Protocollo di accoglienza

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Protocollo di accoglienza
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “NICOLUCCI – REGGIO”
Via Pirandello, 7 – 03036 ISOLA DEL LIRI (FR)
Cod. fiscale 91026710607 – Cod. Istituto FRIS02600D
Tel. 0776/808359 telefax 0776/807320 http://www.ipsia.fr.it
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-mail: [email protected] - [email protected]
SEDI ASSOCIATE:
I.T.Industriale
.T.Industriale “Reggio” – ISOLA DEL LIRI – Via Pirandello, 7 – Cod. Istituto FRTF026012
I.P.I. Artigianato “G. Nicolucci” – ISOLA DEL LIRI – Via Pirandello, 7 -Cod. Istituto FRRI
RI026015
I.P.I. Artigianato – Corso Serale – ISOLA DEL LIRI – Via Pirandello, 7 - Cod. Istituto FRRI01651X
I.P. Artigianato S.S. “G. Nicolucci” di SORA, Via M. Lucarelli tel. 0776831795 - Cod. Istituto FRRI026026
FRRI0
I.T.A.S. di SORA, Via Trieste, 4 – Tel. 0776831282 . Cod. Istituto FRTE026017
I.T. Industriale – Settore Tecnologico -Monte San Giov. Campano – Via Pozzo San Paolo - Cod. Istituto FRTF026023
FRTF0
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI
A
CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
A. S. 2015/2016
INDICE
PREMESSA
3
IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
4
DESTINATARI
Definizione di Bisogno Educativo Speciale
Risorse umane
4
4
5
ORGANI COLLEGIALI
5
Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)
5
Compiti e funzioni del GLI
Compiti e funzioni del Consiglio di classe
Compiti e funzioni del Collegio dei docenti
5
5
5
RISORSE STRUMENTALI
5
MODALITA D’INTERVENTO
6
ALUNNI CON DISABILITA’
6
ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
8
ALUNNI CON DSA
Redazione del PDP
Contenuti del PDP
8
8
9
ALUNNI CON ALTRI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
9
1
Individuazione
Predisposizione del Piano di Studi Personalizzato (PSP)
9
9
ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O
CULTURALE
10
FORMAZIONE
10
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
10
TABELLA
11
MODULISTICA
Scheda rilevazione alunni BES individuale
Scheda rilevazione alunni BES di classe
Richiesta assegnazione insegnante di sostegno e liberatoria
Scheda comunicazione programmazione differenziata
Modello accettazione PEI
Modello PEI
Modello PDP per DSA
Modello PDP per ADHD
Modello PDP per svantaggio socio-culturale
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PREMESSA
Una scuola davvero inclusiva è una scuola che accoglie, che non separa ma valorizza le diversità. È una
scuola che si sente comunità, con un sistema di valori in cui si riconosce e per i quali si impegna. Gli
alunni, membri attivi della comunità, condividono la responsabilità di controllare e regolare i
comportamenti. Gli insegnanti definiscono i loro rapporti in termini di “comunità professionale”.
Inclusiva è la scuola che promuove la collaborazione tra gli alunni, l’empatia, l’autostima, la
valorizzazione di sé e dell’altro , la motivazione all’apprendimento e curiosità.
Una scuola che accoglie gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (alunni con disabilità e alunni con
Disturbi Specifici di Apprendimento), opera in modo che essi siano parte integrante del contesto
scolastico, assieme agli altri alunni, alla pari degli altri alunni, senza discriminazione alcuna,
assicurando a tutti il diritto allo studio e al successo scolastico. In tale prospettiva, è necessario da parte
della scuola non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della realtà personale, umana,
sociale e familiare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali ma anche e soprattutto un impegno di
promozione della loro formazione attraverso la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica
personalizzata, sia negli obiettivi di apprendimento, sia nei percorsi formativi che nelle strategie
didattiche. E’ necessario che la scuola “riconosca” le reali capacità cognitive del singolo alunno, i suoi
punti di forza, le sue potenzialità e su essi progetti cammini di lavoro: il Piano Educativo
Individualizzato, “Progetto di vita” per gli alunni con disabilità e il Piano Didattico Personalizzato per
gli alunni con DSA.
