battesimo-di-gesu-a-2017 - UCID Friuli Venezia Giulia

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BATTESIMO DI GESÙ A 2017
Dal libro del profeta Isaìa (42,1-4.6-7)
Così dice il Signore:
«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce,
non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta;
proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà,
finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
[ Dal Salmo 28 (29) ]
Rit: Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome, prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
La voce del Signore è sopra le acque, il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza, la voce del Signore è potenza.
Tuona il Dio della gloria, nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo, il Signore siede re per sempre.
Dagli Atti degli Apostoli (10,34-38)
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di
persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi
è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da
Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e
risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Alleluia, alleluia. Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!»
(Mc 9,9). Alleluia.
+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,13-17)
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni
da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora
egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio
discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio
mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Nella domenica 8 gennaio celebriamo la festa del BATTESIMO DEL SIGNORE.
Con questa festa si chiude il “Tempo di Natale” e lunedì inizia il “Tempo ordinario”.
Può stupire che il Battesimo, che avviene alcuni decenni dopo la nascita di Gesù, faccia parte del tempo di
Natale. La liturgia lo interpreta come uno dei passi della “manifestazione” di Gesù come Messia. L’Epifania
è la manifestazione per antonomasia. Alla nascita l’annuncio era stato dato ai pastori, rappresentanti di
Israele e nell’Epifania ai magi, rappresentanti dei pagani, ma questi avvenimenti di fatto avevano coinvolto
ben poche persone.
Al momento del battesimo nel Giordano il fatto è pubblico. C’è anche l’intervento della Trinità divina che,
sembra, viene percepito solo da Gesù e da Giovanni.
Nell’anno C si collega alla manifestazione di Gesù anche l’episodio delle nozze di Cana.
Nel Deuteroisaia (Isaia capp 39 e segg) ci sono quattro brani denominati “carmi del Servo di Yahweh”,
(42,1-7; 49,1-7; 50,4-9; 52,13-53,12 con qualche piccola variante nella delimitazione tra i vari biblisti).
Si definiscono via via le caratteristiche di questo personaggio anonimo, finché dai vangeli appare chiaro che
si tratta del Messia.
La prima lettura è tratta dal primo di questi canti (42,1-9).
Viene citato tante volte nei vangeli. Vi ricordo solo alcuni di questi richiami.
In Mt 12 tutti i primi tre versetti; nella presentazione al Tempio il vecchio Simeone lo presenta come luce
delle nazioni; il vangelo odierno ci mostra che su Gesù scende lo Spirito.
«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui; …
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia (per portare la giustizia sulla terra) e ti ho preso per mano;
ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni,
perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Nel vangelo ritroviamo Giovanni. L’avevamo incontrato già nell’Avvento, perché la liturgia si serviva della
sua parola per annunciare il Natale. Ora eccolo nel pieno delle sue funzioni al Giordano. Aveva detto più
volte che dopo di lui sarebbe venuto un Altro. Ora eccolo! Il giorno dopo il battesimo Giovanni dice (Gv 1,
30-31): Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di
me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Immaginiamo Gesù in fila con gli altri. Uomo tra gli uomini, tra persone che vengono a riconoscere le
proprie colpe. Non possiamo dire peccatore fra i peccatori, ma, a guardare da fuori, sembra proprio così.
All’obiezione di Giovanni Gesù risponde:
«Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia».
«Lascia fare, per ora, perché è bene che noi facciamo così la volontà di Dio sino in fondo». (TILC)
Si manifesta per Lui la Trinità ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui
ho posto il mio compiacimento».
Il canto al vangelo riporta la voce che si sente nell’episodio della Trasfigurazione e che, rispetto a questa, ha
una parola in più, parola che si può ben sottintendere anche nella scena del Battesimo: Ascoltatelo !
Ascoltiamo Gesù?
Non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta … Non abbiamo paura.
Non viene a farci violenza. Partirà da quel po’ di buono che troverà in ciascuno di noi e ci porterà avanti, se
ci lasceremo portare.
Veniamo alla seconda lettura. Vi invito caldamente a leggere per intero il capitolo 10 degli Atti. Rappresenta
una svolta decisiva nella storia della chiesa e nell’annuncio della buona notizia portata da Gesù.
Fino a quel momento Pietro e gli apostoli annunciavano il messaggio solo a quelli che seguivano la religione
di Israele.
Vi era a Cesarèa un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta Italica. Era religioso e timorato
di Dio con tutta la sua famiglia; faceva molte elemosine al popolo e pregava sempre Dio. Un giorno, verso
le tre del pomeriggio, vide chiaramente in visione un angelo di Dio venirgli incontro e chiamarlo:
«Cornelio!». Egli lo guardò e preso da timore disse: «Che c’è, Signore?». Gli rispose: «Le tue preghiere e le
tue elemosine sono salite dinanzi a Dio ed egli si è ricordato di te. Ora manda degli uomini a Giaffa e fa’
venire un certo Simone, detto Pietro. Egli è ospite presso un tale Simone, conciatore di pelli, che abita vicino
al mare». Quando l’angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi servitori e un
soldato, uomo religioso, che era ai suoi ordini; spiegò loro ogni cosa e li mandò a Giaffa.
Questa visione ed un’altra altrettanto prodigiosa che accade a Pietro costringono l’apostolo a violare la legge
ed a recarsi a casa di un pagano.
La lettura è un breve tratto di ciò che accade in casa di Cornelio.
In verità sto rendendomi conto - esclama Pietro - che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo
teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
L’annuncio che Pietro fa di Gesù e della sua missione ci può lasciare un po’ perplessi. Risulta imprecisa,
quasi un po’ goffa. Ma il fatto è che, come in altre occasioni, colui che parla si trova davanti alla difficoltà di
esprimere con parole umane un’esperienza tutta nuova, una realtà che va al di là delle esperienze umane!
Quello che conta è che, in conseguenza di questo avvenimento, anche noi, pagani, siamo entrati a far parte
del corpo di Cristo.