ATTACHMENT 2 Chiara Guidelli CLIL – Corso metodologico di

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ATTACHMENT 2 Chiara Guidelli CLIL – Corso metodologico di
ATTACHMENT 2
Chiara Guidelli
CLIL – Corso metodologico di Modena
My CLIL experience
Report – 10December 2015
Teaching materials
Philosophy
Unit 1 – German idealism and its main characters1
18 September – 16 October 2015
1
I didn’t include the two PPT presentations mentioned in the teaching plan, for reasons of lenght.
1
History, culture and philosophy in the 17th and 18th century
Put into each column important items. You can add short descriptions (L1 or L2)
History
(events, social and political changes)
Culture
(aspects, important ideas, movements)
Philosophy
(philosophers, philosophical currents,
philosophical issues)
2
History, culture and philosophy at the beginning of 19th century
Put into each column important items. You can add short descriptions (L1 or L2)
History
(events, social and political changes)
Culture
(aspects, important ideas, movements)
Philosophy
(philosophers, philosophical currents,
philosophical issues)
3
The legacy of the past
What is different? What is common?
Put the single features in the right space.
18th century
19th century
4
Romanticism and Idealism: the idea of the Absolute/Infinite
ABSOLUTE
INFINITE
5
Infinito e finito nel romanticismo
testi
(Fonnesu, Vegetti, Le ragioni della filosofia, vol.3, Le Monnier)
Goethe
Natura! Noi siamo da essa circondati e avvinti, senza potere da essa uscire e senza poter
entrare in essa più profondamente. Non invitati e non avvertiti, essa ci prende nel giro della
sua danza e ci attrae nel vortice, finchè, stanchi, cadiamo nelle sue braccia. - Essa crea
eternamente nuove forze: ciò che è ora non era ancora, ciò che era non torna, tutto è nuovo, e
nondimeno è sempre antico (dal frammento LaNatura)
Hölderlin
Ma tu ancora risplendi o sole del cielo e tu ancora sei verde o santa terra, ancora scorrono i
fiumi verso il mare e nel meriggio frusciano gli alberi ombrosi.
Il canto voluttuoso della primavera invita al sonno i miei pensieri mortali. La pienezza del
mondo vibrante di vita nutre e sazia di ebbrezza il mio povero essere.
O natura santa! Io non so cosa mi avvenga quando alzo i miei occhi dinnanzi alla tua bellezza,
ma tutta la gioia del cielo è nelle lacrime che piango innanzi a te, come l'amante alla presenza
dell'amata.
Tutto il mio essere ammutolisce e si tende, quando il soffio delicato dell'aria gioca sul mio
petto. Perduto nell'azzurro sconfinato, io volgo spesso il mio sguardo in alto, verso l'etere e in
basso nel sacro mare ed è come se uno spirito affine mi aprisse le braccia, come se il dolore
della solitudine si dissolvesse nella vita degli dei.
Essere uno col tutto, questa è la vita degli dei, questo è il cielo dell'uomo.
Essere uno con tutto ciò che ha vita, fare ritorno, in una beata dimenticanza di sé, nel tutto
della natura: ecco il vertice dei pensieri e delle gioie. (Dal romanzo Iperione, I.1)
Schleiermacher
[La religione] non aspira a definire e spiegare la natura dell'universo, come la metafisica, né,
come la morale, vuole mediante la libertà e la divina volontà dell'uomo svilupparlo e
perfezionarlo. La sua essenza non è il pensiero né l'azione, ma l'intuizione e il sentimento.
Essa vuole intuire l'universo, vuole pienamente contemplarlo nelle sue manifestazioni e nelle
sue azioni proprie, vuole lasciarsi prendere e riempire in una passività infantile dai suoi
riflussi immediati. In tal modo essa si contrappone alla metafisica e alla morale sia in ciò che
costituisce la sua essenza, sia in ciò che caratterizza i suoi effetti. Quelle non vedono, in tutto
l'universo, se non l'uomo come centro di ogni relazione, come condizione di ogni essere e
causa di ogni divenire; essa invece vuol vedere nell'uomo, come in ogni altro essere
individuale e finito, la sua [di Dio] impronta e la sua espressione. (dai Discorsi sulla religione,
II)
6
Infinito e finito nel romanticismo
autori
(Fonnesu, Vegetti, Le ragioni della filosofia, vol.3, Le Monnier, pp.843-848)
Arte e filosofia in Schlegel e Novalis
L’arte è caricata per la prima volta di una funzione gnoseologica – e non solo pedagogica –
solo nella teorizzazione della poesia romantica, a opera di Friedrich Schlegel e di Friedrich
Leopold von Hardenberg (più noto come Novalis, 1772-1801), che rappresentano i
principali animatori del circolo di Jena. Friedrich Schlegel non contrappone più l’arte alla
riflessione filosofica, bensì indica nella poesia una forma espressiva – tipica del
romanticismo – che per sua natura tende a superare i confini non solo tra i generi letterari,
ma anche tra le diverse discipline, annullando così la stessa distinzione tra arte e filosofia.