E’ fondamentale che gli alunni avvertano questo riconoscimento e si sentano aiutati nel loro impegno di
autorealizzazione personale.
Quando ciò non è adeguatamente riconosciuto, considerato e trattato in ambito scolastico, causa anche
ricadute sugli aspetti emotivi, di costruzione dell’identità, della stima di sé, delle relazioni con i pari.
IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
E’ un documento deliberato dal Collegio dei Docenti e annesso al POF dell’Istituto; contiene principi,
criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni con
Bisogni Educativi Speciali; definisce i compiti ed i ruoli delle figure coinvolte all’interno e all’esterno
dell’istruzione scolastica; traccia le diverse fasi dell’accoglienza; indica le attività di facilitazione e quali
provvedimenti dispensativi e compensativi adottare nei confronti degli alunni con Disturbi Specifici di
Apprendimento (DSA).
Il Protocollo di Accoglienza delinea inoltre prassi condivise di carattere:
•amministrative e burocratiche (acquisizione della documentazione necessaria e verifica della
completezza del fascicolo personale degli alunni);
•comunicative e relazionali (prima conoscenza dell’alunno e accoglienza all’interno della nuova
scuola);
•educative–didattiche (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’equipe pedagogica e
didattica);
•sociali (rapporti e collaborazione della scuola con la famiglia e il territorio).
Esso costituisce un vero e proprio strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisitato
periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate.
L’adozione del Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni
normative per gli alunni con disabilità contenute nella Legge Quadro n.104/92 e successivi decreti
applicativi e la Legge Quadro 170/2010 relativa agli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento
(DSA).
A tal fine si intende:
Creare un ambiente accogliente e supportivo; sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del
curricolo, sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola;
promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;
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centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno;
favorire l’acquisizione di competenze collaborative;
promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le
componenti della comunità educante.
Obiettivo principale è la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione
sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali.
DESTINATARI
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni Educativi
Speciali comprendenti:
- alunni con disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
- alunni con disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003);
- alunni con svantaggio socio-economico; svantaggio linguistico e/o culturale.
Definizione di Bisogno Educativo Speciale
Bisogno: situazione di dipendenza (interdipendenza) dell’alunno dai sistemi SOCIETÀ, CULTURA,
COMUNITÀ.
Educativo: bisogno che interviene all'interno della RELAZIONE EDUCATIVA.
Speciale: bisogno che richiede attenzioni, strumenti e strategie particolari, speciali appunto, perché
la relazione educativa funzioni e gli apprendimenti siano favoriti.
I BES sono bisogni “rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata
risposta”.
Un bisogno educativo speciale, dunque, è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di
vita dell’educazione e/o apprenditivi. Si manifesta in un funzionamento problematico, anche per il
soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale; necessita di un piano educativo individualizzato
o personalizzato.
La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, facendo riferimento al modello diagnostico ICF
(International Classification of Functioning) dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in
una prospettiva bio-psico-sociale, ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi,
può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata
risposta”.
Risorse umane
1. Dirigente Scolastico
2. Funzione Strumentale integrazione alunni con BES
3. Docenti per le attività di sostegno
4. Coordinatori di classe
5. Personale ATA
6. Assistenti/Educatori
ORGANI COLLEGIALI
Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)
Il nostro Istituto ha istituito il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) al fine di realizzare appieno il
diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà, come stabilito dalla D.M. 27
dicembre 2012 e dalla L.53/2003, attraverso la programmazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione”.
