Nasce “Gradenigo News”: informerà sull`attività dell`ospedale
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Nasce “Gradenigo News”: informerà sull`attività dell`ospedale
Nasce “Gradenigo News”: informerà sull’attività dell’ospedale Sarà il periodico on line di informazione medico-sanitaria legato all’attività di Humanitas Gradenigo e rappresenterà uno strumento a disposizione di pazienti, medici e personale. “Gradenigo News” è la nuova newsletter di Humanitas Gradenigo che nasce con l’obiettivo di fornire a pazienti, medici e personale assistenziale e amministrativo tutte le informazioni e gli aggiornamenti relativi alla vita della struttura di corso Regina Margherita 8/10. Servizi, tecnologie, appuntamenti e iniziative interne all’ospedale verranno da oggi segnalati anche attraverso questo strumento. “Gradenigo News” sarà un periodico on line di informazione medico-sanitaria incentrato sull’attività dell’ospedale Humanitas Gradenigo. Pensato con finalità divulgative e scritto con un linguaggio semplice e diretto, “Gradenigo News” è studiato per mantenere informato chi già frequenta l’Ospedale e per illustrarne l’attività anche all’esterno. Ma è altresì uno strumento rivolto al personale interno dell’ospedale, risorsa fondamentale nel quadro che vede oggi il Gradenigo e Humanitas rappresentare una realtà medico-sanitaria di provata solidità ed efficienza sul territorio torinese e nazionale. “Gradenigo News” viene inviato via mail e rappresenta un ulteriore passo nel cammino che nel corso dell’ultimo anno ha condotto Humanitas Gradenigo a rinnovare il proprio sito web (www.gradenigo.it) e ad adottare una serie di campagne e iniziative volte a rafforzarne la presenza sul territorio di riferimento. Anche la newsletter richiamerà in modo forte la “vision” di Humanitas Gradenigo, incentrata sulla qualità, la centralità del paziente e l’attenzione verso i progressi della Medicina. Ai pazienti, ai medici e a tutto il personale di Humanitas Gradenigo va perciò l’augurio di un sereno 2017. 1 Humanitas Gradenigo News - Gennaio 2017 www.gradenigo.it Influenza in arrivo, i consigli per prevenirla e combatterla Parla il dottor Giorgio Carbone: «In Pronto soccorso solo per eventuali complicanze. È fondamentale idratarsi nel modo giusto, mentre agli anziani è consigliato vaccinarsi». Gli ultimi giorni del 2016 ci hanno salutato con il classico picco influenzale che tra Natale e Capodanno ha steso circa cinque milioni di italiani costringendoli per qualche giorno al riposo forzato. Al dottor Giorgio Carbone, responsabile della Medicina e Chirurgia di accettazione e di urgenza di Humanitas Gradenigo, chiediamo com’è opportuno comportarsi al cospetto del più classico malanno di stagione. Dottor Carbone, come si affronta la tanto temuta influenza stagionale? «La sindrome influenzale presenta sintomatologie diverse a seconda degli anni. E’ di natura virale e va trattata con gli opportuni farmaci sia che si tratti di infiammazione delle alte vie aeree sia che assuma una forma di carattere gastroenterologico. Per il paziente è in ogni caso fortemente indicata una buona idratazione». Quando è opportuno recarsi in Pronto soccorso per l’influenza? «Se i motivi sono quelli appena esposti non è mai opportuno. Ha invece senso farlo per le eventuali complicanze, vale a dire una febbre che dopo quattro o cinque giorni non passa né arretra di fronte alle normali terapie sintomatiche. Ma è bene ricordare che prima di andare in Pronto soccorso è sempre meglio consultare il proprio medico di famiglia e decidere assume a lui». L’influenza favorisce di norma il record di accessi, spesso immotivati, in Pronto soccorso. Tante persone in coda e attese lunghe, soprattutto per chi non ha nulla di grave: «In realtà i flussi dei cosiddetti “codici bianchi” sono finalmente in calo: si è ridotto il numero di persone che si reca in Pronto soccorso senza un motivo opportuno. Un cambio nelle abitudini che si spiega con l’efficacia delle campagne promosse negli anni per circoscrivere il fenomeno e con la riduzione degli spazi a disposizione di questo tipo di paziente. Chi accede oggi in Pronto soccorso è spesso un paziente anziano con più di una patologia: soggetti molto delicati ai quali è necessario dedicare molto tempo e che hanno la logica precedenza su chi potrebbe curarsi a domicilio con il sostegno del proprio medico curante». Consigli per gli anziani? «Vaccinarsi, prima di tutto. Evitare di uscire nei giorni di nebbia, stare in ambienti caldi e umidificati, idratarsi nel modo giusto, circondarsi di persone in grado di supportarli nel modo migliore». Infine è bene ricordare le quattro azioni che l’ECDC (Centro europeo per il controllo delle malattie) raccomanda per provare a tenere lontana l’influenza: 1. Lavare le mani (se non c’è acqua, vanno bene anche i gel alcolici). 