Schlegel afferma, infatti, la presenza all'interno dell'arte di una dimensione filosofica,
cioè di un momento di riflessione: in questo senso, la poesia si ‘filosoficizza’. Di converso, la
filosofia si 'poeticizza': nella prospettiva di Schlegel, essa non fa altro che esplicitare la
dimensione filosofica intrinseca alla poesia.
Al centro sia della poesia sia della filosofìa sta per Schlegel l’ «ironia», intesa come la
consapevolezza dei limiti delle proprie realizzazioni, derivante dalla necessità e, al tempo
stesso, dall'impossibilità, da parte del finito (ossia dell’uomo e delle sue creazioni), di
esprimere completamente l'infinito. […]
Nella prospettiva schlegeliana, la poesia non può, infatti, né superare né armonizzare il
contrasto tra finito e infinito - che rappresenta la cifra costitutiva della coscienza umana bensì può solo renderlo produttivo per i suoi scopi, oltrepassando continuamente il mondo
creato da lei stessa e affermando la sovranità dell'io, in un processo infinito che vede
costantemente l'alternarsi di autocreazione e di autodistruzione. In questo senso, la
poesia romantica è per Schlegel una poesia «progressiva», perché non può che proiettare
continuamente nel futuro il proprio compito di esprimere l'infinito.
L’identificazione tra filosofia e poesia si ritrova anche nella riflessione di Novalis, ove però
essa asssume il significato della riduzione dell’attività filosofica all’attività poetica.
Insistendo sul significato etimologico del termine «poesia» - derivante dal greco poìesis,
che vuol dire «produzione» - Novalis indica infatti in essa l’attività spirituale più alta e
compiuta, in quanto è l'unica in grado di ripetere e proseguire il processo di creazione del
mondo. In quanto tale, la poesia va posta al centro della stessa filosofia, in modo che i confini
tra artista, poeta e filosofo vengono a perdere ogni valore.
La natura vivente: Goethe
Negli ultimi decenni del Settecento matura, in Germania, una generale reazione contro la
fisica meccanicistica, alimentata dall'avversione verso tutte le dottrine che frammentano e
inaridiscono la realtà, subordinando la conoscenza a scopi utilitaristici.
La fisica meccanicistica cessa così di essere il modello privilegiato delle scienze della
natura, ed è sostituita, in questa funzione, dalle scienze della vita, cioè la biologia, la medicina
e la fisiologia, i cui sviluppi più recenti avevano lasciato emergere la possibilità di elaborare
una concezione unitaria e dinamica della natura, mediante una reinterpretazione vitalistica
dei fenomeni inorganici e meccanici.
Emblematica è, per esempio, l'enorme risonanza che ricevette, sul finire del secolo, la
teoria del magnetismo animale, elaborata da Franz Anton Mesmer (1734-1815), da cui
7
prende il nome di «mesmerismo», secondo la quale un'unica forza primigenia connette tutti i
regni della natura - dal minerale al vegetale all'animale - in una rete di influssi reciproci.
Questa reazione al meccanicismo trova la sua prima espressione significativa, sotto il
profilo filosofico, nella «controversia sul panteismo», detta anche «polemica sullo
spinozismo», in quanto originata da uno scambio di lettere tra Jacobi e Mendelssohn in cui si
dibatteva riguardo alla presunta adesione di Lessing, uno dei maggiori esponenti
dell'Illuminismo tedesco, alla filosofia di Spinoza. La notizia dello spinozismo di Lessing
suscita scalpore nella Germania dell'epoca, in quanto il pensiero di Spinoza era stato
considerato, durante tutto il corso del Settecento, l'espressione di un rigido materialismo,
ateo e deterministico. Nel corso di questa controversia, però, l'immagine della filosofia di
Spinoza subisce un profondo rinnovamento, inaugurato da Herder e Goethe, che aderiscono
al panteismo spinoziano in quanto lo interpretano come affer- mazione del dispiegarsi in
tutta la natura di un unico spirito divino vivificante. A queste concezioni della natura come
unità di spirito e materia è vicina anche quella sostenuta da Schelling nella prima fase del suo
pensiero.
