La casa del sole - Ai.Bi. Amici dei Bambini
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La casa del sole - Ai.Bi. Amici dei Bambini
BOLIVIA La casa del sole Bollettino di aggiornamento sui progetti di Amici dei Bambini in Bolivia Anno 2010 –Numero 1 Carissimi amici e sostenitori, con la speranza che questo 2010 Vi abbia portato tanta serenità, Vi ringraziamo ancora una volta per il Vostro sostegno e, a dimostrazione delle importanti attività che si realizzano quotidianamente grazie a Voi e alla Vostra fiducia, Vi inviamo questo primo numero del 2010 del nostro consueto ed irrinunciabile INTI WASI. Ancora una volta ci ritroviamo a raccontarvi delle attività portate avanti dall’equipe boliviana di Amici dei Bambini, attraverso la storia di una ragazza che ha vissuto a lungo in istituto e per strada e che, oggi, è un membro attivo dell’Associazione AJUCA: un gruppo di giovani ex istituzionalizzati di La Paz ed El Alto. Vi parleremo non solo dell’esperienza personale di questa giovane ragazza, ma anche delle attività realizzate dall’Associazione AJUCA e, in particolare, della attività recentemente realizzata in appoggio ai ragazzi ed adulti diversamente abili accolti nell’istituto “Madres de Calcutta” di El Alto. In omaggio al sostegno a distanza e all’affetto che tutti noi proviamo per questa “mano amica” che arriva da lontano e che ci aiuta e ci sostiene nella realizzazione dei nostri interventi, sempre in questo numero troverete la lettera di un nostro sostenitore indirizzata ad un’adolescente che sostiene a distanza. Siamo certi che oltre a questo sostenitore, tanti altri si riconosceranno nelle parole di questa lettera e nelle emozioni che suscita. sostenitori Avvicinandosi velocemente la Santa Pasqua, approfittiamo di questo numero anche per fare a tutti Voi i nostri più sinceri e affettuosi auguri di BUONE FESTE e di una SERENA PASQUA in famiglia. Sommario: 1. Storia di vita 2. L’associazione AJU CA 3. Rubrica: lettere dal Mondo Storia di vita Questa è la storia di tanti, la storia di una ragazza ex istituzionalizzata che come tante, purtroppo, ha vissuto la terribile ed indelebile esperienza di una vita senza l’affetto ed il calore di una famiglia che la facesse sentire veramente figlia. Oggi, Elisabeth, è un membro attivo dell’Associazione di giovani ex istituzionalizzati, AJUCA, ed è arrivata in questo gruppo grazie al sostegno ed all’aiuto di una collega, la psicologa di Amici dei Bambini Bolivia. Prima di arrivare all’associazione AJUCA, Elizabeth rappresentava l’associazione NASC (bambini, bambine, adolescenti e giovani che lavorano in strada), di cui ancora è un membro attivo. Elisabeth non solo ha vissuto in istituto ma anche per strada come spesso, purtroppo, accade ai bambini ed adolescenti abbandonati dalle loro famiglie. Le parole di Elizabeth sono commoventi, ma soprattutto “imbarazzanti” perché mette ognuno di noi davanti alla responsabilità come società e come persone di fare qualcosa per questi bambini ed adolescenti costretti a “cavarsela da soli”, a sopravvivere come possono e a non essere mai figli. “La mia storia inizia dai ricordi di bambina. Ricordo che mia madre mi picchiava sempre. Mio padre era diverso, si prendeva cura di me e mi voleva tanto bene. Lui non voleva che mia madre mi picchiasse e si arrabbiava molto quando lo faceva. Ricordo che una volta lo fece davanti a mio padre e lui si arrabbiò molto. Mia madre diede la colpa a me e mi picchiò terribilmente. Mi picchiava utilizzando la prima cosa che si trovava fra le mani. Poi conobbe un altro uomo ed iniziò a frequentarlo. Mio padre lo scoprì e così mia madre scappò di casa e andò a vivere con l’altro, portando me con loro. All’inizio tutto sembrava sereno, ma dopo un po’ iniziarono tutte le mie sofferenze. Lui mi picchiava, proprio come faceva mia madre. Mi lasciava dormire in cortile, mi umiliava, mi discriminava per il cognome che portavo, mi diceva che sarei dovuta andar via da casa sua. Mia madre non faceva nulla per fermarlo. Un