2009.06.03 LIBERO DI LEGGERE

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2009.06.03 LIBERO DI LEGGERE
mercoledì 3 giugno 2009
Libero di leggere
laRegioneTicino
32
a cura di Orazio Dotta eVelia Chiesa
L’incipit “Da cinque giorni era cominciato un anno tumultuoso che avrebbe portato l’Italia in guerra.
I giornali di quella mattina raccontavano di un cannoneggiamento delle navi italiane a Durazzo, in Albania”
Per i grandi
Per i piccoli
Non sperate di liberarvi dei libri di Jean-Claude Carrière e
Umberto Eco, Bompiani, p. 271 – Non sperate di liberarvi dei libri,
di Umberto Eco e Jean-Claude Carrière (Bompiani), è un titolo forte,
diretto e eloquente che non vuole suonare come una minaccia, ma è il
risultato della convinzione personale dei due intellettuali citati. Eco e
Carrière, con il loro colloquio colto e piacevole, ci conducono attraverso duemila anni di storia del libro toccando aspetti interessanti anche
per coloro che non sono dei fervidi sostenitori della carta stampata.
La costruzione del testo permette al lettore
di seguire in modo gradevole i ragionamenti, i ricordi, le suggestioni dei due autori
come se stesse seduto al loro stesso tavolo.
“Il libro è come il cucchiaio, il martello, la
ruota, le forbici. Una volta che li hai inventati non puoi fare di meglio”. (Umberto Eco)
Il grande Bum-Bum di Gyong-Sook Goth, Ed. Orecchio Acerbo, da 5 anni – Bum-Bum ama parlottare, chiacchierare senza sosta,
e poi suona la trombetta di notte guardando la luna. È così rumoroso
che zia Ansiolina, con la quale vive, l’ha soprannominato Spaccatimpani. Il fatto è che zia Ansiolina, che non a caso si chiama così, ha un
udito formidabile e sobbalza a qualsiasi rumore.
Un giorno accade che la zia si spaventa talmente da svenire senza più risvegliarsi. Lo choc è
tanto anche per chi legge, ma Bum-Bum non si
perde d’animo e decide di andare nel paese delle sette montagne descritto nel suo libro preferito (Il segreto delle sette montagne, allegato in formato mignon), dove si dice sia nascosta la ricetta per la medicina che guarisce ogni male. BumBum dovrà salire e scendere alte montagne abitate da personaggi bizzarri che gli danno indicazioni dove trovare la ricetta in cambio di favori piccoli ma dal significato importante.
Il mio traditore di Sorj Chalandon, Mondadori, p. 162 –
L’intenso romanzo di Sorj Chalandon, Il mio traditore, ripercorre
trent’anni della travagliata storia irlandese. Una storia fatta di
passioni, di legami forti, di politica e violenza. Il protagonista
della vicenda è Antoine, un liutaio francese, che inizialmente
scopre l’Irlanda attraverso i suoi strumenti e la sua musica e, in
seguito, si fa coinvolgere dalla cordialità della gente fino a diventare un fervido sostenitore della causa dell’Ira. Antoine intreccia
per lunghi anni una profonda amicizia con il leader carismatico
del movimento, Tyrone Meehan, con il quale condivide anni di
lotta. Tutto viene però messo in discussione dalla scoperta che
Tyrone da sempre ha fatto il doppio gioco. Per Antoine la rivelazione è decisamente sconvolgente.
La biblioteca dei morti di Glenn Cooper, Editrice Nord,
p. 439 – La biblioteca dei morti è un thriller denso e intenso che
trasporta il lettore in un viaggio temporale carico di misteri. L’agente speciale dell’Fbi Will Piper, in attesa di pensionamento, si
trova a dover affrontare un serial killer. Un individuo che prima
di uccidere le vittime designate, che non hanno apparenti legami tra loro, gli spedisce una
cartolina con disegnate una bara, una croce e
una data: quella della loro morte. La storia ha
dei legami inquietanti con avvenimenti legati al passato: alla nascita di un bambino, il 7
luglio del 777, i cui gesti avranno conseguenze
importanti, e alla scoperta, nel 1947, di una biblioteca nascosta in una cripta. Un mistero
appassionante e coinvolgente.
La teoria delle nuvole di Stéphane Audeguy, Fazi Editore,
p. 301 – Akira Kumo, il protagonista del romanzo La teoria delle nuvole del francese Stéphane Audeguy, è un anziano e misterioso stilista
giapponese che nella sua casa parigina custodisce una splendida biblioteca dedicata alle nuvole. Kumo, per ordinare l’intera collezione
libraria, decide di assumere una giovane bibliotecaria, Virginie Latour. La giovane donna riuscirà a poco a
poco a conquistare la fiducia del suo datore di lavoro, il quale inizierà a confidarle il
segreto che sta alla base della genealogia
della scienza e della poesia meteorologica.