La concezione della natura costituisce, sotto il profilo filosofico, l'aspetto più
rilevante del pensiero di Goethe. In un primo momento, egli considera la natura secondo i
parametri dello Sturm und Drang - cui sono ispirate le sue opere giovanili - come
un'inesauribile forza originaria, dalle mille trasformazioni e daimille volti, compresi quello
umano e divino.
Successivamente, questa visione letteraria si trasforma in una concezione sistematica
e scientifica, incentrata sui concetti di «forma originaria» o «fenomeno originario»
(Urphanomenon). Con queste espressioni, Goethe intende il «tipo generatore», cioè la forma
originaria a partire dalla quale derivanno, per metamorfosi, tutti gli organismi che
compongono uno specifico ambito di analisi. La forma originaria è, infatti, caratterizzata da
intrinseca dinamicità, che si traduce nella possibilità di essere soggetto di trasformazioni e
modificazioni: per esempio, sulla base di studi di anatomia comparata, Goethe indica nella
vertebra il «fenomeno originario» dello scheletro, cioè la struttura da cui si sarebbe
sviluppato quest'ultimo, attraverso un processo di successive modificazioni e metamorfosi.
Così intesa, ciascuna «forma originaria» esprime, per Goethe, la pienezza della potenza
produttrice della natura.
Sulla base di questi presupposti, egli si propone di costruire una «morfologia della
natura», cioè uno studio qualitativo delle forme della natura, condotto attraverso
l'intuizione sensibile e l'osservazione diretta dei cinque sensi umani. Questo tipo d'indagine
si contrappone nettamente al metodo della scienza fondata sulla riconduzione dei fenomeni
a elementi quantitativi. Misurabili matematicamente attraverso «esperimenti» oggettivi,
prodotti in maniera artificiale, cui Goethe attribuisce la colpa di avere separato l'uomo
dalla natura.
Fede e religione: Schleiermacher
La dimensione religiosa del Romanticismo - anticipata da figure come Johann Georg
Hamann (1730-1788) e Jacobi, le cui filosofie, sia pure molto diverse, sono accomunate
dall'affermazione della priorità della fede sulla ragione discorsiva - trova la sua
principale e più matura espressione nel pensiero di Friedrich Daniel Ernst
Schleiermacher, la personalità più eminente del circolo romantico di Berlino.
L’opera più celebre di Schleiermacher sono i Discorsi sulla religione, che contengono
un’energica rivalutazione dell’esperienza religiosa, contro le critiche e l’emarginazione cui era
stata sottoposta nella cultura illuministica. La religiosità da recuperare non è però, per
Schleiermacher, la religione dogmatica della tradizione: egli riprende, infatti dagli illuministi
un atteggiamento antidogmatico, interpretando liberamente il contenuto dei fondamentali
8
dogmi del cristianesimo.
Dalla cultura illuministica Schleiermacher si distacca, però, nettamente, in quanto si
sforza di individuare l'ambito specifico e autonomo della religione, rifiutando la riduzione
razionalistica di essa a metafisica o morale. Nell’interpretazione di Schleiermacher, metafisica,
morale e religione hanno lo stesso oggetto, cioè il mondo, ma lo affrontano con approcci e
obiettivi differenti, che delimitano in maniera netta i loro rispettivi campi: mentre la
metafisica e la morale si propongono rispettivamente di spiegare e di perfezionare l’universo
– la prima attraverso il pensiero e la seconda attraverso l'azione - la religione è piuttosto
aspirazione a intuire il mondo, cogliendo attraverso il sentimento la presenza dell’infinito nel
finito (si tratta dunque di una religione dai forti accenti panteistici).
In base a questa distinzione, Schleiermacher rivendica non solo l’autonomia ma anche
il primato e la centralità della religione, che appare come l’unica strada che consente all'uomo
di accedere direttamente all'infinito: quel che la metafisica cerca di conoscere gradualmente e
la morale di realizzare passo dopo passola religione lo attinge immediatamente.
Ciò non significa che l'intuizione religiosa dell'universo ci offra una conoscenza
dell'infinito, poiché un infinito da cui fosse eliminato il senso dell’ ineffabilità non sarebbe più
tale: essa ci offre solo il sentimento della dipendenza del finito dall'infinito, cioè il sentimento
della dipendenza dell’uomo da Dio,in cui Schleiermacher ripone la vera religione.
