Bonjour bistrot - Vélo Loisir Provence

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Bonjour bistrot - Vélo Loisir Provence
Vecchie credenze,
manifesti, tavolini
fatti con i mobiletti
delle macchine per
cucire: è l’interno
del ristorante Au
Chineur, a L’Islesur-la-Sorgue.
il cibo è cultura
Bonjour bistrot
Nei borghi più belli e sperduti della Provenza, piccoli gioielli dove il mistral
gonfia le tovaglie e i formaggi deliziano il palato. Per brindare
con un vino di carattere all'ottima annata della nuova cucina di campagna
di G i u l i a n a G a n d i n i
foto di G i o v a n n i T a g i n i
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1. Le case in pietra
e la stradine
medioevali
di Viens,
in Provenza,
piccolo borgo fuori
dal tempo.
2. Cucina
campagnarde
a Les Acacias,
il bistrot di Cèline
Dugas e Agnès
Courtin, a Uchaux:
si cena in terrazza,
su tavoli ricavati
da vecchie botti.
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n sole smagliante, un bicchiere di vino rosso: è l’insegna dei bistrot de pays, trattorie
ruspanti sparse in tutto il Vaucluse, cuore della
Provenza segreta di contadini e pastori, racchiusa
tra filari di vigneti e campi di lavanda. Dove si mangia l’autentica cucina del terroir, de la grand-mère,
della nonna, a chilometro zero, senza rivisitazioni
azzardate, ma riscoprendo ricette dimenticate e ingredienti in vendita sulle bancarelle dei mercati di
campagna. Un fenomeno esploso in questi ultimi
anni, tutelato dalle rigorose regole dell’associazione che li riunisce, diffuso a macchia d’olio grazie
anche ai prezzi vantaggiosi. Alcuni sono locali
quasi storici, con annessa drogheria o salumeria;
altri, chiusi da anni, sono stati riportati in vita da
sindaci lungimiranti per animare fascinosi borghi
sperduti, fuori dai percorsi più noti. Non solo. Qui
si organizzano incontri culturali, si discute di poli-
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tica bevendo pastis, accanto al campo della pétanque, una variante provenzale delle bocce: un’arte,
più che un gioco.
“L’unico luogo dove la comunicazione resiste è
il bistrot”, ha detto Alain Peyrefitte, politico e scrittore. Nulla a che spartire con i locali scintillanti e
i caffè modaioli della vicina Costa Azzurra, di cui
si detestano la folla che invade le spiagge e i paesini assediati dal cemento. Attorno, un paesaggio in
cui si mescolano il rosso della terra, il verde degli
uliveti, il blu della lavanda, il bianco del calcare. Il
profilo frastagliato di guglie e crinali delle Dentelles de Montmirail è lo sfondo della spettacolare
statale D 90, che tocca Lafare, villaggio in pietra
di poco più di cento abitanti, dove spicca il Bistro
de Lafare. Il proprietario Fred Marty, un regista
teatrale di Marsiglia che ha cambiato vita, è ritornato nel paese dove era nato. Dopo uno stage di
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1. Chez Stèphane,
bar con cucina
a L’Isle sur la
Sorgue: a metà
agosto si radunano
qui oltre 800
brocanteur.
2. L’ingresso
fiorito di una casa
di Sarrians.
3. L’Imprevu
di Beaumettes,
aperto da Sylvie
Vallion, ex
psicanalista: il piatto
forte è l’anchoïade,
una versione locale
della bagna cauda.
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un anno, si è messo in testa il cappello da cuoco
e delizia i palati di compaesani e turisti con scenografici e impegnativi stufati di toro della Camargue, magret de canard alle cipolle caramellate, insalate di chèvre chaud e, per accompagnare i
dolci, l’eccellente Moscato di Beaumes de Venise.