Un segreto, in parte reale in parte immaginato, a cui hanno partecipato personaggi
che la storia non sempre ha saputo valorizzare, come lo studioso Luke Howard, il
pittore inglese Carmichael o lo scienziato
Richard Abercrombie. Il libro, uscito in
Francia nel 2005, ha vinto cinque prestigiosi premi letterari.
L’equatore delle cose di Rafael Chirbes, Garzanti, p. 397 – Il
quotidiano spagnolo ‘El Pais’ ha definito L’equatore delle cose, il romanzo di Rafael Chirbes pubblicato da Garzanti, “Una disincantata e
sublime radiografia della Spagna contemporanea”. Un affresco che tocca la
crisi della famiglia, la speculazione immobiliare, il commercio del sesso, la
corruzione diffusa nella società e che
prende avvio dalla morte di un ex rivoluzionario, Matias Bertomeu, che ha
vissuto gli anni del franchismo. Alla
sua scomparsa la famiglia, composta
dal fratello Rubén, ricco imprenditore
senza scrupoli, dalla nipote benpensante Silvia, dal marito di quest’ultima,
l’arrogante e conservatore Juan e dall’ambiziosa moglie di Rubén, Monica,
dovrà confrontarsi con il proprio inconfessabile passato.
Io sono Dio di Giorgio Faletti, Baldini Castoldi Dalai, p. 523 –
Dopo Io uccido, Niente di vero tranne gli occhi e Fuori da un Evidente
destino, libri che hanno venduto milioni di copie, Giorgio Faletti torna in libreria con un nuovo thriller dal titolo ‘Io sono Dio’. Un libro
per il quale l’autore ha dichiarato: “Sono soddisfatto di come è venuto,
ma che fatica”. Al centro della narrazione vi è uno spietato killer, che
opera a New York, affetto da un delirio di onnipotenza: si crede Dio.
Un delinquente reduce dal Vietnam e psicologicamente distrutto. A
contrastare la follia del killer scendono
in campo Vivien Light, una giovane
detective del 13 distretto, e Russel
Wade, un fotoreporter con qualche
scheletro nell’armadio. “Io sono Dio…
Da quando aveva aperto gli occhi, quelle tre parole continuavano a risuonare
nella testa del reverendo Michael
McKean come se fossero incise su un nastro che si ripeteva all’infinito”.
Tempesta
perfetta
Gli Stati Uniti nel corso della loro storia sono stati percorsi in lungo e in largo da viaggiatori, scrittori, giornalisti che hanno sentito l’esigenza di raccontarli. Numerose sono le pubblicazioni che attraverso visioni personali contribuiscono a costruire un quadro di un Paese dalle mille opportunità. Una nazione che da sempre attira l’attenzione di chi spera di trovare una nuova occasione di vita. Fatto, del resto, non del tutto sconosciuto da noi, dove sono molte le famiglie che
tra i propri antenati annoverano persone partite in cerca di fortuna e
di riparo. Ancora oggi ai confini americani si presentano migliaia di
persone mosse dallo stesso spirito di un tempo. Quello spirito che produsse ondate migratorie incredibili che portarono in America gli individui più diversi tra loro “dai padri pellegrini che fuggivano dalle
persecuzioni religiose, agli irlandesi che lasciavano le carestie, fino agli
ebrei che scappavano dal nazismo e dal fanatismo”.
Tutti accomunati dal miraggio di una nuova possibilità, di una second life. Uno spirito di vita, una filosofia esistenziale, che gli americani sembrerebbero non aver dimenticato, incamerato com’è nel loro
Dna, nella loro storia e tradizione. Le vicende narrate nel tempo dai
cronisti sembrano vere e proprie fotografie di un paese ricco di occasioni che si possono cogliere al solo patto di crederci fino in fondo.
Uno degli ultimi giornalisti, in ordine temporale, ad aver sentito
l’urgenza di descrivere gli attuali Stati Uniti è Mario Calabresi, recentemente nominato direttore del quotidiano ‘La Stampa’ di Torino. Calabresi ha infatti pubblicato per Mondadori La fortuna non esiste: storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi. Un resoconto di viaggio nato da appunti, incontri e osservazioni raccolte dal
pellegrinaggio americano del suo autore per raccontare la campagna
elettorale di Barack Obama. L’intento era quello di scrivere un libro
che narrasse il percorso politico dell’attuale presidente americano.