[La religione] non aspira a conoscere e spiegare l'universo nella sua natura, come fa la
metafisica; non aspira a continuarne lo sviluppo e a perfezionarlo mediante la libertà e la divina
volontà dell'uomo, come fa la morale. La sua essenza non è né il pensiero né l'azione, ma
l'intuizione e il sentimento. Essa aspira a intuire l'Universo; vuole starlo a guardare pienamente
nelle sue manifestazioni e nelle sue azioni originali; vuole farsi penetrare e riempire dei suoi
immediati influssi con passività infantile.
Il sentimento religioso della dipendenza da Dio non è per Schleiermacher qualcosa di
contingente - che gli uomini possono avere o non avere – bensì è un «sentimento
trascendentale», cioè connaturato alla stessa natura umana. Tuttavia, poiché l'intuizione e il
sentimento sono sempre qualcosa di particolare, essi si manifestano sempre in forma
individuale in ogni singolo uomo: in senso stretto, dunque, vi sono tante religioni quanti
sono gli individui. Queste religioni individuali, cioè le esperienze soggettive dei singoli
credenti, si svolgono poi nella cornice oggettiva delle diverse confessioni religiose, che per
Schleiermacher – pur non esaurendo l’essenza stessa della religione - sono tutte giustificate,
in quanto forme particolari di manifestazione dell'infinito nel finito. La priorità spetta però
alla componente soggettiva, cioè l'intuizione individuale del singolo credente che, pur
svolgendosi all'interno di un'istituzione oggettiva (come una comunità religiosa), non se ne
deve sentire costretta e limitata.
Domande di comprensione:
-
Come l’artista scopre l’infinito?
Come lo studioso della natura scopre l’infinito?
Come l’uomo di fede scopre l’infinito?
Perché la concezione spinoziana della realtà appare connessa con la ricerca
dell’infinito?
9
Idealism/chart
Work in pairs.
Discuss with your partner and then fill in the chart, writing key words or short sentences in
English
WHAT
What do you
think
idealism is
about?
WHO
Which
philosophers
would you
rank in this
current?
OPPOSITE
TO
What
philosophies
or
philosophical
principles do
you consider
completely
different?
10
Idealism/text
The PPT presentation on Idealism is based on this text. Use what follows to fix and expand your
knowledge on the topic.
IDEALISM
In philosophy, any view that stresses the central role of the ideal or the spiritual in the
interpretation of experience.
It may hold that the world or reality exists essentially as spirit or consciousness, that
abstractions and laws are more fundamental in reality than sensory things, or, at least, that
whatever exists is known in dimensions that are chiefly mental—through and as ideas.Thus,
the two basic forms of idealism aremetaphysical idealism, which asserts the ideality of
reality, andepistemological idealism, which holds that in the knowledge process the mind
can grasp only the psychic or that its objects are conditioned by their perceptibility.
In its metaphysics, idealism is thus directly opposed to materialism—the view that the basic
substance of the world is matter and that it is known primarily through and as material forms
and processes. In its epistemology, it is opposed to realism, which holds that in human
knowledge objects are grasped and seen as they really are—in their existence outside and
independently of the mind.
(Encyclopaedia Britannica)
KANT’S IDEALISM
German philosopher, who held that the human self, or transcendental ego, constructs
knowledge out of sense impressions and from universal concepts called categories that it
imposes upon them.
(Encyclopaedia Britannica)
GERMAN IDEALISM IN 19TH CENTURY
Kant’s idealism claimed […] that the objects of human cognition are appearances and not
things in themselves. […] Fichte, Schelling and Hegel radicalized this view, transforming
Kant’s idealism into absolute idealism, which holds that things in themselves are a
contradiction in terms, because a thing must be an object of our consciousness if it is to be an
object at all.
(Internet Encyclopaedia of Philosophy)
A BROADER VIEW ON GERMAN IDEALISM
The Enlightenment, inspired by the example of natural science, had accepted certain
boundaries to human knowledge; that is, it had recognized certain limits to reason’s ability to
penetrate ultimate reality because that would require methods that surpass the capabilities of
11
scientific method. In this particular modesty, the philosophies of Hume and Kant were much
alike.
