illustra il testo del Documento politico su cui intervengono: Batoul Badraoui,
Tuhami Midani, Falal Al Omoush, Said Dakkak e Alì abu Ghanimeh che propongono alcune
modifiche riguardanti le questioni attinenti alle posizioni estremistiche e terroristiche.
Il Presidente Pellegrini accoglie le modifiche suggerite e si approva all’unanimità il testo che
viene allegato agli atti e verrà trasmesso:
Al Ministro degli Esteri italiano, Presidente di turno
Ai Ministri degli Esteri degli altri 26 Paesi
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente del Comitato delle Regioni
Al Presidente del Consiglio d’Europa
Al Presidente del Congresso dei Poteri Locali e Regionali d’Europa
Ai Presidenti della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati e del Senato della
Repubblica
Al Presidente della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Relazioni Esterne del Comitato delle Regioni
Al Presidente del CCRE
Al Presidente dell’OCA
Al Commissario europeo Chris Patten
Al Commissario europeo Pascal Lamy
Al Presidente della Regione Siciliana
Punto 4) dell’ordine del giorno:
• il Presidente dà la parola al Segretario Generale, Carmelo Motta, per riferire sulla preparazione della IV Assemblea Generale del COPPEM e del VI Colloquio Mediterraneo (Siracusa, 14 e 15 dicembre 2003).
• Carmelo Motta prende la parola e illustra l’organizzazione delle riunioni a Siracusa. Il 14
Dicembre si terrà l’Assemblea Generale dei membri del COPPEM, in cui si presenteranno le
relazioni finali sui temi scelti dalle quattro Commissioni: per la prima “Le collettività territoriali nei 27 Paesi del Processo di Barcellona”. Per la seconda “La cooperazione euromediterranea tra città nella gestione dei Beni Culturali”. Per la terza “Il ruolo dei poteri locali e regionali nelle politiche sociali”. Per la quarta “Metodi e Studi per la rivalutazione dei Beni
Culturali nell’ambito del partenariato euro-mediterraneo”.
Riguardo al VI Colloquio Mediterraneo del 15 Dicembre, che avrà come tema “Le Amministratrici e le Associazioni femminili nelle politiche Sociali e Culturali Euro-mediterranee”
Motta comunica le presenze probabili di Susanne Mubarak, moglie del Presidente egiziano,
molto attiva e presente nelle politiche sociali del suo Paese e di Elisabeth Gateau, Segretario
Generale dell’UCLG (United Cities and Local Government), la nuova organizzazione internazionale che sorgerà dalla fusione della IULA e della FMCU.
• Il Presidente mette in rilievo la necessità che la relazione della prima Commissione contenga un allegato di 27 brevi schede descrittive degli Enti locali e regionali dei singoli Paesi,
che le relazioni portino in copertina i codici, come già deciso per l’Assemblea Generale del
15
COPPEM
news - 09
1. riunioni del consiglio di presidenza
2001, di serie per la loro catalogazione e riconoscimento, oltre ai titoli e al nome dei relatori. Ricorda inoltre di mettere nell’ordine del giorno dell’Assemblea Generale alcuni adempimenti statutari quali la nomina del revisore dei conti 2004 (che propone, ed il Consiglio di
Presidenza condivide, di confermare il dottor Marcello Modena). Inoltre propone di compilare una relazione programmatica e una lista degli invitati.
• Carmelo Motta chiede di aggiungere nell’ordine del giorno dell’Assemblea, dato che la
Regione Sicilia eroga normalmente i finanziamenti con mesi di ritardo rispetto all’approvazione del bilancio, l’autorizzazione al Segretario Generale a richiedere ad Istituti bancari l’eventuale anticipazione di cassa per far fronte alle attività del COPPEM.
La riunione si conclude alle ore 23,55.
Comitato Permanente Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali
Dichiarazione del Consiglio di Presidenza
Il Consiglio di Presidenza del Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo
dei Poteri locali e regionali (COPPEM) riunitosi a Caserta il 24 settembre 2003, in vista della riunione del Comitato dei Ministri del Processo di Barcellona 1995, in programma a
Napoli il 2 e 3 dicembre 2003,
esprime la sua massima preoccupazione per le difficoltà che si frappongono al processo
della Road Map per una soluzione pacifica del conflitto israeliano-palestinese con la
creazione di uno Stato sovrano ed indipendente di Palestina, insieme ad una garanzia di sicurezza ed inviolabilità dello Stato di Israele;
si associa alla condanna della violenza esercitata da ogni parte, che alimenta un circolo
vizioso ed un intreccio inestricabile favorendo solo i nemici della pace;
ritiene che l’avanzamento della pace, che richiede anche atti unilateriali come il ritiro dai
Territori palestinesi occupati e la fine degli attacchi all’integrità di Israele, sia la più efficace
risposta politica agli estremismi, isolandoli dai cittadini che aspirano alla pace, alla libertà e
alla sicurezza individuale e collettiva: condizioni essenziali per una crescita economica, sociale, politica e democratica per tutti;
ritiene che per raggiungere tali obiettivi sia necessario espandere e rafforzare il ruolo delle
comunità locali e regionali, pur nelle diverse realtà esistenti, come unica via per aprire le istituzioni alla partecipazione democratica dei cittadini e poter dispiegare e valorizzare le
potenzialità creative e l’iniziativa delle persone singole e associate nelle molteplici forme
della società civile
considerando che il COPPEM è stato costituito per contribuire al raggiungimento di
questi obiettivi previsti anche dal “Processo di Barcellona ‘95”, e che opera ormai da alcuni anni con molteplici azioni ed iniziative che stanno già dando proficui risultati e sempre
maggiori prospettive,
si rivolge, ancora una volta, al Comitato dei Ministri che si riuniranno a Napoli nei giorni
2 e 3 dicembre 2003 per chiedere un convinto e concreto sostegno, creando le condizioni
normative e procedurali per una crescita della cooperazione decentrata quale condizione
per rafforzare i legami tra le città e le regioni, per realizzare un numero crescente di progetti e di scambi.
rinnova, ancora una volta, la richiesta di istituire una linea di bilancio, od altro, al fine di
sostenere un programma di formazione per rappresentanti e funzionari di città e comunità
locali dei PTM.Tale programma è fondamentale per avviare i processi di riforma politica, istituzionale, economica, di crescita delle società civili come è intendimento di tutti quanti
siamo impegnati nello sforzo di raggiungere gli obiettivi di Barcellona ’95;
raccomanda, infine, che sia precisata e rapidamente messa in funzione un’Istituzione finanziaria (Banca euromediterranea) che venga collocata più vicina possibile all’area operativa mediterranea.
Caserta, 24 settembre 2003
rassegna attività 2003
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RAS
SEG
NA
ATTI
VITÀ
2003
2. LAVORI SUI TEMI DELLE COMMISSIONI
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
2. LAVORI SUI TEMI DELLE COMMISSIONI
2.1 Introduzione
I temi assegnati dal Consiglio di Presidenza alle Commissioni del COPPEM per il 2003 sono
stati rispettivamente:
I
II
III
IV
Le collettività territoriali nei 27 Paesi del processo di Barcellona
La cooperazione euromediterranea fra città nella gestione dei beni culturali
Il ruolo dei poteri locali e regionali nelle politiche sociali
Metodi e studi per la rivalutazione dei beni culturali nell’ambito del partenariato euromediterraneo
Si può notare come esistano assonanze fra i temi della II e IV Commissione, e fra quelli della I e III. Pertanto, al di la degli specifici argomenti trattati, le complessive aree tematiche su
cui le Commissioni hanno lavorato sono quella dei Beni Culturali e quella dello Sviluppo Sociale per il Welfare. All’interno di tali macro-aree, le attività promosse dal segretariato per facilitare ed assistere le attività delle Commissioni nel 2003, sono state le seguenti:
AREA BENI CULTURALI
Con riferimento ai temi della II e IV Commissione, è stata organizzata, con la fattiva collaborazione del Governatorato di Qalyubiya (Egitto), una Conferenza internazionale al Cairo
l’8 e 9 Marzo, sul tema “Il Partenariato Euromediterraneo per i Beni Culturali”.
Successivamente, il 31 Maggio, è stata organizzata presso la sede del Segretariato del COPPEM a Palermo, una riunione di esperti internazionali sul campo Beni Culturali.
Da tale riunioni sono scaturiti gli stimoli per mettere a punto due proposte progettuali: una
di queste, sui “Sistemi Culturali Locali” è stata già sperimentata in Sicilia dalla Facoltà di Architettura della Università di Palermo e potrebbe essere estesa ad altre aree di interesse culturale del contesto euro-mediterraneo; un’altra, sul “recupero e valorizzazione di un bene
culturale mediterraneo di simbolica rilevanza”, è stata messa a fuoco dal Segretariato del
COPPEM per una iniziativa da realizzare in collaborazione con la stessa Facoltà.
Per entrambe sono in predicato riunioni con organizzazioni internazionali, potenziali sorgenti di sostegni finanziari.
Inoltre, gli argomenti in esse contenuti hanno costituito il centro del dibattito fra i membri
della II e IV Commissione, riuniti a Caserta il 24 Settembre 2003
Infine, il 23 Settembre a Caserta, nel quadro del progetto MEDA “UNIMED Cultural Heritage II”, di cui il COPPEM è partner, in collaborazione con UNIMED (Unione di Università euro-mediterranee) che ne è il coordinatore, è stato organizzato e realizzato un seminario internazionale rivolto ad Amministratori locali dei 10 Paesi partner.
rassegna attività 2003
18
Obiettivo è stato quello di presentare ad essi il progetto e di discutere con essi i benefici che
dal progetto possono derivare alle Amministrazioni e che, di converso, le Amministrazioni
possono fornire al progetto.
AREA SVILUPPO SOCIALE E WELFARE
Nel quadro dei lavori attinenti ai temi della I e III Commissione, è in corso di realizzazione
una rassegna dei poteri delle Amministrazioni Locali nei 27 Paesi dell’area euro-mediterranea, che è previsto venga pubblicata entro la fine del 2003.
Il Segretariato ha inoltre messo a fuoco la proposta progettuale “COPPEM Local Development” che è finalizzata allo sviluppo approfondito di molti dei temi affrontati fino ad oggi
dalle Commissioni, che sono apparsi di prioritario importanza per le Amministrazioni Locali dei 27 Paesi. Per la realizzazione di tale progetto, è previsto di richiedere, nel contesto di
una partecipazione concertata fra tutti i membri del COPPEM, il finanziamento alla Commissione Europea.
È stata infine organizzato, il 25-26 Settembre 2003 a Caserta, in collaborazione con l’UNDP e
la Rete Italiana di Aziende Sanitarie Locali il Convegno internazionale “Partenariati euro-mediterranei per lo sviluppo locale: i sistemi di welfare”. L’iniziativa trova riferimento anche nel quadro del progetto “Domiziana” finanziato dal programma Equal della Commissione Europea.
Al Convegno hanno partecipato numerosi rappresentanti di Amministrazioni Locali e di
Aziende Sanitarie, e in conclusione i promotori hanno espresso la “Dichiarazione di Caserta” in cui è previsto di realizzare concrete iniziative congiunte.
Come immediato follow-up del Convegno, è da registrare l’avvio di un programma finalizzato alla creazione di un Coordinamento fra Aziende Sanitarie Locali dell’area Euro-mediterranea, la cui sede è prevista a Messina.
INDAGINE CON QUESTIONARI
Una ulteriore iniziativa intrapresa dal Segretariato del COPPEM ha riguardato l’invio ai
propri membri di questionari per la raccolta di informazioni relative ai temi delle Commissioni e riguardanti le esperienze maturate, i bisogni avvertiti dalle Amministrazioni,
le priorità di iniziative da loro avvertite. Ciò con l’obiettivo di delineare un quadro di
maggiori istanze utili ad orientare l’azione del COPPEM nei confronti delle relative strutture della Commissione Europea, al fine di promuovere una maggiore attenzione di quest’ultima alle problematiche delle Comunità Locali nel quadro delle finalità del partenariato euro-mediterraneo.
RIUNIONI DEI MEMBRI DELLE COMMISSIONI
Traendo profitto dagli stimoli raccolti negli incontri, nei convegni e nei lavori sopra esposti,
ulteriori e più specifiche riunioni fra i membri del COPPEM componenti le Commissioni,
sono state:
- Riunione a Palermo dei relatori delle Commissioni (30 Agosto), organizzata per preparare
le preliminari stesure dei rapporti delle quattro Commissioni, da discutere nella seguente riunione
- Riunione a Caserta delle Commissioni (24 Settembre), nelle quali sono state anche presentate le versioni preliminari delle relazioni già predisposte da alcuni relatori di alcune
Commissioni.
ALTRE ATTIVITA’ PROGETTUALI
Oltre a quelle già esposte, il Segretariato del COPPEM ha lanciato altre iniziative progettuali, o è stato invitato a partecipare e collaborare alla loro definizione.
È da sottolineare che il COPPEM è un organismo di impronta prevalentemente “politica” e
per questo rivolto sopratutto a lanciare, favorire e promuovere cooperazione, fra Comuni,
Province e Regioni dell’area euro-mediterranea, per lo sviluppo locale.
Ciò si è tradotto nel lanciare idee progettuali, ricercare partner, sensibilizzare i propri membri sulle opportunità progettuali che via via si sono presentate, piuttosto che nel assumere il
ruolo di proponente o coordinatore di progetti, o di partecipare direttamente al loro sviluppo tecnico/operativo.
Peraltro, anche in previsione del prossimo avvio della Agenzia di Sviluppo Euro-mediterraneo, si è voluto gradualmente avvicinarsi alle problematiche complesse di ideazione,
predisposizione e partecipazione a progetti, di richiesta del sostegno finanziario per il loro sviluppo, di coordinamento di tutte le componenti che in pratica rendono un progetto
autorevole, interessante e meritevole di attenzione da parte di organismi finanziatori.
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COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
In tale ottica, altre attività nell’ “area progetti” sono relative:
• alla adesione ad un invito ricevuto da parte della regione portoghese della Murcia per partecipare ad una proposta nel quadro del programma comunitario INTERREG focalizzata sulla valorizzazione dei beni culturali;
• alla formulazione ed inoltro al Ministero degli Affari Esteri italiano – Cooperazione allo
Sviluppo, di una ipotesi progettuale preliminare mirata alla formazione di funzionari di Amministrazioni locali;
• alla collaborazione con la Facoltà di Architettura della Università di Palermo per predisporre una proposta nel quadro del programma INTERREG, mirata al coordinamento da parte della Regione Siciliana al trasferimento di esperienze e la ricerca di soluzioni per lo sviluppo del traffico di merci nel Mediterraneo;
• alla attivazione di rapporti con l’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo)
per valutare la partecipazione del COPPEM al programma GOLD (Governo Locale e Sviluppo) in avvio nel Maghreb;
• alla assistenza fornita al progetto Ne.Ba.Me. sostenuto dalla Cooperazione italiana e coordinato dal CIRPS (Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile – Università La Sapienza), mirato alla condivisione di conoscenze ed esperienze fra Amministratori Italiani e dei Paesi Mediterranei;
• allo sviluppo di contatti con la ditta Busi per promuovere, presso Amministrazioni euromediterranee, applicazioni ad elevato contenuto tecnologico adottate da città di riferimento
per il proprio sviluppo socio-economico;
2.2 Composizione delle Commissioni 2003
I COMMISSIONE: “POLITICA ED ISTITUZIONALE”
Presidente:
1° Vice Presidente:
Vice Presidente:
Adly Hussein (EG)
Halíl Posbiyik (TR)
Tema della relazione
«Le collettività territoriali nei 27 Paesi del processo di Barcellona»
Relatori:
Andreas Karavolas (GR)
Falah Al Omoush (JO)
Esperti del Segretariato:
Angelo Lauricella (IT)
Francesco Sammaritano (IT)
Membri
- Adly Hussein, Governor of Qailobiyah (EG)
- Halil Posbiyik, Mayor of Kdz. Ertegli (TR)
- José Moral Jimenez, Deputy Mayor of Burgos Municipality (ES)
- Salvatore Cuffaro, President of Sicilian Region (IT)
- Luigi Minardi, President of Marche Regional Council (IT)
- Ernest Maragall i Mira, Councillor of Barcelona Municipality (ES)
- Etienne Butzbach, Deputy Mayor of Belfort (FR)
- Christophe Chaillou, Mayor of Saint Jean de la Ruelle (FR)
- Rafaél Ripoll Navarro, Deputy Mayor of Valencia Municipality (ES)
- Ramón Ropero Mancera, Deputy Mayor of Villafranca de los Barros Municipality (ES)
- Andreas Karavolas, Councillor of Patrasso Municipality (GR)
- Sad Zo’rob, Mayor of Rafah (Palestine)
- Ken Bodfish, Councillor, President of CCRE English Section (GB)
- José Macário Correia, Mayor of Tavira (PT)
- Hubert Falco, Mayor of Toulon (FR)
- Ertan Erdil, Counsellor for Foreign Affairs of Kdz. Eregli (TR)
- Falah Al Amoush, Undersecretary of Greater Amman (JO)Mohammed Said El Dakkak,
Advisor of Qailobiyah;Vice Rector of University of Alessandria(EG)
rassegna attività 2003
20
composizione delle commissioni
II COMMISSIONE “PER LA COOPERAZIONE TRA CITTA’ E REGIONI”
Presidente :
1° Vice Presidente:
Vice Presidente:
Jacques De Grave (BE)
Joseph Borg (MT)
Fidias Sarikas (CY)
Tema della relazione
«La cooperazione euromediterranea fra città nella gestione dei beni culturali»
Relatori :
Nikos Papamikroulis (GR)
Abdelfatah Skir (MA)
Esperti del Segretariato:
Vittorio Buscema (IT)
Natale Giordano (IT)
Membri
- Jacques De Grave, Deputy of Bruxelles, Councillor of Ixelles Municipality (BE)
- Joseph Borg, Deputy Chairman - Local Councils Association of Malta (MT)
- Fidias Sarikas, Mayor of Paphos (CY)
- Abdellatif Abdouh, President of Ménara-Guéliz Marrakech Municipality (MA)
- Manuel Sanchez Fernandez, Deputy Mayor of Valladolid Municipality (ES)
- Gina Fasan, Mayor of Sacile; Advisor of Friuli Venezia Giulia Region (IT)
- Nikos Papamikroulis, Vice President of COPPEM, Mayor of Nea Halkidona (GR)
- Avi Rabinovitch, Deputy Director General - Union of Local Authorities in Israel (IL)
- Adi Eldar, President - Union of Local Authorities in Israel, Mayor of Carmiel (IL)
- Moshe Elkasslasy, Member - Union of Local Authorities, Mayor of Gan Yavne (IL)
- Sara Akavia, Projects Manager – Union of Local Authorities in Israel (IL)
- Lellos Demitriadis, Ex Mayor of Nicosia (CY)
- Claudio Basso, Councillor of Genova Municipality (IT)
- Harrie Jeurissen, General Secretary of Dutch Section of CCRE (NL)
- Paz Fernández Felgueroso, Mayor of Gijòn (ES)
- Giuseppe Chiaravalloti, President of Calabria Region (IT)
- Giovanni Antonino, Mayor of Brindisi (IT)
- Manuel Antonio da Luz, Mayor of Portimäo (PT)
- Kari Nenonen, Mayor of Oulu (FI)
- Muzzafer Baca, Town Council member of Samandira; President of Blucrescent Foundation (TR)
- Jean Baggioni, President of Executive Council of Corsica territorial Community (FR)
- Abed Airahim Boucai, Deputy Mayor of Amman (JO)
- Christopher Newbury, County Councillor for Westbury Division Indipendent (GB)
- Marc Thoulen, Director of Cities and Towns Union Association of Bruxelles (BE)
- Adelfatah Skir, Secretary General of Rabat Municipality (MA)
III COMMISSIONE “PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA”
Presidente:
1° Vice Presidente:
Vice Presidente:
Abbes Mohsen (TN)
Jan H. Mans (NL)
Tommy Holm (SE)
Tema della relazione
«Il ruolo dei poteri locali e regionali nelle politiche sociali»
Relatori:
Maurice Halimi (FR)
Touhami Midani (TN)
Esperti del Segretariato:
Alberto Tulumello (IT)
Paolo Carrara (IT)
Lorenzo Barbera (IT)
Membri
- Abbes Mohsen, Mayor of Tunis (TN)
- Jan H. Mans, President of Dutch Section of CCRE (NL)
21
COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
- Tommy Holm, Head of Section - Swedish Association of Local Authorities – Observer (SE)
- Alberto Botta, Former Mayor of Como (IT)
- Abdelkarim Mosbah, General Secretary of Regional Council of Kairouan (TN)
- Ramón Polo Bernardo, Councillor of Province of Jaén (ES)
- Francisco Javier Léon de la Riva, Mayor of Valladolid (ES)
- Jan Micallef, President of Local Council Association (MT)
- Kiriakos Virvidakis, Councillor of Chanca Municipality (GR)
- Marta Vincenzi, Facilities District Councillor of Genova Municipality (IT)
- Waleed Hamad, Mayor of Al Bireh (Palestine)
- Maarouf Zahra, General Secretary of APLA, Mayor of Qalkilia (Palestine)
- Hatem El-Bayate, Deputy Mayor of Damasco (SY)
- Maria Isabel Fernandes Silva Soares, Mayor of Silves (PT)
- Maurice Halimi, Vice Mayor of Perpignan (FR)
- Guy Milcamps, President of Province of Namur (BE)
- Ruhi Kurnaz Mayor of Duzce (TR)
- Abdullah Bayram Mayor of Samandira (TR)
IV COMMISSIONE: PER LA CULTURA, LA TECNOLOGIA, IL TURISMO E L’AMBIENTE
Presidente:
1° Vice Presidente:
Vice Presidente:
Nidal Al-Hadeed (JO)
Keith Whitmore (GB)
Lea Tolonen (FI)
Tema della relazione
«Metodi e studi per la rivalutazione dei beni culturali
nell’ambito del partenariato euromediterraneo»
Relatori:
Antonio Maria Farina Murta (PT)
Alì Abu Ghanimeh (JO)
Esperti del Segretariato:
Michele Raimondi (IT)
Alessandra Prudente (IT)
Membri
- Nidal Al-Hadeed, Mayor of Amman (JO)
- Keith Whitmore, Councillor of Manchester Municipality (GB)
- Lea Tolonen, Mayor of Ahtäri (FI)
- Gülgin Güner, Councillor of Alanya Municipality (TR)
- Ahmed Maher, Central Department Chairman of Ministry for the local Development (EG)
- Hilal Kobrosli, Mayor of Sidon (LB)
- Petros Filippou, Mayor of Kalivia (GR)
- Efisio Serrenti, President of Sardegna Regional Council (IT)
- Pierre Wies, V. Pres. Cities and Towns Union in Luxembourg, Mayor, Larochette (LU)
- Mars Di Bartolomeo, Member Cities and Towns Union Luxembourg, Mayor Dudelange (LU)
- Francesca Calvo, Councillor of Alessandria Municipality (IT)
- Amato Lamberti, President of Province of Napoli (IT)
- Representative of Spanish municipality (ES)
- Moncef Ben Gharbia, Mayor of Biserta (TN)
- Batoul Badraoui, Deputy Mayor of Municipality of Rabat (MA)
- António Maria Farinha Murta, Mayor of Vila Real de Santo António (PT)
- Charles Ginesy, President General Council of Alpes-Maritimes (FR)
- Representative of Montpellier Municipality (FR)
- Kevin Thorp, Mayor of Rush (IE)
- Ali Abu Ghanimeh, Professor of Architecture University of Amman (JOR)
rassegna attività 2003
22
attività
2.3 Attività
AREA BENI CULTURALI
CONFERENZA INTERNAZIONALE
IL PARTENARIATO EUROMEDITERRANEO PER I BENI CULTURALI
Conservazione, Promozione e fruizione, Formazione
Cairo, Egitto – 8,9 Marzo 2003
Hotel Royal Nile Tower, Corniche El Nil, Garden City
9,00
9,30
10,30
11,00
13,00
15,00
17,00
18,00
20,00
Agenda
Sabato, 8 Marzo 2003
Registrazione dei partecipanti
Indirizzo di benvenuto da parte di S.E. Adly Hussein, Governatore di Qalyubiya, I Vice Presidente della I Commissione del COPPEM, Egitto
Apertura della riunione da parte di Fabio Pellegrini, Presidente del COPPEM, Italia
S.E. Salvatore Cuffaro, Presidente Regione Sicilia, Italia
Antonio Vigilante,UNDP, Cairo, Egitto
S.E. Atef Ebeid, Primo Ministro della Repubblica Araba d’Egitto
Pausa Caffè
Relazioni:
Nikolas Papamikroulis, Sindaco di Nea Halkidona, Grecia
“Il ruolo dell’Amministratore nello sviluppo di un centro storico”
Alì Abu Ghanimeh, Università di Amman, Giordania
“Conservazione degli Edifici in Giordania alla luce dell’esperienza locale ed europea”
Lorenzo Lazzarini, Istituto Universitario di Architettura, Venezia, Italia
“La conservazione dei monumenti nel Mediterraneo”
Layla Takla, Presidente, Comitato dei delegati U.N. Diritti Umani. Cairo
Issam Abou Ouf, Direttore Information technologies IT
Hanaa Fayez, Coordinatrice dell’ Osservatorio Urbano, presso l’OCA (Organizzazione delle Città Arabe), Kuwait
“Il ruolo degli indicatori e degli osservatori urbani nei sistemi di supporto alle decisioni per il patrimonio culturale”
Wolfgang Mayer, Dipartimento Urbanistica, Comune di Stoccarda, Germania, Docente Architettura e Restauro, Università del Cairo
“Un esempio di conservazione dei Beni Culturali: l’organizzazione delle città gemellate Stoccarda – Cairo”
Pranzo
Presentazione di Progetti:
S.E. Abdel-Rehaim Shebata, Governatore del Cairo, Egitto
“Il progetto di Conservazione di Cairo City”
Marika Di Marco, Assessore al Bilancio e al Patrimonio della Provincia di Siracusa, Italia
“Collaborazione Alessandria-Siracusa per il restauro di papiri”
Zahi Hawas, Segretario Generale del Consiglio Superiore delle Antichità e Direttore
degli scavi delle Piramidi di Giza, Egitto
“Il segreto delle piramidi e della valle delle mummie d’oro”
José Antonio Martinez, Regione di Murcia, Spagna
“URBAMED Interreg II/III Progetto Medoc”
Giuliano Leone, Preside della Facoltà di Architettura di Palermo, Italia
“Corso universitario sulle tecnologie di conservazione e restauro delle superfici architettoniche in Sicilia”
Roberto Albergoni, Vice Direttore UNIMED-Roma, Italia
“Progetto UNIMED Cultural Heritage II e realizzazione dell’Agenzia euro-mediterranea per i Beni Culturali”
Nevzat Ihlan, Comune di Alanya, Turchia
“La città medievale fortificata di Alanya, Turchia: gestione dei Beni storici e naturali
Dibattito
Conclusioni di Vittorio Ghidi, Delegazione della Commissione Europea in Egitto, Cairo
Chiusura della riunione
Cena
23
COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
Domenica, 9 Marzo 2003
10,00 Incontro con S.E. Ahmed Fathi Sorour, Presidente della Assemblea del Popolo, Egitto
Visita del Cairo: Museo Egizio, Piramidi
14,00 Pranzo
Pomeriggio libero
20,00 Cena
Lunedì, 10 Marzo 2003
08,30 Trasferimento ad Alessandria in pullman
Visita alla Biblioteca di Alessandria - Presentazione del Direttore
Incontro con il Vice-Governatore di Alessandria
Pranzo
Visita della Città
17,00 Ritorno al Cairo
21,00 Cena
Rapporto
INIZIATIVE DEL COPPEM IN EGITTO SUL TEMA DEI BENI CULTURALI
8-10 Marzo 2003
Nel quadro delle attività programmate per il 2003, il COPPEM, con la collaborazione del Governatorato di Qalyubiya (Egitto), ha organizzato al Cairo e ad Alessandria, dall’8 al 10 Marzo, una serie di eventi sul tema dei Beni Culturali, incentrati sulla Conferenza internazionale “Il partenariato euromediterraneo per i Beni Culturali: conservazione, promozione e fruizione, formazione”.