Compiti e funzioni del GLI
1. Rilevazione dei BES, monitoraggio e valutazione
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2. Raccolta e documentazione degli interventi educativo – didattici
3. Consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e metodologie di gestione delle classi
4. Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai GLHO
5. Elaborazione di un Piano Annuale per l’Inclusione
6. Interfaccia con CTS e servizi sociali e sanitari territoriali per attività di formazione, tutoraggio ecc.
Compiti e funzioni del Consiglio di classe
1. Individuazione/personalizzazione: Il Consiglio di Classe ha il compito di indicare in quali casi sia
opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure
compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, e sulla base
dell’eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia.
2. Coordinamento con il GLI
3. Comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti
4. Predisposizione di Piani Personalizzati e/o Individualizzati, progettazione didattico-educativa
coordinata calibrata sui livelli minimi Ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di
intervento più idonee ed i criteri di valutazione degli apprendimenti con le relative tempistiche per tutti
gli alunni individuati in situazione di svantaggio scolastico, tranne nei casi di disabilità.
Compiti e funzioni del Collegio dei docenti
- Discute e delibera il piano annuale per l’inclusione.
- All’inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi proposti dal GLI da perseguire e le
attività da porre in essere che confluiranno nel piano annuale di inclusione.
- Al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.
RISORSE STRUMENTALI
Nell’arco degli anni la scuola si è dotata di attrezzature e ausili informatici specifici che possano
rispondere in modo adeguato ai bisogni speciali dei nostri alunni come:
• lavagna interattiva multimediale
• tastiera facilitata
• sintesi vocale
• software didattici specifici
MODALITA’ D’INTERVENTO
1. Piano Educativo Individualizzato (PEI) ad opera del GLH operativo per gli alunni con disabilità
certificata.
2. Piano Didattico Personalizzato (PDP) ad opera del Consiglio di classe per gli alunni con DSA
3. Negli altri casi si redigono progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le
competenze in uscita.
ALUNNI CON DISABILITA’
L’istituto accoglie gli alunni disabili organizzando le attività didattiche ed educative attraverso il
supporto dei docenti specializzati, degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, di tutto il
personale docente ed Ata. La scuola, inoltre, nomina Gruppi di Lavoro per l’handicap con compiti e
funzioni specifiche per facilitare l’integrazione degli alunni diversamente abili e coordinare le procedure
e/o problematiche presenti per ogni alunno.
Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo (GLHO)
Per ogni alunno diversamente abile, all’inizio dell’anno scolastico, viene costituita un’equipe di lavoro
composta dal Dirigente o un suo delegato, da almeno un rappresentante dei docenti di classe, dal
docente specializzato sul sostegno, dall’assistente educatore eventualmente presente, dagli operatori
dalla Asl che si occupano del caso (l’Unità Multidisciplinare di cui all’art. 3 del DPR 24 febbraio 1994),
dai genitori e da qualunque altra figura significativa che operi nei confronti dell’alunno.
Per esercitare le sue funzioni di competenza, il gruppo:
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elabora il Profilo Dinamico Funzionale (da effettuarsi ogni nuovo ciclo scolastico);
elabora il Piano Educativo Individualizzato o almeno individua e coordina le “linee di fondo” del PEI;
verifica in itinere i risultati e, se necessario, modifica il PEI e/o il PDF.
Il GLH Operativo si riunisce almeno due volte l’anno. Le riunioni sono puntualmente verbalizzate dal
docente specializzato.
Referente per le attività di sostegno o Docente incaricato di funzione Strumentale BES
Funzioni svolte:
Interazione con la rete dei servizi interistituzionali coinvolte nel processo di integrazione
dell’alunno disabile: famiglia, docenti curricolari, figure specialistiche delle strutture pubbliche
e Amministrazione Comunale.
definizione, in accordo con il Dirigente scolastico, dell’orario didattico.