But in the early 19th century the metaphysical spirit returned in a most ambitious and
extravagant form. German idealism reinstated the most speculative pretensions of Leibniz
and Spinoza. This development was due in part to the influence of Romanticism but also, and
more importantly, to a new alliance of philosophy with religion. It was not a coincidence that
all the great German idealists were either former students of theology—Fichte at Jena and
Leipzig (1780–84), Schelling and Hegel at the Tübingen seminary (1788–95)—or the sons of
Protestant pastors. It is probably this circumstance that gave to German idealism its intensely
serious, quasi-religious, and dedicated character. […]
The philosophies of Fichte, Schelling, and Hegel had much in common. […]Fichte[…]
conceived of human self-consciousness as the primary metaphysical fact through the analysis
of which the philosopher finds his way to the cosmic totality that is ‘the Absolute’.[…]
This line of thought was carried further by Georg Wilhelm Friedrich Hegel. […] Kant’s
problem had been the critical examination of reason’s role in human experience. For Hegel,
too, the function of philosophy is to discover the place of reason in nature, in experience, and
in reality—to understand the laws according to which reason operates in the world. But
whereas Kant had found reason to be the form that mind imposes on the world, Hegel found it
to be constitutive of the world itself—not something that mind imposes but something it
discovers.
(Encyclopaedia Britannica)
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Idealism/worksheet
a) Fill the gaps
You have to fill the gaps, using what you learnt from the presentation and from the reading on
Idealism. Each desk line works on one text.
1. Idealism is any view that ____________________________________________ . For metaphysical idealism
_____________________ is ideal. For ________________________ idealism we can’t know anything as
__________________________ from our ideas. Kant held that ________________________ constructs
knowledge, __________________________ (put a connective) he belongs to _________________________
idealism.
2. For Kant _______________________ of our knowledge comes from experience; whereas
______________________ grasps it through__________________________________________ . Kant’s philosophy
_________________________ (put a connective) is a _______________________ between empiricism and
rationalism. We can’t know the object as such, ______________________ (put a connective) we
always use our mental functions to represent it.
3.
Kant’s
philosophy
shows
a
______________________:
reality
is
different
from
______________________________________ . Instead for German idealism _______________________ is the
principle both of knowledge and reality: we can speak of _____________________ idealism
_________________ (put a connective) there is no separation between ______________________ and
object.
b) Underline the chunks
Underline the important chunks in the text that you have completed:
- use a colour to underline those that belong to philosophical talk, in general;
- use another colour to underline those that regard idealism.
c) Write a short text using a connective to explain something
The text can regard any topic.
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
13
Reading
Student Reading checklist statements
(From El Khoumy, 2002)
Which of these strategies do you use?
1 always
2 often
3 usually
4 sometimes
5 never
Strategies
Before reading
1. I look up all the new words in the dictionary
2. I make predictions – from headings/images – about what the text will be
about
3. I skim the text for the main idea
4. I read the title first
5. I try to bring to mind any information I already have about the topic
6. I ask myself questions which I would like the text to answer or I think the
text will answer
7. I check the task and plan my reading strategies
During reading
1. I look up all the new words in the dictionary
2. I ask the teacher for meanings
3. I use the context to guess new words
4. I skip words which may be not important
5. I sound out new words
6. I anticipate what ideas/new information will come next
7. I categorise information I understand
8. I guess what might come next and check to see if I am right
9. I try to get the overall plan of the text
10. I try to understand every word
11. I focus on the grammar of the sentences
12. I think about the writer’s purpose
13. I underline the key points
14. I write notes in the margin
15. I try to link the images with the text
After reading
1. I check that I met my purpose for reading the text
2. I summarise the key points
3. I make a graphic organiser of the structure and content
4. I re-read the key points
5. I re-read the points I did not follow
1
2
3
4
5
14
A successful reader: what does he do?
(From Diana Hicks, 2015)
A successful reader
1. uses world knowledge
An unskilledreader
1. uses previous knowledge irrelevant to the
context
2. reads in broad phrases
2. is influenced by known collocations
regardless of the meaning of the context
3. skips inessential words
3. is so preoccupied with the unknown word
that is blind to the meaning of the whole
context
4. has good self esteem as a reader
4. is conditioned as ‘dependent’ reader
5. uses the context
5. shows excessive veneration for each word
6. can identify the grammatical category of a
word
Losing the fear of reading – text attackstrategies
(From Diana Hicks, 2015)
Pace
Fast
Method
Skim
Purpose + Tasks
General idea of the text
Scan
To find specific facts/names/numbers
speed
Confidence building: write down key
concepts/what you remember
Medium
Focus on
information/chunks
Not individual words
Ascertain, integrate: find opinion/points
you know or don’t know etc.
