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LICEO CLASSICO STATALE “TERENZIO MAMIANI” – ROMA
CERTAMEN “TERENZIO MAMIANI”
Anno scolastico 2005/06
CLASSE IV GINNASIALE
1. TESTO DA TRADURRE
Prometeo e il dono del fuoco
Homines ab immortalibus ignem petebant neque in perpetuum eum servare sciebant;
postea Prometheus eum in ferula tulit in terras hominibusque monstravit quomodo
cinere obrutum servarent. Ob hanc rem Mercurius, Iovis iussu, deligavit eum in
monte Caucaso ad saxum clavis ferreis et aquilam apposuit, quae iecur eius
devoraret; quantum die ederat, tantum nocte crescebat. Hanc aquilam postea Hercules
interfecit eumque liberavit.
(da Igino Fabulae, 144)
2. QUESTIONARIO
a) Nel brano si incontrano nomi di dèi e semidei: ne sapresti indicare il corrispettivo greco?
b) Mercurio e l’aquila sono gli esecutori del castigo di Prometeo: per quale motivo sono loro a
svolgere questo compito?
c) Nel testo non è precisato il motivo per cui Prometeo ruba il fuoco: sapresti indicarlo?
d) Conosci altri miti in cui compare Prometeo? In particolare come spieghi il suo nome? Quali
caratteristiche morali e intellettuali presenta il personaggio?
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3. COMMENTO
Nei due brani seguenti trovi due diverse interpretazioni della figura di Prometeo: quale ti
sembra più significativa e perché?
I. Anche la scienza ha dato libertà all’uomo, ma è stata avversata, strumentalizzata e confinata ai
margini degli interessi generali, con lo stesso timore con cui l’antico guardava a Prometeo: se
non è possibile ignorare o arrestare la scienza, essa suscita tuttavia lo stesso turbamento che
provoca il pensare liberamente. Tali paure non sono meno gravi di quelle dei primi uomini e
hanno in comune l’insicurezza, sempre di fronte all’ignoto. Mutano i contenuti della certezza
ma permane l’ansia di certezza. Il mito, con le sue spiegazioni un poco ingenue, riuscì a
rassicurare l’uomo; oggi la scienza, nuovo mito, viene sollecitata a ridare tranquillità e
sicurezza, ignorando che l’arma più efficace dell’indagine scientifica è il dubbio. Poche sono
ancora le certezze che la scienza può fornire e anche di queste si deve dubitare: la storia
dimostra, infatti, che teorie considerate certe e decisive vengono soppiantate da altre, che
resisteranno fino alla loro confutazione. Ciò nonostante l’uomo amplia i propri orizzonti
lottando contro l’ignoto e l’ignoranza con la forza del pensare scientificamente, facendo
propria la sfida di Prometeo.
II. Con Prometeo inizia il mito dell’homo faber, dell’uomo ingegnoso, artigiano, artista,
scienziato: un mito che giunge fino all’era odierna, con l’uomo tecnologico che domina
razionalmente il mondo e che manipola la natura a proprio vantaggio. Ciò comporta,
naturalmente, dei rischi: basti ricordare che il Frankenstein di Mary Shelley ha come
sottotitolo Il moderno Prometeo. Prometeo è dunque l’immagine stessa della creatività e del
coraggio umano, ma quella creatività e quel coraggio possono produrre dei mostri. Anzi, si
potrebbe dire che oggi una rilettura moderna del mito prometeico dovrebbe prendere in
considerazione, in particolare, i pericoli connessi all’affermazione dell’uomo tecnologico, del
moderno Prometeo. Il predominio della macchina, la manipolazione genetica o la clonazione
dei feti, rappresentano oggi i rischi della conoscenza e del progresso. All’umanità
contemporanea, dunque, il compito di maneggiare con sapienza il “fuoco”, di governare con
saggezza i doni di Prometeo.
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