Da smaltire, a piedi o in bicicletta, tra i sentieri affacciati sui vigneti, ma anche facendo rafting nelle
gole o sfidando in audaci trekking le Dentelles de
Montmirail. “Solo un discreto passaparola segnala
il personaggio famoso che ha comperato un mas
(antiche costruzioni rurali, ndr) sperduto tra i meli
in fiore”, spiega Marty, “e se ci capita possiamo
confidare all’ospite l’indirizzo del contadino che ci
porta il burro fresco al mattino. Fatto in casa pro-
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prio come un tempo”. Questa è una terra che nel
terzo millennio è ancora mollemente provinciale,
senza salotti e feste mondane, dolce e addormentata come una villeggiatura d’altri tempi. Ci si trova nelle maison d’hôtes, qui più numerose che in
tutte le altre regioni francesi, dove si cena alla luce
delle torce, nei giardini profumati di aromi soggetti agli umori del mistral: non è raro che le tovaglie si gonfino, le candele si spengano e ci si rifugi
all’interno, tra i muri spessi un metro, per reggere
le raffiche di questo vento pazzo che soffia anche
a cento all’ora e, come dicono da queste parti, “è
in grado di strappare le orecchie a un asino”. Qui
l’evento può essere la Grande course de chèvres,
la corsa delle capre, su cui si accendono infuodov e
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1. La cucina di Les
Acacies. Non solo
cibo: i locali riuniti
dall’associazione
Bistrot de pays
si propongono come
luoghi di incontro
e di scambio
culturale. 2. Il borgo
di Bonnieux.
3. Olive al mercato
di L’Isle-sur-laSorgue.
4-5. L’insegna
di legno e una
stanza dell’hotel
Le Mas des
Grès, a Lagne.
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cate scommesse: la risposta alle corse ippiche di
Longchamp. E se si scende ad Aix en Provence
o ad Avignone, per i festival d’estate che attirano
mezzo milione di stranieri, o la mostra a cui non
si può mancare, non si vede l’ora di ritornare nelle solitudini dorate. “Una rupe infuocata, un’aria
fragrante dei profumi del timo, della lavanda, il
canto stridente delle cicale”. Così André Gide
raccontava questi luoghi. Mentre Claude Monet
esclamava: “Che razza di sole: bisognerebbe dipingere con l’oro”.
La Provenza va in scena nella sfilata di bancarelle del villaggio di Apt, con i colori che hanno ispirato i tessuti di Souleiado, i vasi smaltati
azzurro e giallo intenso, i cesti di verdure biologiche. Il paese è la capitale mondiale della frutta
candita: in bella mostra mandarini, albicocche,
pesche, ciliegie. Ma il più frequentato è il banco
dei tartufi neri, protagonisti di piatti che non sto-
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nerebbero in un ristorante stellato. Come quelli
preparati a Les Poulivets, a Oppède, dove Sandrine e Patrick si esibiscono in invitanti quiche
insaporite dal pregiato tubero, tartare, faraona
ai funghi, e in prelibatezze a base del pregiato
maiale di Maubec, allevato all’aria aperta sulle
colline a pochi chilometri. In stagione, selvaggina in umido. All’aperitivo non mancano le tartine alla tapenade, il classico pesto alle olive e le
verdure all’aioli, condite con la salsa all’aglio. A
qualche minuto, Oppède le Vieux, su un picco
tra i pini, sembra il palcoscenico di un teatro:
come quinte, le rovine del castello feudale.
L’Isle-sur-la-Sorgue è a pochi chilometri.
Un’ “isola”, un tempo borgo di pescatori, poi
piccola capitale di manifatture alimentate da
una settantina di mulini lungo il fiume che dà
nome al borgo, le “dolci, chiare e fresche acque” cantate dal Petrarca, vissuto a lungo nella
vicina Fontaine de Vaucluse: qui si può visitare
un piccolo museo-biblioteca dedicato al poeta.
Tra i banchi dei brocanteur
Le fabbriche abbandonate, l’antica posta delle
carrozze, la stazione ferroviaria dismessa: tutto è
stato recuperato per ospitare i villaggi antiquari.