Slow
Textbound-focusing
on every word
Testing, revising, dense text: answer
questions/take notes etc.
Before any reading ask yourself: how do I have to read, to reach my purpose and do my task?
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In a slow reading you can be more aware of your understanding putting these symbols near
the lines that:
you don’t understand
express some new information
refer to something you already knew
you want to ask about to the teacher
?
!
o
Per capire un testo devi farti queste due domande:
-
Di che cosa parla il testo? È l’argomento
Attenzione: questa domanda è diversa da: come comincia il testo?
-
Che cosa dice il testo? È l’informazione/l’opinione/la discussione sull’argomento
Attenzione: in un testo di filosofia spesso devi seguire un ragionamento. Per capire
come si svolge, è utile:
a) individuare i connettivi, cioè le parole o espressioni che mettono in rapporto tra
loro frasi o parti del testo (es.: prima, poiché, invece ecc.)
b) individuare le righe che dipendono dai connettivi
Per approfondire, puoi farti altre domande come:
-
Che cosa del pensiero dell’autore/del contesto culturale a cui appartiene posso
riconoscere nel testo?
A quali altri testi/autori posso collegarlo?
Che cosa trovo più interessante/convincente/discutibile?
Che cosa penso io sull’argomento?
In che punto potrei aprire una domanda?
16
Connectives
Connectivesconnect and relate sentencesandparagraphs. They assist in the
logical flow of ideasastheysignal the relationshipbetweensentences and
paragraphs. In prose, the materialissupported and conditionednotonly by the
ordering of the material (its position) but by connectiveswhichsignalorder,
relationship and movement.
Some of the more commonlyusedconnectives are listedbelow. Note
especiallyhowtheseconnectionsfunction to develop, relate, connect and
moveideas.
USAGE
addition of
ideas
time
order or
sequence
space and
place
tosignal an
example
results
purpose
comparison
contrastcon
nectives
tosummariz
e or report
CONNECTIVE WORDS
and, also, besides, further, furthermore, too, moreover, in addition,
then, of equalimportance, equallyimportant, another
next, afterward, finally, later, last, lastly, at last, now,
subsequently, then, when, soon, thereafter, after a short time, the
next week (month, day, etc.), a minute later, in the meantime,
meanwhile, on the followingday, atlength, ultimately, presently
first, second, (etc.), finally, hence, next, then, from here on, to
begin with, last of all, after, before, assoonas, in the end, gradually
above, behind, below, beyond, here, there, to the right (left),
nearby, opposite, on the other side, in the background,
directlyahead, along the wall, asyou turn right, at the top, across
the hall, atthispoint, adjacent to
forexample, to illustrate, for instance, to be specific, suchas,
moreover, furthermore, just asimportant, similarly, in the same
way
as a result, hence, so, accordingly, as a consequence,
consequently, thus, since, therefore, for thisreason, because of this
tothis end, for thispurpose, with this in mind, for thisreason(s)
like, in the samemanner (way), as so, similarly
but, in contrast, conversely, however, still, nevertheless,
nonetheless, yet, and yet, on the otherhand, on the contrary, or, in
spite of this, actually, in fact
insummary, to sum up, to repeat, briefly, in short, finally, on the
whole, therefore, as I havesaid, in conclusion, asyou can see
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Fichte
Idealismo o dogmatismo
1. Un essere ragionevole finito non dispone di nient’altro al di fuori dell’esperienza: è
l’esperienza che contiene l’intera materia del suo pensiero. Il filosofo sottostà
necessariamente a queste condizioni. Sembra dunque impossibile pensare ch’egli possa
elevarsi al di sopra dell’esperienza.
2. Ma egli ha la possibilità di astrarre, cioè a dire di separare, mediante la libertà di pensiero,
ciò che nell’esperienza è unito. Nell’esperienza la cosa, e cioè ciò che è determinato
indipendentemente dalla nostra libertà e a cui la nostra conoscenza si rivolge, e l’intelligenza,
che ha la funzione di conoscere, sono inscindibilmente unite. Il filosofo può prescindere
dall’una o dall’altra, e ha così astratto dall’esperienza, si è elevato sopra di essa. Se prescinde
dalla cosa, gli rimane, a giustificare l’esperienza, un’intelligenza in sé; se prescinde
dall’intelligenza, gli rimane, a giustificare l’esperienza, una cosa in sé. […] il primo
procedimento si chiama idealismo, il secondo dogmatismo.
