Francia oggi, su il sipario
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Francia oggi, su il sipario
SPETTACOLI 21 Mercoledì 23 marzo 2011 Zalone dice no a De Laurentiis e firma con il suo produttore l Dopo il successo di «Cado dalle nubi» e «Che bella giornata», Luca Medici (al cinema Checco Zalone) e il produttore Pietro Valsecchi hanno firmato un accordo di esclusiva. Lo rende noto lo stesso produttore dopo che si erano sparse voci di disaccordi economici tra i due, di un pressing di Aurelio De Laurentiis per avere Medici nella sua «scuderia». Taodue è pronta al rilancio: Medici è già al lavoro con Gennaro Nunziante nella progettazione del prossimo film, per Natale 2012. CHECCO ZALONE Chiuso l’accordo: nuovo film per Natale 2012 Rock: Peter Frampton domani a Ostuni per Puglia Sounds l Il chitarrista Peter Frampton, figura di primo piano del rock inglese e recente vincitore di un «Grammy Award», l’Oscar della musica, per il suo album «Fingerprints», è il protagonista dell’appuntamento che il Circuito delle musiche d «Puglia Sounds» propone domani sera, giovedì, alle 21 al Teatro Roma di Ostuni, nell’ambito del suo «Thank you mr Churchill tour». Informazioni sul sito internet www.pugliasounds.it. INGLESE Il chitarrista Peter Frampton . ECCE SILVIO I l grido, forse inaspettato, di autori e registi di Silvio Forever. Autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi è: «Non è un film anti- Berlusconi». Questa, in sintesi, la conferenza stampa tutta in difesa da parte dei registi Roberto Faenza e Filippo Macelloni del docu scritto da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella che sarà in sala da venerdì distribuito da Lucky Red. Motivo di questa difesa? Il fatto che il docu tira fuori un’immagine alla fine anche troppo simpatica del premier. Costruito con immagini di repertorio della vita di Silvio Berlusconi, dagli inizi fino ad oggi, questa autobiografia adotta un sistema che forse si è rivelato come un cavallo di Troia per gli ideatori: quello di far parlare principalmente, a parte alcune testimonianze, il solo premier cosa che alla fine non manca anche di affascinare. Lo hanno riconosciuto gli stessi Rizzo e Stella (autori de La casta) come da Faenza. Dice quest’ultimo: «Questo film forse disturberà la sinistra che si aspettava che lo avremmo attaccato. Noi volevamo solo fare un film su uno strepitoso personaggio che con la sua magia ha un rapporto incredibile con la pancia degli italiani come nessun altro». Nel documentario c'è quasi tutta la vita del premier attraverso le sue dichiarazioni (a volte lette da Neri Marcorè che imita perfettamente la voce di Berlusconi) e immagini di repertorio già note. Si va dal premier bambino alla prese con la sua capacità imprenditoriale confermata dai compagni di scuola, da Berlusconi alla Sorbona per studiare che va vivere a casa di una striptease, cosa che fa sì che il padre lo riporti a Milano. DA OGGI MOBILITAZIONE E PROTESTE IN MEZZA ITALIA Tutti in piazza contro i tagli alla cultura Arriva il film su Berlusconi «Non è contro» Accuse di censura e smentite Poi c'è la sua amicizia con Craxi, le sue ripetute dichiarazioni di essere l’uomo più perseguitato del mondo, la sua capacita di barzellettiere e di cantante, la sua disinvoltura con i potenti, il suo ottimismo («Ogni mattina mi sveglio e mi dico alla specchio che mi piaccio molto»). C'è poi la sua discesa in campo in politica, il suo rapporto difficile con Bossi, le sue gaffe istituzionali, il divorzio con Veronica Lario, insomma tutto il suo percorso privato e politico fino alla scandalo Ruby. In coda, infine, anche molte immagini di tv estere con servizi che mettono in ridicolo il nostro premier. «Volevamo solo raccontare una persona nel bene e nel male - dice Stella – perchè resta comunque una delle persone più famose nel mondo al di là dell’aspetto politico. Non volevamo massaggiare nessuno, né Berlusconi, A RISCHIO I TEATRI DI PUGLIA La Regione si mobilita; a Roma pullman anche da Bari SILVIO FOREVER Il film da venerdì né l’anti-berlusconismo. Io non sono suo nemico». Siamo comunque «in