La finalità è stata quella di creare una autorevole base di sviluppo ai lavori della II Commissione e della IV Commissione del COPPEM, i cui temi per il 2003 sono rispettivamente “La
cooperazione euromediterranea fra città nella gestione dei beni culturali” e “Metodi e studi
per la rivalutazione dei Beni Culturali nell’ambito del Partenariato euromediterraneo”.
Per parte egiziana, a livello istituzionale nell’arco dei tre giorni sono intervenuti e si sono
avuti incontri con il Primo Ministro della Repubblica Araba d’Egitto, Atef Ebeid; il Ministro
per la Cultura, Farouk Hosni; il Presidente dell’Assemblea del Popolo, Ahmed Fathi Sorour;
il Governatore del Cairo Abdel-Rehaim Shebata; il Vice Governatore di Alessandria, Safaa ElDin Moustafà Kamel.
Erano anche presenti una delegazione del Governo della Regione Siciliana con il Presidente
della Regione On. Salvatore Cuffaro e l’On. Calogero Speziale, e numerose delegazioni di
Amministrazioni Locali della Sicilia.
Sono anche intervenuti l’UNDP (Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) con il rappresentante per l’Egitto Antonio Vigilante, la Commissione Europea con Vittorio Ghidi della delegazione UE in Egitto, l’Ambasciata d’Italia con il Ministro Plenipotenziario Giovanni Manfredi e il Console italiano Federica Favi, e l’Istituto Italiano di Cultura al Cairo con la Direttrice Tina Cervone Papa.
Il Governatore di Qualyubiya, Adly Hussein, membro del COPPEM e Vice-Presidente della I
Commissione, ha curato la organizzazione delle partecipazioni dei rappresentanti istituzionali egiziani e le visite e gli incontri al Cairo e ad Alessandria, e il suo Governatorato ha offerto un decisivo sostegno alla realizzazione ed al successo dell’ iniziativa.
Conferenza Internazionale “Il partenariato Euromediterraneo per i beni culturali: conservazione, promozione e fruizione, formazione”
La Conferenza ha avuto luogo al Royal Nile Tower del Cairo, il giorno 8 Marzo, secondo la
allegata agenda.
Dopo un caloroso indirizzo di benvenuto rivolto agli oltre 160 partecipanti dal Governatore
di Qalyubiya, Adly Hussein, il Presidente del COPPEM Fabio Pellegrini, ha ringraziato della
loro presenza, le autorità intervenute e i partecipanti. Egli ha sottolineato come, in un momento in cui l’instabilità dell’area mediorientale pone serie difficoltà al dialogo fra i popoli e
alle politiche di partenariato euromediterraneo, il Convegno organizzato dal COPPEM affronta un tema che è di comune interesse e può rappresentare un forte richiamo per consolidare cooperazioni in un clima di pace e di prosperità dell’intera area mediterranea.
Il Presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, ha ribadito come sia di importanza
storico-politica la piena realizzazione del partenariato euromediterraneo, che attraverso il
suo consolidamento contribuirà a ridurre ed eliminare il divario tra i paesi delle due sponde
rassegna attività 2003
24
area beni culturali
del Mediterraneo. In questo si innesca l’attività del COPPEM, che anche attraverso il dibattito sulla promozione e valorizzazione dei beni culturali, contribuisce al miglioramento delle
condizioni sociali, culturali ed economiche dei popoli.
Egli afferma infine di ritenere strategico il recupero dei centri storici delle città, quale quello
di Palermo, di chiaro stampo arabo, e preannuncia il suo intendimento di promuovere un incontro al Cairo fra operatori siciliani ed egiziani.
Il Rappresentante dell’UNDP Antonio Vigilante, nel suo intervento di saluto ha ricordato ai
delegati che il patrimonio culturale è il centro della identità euromediterranea, e che il dialogo tra gli Enti locali delle due sponde del Mediterraneo è uno dei passi fondamentali per
la unione e integrazione tra i popoli mediterranei.
A conclusione della fase di apertura dei lavori, Il Primo Ministro della Repubblica Araba d’Egitto Atef Ebeid ha portato i saluti e il ringraziamento del suo Governo al COPPEM per avere scelto l’Egitto quale sede di questa importante manifestazione, e ha sottolineato che l’Egitto ha contribuito sempre, sia nella sua storia passata che in quella recente, ad unire popoli
di religioni, culture e costumi diversi, creando un clima favorevole per lo sviluppo delle arti
e delle scienze. Quindi in un momento in cui nell’area euromediterranea si avverte forte il
bisogno di tolleranza, non poteva essere scelto miglior tema di quello sui beni culturali da
parte del COPPEM, cui va l’appoggio e l’apprezzamento da parte del Governo egiziano.
Egli inoltre ha voluto ricordare come il Governo egiziano si sia attivato per la difesa dei diritti umani e per la parità dei sessi, ed ha espresso l’auspicio sia di un rapido avvicinamento
dell’Egitto all’Europa nell’area della economia e dello sviluppo, sia di una maggiore coesione fra i popoli del medio oriente in un area che rappresenta un vastissimo mercato che cresce annualmente di oltre il 5%.
Egli infine, rivolgendosi al Presidente Cuffaro, ha espresso l’augurio di una sempre maggiore
cooperazione con la Sicilia, isola che ha dato i natali al fondatore del Cairo.
La sessione della mattina, sotto la presidenza di Jaques De Grave, Presidente delle II Commissione del COPPEM, è stata aperta dal Vice Presidente del COPPEM Nikolas Papamikroulis, Sindaco di Nea Halkidonia (Atene) ed Architetto, che ha ribadito che nell’ultimo secolo si
è assistito ad una trasformazione delle più vecchie città del mediterraneo, i cui piani urbanistici sono stati indirizzati anziché ad una progressiva rivalutazione dei centri storici, alla realizzazione di quartieri residenziali dove la gente si è spostata a vivere abbandonando il centro. Egli si è detto convinto che bisogna limitare al massimo le alterazioni nelle funzioni dei
vecchi centri e riabilitarli per ripristinare gli stili di vita che in essi si sono formati nel tempo.
Successivamente è intervenuta Layla Takla, membro del Comitato Esecutivo del “Consiglio
Nazionale delle donne” al Cairo, la quale ha sottolineato tutto il suo apprezzamento al COPPEM per avere organizzato in un momento così difficile un Convegno sui Beni culturali, con
l’ obiettivo di favorire la cooperazione tra città.
Il Prof Alì Abu Ghanema, docente presso la facoltà di Architettura di Amman (Giordania) ha
informato che in Giordania ogni anno una rilevante somma viene destinata al restauro di un
edificio di particolare interesse architettonico e storico.
Egli ha inoltre ricordato come sia molto attiva la collaborazione italiana con la Giordania fra
atenei, dipartimenti accademici e strutture per il restauro e che in Giordania sono numerosi
i workshop sul tema.
Infine egli osserva come in tale settore sarebbe auspicabile che le unità didattiche universitarie in Giordania siano rafforzate ed il corpo docente potenziato.
Il Prof Lorenzo Lazzarini, Direttore dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ha
posto la sua attenzione sulla fragilità di molte strutture lapidee storico-monumentali del Mediterraneo sottolineando come siano a rischio di usura beni di elevato valore artistico. Ha
inoltre passato in rassegna numerose iniziative di restauro e conservazione, invitando infine
il COPPEM a promuovere progetti di restauro, coordinando collaborazioni fra EE.LL.
Issam Abou Ouf ed Hanaa Fayez dell’OCA (Kwait City) hanno presentato modelli di indicatori urbani per la gestione integrata del patrimonio delle città, basati sull’impiego di tecnologie e metodologie avanzate per la catalogazione, la classificazione e la consultazione di informazioni a livello urbano.
Wolfgang Mayer, Professore del Dipartimento di Urbanistica del Comune di Stoccarda, e docente di Architettura e Restauro presso l’Università del Cairo, ha auspicato che sempre più
nascano iniziative di gemellaggio tra le città delle due sponde del mediterraneo, ricordando
che la città di Stoccarda si è gemellata con il Cairo quando era Presidente Anwar El Sadat.
Ciò ha favorito, soprattutto nello scorso decennio, molte iniziative comuni tra le due città.
Nella sessione pomeridiana presieduta da Keith Whitmore, Consigliere della Municipalità di
Manchester (UK) e Vice-Presidente della IV Commissione del COPPEM, Abdel-Rehaim Shebata, Governatore del Cairo, ha ricordato come di recente si è dato inizio ad un programma
25
COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
di lungo termine per il riassetto urbanistico. Il Cairo da un’estensione di 9 km2 nel 1800 è
passato a 1469 km2 nel 1999, ed è caratterizzato da monumenti appartenenti a diverse epoche e diverse espressioni di civiltà (copta, ebraica ecc.). Molti vecchi quartieri sono stati restaurati e si è cercato di mantenere in essi le antiche attività.
Zahi Hawas, Segretario Generale del Consiglio Superiore delle Antichità e Direttore degli
scavi delle Piramidi di Giza, ha illustrato alcuni programmi di scavi in Egitto ed ha informato sulle più recenti teorie sui misteri delle piramidi e della sfinge.
Marika Di Marco, Assessore al Bilancio e al Patrimonio della Provincia di Siracusa, ha ricordato la collaborazione fra le strutture di Siracusa e di Alessandria per il restauro dei papiri,
sottolineando la importanza della valorizzazione dei Beni culturali per la promozione degli
scambi e della pace fra i popoli.
José Antonio Martinez, della Regione di Murcia, Spagna, ha presentato il progetto URBAMED, sostenuto dalla Commissione Europea nel quadro del programma Interreg/Medoc.
Partner spagnoli, portoghesi, italiani e del Marocco sono impegnati in un opera di rivalutazione dei centri medioevali di regioni europee ed arabe.
Giuliano Leone, Preside della Facoltà di Architettura di Palermo, ha parlato della importante missione della Università per la valorizzazione dei beni culturali e ha auspicato l’ istituzione di un corso universitario sulle tecnologie di conservazione e restauro delle superfici architettoniche in Sicilia, che potrebbe divenire Centro di riferimento per studenti e docenti
dell’area mediterranea.
Roberto Albergoni, Vice Direttore di UNIMED, Associazione di 61 Università dell’area euromediterranea, ha illustrato il progetto UNIMED Cultural Heritage II in corso di realizzazione
da parte di partner di numerosi Paesi euromediterranei e sostenuto dalla Commissione Europea. Il progetto è mirato alla creazione di una banca dati relativa ai Beni Culturali ed è propedeutica alla realizzazione di una Agenzia euromediterranea dei Beni Culturali.
Nevzat Ihlan, consulente del Comune di Alanya, Turchia, ha trattato il tema della conservazione e della valorizzazione della città medievale di Alanya e del suo patrimonio
culturale e naturale.
In conclusione, Vittorio Ghidi, della Delegazione della Commissione Europea in Egitto, ha
esposto una attenta sintesi di tutti gli argomenti trattati, traendone un ricco ed interessante
quadro dell’importanza che i beni culturali rappresentano per l’area mediterranea e per la
convivenza pacifica dei popoli che da essa traggono fonte di vita e di prosperità.
_______________
L’intera Conferenza è stata registrata in video. Le cassette sono disponibili presso il Segretariato del COPPEM e saranno distribuite a tutti i partecipanti e ai Membri del COPPEM.
Visita all’Assemblea del Popolo
Una ristretta delegazione del COPPEM e dei partecipanti alla manifestazione è stata ricevuta nel Palazzo dell’Assemblea del Popolo dell’Egitto dal Presidente S.E Ahmed Fathi Sorour,
che ha ascoltato dal Presidente Pellegrini il punto di vista del COPPEM sul decentramento
dei poteri locali e sulla cooperazione fra Amministrazioni, dal presidente Cuffaro l’auspicio
di più stretti rapporti sul piano politico e socio-economico della Sicilia con l’Egitto, dall’on.
Speziale, membro dell’Assemblea Regionale Siciliana, l’augurio che il Mediterraneo possa
godere di un futuro di pace e di prosperità.
Egli ha ringraziato i membri della delegazione per la cortese visita e li ha invitato a presenziare alla apertura dei lavori dell’Assemblea. Trasferitasi in aula, la delegazione, prima dell’inizio della seduta parlamentare e su invito del Presidente Sorour, è stata oggetto di un caloroso applauso da parte dei membri dell’Assemblea presenti.
La sera, una cena offerta dall’Egitto ha permesso l’incontro della delegazione del COPPEM e
del Presidente della Regione Siciliana Cuffaro con una rappresentanza dell’Ambasciata d’Italia al Cairo composta dal Ministro Plenipotenziario Giovanni Manfredi, dall’addetto alle
politiche di Partenariato euromediterraneo Marco Riccardo Rusconi, e dal Console italiano
al Cairo Federica Favi.
Visita alla biblioteca di Alessandria
La giornata successiva è stata dedicata alla visita di Alessandria d’Egitto, dove la delegazione
del COPPEM è stata ricevuta dal Vice-Governatore di Alessandria S.E Saffa El-Din Moustafà
Kamel e dal Direttore della Biblioteca Alessandrina Ismail Siragaddin, il quale ha presentato
la nuova biblioteca. Il Vice-Governatore ha accompagnato gli ospiti nella visita alla struttura
mostrando i tesori in essa racchiusi e le avanzate metodologie di consultazione. Successivamente ha offerto un pranzo istituzionale, nel corso del quale sono state analizzate differenti
forme di gestione delle città e dei territori in Egitto e in altri Paesi euromediterranei.
rassegna attività 2003
26
area beni culturali
In serata, al suo rientro al Cairo, la delegazione del COPPEM ha partecipato ad una cena ufficiale con la presenza del Ministro della cultura della Repubblica Araba d’Egitto, Farouk Hosni.
_______________________
Le giornate organizzate dal COPPEM al Cairo sono state attentamente seguite dalla stampa e
dalle emittenti TV locale, nazionale e del mondo arabo, che hanno dato ampio risalto agli
avvenimenti ed ai temi trattati, in giorni in cui la comunità internazionale attendeva con ansia e apprensione le evoluzioni della situazione internazionale riguardanti l’Iraq.
Riunione di esperti internazionali
I BENI CULTURALI PER LO SVILUPPO LOCALE
NEL QUADRO DEL PARTENARIATO EUROMEDITERRANEO
Palermo, 31 Maggio 2003
Partecipanti
MEMBRI DEL COPPEM
Carmelo Motta (Segretario Generale del COPPEM) Italia
Nikos Papamikroulis (Vice Presidente del COPPEM, Relatore della II Commissione e Sindaco di Nea Halkidona) Grecia
Jacques De Grave (Presidente della II Commissione e Deputato di Bruxelles Capitale) Belgio
Keith Whitmore (I Vice Presidente della IV Commissione e Consigliere Comunale di Manchester) Regno Unito
Alì Abu Ghanimeh (Relatore della IV Commissione e Professore della Facoltà di Architettura, Università di Amman) Giordania
Antonio Maria Farinha Murta (Relatore della IV Commissione e Sindaco di Vila Real de Santo Antonio) Portogallo
UNIVERSITÀ
Jean Pierre Lozato Giotard (Università di Paris III Sorbonne Nouvelle ed Esperto di Turismo e
di Beni Culturali) Francia
Wolfang Mayer (Professore di Restauro, Università del Cairo) Germania
Nicola Santopuoli (Facoltà di Architettura, Università di Ferrara e Professore alla Scuola di
Restauro Mosaici di Ravenna) Italia
Giuliano Leone (Preside della Facoltà di Architettura, Università di Palermo) Italia
Carla Quartarone (Professoressa di Urbanistica, Facoltà di Architettura, Università di Palermo) Italia
Santi Rizzo (Preside della Facoltà di Ingegneria, Università di Palermo) Italia
Francesco Mannuccia (Facoltà di Architettura, Università di Palermo) Italia
Vincenzo Motta (Facoltà di Architettura, Università di Palermo) Italia
Angela Alessandra Badami (Facoltà di Architettura, Università di Palermo) Italia
ORGANIZZAZIONI
Abdelaziz Daoulatli (Esperto ALECSO, ex Presidente di ICCROM, Roma e di I.N.P., Tunisi) Tunisia
Roberto Albergoni (Vice Direttore UNIMED, Roma) Italia
Ludovico Corrao (Presidente della Fondazione Orestiadi–Gibellina e Tunisi ) Italia
Gianni Puglisi (Segretario della Sezione italiana dell’UNESCO, Rettore della IULM – Milano
e Assessore alla Cultura del Comune di Palermo) Italia
Sebastiano Di Bella (Consulente alla Presidenza della Regione Sicilia) Italia
Francesco Romeo (Dirigente – Assessorato ai Beni Culturali – Regione Sicilia) Italia
Benedetto Mineo (Vice Capo di Gabinetto alla Presidenza Regione Sicilia) Italia
SEGRETARIATO COPPEM
Michele Raimondi, Coordinatore Esperti, Italia
Vittorio Buscema, Esperto della II Commissione, Italia
Natale Giordano, Esperto della II Commissione, Italia
Alessandra Prudente, Esperta della IV Commissione, Italia
Giovanna Cirino, Responsabile Ufficio Relazioni Esterne, Italia
Piero Fagone, Responsabile Ufficio Stampa, Italia
Roberta Puglisi, Ufficio stampa, Italia
Nino Randisi, Ufficio stampa, Italia
27
COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
Riunione di esperti internazionali
I BENI CULTURALI PER LO SVILUPPO LOCALE
NEL QUADRO DEL PARTENARIATO EUROMEDITERRANEO
Palermo, 31 Maggio 2003
Documento preparatorio
1. Premessa
Nella riunione del Consiglio di Presidenza del COPPEM, tenutasi a Rabat (Marocco) il 26
Gennaio 2003, è stato deciso che i temi della seconda e quarta Commissione per il 2003 fossero rispettivamente:
II Commissione: La cooperazione euromediterranea fra città nella gestione dei Beni Culturali.
Relatore: Nikos Papamikroulis (Grecia) e Abdelfatah Skir (Marocco)
IV Commissione: Metodi e studi per la rivalutazione dei Beni Culturali nell’ambito del Partenariato euromediterraneo.
Relatori: Antonio Maria Farina Murta (Portogallo) e Alì Abu Ghanimeh (Giordania)
I due temi appaiono strettamente interconnessi, e dunque la trattazione di uno di essi comporta preventive conoscenze, analisi e ricerche di informazioni che sicuramente sono anche
funzionali allo sviluppo dell’altro.
Dunque, per evitare duplicazioni e sprechi di risorse, si è pervenuti alla convinzione che alcune parti potessero essere sviluppate in comune, lasciando peraltro a specifiche disamine
altre parti più strettamente riferite ai singoli temi.
Il Convegno internazionale del Cairo, promosso nel Marzo 2003 dal COPPEM con la collaborazione del Governatorato di Qalyubyia, su “Il Partenariato Euromediterraneo per i Beni
Culturali” ha offerto l’occasione di conoscere significative attività di gestione di Beni Culturali nel bacino mediterraneo e di iniziative promosse a livello locale, aprendo un’analisi ed
un confronto che hanno conferito una importante valenza propedeutica ai lavori delle due
Commissioni del COPPEM.
2. La riunione di Palermo: obiettivi
Per dare seguito al Convegno del Cairo e permettere riflessioni di sintesi che trovino espressione in un Piano d’Azione concretamente operativo attivando cooperazioni fra Amministrazioni Locali e Regionali, i Presidenti delle due Commissioni e il Segretariato del COPPEM
hanno organizzato una riunione ristretta a Palermo il prossimo 31 Maggio 2003, invitando a
parteciparvi rappresentanti delle due Commissioni, di istituzioni euromediterranee e del
mondo accademico, nonché esperti di settore.
Obiettivo è quello di discutere e raccogliere suggerimenti, esempi e contributi per la definizione di percorsi strategici ed operativi che, alla luce di esigenze delle Amministrazioni, possano condurre alla definizione di un Piano d’Azione volto a sostenere le dinamiche di gestione locale dei Beni Culturali, con il fine ultimo di perseguire lo sviluppo locale dei territori, in particolare di quelli dei Paesi Mediterranei.
3. Schema preliminare di un piano d’azione
Si propone qui di seguito un possibile percorso del Piano d’Azione, con l’intento di facilitare la riunione offrendo ai partecipanti motivi di riflessione per un loro ponderato apporto.
Il Piano potrebbe essere articolato nelle seguenti fasi, i cui contenuti dovrebbero essere peraltro selezionati e integrati nel corso della riunione:
I Beni Culturali nell’area Euromediterranea
Una prima linea può interessare la definizione dei vari protocolli di azione sulla tematica dei
beni culturali messi in atto dai vari paesi del Mediterraneo, ivi compresi:
- documenti, proclamazioni e dichiarazioni di principio compiuti da enti e organismi ufficiali
interessati alla tutela, al restauro e alla valorizzazione;
- statuti legislativi, normative e regolamenti ufficiali ai fini della tutela e salvaguardia;
- tecniche e procedure di intervento per il recupero e il restauro;
Una seconda linea di azione può definire un censimento, anche se circoscritto a siti di maggiore
rilevanza ai fini perseguiti, delle esperienze ritenute significative già compiute dai vari paesi al fi-
rassegna attività 2003
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area beni culturali
ne della costituzione di un sorta di archivio degli eventi più importanti e utili per la definizione di
uno scambio di esperienze e la costruzione di alcuni principali modelli applicativi che sappiano
declinare assieme tutela, restauro e valorizzazione. Questa linea di azione potrebbe giovarsi:
- delle occasioni di convegni per dare maggiore visibilità alle esperienze compiute;
- della diffusione secondo i canali tradizionali della stampa degli esiti ottenuti;
- della diffusione attraverso la costituzione di un portale con accesso controllato capace di
mettere in forma e comunicare le esperienze ritenute più significative;
Una terza linea di azione potrebbe essere individuata nella possibilità di sviluppare, tra differenti Paesi, occasioni di ricerca comune per alcune specifiche opportunità di applicazione
relativamente:
- alla conoscenza di particolari periodi della storia che permettano di comprendere intrecci
e sinergie di relazione tra culture ufficialmente catalogate come tra loro diverse;
- al censimento di momenti culturali che, pur se sviluppati in aree geografiche diverse, appartengono o sembrano di appartenere alla stessa matrice culturale;
- al rilievo degli effetti economici d’area prodotti attraverso la valorizzazione di alcuni beni
culturali in ragione di particolari politiche di intervento al fine di comprendere il rapporto tra
patrimonio culturale esistente e la specifica possibilità della sua messa in valore.
Questa linea di azione può avvantaggiarsi di ricerche già condotte dalle Università dei vari
paesi e utilizzare occasioni di scambio legate ad Organismi ed Enti ufficiali.
Esigenze prioritarie di Amministrazioni Locali e Regionali
Potrebbe essere di interesse esaminare gli strumenti e gli assetti dei poteri locali nei Paesi
Mediterranei dell’area MEDA in relazione agli obiettivi di sviluppo locale attraverso la valorizzazione dei Beni Culturali.
Potrebbero essere messe in luce le loro esigenze istituzionali/funzionali/operative per un rafforzamento delle loro azioni.
Politiche di sostegno
È fondamentale diffondere alle Amministrazioni la conoscenza sulle politiche, della Unione
Europea in primis a di altre organizzazioni e istituzioni poi, e sui relativi sostegni finanziari
ad attività connesse con la gestione dei Beni Culturali.
È altrettanto fondamentale che il COPPEM sottoponga alla Commissione Europea proposte
di implementazione delle politiche e dei sostegni, alla luce delle istanze emergenti dalla consultazione dei propri Membri in rappresentanza delle Amministrazioni beneficiarie.
Proposte di azioni in settori specifici
Dovranno essere messe a punto ipotesi operative, comprendenti fra l’altro:
Costituzione di gruppi di lavoro tematici (nei settori proposti al punto 1 ad esempio) che, attivati dal COPPEM, promuovano metodi e studi di rivalutazione dei Beni Culturali, agendo
cioè da riferimento per le Amministrazioni interessate;
Creazione di partnership e assistenza tecnica per predisposizione di proposte di progetti di
cui sono annunciate gare (MEDA ed altri);
Scambi, fra funzionari di Amministrazioni diverse del Partenariato Euromediterraneo, di conoscenze e di buone prassi, e formazione di essi nei settori sopra riportati;
Sviluppo di sinergie di Amministrazioni con attori pubblici e privati
Conclusioni
L’ipotesi complessiva è quella di promuovere la creazione nel COPPEM di un contesto di forte riferimento per i beni culturali del Mediterraneo che, utilizzando sinergie fra Amministrazioni Locali e Regionali, sia in grado di formulare nel tempo una «Agenda» delle azioni
compiute e di quelle possibili per la valorizzazione della cultura e della storia radicata nei
Paesi Mediterranei dell’area MEDA.
In questa direzione non è importante avere economie specifiche che ovviamente pure sono
utili, ma formulare un insieme di protocolli comuni così da avere una piattaforma di intesa
su cui poggiare le tante economie che oramai si muovono nel settore del recupero e della
valorizzazione dei beni culturali.
L’aspetto più significativo del processo che si intende avviare è dare voce e capacità di relazione a Comuni, Province e Regioni, e quindi alle comunità euromediterranee.
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
Riunione di esperti internazionali
I BENI CULTURALI PER LO SVILUPPO LOCALE
NEL QUADRO DEL PARTENARIATO EUROMEDITERRANEO
Palermo, 31 Maggio 2003
Rapporto sintetico
Alle ore 10, presso la sede del Segretariato del COPPEM a Palermo, il Segretario Generale Carmelo Motta porge il benvenuto ai partecipanti (Allegato 1) e sottolinea che principale obiettivo della riunione è la definizione di un concreto Piano di Lavoro e di un
gruppo di lavoro per lo sviluppo di iniziative che facciano tesoro delle conoscenze acquisite con la Conferenza del Cairo e che ricadano nei temi della II e IV Commissione
del COPPEM.
Egli quindi invita Jacques De Grave, Presidente della II Commissione, a presiedere la riunione nella mattinata, e Keith Whitmore, Vice-Presidente della IV Commissione, quella nel pomeriggio.
• Jacques De Grave ringrazia i presenti e augura che dall’incontro scaturiscano precise indicazioni per i lavori del COPPEM e delle sue Commissioni. Da quindi la parola ai
partecipanti.
• Michele Raimondi, Coordinatore Programmi e Progetti del Segretariato, illustra i contenuti del Documento Preparatorio e della Ipotesi Operativa distribuiti ai partecipanti (Allegati 2 e 3), introducendo così i temi sui quali l’incontro dovrà focalizzarsi. In particolare sottolinea le possibili sinergie delle Amministrazioni Locali con il mondo accademico,
già discusse con UNIMED, e sulle quali è atteso un forte contributo dalla riunione.
• Gianni Puglisi, Segretario della Sezione italiana dell’UNESCO, Rettore della Università IULM di Milano e Assessore alla Cultura del Comune di Palermo, porge il benvenuto a
nome della città di Palermo e della sezione italiana dell’UNESCO. Enfatizza l’importanza della ricerca e di percorsi formativi multidisciplinari e flessibili, che gli Enti Locali dovrebbero contribuire a programmare raccordandoli con le dinamiche dei territori.
Menziona l’Ufficio regionale ROSTE dell’UNESCO, con sede a Venezia, quale soggetto
cui riferirsi per tradurre in pratica progettuale alcuni degli indirizzi espressi nel Documento Preparatorio della Riunione.
Dichiara la piena disponibilità a collaborare con il COPPEM
• Giuliano Leone, Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo, esprime la sua convinzione che la base su cui devono poggiare le azioni deve essere costituita da Amministrazioni Locali, da Università e da soggetti di impresa. Le aree tematiche, come specificato nel Documento Preparatorio cui egli stesso ha contribuito, potrebbero essere costituite dagli statuti e protocolli, dalla visibilità e la messa in valore
dell’esistente, dalla ricerca sinergica di opportunità applicative.