3. L’interesse supremo, principio di ogni altro interesse, è quello che noi abbiamo per noi
stessi. Il che vale anche per il filosofo. Non perdere il proprio io nel ragionamento, ma
conservarlo e affermarlo: questo è l’interesse che, invisibile, guida ogni suo pensiero. Ora vi
sono due gradi di umanità e due generi principali di uomini.
4. Alcuni, non essendosi ancora elevati al pieno sentimento della propria libertà e assoluta
autonomia, trovano se stessi nel rappresentare le cose: essi non hanno che
quell’autocoscienza dispersa, aderente agli oggetti, destinata ad essere raccattata dalla
molteplicità delle cose. La propria figura non la colgono che di rimando, riflessa dalle cose,
come da uno specchio; se togliete loro le cose, anche il loro io va perduto […]. Il principio dei
dogmatici è la fede nelle cose per amore di sé: dunque fede mediata nel proprio io disperso e
prodotto solo dagli oggetti.
5. Ma chi diventa consapevole della propria autonomia e indipendenza da tutto ciò ch’è fuori
di lui … non ha bisogno delle cose a sostegno del proprio io, ed è in grado di farne senza, dato
ch’esse negano la sua propria autonomia e la volgono in vuota parvenza. L’io ch’egli possiede
e che lo interessa nega quella fede nelle cose; per inclinazione egli crede alla propria
autonomia: la raggiunge effettivamente. La sua fede in sé è immediata.
18
Fichte
Idealismo o dogmatismo
Scheda di lettura
Lavoro di gruppo
1) inserisci nella prima colonna i connettivi presenti in ogni paragrafo, nella seconda il
contenuto corrispondente:
par.
connettivo
contenuto
1
2
3
4
5
2) sottolinea nel testo le parole e le frasi secondo te connesse alla ricerca romantica sull’
Assoluto; preparati a spiegare la ragione.
A casa
Per la comprensione del testo puoi leggere il tuo manuale a p.804: le righe che introducono la
lettura e la nota intitolata “Due tipi di umanità”.
19
Schelling
La natura è spirito visibile
1. Ora, questo assoluto finalismo della totalità della natura è un’idea che pensiamo non
arbitrariamente ma necessariamente. Ci sentiamo spinti a riferire ogni singolo a tale finalità
del tutto; quando troviamo nella natura qualcosa che sembra essere senza uno scopo o
addirittura contrario ai fini, crediamo che sia rotta l’intera economia delle cose e non ci diamo
pace finché l’apparente mancanza di finalità non ci appaia conforme a scopi da altri punti di
vista. […]. Che è dunque quel legame segreto che unisce il nostro spirito con la natura, o
quell’organo nascosto in virtù del quale la natura parla al nostro spirito o il nostro spirito alla
natura? […]
2. Perché noi vogliamo non già che la natura concordi accidentalmente […] con le leggi del
nostro spirito, ma che in se stessa necessariamente ed originariamente non soltanto esprima
ma realizzi veramente le leggi del nostro spirito, e che essa sia e si chiami natura solo in
quanto essa faccia ciò.
3. La natura deve essere lo spirito visibile, lo spirito la natura invisibile. Qui dunque,
nell’assoluta unità dello spirito in noi e della natura fuori di noi, si deve risolvere il problema
come una natura sia possibile fuori di noi. La meta ultima delle nostre ulteriori ricerche è
perciò questa idea della natura: se riusciremo a raggiungerla, potremo anche essere certi di
aver fatto abbastanza per quel problema.
20
Schelling
La natura è spirito visibile
Scheda di lettura
Lavoro di gruppo
1) inserisci nella prima colonna i connettivi presenti in ogni paragrafo, nella seconda il
contenuto corrispondente:
par.
connettivo
contenuto
1
2
3
2) sottolinea nel testo le parole e le frasi secondo te connesse alla ricerca romantica sull’
Assoluto; preparati a spiegare la ragione.
A casa
Per la comprensione del testo puoi leggere il tuo manuale sulla filosofia della natura di
Schelling, p.796.
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Hegel: Reason and Reality
from Philosophy of Right
First Published: by G Bell, London, 1896. Translated: by S W Dyde, 1896
1.