Calabresi ha però voluto distanziarsi dalle numerose pubblicazioni al
riguardo, dando un taglio completamente diverso. In questo volume,
che segue il drammatico e intenso Spingendo la notte più in là (Mondadori) nel quale racconta la storia di suo padre, Luigi Calabresi, assassinato nei fatidici anni di piombo, Obama appare solo sullo sfondo,
come un fil rouge sottile che lega le vicende umane messe in primo
piano dal giornalista. Sono storie di persone che hanno raccontato la
loro esistenza e i loro patemi in un’America alle prese con una profonda crisi finanziaria e istituzionale che scompiglia la vita a milioni di
persone. Si tratta del resoconto, scritto con piglio giornalistico, di una
nazione apparentemente allo sbando, di un Paese scosso sino alle sue
fondamenta da una sorta di ‘tempesta perfetta’ che ha gettato nella
miseria e nello scoramento chi ha sempre creduto nelle opportunità
che la nazione offriva. Individui, e qui troviamo il cardine portante
dei vari racconti, che nonostante il tonfo che li ha travolti, cercano, fedeli allo spirito americano di un tempo, di rialzarsi con determinazione e con la consapevolezza che il futuro è nelle mani di chi sa coglierlo e soprattutto governarlo. Persone che, malgrado il disagio che sono
costretti a vivere, cercano una seconda possibilità, e la trovano.
L’America, patria di culture, etnie e religioni tra le più diverse tra
loro, ha cullato per anni quello che fu definito ‘il sogno americano’;
un sogno che ha permesso ai più di conquistarsi uno stile di vita agiato e ricco di occasioni. L’attuale crisi, legata al settore immobiliare,
industriale e finanziario ha repentinamente cambiato lo scenario sociale; uno scenario che ha trascinato molti alla bancarotta costringendoli a vite precarie. Nancy Kapp, promotrice del programma ‘parcheggi sicuri’ per le persone che cadute in miseria sono costrette a vivere in macchina, racconta: «Ci hanno martellato per anni con lo stesso messaggio: ‘Vivete l’American Dream’, fate debiti ma coronate i vostri desideri. Adesso è arrivato il conto e i sogni sono andati in cenere».
I racconti di Calabresi danno voce ai personaggi più disparati trascinando il lettore nelle pieghe più nascoste del vivere quotidiano. Un
vivere fatto di incertezze e profonde delusioni da cui, però, si può risorgere. La fortuna non esiste permette di approfondire un aspetto
umano dell’America moderna che i resoconti giornalistici non mettono nella giusta evidenza e ha il pregio di essere attuale e aggiornato. Il neodirettore della Stampa ci fa incontrare un sindaco, John Fetterman, e una bibliotecaria, Victoria Vargo, che in comune hanno la
voglia di ridare dignità, vita e una nuova esistenza alla popolazione di
Braddock, città nota per la produzione dell’acciaio e decaduta dopo la
chiusura degli stabilimenti. Ci fa conoscere David Williams, ex operaio della Chrysler, che si è reinventato una nuova vita studiando da
massaggiatore e fisioterapista. Ci presenta Tammy Duckworth ridotta, senza gambe, su una sedia a rotelle a seguito dell’abbattimento del
suo elicottero in Iraq. Una persona tenace e di grande forza di spirito
che saprà trovare un nuovo significato alla sua esistenza diventando
il numero due del dipartimento dei veterani di guerra. Ci propone la
storia di Iris e Stephen, due manager della JP Morgan che dopo aver
perso il loro impiego decidono di ridisegnare il loro futuro vendendo
nel mercato americano e europeo sandali cambogiani creati con
pneumatici usati. Ci fa incontrare il Nobel John Forbes Nash, risorto
da un lungo periodo di schizofrenia e paranoia durato venticinque
anni. Un’uscita dal tunnel che lo ha convinto che nella vita ci sia sempre e comunque una possibilità per riprendersi. Questi, e molti altri
personaggi ancora, compongono il quadro «di un mondo che è crollato
ma che trova percorsi inaspettati tra le rovine»: un’umanità alla ricerca continua di un domani sicuro.
Un libro denso di amarezze, di sconfitte, di delusioni e di precarietà
che lascia però largo spazio alla speranza di una resurrezione. Le vite
raccontate da Calabresi sono una sorta di araba fenice moderna che
dimostrano che con la volontà, l’intraprendenza e la voglia di crederci si può trovare una via di scampo. Come dice Tammy: «La verità è
che nella vita puoi scegliere di essere triste e sentirti triste o di essere feliORAZIO DOTTA
ce ed esserlo davvero, sta a te decidere. Ogni giorno».
Viola cambia scuola di Silvia Serrelli e Allegra Agliardi, Ed.
Giralangolo, da 6 anni – Viola viene da lontano. Dopo chilometri e
chilometri in nave, e altrettanti in autobus, un lungo viaggio in aereo,
un tratto in treno, eccola davanti a una nuova casa e alla nuova scuola. Facce, case e vestiti sono tutte cose insolite. E le persone parlano,
parlano, ma lei non capisce una parola.
