Esperimento di Franck
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Esperimento di Franck
Esperimento di Franck-Hertz Storicamente in questo esperimento fu dimostrata definitivamente (1914) la quantizzazione dei livelli energetici degli atomi. Nell'esperimento (Premio Nobel 1925) un fascio di elettroni di energia nota e regolabile incide su un gas atomico rarefatto, all'interno di una valvola elettronica. Si misura la corrente anodica in funzione della tensione applicata. A determinati valori di tale tensione, si hanno deviazioni dal normale andamento monotonamente crescente, nella forma di minimi profondi ed equispaziati (le oscillazioni di F-H). Questi minimi sono dovuti al transferimento di energia dagli elettroni agli atomi, dovuto alle collisioni; questo trasferimento avviene solo quando gli elettroni hanno una specifica energia cinetica, ossia per un ben determinato valore della tensione anodica. Il primo minimo si avrà quando gli elettroni avranno acquistato l'energia giusta immediatamente prima di arrivare all'anodo. Il secondo quando avranno la possibilità di trasferire energia due volte, la prima a metà del percorso, la seconda alla fine, etc. Per vedere le oscillazioni e aumentare il contrasto (la profondità del minimo), viene usata una griglia ritardante, posta immediatamente prima dell'anodo. Il controllo del potenziale di questa griglia è essenziale per la riuscita dell'esperimento. Un'altra griglia di controllo è posta in prossimità del catodo, con lo scopo di ottimizzare la qualità del fascio elettronico. Infine, il gas rarefatto si ottiene semplicemente avendo messo nella valvola una goccia di mercurio; alla temperatura ambiente la pressione di vapore è troppo bassa e dunque il gas di atomi che riempie il vuoto, altrimenti spinto, della valvola è comunque troppo rarefatto perché le poche collisioni influenzino il cammino degli elettroni. La valvola viene perciò messa in un fornetto e riscaldata ad una temperatura opportuna: la densità del gas di mercurio aumenta, e le oscillazioni appaiono. Chiaramente anche in questo caso esisterà una pressione di vapore, e dunque una temperatura ottimale: per temperature troppo basse non ci sono abbastanza atomi, per temperature troppo alte le troppe collisioni disgregano il fascio elettronico. Valvola di F-H Franck-Hertz Data for Mercury This original Franck-Hertz data shows electrons losing 4.9 eV per collision with mercury atoms. It is possible to observe ten sequential bumps at intervals of 4.9 volts. The Franck-Hertz display for mercury shown at left was formed by sweeping the accelerating voltage and recording current vs voltage on an oscilloscope in x-y mode. The measured separation of the peaks corresponds to the excitation energy of the involved mercury transition.