giorno ha provato ad abusare di me. Io avevo solo 8 anni, ma capivo che non dovevo permetterglielo. Così sono scappata di casa. Sono rimasta a girovagare per strada 2 giorni poi sono andata a casa di mio padre che ha avvisato mia madre e mi ha portato agli uffici della Defensoria. Ho raccontato loro l’accaduto, ma nessuno mi ha creduta. Hanno creduto al compagno di mia madre e a lei che diceva che inventavo tutto perché non andavo d’accordo con lui. Io, in fondo, ero solo una bambina. Per un po’ sono andata a vivere con mio padre, ma poi lui ha iniziato a bere e sono dovuta ritornare da mia madre e tutto è ricominciato. Il mio padrino ha continuato a maltrattarmi e a cercare appena poteva di abusare di me. Io sono sempre riuscita a scappare e alla fine stanca di questa situazione sono andata via di casa per sempre. Ho vissuto per strada e quello che mi è successo in questo periodo è ben più grave delle sofferenze che avevo a casa. Non posso ricordare. Sono state esperienze tanto dolorose che non posso riportarle alla mente. Un giorno è arrivata una persona che mi ha offerto l’opportunità di cambiare vita. Io avevo 14 anni, anzi quasi 15. Mi ha portato in un centro dove ho conosciuto il padre dei miei figli. In quel momento ho pensato che tutto era finito, le umiliazioni, i maltrattamenti ed altre cose. Non è stato così, anche se all’inizio era tutto bello. Anche il mio ragazzo ha iniziato a picchiarmi. Avevamo già una figlia e le sue promesse di non picchiarmi mi hanno convinta a sposarlo. Abbiamo avuto un secondo figlio, ma lui continuava a picchiarmi e a tradirmi con altre donne. Ho provato a lasciarlo di nuovo, ma alla fine ci ricadevo sempre ed ho avuto un terzo figlio. I soprusi sono continuati, ma per difendere i miei figli ho decido di lasciarlo definitivamente. Lotto per i miei figli, voglio loro tanto bene e, nonostante, tutto ciò che mi è accaduto sempre lotterò per loro. Il mio terzo figlio ha un problema di salute ed ogni tanto ha le convulsioni. All’inizio è stata dura, ma poi con l’aiuto di alcune persone sta migliorando. E’ un chiacchierone ed è molto affettuoso. Io credo che Dio ci dia delle prove e noi solo dobbiamo essere in grado di superarle. Dopo qualche tempo mi è successa una cosa che ancora oggi non ho superato ma che mi convince ancora di più che bisogna sempre avere la forza di andare avanti. Il padre dei miei figli mi ha sfregiato il volto con un coltello, accusandomi di raccontare in giro che era un uomo sposato con tre figli. Mi sono sentita marcata e ho vissuto una periodo di forte depressione. Non volevo più vivere, ero stanca. Ma i miei figli mi hanno dato la forza di riprendermi ed andare avanti come avevo sempre fatto. Me ne faccio carico da sola e lotto giorno dopo giorno per offrire loro ciò che io non ho avuto mai: sicurezza, affetto, stabilità ed una famiglia. Faccio loro da madre e da padre. Ora vivo per andare avanti e non guardare mai indietro. Sono membro di un gruppo di giovani come me che mi appoggiano, mi sostengono e sui quali posso contare. Il mio gruppo si chiama AJUCA e sono orgogliosa di farne parte.” Elisabeth L’Associazione AJUCA Una attivitá con i ragazzi e i giovani accolti nell’istituto Madres de Calcuta – El Alto Il sabato 16 gennaio l’associazione AJUCA, formata di adolescenti e giovani con un passato d’istituzionalizzazione, ha realizzato un’attività ricreativa per i ragazzi con handicap accolti nell’istituto “Madres de Calcuta” di El Alto. I ragazzi dell’associazione AJUCA hanno organizzati vari concorsi, tra i più curiosi quello del “mangiatore”. I concorrenti portano un uovo in un cucchiaio e devono ballare. La giornata di giochi, scherzi e balli, si è conclusa con un pranzo tutti insieme a base di pollo e riso. Quest’incontro non solo ha portato una ventata di novità ed allegria tra i giovani e ragazzi accolti nel centro, che in poche occasioni si relazionano con il mondo esterno e con altri ragazzi, ma ha dato all’associazione AJUCA un nuova carica e un motivo