cura dei rapporti con la Asl di riferimento;
coordinamento e supporto metodologico - didattico docenti specializzati;
coordinamento azioni del GLHI
raccordo con l’equipe multidisciplinare e coordinamento gruppi operativi finalizzati
all’integrazione scolastica (GLHO)
cura dei rapporti con il CTS per il reperimento l’uso di strumentazioni per disabili
Docente di sostegno
Funzioni svolte:
partecipa al GLHO, redige il verbale delle riunioni, predispone e tiene aggiornata la
documentazione;
redige, dopo un congruo periodo di osservazione, il PEI;
redige congiuntamente con i referenti della Asl, la famiglia e il C.d.C. il Profilo Dinamico
Funzionale (PDF);
accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone l’integrazione;
cura gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe;
cura i rapporti con la famiglia e gli esperti ASL;
partecipa al GLI in forma estesa cooperando per un miglioramento costante del servizio;
compila ed aggiorna periodicamente il registro per le attività di sostegno;
alla fine dell’anno scolastico riferisce il suo operato ed i risultati del percorso svolto in una
relazione finale.
Docente curricolare:
Funzioni svolte:
accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone l’integrazione;
partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata;
partecipa al GLHO;
collabora alla formulazione del PEI e successivamente predispone interventi personalizzati e
consegne calibrate per l’alunno con disabilità soprattutto quando non è presente il docente
specializzato.
Collaboratori scolastici
Funzioni svolte:
aiuta l’alunno negli spostamenti interni all’edificio scolastico e assiste l’alunno relativamente ai
bisogni primari.
Famiglia
Funzioni svolte in collaborazione con la scuola:
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mantiene i contatti con gli specialisti che seguono l’alunno ed aggiorna tempestivamente la
scuola informandola e consegnando la documentazione richiesta;
sottoscrive il PEI e collabora alla sua realizzazione;
partecipa alla stesura finale del PDF e lo sottoscrive.
Scelte metodologiche e didattiche
All’interno delle varie classi con alunni con disabilità si adottano strategie e metodologie favorenti
l’inclusione e il lavoro di gruppo come l’apprendimento cooperativo e il tutoring, le attività di tipo
laboratoriale, le lezioni differite. Per programmare gli interventi didattici in base alle esigenze degli
alunni si adotta, ove possibile, una programmazione per aree disciplinari.
-Verifica e valutazione: gli studenti diversamente abili sono valutati in base al PEI.
Il PEI può essere: - curricolare o globalmente riconducibile alla programmazione oppure totalmente
differenziato. Le verifiche, orali e scritte, concordate con i docenti curriculari, possono essere
equipollenti e/o prevedere tempi più lunghi di attuazione.
-Individualizzazione/Personalizzazione dei percorsi d’apprendimento
Nella programmazione educativa individualizzata/personalizzata si promuoveranno itinerari che
sollecitino l’autonomia personale, sociale e didattica, limitando quanto possibile la dipendenza
dell’alunno dal docente per le attività di sostegno.
Nel caso di adozione di programmazione differenziata si svilupperanno tutti i raccordi possibili con la
programmazione della classe in modo da favorire l’inclusione dell’alunno.
-Continuità educativo-didattica.
L’istituto considera la continuità educativo-didattica come fattore facilitante il processo di
apprendimento dell’alunno con disabilità e per questo si creano le condizioni, affinché il docente per le
attività di sostegno assegnato ad una classe permanga, per quanto possibile, anche negli anni successivi.
ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
1) Alunni con DSA (Legge 170 dell’ 8 ottobre 2010 e al D.M. 12 luglio 2011)
Nei Disturbi Specifici di apprendimento, di solito identificati con l’acronimo DSA, rientrano:
Dislessia, Disortografia e Disgrafia, Discalculia.
Nella Legge 170, 8 ottobre 2010 (“Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in
ambito scolastico”), all’art. 1, viene data una definizione con valore legislativo ai Disturbi Specifici di
apprendimento, ripresa dalle Linee Guida sui DSA (Linee Guida per il diritto alla studio degli alunni e
degli studenti con “Disturbi Specifici di apprendimento”) allegate al D. M. 12 luglio 2012.
Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento
intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici.
Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:
• dislessia: disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo);
• disortografia: disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza
ortografica);
• disgrafia: disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria);
• discalculia: disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e
operare con i numeri).
La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica
individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio introducendo
strumenti compensativi e misure dispensative e la stesura di un Piano Didattico Personalizzato.
• Redazione del PDP
Quando trattiamo del PDP possiamo parlare sia di personalizzazione che di individualizzazione
dell'apprendimento, in quanto metodologie, tempi e strumenti devono essere diversificati ma non gli
obiettivi (a differenza di quanto avviene nel PEI per studenti con disabilità). La difficoltà per i ragazzi
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con DSA non è nella capacità cognitiva di apprendere ma nell’abilità di saper accedere alla conoscenza
attraverso i “normali” canali o strumenti.
Il PDP è un contratto tra famiglia, scuola e istituzioni socio-sanitarie, per organizzare un percorso mirato
nel quale vengono soprattutto definiti gli strumenti compensativi e dispensativi che aiutano alla
realizzazione del successo scolastico degli studenti con DSA. Per ciascuna materia devono infatti essere
individuati gli strumenti dispensativi e compensativi più efficaci per consentire allo studente il
raggiungimento degli obiettivi alla pari dei compagni.
Il PDP viene redatto dal consiglio di classe una volta acquisita la diagnosi specialistica e dopo aver
ascoltato la famiglia e, laddove è necessario, gli specialisti, in un’ottica di dialogo e di rispetto delle
diverse competenze e specificità.
Il PDP deve essere redatto all’inizio di ogni anno scolastico, entro la fine del mese di novembre, per gli
studenti con già in atto un percorso, o su segnalazione della famiglia laddove si inizia un rapporto nuovo
con l’istituzione scolastica.
Il percorso prevede quindi:
1- la consegna della diagnosi alla segreteria didattica dell’Istituto da parte della famiglia;
2- un incontro conoscitivo tra il coordinatore di classe, la famiglia, il Dirigente Scolastico o il
referente DSA per raccogliere tutte le informazioni;
3- un incontro fra i docenti per predisporre il PDP su apposito modello predisposto dall’Istituto con le
proprie osservazioni, gli strumenti compensativi e dispensativi che intendono adottare e le modalità di
verifica e valutazione che metteranno in atto;
4- la stesura finale;
5- la sottoscrizione del documento da parte dei docenti e dei genitori dello studente;
6- la consegna del PDP al Dirigente Scolastico e firma;
7- la consegna di una copia alla famiglia (patto di corresponsabilità).
• Contenuti del PDP
a. i dati generali con l’analisi della situazione dell’alunno;
b. il livello delle competenze raggiunte nelle diverse aree disciplinari;
c. gli obiettivi e i contenuti d’apprendimento previsti per l’anno scolastico e la metodologia con le
misure compensativi e dispensative;
d. le modalità di verifica con le misure compensative e dispensative;
e. la valutazione in itinere e finale con le indicazioni sul come viene effettuata;
f. i rapporti con la famiglia, con particolare riferimento alla parte dei compiti da svolgere a casa.
Nella progettazione sono presenti le modalità degli accordi tra scuola e famiglia. In particolar modo:
- modalità con cui vengono assegnati i compiti da svolgere a casa;
- quantità dei compiti assegnati;
- scadenze con cui i compiti devono essere consegnati, evitando, soprattutto quando ci sono verifiche,
sovrapposizioni o sovraccarichi;
- modalità di presentazione e di esecuzione dei compiti.
2) Alunni con altri disturbi evolutivi specifici
Gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nella categorie stabilite dalla Legge 104/92 possono
usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla Legge 170/2010.
Rientrano in questa categoria ad esempio gli alunni con:
-deficit del linguaggio;
-deficit delle abilità non verbali;
-deficit nella coordinazione motoria;
-deficit dell’attenzione e iperattività (in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico);
-funzionamento cognitivo limite;
-disturbo dello spettro autistico lieve( qualora non previsto dalla legge 104) ecc.