un Paese diviso in due e così volevamo uscire da questo schema facendo un lavoro giornalistico. Certo - dice Rizzo – questo non è un film militante, non scabroso, ma solo un’autobiografia di un personaggio per certi versi da commedia dell’arte». Ma ieri c’è stata anche una polemica giornalistica sul nuovo film. «Non c'è nessuno alla conferenza stampa delle tv Mediaset, e anche il Tg3, mi dicono, non ne vuole parlare», ha detto Roberto Faenza, spiegando anche che il trailer è stato censurato. Immediata replica del direttore del Tg 3 Bianca Berlinguer: «Guardi più spesso il Tg3», ha replicato, spiegando che «sono stati dedicati ben due servizi nell’edizione principale». [Francesco Gallo] L’attrice furiosa dopo le foto «galeotte» con Pier Giorgio Bellocchio Ambra: «Posso ancora guardare. negli occhi il mio Francesco Renga» AMBRA Foto da paparazzi Non solo gossip o una paparazzata: le foto di Ambra Angiolini e Pier Giorgio Bellocchio pubblicate dal settimanale «Chi» diretto da Alfonso Signorini sono diventate un misto tra un «feuilleton» e un «caso politico». «Non sono tenuta a dare spiegazioni a nessuno, se non al mio compagno che le ha già avute. Devo solo poter guardare Francesco negli occhi, e io lo posso guardare», ha detto Ambra a «Vanity Fair», nella prima intervista dopo la bufera. Il cantante, pochi giorni fa, alla prima bresciana del suo tour, aveva anche dedicato la canzone «Stai con me» alla sua compagna difendendo il loro amore dagli «sciacalli». «Ti trovi sbattuta in copertina e l’insinuazione che hai una storia con un altro – ha spiegato Ambra -. Che non è il tuo compagno e padre dei tuoi figli. Strumentalizzare una paparazzata senza chiederti a chi fai male è mancanza, perlomeno, di stile. Se le foto fossero state pubblicate con ironia, l'avrei sopportato. Mi disgusta l’articolo che le accompagna. Lo squallido verbale della mia presunta angoscia per lasciar intendere l’incandescenza di un contenuto che non c'era. Io ho sempre messo in primo piano l’equilibrio della mia famiglia, non ho bisogno di copertine». «Le foto pubblicate sul giornale rappresentano uno scoop e le ripubblicherei di nuovo domani mattina – ha replicato Signorini -. “Chi” non è il National Geographic, nè Famiglia Cristiana». ANCHE IN PUGLIA «FACE À FACE» APPUNTAMENTI CON LA NUOVA DRAMMATURGIA: DOPO KOREJA A LECCE IL 13 APRILE AL KISMET DI BARI Francia oggi, su il sipario di OSVALDO SCORRANO L’ onda lunga della nuova drammaturgia francese provocata dalla rassegna «Face à face – Parole di Francia per scene d’Italia», giunta alla sua quinta edizione, è arrivata anche in Puglia e ha lambito Bari e Lecce, entrambe coinvolte, assieme a Milano, Roma, Firenze, Bologna, Napoli, Palermo, nel grandioso progetto che si avvale di un centinaio di artisti (tra attori e registi) e 30 testi scritti da 24 diversi autori francesi. I Cantieri Teatrali Koreja di Lecce hanno ospitato Ahmed il filosofo di Alain Badiou per la traduzione di Gioia Costa, la regia di Alessandra Crocco e Giovanni Del Monte, con interpreti alcuni studenti dell’Università del Salento. Il testo è una farsa in ventidue brevi scene nella quale il lessico cambia ritmo, colore, carattere. I personaggi sono definiti dal linguaggio che ognuno di loro adotta come stile di vita e che rappresenta il personale modo di stare al mondo. C’è chi è padrone dei segreti della sintassi, come Ahmed che parla il francese con più raffinatezza di coloro che lo possiedono per nascita e per cultura; chi, come Moustache, ha un linguaggio grossolano come le sue idee e chi, come Fenda, nutre ogni sua frase di immagini lussureggianti, metafore impreviste e e acrobazie vittoriose. Unico libero, coraggioso e sincero, quello di Fenda è il solo capace di tenere testa al virtuosismo di Ahmed. Il 13 aprile al Teatro Kismet di Bari verrà rappresentato Il paese lontano di Jean-Luc Lagarce, tradotto dal gruppo di studio «Tradurre per la scena» con la supervisione di Ida Porfido del Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze e Mediterranee dell’Università di Bari. La regia sarà curata da Roberto Corradino, anche