L’appuntamento più atteso è la grande fiera di
metà agosto, quando dalla Francia, dal Belgio,
dall’Italia arrivano qui più di 800 brocanteur.
Qualcuno si illude di trovare a pochi euro un disegno di Van Gogh originale, come successe alcuni anni fa a un fortunato signore… Ci si rifugia
al Mas des Grès, deliziosa maison d’hotes dove
Thierry e Nina Crovara, diplomati alla blasonatissima scuola alberghiera di Losanna, accolgono
gli ospiti, la maggior parte habitué, nella grande
terrazza sotto ai platani, con tavoli in ferro battuto illuminati da candele. In scena creazioni
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gourmande, come il gigot d’agneau o il salmone
affumicato in casa. Le stanze, alcune con terrazza,
arredate in stile country, si affacciano sul massiccio del Luberon, allungato come un cetaceo nel
mare verde degli uliveti. Defilata tra gli alberi, la
piscina riscaldata con lettini. Nina è anche una
miniera di consigli per muoversi nei dintorni,
dalla bottega di charme al mercato contadino di
Coustellet dove si fa provvista di zucche biologiche, focacce alle olive, formaggi di montagna,
olio e, da ottobre, tartufi a prezzi abbordabili.
Tavoli sulla terrazza ombreggiata, i colori della
lavanda, l’anchoïade, la tipica salsa di acciughe,
le variations vegetariennes a base di verdure
dell’orto sono i protagonisti della cucina dell’Imprévu, in una casa settecentesca nel paesino di
Beaumettes, dove Sylvie Vallion, psicanalista,
ha abbandonato terapie e pazienti del suo studio
in Piccardia e appaga i nuovi clienti con i piaceri
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Nelle trattorie del Vaucluse si pranza tra le viti e i campi
di lavanda: arrosti, andouillette e ricette della nonna
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del cibo. Spingendosi verso il Monte Ventoso, a
Uchaux, borgo sperduto tra le vigne e la campagna trasformata in un orto di primizie, si approda invece Les Acacias, regno di Céline Dugas e
Agnès Courtin: un bistrot d’altri tempi, con le travi a vista, i muri in pietra, le sedie antiche di legno.
Qui va in scena la vigorosa cucina campagnarde,
come l’andouillette, pietanza a base di frattaglie
di maiale a forma di salsicciotto grigliato o cotto
nel vino rosso o sidro, o il cosciotto d’agnello con
frutta secca. E una volta alla settimana, da settembre alla fine dell’anno, degustazione di ostriche
Marennes accompagnate da bianchi fruttati della
zona. Nella bella stagione si cena in terrazza, sotto
la grande acacia, ai tavoli ricavati da vecchie botti.
Ritornando verso Carpentras, con il mercato da
operetta del venerdì mattina, lungo le strade della
città vecchia e i viali orlati da platani, si fa provvista delle famose fragole della zona, di tartufi, erbe
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aromatiche, utensili da cucina in legno d’olivo e
bonbon berlingot, caramelle a base di sciroppi di
frutta, nelle caratteristiche scatole di latta.
paesaggi da film
La città nasconde anche la Fromagerie du
Comtat, un incredibile negozio con il soffitto da
cui pendono un’infinità di antichi recipienti per
il latte recuperati nelle fattorie dei dintorni. Qui
Claudine Vigier continua la tradizione di famiglia
vendendo più di 200 formaggi, come il raro Bleu
du Gévaudan, insaporito al prezzemolo, il Banon
e la Tomme du Ventoux. A Crillon le Brave, a
una dozzina di chilometri, invece, l’appuntamento dei gourmet è il bistrot de pays Le Saint Romain, con la spettacolare terrazza affacciata sulle
montagne dove ci si affida all’estro di François
Meauxsoone, un’esperienza ventennale, che porta in tavola zuppa di farro, sardine marinate e ledov e
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1-2. Au Chineur,
caratteristico
bistrot a L’Isle-surla-Sorgue.
3. Un P’tit Coin
de Cuisine,
a Bonnieux.