importante per andare avanti e lavorare a favore di altri bambini e adolescenti che come loro non hanno l’amore di una famiglia. Hanno imparato anche la diversità e l’importanza di rispettare l’altro e il diverso da sé stessi, di non emarginarsi e non emarginare. E’ bastato un uovo, un cucchiaio, l’ospitalità delle suore che gestiscono il centro, qualche pollo con riso e tanta, tanta allegria dei nostri giovani dell’Associazione AJUCA e dei giovani del centro Madres de Calcutta per poter trascorrere tutti insieme una giornata in allegria. Lettere dal Mondo La lettera che segue è carica di affetto ed è stata scritta da un nostro affezionato sostenitore per un ragazzo che oggi forma parte dell’associazione AJUCA e che in questi anni è stato accompagnato e seguito, grazie al sostegno a distanza, dall’equipe di Amici dei Bambini in Bolivia. Ancora una volta vogliamo mostrarvi l’altra faccia del sostegno a distanza, che oltre a dare sollievo ed una mano a bambini e giovani meno fortunati ed a permettere la realizzazione di tanti interventi di aiuto, crea una relazione di affetto, di speranza ed un legame che non ha frontiere né passaporto, come quello che esiste tra F. e questa famiglia italiana. Caro F, come stai? come va con la musica? continui a suonare la chitarra? La musica è un dono che potrà accompagnarti tutta la vita, potrà essere una compagnia allegra e una consolazione nei momenti tristi. Se la coltiverai non ti sentirai mai davvero solo, è come un buon libro o meglio come l'abbraccio di un amico sincero. Grazie per il pensiero che mi dedichi e spero che un giorno potrò ascoltarla. La vita è un'avventura e, chissà ... forse un giorno potremo incontrarci .......... Ti faccio i miei complimenti per il tuo impegno nell'associazione AJUCA. Il logo è bellissimo!!!!!!! E' importante quando viviamo un'esperienza dolorosa, e riusciamo a superarla, che ci preoccupiamo di aiutare gli altri che stanno vivendo le stesse emozioni. E' molto bello che tu faccia questo per altre persone che soffrono! E' importante che tutti ci aiutiamo e che siamo solidali tra noi perché l'amore sia veramente il MOTORE del mondo. Grazie ancora per la bellissima foto con cornice che mi hai mandato, l'ho davanti agli occhi vicina a quella di T. e V.. Quando la guardo ti invio un pensiero d'affetto sperando che tu stia sempre bene e in forma come appari. Ti mandiamo tutti un forte abbraccio. Facci sapere come trascorri le tue giornate ci sembrerà di esserti vicino. Anche tu ricorda che da questa parte del Mondo ci sono persone che ti pensano e ti amano. BUON NATALE E UN 2010 PIENO DI GIOIA E., G., V. e T. P.S. nelle foto la vista del lago di Garda dove abitiamo e le mie rose per augurarti Buon Natale In redazione: Stefania Pisano, Coordinatrice Paese, Amici dei Bambini Bolivia Velia Dominguez, Operatore SAD, Amici dei Bambini Bolivia Anahi Moreno, segreteria Melograno Bolivia Fernando Lima, ludotecario, Amici dei Bambini Bolivia PER INFORMAZIONI E COMUNICAZIONI: Ai.Bi. BOLIVIA Calle Abdón Saavedra 2180 piso 2 A. Bolivia Email: [email protected] La Newsletter “Inti Wasi” è stata pensata per tenere aggiornati tutti i sostenitori del progetto “PICCOLI ANGELI”. Si tratta di un servizio che abbiamo denominato SOL (Sostegno On Line). L’idea è quella di trasmettere via e-mail la newsletter contenente estratti dei report settimanali redatti dai volontari espatriati e notizie relative all’andamento del progetto. Abbiamo pensato di utilizzare la posta elettronica, poiché è uno strumento che consente di raggiungere un grande numero di utenti a un costo minimo. Se l’idea riscontra il Suo interesse e desiderasse aderire a questa iniziativa è necessario che comunichi la Sua e-mail all’indirizzo di posta elettronica del nostro ufficio: [email protected] affinché possa ricevere i prossimi numeri del notiziario. La newsletter è comunque disponibile anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo www.aibi.it nelle pagine dedicate al progetto “Piccoli Angeli”.