interprete con Teresa Ludovico, Augusto Masiello. Considerato il capolavoro di Lagarce, Il paese lontano è la storia di Louis , che alla vigilia dei suoi 40 anni, dopo un lungo tempo di assenza ritorna al suo paese per annunciare ai parenti la sua morte imminente. Un viaggio metafisico con un addio imperfetto, perché il protagonista non riuscirà a dare la notizia, ma è anche un affresco corale , tra vecchio e nuovo mondo, tradizione e contemporaneità, tra sentimenti puri e cose non dette, sul senso ultimo e il mistero dell’esistenza. IL REGISTA Roberto Corradino, dirigerà al Kismet di «Il paese lontano» di Lagarce S i parte con il mondo della danza a Montecitorio e si va avanti, tra lo sciopero dei sindacati e la serrata dei teatri romani, fino a lunedì con eventi nei cinema, musei, auditorium e luoghi d’arte di tutta Italia. Il mondo della cultura e dello spettacolo torna in piazza a protestare contro una «crisi senza precedenti», contro quel «Divieto alla cultura» che campeggia nei manifesti delle tre Giornate Nazionali per la Cultura e lo Spettacolo, presentate ieri e cresciute fino a diventare un’intera settimana di manifestazioni. Questa volta l’appello è rivolto ai cittadini, perchè la reazione «deve partire anche dal basso». Promosse da Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e Fai, con l’adesione trasversale di decine di enti e istituzioni pubbliche e private, da La Scala di Milano all’Accademia di Santa Cecilia, la manifestazione sarà prima di tutto una grande campagna informativa. L’obbiettivo, spiega Paolo Protti, presidente dell’Agis, «far capire che in pericolo non è solo l’offerta culturale, ma la forza occupazionale e il mondo della produzione intero». A fronte di un calo del 30% di investimenti pubblici in cinque anni e di un Fus ridotto ai minimi storici, si legge nei dati degli organizzatori, a rischiare la chiusura ci sono anche Cinecittà Luce, il Petruzzelli di Bari, la Biblioteca Nazionale di Firenze e soffrono fortemente il Festival Letterature di Mantova o la Mostra del Cinema di Venezia. Moltissime le adesioni in Puglia, da dove partono pullman questa notte alle 4 dalla stazione di Bari: a bordo i dipendenti e i collaboratori del Tpp + Teatri Abitati e Kismet, Koreja, Casa di Pulcinella, Cerchio di Gesso, Bottega degli Apocrifi, CREST, ResExtensa, Burattini al chiaro di luna, Primo teatro, Teatro le Forche. Venerdì 25 per lo sciopero nazionale a rischio molti spettacoli tra cui Il malato immaginario con Gabriele Lavia al Petruzzelli. Domenica 27 si terrà una grande manifestazione a Bari. «I tagli alla cultura e all’istruzione traducono in pratica un’idea molto ostentata dal governo Berlusconi: quella della “cultura che non dà da mangiare” e della scuola pubblica che indottrina. Noi non possiamo accettare i tagli alla cultura messi in atto dal governo, perchè minacciano la libertà e l’autonomia delle persone, negano dignità e futuro», ha detto Nichi Vendola. La Regione Puglia aderisce, insieme con l’intero sistema culturale pugliese, alla mobilitazione: lo ha reso noto l’assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, spiegando che i circa due milioni di tagli comporteranno per i soggetti artistici pugliesi, e presumibilmente altri 3 milioni in meno per quanto riguarda la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli. Ad esempio, i due Teatri Stabili privati Kismet e Koreja, il Festival della Valle d’Itria, la Fondazione Petruzzelli, il Consorzio Teatro Pubblico Pugliese rischiano letteralmente il collasso». E ancora: «Appare assurdo e barbarico che mentre una virtuosa Regione del Sud mette fondi su un sistema dello spettacolo di indubbia qualità, destinando ad esso anche risorse europee dell’Obiettivo Convergenza – afferma Godelli - lo Stato vanifichi gli sforzi mettendo in ginocchio d’un solo colpo l’intero sistema». La Regione Puglia - sottolinea Silvia Godelli - ha costruito negli ultimi anni un «sistema della cultura» e il «distretto della creatività». Ora tutto è a rischio. SCIOPERO IN SALA Salta la prima di Lavia al Petruzzelli. Godelli: «Puglia senza fondi»