4. François
Meauxsoone,
chef e proprietario
del bistrot Le Saint
Romain, a Crillon le
Brave.
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Mulini e formaggi
come arrivare
In auto: A10 Genova-Ventimiglia fino al confine, poi A8,
l'Autoroute du Soleil, fino all'uscita di Cavaillon.
In aereo: fino a Marsiglia da Milano Malpensa con Twinjet;
da Roma low cost Vueling e Ryanair, oppure Air France, Alitalia
e Iberia). Poi si noleggia un'auto.
Informazioni turistiche: provenceguide.com, it.france.fr.
Dove dormire
3
1 Maison d’Hôtes
Mas des Grès
La stanza migliore è la 14,
con veranda privata. Piscina
riscaldata tra gli alberi.
Indirizzo:1651, RD 901, Four
à Chaux-Isle sur Sorgue,
Lagnes,
tel. 0033.49.02.03.285.
Web: masdesgres.com.
Prezzi: doppia da 95 a 160 €.
2 La Bastide de
Caseneuve
1. Claudine Vigier
nel suo negozio
di formaggi,
a Carpentras.
2. Un colorato
banco di spezie.
3. Un negozio
di modernariato
a L’Isle-sur-laSorgue.
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gumi croccanti, spiedini di maiale con ratatouille,
arrosti con salsa di senape all’ancienne, tartiflette di patate e formaggio fuso, bourride di coda
di rospo, una specie di bouillabaisse. Abbinati a
etichette di tutto rispetto. Come quelle proposte
dal Chateau de la Canorgue, ai piedi dell’incantevole borgo di Bonnieux, dove Jean Pierre e
Nathalie Margan, pionieri da cinque generazioni
dell’agricoltura biologica, producono vini spesso premiati, dal rosé, con uve Syrah e Grenache,
fruttato e fresco, al rosso, con l’aggiunta di uve
Carignan, ma anche il piacevole bianco con uve
Clairette, Grenache, Marsanne e Roussanne.
Il must è Le coin perdu, che nasce dalle vigne
più antiche, immortalato nel film Un’ottima annata di Ridley Scott, girato qui. Ancora oggi, a
dieci anni dall’uscita, centinaia di persone cercano di penetrare nella villa accanto alle cantine, in
un pellegrinaggio laico nei luoghi dell’amour fou
tra Marion Cotillard e Russell Crowe. Nei din-
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torni ci si perde tra le distese blu cobalto della
lavanda che fiorisce a fine giugno. Un’emozione, soprattutto attorno all’abbazia cistercense
di Sénanque, un gioiello romanico. Poi davanti
agli occhi appare Les Bories, un Alberobello
provenzale, tutto costruzioni di pietra a secco
che ricordano quelle dei pastori. Tra belvedere in bianco calcare a picco sui canyon, il maestoso Rocher du Cire e la scogliera di Lioux
si raggiungono le gole selvagge della Nesque.
Il paese di Venasque, con il bel battistero e le
stradine di ciottoli, si illumina ai primi di aprile di una distesa bianca lunga chilometri, come
una nevicata: sono le migliaia di ciliegi in fiore,
la ricchezza di questo paese, antica residenza dei
papi di Avignone.
Da maggio a inizio di luglio, lungo le stradine
sterrate, i paysan offrono i frutti dolci e succosi
nelle ceste di paglia. Per portarsi a casa uno dei
tanti sapori di Provenza.
Maison d’hôtes in pietra di
quattro camere. Chiedere
la Henriette, affacciata sulle
montagne e sul castello.
Indirizzo: Place de l’Église,
Caseneuve,
tel. 0033.49.00.48.896.
Web: bastidecaseneuve.com.
Prezzo: doppia b&b
da 105 a 125 €.
3 LE Moulin des
Sources
5 Au coin de figuiers
È un’oasi immersa nella natura
questa maison de famille in cui
sono state ricavate tre fascinose
camere. Colazione servita sotto
un grande platano.
Indirizzo: 94 Chemin des
Roumeses, Sarrians,
tel. 0033.49.01.21.849.