Accenna quindi alla ipotesi di realizzare un Politecnico del Mediterraneo per la formazione e ricerca nell’area del restauro e conservazione dei Beni Culturali.
• Roberto Albergoni, Vice Direttore di UNIMED (Associazione di Università dell’area
euromediterranea), illustra il Progetto “UNIMED Cultural Heritage II” (del quale è partner anche il COPPEM) che, cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma MEDA, procede nella acquisizione di conoscenze su normative, offerta formativa, procedure di catalogazione, nella costruzione di un portale in Internet, nella strutturazione di attività di formazione di operatori di restauro e conservazione, per la applicazione di tecnologie avanzate, per la gestione dei Beni Culturali.
Il Progetto inoltre si propone di innescare un contesto di dibattito e di promozione di
idee nell’area dei Beni Culturali nel Mediterraneo.
Egli manifesta interesse ad una piena collaborazione fra UNIMED e COPPEM proponendo una eventuale Convenzione
Ludovico Corrao, Presidente della Fondazione Orestiadi (Gibellina, Trapani, Palermo,
Tunisi), porta l’attenzione sulla estensione del concetto di Patrimonio Culturale alla conservazione delle civiltà nel loro divenire. Dunque cultura rappresentata anche da usi e
costumi, dalla musica, dall’utilizzo dell’acqua e così via. Egli fa riferimento al Museo
“Trame del Mediterraneo” che si focalizza sulle peculiarità culturali emergenti dal confronto tra passato e presente.
• Vittorio Buscema, esperto del Segretariato COPPEM per la II Commissione, auspica
che la riunione riesca a circoscrivere obiettivi, percorsi e tempi, in modo da proseguire
verso una concreta operatività del COPPEM.
rassegna attività 2003
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area beni culturali
• Santi Rizzo, Preside della Facoltà di Ingegneria della Università di Palermo, dopo aver
presentato uno studio sulla stabilità del Tempio della Concordia e del Tempio di Giunone ad Agrigento, pone in evidenza che un Politecnico del Mediterraneo potrebbe avvalersi, solo in Sicilia, del contributo della collaborazione delle tre Università siciliane di
Palermo, Messina e Catania, che potrebbero rendere disponibili circa 1400 ricercatori.
Potrebbero essere istituiti Master e Dottorati di Ricerca, da realizzare anche attraverso
strutture itineranti nel bacino.
• Maurizio Carta, Docente alla Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo, presenta una interessante ricerca su sistemi culturali locali localizzati in specifici distretti e
su relazioni fra territori di impronta culturale.
• Jean Pierre Lozato Giotard, Docente alla Università di Paris III Sorbonne Nouvelle,
informa che è stato messo a punto il Master che relaziona il turismo, la formazione e la
cultura, elementi collegati fra loro.
Sono prese in considerazione la scala locale, che racchiude le attività operative, e la
scala regionale, con caratterizzazioni strategiche per la sostenibilità della integrazione
fra Beni Culturali e flussi turistici.
Il Master è rivolto a studenti, ed anche a professionisti affermati. L’ammissione è subordinata alla presentazione da parte del candidato di una proposta di progetto.
Egli infine puntualizza l’importanza degli indicatori sui beni culturali e sui relativi rapporti con il turismo: la loro conoscenza è fondamentale per valutare situazioni ed effettuare scelte.
È molto interessato ad una collaborazione permanente con il COPPEM.
• Wolfgang Mayer, Università di Stoccarda, Professore di Restauro alla Università del
Cairo, informa che in tale Università è privilegiata la formazione teorica e si sta procedendo verso una trasformazione con caratteristiche maggiormente pratiche. Problema
non è solo il restauro, ma anche la conservazione, cioè la manutenzione.
Inoltre, raccomanda che i Beni Culturali siano goduti anche per il valore simbolico che
essi rappresentano e che non siano utilizzati solamente per le ricadute economiche che
essi producono.
• Nicola Santopuoli, Facoltà di Architettura della Università di Ferrara e docente alla
Scuola di Restauro Mosaici di Ravenna, presenta il piano di formazione per l’intervento
conservativo di case di Pompei, e una campagna di scavi archeologici in Siria comprendente anche cicli di formazione per tecnici. Informa inoltre di un programma di catalogazione del patrimonio culturale in Tunisia nel quale sono stati censiti e catalogati
4.000 monumenti, con l’impiego di 14 tecnici formati per lo scopo.
• Alì Abu Ghanimeh, relatore della IV Commissione COPPEM e Professore della Facoltà di Architettura, Università Giordana, ribadisce che in Giordania sin dal 1992 si è lavorato con la Commissione Europea per il Programma MED-CAMPUS, e che alla formazione per la rivalutazione dei Beni Culturali viene attribuita grande importanza. Il Comune di Amman ogni hanno investe ingenti somme per il restauro di edifici antichi che vengono poi destinati ad usi di prestigio. Suggerisce che il COPPEM potrebbe concorrere con
la Università Giordana a definire attività di formazione utili per i prossimi restauri.
• Abdelaziz Daoulatli, esperto ALECSO ed ex Presidente di ICCROM - Roma e di I.N.P.
- Tunisi, riporta che il COPAM in passato ha sviluppato, per un breve periodo limitato
agli anni della sua prima presidenza, un’esperienza simile a quella del COPPEM oggetto della riunione. Ritiene che il COPPEM, con la forza che gli deriva dalla sua rappresentatività, può avere successo aggregando anche Università e soggetti di impresa. Afferma l’importanza di avere conoscenza delle politiche di gestione dei Beni Culturali nei
singoli Paesi, conoscenza che è indispensabile per la definizione di Piani di Azione.
L’ ALECSO ha realizzato uno studio sulla condizione dei Beni Culturali nei Paesi arabi,
che può essere utile per gli scopi del COPPEM.
• Keith Whitmore, pone l’accento sulla necessità di reperire risorse finanziarie e indica come prioritario il collegamento dei settori del turismo sostenibile, sviluppo locale
fondato sulla gestione dei Beni Culturali e gli obiettivi dell’azione ex Agenda 21.
• Piero Fagone, Direttore resposabile del COPPEM News, sottolinea l’importanza della
comunicazione e della informazione per la valorizzazione del Patrimonio.
• Nikos Papamikroulis pone l’accento sulla ricchezza del patrimonio culturale mediterraneo in rapporto al patrimonio mondiale. Considera fondamentale il ruolo dei Poteri Locali nella conservazione, restauro, valorizzazione, fruizione dei Beni Culturali. Richiama i valori universali di solidarietà che il patrimonio culturale ispira e che riconducono anche ai principi su cui sono fondate le Olimpiadi, che il prossimo anno si ripeteranno ad Atene.
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
• De Grave, riferendosi ad una sua nota recentemente inviata al Segretariato del COPPEM, suggerisce che il COPPEM debba ricercare e distribuire informazioni utili ai suoi
membri (sui programmi della CE, sui finanziamenti accessibili, sui progetti sviluppati,
ecc.). Il COPPEM dovrebbe anche assistere i Membri nell’organizzare partenariati per la
presentazione di proposte di progetti.
• Francesco Romeo, dell’Assessorato Beni Culturali della Regione Siciliana, afferma che è necessario puntare ad azioni concrete alle quali devono partecipare attivamente tutte le componenti rappresentate dalle Amministrazioni, dal mondo accademico e dal settore economico.
• Santi Rizzo ribadisce l’importanza della ricerca applicata e auspica, sulla base del precedente intervento di Ludovico Corrao, l’istituzione di un osservatorio informale della memoria culturale euromediterranea.
• Abdelaziz Daoulatli sottolinea la necessità preliminare ad ogni intervento di studiare i fabbisogni locali e lo sviluppo di metodi per la valorizzazione delle peculiarità territoriali, anche mediante la rilevazione sul campo.
• Giuliano Leone ribadisce la necessità di concertare modelli e protocolli comuni al fine di
definire interventi di approccio bottom-up. Enfatizza l’importanza degli indicatori fisici, della formazione e dei casi di studio. A tal proposito lancia la proposta di una Fiera annuale per
la presentazione dei casi di studio.
• Roberto Albergoni auspica che, sulla base di un’intesa COPPEM-UNIMED, venga costituito il Gruppo di Lavoro che si impegni concretamente nella ricerca e selezione di specifici obiettivi tenendo conto delle interessanti informazioni e proposte raccolte nel corso della
riunione, e che possa procedere alla formulazione di Piani di Lavoro alla luce delle opportunità prospettate da alcuni relatori.
• Michele Raimondi, ricollegandosi a quanto detto in apertura di riunione, ricorda che la prossima Conferenza di Caserta in Settembre e la Assemblea Plenaria del COPPEM a Siracusa nel Novembre 2003 potranno essere occasione per ulteriori riunioni del Gruppo di Lavoro. A prendere
parte a questo dovranno essere invitate Amministrazioni rappresentate nel COPPEM e Università
proposte da UNIMED. Ulteriori riunioni del Gruppo potrebbero essere cofinanziate dalla Regione Siciliana o dal task del COPPEM all’interno del progetto UNIMED Cultural Heritage, oltre che
da altre economie organizzative configurabili nello stesso progetto.
• il Segretario Generale Carmelo Motta chiude la riunione, auspicando che i presenti vogliano
continuare a dare il loro contributo al Gruppo di Lavoro sulla base di quanto discusso nella riunione
e del relativo rapporto che nei prossimi giorni il Segretariato provvederà a redigere ed inoltrare.
PROGETTO “UNIMED CULTURAL HERITAGE II
Nel Gennaio 2002 ha preso l’avvio la realizzazione del progetto triennale, di cui è coordinatore UNIMED, Associazione di 61 Università nell’area euromediterranea, e di cui sono
partner Università e Istituzioni di 11 Paesi, incluso il COPPEM.
Fra gli obiettivi, vi è la creazione di una avanzata banca dati e di un portale in Internet sulle legislazioni per la gestione dei beni culturali vigenti nei paesi partecipanti, la selezione di
casi significativi di gestione, la formazione sull’apprendimento dell’impiego di tecnologie
avanzate nel campo dei beni culturali, la disseminazione dei risultati e lo stimolo ad assicurare continuità alle attività del progetto dopo la sua conclusione.
Al COPPEM è assegnato il compito di coinvolgere le Amministrazioni locali dei Paesi interessati per ottenere informazioni su:
- normative di catalogazione utilizzate
- buone pratiche attuate per la gestione dei beni (expertise acquisite, risultati ottenuti, competenze ed esempi trasferibili)
- fabbisogni prioritari per implementare la gestione (azioni, progetti specifici, specializzazioni, normative ecc.)
Tali informazioni, archiviate e rese disponibili nel portale, saranno propedeutiche ad alimentare scambi di conoscenze, reciproci sostegni ed interventi da parte dei comuni euromediterranei, nell’ottica di un complessivo sviluppo dell’attenzione e delle pratiche per una
appropriata valorizzazione dei beni culturali e una conseguente promozione dell’immagine
e degli indotti socio-economici dei comuni.
Il COPPEM infine parteciperà alla diffusione dei risultati del progetto sensibilizzando le Amministrazioni locali dei Paesi partecipanti e dei Paesi euromediterranei in generale.
In tale contesto, il COPPEM ed UNIMED hanno organizzato il seguente evento:
rassegna attività 2003
32
area beni culturali
Seminario Internazionale
PROGETTO “UNIMED CULTURAL HERITAGE II
Caserta (Italy), 23 September 2003
Holiday Inn Resort
Verbale
Alle 10.30 i lavori vengono aperti dal benvenuto di Carmelo Motta, Segretario Generale del
COPPEM, che presiede la sessione mattutina e che, nel ringraziare gli intervenuti sottolinea
l’attenzione che il COPPEM rivolge alla Gestione del Patrimonio Culturale Mediterraneo.
Infatti il Segretario ribadisce come due delle quattro Commissioni di lavoro del COPPEM sono dedicate all’approfondimento dei temi legati al Patrimonio Culturale e alla gestione dei
Beni Culturali come motore di sviluppo locale.
Infine Motta augura ai partecipanti una buona continuazione dei lavori e passa la parola a
Michele Raimondi, coordinatore Programmi e Progetti del COPPEM.
• Michele Raimondi, ribadendo che il COPPEM nutre la massima attenzione alle politiche
connesse alla gestione dei Beni Culturali, elenca le iniziative che il COPPEM ha intrapreso
(come l’importante Convegno Internazionale del Cario del marzo 2003, con la partecipazione tra gli altri intervenuti, del Primo Ministro e del Ministro della Cultura Egiziana), i gruppi
di lavoro promossi, e i progetti sui Beni Culturali a cui il COPPEM, come partner o come promotore partecipa.
A tal proposito, pone l’accento sull’importanza che il Progetto UCH II riveste per le politiche
di sviluppo locale del COPPEM, sia come strumento di stimolo alla cooperazione tra città e
esperti del mondo accademico, sia come vetrina virtuale di eventuali buone pratiche e casi
di studio realizzate dalle amministrazioni locali nella Gestione dei Beni Culturali.
• Roberto Albergoni, vice Direttore di UNIMED, prende la parola, passando ad illustrare,
attraverso una presentazione Power Point acclusa a questo verable, gli obiettivi, le attività e
i risultati attesi del Progetto UNIMED Cultural Heritage II.
La presentazione ha inizio con la descrizione del Repository (Raccolta di dati) sulla legislazione degli undici Paesi partecipanti al Progetto in tema di gestione, conservazione e valorizzazione del Patrimonio, passa alla descrizione della Task 2 in tema di individuazione di
offerta formativa, che è il momento propedeutico all’analisi dei fabbisogni formativi in tema
di Gestione integrata dei Beni Culturali. Infine passa a trattare il task sulle best practise e sui
casi di studio. A tal proposito Albergoni cita l’intervento su Aya Sofia, e della tecnica innovativa di rilevazione in tre dimensioni tramite laser, caso che sarà trattato dal dott. Raniero
CHELLI nell’intervento a seguire.
• Interviene Raniero Chelli, task manager UNIMED, che illustra le tecniche innovative con
cui si sta intervenendo nella cupola Di Aya Sofia ad Istanbul, nell’ambito delle attività di Risk
Management, finalizzati alla conservazione dei Beni in aree a forte rischio sismico.
A questo punto viene aperto lo spazio per gli interventi dei partecipanti:
Abdelaziz Dalaoutli (già Presidente ICCROM) esprime i suoi apprezzamenti al Progetto e
plaude all’iniziativa congiunta di un intervento congiunto UNIMED-COPPEM, in quanto
rappresentanti di interessi e di esperienze strategicamente armonizzabili e auspica che i lavori si chiudano con la predisposizione di una bozza di piano di lavoro che parta dall’individuazione dei fabbisogni avvertiti su base locale.
• Michele Raimondi concorda con gli auspici di Mr. Dalaoutli e ricorda che il COPPEM ha
sottoposto ai propri membri un questionario finalizzato al rinvenimento dei fabbisogni su base locale, lamentandone le esigue risposte e incoraggiando i membri ad un atteggiamento più
partecipe e proattive per realizzare attività in linea con gli interessi degli Enti Locali.
• Ibahim Anouar (Vice Ministro alla Cultura della Repubblica Araba d’Egitto) esprime il suo
apprezzamento alla proposta di investigare i fabbisogni e dichiara che la formazione tecnica specializzante è uno degli aspetti fondamentali dei fabbisogni dell’Egitto, al fine di contribuire ai processi di gestione del Patrimonio tuttora in atto e che stanno comportando ingenti investimenti in Egitto. Per raggiungere tale obiettivo ruolo chiave viene rivestito dalle
Università.
• Roberto Albergoni dichiara che i Partner Egiziani di UNIMED sono molto attivi e che UNIMED in Egitto sta attualmente sviluppando dei progetti Tempus-MEDA.
• Said El Dakkak (Vice Preside dell’Università di Alessandria d’Egitto) reclama una maggiore attenzione circa gli strumenti finalizzati allo sviluppo locale, rispettoso delle peculiarità territoriali.
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
• Antonio Farina Murta (Sindaco di San Antonio do Vila Real – Portogallo) riconosce che
Italia possiede il know how necessario a sviluppare forme di cooperazione per la gestione
dei Beni Culturali del Mediterraneo per contribuire ad uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle economie locali e dichiara la disponibilità della propria amministrazione a contribuire al buon successo delle iniziative che saranno proposte.
• Abdelaziz Dalaoutli ribadisce la necessità di indagare sui fabbisogni degli Enti Locali attraverso incontri con esperti delle Università locali che siano in grado di sottoporre ed analizzare questionari. Inoltre sottolinea l’importanza della Formazione a Distanza (FaD) per le
politiche formative.
• Halil Posbiyik esprime l’interesse che il COPPEM si ponga come interfaccia con la Commissione Europea per promuovere i Beni Culturali, anche non particolarmente noti, degli Enti Locali aderenti alla rete COPPEM.
• Abdelaziz Dalaoutli esprime nuovamente la necessità di definire in questa sede un Piano
di Azione che contenga la realizzazione di workshop sub regionali con la presenza di esperti in grado di valutare i fabbisogni e di individuare e progettare strategie di intervento.
• Roberto Albergoni dichiara la disponibilità di UNIMED e delle Università partner nell’affiancare tali attività, di cui ne apprezza la valenza strategica.
• Michele Raimondi esprime il proprio accordo con quanto detto prima e ribadisce la disponibilità del Segretariato COPPEM nel preparare i questionari insieme con gli esperti che si
individueranno.
Alle 13.15 i lavori della sessione mattutina vengono chiusi e aggiornati al pomeriggio.
II Sessione
Alle 15.00 i lavori vengono riaperti, presiede Roberto Albergoni, che presenta il prof. R. Russo dell’Università di Reggio Calabria che illustrerà il caso di studio sul Patrimonio Culturale
come motore di sviluppo locale.
• R. Russo presenta il caso della Regione Calabria e lo studio “I Parchi Archeologici come fattore di sviluppo della Calabria” dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria – Dipartimento di Architettura e Analisi della Città Mediterranea realizzato dalla dott.sa Delfino.
In tale lavoro sono presentati i casi degli interventi di recupero e valorizzazione di alcuni agglomerati urbani di valore storico.
La relazione, presentata attraverso il supporto audiovisivo in Power Point e l’ausilio di filmati, presenta un dettagliato elenco degli interventi fatti nei centri urbani di:
Gerace;
Santa Severina;
Corigliano;
Vibo Valentia
Tutti gli interventi di recupero hanno la caratteristica di essere indirizzati a valorizzare le peculiarità storico/artistico/culturale con il risultato di diventare “valore aggiunto” sotto il profilo di massa critica omogenea per lo sviluppo di attività economiche e socializzanti.
La presentazione infine si conclude con la presentazione del Piano Territoriale Regionale della
Regione Calabria, finalizzata alla messa in rete dei “luoghi della Memoria” (Rete Ecologica) e
la realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale (SIT) applicato al Patrimonio Culturale.
I presenti mostrano il loro apprezzamento al Progetto presentato dal prof. Russo come strumento di lavoro, finalizzato al rilevamento dei fabbisogni e dei punti di forza e debolezza di
un territorio analizzato in maniera omogenea, e propedeutico alla progettazione di interventi di sviluppo locale sostenibili.
• In particolare Muzzafer Baca, a nome delle municipalità turche presenti, esprime l’interesse
a perseguire un Piano di Azione che preveda una indagine scientifica e dettagliata dei fabbisogni locali e che preveda una mappatura delle peculiarità sociali e culturali di un territorio.
Tenendo conto deglii apprezzamenti e interessi dei partecipanti, Michele Raimondi esprime
gli intendimenti del Segretariato COPPEM volti a proporre un Piano di Lavoro entro novembre 2003, che, dopo l’approvazione dei partecipanti, sarà perseguito durante il 2004 e che
sarà monitorato fino alla prossima riunione del 2004.
Tale sollecitazione trova l’approvazione di tutti i presenti.
Roberto Albergoni, chiudendo i lavori, esprime il proprio accordo alla stesura di un Piano di
Azione e rilancia la proposta di un documento politico/operativo comune UNIMED-COPPEM,
da sottoporre alle rispettive Assemblee Generali, che si terranno entro la fine dell’anno.
I lavori si chiudono alle ore 18.00.
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AREA SVILUPPO SOCIALE E WELFARE
IPOTESI PRELIMINARE DI PROPOSTA DI PROGETTO
“COPPEM LOCAL DEVELOPMENT”
COPPEM OPERATIONAL PLAN FOR EURO-MEDITERRANEAN LOCAL DEVELOPMENT-
Premessa
Il Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei poteri locali e regionali
(COPPEM) è l’Associazione delle Istituzioni Locali e Regionali che fanno riferimento al Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (CCRE), all’Organizzazione delle Città Arabe
(OCA) e alle Associazioni nazionali dei Poteri Locali e Regionali di Israele, Palestina, Turchia,
Malta e Cipro.
I componenti del COPPEM rappresentano quindi le Associazioni nazionali degli Enti Locali
dei ventisette Stati firmatari della Dichiarazione di Barcellona del 1995.
La proposta qui allegata è tesa a proseguire e intensificare il programma politico istituzionale approvato dalla Terza Assemblea Generale del COPPEM (Palermo 13-14 dicembre 2002)
e a definire più dettagliatamente le conseguenti iniziative programmatiche.
Sin dal suo atto di nascita, con l’approvazione del Regolamento di Gaza del 1 luglio 2000
(conseguente agli incontri preparatori di Gerusalemme e Tel Aviv dei giorni immediatamente precedenti) il COPPEM persegue l’obiettivo del consolidamento della regione mediterranea come area di pace e di stabilità, attraverso il rafforzamento del dialogo tra le culture, teso alla creazione di un’area di prosperità condivisa e di sviluppo sostenibile.
Per il perseguimento di tali obiettivi appare chiaro ed improcrastinabile il rafforzamento del
ruolo, al fianco di quello importante ed insostituibile degli Stati Nazionali, delle Autorità Locali e Regionali dei Paesi che hanno dato vita all’ambizioso programma del Partenariato Euromediterraneo.
La realizzazione di concrete azioni di sviluppo e di convivenza pacifica tra i popoli e le culture del Mediterraneo, nel rispetto della libertà e della sicurezza, è pertanto obiettivo fondamentale degli orientamenti politico-programmatici del COPPEM. Nella, oramai più che triennale, esperienza di lavoro comune tra i componenti del COPPEM sono emerse alcune questioni che necessitano di un approfondimento e di un accurato lavoro per contribuire al rinvigorimento del Processo di Barcellona e alla realizzazione degli obiettivi del Partenariato
Euromediterraneo.
Innanzi tutto, come ribadito da tempo dalle più autorevoli Istituzioni Internazionali, è necessario che la cooperazione decentrata sia rafforzata.
Si dà atto che la Conferenza Euromediterranea, come ribadito a Valencia nel 2002, riconosce specificatamente (pur senza indicare le forme e gli strumenti) il ruolo degli Enti Locali e
Regionali nel perseguimento degli obiettivi di Barcellona.
Infatti, i Poteri Locali e Regionali possono assolvere ad una importante funzione in particolar modo sulle problematiche dello sviluppo locale, della good governance, dei sistemi di
Welfare, dell’emigrazione, della gestione dei beni culturali e del turismo, dello sviluppo sostenibile, dei trasporti e delle pari opportunità.
Il COPPEM, durante la sua attività, ha ampiamente discusso questi temi, essi infatti costituiscono il ruolo centrale dell’attività e la piattaforma del programma di iniziative e di proposte
che saranno il perno delle attività del COPPEM per il biennio 2004-2005.
Durante tali anni saranno rafforzate le partnership già intraprese con varie Agenzie dell’ ONU
(UNOPS – UNDP – OMS), con la Rete delle Università del Mediterraneo (UNIMED), con la
Rete delle Aziende Sanitarie Locali (al fine di dare vita ad un organismo di coordinamento di
Aziende Sanitarie Locali Euromediterranei che indirizzino la realizzazione di politiche proattive di Welfare). Saranno inoltre intensificati i già stretti rapporti con i promotori dell’Assemblea Permanente dei Rappresentanti dei Parlamenti Nazionali dei Paesi firmatari della Dichiarazione di Barcellona e saranno intraprese azioni e partnership con le Associazioni delle Autorità Locali e Regionali dei Paesi in via di Adesione, in conseguenza del futuro prossimo allargamento dell’Unione.
Appare quindi conseguente, come si potrà evincere in dettaglio dalla proposta allegata, che
tali iniziative siano supportate dalla Commissione Europea, con la quale il COPPEM vuole
lavorare di concerto, al fine di ribadire la centralità politica e culturale del Processo di Barcellona negli scenari del Mediterraneo.
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COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
IL PROGRAMMA DI SVILUPPO
Il COPPEM si propone di sviluppare le sue attività nei prossimi anni attraverso il Piano di
Azione denominato “COPPEM Local Development” (COPPEM Operational Plan for EuroMediterranean Local Development).
FINALITA’
Finalità perseguita è quella di integrare la realizzazione di sviluppo locale nei processi di sviluppo del Partenariato Euromediterraneo. Per questo, il COPPEM considera della massima importanza relazionarsi alla Commissione Europea per proporre alla sua attenzione le esigenze e
esperienze dei Comuni, delle Province e delle Regioni Euromediterranee, e per suggerire e incoraggiare la definizione di politiche specifiche, di programmi e di regolamenti che sostengano armonicamente lo sviluppo locale in base ad una strategia che parta dalla base e tenga conto del “punto di vista locale”, e che siano di complemento e integrazione ai processi Euromediterranei discussi a livello ministeriale.
CONTENUTI
Il “COPPEM Local Development” è articolato nella progettazione di iniziative operative orizzontali che saranno applicate trasversalmente ad aree tematiche che il COPPEM ha già iniziato ad esplorare e approfondire, e nel cui contesto i suoi membri hanno già adottato decisioni.
Verranno così assicurati continuità e sviluppo alle azioni fin qui intraprese, in una dimensione che risulterà ampliata da approcci multifunzionali e multidisciplinari. Le iniziative operative orizzontali, che di massima potranno essere progettate, sono:
Analisi degli sviluppi del processo di Barcellona e delle relative strategie della Commissione Europea e dei singoli Stati nel quadro del Partenariato Euromediterraneo - Tali analisi dovranno prefiggersi lo scopo di dotare le Amministrazioni Locali dell’area euromediterranea
di conoscenze, informazioni e conseguenti orientamenti utili ad esse per perseguire politiche
e strategie mirate a favorire ed agevolare il recepimento e l’attuazione a livello locale dei
principi della Dichiarazione di Barcellona.
Analisi delle esigenze ed esperienze delle Amministrazioni Locali e delle Regioni nei 27
Paesi dell’area Euromediterranea - Tali analisi saranno rivolte a raccogliere esigenze prioritarie delle Amministrazioni (normative, organizzative, pianificatorie, ecc.), al fine di identificare possibili percorsi per il loro soddisfacimento, e a rendere disponibili le loro esperienze finalizzate con successo, nella prospettiva di renderne attuabile il trasferimento ad altre Amministrazioni con esigenze analoghe.
Analisi della richiesta e dell’offerta di sviluppo locale - Tali analisi saranno rivolte allo studio dei fattori endogeni di sviluppo dei territori e dei relativi fabbisogni, e alla valutazione
degli strumenti normativi, operativi e finanziari disponibili per implementarne la crescita.
Progettazione e applicazione di metodologie per la interconnessione in rete via Internet dei
membri del COPPEM e delle Amministrazioni da essi rappresentate - La cooperazione fra i rappresentanti delle Amministrazioni Locali e delle Regioni dei 27 Paesi, per produrre con efficienza le iniziative operative esposte in questa sezione, dovrà poggiare su un articolato network di
comunicazione, vero e proprio luogo virtuale di incontro, di scambi e di corrispondenza.
Organizzazione e realizzazione di incontri finalizzati - Obiettivo è quello di incrementare
lo scambio, fra i membri del COPPEM e fra le Amministrazioni anche non rappresentate in
esso, di conoscenze e di esperienze per la promozione e assistenza allo sviluppo locale e regionale, e di concertare e rendere attuabili programmi di lavoro conseguenti.