Philosophy is, as I have already observed, an inquisition into the rational, and therefore the
apprehension of the real and present. Hence it cannot be the exposition of a world beyond,
which is merely a castle in the air, having no existence except in the error of a one-sided and
empty formalism of thought. […]
2.
What is rational is real; And what is real is rational.
[…] Hence arises the effort to recognise in the temporal and transient the substance, which is
immanent, and the eternal, which is present. The rational is synonymous with the idea,
because in realising itself it passes into external existence. It thus appears in an endless
wealth of forms, figures and phenomena. […]
3.
To apprehend what is is the task of philosophy, because what is isreason. As for the individual,
every one is a son of his time; so philosophy also is its time apprehended in thoughts. […]
4.
Only one word more concerning the desire to teach the world what it ought to be. For such a
purpose philosophy at least always comes too late. Philosophy, as the thought of the world,
does not appear until reality has completed its formative process, and made itself ready.
History thus corroborates the teaching of the conception that only in the maturity of reality
does the ideal appear as counterpart to the real, apprehends the real world in its substance,
and shapes it into an intellectual kingdom. When philosophy paints its grey in grey, one form
of life has become old, and by means of grey it cannot be rejuvenated, but only known. The
owl of Minerva, takes its flight only when the shades of night are gathering.
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Hegel: Reason and Reality
Worksheet
Group activity: four groups, each reading a single paragraph (1, 2, 3, 4).
Comprehension
Complete the chart. Each group completes its own line, choosing which boxes to fill (not all of
them need to be filled).
IS
A
(1,3, 4)
Philosophy
B
(2)
The rational
IS LIKE
IS NOT
Discovering meaning
Each group writes its own answer, using textual clues.
Group and Par.1:
The exposition of a world beyond, which is merely a castle in the air:
what or whose philosophy is Hegel criticizing?
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Group and Par.2
The effort to recognize in the temporal and transient the substance, which is immanent:
what is the ‘substance’? Why is it ‘immanent’?
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Group and Par.3
Philosophy is its time apprehended in thoughts:
why does Hegel hold this?
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Group and Par.4
The owl of Minerva, takes its flight only when the shades of night are gathering:
what does the owl of Minerva stand for?
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Compare
For all groups: are there lines in your text that you would connect with ‘Absolute Idealism’?
Write them below.
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5B – Verifica scritta di Filosofia – con CLIL
16/10/2015
Alunna: ……………………………………………………………………………………………….
GENERAL
1) Read the sentences below and put them into groups. Give each group a heading: (1 point)
1. The word ‘nation’ becomes important in 19th century.
2. The artist can express man’saspiration towards the infinite.
3. Nature is like ‘visible spirit’ and spirit like ‘invisible nature’
4. Faith is the main way to discover the infinite.
5. The French revolution’s ideas spread all over Europe.
6. When we contemplate nature our feeling is like that of a lover for his beloved.
7. Kant’s philosophy is criticizedas limited.
8. The Absolute becomes something that we can know, assuming that the subject is not
separate from theobject.
9. The subject is fundamental not only in our knowledge but also in reality
10. We can see goals in nature.
HEADING: ………………………………………………………………………………… : SENTENCES n. …………….
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2) Choose one of the sentences above and add some information that is relevant to it (2
points)
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FICHTE: Idealismo o dogmatismo(text)
3) Fill the gaps using the right words: (2 points)
Fichte focused on man’s effort to go beyond ___________________ .He ______________ that the
philosopher
can
do
it
in
two
different
ways.
_____________
he
abstracts
_______________________________________, then he can use human mind to justify experience;
________________________ if he abstracts from __________________________________ , he will use things
themselves
to
justify
experience.
The
first
case
shows
the
position
of
the
___________________________________ , who truly expresses the ________________________ that everybody
has for himself. The consciousness of one’s own ______________________________ is what belongs to
this kind of philosopher. This ____________________________________ is the one embraced by Fichte.
HEGEL: Reason and Reality (text)
4) Match each numbered word with a lettered word and write the correct combinations
below. There are two words that don’t match. (1 point)
1. Rational
A. Transcendent
2. Substance
B. Present
3. Eternal
C. World
4. Thought
D. Immanent
5. Nature
E. Real
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L’IDEALISMO TEDESCO
5) Giustifica le affermazioni seguenti. (4 punti)
a) L’idealismo è il “volto filosofico” del romanticismo tedesco.
b) Schelling è forse il filosofo più intimamente connesso con la cultura romantica.
c) Con l’idealismo il ruolo della ragione cambia.
a)
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