Web: aucoindesfiguiers.com.
Prezzi: doppia b&b da 85 a
105 €.
Dove Mangiare
6 Bistro de Lafare
I turisti arrivano a cavallo, in
bici, in auto. Assaggiano lo
stufato di toro della Camargue
e si godono piccoli concerti e
spettacoli messi in scena dal
proprietario, un tempo
regista di teatro.
Indirizzo: Place du Château,
Lafare,
tel. 0033.49.02.81.944.
Web: bistro-lafare-vaucluse.fr.
Prezzi: 22 €.
Mulino seicentesco. Prenotare
la suite Céladon, in una
dépendance nell’antico forno.
Giardino e piscina.
Indirizzo: Les Gros, Gordes,
tel. 0033.49.07.21.169.
Web: le-moulin-des-sources.
com.
Prezzi: doppia b&b
da 110 a 140 €.
Les Poulivets
4 Métafort
8 L’Imprévu
Prenotare le camere con Jacuzzi
a due posti. Spa ayurvedica.
Indirizzo: 31 Montée Du Vieil
Hopital, Méthamis,
tel. 0033.49.03.44.684.
Web: metafort-provence.com.
Prezzi: doppia b&b
da 145 a 165 €.
7 Magret di canard, omelette
ai tartufi. Imperdibile l’arrosto
di maiale di Maubec, allevato
all’aperto.
Indirizzo: 400 Rue des
Poulivets, Oppède,
tel. 0033.49.00.58.831.
Web: bistrotdepays.com.
Prezzi: 20 €.
Assolutamente da provare
l’anchoïade, una specie
di bagna cauda.
Indirizzo: Montée du Château,
Beaumettes,
tel. 0033.43.25.01.791.
Web: bistrotdepays-limprevu.fr.
Prezzi: 18 €.
9 Les Acacias
cooperativa di vigneron.
Indirizzo: Venue de Caromb,
Mazan,
tel. 0033.49.06.94.167.
Web: cavecanteperdrix.com.
Il plus è la terrazza dove si
mangia sotto la grande acacia:
tartare di manzo o pesce, daube
(stufato) e ostriche Marennes.
Indirizzo: Place de la Mairie,
Uchaux,
tel. 0033.49.06.61.407.
Web: les-acacias-uchaux.com.
Prezzi: 20 €.
14 Chateau
de la Canorgue
Nel domaine immortalato
nel film Un’ottima annata,
etichette bio a prezzi
abbordabili.
Indirizzo: Route du Point
Julien, Bonnieux,
tel. 0033.49.07.58.101.
Web: chateaulacanorgue.com.
10 Le Saint Romain
Immensa terrazza sul Monte
Ventoso. Ordinare la coscia
d’anatra confit con ratatouille.
Indirizzo. 46 Rue du Capitaine
Crillon, Crillon-le-Brave,
tel. 0033.49.06.53.425.
Prezzi: 25 €.
Viaggio su misura?
Chiama l’esperto
Dove Comprare
dove CLUB
02.89.29.26.87
doveclub.it
11 Fromagerie
du Comtat
Più di 200 formaggi e
un’infinità di gourmandise
a base di prodotti locali.
Indirizzo: 23 Place de la
Mairie, Carpentras,
tel. 0033.49.06.00.017.
12 NaturellEment
Paysan
Ortaggi, formaggi, vini, carni a
chilometro zero. E ottimi prezzi.
Indirizzo: 111 Chemin des
Guillaumets, Coustellet,
tel. 0033.49.00.55.908.
Web: naturellement-paysan.
com.
13 Cave de Vignerons
Canteperdrix
In una proprietà di mille ettari
di vigne, ottimi vini della
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Due le proposte di DoveClub
ad Avignone per maggio/
giugno. Le Cloitre St Louis
è un affascinante 4 stelle in
un ex monastero con piscina
sul tetto: tre giorni/due notti
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standard, solo pernottamento,
costano da 210 €, da 480 €
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e da 310 € in appartamento
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