Promozione e coordinamento di attività di formazione - Tali attività saranno rivolte a responsabili di Amministrazioni per rafforzare le loro capacità di realizzazione di sviluppo locale, e saranno riferite a:
- Informazione sulle opportunità offerte dal Partenariato Euromediterraneo
- Conoscenza dei meccanismi della CE per il perseguimento degli obiettivi del Partenariato
Euromediteraneo
- Capacity building per la partecipazione a gare o call for proposal
- Trasferimenti di tecnologie
- Studio di casi e di realizzazioni di successo
rassegna attività 2003
36
area sviluppo sociale e welfare
Assistenza alla formazione di partnership fra Amministrazioni per la attuazione di proposte di
progetto e la realizzazione di azioni congiunte - Obiettivo è quello di identificare e sensibilizzare Amministrazioni dei 27 paesi che siano interessate a cogliere opportunità di sostegno
finanziario e rispondere a specifiche gare o richieste di offerta di comune interesse, costituendo gruppi di lavoro formati da esperti multidisciplinari di comprovata esperienza e capacità.
Diffusione di informazioni alle collettività locali su iniziative avviate e risultati ottenuti, e promozione della partecipazione dei cittadini
Obiettivo è quello della sensibilizzazione e chiarificazione sulla articolazione delle iniziative e sui benefici attesi per la collettività, nell’ottica di suscitare una congruente partecipazione da parte dei cittadini. A tal fine si potrà prevedere, come previsto nella relazione della I Commissione del COPPEM approvata a Marrakech il 28 Novembre 2001- Progetto EuroMed Info Point, la attivazione di Antenne Locali nei Paesi MEDA e la presenza di una rappresentanza stabile del COPPEM in almeno uno di essi.
Collaborazione con le strutture della Commissione Europea
Obiettivo è la definizione di quadri di riferimento relativi alle Amministrazioni Locali e la valutazione di strategie ed azioni che la CE potrebbe avviare a sostegno dello sviluppo locale
per il rafforzamento del processo di Partenariato Euromediterraneo.
Le iniziative operative orizzontali potranno essere applicate alle seguenti aree tematiche in
cui COPPEM ha già avviato lavori, o ha già realizzato approfondimenti e dibattiti a livello internazionale fra i suoi membri ed esperti di settore:
Aree dei lavori delle Commissioni e relativi piani di lavoro approvati dalla Assemblea
Plenaria del COPPEM:
“Il ruolo dei Poteri locali e delle Istituzioni regionali per il raggiungimento degli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona”: Tema trattato dalla I Commissione COPPEM nel 2001, con
una proposta di avviare attività finalizzata al miglioramento delle attività amministrative degli Enti Locali in tema di politica economica, sociale, ambientale.
“Trasporti urbani, il risparmio energetico e l’ambiente”: Tema trattato dalla II Commissione
COPPEM nel 2001, con una proposta di realizzare un progetto pilota con finalità di ricerca,
studio ed analisi del sistema dei trasporti urbani e della mobilità nelle città.
“Partenariato economico e finanziario”: Tema trattato dalla III Commissione COPPEM nel
2001, con una proposta di avviare una ricerca per la identificazione di aree di insediamento di imprese nella sponda sud e la localizzazione di nuclei di immigrati nella sponda nord
“Lo sviluppo sostenibile nel rispetto della storia e del patrimonio delle città”: Tema trattato
dalla IV Commissione COPPEM nel 2001, con una proposta di azione per un indagine sullo
stato dell’arte delle esperienze con riguardo alle politiche adottate e alle metodologie applicate per la valorizzazione e gestione sostenibile delle risorse culturali, storiche e turistiche.
“Zona di libero scambio euromediterranea e il ruolo dei Poteri territoriali”: Tema trattato dalla I Commissione nel 2002, con proposte di azioni volte a intraprendere attività di studio, ricerca e documentazione sul fenomeno dei flussi migratori nella prospettiva dell’area di libero scambio.
“Innovazione e trasferimento di nuove tecnologie nei poteri territoriali”: Tema trattato dalla
II Commissione nel 2002, con una proposta di definire un Piano di Azione Euromediterraneo
degli Enti Locali per il coordinamento di interventi di E-Government
“Agenzia di Sviluppo e Fondo di Sviluppo Euromediterraneo – gli strumenti per lo sviluppo
locale nel Mediterraneo”: tema trattato dalla III Commissione nel 2002, con proposte di procedere nella realizzazione dell’Agenzia e nel suo avvio operativo sotto l’egida del COPPEM.
Obiettivi dell’Agenzia sono quelli di assistere le Amministrazioni Locali nello studio, progettazione, promozione e direzione strategica di iniziative che hanno come obiettivo lo sviluppo economico, culturale e sociale delle collettività Locali, nel quadro del Partenariato Euromediterraneo. In attuazione dei programmi studiati dal COPPEM, verranno fornite assistenza
tecnica, assistenza giuridica, assistenza finanziaria ed assistenza operativa.
37
COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
“Ambiente e nuove tecnologie”: Tema trattato dalla IV Commissione nel 2002, con proposte
di creazione di una rete in Internet dei membri del COPPEM per un censimento su esigenze
prioritarie delle Amministrazioni in materia di gestione ambientale, e di formulazione di piani di intervento relativi.
È da rilevare che i temi trattati sono stati decisi dal Consiglio di Presidenza del COPPEM nelle sue numerose riunioni.
Inoltre, nelle aree sopra riportate, l’Assemblea Plenaria del COPPEM, riunitasi su base annuale nel 2000, 2001 e 2002 in rappresentanza delle Amministrazioni Locali e regionali dei
27 Paesi euromediteranei, ha approvato all’unanimità risoluzioni che esprimono la volontà
di sviluppare in concreto le azioni proposte dalle Commissioni.
Il progetto “COPPEM Local Development” raccoglie parte del lavoro svolto nei tre
anni, collocandosi nella prospettiva del processo di Barcellona.
Aree dei Convegni tematici realizzati dal COPPEM
“La questione migratoria”, TUNISI (27-30 Settembre 2001). In tale occasione i rappresentanti dei Poteri locali e regionali membri del COOPPEM hanno ribadito la importanza del ruolo che sono chiamate a svolgere per la armonica e pacifica convivenza nell’area Euro-Mediterranea, nel rispetto di differenti origini, condizioni socio-economiche e religioni, e promuovendo la solidarietà fra i popoli, esprimendo nel contempo la volontà di concertare forme di cooperazione e di partenariato tra poteri locali per un condiviso ed equilibrato approccio ai fenomeni migratori.
“L’area di libero scambio del 2010”, MARRAKECH (9-11 Novembre 2001). I membri del
Coppem, hanno posto in evidenza che l’area di libero scambio genererà rilevanti effetti sulle collettività locali e sui cittadini. Questi ultimi non hanno ancora la chiara percezione delle ricadute che essa produrrà sulle collettività territoriali. Il COPPEM deve impegnarsi ad organizzare iniziative ed incontri sul tema, allo scopo di informare i rappresentanti delle collettività territoriali e i cittadini, stimolando nel contempo i Poteri locali nel procedere alla raccolta di pareri, idee e suggerimenti sul tema, che potranno essere inoltrati alle rappresentanze istituzionali competenti.
“Il Partenariato Euromediterraneo per i Beni Culturali”, IL CAIRO (8-9 Marzo 2003). Sono stati dibattuti i temi della II e IV Commissione del COPPEM e sono stati presentati progetti internazionali riguardanti le problematiche di conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale delle città, delle Province e delle Regioni dell’area Euromediterranea. Numerose realizzazioni possono essere prese a riferimento per orientare le azioni decisionali e pianificatorie di queste, e per identificare priorità comuni sulle quali ipotizzare iniziative in cooperazione, per le quali richiedere il sostegno nel quadro del Partenariato Euromediterraneo.
BENEFICIARI
Il progetto “COPPEM Local Development” produrrà ricadute positive per:
- Le Amministrazioni, alle quali sono indirizzate le iniziative operative sopra menzionate.
Esse potranno confrontarsi con altre Amministrazioni che hanno condotto esperienze utili a
stimolare lo sviluppo locale, potranno inserirsi in un network euromediterraneo che dinamicamente elabora programmi di sviluppo territoriale da sviluppare in partenariato, potranno
consolidare la conoscenza delle opportunità che a tal fine la Commissione Europea rende
disponibili e le metodologie per accedere ad esse, e così via. Tutto ciò si traduce in un incremento delle capacità per creare le condizioni favorevoli ad uno sviluppo che parta dal
basso rispondendo in modo diretto alle esigenze delle popolazioni, in un contesto di cooperazione euromediterranea che è atteso crescere e rafforzarsi a velocità incrementale.
- La società civile. I rappresentanti delle categorie produttive, le associazioni, i sindacati e altri opinion leader saranno coinvolti nelle attività tese a tracciare scenari partecipati e sostenibili dei processi di sviluppo. A tal fine si cercherà la partecipazione attiva di tutti gli attori
locali per lo sviluppo e dei principali network euromediterranei dei settori considerati.
- Le strutture della Commissione Europea cui è demandato di perseguire gli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona. A queste, il progetto proporrà analisi di esigenze e fabbisogni delle Amministrazioni locali e regionali, e suggerimenti di taglio sia politico che funzionale e
operativo. La CE potrà trovare vantaggio nel tenerne conto per la elaborazione di strategie di
risposta di breve, medio e lungo periodo.
rassegna attività 2003
38
area sviluppo sociale e welfare
CONCLUSIONI
Lo svolgimento del programma proposto dovrà articolarsi in seminari, conferenze, creazione
di un sito web, creazione di banche dati, viaggi di studio e scambi di personale finalizzati allo scambio del know-how. In tale contesto, ne scaturiranno contenuti formativi ed informativi per i partecipanti, una approfondita analisi dei fabbisogni delle Amministrazioni nelle
aree tematiche indicate, fasi di ricerca e studio dei temi trattati, la creazione di un sistema di
diffusione delle informazioni e di dialogo fra i partner basato sull’impiego di Internet. Le attività saranno indirizzate verso alcune direttrici fondamentali:
- rafforzamento del dialogo tra i membri del COPPEM, mediante un più frequente e maggiormente incisivo lavoro sui temi delle quattro Commissioni di lavoro. A tale scopo grandi sforzi
saranno indirizzati a creare un Forum elettronico, che sia luogo di lavoro virtuale di scambio.
- il rafforzamento di partnership con i maggiori network di città, per approfondire i temi, per
lo scambio di know how e il trasferimento di best practice, e per ricercare strategie comuni
per il raggiungimento di obiettivi comuni.
- la creazione di Punti Focali del COPPEM per i 27 Paesi, che possano promuovere ed agevolare la realizzazione dei programmi del COPPEM destinati alle Amministrazioni Locali e
regionali dell’area euromediterranea e possano veicolare ad esse gli obiettivi della Dichiarazione di Barcellona.
Conferenza
Partenariati Euromediterranei per lo Sviluppo Locale:
i Sistemi di Welfare
Caserta, Italia, 25-26 Settembre 2003
Riunione preparatoria
Parco Letterario Horcynus Orca - Capo Peloro - Messina 28 Giugno 2003
Rapporto
I lavori sono stati aperti dal Segretario generale del COPPEM Carmelo Motta, il quale ha sottolineato che la riunione rientra nel quadro preparatorio del convegno di Caserta previsto per
il 23-24- 25 settembre, sul tema “Partenariati Euromediterranei per lo Sviluppo Locale: i Sistemi di Welfare”.
A tal proposito, sia il Documento preparatorio sul Welfare che la Dichiarazione di Caserta,
sono state sottoposte da tempo all’attenzione dei delegati del COPPEM, di rappresentanti di
agenzie dell’ONU e di componenti della rete delle ASL, allo scopo di raccogliere suggerimenti e pareri per la stesura definitiva da presentare a Caserta.
Nel ringraziare la A.S.L di Messina per la collaborazione, il Segretario del COPPEM ha poi
fatto cenno a proposte progettuali che il COPPEM e la Rete di Aziende Sanitarie Locali potrebbero realizzare: Il Coordinamento di una rete di A.S.L. euromediterranee e un ipotesi progettuale sul tema dell’immigrazione.
Infine, il Segretario Motta ha invitato il Dott Gianluca Vignola, Vice direttore degli Uffici di
Roma dell’UNDP a presentare il progetto GOLD, al quale è previsto che partecipino il COPPEM e la rete di A.S.L.
• Il Governatore di Qalyubiya (Egitto) Adly Hussein, invitato ad assumere la Presidenza della riunione, auspica che il COPPEM formuli una strategia politica e di intervento sulla questione migratoria, che soprattutto in questi ultimi mesi ha visto l’accadere di episodi tragici.
Egli ribadisce che il COPPEM deve continuare nel suo ruolo di coordinamento degli Enti Locali euromediterranei contribuendo, soprattutto in questa fase politica, alla diffusione delle
informazioni riguardanti l’area di libero scambio, in special modo quelle che riguardano direttamente la vita degli Enti locali. Augura che il dibattito possa offrire spunti interessanti riguardo all’ordine del giorno posto in discussione.
• Il Direttore amministrativo della A.S.L. di Messina (Italia), Giovanni Colavita, manifesta a
nome della ASL tutto il suo apprezzamento per lo sforzo che il COPPEM sta facendo nel cercare di promuovere sempre più una stretta collaborazione tra enti locali e istituzioni che si
occupano di problematiche dei cittadini. Il problema migratorio che le ASL vivono direttamente deve essere il tema su cui il COPPEM deve puntare la sua attenzione e il suo impegno nei prossimi anni.
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COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
• Alberto Tulumello (Italia), Esperto del Segretariato COPPEM nella III Commissione del COPPEM e co-estensore del documento preparatorio di Caserta, espone una riflessione generale dei
sistemi del Welfare, sistemi nati circa 50 anni fa in relazione al modello di costruzione del capitale. Lo Stato attraverso il recupero dei tributi promuoveva un sistema di assistenza sociale e sanitario rivolto soprattutto alle classi meno abbienti. Con l’evoluzione dei sistemi economici questo modello diviene sempre più costoso e meno partecipato, subendo un processo di decentramento dal potere centrale che lo rende quasi del tutto simile alla politica di sviluppo locale.
Egli sottolinea che le Nazioni Unite operano da tempo soprattutto nei paesi dell’America Latina con interventi di sviluppo umano rivolti allo sviluppo locale.
Il COPPEM insieme alla rete di ASL parteciperà al progetto dell‘UNDP denominato GOLD
che mira a far crescere lo sviluppo umano attraverso l’esperienza dello sviluppo locale.
Quindi la partecipazione ai progetti delle Nazioni Unite di organismi che rappresentano gli
Enti locali limita sempre più i rischi di interventi sconnessi e mal coordinati tra di loro, per
via della mancanza di contatti e collegamenti con le rappresentanze locali. E in questa ottica agisce il COPPEM come strumento del partenariato euromediterraneo. Si dichiara quindi
d’accordo con il modello di welfare comunitario.
• Angelo Righetti (Italia), che partecipa ai lavori in rappresentanza di dodici aziende di Unità sanitarie locali (GRECIA SPAGNA ITALIA) nel suo intervento afferma che l’orientamento
delle ASL nel prossimo futuro è quello di impegnarsi sui sistemi di welfare comunitario. In
questi sistemi ogni persona umana deve essere valorizzata senza nessuna esclusione. Nei
modelli di welfare comunitario, anche gli anziani e il disabili sono considerati fattori produttivi. D’altro canto, nella realtà socioeconomica attuale appare evidente che i modelli di
welfare tradizionali sono ormai superati dai modelli di welfare comunitario. Ormai vi è una
completa sovrapposizione tra modelli di sviluppo e sistemi di welfare.
Il COPPEM deve lavorare insieme alle ASL per coinvolgere sempre più le comunità locali nei
modelli di welfare comunitario, provando, ove fosse possibile, di esportare questi modelli anche in altre realtà euromediterranee. In questo vi è la piena concordanza di intenti con
l’UNDP.
• Gianluca Vignola, Vicedirettore degli Uffici di Roma dell’UNDP, evidenzia nel suo intervento che sono più di 165 i paesi nei quali l’UNDP ha promosso programmi di sviluppo, partendo dall’America latina. Queste esperienze maturate negli anni, nel 1998 sono state applicate in Tunisia e ora all’intera fascia mahgrebina. Obiettivi primari di questi interventi sono
quelli di rendere le risorse locali e le persone umane creatrici di sviluppo locale.
Entrando nel merito del progetto GOLD, Vignola ha ribadito che ancora non vi è un progetto analitico, bensì un idea progetto che man mano che si procederà nel coinvolgimento
di partner sarà sempre più modellata e sviluppata. È previsto intanto che agli inizi di settembre si procederà ad una serie di incontri con le autorità dei paesi partecipanti al progetto (Algeria, Libia, Egitto, Marocco, Tunisia) allo scopo di uniformare gli interventi e richiedere agli
stessi rappresentanti governativi i nomi delle città per ogni singolo paese beneficiari dell’intervento, al fine di giungere ad un protocollo di intesa.
In seguito, si procederà entro marzo a elaborare tre documenti sui seguenti temi:
- Il funzionamento della macchina amministrativa negli enti locali dei paesi partecipanti al
progetto al progetto
- Analisi politica economica e sociale del territorio.
- Analisi dei rapporti di cooperazione tra istituzioni europee e istituzioni del mondo arabo
mahgrebino.
Il COPPEM e le ASL sono invitate già in questa fase a partecipare al progetto tenendo conto
delle peculiarità e dei campi di intervento dei due organismi.
L’ultima fase, coordinata direttamente dagli uffici di New York dell’UNDP, dovrebbe procedere a coordinare lo scambio di esperienze, di informazioni e di best practices tra i soggetti
partecipanti al progetto.
• Michele Raimondi, (Italia) Coordinatore Programmi e Progetti del COPPEM pone l’accento sul fatto che la riunione odierna ha anche come scopo quello di abbozzare un programma di massima del Convegno di Caserta, suggerendo se lo si ritiene necessario, di procedere a delle modifiche dei documenti preparatori sul welfare e sulla dichiarazione di Caserta.
Appare a tale scopo utile costituire un gruppo di lavoro tecnico che si occupi della organizzazione del programma del Convegno di Caserta.
• Lorenzo Barbera (Italia), esperto della III Commissione del COPPEM rileva che uno dei limiti riscontrati alla realizzazione di sviluppo locale sia dettato dal fatto che non c’è mai una
rassegna attività 2003
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area sviluppo sociale e welfare
diagnosi preventiva del territorio in cui sono previsti gli interventi. I progetti di sviluppo locale hanno successo quando anche nelle sue fasi di redazione e di avvio sono coinvolti gli
attori locali. Raccogliendo l’invito di Michele Raimondi rivolto a proporre eventuali modifiche ai documenti preparatori del Convegno di Caserta, Lorenzo Barbera propone di aggiungere alla Dichiarazione di Caserta che il COPPEM si impegna a sostenere le iniziative progettuali sullo sviluppo locale.
• Rhizlaine Benachir Capo Servizio della Coop. Internaz. Ag. di Sviluppo di Rabat (Marocco) esprime il suo pieno assenso ai documenti preparatori del Convegno di Caserta, che il
COPPEM aveva inviato da tempo a tutti i partecipanti alla riunione di Messina. In tema di
sviluppo locale una delle maggiori problematiche che il suo paese sta affrontando riguarda
la non uniformità tra sviluppo locale e sviluppo economico. Infatti. Mentre l’economia del
Marocco è in fase di netta ripresa, ciò ha un seguito modesto nello sviluppo delle economie
locali. In conseguenza anche di ciò permangono deficit sociali drammatici che possono essere sintetizzati dal dato che solo il 37 % per cento dei marocchini gode di un adeguata assistenza sanitaria.
Per far fronte a questa problematica sono state create dall’attuale governo marocchino delle
agenzie per lo sviluppo sociale, troppo poche e con mezzi finanziari limitati rispetto ai fini
da realizzare.
• Gabriele Muller-Trimbusch, Vice Sindaco di Stoccarda (Germania) responsabile per gli Affari Sociali e per la Sanità rileva che nel suo Paese c’è un insufficiente comunicazione tra gli
Enti locali sulle problematiche comuni. A Stoccarda i cittadini sono sempre più coinvolti nella vita amministrativa del comune, e questo è dimostrato dal fatto che è cresciuta sempre più
la consapevolezza che i beni pubblici comunali sono di tutti e tutti quindi devono usufruirne nel pieno rispetto. In ultimo, Gabriele Muller-Trimbusch, ha informato i convegnisti che
la città di Stoccarda, insieme ad altre grandi città tedesche si e fatta promotrice di un iniziativa di interevento in Bosnia finalizzato alla organizzazione di corsi di formazione nell’artigianato e nel commercio.
• Osema El Fouli, Vice Preside-Prof di Economia Facoltà Giurisprudenza-Alessandria (Egitto) pone l’attenzione sul dato che i costi del welfare, in special modo nell’area mahgrebina
sono molto elevati. In Egitto, appare difficoltoso integrare i poveri nel circuito degli aiuti della cooperazione. Vi sono stati comunque esempi di positive iniziative di cooperazione come
il progetto sui microcrediti finanziato attraverso il programma MEDA, che ha avuto un enorme successo visto che ha contribuito ad innalzare il tenore di vita di molte famiglie egiziane
che vivevano alle soglie della povertà. Il COPPEM ha un ruolo cruciale nello sviluppo locale poichè il decentramento che limita il potere centrale, deve trovare a supporto un organismo che indirizzi e coordini gli Enti locali.
• Angela Del Giudice (Italia) in rappresentanza del Forum Sud sulla salute mentale sottolinea come sia importante mettere in rapporto il mondo dell’assistenza con quello della produzione. Propone che nella Dichiarazione di Caserta sia sottolineata l’importanza che tutte
le persone umane abbiano le stesse opportunità a prescindere dal sesso dalla cultura e dal
paese di appartenenza.
• L’esperto della I Commissione del COPPEM Angelo Lauricella (Italia) afferma che ancora
oggi l’Europa manca di un disegno comune di politica sociale. Le politiche sociali sono infatti ancora programmate dai governi nazionali.
Sono di notevole importanza le proposte di realizzazione di partenariati tra Aziende sanitarie locali euromediterranee, e a tal proposito suggerisce di allargare queste forme di partenariato ai sindacati. Infine, propone di integrare la dichiarazione di Caserta, con una riflessione politica sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani.
• Gaetano Giunta (Italia), Responsabile ECOS MED, esamina nel suo intervento i rischi che
l’area di libero scambio comporterà per i paesi più poveri, come quelli di un ulteriore recessione che provocherà un aumento della disoccupazione. L’area di libero scambio deve essere realizzata dai popoli e dai loro più diretti rappresentanti e cioè gli amministratori locali. Il COPPEM anche in questo senso è chiamato a coordinare iniziative comuni degli EE LL
sul tema sopraccitato.
• In conclusione il Governatore di Qailobiyah (Egitto), Adly Hussein invita il segretariato
COPPEM ad analizzare i risultati della riunione odierna e a procedere alla redazione di un
documento di sintesi. Raccomanda di approfondire sempre più le tematiche riguardanti i modelli di welfare. Infine raccomanda un azione incisiva di appoggio alla “road map” riservando per questo un esplicito riferimento nella Dichiarazione di Caserta.
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COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
Partenariati Euromediterranei per lo Sviluppo Locale: i sistemi di welfare”
Convegno internazionale
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
con la collaborazione della Rete Aziende Sanitarie Locali Italiane
con il patrocinio della Regione Campania e della Regione Siciliana
e con il patrocinio della Provincia di Caserta e del Comune di Caserta
Reggia di Caserta, 25-26 settembre 2003
Agenda
GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2003
Registrazione partecipanti
Fabio Pellegrini,
Presidente COPPEM, Roma
Apertura e presentazione del Convegno
Luigi Falco, Sindaco di Caserta, Caserta
Indirizzo di benvenuto
Riccardo Ventre, Presidente della Provincia di Caserta, Caserta
Adriana Buffardi, Assessore Regione Campania, Napoli
Salvatore Cuffaro, Presidente Regione Siciliana, Palermo
Adly Hussein Governatore di Qalyubiya (Egitto), Cairo
1° Vice Presidente IV Commissione COPPEM
Rappresentante Organizzazione delle Città Arabe (OCA)
Biagio Ucciero, Presidente dell’APS Domiziana, Villa Literno
Ercole Ammaturo, Dirett. del centro servizi ammin. Prov. CE, Caserta
Gianluca Vignola, UNDP – APPI (Anty Poverty Partnership Initiatives)
Trust fund coordinator, Roma
10,30 Intervallo
11,00 I Sessione, presieduta da Omar El Bahraoui, Presidente
Comunità Urbana di Rabat – I Vice Presidente COPPEM, Rabat
Said El Dakkak, Vice Presidente Università di Alessandria
Membro COPPEM “Globalizzazione e Welfare“, Alessandria d’Egitto
Giulio Santagata
Parlamentare Camera dei Deputati, Bologna
Docente “Nomisma”, “Il valore economico della coesione sociale”
Grégoire Ahongbonon Presidente Associazione San Camillo, Buaké
“Anima mundi: il Welfare della speranza in Africa”
Alberto Tulumello Professore di sociologia economica
Università di Palermo, Palermo
“Partenariati euromediterranei per lo sviluppo locale”
Carlo Borzaga, Preside della Facoltà di Economia di Trento, Trento
“Welfare ed economia sociale”
8,30
9,00
13,00 Dibattito
13,30 Colazione
15,00 II Sessione, presieduta da Nikos Papamikroulis, Nea Halkidonia
Sindaco di Nea Halkidonia - Vice Presidente COPPEM
Yoland Bresson, Professore di Economia Università di Parigi, Parigi
“Economia e protezione sociale”
Touhami Midani, vice Presidente Municipalità di Tunisi, Tunisi
Membro COPPEM, “Politiche per il welfare comunitario”
Alessandro Meluzzi, Scuola Superiore di Umanizzazione della
Medicina Asl 18 ASO S. Giovanni Battista di Torino - Regione Piemonte, Torino
“La rete delle aziende sanitarie per un welfare di comunità”
Falal Al Omoush, Sottosegretario Municipalità Amman, Amman
Membro COPPEM, “Lo sviluppo socio-economico nella città di Amman”
Stefan Spatz, Assistente- Ufficio del Welfare Sociale, Stuttgart
“Esperienze di Welfare nella città di Stoccarda”
Anna Pizzo, Giornalista di “Carta”, Roma
“Da Porto Alegre al welfare di comunità. I bilanci partecipativi socio – sanitari”
rassegna attività 2003
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attività
Franco Piperno, Assessore Comune di Cosenza, Cosenza
“Sud Del Mondo e Reti del Welfare di Comunità”
Bianca Pomeranzi Esperta Ministero Affari Esteri, Italia, Roma
“Donne, welfare e partenariati di sviluppo”
Giovanni Moro, Presidente della Fondazione, Per la cittadinanza attiva, Roma
“Welfare e cittadinanza attiva”
16,30 Dibattito
17,00 Intervallo
III Sessione, presieduta da Angelo Righetti, Caserta
direttore Sociosanitario ASL CE2
Alì Abu Ghanimeh Preside – Dipartimento Urbanistica, Amman
Università di Amman, Membro COPPEM
“Il contributo delle attività socio-culturali al Welfare comunitario”
Najib Guédira – Direttore Agenzia di sviluppo sociale, Rabat
“Mobilitazione degli attori locali a favore dello sviluppo:
partenariato Stato, Collettività locali, ONG”
Nikos Papamikroulis, Sindaco di Nea Halkidona, Nea Halkidonia
Vice Presidente COPPEM
Carlo Neri, Responsabile Fondo Sociale europeo, Napoli
Hamzeh Dawalibi Ministro – Consigliere, Roma
Ambasciata di Siria in Italia
Moktar Reguieg Ambasciatore della Repubblica Araba di Algeria, Roma
Antoine Azzam, Console Generale ambasciata della Repubblica del Libano
Jeremy Smith, Segretario Generale CCRE, Bruxelles, “Promuovere gli obiettivi
di sviluppo di millennio delle Nazionu Unite (MDG). Il contributo locale”
18,30 Dibattito
VENERDÌ 26 SETTEMBRE2003
IV Sessione, presieduta da Jacques De Grave Deputato di Bruxelles
Presidente II Commissione COPPEM
Diego Bottacin, Sindaco di Mogliano Veneto, Mogliano Veneto
“Lo sviluppo del Welfare comunitario nel Sud Est d’Europa.