8
•
Individuazione
Il Consiglio di classe prende in esame la documentazione clinica e/o la certificazione presentata dalla
famiglia.
Il Consiglio di classe, qualora ravvisi difficoltà nel percorso scolastico dell’alunno che possono essere
riconducibili a disturbi evolutivi specifici, informa la famiglia.
•
Predisposizione del Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Il Consiglio di classe predispone gli interventi di inclusione assumendosi la responsabilità pedagogicodidattica. Possono essere previste misure compensative e dispensative, nonché progettazioni e strategie
didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Il coordinatore di
classe può chiedere la consulenza del GLI.
La famiglia collabora alla stesura del PSP assumendo la corresponsabilità del progetto educativo.
Il CdC delibera l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato.
ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O
CULTURALE
1) Area dello svantaggio socioeconomico e culturale
2) Area dello svantaggio linguistico e culturale.
Tali tipologie di Bes, fermo restando le procedure descritte precedentemente, dovranno essere
individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi
sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.
Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio.
FORMAZIONE
Considerata la sempre maggiore complessità emergente nelle nostre classi, che vede l’intreccio dei temi
legati alla disabilità, ai disturbi evolutivi con quelli dello svantaggio culturale e sociale, si fa sempre più
urgente l’esigenza di adottare una didattica corrispondente alle esigenze dei nuovi contesti. Il nostro
Istituto, pertanto, propone l’attivazione e la partecipazione ad attività di formazione riguardanti:
-I disturbi specifici di apprendimento;
-Lo svantaggio socio- culturale;
-La didattica inclusiva.
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
Legge 517/77
Legge 104/92
Legge 503/2003
Legge 170/2010
D.M. 27 dicembre 2012
C.M. n.8 del 6 marzo 2013
Nota ministeriale 22/11/2013
Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA
C.M. n.2 dell’8 gennaio 2010
C.M. n.24 del 1/3/2006
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TABELLA RIASSUNTIVA DELLE TIPOLOGIE DI BES
Tipologia Bisogni speciali
Legge di riferimento Documento di avvio Documento scolastico
procedure
da redigere
BES
Disabilità
legge 104/1992
Verbale accertamento P.E.I. .a carico del docente di
sostegno con collaborazione
disabilità
del consiglio di classe
DSA (dislessia, disgrafia
discalculia, disprassia)
legge 170/2010
DIAGNOSI ASL o enti P.D.P a carico del consiglio di
accreditati
classe
Disturbi del linguaggio, delle Direttiva ministeriale Diagnosi ASL o enti
BES del 27 dicembre accreditati
abilità non verbali
2012 / C.M. n.8 del 6
della coordinazione motoria marzo 2013 / Nota
ministeriale
(disprassici),
22/11/2013
dell’attenzione,
P.D.P (facoltativo) a carico del
consiglio di classe
dell’iperattività (ADHD) ,
disturbi aspecifici
Svantaggio linguistico
culturale: studenti stranieri
neo arrivati in Italia o
studenti stranieri con
difficoltà linguistiche
Direttiva ministeriale Iscrizione neo arrivato P.D.P (facoltativo) a carico del
BES del 27 dicembre
consiglio di classe
2012 / C.M. n.8 del 6 Test linguistico
marzo 2013 / Nota LIVELLO A1 /A2
ministeriale
22/11/2013
Documentazioni
Direttiva ministeriale soggetti:assistenti
BES del 27 dicembre sociali, psicologi delle
2012 / C.M. n.8 del 6 Asl, tribunali dei
Svantaggio socio economico
marzo 2013 / Nota
minori, ben fondate
ministeriale
considerazioni
psicopedagogiche e
22/11/2013
didattiche.
P.D.P (facoltativo) a carico del
consiglio di classe . Tale
documento va predisposto se
tale svantaggio compromette
l’apprendimento dello
studente
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