2. Mantenere una buona igiene respiratoria: coprendo bocca e naso quando si tossisce o starnutisce, trattando i fazzoletti e lavandosi le mani. 3. Isolarsi a casa se si cade in malattie respiratorie febbrili, in special modo in fase iniziale. 4. Utilizzare le mascherine se ci si trova in un ambiente sanitario come l’ospedale e si avverte una sintomatologia influenzale. 2 Humanitas Gradenigo News - Gennaio 2017 www.gradenigo.it Tumori della pelle: la tecnica è mininvasiva Humanitas Gradenigo è uno dei pochi ospedali italiani a utilizzare la laparoscopia nell’ambito delle neoplasie cutanee: se n’è parlato il 2 dicembre in un convegno. La laparoscopia per eliminare le metastasi dei tumori cutanei: è la tecnica utilizzata dalla Dermochirurgia oncologica dell’ospedale Humanitas Gradenigo che è stata discussa lo scorso venerdì 2 dicembre nella Sala “ex carrozze” dell’Ordine dei medici di Torino in corso Francia 8. L’occasione è stata fornita dal congresso “Dermochirurgia: dalla biopsia alla dissezione videoassistita”, dedicato al professor Luigi Santoro nel terzo anniversario della sua scomparsa e rivolto a medici specialisti in Dermatologia. «Le patologie cutanee registrano un numero di casi in aumento, soprattutto per quanto riguarda i tumori: ecco perché è necessario affinare le capacità diagnostiche e il corretto approccio diagnostico terapeutico», hanno spiegato la dottoressa Alessandra Farnetti e la dottoressa Annamaria Ronco, medici della Dermochirurgia oncologica di Humanitas Gradenigo e responsabili scientifiche del corso. La tecnica laparoscopica viene utilizzata molto di frequente nel trattamento delle patologie del tratto gastroenterico, urologico e ginecologico. Sono pochi i centri in Italia che la utilizzano per le metastasi dei tumori della pelle, tra questi figura l’ospedale Humanitas Gradenigo: «La minore invasività di questo tipo di intervento accorcia i tempi di recupero riducendo il dolore del paziente e il suo periodo di degenza», ha aggiunto la dottoressa Farnetti. «E’ uno strumento efficace anche in considerazione della diffusione delle neoplasie cutanee: in Italia il melanoma rappresenta oggi il terzo tumore più frequente tra chi ha meno di 49 anni, mentre oltre il 50 per cento delle diagnosi di melanoma viene formulato su pazienti che hanno meno di 60 anni», ha precisato la dottoressa Ronco. Il congresso del 2 dicembre ha perciò evidenziato l’importanza della dermochirurgia, ritenuta con i suoi diversi strumenti un passaggio cruciale per il percorso diagnostico terapeutico della patologia cutanea: dai più frequenti melanomi e carcinomi alle lesioni più rare. Ne hanno parlato altri medici della Dermochirurgia oncologica di Humanitas Gradenigo: la dottoressa Francesca Deluca, il dottor Roberto Mattio, la dottoressa Viviana Schiavone e il professor Mario Pippione che è anche presidente dell’Associazione Luigi Santoro, onlus dedicata alla prevenzione delle patologie della pelle. 3 Humanitas Gradenigo News - Gennaio 2017 www.gradenigo.it Le cure palliative aiutano il paziente colpito da tumore Lo afferma lo studio pubblicato dal prestigioso “European Journal of Cancer” che ha coinvolto anche trenta pazienti dell’Oncologia di Humanitas Gradenigo L’utilizzo sistematico delle cure palliative aiuta i pazienti colpiti da tumore: garantisce loro una migliore qualità di vita e un lieve miglioramento della sopravvivenza, li mette in condizione di ridurre il numero di passaggi in Pronto soccorso e di accettare con maggior favore l’eventuale ricovero in hospice. Sono questi i risultati di uno studio pubblicato di recente dal prestigioso “European Journal of Cancer”, condotto in tutta Italia in alcuni tra i principali Centri di studio per la cura dei tumori e che ha coinvolto l’Oncologia di Humanitas Gradenigo, diretta dal dottor Alessandro Comandone. Agli oltre 200 pazienti affetti da tumore al pancreas che hanno partecipato allo studio sono state somministrate cure palliative continuative, garantite anche nel corso dei diversi cicli di chemioterapia. Un modo di superare la precedente modalità “on demand” e di stare accanto al paziente in ogni momento del suo percorso di cura. «Il miglioramento nella qualità di vita di queste persone è risultato evidente - afferma il dottor Comandone -, tanto da permettere loro attività quotidiane che di norma si ritengono vietate a chi si trova sotto trattamento chemioterapico». E’ stato il dottor Ferdinando Garetto, che a Humanitas Gradenigo si occupa di cure palliative dal 2001, a seguire direttamente i trenta pazienti torinesi coinvolti nello studio. «E’ fondamentale prendersi cura del paziente anche dopo la chemioterapia - spiega -: esistono ricoveri di sollievo e supporto nonché cure di trattazione eseguite in Day Hospital. Si tratta di misure utili a favorire una positiva reazione fisica, psicologica e spirituale del paziente. I risultati dello studio evidenziano l’impatto significativo delle cure continuative». A oggi circa il 40 per