L’esempio delle agenzie e dalla democrazia locale”
Harrie Jeurissen Segr. Generale Sezione olandese del CCRE, Maastricht
Membro COPPEM, “Esperienze di welfare nella città di Enschede”
Marc Thoulen Direttore Unione città e province di Bruxelles, Bruxelles
Membro COPPEM, “Il contributo degli enti locali al Welfare in Belgio“
Roger Bodin Già Capo Ufficio esecutivo della citta di Gothenburg
“Come mobilitare le risorse per la sanità municipale attraverso
forme di cooperazione un’esempio della città di Gothenburg!
11,00 Intervallo
V Sessione presieduta da Sergio Licheri, Diret. Gen. dell’Istituto Superiore di Sanità
Giovanna Del Giudice, Diret. Dipart. salute mentale ASL CE 2, Caserta
“Le reti di pratiche per la salute e la cittadinanza”
Fernanda Marcos, Manager programmi di sviluppo sociale, Vila Real DeSanto Antonio
“Esperienze di partenariato per lo sviluppo locale in Portogallo”
Rossana Becarelli, Direttore esecutivo della rete oncologica della Regione Piemonte,
Torino “La rete oncologica piemontese come modello d’integrazione di risorse umane”.
Mario Tommasino, Consigliere comunale di Parma, Parma
“Gli anziani: la vita del welfare di comunità
Sergio d’Angelo, Presidente Nazionale Consorzio DROM, Napoli
“La cooperazione, diritti, welfare di comunità: le infrastrutture dello sviluppo”.
Andrea Mormiroli, Responsabile del progetto EQUAL Mila, Napoli
“Welfare di comunità e immigrazione: una proposta”.
Gennaro Falco, Ass. Informazione del Dipartimento Igiene e Medicina
II Università di Napoli; Coord. Osser. Bio-epidemiologico ASL CE 2 Aversa
“Osservatorio Bio-epidemiologico per la qualità ambientale, alimentare e veterinaria”
Ezio Martuscielli, Direttore del Dipart. Relaz. Internaz., Sez. Medio Oriente Mediterraneo - CNR Napoli , Napoli “Ricerca e formazione quali strumenti per lo sviluppo di
un sistema di welfare”
Conclusioni di Franco Rotelli Direttore Generale ASL Caserta 2, Caserta
13,00 Chiusura del lavori e lettura del documento finale
9,00
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COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
Convegno internazionale
PARTENARIATI EUROMEDITERRANEI PER LO SVILUPPO LOCALE: I SISTEMI DI WELFARE”
Documento preparatorio
Il ruolo dei poteri locali e regionali dei paesi euromediterranei nelle politiche sociali
Le politiche sociali dei paesi di capitalismo maturo nel xx secolo sono state costruite su sistemi nazionali di Welfare State, basate su un grande prelievo fiscale e su un sistema esclusivamente o prevalentemente pubblico di gestione ed erogazione di servizi. Il sistema sanitario, il sistema previdenziale e pensionistico, il sistema socio-assistenziale, il sistema di tutela contro la disoccupazione e il sistema dell’istruzione obbligatoria pubblica hanno costituito i pezzi del Welfare State e sono nel tempo cresciuti formando il complessivo sistema di
tutele entro cui tutte le politiche sociali trovavano collocazione e ordine.
La crescita dei sistemi nazionali di Welfare State nel secondo dopoguerra (dal 1945 al 1970,
con sfasature temporali nei vari paesi) ha seguito la crescita del sistema economico basato
sulla grande impresa fordista ed è stato accompagnato nella maggior parte dei paesi da politiche di regolazione dell’economia di tipo keynesiano. Tali elementi comuni – produzione
della ricchezza e crescita economica inarrestabile sulla base della grande impresa fordista,
redistribuzione di parte della stessa in contesto keynesiano e con un grande ruolo di regolazione affidato allo Stato – si sono accompagnati a rilevanti differenze nazionali: modello anglosassone con superiore ruolo del mercato e modello continentale con quasi esclusivo ruolo dello Stato, ma poi all’interno dei due modelli differenze più specifiche, quali quelle tra
Inghilterra e USA per il primo e tra Germania ed Italia per il secondo.
La crisi e ristrutturazione dell’impresa fordista, la difficoltà di finanziare la crescente spesa
pubblica richiesta dai sistemi di Welfare, la crisi del keynesismo e la ripresa di modelli neoliberali e neoliberisti conseguenti alla crisi fiscale dello Stato, hanno creato serie difficoltà al
modello di Welfare State e al sistema di politiche sociali costruite. La globalizzazione degli
anni ‘90 e la concorrenza tra sistemi paese e le loro economie – nei cui confronti le politiche sociali rappresentano un costo, talora insopportabile all’interno della concorrenza internazionale e del ruolo sempre più pressante del fattore “costo del lavoro” nella concorrenza
tra sistemi paese – ha ulteriormente accentuato tale crisi.
I sistemi di Welfare State hanno reagito alla crisi diventando più flessibili, aprendo spazi di
intervento alla società civile e al “terzo settore”, dando un maggiore spazio agli enti locali e
alla sussidiarietà, che permetteva un maggior controllo dei costi e del rapporto costo-benefici e costruendo i cosiddetti Welfare mix: sistemi in cui Stato, amministrazioni pubbliche decentrate, soggetti della società civile e del “terzo settore” (associazionismo e volontariato, oltre al nuovo ruolo della famiglia in cooperazione con il pubblico e con il terzo settore) cooperano per la costruzione delle politiche sociali, migliorando la qualità dei servizi e contenendo contemporaneamente i costi pubblici.
Questo nuovo modello di Welfare State non solamente ha permesso di migliorare la qualità
dei servizi e attenuare la burocratizzazione degli stessi, ma ha anche rallentato la crescita dei
costi ed ha contribuito a ridisegnare il Welfare in termini di governabilità e sostenibilità, proprio per la sua prossimità al cittadino e alla comunità locale. La costruzione di Welfare mix
con questi caratteri ha rappresentato un’alternativa rispetto allo smantellamento di rilevanti
e significativi pezzi del Welfare State, come è avvenuto nei paesi in cui il neoliberismo ha riaffidato al mercato beni e servizi che il Welfare aveva ritenuto di dovere dare alla pubblica
responsabilità e alla solidarietà della comunità.
Tale modello di Welfare mix inoltre si incontrava con le nuove forme dello sviluppo locale:
sviluppo “dal basso”, basato sulle piccole e medie imprese e sui sistemi integrati di piccole
e medie imprese (distretti industriali), sviluppo che assegna un importante ruolo di regolazione supporto e stimolo agli enti locali.
Sono così nati modelli di Welfare municipale, collegati e correlati con i sistemi nazionali, ma
con ampie autonomie e con ampio coinvolgimento delle popolazioni locali e dei modelli di
vita civile (famiglie e reti di prossimità e di reciprocità).
Centrale diventa in questi processi il ruolo degli enti locali e delle comunità locali e tutte le
forme di loro cooperazione e partenariato.
In tale direzione vanno alcune esperienze locali promosse da Aziende Sanitarie italiane, (Treviso, Palmanova, Caserta, Messina, ed altre) che perseguono la strategia di promozione dei sistemi di benessere utilizzando la metodologia dei progetti riabilitativi individuali (budget di
cura), che, a differenza dei bonus (voucer), consentono la riaffermazione del pieno diritto di
cittadinanza attraverso un pacchetto di obiettivi-risorse calibrati e progettati su scala individuale, coniugando risorse dei soggetti, delle famiglie, del contesto sociale, del privato socia-
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area sviluppo sociale e welfare
le, del pubblico, e, negoziando con i soggetti interessati, riconvertono cospicue risorse finora
attribuite a istituzioni spesso totalizzanti, a riabilitazione infinita e in genere improbabile.
Le forme di gestione dei budget di cura prevedono la corresponsabilizzazione del privato
non profit, delle famiglie e dei soggetti, del volontariato e dell’associazionismo, capitalizzando legami ed investendo su un ulteriore capitalizzazione degli stessi. Alla tesi che attribuisce alle persone la valenza di clienti “responsabili della propria salute e quindi destinatari di un finanziamento da “spendere” per acquisire prestazioni alla persona da una moltitudine di soggetti erogatori a vario titolo in concorrenza tra di loro, questa esperienza oppone
un’ipotesi che attribuisce alle persone la valenza di cittadini cooperanti per il benessere proprio e della propria comunità, contribuendo ai programmi di salute che li riguardano.
La promozione locale della salute implica oltre al riorientamento delle risorse e dell’offerta, decentrandole molto più fortemente di quanto finora non sia accaduto, il riorientamento dell’attenzione verso le aree che richiedono alta integrazione (anziani, bambini, donne, portatori di patologie di lunga durata, di cronicità vere o prodotte) implica riorientamento dell’attenzione e riorientamento delle risorse da servizi residenziali a servizi alla persona, da centri di riabilitazione a servizi riabilitativi integrati nel territorio, da servizi a bassa tecnologia ospedaliera a servizi
distrettuali; implica riconversione dal sanitario al sociale integrato al sanitario, ove occorra, ma
non consegnato alla medicalizzazione; implica riorientare quota di spesa corrente sugli investimenti per adeguare rapidamente le tecnologie sanitarie complesse onde poter poi concentrare
l’attenzione sui sistemi a forte valenza relazionale, alle reti sanitarie e sociali di un territorio.
L’integrazione delle risposte tra pubblico e privato così come tra ospedali e territori suggeriscono una ben più forte regia distrettuale, riattualizzando la ispirazione iniziale dei programmi di Welfare che sull’integrazione dei servizi, innanzitutto sull’integrazione tra sociale
e sanitario, avevano puntato con determinazione, ma si erano arenati sulla difficoltà di coinvolgimento della società civile e dell’insieme dei suoi attori, per eccessivo, anzi esclusivo
peso e ruolo riservato al pubblico e allo Stato. Il coinvolgimento del terzo settore e delle capacità auto organizzative della società civile e il decentramento del ruolo regolatore del pubblico a livello degli enti locali può far riattivare la potenza e la inventività della programmazione dal basso e del modello del Welfare municipale partecipato.
Sussidiarietà e partecipazione diventano i punti di forza per rispondere alla crisi e per procedere in direzione dello “sviluppo umano” integrale e integrato.
Il COPPEM, l’associazione delle città e dei territori del Mediterraneo, nasce per valorizzare
questa dimensione locale del partenariato euro-mediterraneo, secondo lo spirito della Dichiarazione di Barcellona del 1995, ma puntando sulla cooperazione e sul partenariato tra
poteri locali e regionali. Importante per il nostro tema diventa allora la riflessione che il
COPPEM ha condotto sullo sviluppo locale.
Il COPPEM infatti ha identificato nello sviluppo locale lo strumento fondamentale per fare
partenariato economico e finanziario, soprattutto nella forma dello sviluppo locale congiunto, forme di co-sviluppo in cui territori simili (o complementari) per vocazioni, risorse e potenzialità cooperano per lo sviluppo locale dei propri territori. Il COPPEM ha argomentato
che tali forme di sviluppo locale congiunto sono lo strumento per realizzare forme virtuose
di divisione internazionale del lavoro, che trasformano le delocalizzazioni da aree ricche e
sviluppate verso territori meno ricchi e con carenze di sviluppo in forme di sviluppo comune e condiviso, e che tali forme di cosviluppo possono diventare il migliore strumento di governo dei flussi migratori, fino a trasfromare tali flussi in una risorsa fondamentale per lo sviluppo e per la costruzione nel Mediterraneo di “un’area di prosperità condivisa”.
È stato autorevolmente detto che:
i flussi migratori costituiscono un’occasione senza precedenti per ricomporre le fratture religiose e sociali che hanno da troppo tempo diviso il Mediterraneo. La stesa costruzione europea può grandemente beneficiare dell’incontro e del dialogo tra tradizione cristiana, islamica, giudaica e dei valori spirituali che tali tradizioni hanno accumulato nel corso dei secoli (Romano Prodi, 29.08.2000).
La condizione perché ciò avvenga è la crescita del partenariato finalizzato allo sviluppo locale e al co-sviluppo.
Il ruolo degli enti locali e regionali, in tale modello di sviluppo locale congiunto, non solamente
è centrale e costitutivo, ma è un ruolo contemporaneamente sia economico che politico sociale.
La connessione tra politiche per lo sviluppo, politiche sociali e politiche per la regolazione
dei flussi migratori, che hanno radice nel disagio sociale, lo sforzo di indirizzare lo sviluppo
economico verso il governo e la risoluzione del disagio sociale che dà origine a flussi migratori incontrollati e infine l’ambizioso obiettivo di trasformare in “risorsa” per lo sviluppo
(locale) i flussi migratori sono alla base di un complessivo nuovo disegno dell’intero sistema
delle politiche sociali e del modello di Welfare State. Tale connessione è realizzabile sola-
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
mente a livello degli enti locali e territoriali e mettendo in campo tutte le potenzialità e le ricchezze (la diversità come ricchezza) degli enti locali e delle loro risorse e specificità.
Si tratta allora di portare avanti i nuovi modelli di intervento e di tutela dei Welfare State riformati e riformandi secondo la direzione del Welfare mix, accentuando la declinazione del
radicamento territoriale e democratico a livello delle città e dei territori (Welfare municipale), facendone uno strumento decisivo del partenariato, in generale, e del partenariato economico e finanziario pensato nella forma del co-sviluppo locale, in specifico.
Le politiche sociali e gli interventi per attenuare il disagio sociale diventano allora l’altra faccia – inscindibile – delle politiche di sviluppo e crescita delle collettività locali, in forma appunto partenariale: “crescita della prosperità condivisa”.
Tutto ciò è coerente con molti degli elementi e caratteri delle politiche di sviluppo locale e di
lotta alla povertà (Programmi multilaterali di sviluppo umano) avviati ed attuati negli ultimi anni dalla cooperazione internazionale e dalle Nazioni Unite. In particolare la costruzione delle
Agenzie di sviluppo economico locale, pensate e realizzate come strumento di cooperazione internazionale per lo sviluppo umano, democratizzazione dell’economia e riduzione della povertà, vanno nella direzione qui proposta e sono un serbatoio di esperienze e di percorsi virtuosi di
sviluppo insostituibili. Nel modello che qui si propone si ritiene che si possa fare un ulteriore
passo avanti connettendo più strettamente le politiche per lo sviluppo economico locale basato
su sistemi integrati di piccole e medie imprese (sul modello dei “distretti industriali”) e politiche
sociali e di costruzione dei Welfare pensati secondo i più moderni modelli di Welfare mix e di
Welfare comunitario e municipale. Il ruolo di connessione e di collegamento che il governo a fini di sviluppo e in rapporto con la costruzione di politiche sociali sostenibili si può fare dei flussi migratori indica la direzione di marcia e dà il senso del modello che si propone, anche se rappresentano il punto di arrivo di un processo ancora lungo che ci sta innanzi.
Riassuntivamente il quadro diventa quello della mobilitazione della società civile attraverso
la responsabilizzazione democratica dei cittadini e delle loro associazioni, della spinta per
la democrazia a livello locale e cittadino, in una parola del partenariato tra enti locali e territoriali come base comune e risorsa fondamentale per la promozione dello sviluppo economico (sviluppo locale congiunto in vista della realizzazione dell’area di libero scambio nel
Mediterraneo entro il 2010 come strumento per la costruzione di “un’area di prosperità condivisa”) e per la promozione di programmi di sviluppo umano e di Welfare municipale.
Gli interventi volti al miglioramento della qualità della vita – istruzione di base e formazione
professionale, sanità di base e assistenza sociale, lotta alla povertà e all’emarginazione sociale – e la promozione dello sviluppo economico a livello locale attraverso la valorizzazione
economica delle specificità territoriali e culturali diventano due facce dello stesso processo.
La cooperazione tra città e territori, risorsa fondamentale per il partenariato economico e finanziario basato sullo sviluppo locale congiunto (co-sviluppo locale) si estende ai temi dello sviluppo umano e della costruzione e crescita dei sistemi di Welfare. I sistemi di tutela e
di promozione dello sviluppo umano diventano base della cooperazione economica e dello
sviluppo economico locale (cfr. Amartya Sen su istruzione e sanità come base per lo sviluppo economico), e insieme frutto maturo e finale della crescita economica e della costruzione della “prosperità condivisa”, prosperità che dal terreno economico si allarga alla complessiva qualità della vita e alla vitalità delle comunità e delle città del Mediterraneo.
In questo quadro complessivo e come primo importante passo in questa prospettiva, con il
patrocinio della Regione Campania e della Regione siciliana, l’UNPD (United Nations Development Programme), l’UNOPS (United Nations Office for Project Services) e il COPPEM
(Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo del Poteri Locali e Regionali), in
collaborazione con una rete di Aziende Sanitarie italiane e con la Rete Exclusion.net, stanno
organizzando un incontro internazionale sul tema “Partenariati Euromediterranei per lo Sviluppo locale: i Sistemi di Welfare”.
L’incontro ha la durata di due giorni ed ha lo scopo di promuovere partenariati di scambio, formazione ed asistenza tecnica in questo settore tra le due sponde del Mediterraneo, nello spirito del collegamento sempre più stretto tra partenariati per lo sviluppo locale e partenariati per
lo sviluppo umano e per la qualità della vita e dei sistemi di tutela i di inclusione sociale.
I promotori sopra menzionali e le Regioni Campania e Sicilia, con questo incontro, intendono dare un apporto alo sviluppo delle politiche di promozione dei partenariati Euromediterranei della Commissione europea e lavorare, nel contempo, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Millennio, lanciati dal Segretariato Generale delle Nazioni
Unite. In particolare, ci si propone d’identificare gli aspetti innovativi delle pratiche esistenti, per farli conoscere e diffonderli nel Mediterraneo come contributo al miglioramento delle politiche sociali, della formazione del personale e del funzionamento dei servizi.
All’incontro parteciperanno rappresentanze dei Governi dei paesi del bacino del Mediterra-
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area sviluppo sociale e welfare
neo e di amministrazioni locali e regionali dei ventisette Paesi del Partenariato euromediterraneo che aderiscono al COPPEM, secondo l’obiettivo, proprio di quest’ultimo, di promuovere, nel quadro del processo di partenariato euromediterraneo, cooperazione tra città e territori volta al perseguimento dello sviluppo locale e al collegamento tra partenariato per lo
sviluppo, partenariato per le politiche sociali e partenariato per la costruzione della pace in
un quadro di prosperità condivisa.
Le principali tematiche che saranno trattate sono le seguenti:
- L’importanza della diffusione delle politiche di Welfare collegate ad uno sviluppo sostenibile, come misura fondamentale di contrasto alle culture di violenza, di esclusione, di inimicizia dentro le comunità e tra le diverse comunità.
- L’importanza degli enti locali e della collaborazione tra essi, anche in quanto appartenenti
a diverse nazioni, in una politica di comprensione, di dialogo e di sicurezza sociale.
- L’integrazione tra sistemi sanitari e politiche sociali; la convergenza su politiche condivise
tra famiglie, ONG, privato sociale, servizi pubblici e amministrazioni locali.
- L’imprenditorialità sociale e la costruzione di legami operativi tra sistemi di protezione sociale (welfare) e politiche attive del lavoro (workfare).
- La promozione dei bilanci partecipativi a livello locale che integrino i budget per la sanità
e per l’assistenza.
- I budget di cura personalizzati, in alternativa ai budget per prestazioni.
- I microprogrammi di quartiere per stimolare la partecipazione dei cittadini all’identificazione dei bisogni prioritari ed il loro coinvolgimento nelle risposte comunitarie, quali ad
esempio l’inserimento sociale delle persone attualmente istituzionalizzate in orfanotrofi, istituti psichiatrici, ricoveri per anziani o istituti per disabili.
Convegno internazionale
PARTENARIATI EUROMEDITERRANEI PER LO SVILUPPO LOCALE:
I SISTEMI DI WELFARE
”Caserta 25-26 settembre 2003
Dichiarazione di Caserta
I rappresentanti dell’UNDP (United Nations Development Programme), i componenti del
COPPEM (Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e regionali), le Aziende Sanitarie, l’APS Domiziana Equal,e le autorità locali e regionali, riuniti a
Caserta (Italia) il 25-26 Settembre 2003 per il Convegno “Partenariati Euromediterranei per
lo Sviluppo Locale: i Sistemi di Welfare”, hanno deciso di sottoscrivere la presente “Dichiarazione di Caserta”, con l’obiettivo di definire sinergie comuni e di proporre strategie per lo
sviluppo di modelli di welfare riferiti all’area mediterranea.
A tal fine, essi:
Sottolineano l’importanza strategica del Mediterraneo per una politica di pace e di integrazione dello sviluppo sociale nei processi economici; riaffermano la volontà di consolidare fra
di loro collaborazioni ispirate a criteri di reciprocità.
Convengono sulla opportunità di stabilire un partenariato stabile ispirato ai principi generali
richiamati nella Carta delle Nazioni Unite, nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e nella Dichiarazione di Barcellona (Novembre, 1995).
Mettono in rilievo l’importanza di sviluppare economie ispirate a criteri di sostenibilità ambientale e sociale, finalizzate alla creazione di un’area di prosperità condivisa e di pace.
Sottolineano che il contesto mediterraneo è caratterizzato da disuguaglianze socio-economiche, e che la prospettiva del libero scambio, pur essendo una grande occasione di reciproca crescita, richiede la soluzione di delicate problematiche di impatto sociale nel periodo di transizione economica.
Rilevano che le condizioni di sperequazione economica dei Paesi del bacino mediterraneo,
e quindi i bisogni sociali, culturali e sanitari ad esse collegati, caratterizzano, pur nelle profonde differenze, numerosi territori specifici. Ciò richiede di progettare forme efficaci di cooperazione anche lungo l’asse sud-sud.
Ritengono necessario creare partenariati capaci di promuovere modelli innovativi di welfare
comunitari nei differenti territori per favorire condizioni concrete di giustizia sociale e reciprocità fra i differenti paesi, sul piano religioso, culturale, economico e sociale.
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
Riconoscono l’economia sociale, a livello locale, come strumento fondamentale della società civile per fare fronte a problemi economici (di tipo redistributivo) e sociali (ricerca di coesione) e per promuovere l’inclusione di gruppi svantaggiati ed il rafforzamento del capitale
sociale locale.
Sono convinti che le Autorità Locali e Regionali, e le Aziende Sanitarie, debbono esercitare
il ruolo di attori centrali nella vita dei territori e delle comunità. Il governo locale e regionale, congiuntamente all’organizzazione sanitaria, deve essere sempre più responsabile dell’aumento degli standard di qualità della vita (salute, cultura, occupazione, formazione, ecc.)
e deve svolgere un ruolo chiave nei processi di sviluppo locale sostenibile e nella promozione di partenariato.
Considerano le imprese dì economia sociale un partner importante per le autorità locali nelle strategie di sviluppo locale e nello sviluppo di un nuovo welfare locale plurale. Il partenariato fra settore pubblico, terzo sistema e privato profit contribuiscono in modo decisivo
alla coesione sociale, all’inclusione all’occupazione ed alla creazione di impresa. Per questa ragione ritengono che i partenariati tra le autorità locali, regionali, le Aziende Sanitarie e
le organizzazioni dell’economia sociale dei paesi del bacino euromediterraneo vadano sviluppati ed incoraggiati. Essi possono, infatti giocare un ruolo chiave nelle sperimentazioni,
nella disseminazione di expertise e nel governo partecipato.
Più specificatamente i firmatari di questo documento si impegnano a favorire la sperimentazione di collaborazioni fra comunità, mirate a promuovere coesione sociale e a favorire la
creazione di partenariati aperti allo scambio di know how, di risorse umane e di risorse economiche. In concreto appare prioritario:
- sostenere le istituzioni locali per rafforzare le comunità, come presupposto, anche, di avvicinamento dei popoli;
incoraggiare il potenziamento delle reti di vicinato e favorire forme di adozione sociale;
- migliorare i sistemi educativi e formativi, puntando prioritariamente alla istruzione di base
e alle pari opportunità, riconoscendo dunque la centralità delle risorse umane nello sviluppo sostenibile;
- rafforzare una sanità di comunità come presupposto per lo sviluppo della coesione sociale
e dell’economia sociale sostenibile;
- sostenere sistemi locali di economia sociale e di finanza etica e reti di sistemi, secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale. Questo equivale a promuovere modelli di welfare
interdipendenti a sperimentazioni di economie ridistribuite centrate sulla valorizzazione dei
beni ambientali, culturali e delle risorse umane;
- promuovere la cooperazione decentrata nel suo complesso per favorire dal basso lo sviluppo della pace;
- promuovere azioni congiunte di ricerca e formazione;
- Sperimentare nei differenti paesi, interdipendentemente alle azioni di comunità, budget di
cura personalizzati secondo i seguenti assi di intervento:
l’abitare;
la socializzazione;
la formazione permanente e l’incontro con altre culture;
l’inserimento lavorativo e/o l’autoimprenditorialità sociale.
In tempi brevi i firmatari mireranno:
- alla creazione di una banca dati di buone prassi di economia sociale e di welfare comunitari a livello euromediterraneo;
- a dare vita ad una rete telematica fra gli Enti Locali dei 27 Stati del Partenariato euromediterraneo per fare incontrare domanda ed offerta di lavoro al fine di garantire pari opportunità nel mercato del lavoro, soprattutto ai cittadini immigrati;
- alla ideazione di programmi di studio fondati sui principi economici e sociali del
partenariato locale, delle imprese economico-sociali e del welfare comunitario;
alla istituzione di un coordinamento tra Aziende Sanitarie Locali dei 27 Stati del Partenariato euromediterraneo;
- alla partecipazione e sostegno al progetto GOLD dell’UNDP
- all’organizzazione di periodici meeting euromediterranei per lo scambio di buone pratiche
e networking
La attuazione di quanto sopra affermato sarà verificata periodicamente per permettere un’evoluzione continua delle politiche e delle azioni perseguite.
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area sviluppo sociale e welfare
INDAGINE CON QUESTIONARI
In occasione della III Assemblea Plenaria del COPPEM (Palermo,13-14 Dicembre 2002) sono emerse da parte dei Membri concordi richieste, suggerimenti e proposte al Segretariato,
per sviluppare criteri e obiettivi operativi da considerare funzionali ai lavori di tutte le Commissioni.
In particolare, è stato sottolineato che per mettere pienamente a frutto le potenzialità proprie
del COPPEM quale comitato di rappresentanti di Città e Regioni di 27 Paesi, è opportuno ed
urgente che il Segretariato rafforzi il dialogo con i Membri, stimoli lo scambio di informazioni con essi e coordini la loro attiva partecipazione ai lavori, utilizzando anche collegamenti via Internet per consultazioni e forum sulla messa a fuoco di idee progettuali, e per lo
sviluppo cooperativo di azioni congiunte.
Uno degli strumenti proposti dal Segretariato, ed approvati dall’Assemblea Plenaria del COPPEM svoltasi a Palermo nel Dicembre 2002, è stato l’elaborazione di questionari, naturalmente diversificati a seconda delle tematiche oggetto delle quattro Commissioni. Il risultato
prodotto è stato un questionario breve, conciso e sintetico, principalmente a risposte chiuse
multiple (anche se in qualche caso si è usata la risposta aperta) in modo tale che da parte dei
Membri ci fosse una rapida compilazione e da parte del Segretariato una più facile aggregazione ed analisi dei dati. Uno degli obbiettivi che l’Area Programmi e Progetti del Coppem
si è prefisso, tramite l’uso dei questionari, è quello, tra gli altri,di avere diretta conoscenza di
prioritarie problematiche riguardo alle tematiche del 2002 e del 2003 decise dall’Ufficio di
Presidenza per le quattro Commissioni, e più precisamente:
I Commissione: “I Poteri locali e l’Area di libero scambio”, (2002)
“Le collettività territoriali dei 27 Paesi del Processo di Barcellona” (2003)
II Commissione: “Innovazione e trasferimento di nuove tecnologie nei poteri territoriali” (2002)
“La cooperazione euromediterranea fra città nella gestione dei beni culturali”, (2003)
III Commissione: “Agenzia di Sviluppo e Fondo di sviluppo euromediterranei”, (2002)
“Il ruolo dei Poteri locali e Regionali dei Paesi euromediterranei nelle politiche sociali”, (2003)
IV Commissione: “Ambiente e nuove tecnologie” (2002)
“Metodi e studi per la rivalutazione dei Beni Culturali nell’ambito del Partenariato euromediterraneo” (2003)
Ricevuti i questionari il Segretariato ha provveduto ad aggregare i dati e a redarre brevi analisi sulle risposte pervenute, suddivise per Commissioni di appartenenza.