Viola guardando la sua scuola pensa che
«Non sempre le novità sono piacevoli»,
infatti i compagni la osservano con attenzione, lei si sente piccina piccina e tra
quelle voci rimane annoiata a guardare.
«Porta pazienza Viola, i primi giorni
sono i più difficili, vedrai che quando
meno te lo aspetti avrai un sacco di amici». Dice la mamma. Proprio il giorno
dopo, il banco di Viola è tutto coperto di
sorprese e regalini offerti dai suoi compagni. Una bella accoglienza. Viola la intendeva proprio così!
Rompibot di Anna Lavatelli, Ed. Einaudi Ragazzi, da 9 anni –
A volte la perfezione non è tutto. Di un robot troppo perfetto parla anche l’ultimo libro di Anna Lavatelli, il brillante Rompibot. Da quando
la moglie è morta il professor Leonardis, ingegnere cibernetico, ha
problemi a gestire il figlio Mario, che si sente trascurato. Inventa così
un robot tuttofare (guarda caso si chiama Perfect) a cui affida la cura
e l’educazione di Mario con la speranza di potersi dedicare esclusivamente alle sue ricerche. Troppo comodo! E infatti, stufo di essere sempre tiranneggiato ‘per il suo bene’ fra studio, tempo libero e pasti bilanciati, Mario userà a sua volta l’arma della logica per far capire a
Perfect che anche il padre deve fare il suo dovere. Il professore, costretto da un giorno all’altro nel ruolo di genitore modello, capirà che
oltre alle regole sono necessarie le eccezioni. A Perfect basterà innestargli un piccolo difetto che lo renderà più umano.
Il ragazzo che leggeva Maigret di Francesco Recami, Ed. Sellerio, da 14 anni – Giulio, tredici anni, è appassionato dei gialli di Simenon: ha letto e riletto tutte le sue avventure e in paese è conosciuto
con il soprannome di Maigret. Una mattina di nebbia in attesa della
corriera che lo porta a scuola, gli pare di scorgere qualcosa sull’argine del canale. La sagoma di un uomo si confondeva con quella di
qualcos’altro, che trascinava con sé a fatica. Inizia così un’indagine
tutta sua, fatta di pedinamenti e osservazioni, ma anche di paura e
dubbi. Attorno al ragazzo, che si
muove lento, ama la stufa e i pasti
pesanti non mancano i personaggi
alla Simenon: un cane giallo, un
ubriacone, il guardiano della chiusa, vecchiette ed ex pugili, come da
repertorio. Giulio-Maigret è sì un
investigatore, ma conosce il confine tra realtà e finzione. Quasi un
gioco di specchi. Un libro dentro
un libro.
La porta di Alfredo Stoppa, Ed. Lineadaria, da 15 anni –
Un breve romanzo per ragazzi sulla ricerca dell’identità attraverso il rapporto adulto-bambino. La metafora della
porta che si apre, si chiude o viene abbattuta a calci, dà il senso della crescita, del movimento, degli
entusiasmi; delle vittorie e delle sconfitte di grandi e bambini. Le porte si assomigliano, le troviamo
sempre davanti a noi, le apriamo e le chiudiamo:
bambino e adulto, che sembrano diversi, in realtà
sono uguali, la stessa persona. Sopra, inevitabile,
aleggia sempre una presenza, qualcosa di impalpabile che sovrasta e dà il senso alla nostra esistenza. Qui, nella storia, è data dalla figura di un
gatto, il re dei solitari, che se sale su un albero o
zampetta in un giardino, sempre alla ricerca di un
qualcosa che, di solito è un passo più in là.
Graceling di Kristin Cashore, Ed. De Agostini, da 13 anni – Pagine che scorrono via con leggerezza, un notevole romanzo vestito di
avventura. Katje, la protagonista diciottenne, è una graceling, una
persona nata con un Dono speciale. Contraddistinti da due colori diversi degli occhi, i graceling sono comuni nei Sette Regni in cui è ambientata la storia: c’è chi è abile nel cucinare, chi nel cucire, chi nel
combattere. Katje è un’abile assassina che uccide a mani nude; una
maledizione più che un Dono. Stufa di servire un re avido e violento,
un giorno decide di prendere in mano la sua vita e lascia il Paese. Alla
ricerca di sé stessa e nel tentativo di accettarsi, Katje affronta una prova impossibile che le svela la reale natura del suo Dono. E poi incontra l’amore, scopre il timore dell’altro, la felicità di sentirsi compresa
e accettata. Chiari i messaggi, quasi banali nella loro semplicità. Ma
spesso è nella banalità che si nascondono le emozioni più grandi!