cento dei pazienti colpiti da neoplasia entra nell’ambito delle cure palliative, vale a dire tutto ciò che non ha a che fare con il contrasto diretto della malattia. Non si tratta di terapie anti-cancro bensì di trattamenti svolti affinché l’organismo vada incontro alla malattia e la affronti. Nutrizione, idratazione («Integrare liquidi, sodio e potassio, correggere calcemia e albumina sono gli interventi più frequenti», precisa il dottor Comandone) e trasfusione in presenza di una forte anemia, ma anche terapie mirate alla crescita dei globuli bianchi (ridotti dalla chemioterapia) e alla gestione del dolore («Richiede un monitoraggio continuo perché la sua multifattorialità ne rende ancora più complessa la lettura») nonché supporto psicologico. L’impegno di Humanitas Gradenigo per le cure palliative è stato peraltro ribadito lo scorso ottobre a Copenaghen dall’Esmo (European society of medical oncology) che ha confermato l’Oncologia dell’ospedale come Centro di eccellenza per le cure palliative. Un riconoscimento di grande importanza, giunto dopo un severo percorso di controlli e verifiche, che premia il lavoro di Humanitas Gradenigo, unico ospedale torinese in possesso di tale prestigioso riconoscimento. 4 Humanitas Gradenigo News - Gennaio 2017 www.gradenigo.it Tumore al colon, perché è fondamentale la prevenzione «Il 95 per cento dei polipi al colon diventeranno tumori: occorre rimuoverli subito», spiega il dottor Mohammad Ayoubi della Gastroscopia ed Endoscopia digestiva di Gradenigo. «E’ un punto di riferimento per i pazienti di diversi ospedali del Piemonte che si rivolgono a noi soprattutto per esami endoscopici a colon e vie biliari». Il dottor Mohammad Ayoubi introduce con queste parole la Gastroscopia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo della quale è il medico responsabile: «Molte patologie che negli anni scorsi venivano affrontate chirurgicamente sono oggi trattate in endoscopia - afferma -. La nostra lunga esperienza ci porta a essere un punto di riferimento anche per procedure complesse come l’ERCP (colangio-pancreatografia endoscopica retrograda), un esame che permette di visualizzare le vie biliari e pancreatiche». I campi di intervento principali dell’Endoscopia di Humanitas Gradenigo riguardano proprio la terapia delle patologie delle vie biliari, la terapia protesica delle ostruzioni a carico del tubo digerente, nonché la diagnosi, la terapia e il follow up per i polipi del colon. «Quello al colon rappresenta in Italia la seconda causa di morte per tumore dopo quello al polmone per l’uomo e al seno per la donna - ricorda il dottor Ayoubi -. Per questo motivo è opportuno favorire la prevenzione che trova il proprio “golden standard” con l’esame di colonscopia, in grado di eseguire diagnosi e terapia in un colpo solo». Gli eventuali polipi riscontrati nel corso dell’esame possono infatti essere rimossi in modo contestuale: «Il 95 per cento di essi diventeranno tumori - spiega il dottor Ayoubi -: ecco perché è meglio asportarli subito». Sempre in tema di prevenzione, al paziente asintomatico il dottor Ayoubi consiglia un controllo dopo il 50esimo anno di età: «Ma chi ha una familiarità con patologie tumorali di questo tipo deve muoversi con largo anticipo e stroncare sul nascere un polipo che nel giro di dieci anni diventerà un cancro». La Gastroscopia di Humanitas Gradenigo si caratterizza per gli ambulatori dedicati ad alcune patologie. Da quello di Epatologia per la cura delle epatiti virali croniche e le epatiti autoimmuni e immunomediate a quello riservato alle complicanze della cirrosi, da quello ecografico per la diagnosi e la gestione dell’epatocarcinoma a quello che si occupa delle malattie infiammatorie intestinali, per finire con l’ambulatorio per la cura delle patologie legate alla celiachia. «Anche in questo caso il follow up di pazienti che hanno già ricevuto trattamenti di endoscopia digestiva rappresenta una parte importante del nostro lavoro - precisa il dottor Ayoubi -. Un centro specializzato come quello di Humanitas Gradenigo può andare incontro alle esigenze, spesso particolari, di pazienti che hanno la necessità di affidarsi a mani esperte». Sono sempre i medici della Gastroscopia ed Endoscopia digestiva di Humanitas Gradenigo a occuparsi dell’Endoscopia d’urgenza: «Il Pronto soccorso dell’ospedale garantisce le urgenze del tubo digerente per ventiquattr’ore al giorno - sottolinea il dottor Ayoubi -: emorragie, corpi estranei e occlusioni rappresentano le principali cause d’intervento. Più in generale l’Endoscopia d’urgenza s’interfaccia con pazienti particolari, spesso affetti da epatopatie, che richiedono una competenza specifica». Che trova infine riscontro anche nell’intensa attività di ricerca che i medici di Gastroscopia ed Endoscopia digestiva svolgono in molteplici campi della specialità. 5 Humanitas Gradenigo News - Gennaio 2017 www.gradenigo.it