Sulla base della esperienza maturata, il Segretariato ritiene che la metodologia seguita possa
essere ancora sviluppata, anche contando su una più attiva partecipazione dei suoi membri.
Attive relazioni con e fra di essi sono infatti alla base di una efficace lavoro, sia per quanto
riguarda la creazione di quadri di riferimento da utilizzare per promuovere cooperazioni fra
le Amministrazioni stesse, sia per disporre di quadri di insieme da trasmettere alla Commissione Europea con l’obiettivo di rafforzare la valenza dei poteri locali nel contesto euromediterraneo.
QUESTIONARIO TIPO
Cognome
Nome
Amministrazione
Carica
Città
Cod.
Paese
Tel.
e-mail
Fax
Web site
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
Commissione COPPEM
Tema:
SUL TEMA DELLA COMMISSIONE, LA AMMINISTRAZIONE:
Ha realizzato o partecipato a progetti nelle seguenti aree:
Ha beneficiato di attività di formazione, rivolte ai suoi funzionari nei seguenti campi:
Ritiene che il COPPEM debba promuovere la realizzazione delle seguenti
tipologie di azioni:
Riunioni e Workshop tematici
Scambi di informazioni ed esperienze con Enti Locali
Forum via Internet
Predisposizione in partnership di proposte progettuali
Raccolta dati e creazione di banche dati da rendere disponibili agli Enti
Locali
Informazione e sensibilizzazione
Altro (Descrivere)
CONSIDERA PRIORITARI I SEGUENTI OBIETTIVI:
Altro (Descrivere)
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2.4 RIUNIONI DELLE COMMISSIONI
RIUNIONE DI ESPERTI E RELATORI DELLE COMMISSIONI
Palermo, 30 Agosto 2003
Il 30 Agosto 2003 si è svolta a Palermo una riunione cui sono stati invitati i relatori e gli
esperti delle quattro Commissioni del COPPEM.
• I lavori si sono aperti con l’interevento del Segretario Generale del COPPEM Carmelo Motta, il quale ha sottolineato che la riunione è propedeutica alla riunione delle Commissioni,
che si terrà a Caserta il 24 settembre.
Le riunioni preliminari servono per creare un rapporto diretto tra esperti e relatori,ciò anche
allo scopo di consentire una continua rielaborazione delle relazioni attraverso l’introduzione di argomenti sempre più attuali e conducenti.
Le relazioni predisposte devono essere utilizzate sia per portare a conoscenza della Commissione europea del punto di vista degli Enti locali sulle problematiche che direttamente li
riguardano, sia per costituire la base teorica e analitica sulla quale poter sviluppare progetti
Per quest’ultimo punto, sarà compito specifico della costituenda “Agenzia di Sviluppo Euromediterranea”, di occuparsi della predisposizione di iniziative progettuali di cooperazione
tra le città euromediterranee.
Quindi, il COPPEM, in vista dei percorsi futuri, ricercherà oltre alle fonti di finanziamento
istituzionali (Regione Siciliana) anche nuove fonti di finanziamento (Commissione Europea)
derivanti dalla partecipazione a progetti tramite l’Agenzia di sviluppo.
Il reperimento di maggiori fondi consentirebbe anche di allargare il campo delle attività e
consentire ai membri di avvalersi di un proprio funzionario della propria amministrazione,
per seguire operativamente i lavori del COPPEM.
Infine il Segretario generale ha ricordato che le relazioni definitive delle Commissioni saranno oggetto di discussione e approvazione durante i lavori della IV Assemblea generale del COPPEM (Siracusa, 14-15 Dicembre) alla quale hanno già assicurato la loro presenza la Regina di Giordania
Noor, la Sig.ra Susanne Mubarak, il neo Segretario generale dello IULA Elisabeth Gateau.
• Michele Raimondi, sottolineando che il COPPEM sta lavorando su una molteplice varietà
di iniziative richiama l’attenzione dei presenti sul rischio di perdere di vista il perseguimento dell’obiettivo del COPPEM, e cioè quello di farsi portavoce delle istanze degli Enti locali
euromediterranei presso la Commissione europea. Quindi i lavori delle Commissioni devono essere ben circoscritti ed estesi nel tempo di realizzazione, in modo da consentire alle
Commissioni di predisporre e portare a termine un adeguato piano di lavoro.
• Vittorio Buscema pone l’accento sul fatto che ancora il COPPEM non ha raggiunto in pieno l’obiettivo di essere direttamente protagonista della politica euromediterranea.. Alcuni enti locali interessati alle attività del COPPEM rilevano ancora la difficoltà ad entrarvi in contatto.Quindi la realizzazione del sito potrebbe essere il valido strumento per sopperire al
punto di cui sopra.
• Abù Alì Ganimeh (Giordania) sollecita il Segretariato COPPEM a tradurre in progetti tutte
le iniziative intraprese. La peculiarità e il prestigio raggiunto consentirebbe tra l’altro di redigere progetti di altissima qualità
Per quel che riguarda i lavoroi delle Commissioni Ganimeh auspica che le relazioni siano
sempre più concrete e redatte nella prospettiva di trarne spunti per iniziative progettuali.
• Lorenzo Barbera sottolinea che scopo del COPPEM è quello di affermarsi attraverso il contributo di tutti i suoi aderenti quale organismo che concorre alla formazione della politica euromediterranea. In tal modo il COPPEM, nel suo ruolo di portavoce delle istanze degli EE.LL
potrebbe farsi promotore presso la Commissione europea affinché le risorse finanziarie messe a disposizione per i paesi della sponda sud del mediterraneo, anziché essere gestiti dai vetici governativi, vengano destinati agli EE.LL.
• Angelo Lauricella concorda con la proposta del Segretario generale di affiancare ai Sindaci e ai responsabili del COPPEM la figura di un funzionario che si occupi dei collegamenti
tra la città e il COPPEM
Per far fronte allo sforzo finanziario che ne conseguirebbe sarebbe opportuno che i singoli
paesi membri intervenissero assumendosi l’onere della spesa di questo servizio.
Un obiettivo più ambizioso che maturerà con gli anni, sarà quello di aprire agenzie del COPPEM in ogni paese dei 27 aderenti al processo di Barcellona.
In ultimo, suggerisce, che il COPPEM deve ritornare ad occuparsi delle problematiche connesse all’emigrazione, dando quindi seguito alla brillante iniziativa del convegno di Tunisi
del 2001 su “La questione Migratoria”.
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
• Nikos Papamikroulis definisce importante la realizzazione di una precisa strategia che abbia come obiettivo primario quello di diffondere l’immagine del COPPEM nei paesi euromediterranei. Per questo e necessario ripetere l’esperienza del Cairo (Convegno sui Beni culturali) in altri paesi euromediterranei.
Anche lui ribadisce che appare del tutto condivisibile la proposta che il COPPEM riprenda
ad occuparsi delle tematiche riguardanti l’immigrazione.
• I lavori vengono chiusi dal Segretario generale Carmelo Motta il quale ribadisce che una
più larga diffusione del Coppem news e l’apertura del sito favorirà una maggiore conoscenza del COPPEM. Altresì bisogna perseguire gli obiettivi politici statutari del COPPEM facendo in modo di tradurli in progetti operativi.
Per quanto riguarda la organizzazione dei lavori delle Commissioni, i partecipanti convengono che si proceda nella stesura dei rapporti tematici, seguendo questo tipo di schema:
PREMESSA
Obiettivi e articolazione del rapporto
- LA GESTIONE DEL TEMA NELL’AREA EUROMEDITERRANEA
- LE ESIGENZE PRIORITARIE DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI CON RIGUARDO AL TEMA
- LE POLITICHE DI SOSTEGNO (dell’UE, dell’ONU)
- PROPOSTE DI AZIONI DA SVILUPPARE
È opportuno che i relatori e gli esperti del Segretariato definiscano concordemente i contributi che essi devono dare al rapporto.
RIUNIONE DELLA I E III COMMISSIONE DEL COPPEM
Caserta 24 Settembre 2003
Verbale
Il 24 Settembre 2003 a Caserta si è tenuta la riunione della I e della III Commissione del COPPEM. I lavori sono stati aperti Vice Presidente dell’Università di Alessandria d’Egitto Said El
Dakkak che ha rivolto ai presenti il saluto del Governatore della Regione di Qailobiya e 1°
VicePresidente della I Commissione del COPPEM Adly Hussein che non ha potuto partecipare alla riunione a causa di impegni istituzionali che lo hanno trattenuto in Egitto.
Questi nel messaggio inviato ai delegati ha sottolineato che i paesi maghrebini guardano con
speranza all’Europa, unico continente che in questo momento può agire per riportare la pace nella regione mediorientale, auspicando nel contempo che attraverso il COPPEM si possano sempre più intraprendere iniziative a favore delle città euromediterranee, congiuntamente all’O.C.A. (di cui Adly Hussein era rappresentante ufficiale solo per questa riunione)
che sostiene gli sforzi del COPPEM, in linea con le finalità del processo di Barcellona.
• La parola passa a Michele Raimondi il quale rileva che la riunione delle commissioni di
oggi ha come tema programmatico quel del welfare comunitario; ciò in linea con i dettati del
Consiglio di Presidenza di Rabat che ha stabilito due linee tematiche nelle quali si deve incentrare il lavoro delle commissioni:
- Beni culturali
- Welfare comunitario
Oltre allo sviluppo di questi temi, il segretariato del COPPEM ha realizzato nel 2003 molteplici attività tra le quali la organizzazione di conferenze e riunioni di lavoro, dalle quali sono scaturite una serie di ipotesi progettuali che vengono poste all’attenzione dei presenti.
• Touhami Midani, esprime la necessità condivisa dai delegati tunisini che il COPPEM organizzi una serie di riunioni sul partenariato euromediterraneo nelle varie realtà maghrebine. Nel contempo invita il segretariato a coinvolgere nelle sue iniziative oltre che le collettività territoriali anche le strutture universitarie dei paesi membri.
• La proposta viene accolta favorevolmente dalla Sig.ra Batoul Badraoui che ritiene utile e
positivo che gli esperti del segretariato si rechino in alcuni Paesi del Maghreb e del Medio
Oriente per informare i rappresentanti degli enti locali sulle materie riguardanti la cooperazione e le iniziative progettuali sul programma MEDA.
• Intervenendo su questo punto Michele Raimondi evidenzia che il segretariato COPPEM
ha redatto nel mese di febbraio 2003 un documento-questionario nel quale si invitava i mem-
rassegna attività 2003
52
riunioni delle commissioni
bri del COPPEM a indicare le problematiche della loro città e le linee di azione prioritarie
che il segretariato COPPEM doveva perseguire. A distanza di 6 mesi, su 85 questionari inviati
ne sono pervenuti solamente 15.
• Entrando nel merito dell’oggetto della riunione Lorenzo Barbera auspica la realizzazione
di una rete di coordinamento di aziende sanitarie euromediterranee, con il coinvolgimento
attivo delle amministrazioni comunali euromediterranee.
• Alberto Tulumello pone l’attenzione dei presenti sul dato che il COPPEM dalla sua
costituzione si occupa principalmente di sviluppo locale dei territori, quindi di un tema
che si può considerare una componente importante del welfare comunitario.Il COPPEM
deve proseguire su questa strada, allo scopo di contribuire alla realizzazione di un forte ed efficace partenariato.
• Sul tema del welfare, Said El Dakkak porta l’esempio di un programma di intervento delle Nazioni Unite applicato in una regione egiziana ad alto flusso migratorio che mirava a sviluppare l’artigianato. Oggi, a distanza di dieci anni dalla realizzazione di questo programma
di welfare, i dati statistici indicano che il flusso migratorio si è ridotto drasticamente, mentre
è aumentato il livello di alfabetizzazione.
• Paolo Carrara evidenzia che tutte le iniziative progettuali intraprese dal Segretariato COPPEM, sono in totale coerenza con i suggerimenti e le proposte che sono pervenute dai membri. La ideazione e l’invio di un questionario da parte del Segretariato a tutti i membri ha avuto proprio lo scopo di indirizzare le attività politiche e progettuali verso le reali esigenze avvertite dai rappresentanti istituzionali delle autorità territoriali euromediterranee.
• A questo esempio riuscito di welfare comunitario si accompagna l’esperienza riportata da
Touhami Midani della Regione tunisina di Susa che ha messo a disposizione della Regione
Piemonte vasti latifondi resi a colture agricole. I risultati prodotti hanno visto il decremento
della disoccupazione del 27% tra la popolazione agricola della regione di Susa.
• Angelo Lauricella insiste nel connubio tra pace–sviluppo e welfare, invitando il Segretariato COPPEM ad intraprendere insieme alle città tutte le iniziative possibili allo scopo di
contribuire a un processo di distensione da tutti auspicato nell’area mediterranea.
• Michele Raimondi, riprendendo la parola evidenzia che molte delle iniziative suggerite in
questa riunione dai delegati presenti, sono già parte di programmi progettuali che il Segretariato COPPEM ha elaborato.
• Alberto Botta tende a sottolineare che la cooperazione può solo avvenire tra due realtà
territoriali, una del nord una del sud che si conoscono reciprocamente. È questo è uno dei
compiti primari compito del COPPEM, cioè quello di favorire il contatto e la partecipazione
nella organizzazione di altre entità territoriali.
• La Sig Batoul Badraoui presenta un esperienza di welfare comunitario in Marocco, finalizzata al recupero di giovani tossicodipendenti. Sottolinea che molte esperienze in fatto di
cooperazione in Marocco, hanno dei risultati limitati per la mancanza di esperienza da parte delle amministrazioni locali. Il COPPEM è chiamato anche a favorire lo scambio di best
practices tra città europee e città maghrebine.
• Nikos Papapmikroulis evidenzia che i sistemi di welfare in Europa sono ancora centralizzati, quindi monopolio delle politiche degli Stati membri. La realizzazione di un coordinamento euromediterraneo dei sistemi di welfare potrebbe essere il primo passo per un avvio
di una politica di decentramento da parte dei paesi U.E.
Comunque uno dei limiti della cooperazione euromediterranea è dato dal fatto che sono ancora poche le amministrazioni comunali europee che partecipano attivamente ai programmi
comunitari sul programma MEDA. Quindi compito del COPPEM è quello di coinvolgere altre realtà locali del Nord Europa nelle sue attività e nelle sue iniziative progettuali.
• Francesco Sammaritano, nel suo intervento sottolinea che il welfare comunitario fra qualche anno entrerà in un contesto economico-sociale con linee di sviluppo diverse dalle attuali: tutto ciò perché entro il 2010 sarà attuata l’area di libero scambio euromediterranea
che coinvolgerà più di 900 milioni di cittadini. Le esigenze e le problematiche che si apriranno con il libero mercato sono complesse e varie, a partire dal confronto che si aprirà sui
diversi modelli normativi delle realtà locali dei 27 paesi su tematiche comuni come l’ambiente, il territorio, i sistemi di gestione delle acque, dei rifiuti, dell’istruzione. Il Segretariato
COPPEM a tal proposito, ha quasi ultimato un lavoro riguardante i sistemi normativi che regolano la vita amministrativa dei comuni dei 27 paesi del partenariato. Questo lavoro sarà
presentato ai membri durante i lavori dell’Assemblea generale di Siracusa.
• Carmelo Motta, evidenziando la complessità dei temi di cui si occupano la I e la III Commissione del COPPEM, sottolinea che tutte le iniziative progettuali che scaturiranno dagli approfondimenti tematici di questi temi saranno in futuro gestiti dall’ Agenzia di sviluppo euromediterraneo, che sarà costituita entro il mese di ottobre.
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
Sempre in queste settimane, su iniziativa del COPPEM sarà costituita la rete di coordinamento delle Agenzie socio-sanitarie dei 27 paesi del partenariato euromediterraneo. Nel contempo il segretariato si sta occupando della ipotesi di realizzazione di una Fondazione permanente euromediterranea sui beni culturali. Tutte e tre queste strutture lavoreranno sotto l’egida del COPPEM.
Altro obiettivo che il COPPEM sta perseguendo con forza è quello di coinvolgere sempre più
nuove amministrazioni locali nei lavori della organizzazione, visto che ormai le delegazioni
ufficiali dei 27 paesi possono essere considerate complete. Una maggiore partecipazione degli EE.LL darà al COPPEM la necessaria rappresentatività per incidere con maggiore forza nei
processi decisori del partenariato euromediterraneo.
• Infine, Ben Gharbia nel suo intervento concorda pienamente con le linee programmatiche
esposte da Carmelo Motta poiché questi ha toccato uno dei punti fondamentali dell’attività del
COPPEM, e cioè quello di essere unico portavoce presso le rappresentanze istituzionali (Unione Europea, Lega Araba) delle problematiche delle realtà locali euromediterranee. Per esempio sul tema dello sviluppo locale, il significato che si da a questo tipo di programmazione politica varia spesso da paese a paese nella realtà maghrebina. I processi di decentramento spesso sono inefficaci e rimangono sulla carta poichè il potere centrale continua a controllare le
risorse finanziarie e umane destinate ai comuni. Il ruolo del COPPEM dovrebbe essere in questo caso quello di farsi portavoce presso le rappresentanze istituzionali allo scopo di sensibilizzarli e sollecitarli ad avviare un concreto processo di decentramento amministrativo.
RIUNIONE DELLA II E IV COMMISSIONE DEL COPPEM
Caserta 24 Settembre 2003
Verbale
Alle ore 10.00 iniziano ai lavori della II e IV Commissione COPPEM con il benvenuto del Segretario Generale On. Carmelo Motta, che ringrazia gli intervenuti, sottolineando gli ampi
progressi fatti dal COPPEM nell’elaborazione di idee, strategie e proposte nell’ambito del Patrimonio Culturale dei Paesi del Partenariato Euromediterraneo, oggetto dei lavori delle due
Commissioni riunite in questa occasione.
• Il Segretario Generale passa la presidenza dei lavori a Jacques De Grave, Presidente della II Commissione, che illustra l’Agenda degli interventi della sessione riunita della II e della
IV Commissione e da la parole a Michele Raimondi, coordinatore dell’Area Programmi e
Progetti del Segretariato COPPEM.
• Raimondi illustra il percorso dei lavori del Segretariato sul tema del Patrimonio Culturale Euromediterraneo, con particolare rilievo circa le attività svolte in seguito ai risultati del Convegno
Internazionale sul Patrimonio Culturale Euromediterraneo svoltosi a Il Cairo, nel marzo scorso.
A tale proposito Raimondi cita la costituzione del Gruppo di Lavoro riunitosi a Palermo il 30
maggio scorso, che ha promosso la presentazione di due idee progettuali da presentare all’Unesco, una delle quali sarà presentata nel corso della presente riunione, in quanto caso di
studio già realizzato dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo su commissione
della Regione Siciliana.
Inoltre Raimondi ricorda il Progetto UNIMED Cultural Heritage II, che è stato approfondito
durante l’incontro del 23 settembre.
Infine ricorda che il COPPEM è partner della Regione Murcia (Spagna) nel Progetto ATABAIRE, presentato nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Interreg III C, che ha per obiettivo la
preservazione e la valorizzazione di siti di interesse storico artistico Mediterranei.
• Il Presidente De Grave ringrazia Raimondi e da la parola a Maurizio Carta, professore della Facoltà di Architettura dell’Università agli Studi di Palermo.
• Carta illustra la ricerca, già citata in precedenza da RAIMONDI, che è stata finalizzata all’applicazione dello strumento del GIS (Geografic Information System) per l’individuazione
di aree territoriale omogenee definite “Distretti culturali”. In tale contesto il concetto culturale assume il significato più ampio di “massa critica” di prodotti culturali materiali e immateriali suscettibili di assumere e di creare “valore” e come tale potenziale motore di sviluppo locale, promosso, con approccio bottom up, in maniera partecipata e condivisa.
Carta, quindi, descrive in dettaglio, attraverso una presentazione Power Point, i risultati ottenuti dalla ricerca e che risultano essere potenzialment53e atti a costituire elementi di una
metodologia attivabile anche in altri contesti territoriali, al fine di analizzare i punti di forza
e di debolezza di un territorio e di pianificare, attraverso un Quadro Logico, un piano di sviluppo perseguibile e partecipato.
rassegna attività 2003
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Alle 12.00 viene data lettura della relazione del rapporteur della IV Commissione, Alì Abu
Ghanema a seguire, della relazione del rapporteur della II Commissione Nicolas Papamikroulis, entrambi impossibilitati ad intervenire. Le relazioni sono lette da Alessandra Prudente e da Natale Giordano, dell’Area Programmi e Progetti del Segretariato COPPEM. Entrambe le relazioni trovano gli apprezzamenti e il vivo interesse da parte dei partecipanti. In
particolare Dalaoutli loda l’idea di centro storico come museo vivo e pulsante presente nella relazione di Papamikroulis.
• Alle 12.30 il Presidente De Grave invita gli intervenuti ad esprimere le loro considerazioni sugli intereventi della sessione di lavoro e apre il dibattito:
• Murta, plaude al lavoro commissionato dalla Regione Siciliana, e ribadisce la convinzione che si debba cercare di utilizzare gli approcci metodologici di eccellenza, molti dei quali riguardano le politiche di intervento italiano nell’ambito della Conservazione, del Restauro, della Valorizzazione e della Promozione dei Beni Culturali.
• Ben Gharbia mostra il proprio interesse circa la ricerca di Carta, cita alcune esperienze
fatte in Tunisia per la mappatura di aree culturali e auspica l’applicazione della ricerca appena presentata al fine di delineare una mappa compiutamente i valori culturali suscettibili
di “creare valore”.
• Dalaoutli esprime vivo apprezzamento verso la metodologia adottata e invita il Segretariato del COPPEM a promuoverne la replicabilità e la trasferibilità su quanti più territori possibili, in ispecialmodo dei Paesi Partner Mediterranei, convinto che possa essere uno strumento importante per tracciare programmi di sviluppo sostenibile, rispettosi delle culture e
dei fabbisogni locali.
• Raimondi lancia la proposta di fare della ricerca sui “distretti culturali” l’obiettivo di un progetto da presentare nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Interreg III C, pur con la riserva dei
tempi ristretti dovuti alla prossimità della data di scadenza del bando (30 ottobre 2003).
La proposta viene accolta con favore da tutti gli intervenuti.
• Alle 13.00, il Presidente De Grave, tenuto conto dell’assenza di ulteriori interventi e sollecitazioni, ringrazia della partecipazione tutti gli intervenuti e chiude i lavori.
2.5 ALTRE ATTIVITA’ PROGETTUALI
PARTECIPAZIONE ALLA PROPOSTA “ATABAIRE” IN INTERREG IIIC
Leading Authority:
Type of operation:
Topic of cooperation:
Title of the project:
City Council of Cartagena (Murcia - Spain)
Project of interregional individual cooperation
Other appropriate topics for the interregional cooperation–
Tourism, Culture and Development
Atabaire – Management proposals for periphery spaces of
patrimonial interest
Leading Authority
Cartagena is located in the South East of the Murcia Region (Spain). Capital of the Marine
Department, it is the second most important population of the Murcia region with,
approximately, 180.000 inhabitants.
Introduction
The intense course of urbanization development that large part of Europe has headed in last
decades, threat in many cases the existence of areas of great archeological, historic and
environmental value located in peripheral urban areas.
This vertiginous urban growth hardly had seen conditioned by the irreplaceable character of
natural and cultural sources, or by the fragility of them to particular activities coming even to
provoke the disappearance of some of these emblematic elements.
A representative case of this process, in which are blended the urban growth models that
pressed the periphery of the cities; the important cultural and natural patrimony existent; and
the limited citizen sensibility for the conservation, is founded in the Roman Quarries of
Cartagena, declared of Cultural Interest with category of Historic Area, in 2001, and very
close to candidate areas of the Nature Net 2000.
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
Content
In many European cities are areas of great archeological, historic and environmental value,
similar to the Roman Quarries of Cartagena, that are threatened and to continue these actual
tendencies, may run the risk of coming to a loose of irreplaceable values.
Even though the typology of these areas may be very diverse, all join an interest sequence of
urban type and archeological, environmental and landscape conservation that could easily
be joined in the frame of a interregional cooperation project. Under these premises is
elaborated the present search of partners.
Having a common problematical that affect a great number of European cities that see
committed the preservation of their urban periphery patrimony by the city growth, and with
a methodology based in the knowledge exchange and experiences of European level, the aim
of this project is the design of an instrument of ordination and management of these type of
patrimonies, that guarantee for a long time.
Objectives of the project
The project pursues the conservation and the preparation of cultural and environmental
interest areas threatened by the urban expansion of periphery areas and the utilization of
singular landscaping and patrimony elements as differentiating traits that contribute to
maximize the quality of tourist, educative and recreative activities.
The specific objectives are:
Develop designed instruments to help manage the urban activity in urban and periphery
areas degraded of patrimonial interest, searching the integration of cultural, natural and
urban components.
Contribute to discover again these patrimonial elements as cultural goods, throughout the
combined search of management instruments of this areas.
Guarantee adequately preservation relate to inadequate and invasive uses.
Identify the tourist, educative and recreative uses close to other possible and compatible
traditional benefits of this areas within a sustainable development frame.
Consolidate transition areas between urban and natural spaces that reduce the intensity of
horizontal impact activities and facilitate a harmonious integration of both ambits
distinguishing the particular traits and the peculiarity of the local landscape.
Learn from successful experiences and search common methodologies relative to the
treatment and management of the periphery areas in other European cities.
Associate all local actors and the population in general to preserve these areas in short and
long time.
Activities planned
Although the project is open to suggestions from potential partners, activities initially
proposed are as follows:
Identification of the main threats of singular areas of cultural interest.
Initial diagnosis and advance of the management design of the paradigmatic and emblematic
areas object of the study.
Search, selection and put the plan into good practice and successful experiences between
transnational partners. Analysis of possible performance methodologies.
Elaboration of ordination directives, conditioning design and a application design of the
objective elements of the study. Participation process by the different social agents.
Pilot actions.
Conclusions.
Will be develop from a transversal way an information, sensitization and environmental
educative plan that support the whole process.
Expected products
Elaboration of a catalogue, conservation director plan and importance implementation of the
degraded periphery environment associated them to archeological, architectonic or natural
elements of interest.
Educational program and environment interpretation directed to the recuperation of periphery
environments associated them to archeological, historic or natural elements of interest that
develop different actions like:an itinerant exhibition, diverse publications, CD-ROM edition.
Elaboration of a web page about the project.
Realization of diverse transnational seminaries to elaborate standard actions and a catalogue
of good practices in the cultural patrimony conservation.
Pilot projects of planning, rehabilitation, valorization and integral management of the
environments object to study.
rassegna attività 2003
56
altre attività progettuali
PARTECIPAZIONE ALLA PROPOSTA “TRAMASPOR” - INTERREG MEDOCC
PARTENAIRE Leader
Nom ou raison sociale : REGIONE SICILIANA
Unité responsable : ASSESSORATO Turismo e Trasporti– DIPARTIMENTO Trasporti
Descrizione sintetica del Progetto
QUADRO DI RIFERIMENTO TEMATICO - Nella fase attuale della economia mondiale e con riferimento al settore dei trasporti, il traffico marittimo è n mano a poche multinazionali. Questo è
effetto della delocalizzazione produttiva della grande industria facente capo alle multinazionali. Il
Mediterraneo non sembra appartenere alla direttrice dei flussi di scambio delle merci a livello planetario e le economie legate ai trasporti restano emarginate dalle strategie di sviluppo degli operatori dei mercati globali. I centri urbani e le regioni territoriali connessi ai nodi delle rete dei trasporti
nel Mediterraneo non riescono a giovarsi del contatto con i principali corridoi di scambio mondiali.
Lo stesso fenomeno del porto di Gioia Tauro, geniale invenzione di operatori economico-finanziari del nord Italia, potrebbe non conservare nel tempo la sua attuale posizione di primazia nei trasporti (navi gira mondo) senza una prospettiva di pieno inserimento nella rete dei porti euromediterranee con la quale è possibile evitare il possibile futuro di sovrasfruttamento della propria dotazione infrastrutturali e in assenza di connessioni forti con i sistemi territoriali circostanti. Nel Mediterraneo allo stato attuale, nel confronto con i flussi transoceanici, vi sono dei fattori di disincentivazione all’investimento economico e finanziario importanti. I maggiori porti connessi con il cuore della produzione industriale europea sono situati nella zona del Mare del Nord e non nel Mediterraneo: la fiat stessa ha utilizzato il porto di Rotterdam come connessione con gli altri mercati
e gli altri stabilimenti produttivi nel mondo. Porti del nord europa e vie di terra hanno dominanto
e lo fanno ancora rispetto ai porti delle coste a sud del continente europeo. L’instabilità politica e
militare del Mediterraneo e del Medio Oriente hanno fatto il resto. Il tema di TRAMASPOR allora
è quello di indagare sullo scenario del medio periodo e operando per contribuire alla creazione o
rigenerazione di economie nelle reti brevi sempre nel quadro, non solo ipotetico ma addirittura necessario, di un riequilibrio dell’influenza sui sistemi locali delle reti lunghe potenziate dagli strumenti immateriali della finanza internazionale. Questa riflessione non può essere svolta separatamente da una configurazione partenariale e dall’attivazione di soggetti realmente interessati a risolvere problemi di logistica portuale in contesti urbani e territoriali sensibili. Il campo da esperire
è allora quello dell’innovazione nei sistemi logistici portuali nel quadro dei flussi mediterranei dello scambio di merci, del transito di persone e del mix di culture che potrebbe aumentare in modo
esponenziale quando le guerre saranno allontanate dal bacino mediorientale. Il regime dei cambiamenti in atto delle economie e dei fenomeni sociali va messo sotto la luce della ricerca e della
azione progettuale in modo da proporre per il Mediterraneo un ruolo da protagonista anziché di
vittima della globalizzazione. Tramaspor non intende perseguire obiettivi che appartengono ad un
livello superiore ala possibile area di azione di INTERREG. La definizione ed anche la riflessione
congiunta tra i partner sullo scenario mondiale delle politiche mondiali in materia di logistica dei
trasporti marittimi e di connessione con gli aspetti dell’accessibilità territoriale. OBIETTIVO GENERALE L’obiettivo generale della proposta TRAMASPOR è lo studio di modelli di trasporto marittimo orientato alla massimizzazione dei benefici derivanti dalla sinergia tra realtà produttive e commerciali site nelle aree interne e costiere, con la struttura della logistica dei trasporti terrestri e portuali posti nella prospettiva di una rete tra i porti mediterranei. Il progetto costituisce inoltre un’offerta di competenza nei confronti dei paesi della sponda sud del Mediterraneo poiché l’ottimizzazione della logistica portuale può avere signitivi effetti positivi sulle economie locali e ciò contribuisce al trasferimento in loco delle fonti di ricchezza che possono scoraggiare gli esodi umani verso il nord Europa. Il quadro attuale delle tensioni geografico-territoriali tra le sponde a nord e a sud
del Mediterraneo può essere può essere riconsiderato alla luce di uno scenario della rete interportuale innovata. In questo senso TRAMASPOR, sulla base della cooperazione tra le sponde a nord
e a sud resa possibile anche grazie alla posizione baricentrica della Sicilia, intende cogliere le esigenze e i fabbisogni in termini di accessibilità, qualità abitativa e di potenziamento della logistica
nei sistemi territoriali della partnership in cui i porti sono inseriti. Saranno messe in evidenza le ricadute positive possibili per le popolazioni insediate nelle coste africane del Mediterraneo. L’ipotesi di ricerca affronta il tema dei trasporti marittimi nel bacino occidentale del Mediterraneo in relazione ai fabbisogni espressi dalle realtà produttive delle regioni europee e nord africane che vi si
affacciano. Lungo le coste e le aree interne ad esse direttamente collegate si creano opportunità di
scambi di merci e di movimento passeggeri che allo stato attuale non sono state messe nella giusta
attenzione. Tali opportunità giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo equilibrato sia delle re-
57
COPPEM
news - 09
2. lavori sui temi delle commissioni
lazioni tra le regioni euromediterranee che tra queste e le regioni MEDA soprattutto in ordine alle
potenzialità di consumo e in vista dell’apertura delle dogane secondo gli accordi di Barcellona prevista per il 2010. Nella ricerca vengono evidenziati tre ambiti di attenzione principali:
esame del livello di offerta attuale e potenziale dei vari tipi di organizzazione di trasporto marittimo e dei servizi necessari per lo svolgimento delle attività connesse ;
analisi della domanda di flessibilità, efficienza e permeabilità di accesso ai mercati rispetto alle capacità e caratteristiche produttive emergenti nelle aree di sviluppo industriale connesse alla più generale produttività delle regioni di appartenenza;
ricognizione e verifica dell’insieme dei fabbisogni di sviluppo qualitativo e quantitativo esistenti
nelle realtà euromediterranee costiere.
Considerando la fase attuale di progressiva delocalizzazione produttiva e di mutamento delle modalità tradizionali di scambio di prodotti di consumo rispetto alle nuove condizioni dei mercati di
consumo, anch’essi fortemente diversificati tra nord e sud delle sponde mediterranee, il lavoro di
ricerca intende operare un fattivo scambio di esperienze (e, possibilmente, di best practice) nell’ambito in cui la connessione tra industria e trasporti diventa forte e orientata a risolvere territorialmente i problemi dei costi legati alla distanza tra origine (punti di lavorazione e produzione) e
destinazione (mercati di consumo). In questa ottica il sistema dei trasporti diviene una vera e propria filiera produttiva perfettamente in grado di integrarsi a qualsiasi esigenza di tipologia di prodotto come pure di qualsiasi settore industriale. Le diverse modalità di trasporto e di tipologia di
flusso (merci, passeggeri, movimentazione turistica, RO-RO, ecc.) devono essere combinate con le
potenzialità date alle regioni dal loro reciproco posizionamento geografico: ad ognuna di esse è
possibile assegnare un ruolo ed un livello di centralità significativo per il funzionamento corretto di
una nuova rete di relazioni capace di esaltare sia le produttività regionali che i sistemi logistici correlati. Perché ciò sia possibile è necessario indagare i sistemi dei trasporti alla luce della loro correlazione attuale e potenziale ai contesti territoriali diversificati. Quindi l’analisi della domanda e
dell’offerta dei sistemi dei trasporti e della logistica sono legati, secondo l’ottica delle discipline territoriali, alla lettura delle problematiche di accessibilità tra aree produttive e contesti insediativi.
Nella ricerca saranno svolte interpretazioni che ricorrono a strumenti di tipo valutativo al fine di
esprimere la sostenibilità (sociale, economica, ambientale e culturale) delle ipotesi di sviluppo in
chiave di distretto e in alternativa al modello, fallimentare in tutto il Mediterraneo, dei poli di industrializzazione. Nei distretti o, come nel caso della Sicilia, nei protodistretti manifatturieri, il valore aggiunto della qualità del prodotto si esprime in termini di funzione dell’integrazione con la
modalità e qualità abitativa dei luoghi in termini di livello sociale e culturale delle reti urbane specifiche in cui sono inseriti. Tra luoghi di produzione e mercati di destinazione i centri di stoccaggio, le aree di integrazione, smontaggio ed assemblaggio delle merci individuano tipologie di funzione d’area e modalità di relazione con ambiti territoriali nuovi che sono già presenti in talune
realtà regionali ma al di fuori di qualsiasi regime di governance territoriale e i cui impatti economici, sociali ed ambientali, se non guidati, potrebbero essere a media e lunga scadenza fortemente negativi. Il campo operativo proposto da TRAMASPOR intende riconnettere le logiche dell’accessibilità territoriale così come previsto nello SSSE, sperimentando modelli organizzativi e gestionali in cui si tenga anche conto dello squilibrio attuale tra accessibilità nel territorio urbano e rurale nonché di quello esistente tra aree dinamiche costiere ed aree interne in via di abbandono.
OBIETTIVI - Obiettivo centrale della ricerca è di definire un modello territoriale mutuabile mediante gli opportuni approfondimenti e adattamenti di contesto nelle regioni mediterranee che animano la partnership comunitaria di Tramaspor al fine di determinare le potenzialità inespresse del
sistema trasportistico marittimo e della logistica portuale anche in relazione ai sistemi urbani e territoriali in cui sono inseriti e che li sostengono. Nell’ambito del rapporto tra territorio e sistemi logistici connessi ai trasporti l’obiettivo di TRAMASPOR è di consentire lo sviluppo di progetti pilota
di organizzazione trasportistica e logistica di successo (best practice nel campo dell’accessibilità tra
territori collegati via mare) su cui successivamente fondare modelli di sviluppo locale ripetibili in
altri contesti nell’area euromediterranea. Con particolare riferimento alla situazione delle regioni
del Mezzogiorno italiano lo studio intende pervenire alla individuazione di nuovi ruoli cercando
di coniugare i settori dei trasporti mediante l’inquadramento della loro interazione nelle specifiche
situazioni territoriali. A tal fine saranno presi in considerazione ipotesi di nuovi corridoi multimodali Est-Ovest, dei servizi a terra connessi, del coordinamento integrato del trasporto combinato
(ecc.). In sintesi gli obiettivi specifici di TRAMASPOR sono i seguenti:
aumento della conoscenza sui dati del trasporto intermodale nelle regioni mediterranee in funzione delle problematiche relative all’abbattimento delle frontiere doganali previsto nel 2010, mediante redazione di una banca dati consultabile su Internet e aggiornata da utenti selezionati;
individuazione delle criticità riscontrabili nell’esame delle interazioni tra le attività logistiche/trasportistiche rispetto ai giacimenti delle risorse territoriali e le dinamiche di sviluppo basate sulla loro tutela e valorizzazione;
valutazione delle politiche di programmazione dello sviluppo locale alla luce dei principi sull’ac-
rassegna attività 2003
58
altre attività progettuali
cessibilità fissati dallo SSSE anche alla luce degli studi effettuati da diversi istituti di ricerca in Europa (SPESP ed ESPON);
simulazione di nuovi corridoi intermodali in cui siano presenti accanto ai porti le fasce territoriali
distrettuali in cui si esprimono maggiormente le caratteristiche produttive regionali e dove è possibile individuare il valore aggiunto dato dalle specificità e differenze locali.
INTERVENTO REGIONALE - Il contesto operativo entro cui si muove la proposta del partenariato
siciliano è caratterizzato dalla interazione tra il programma comunitario Interreg III Medocc e il Piano Direttore dei Trasporti (PDTR) recentemente presentato. Il Piano direttore può essere inquadrato alla luce dei principi dello SSSE in relazione ai contenuti relativi all’accessibilità. Interreg Medocc consente alla Regione siciliana di sperimentare, nell’ambito del rapporto trasporti/territorio,un
metodo di analisi che possa consentirei individuare le potenzialità di posizione dell’isola in rapporto alla distribuzione dei traffici di persone e merci. Nell’isola i progetti pilota avvistati riguardano l’indagine e la sperimentazione di politiche di organizzazione razionale della utilizzazione a fini produttivi delle attività di trasporto intermodali dalle aree di lavorazione a quelle di movimentazione, stoccaggio e imbarco via mare. Tali attività devono essere messe in relazione alle specifiche
situazioni territoriali in termini di accessibilità e permeabilità tra impresa e risorse ambientali, sociali, culturali ed imprenditoriali esistenti. I corridoi di trasporto intermodale individuano in questo
modo fasce territoriali in cui l’organizzazione dei trasporti e della logistica non sono più estranee
o indifferenti alla produzione ed anzi contribuiscono a conferire ad esso un valore aggiunto derivante dall’interazione territoriale. Gli effetti della polarizzazione produttiva, generalmente ad alto
impatto ambientale, possono essere distribuiti su territori più ampi in ragione del rispettivo apporto alla fase produttiva estesa a tutta la faccia territoriale interessata alla intermodalità. Le aree dei
progetti pilota sono l’ASI di Caltagirone in relazione alle possibili connessioni con la portualità di
Pozzallo (con forti interconnessioni verso Malta) e l’ASI di Palermo in relazione all’attività dell’Autorità portuale di Palermo. Nel primo caso la fascia territoriale interessata è caratterizzata in senso
culturale dall’appartenenza al distretto culturale del Barocco e riconosciuto dall’Unesco insieme al
fatto di essere al centro della porzione di territorio regionale a più alta redditività imprenditoriale.
Nel secondo caso invece la caratterizzazione è data dal livello metropolitano dei vari contesti insediativi in cui è inserito il Porto di Palermo e dalla presenza di diverse (e spesso configgenti) politiche di recupero della fascia costiera. In Toscana e in Calabria si pensa di mettere a confronto le
realtà portuali di Livorno, Gioia Tauro, di Marsiglia, Valencia, Malta e Tunisi per verificare ipotesi
di completamento e complementarità dell’offerta dei principali corridoi di movimentazione merci
e passaggi turistici nel Mediterraneo occidentale.
METODOLOGIA - Lo studio si propone di definire una griglia interpretativa attraverso cui sia possibile confrontare i dati e prospettive di scenario differenziate localmente ma inserite nell’ambito
unitario del Mediterraneo e secondo le relazioni esterne (indagine orizzontale). Ciò al fine di individuare modelli strategici di organizzazione e gestione dell’innovazione nel campo dei trasporti
marittimi integrati territorialmente (verticalizzazione dei risultati). La ricerca si propone di definire i
modelli, in base al confronto delle esperienze tra i partner e dalla sperimentazione nei progetti-pilota, nei termini di aumento dei livelli di conoscenza acquisita sui temi e della pratica di strumenti valutativi all’interno del progetto stesso. In particolare dopo l’acquisizione dei dati si prevede la
loro organizzazione in una struttura multidimensionale e multiobiettivo. L’elaborazione dei dati è
finalizzata alla valutazione mediante modelli multicriteriali attraverso cui sarà possibile prendere in
considerazione ipotesi di scenario alternative. La scelta delle metodologie di organizzazione dei
trasporti marittimi verrà quindi definita in base alla simulazione di scenari alternativi. Le variabili di
scenario considerate, le strategie di sviluppo locale, dovranno essere territorialmente sostenibili e
in accordo ai principi dello SSSE (di cui Interreg intende sperimentarne concretamente ed in modo
condiviso la fattibilità). L’approccio di TRAMASPOR non mira a risolvere i problemi in modo diretto in casi specificamente localizzati e contestualizzati (problem solving), ma intende contribuire
alla loro strutturazione oprando una riflessione per mettere in evidenza gli elementi critici e i possibili comportamenti e criteri direttori (linee guida strategiche) da adottare per superarli tenendo
conto della possibilità di utilizzo in altri contesti e soprattutto mediante il coinvolgimento di partnership di cooperazione euromediterranee. I risultati delle indagini ed elaborazioni di taglio scientifico saranno confortati dal continuo confronto con i soggetti delle rappresentanze di operatori e
di vari tipi di utenza coinvolti progressivamente nel progetto dai partner (workshop, seminari, conferenze, focus group, ecc.). In generale appare necessario avviare un metodo di lavoro cooperativo tra diverse regioni mediterranee capace di produrre arricchimenti progressivi tramite lo scambio
di attività di ricerca e di sperimentazione sul campo dei problemi concreti pur all’interno del regime di competitività tra le stesse regioni così come previsto dagli strumenti di programmazione comunitaria. L’opportunità offerta da Interreg è di mettere in relazione il mondo scientifico con quello dell’impresa e delle autorità di governo territoriale creando campi neutri in cui sia possibile sperimentare concretamente l’innovazione dei processi di analisi, di valutazione, di decisione e di monitoraggio delle azioni per la governance territoriale. Si tratta quindi di sfruttare l’occasione di inte-
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COPPEM
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2. lavori sui temi delle commissioni
razioni a livello internazionale per praticare percorsi progettuali innovativi e superare i vincoli dell’azione ordinaria che si svolgono normalmente a livello unicamente regionale ed in modo separato tra Università, impresa ed enti di governo. Da sola la capacità di analisi non è capace di giungere a certezze in campo operativo e gestionale. La riflessione però è la base per individuare scenari compatibili con le capacità e le vocazioni delle realtà sociali ed economiche che possono portarle a compimento. Quello che è certo è il movimento delle relazioni tra i partner che verificano
gli esiti delle loro azioni in modo dinamico. Infatti la dialettica continua e iterativa dello scambio
reciproco di informazioni ed esperienze concrete di successi ed errori nelle partnership internazionali, come suggerisce l’attuale fase di innovazione sociale e tecnologica nella globalizzazione
delle economie, determina l’unica possibile certezza realmente raggiungibile. Per queste ragioni la
metodologia di TRAMASPOR è fondata sulla capacità di ascolto e di aperto confronto tra i partner
e si alimenta di quelle differenze che possono dare ragioni alle prospettive di libero scambio per
uno sviluppo dei paesi del Mediterraneo.
2.6 Partecipazione a convegni
Il COPPEM nell’ambito delle sue attività è stato invitato a partecipare a vari Convegni Politico-istituzionali nel quadro delle iniziative promosse dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni con
l’assistenza tecnica del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana, nell’ambito del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea. Fra tutti citiamo:
La Conferenza “Problemi e prospettive dei fondi strutturali comunitari. Il diritto dell’U.E, politiche
di sviluppo e progettazione integrata: territori alle frontiere della Nuova Europa. L’attività di assistenza alle Regioni di Obiettivo 1.” Questa Conferenza, organizzata dalla Provincia Regionale di Ragusa, si è tenuta il 15 Ottobre 2003 alla Baia Samuele di Scicli. Per il COPPEM è intervenuto il Presidente Fabio Pellegrini.
La Conferenza “Il Partenariato pubblico e privato nelle politiche europee per lo sviluppo”, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana (Dipartimento per le Politiche Comunitarie) e dalla Regione Siciliana si è tenuta ad Erice il 23 Ottobre 2003. Per il COPPEM sono intervenuti il Segretario Generale Carmelo Motta e Alberto Tulumello.
La Conferenza Internazionale “Il dramma dell’immigrazione e la sfida dell’allargamento per un
nuovo spazio euromediterraneo”, promossa dal Comune di Livorno e dal Comitato delle Regioni,
si è tenuta a Livorno presso la Stazione marittima il 31 Ottobre 2003. Per il COPPEM è intervenuto il Presidente Fabio Pellegrini.
Questi incontri sono preparatori alla “Conferenza internazionale inter-istituzionale: Uniti dal
Mediterraneo” che avrà luogo al Teatro Massimo di Palermo il 26-27 Novembre, a cui il COPPEM
presterà, con ruolo e mansioni distinte rispetto al Ministero degli Affari Esteri italiano, assistenza di
carattere tecnico.
Conferenza interisituzionale “Uniti nel Mediterraneo”
Si è conclusa con l'istituzione di un ‘Gruppo di contatto’, tra gli organi di governo territoriale
mediterranei la conferenza interistituzionale “Uniti dal Mediterraneo” tenutasi a Palermo il 28 novembre 2003 e organizzata dalla Regione Sicilia e dal ministero degli Esteri nell'ambito del semestre italiano di presidenza europea. Il ‘gruppo di contatto’, si legge nel documento finale
(preparato da un tavolo tecnico in numerosi incontri preparatori a cui ha partecipato anche il
COPPEM, rappresentato da Natale Giordano), sarà un organismo che “promuoverà, seguirà e verificherà l'attuazione delle politiche di prossimità, in relazione al ruolo delle Regione e degli organismi di rappresentanza locale, allo scopo di facilitare il raccordo con i governi e gli organismi di
rappresentanza locale ed internazionale”. I rappresentanti delle Regioni e delle autorità territoriali
del partenariato euromediterraneo hanno espresso la “loro volontà di partecipare alla realizzazione
del Processo di Barcellona, contribuendo in maniera attiva e costruttiva al suo rilancio nella
prospettiva di una Europa allargata”. I partecipanti hanno anche sottoscritto una serie di proposte,
tra queste: l'accoglimento della richiesta del Comitato delle Regioni in merito alla partecipazione
ed alla più stretta associazione degli enti locali e regionali al Processo di Barcellona proponendosi
come ‘soggetti privilegiati’ per la realizzazione di uno spazio di pace, stabilità e progresso nel bacino del Mediterraneo attraverso la creazione di un organismo di rappresentanza regionale e locale
all'interno del quadro istituzionale euromediterraneo; riconoscere al Mediterraneo, nella programmazione e gestione dei mezzi finanziari assegnati alla politica di prossimità, una quota proporzionale al suo peso demografico ed al suo ruolo strategico nel dialogo interculturale; operare in
direzione di una semplificazione delle procedure di programmazione e di attuazione dei programmi di prossimità.
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3. AGENZIA DI SVILUPPO EUROMEDITERRANEO
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3. AGENZIA DI SVILUPPO EURO-MEDITERRANEO
3.1 Introduzione
L’idea della creazione di una Agenzia di Sviluppo dedicata alla assistenza programmatica e progettuale a Comuni, Province, Regioni per la promozione e realizzazione di sviluppo locale nei
27 Paesi dell’area euromediteranea, lanciata già nel 2001, è maturata nel corso del 2002.
La Assemblea Generale del COPPEM che ha avuto corso a Palermo nel Dicembre 2002, ne
ha approvato lo statuto predisposto dal Segretariato.
Nel 2003 il Consiglio di Presidenza del COPPEM, nelle sue riunioni a Rabat (gennaio 2003),
al Cairo (Marzo 2003), a Milazzo (Messina, Giugno 2003) e a Caserta (Settembre 2003) ne
ha concretamente discusso le fasi attuative, e nell’Ottobre 2003 la Associazione ASEM
(Agenzia di Sviluppo Euro-Mediterraneo) è stata costituita.
È stata quindi avviata la fase di raccolta delle domande di partecipazione e della relativa sottoscrizione delle quote sociali da parte dei soggetti pubblici e privati previsti come ammissibili.
La Agenzia inizierà la sua attività non appena le quote sottoscritte permetteranno di coprire
i costi del suo esercizio per almeno tre anni di gestione.
3.2 Statuto
TITOLO I
DENOMINAZIONE – SEDE – DURATA – OGGETTO
Art. 1 - COSTITUZIONE E DENOMINAZIONE
È costituita una associazione, ai sensi dell’art. 12 e seguenti C.C., senza fini di lucro, sotto la
denominazione sociale:
”Agenzia di Sviluppo EuroMediterraneo dei Poteri Locali e Regionali”.
La denominazione della Agenzia, in forma abbreviata, è “ASEM”.
L’Agenzia non ha scopo di lucro e non potrà distribuire dividendi in alcuna forma.
Art. 2 - Sede
L’Associazione ha sede in Italia, e precisamente a Palermo, attualmente in via Emerico Amari n.ro 162.
In tale sede è istituito l’Ufficio dell’Associazione, competente nei rapporti con i Soci e con i
Terzi e quindi sede ufficiale della Associazione.
L’Associazione potrà istituire altri uffici, presso gli Enti Soci, o altrove.
Art. 3 - Durata dell’Associazione
La durata della Associazione è fissata sino al 31 Dicembre 2030.
Alla scadenza, la durata potrà essere prorogata dall’Assemblea generale straordinaria degli Asso-
rassegna attività 2003
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statuto
ciati, con le maggioranze previste per l’adozione delle delibere anche in seconda convocazione.
È fatta salva, in caso di proroga, la facoltà di recesso degli Associati assenti o dissenzienti.
Il Presidente comunica ai Soci la delibera di proroga ed i Soci hanno sessanta giorni dalla data di
ricevimento della comunicazione per comunicare al Presidente il recesso dalla Associazione.
Art. 4 - OGGETTO
L’Associazione opera in coerenza ed attuazione delle finalità e delle strategie del “COPPEM
(Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali)”,
Associazione senza scopo di lucro costituita in Italia, con sede a Palermo.
L’Associazione assiste i Soci e le loro Associazioni per lo studio, per la progettazione, la promozione e la direzione strategica di iniziative che hanno come obiettivo lo sviluppo economico, culturale e sociale delle collettività Locali rappresentate dai Soci e loro Associazioni
nel quadro del Partenariato Euromediterraneo. L’Associazione può inoltre assistere altre istituzioni locali e regionali dell’area euromediterranea.
Tali iniziative attuano gli indirizzi indicati dalla Dichiarazione di Barcellona del 1995 per il
Partenariato EuroMediterraneo e rispettano le normative comunitarie e le normative dei Paesi terzi dove hanno sede le Comunità Locali assistite.
In particolare: lo studio, la progettazione e la direzione di iniziative di sviluppo coinvolgono
in materia di agricoltura; industria; artigianato; turismo e servizi pubblici e privati, ed in attuazione dei programmi studiati dal COPPEM: assistenza tecnica, assistenza giuridica, assistenza finanziaria ed assistenza operativa.
In via di esempio l’Associazione può:
a) istituire uffici per la gestione di servizi di consulenza tecnica, amministrativa e finanziaria
finalizzati alla progettazione e direzione delle iniziative di cui sopra.
b) istituire uffici di documentazione e studio per la rilevazione delle esigenze di interventi
progettuali di sviluppo economico, culturale e sociale.
c) stipulare accordi con Istituzioni Pubbliche e Private sovranazionali, comunitarie od Estere, per lo studio, progettazione e direzione strategica delle iniziative di sviluppo territoriali.
d) redigere progetti di opere pubbliche e private, richieste o di interesse degli Enti Soci.
e) assistere gli Enti Locali e Regionali nello studio e programmazione di appalti e realizzazione delle opere di cui ai precedenti punti.
f) assistere gli Enti Locali e Regionali nella formulazione di richieste finanziarie comunitarie
e internazionali per la realizzazione dei progetti e delle iniziative di cui ai precedenti punti.
g) promuovere iniziative associative e partenariati per la progettazione e realizzazione degli
interventi di cui ai precedenti punti.
h) cercare partners operativi e finanziari per la realizzazione e gestione dei progetti.
i) organizzare associazioni e consorzi territoriali per la tutela della denominazione di origine di prodotti e servizi tipici o di interesse dei territori degli Enti Locali e Regionali.
j) organizzare la promozione commerciale e la valorizzazione dei prodotti artigianali, industriali ed agro-alimentari.
k) organizzare la promozione del turismo, del turismo culturale ed in genere dei servizi.
l) promuovere il miglioramento della mobilità e delle condizioni di reciproca conoscenza.
m) studiare e promuovere progetti per riassetto del territorio urbano, agricolo, turistico ed
industriale.
n) studiare e promuovere progetti di tutela ambientale e recupero di siti anche archeologici
e culturali.
o) studiare progetti per migliorare l’uso di risorse idriche e l’ampliamento delle superfici irrigue.
p) fornire assistenza tecnica agli Enti Locali e Regionali per redigere progetti di miglioramento
dell’efficienza imprenditoriale locale e della condizione femminile in particolare.
q) progettare ed assistere la organizzazione e gestione di centri di ricerca e sperimentazione,
nonché la promozione e valorizzazione dell’ambiente naturale.
r) progettare ogni iniziativa per attenuare i disagi delle emigrazioni e per migliorare le condizioni di vita dei soggetti più deboli.
In ogni caso l’attività dell’Associazione sarà svolta unicamente nell’interesse degli Associati.
L’Associazione per quanto riguarda le attività sopra descritte, allorché si tratti di “attività protette” opererà quale supporto ai Professionisti dei vari settori e si avvarrà di Professionisti
iscritti ai relativi Albi Professionali, mentre per quanto riguarda le attività “non protette” opererà direttamente. È escluso, in ogni caso, l’esercizio in proprio da parte dell’Associazione di
“attività protette”, e ciò nel pieno o rispetto di ogni norma di legge in vigore.
L’Associazione può effettuare tutte le operazioni di natura mobiliare, immobiliare e finanziaria necessarie al perseguimento dello scopo sociale, ad eccezione di operazioni vietate
dalle Autorità Finanziarie.
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COPPEM
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3. agenzia di sviluppo euromediterraneo
L’Associazione promuove e ricerca la collaborazione con Università, Istituti, Enti Pubblici e
Privati anche Internazionali, anche costituendo e partecipando ad appositi Comitati, Commissioni e Consorzi.
L’Associazione può svolgere tutte le precedenti attività anche per incarico di Imprese ed
Enti Pubblici e Privati, anche al fine di ottenere risorse necessarie alla propria attività
istituzionale.
TITOLO II
ZONE DI INTERVENTO
Art. 5 - Ambito Territoriale
L’Associazione espleta la propria attività avendo ad obiettivo prioritario i territori degli Enti
Locali e Regionali dei Paesi del Partenariato EuroMediterraneo.
Art. 6 - Strutture periferiche
Il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione può istituire, modificare o sopprimere
strutture periferiche ai sensi dell’art. 2.
TITOLO III
ASSOCIATI
Art. 7 – Gli Associati si distinguono in:
Associati Fondatori-Ordinari, Associati Aderenti ed Associati Sostenitori.
Gli Associati Fondatori sono quelli che hanno costituito l’Associazione, nonché quelli che
verranno cooptati tali all’unanimità da tutti gli Associati Fondatori a votazione segreta. Essi
assumono anche la qualifica di Associati Ordinari.
Sono Associati Aderenti gli Enti Locali e regionali dell’area EuroMediterranea, che presentino domanda al Consiglio di Amministrazione per essere ammessi quali associati alla Associazione. Il Consiglio di Amministrazione deciderà sull’accoglimento o meno della domanda senza obbligo di motivazione ed inappellabilmente.
Sono Associati Sostenitori:
A) Istituzioni dell’area Mediterranea od Internazionale le cui finalità o i cui intenti siano coerenti col presente Statuto.
B) Imprese Pubbliche e Private, Banche ed istituzioni Finanziarie e Associazioni di questi Enti.
C) Enti di sviluppo ed ogni altra Istituzione od Ente che condivide l’oggetto e lo scopo della
Agenzia.
che effettueranno notevolmente e periodicamente versamenti di contributi all’Associazione.
Art. 8 - Domanda di ammissione
La domanda di ammissione alla Associazione deve essere presentata, per iscritto alla sede sociale.
La domanda di ammissione deve contenere la indicazione dell’ Ente Privato o pubblico, o la
denominazione e ragione sociale e la forma giuridica dell’impresa, la sede e le generalità del
suo titolare o del legale rappresentante che sottoscrive, la natura dell’attività svolta.
Se la domanda è presentata da Società o persona giuridica, deve essere corredata da copia
conforme dell’atto costitutivo, dello Statuto e della delibera dell’Organo di amministrazione
che ha deliberato la richiesta di ammissione.
Se la domanda attiene un Ente Territoriale, deve essere corredata da copia conforme del deliberato della Giunta o di Organo di amministrazione aventi i poteri.
La domanda di ammissione deve contenere la dichiarazione che il richiedente ha esaminato ed ha piena conoscenza dello Statuto e del Regolamento della Associazione e che si impegna a rispettarli.
Il Consiglio di Amministrazione delibera sulla domanda d’ammissione degli Associati Aderenti e Associati Sostenitori.
Le persone giuridiche ammesse sono rappresentate dal Legale rappresentante pro-tempore,
gli Enti Locali e Territoriali sono rappresentati dal Sindaco o suo Delegato, dal Presidente o
suo Delegato.
L’appartenenza alla Associazione diventa effettiva, con iscrizione nel Libro degli Associati, a
seguito del versamento, da parte dell’interessato, della quota associativa di iscrizione.
Art. 9 – Obblighi degli associati
Gli Associati hanno l’obbligo di:
a) Osservare lo Statuto ed il Regolamento emanato dalla Associazione.
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statuto
b) Uniformarsi alle deliberazioni prese dagli Organi sociali.
c) Versare le quote e i contributi associativi stabiliti a norma del presente Statuto.
d) Prestare agli Organi sociali ogni collaborazione necessaria o utile per il conseguimento
dell’oggetto, delle finalità e degli scopi della Associazione.
e) Astenersi da ogni comportamento incompatibile con l’esistenza, la disciplina e l’attività
della Associazione.
f) Consentire la verifica delle condizioni per essere soggetto proponente di una iniziativa sociale fra quelle previste all’oggetto sociale.
Art. 10 - Diritti degli associati
Gli Associati hanno diritto di partecipare all’attività sociale, utilizzando i programmi predisposti dalla Associazione e di esprimere nelle Assemblee il proprio voto secondo la categoria di iscrizione.
b) Utilizzare, previa autorizzazione della Associazione, le iniziative progettuali anche quali
modelli di progetto da verificare nei propri ambiti territoriali e sociali.
c) Fruire dell’assistenza della Associazione in tutte le materie previste dal presente Statuto.
d) Fruire dei benefici derivanti dalla realizzazione esecutiva dei progetti di cui allo Statuto.
Art. 11 - Recesso - decadenza - esclusione
È consentito agli Associati di recedere dalla Associazione trascorso il termine di un anno dalla data di ammissione.
Il recesso deve essere esercitato mediante comunicazione da inviarsi con raccomandata con
avviso di ricevimento indirizzata al Presidente, presso la sede sociale.
Il recesso è consentito senza limite di scadenza all’Associato che abbia cessato l’attività, ed
ai Soci Sostenitori.
L’Associato decade da tale sua qualità qualora perda i requisiti per l’ammissione.
La decadenza è deliberata dal Consiglio di Amministrazione entro dodici mesi dall’avvenuta
conoscenza, da parte dell’Associazione, della perdita da parte dell’Associato dei requisiti statutariamente e legalmente previsti anche con riferimento alle leggi del paese dell’Associato.
Il recesso e la decadenza hanno efficacia dal trentuno Dicembre dell’anno in cui il recesso è
intervenuto ovvero in cui la decadenza è stata pronunciata a norma dei commi precedenti.
L’Associato receduto o decaduto è tenuto a corrispondere le quote e i contributi maturati fino al trentuno dicembre predetto.
L’associato può essere escluso dall’Associazione, con delibera del Consiglio di Amministrazione, nei casi in cui:
a) commetta gravi inadempienze o violazioni dello Statuto o dei Regolamenti e segnatamente
quando, con la sua condotta, rechi pregiudizio all’attività dell’Associazione, al suo prestigio
o ne danneggi l’opera.
b) sia moroso, per oltre sei mesi, nel pagamento: delle quote, dei contributi e di quanto, a
qualunque titolo, dovuto all’Associazione.
c) senza giustificato motivo non attui od impedisca o comunque ostacoli la attuazione di progetti di sviluppo dal medesimo commissionati all’Associazione e passati in attuazione a seguito delle approvazioni ed ottenimento delle necessarie risorse per la attuazione.
Contro le decisioni di decadenza o di esclusione è possibile proporre opposizione introducendo entro trenta giorni dalla data di comunicazione di intervenuta decadenza e/o esclusione il Giudizio Arbitrale.
L’associato receduto, decaduto o escluso non ha diritto alla restituzione della quota sociale.
Il socio escluso dovrà risarcire eventuali danni accertati.
TITOLO IV
FONDO PATRIMONIALE - AMMINISTRAZIONE – BILANCIO
Art. 12 - Fondo patrimoniale
Il “Fondo Patrimoniale” è costituito da:
Contributi e quote associative degli Associati non inferiori a 1.500 unitari.
Contributi di privati.
Contributi dello Stato, di enti ed istituzioni pubbliche finalizzati al sostegno di specifiche e
documentate attività o progetti.
Contributi di organismi internazionali.
Donazioni e lasciti testamentari.
Rimborsi, emolumenti ed eventuali compensi derivanti da convenzioni.
Entrate derivanti dall’eventuale svolgimento di attività marginali connesse a quelle istituzionali.
Ogni altra entrata.
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3. agenzia di sviluppo euromediterraneo
Art. 13 - Risorse di gestione
Alle necessità di gestione si provvede con:
a) il contributo annuale ordinario posto a carico degli Associati dalla Associazione, su proposta del consiglio di Amministrazione.
b) i proventi derivanti dai servizi erogati secondo il superiore art. 4
c) i contributi volontari in conto gestione, ricevuti da Enti pubblici o privati, che vengano accettati secondo le norme di comportamento internazionali dalla assemblea degli associati
Fondatori e Ordinari e, per essa, dal Consiglio di Amministrazione delegato.
L’entità dei contributi, di cui al punto a) è proposta dal Consiglio di Amministrazione ed approvata dalla Assemblea Generale dei Soci.
Art. 14 - Esercizio sociale e bilancio
L’esercizio sociale va dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno.
Al termine di ogni esercizio, il Consiglio di Amministrazione:
a) redige il conto consuntivo.
b) redige la relazione da sottoporre nei termini di legge e di Statuto all’approvazione dell’Assemblea Generale.
c) redige il rapporto sulle attività svolte, in corso di attuazione e sui progetti allo studio.
d) sottopone all’approvazione dell’Assemblea Generale il budget preventivo per il successivo
esercizio con la indicazione della attività progettuale e statutaria che ritiene di dover attuare.
Art. 15 - Organi della Associazione
Sono Organi della Associazione:
- La Assemblea Generale.
- Il Consiglio di Amministrazione e l’Amministratore Delegato.
- Il Presidente.
- Il Collegio dei Sindaci.
TITOLO V – ASSEMBLEA
Art. 16 - Assemblea Generale
L’Assemblea Generale é costituita da tutti gli Associati.
Ogni Associato Odinario ha diritto ad un voto deliberativo e deve partecipare alle assemblee
mediante il proprio legale rappresentante od altro soggetto all’uopo delegato.
Nessun partecipante può essere portatore di più di dieci deleghe.
Gli Associati Aderenti hanno diritto a voto deliberativo o consultivo (non vincolante) a seconda delle materie, come appresso meglio indicato.
Gli Associati Sostenitori hanno diritto ad un voto consultivo non vincolante.
Il regolamento di voto indica le modalità di espressione del voto consultivo sulle materie all’ordine del giorno, ad eccezione della designazione, integrazione e dei provvedimenti attinenti gli Organi di amministrazione e di controllo della Associazione.
L’Assemblea Generale ordinaria è convocata, a cura del Consiglio di Amministrazione, almeno una volta all’anno per l’approvazione del bilancio consuntivo.
La Assemblea ordinaria deve essere convocata entro il mese di marzo successivo all’anno
terminato.
Art. 17 - Deliberazioni dell’Assemblea
L’Assemblea Generale delibera su tutte le materie poste alla sua attenzione mediante l’ordine del giorno inviato dal Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Sono riservate alla esclusiva competenza di voto degli Associati Ordinari le materie che attengono a:
1. Nomina ed integrazione del Consiglio di Amministrazione.
2. Nomina ed integrazione del Collegio Sindacale.
3. Assunzione di partecipazioni in Enti e società.
4. Deliberazioni e provvedimenti attinenti gli Organi di amministrazione.
5. Approvazione dei bilanci consuntivi e preventivi.
6. Modificazioni dello Statuto.
7. Nomina del Comitato Tecnico Scientifico.
Sono invece di competenza di voto della Assemblea Generale, con il voto deliberativo degli
Associati Ordinari e degli Associati Aderenti e con il voto consultivo non vincolante degli Associati Sostenitori:
1. Approvazione dei regolamenti di funzionamento dell’Associazione.
rassegna attività 2003
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statuto
2. Approvazione dei programmi di attività.
3. Approvazione dell’importo dei contributi obbligatori annuali degli Associati.
La nomina dei componenti della Consulta è di esclusiva competenza degli Associati Sostenitori.
Art. 18 - Formalità di convocazione
La convocazione dell’Assemblea Generale ordinaria deve essere effettuata dal Presidente
dell’Associazione. L’avviso di convocazione deve indicare:
a) II giorno, l’ora ed il luogo dell’adunanza in prima e seconda seduta.
b) L’elenco delle materie da trattare.
c) Le eventuali comunicazioni preliminari del Presidente.
d) Il luogo dove sono depositati il bilancio preventivo e consuntivo quando la seduta riguarda detti documenti.
L’avviso deve essere comunicato con lettera raccomandata almeno venti giorni prima dell’assemblea agli Associati, presso il domicilio da Essi comunicato e trascritto sul libro dei soci.
È consentita la convocazione della Assemblea limitata ai soli Associati Ordinari laddove l’ordine del giorno contiene materie di loro voto esclusivo.
Art. 19 - Validità di costituzione
Le Assemblee nelle quali hanno diritto di voto soltanto gli Associati Ordinari sono valide, in
prima convocazione, quando è presente la metà più uno dei voti appartenenti agli Associati
Ordinari e qualunque sia il numero degli Associati Aderenti e Sostenitori presenti.
Per le assemblee nelle quali gli Associati Aderenti hanno diritto a voto deliberativo, le Assemblee sono valide, in prima convocazione, quando è presente la metà più uno dei voti appartenenti agli Associati Ordinari ed Aderenti, e qualunque sia il numero degli Associati Sostenitori presenti.
L’Assemblea può essere convocata anche prevedendo una seconda seduta, ed in tale caso la
Assemblea è valida quando è presente la metà più uno dei voti appartenenti agli Associati
Ordinari e qualunque sia il numero degli Associati Aderenti e Sostenitori.
Laddove vi siano Associati non in regola con i pagamenti, essi non sono computati per il quorum di validità dell’Assemblea.
La maggioranza prescritta per le deliberazioni è di almeno la metà più uno degli aventi diritto al voto presenti, ed il quorum è valido anche per le materie riservate a singole categorie di soci presenti e votanti.
Per le deliberazioni dell’Assemblea riguardanti l’approvazione o le modificazioni dello Statuto e dei Regolamenti emanati dall’Associazione, nonché la proroga o l’anticipato scioglimento dell’Associazione e la sua messa in liquidazione con la nomina dei liquidatori, è necessario il voto favorevole di almeno i tre quinti degli Associati Ordinari presenti.
Art. 20 - Verbalizzazione delle Assemblee
Le deliberazioni delle Assemblee ordinarie devono essere registrate nel libro verbali delle Assemblee, il testo deve essere sottoscritto dal Presidente e dal Segretario. Per le Assemblee Straordinarie è necessaria la presenza di un Notaio.
Art. 21 - Modalità delle votazioni
Le votazioni avvengono, di norma, in modo palese per alzata di mano.
Le votazioni si effettuano a scrutinio segreto quando riguardano provvedimenti concernenti singole persone, ovvero quando lo richieda la maggioranza degli Associati Ordinari votanti. In tal caso, su proposta del Presidente, l’Assemblea procede a nominare gli
scrutatori i quali provvederanno, prima dell’inizio delle operazioni di voto, a consegnare le schede ad ogni Associato.
Art. 22 - Presidente dell’Assemblea
L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione.
In sua assenza dal Vice Presidente, salvo che l’Assemblea non elegga altro Presidente.
L’Assemblea, su proposta del Presidente, nomina il Segretario.
TITOLO VI
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Art. 23 - Composizione del Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione é composto da un numero variabile di membri effettivi fra
tre e quindici.
Il numero dei Consiglieri è stabilito, prima di ciascun rinnovo del Consiglio di Amministra-
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COPPEM
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3. agenzia di sviluppo euromediterraneo
zione, con voto degli Associati Fondatori.
Il Consiglio è composto da:
a) fino a cinque membri designati dal COPPEM, fra di essi il Presidente indicato dal COPPEM.
b) dal rimanente numero eletto dalla Assemblea degli Associati Ordinari.
Possono far parte del Consiglio di Amministrazione, se designati, e con poteri consultivi, due
membri designati dal Comitato Consultivo.
Il Presidente può invitare altre Persone a partecipare alla seduta per esprimere pareri e proposte.
Art. 24 - Durata del mandato
I Consiglieri restano in carica tre anni e sono rieleggibili.
Se nel corso dell’esercizio vengono a mancare uno o più Consiglieri, il Consiglio di Amministrazione provvede a sostituirli con propria deliberazione.
I Consiglieri così nominati restano in carica fino alla Assemblea dei Soci che provvede alla
conferma o sostituzione.
Il Consigliere che, senza giustificato motivo, non partecipa a più di tre sedute consecutive di
Consiglio, decade dal proprio incarico.
La decadenza è deliberata dal Consiglio stesso e ratificata dal Collegio Sindacale.
Art. 25 - Presidenza
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è indicato dal COPPEM fra i componenti di
propria nomina.
Il Vice Presidente è scelto fra i Rappresentanti nominati dalla Assemblea col voto degli Associati Fondatori.
Art. 26 – Convocazione
Il Consiglio di Amministrazione è convocato dal Presidente del Consiglio direttamente o
quando ne faccia domanda almeno un terzo dei Consiglieri,
con specificazione degli argomenti da porre all’ordine del giorno.
La convocazione deve essere effettuata almeno otto giorni prima dell’adunanza, mediante
avviso contenente l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo della stessa, nonché l’elenco delle materie da trattare.
In caso di urgenza, il Consiglio può essere convocato con telegramma o via fax o posta elettronica con preavviso di tre giorni.
Resta comunque valida la convocazione se sono presenti tutti i Consiglieri aventi diritto di
voto e i Sindaci effettivi.
Art. 27 - Validità di costituzione
Le adunanze sono valide quando vi intervenga la maggioranza dei Consiglieri in carica aventi diritto di voto.
Le votazioni avvengono, di norma, in modo palese per alzata di mano.
Le votazioni si effettuano a scrutinio segreto quando riguardano argomenti concernenti le persone, ovvero quando lo richiedano i due terzi dei Consiglieri presenti aventi diritto di voto.
Le deliberazioni sono prese a maggioranza. A parità di voti, nelle votazioni palesi, prevale il
voto del Presidente, nelle votazioni a scrutinio segreto, la parità di voti comporta la reiezione della proposta.
Art. 28 - Poteri del Consiglio
Il Consiglio è investito dei più ampi poteri per la gestione dell’Associazione, essendo ad esso riservato il compimento di tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione che la
legge o il presente Statuto non riservino alla specifica competenza dell’Assemblea.
Pertanto, a titolo esclusivamente esemplificativo e non limitativo, spetta al Consiglio di Amministrazione:
a) deliberare sull’ammissione, il recesso e la decadenza degli Associati Aderenti e Sostenitori e sull’eventuale loro esclusione.
b) deliberare la convocazione dell’Assemblea.
c) curare l’esecuzione delle delibere assembleari e compiere tutti gli atti delegati dall’Assemblea generale e predisporre le procedure interne.
d) fissare la quota di ammissione degli Associati e la misura del contributo annuale, salvo ratifica dell’Assemblea Generale.
e) determinare le tariffe per i servizi resi.
f) predisporre il conto consuntivo dell’Associazione, nonché la proposta di conto preventivo,
da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea.
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statuto
g) assumere e licenziare il personale, fissandone le mansioni e la retribuzione, ivi compreso
il Direttore.
h) deliberare sulle azioni giudiziarie attive e passive.
i) acquistare, vendere e permutare immobili, consentire iscrizioni cancellazioni postergazioni di ipoteche e rinunciare a ipoteche legali.
l) fare operazioni col Debito Pubblico e con ogni altro ufficio pubblico o privato.
m) stipulare mutui passivi a breve medio e lungo termine, anche con garanzia ipotecaria.
n) più in generale, compiere tutte le operazioni ed autorizzare la stipulazione di tutti gli atti
e contratti anche di straordinaria amministrazione ritenuti idonei per il raggiungimento delle
finalità sociali.
Art. 29 - Amministratore delegato e deleghe di poteri
Il Consiglio di Amministrazione nomina un Amministratore Delegato dando al medesimo i
poteri necessari alla amministrazione dell’Associazione.
Il Consiglio di Amministrazione può delegare al Presidente, al Vice-Presidente, ed a singoli
o più Consiglieri, parte dei poteri previsti al precedente articolo in relazione ad affari puntualmente definiti fissandone i limiti e le modalità di esecuzione nonché i tempi e le procedure di rendiconto e di controllo.
Art. 30 - Rimborso spese ed emolumenti
Ai componenti del Consiglio spetta il rimborso delle spese sostenute per conto dell’Associazione nell’esercizio delle loro funzioni.
L’Assemblea Generale, in sede ordinaria, può determinare l’attribuzione di emolumenti e di
gettoni di presenza al Presidente, al Vice-Presidente, all’Amministratore Delegato ed ai
membri del Consiglio.
TITOLO VII
PRESIDENTE - VICE-PRESIDENTE
Art. 31 - Presidente – Vice-Presidente
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione è Presidente della Associazione.
Al Presidente compete la rappresentanza legale della Associazione di fronte a terzi ed in giudizio e la firma sociale.
In caso di assenza e/o impedimento del Presidente dette funzioni spettano al Vice-Presidente.
TITOLO VIII
COLLEGIO DEI SINDACI
Art. 32 - Costituzione e funzioni
Il Collegio dei Sindaci si compone di tre membri effettivi e di tre supplenti.
I Sindaci sono eletti dall’Assemblea Generale degli Associati.
L’Assemblea degli Associati indica il Presidente del Collegio dei Sindaci.
Il Collegio esercita le funzioni di controllo previste dalla legge italiana e vigila sull’osservanza dello Statuto.
I Sindaci devono assistere alle riunioni del Consiglio di Amministrazione.
TITOLO IX
SCIOGLIMENTO
Art. 33 - Cause di scioglimento
L’Associazione si scioglie per le cause indicate nell’art. 27 C.C., e/o quando il COPPEM decida il proprio recesso.
Art. 34 - Nomina dell’organo di liquidazione
In caso di scioglimento dell’Associazione, l’Assemblea Generale, col voto degli Associati
Fondatori, dovrà nominare uno o più liquidatori, stabilendone i poteri. Le spese di liquidazione graveranno sul Fondo Patrimoniale.
Art. 35 - Destinazione del netto residuo
Il patrimonio sociale netto risultante dal bilancio finale di liquidazione, previo rimborso agli
Associati delle quote versate a costituzione del fondo patrimoniale, sarà destinato a fini di
pubblica utilità.
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COPPEM
news - 09
3. agenzia di sviluppo euromediterraneo
TITOLO X
COLLEGIO ARBITRALE E CLAUSOLA COMPROMISSORIA
Art. 36 - Qualsiasi controversia dovesse insorgere fra gli Associati e l’Associazione in ordine
alla interpretazione ed attuazione del presente Statuto e dei Regolamenti emanati, nonché
quelle derivanti da deliberazioni e/o atti dell’Assemblea e degli Organi di amministrazione,
sarà di esclusiva competenza di un Collegio arbitrale formato da tre arbitri.
I tre arbitri saranno nominati uno da ciascuna delle parti ed il terzo con funzione di Presidente dai due arbitri come sopra designati od in mancanza di accordo dal Presidente del Tribunale della città dove l’Associazione ha la sede legale.
Il Collegio arbitrale dovrà attenersi alle norme di legge e depositare il lodo entro il termine
di 180 giorni dall’accettazione della nomina, salvo proroga disposta dalle parti.
Il Collegio giudicherà senza formalità di procedura, salvo il rispetto del principio del contraddittorio. Il lodo non sarà impugnabile
TITOLO XI
ORGANI CONSULTIVI
Art. 37 - Comitato scientifico
L’assemblea degli Associati, su proposta del Presidente dell’Associazione, può procedere alla
nomina di un Comitato Tecnico e Scientifico i cui componenti siano scelti fra una lista di Persone indicata dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Presidente del Collegio Sindacale.
Il Comitato Tecnico e Scientifico è composto da non oltre dodici persone fisiche utili alla attività dell’Associazione per la loro esperienza, conoscenza e per l’attività svolta.
Il Comitato:
a) redige proposte di iniziative.
b) formula pareri su richiesta degli Organi della Associazione.
c) partecipa alle manifestazioni promosse dall’Associazione ed, in generale, in ogni attività
di sollecitazione innovativa utile al raggiungimento dello scopo della Associazione e della
promozione delle risorse dei comprensori per i quali opera l’Associazione.
Il Comitato è convocato e presieduto dal Presidente dell’Associazione. Il Comitato elegge fra
i suoi componenti un Vice Presidente che sostituisce il Presidente nelle funzioni di gestione
del Comitato.
Art. 38 – Consulta
L’Assemblea degli Associati, col voto degli Associati Sostenitori, nomina la Consulta, composta da un numero minino di tre e massimo di quindici componenti.
L’Assemblea degli Associati, col voto dei soli Associati Sostenitori, determina il numero e le
modalità di elezione dei componenti.
La Consulta è presieduta dal Presidente della Associazione. La Consulta elegge un Vice Presidente con compiti vicari.
Compiti della Consulta sono:
1. esprimere parere sul regolamento dell’Associazione e sulle modificazioni di esso.
2. esprimere parere sui programmi annuali rappresentati dal Consiglio di Amministrazione
per l’ attuazione dell’oggetto sociale.
3. proporre progetti aderenti alle finalità ed all’oggetto dell’Associazione.
4. esprimere, in via generale, suggerimenti utili ai progetti di sviluppo degli Enti e territori per
i quali opera l’Associazione.
TITOLO XII
DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
Art. 39 - Norme applicabili
Per quanto non espressamente previsto nel presente Statuto si applicano le norme del Codice Civile e di legge in materia di Associazione.
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4. SITO DEL COPPEM IN INTERNET
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4. SITO DEL COPPEM IN INTERNET
4.1 Introduzione
Nel corso del 2003 il Segretariato del COPPEM ha provveduto a realizzare un più completo
ed avanzato sito web del COPPEM. In tal direzione si erano ripetutamente espressi sia l’Assemblea Plenaria del COPPEM sia il Consiglio di Presidenza.
In settembre la sua realizzazione esecutiva è stata completata e tutti i documenti ufficiali del
COPPEM sono ora consultabili. Il Segretariato provvederà con continuità ad aggiornare le informazioni presenti.
L’obiettivo è quello di una completa visione delle attività del Comitato ed una attiva partecipazione dei Membri ai suoi lavori.
4.2 Struttura
Da Settembre 2003 è accessibile il nuovo sito Internet del COPPEM, progettato dal Segretariato.
L’indirizzo è: http://www.coppem.org e inizialmente si può accedere a tre edizioni, rispettivamente nelle lingue inglese, francese e italiano. L’introduzione di altre lingue potrà essere
estesa successivamente.
Il sito è strutturato nelle seguenti aree:
la Homepage;
l’area COPPEM, che fornisce informazioni sulla nostra Associazione e sulle attività da essa
svolte;
l’area “Partenariato Euromediterraneo”, che offre una selezione di iniziative della Commissione Europea, in particolare sulle politiche, sulle riunioni programmatiche e decisionali, sui
programmi, sui bandi di gara che la Commissione prevede o già ha in corso, con riguardo
alla realizzazione e sviluppo del partenariato euromediterraneo;
l’area “riservata”, uno spazio virtuale che consentirà a tutti i Membri del COPPEM di lavorare insieme via Internet su documenti e progetti condivisi, e di scambiare opinioni e informazioni. Dopo che il sito entrerà in funzione, il Segretariato distribuirà a tutti i Membri interessati una parola chiave di ingresso riservata, per permettere l’accesso selezionato ad ogni
specifica attività;
l’area “ultime notizie”, dove sono consultabili le ultime novità riguardanti sia i programmi
del COPPEM, sia aggiornamenti su iniziative del Partenariato Euromediterraneo;
Infine, un’ area dedicata conterrà il nostro bollettino, il “COPPEM News”, nella edizione italiana, inglese e francese.
Per suggerimenti per il migliore utilizzo del sito, o per maggiori informazioni su di esso, è
possibile contattare il Segretariato (Tel +39 091 6622238 – Fax +39 6622304 – Email [email protected]).
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ASSEMBLEA GENERALE
14 dicembre 2003 | Grand Hotel Villa Politi | Siracusa