Melo e pero, varietà e portainnesti Biologico: Crea

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Melo e pero, varietà e portainnesti Biologico: Crea
PAGINE INFORMATIVE
Federazione Italiana Gruppi Coltivatori Sviluppo
Federsviluppo Associazione
regionale del Piemonte
ATTIVITÀ INFORMATIVA
n Lo scorso 10 dicembre 2015 si è
svolto a Manta, al Centro ricerche per
la frutticoltura di Agrion, un convegno regionale in cui si è parlato di varietà e portinnesti di melo e pero presentando i risultati 2015 ottenuti
nell’ambito del Progetto Mipaaf, Regione Piemonte “liste di orientamento varietale dei fruttiferi”.
Giacomo Ballari, presidente di
Agrion, ha aperto il convegno sottolineando l’importanza della corretta
scelta varietale e del portinnesto al
fine di far convergere la “sostenibilità
ambientale” con la “sostenibilità economica”, proprio partendo dalla valutazione di varietà che siano competitive in termini di resistenze e tolleranze
ai patogeni, performance produttive
e standard qualitativi elevati. L’incontro
coordinato dai tecnici Lorenzo Berra
e Davide Nari, di Agrion, è servito a
fare il punto sull’innovazione varietale
di melo e pero e i portinnesti consigliati.Con il pesco che soffre della
nota crisi di mercato e l’actinidia ancora
ostaggio della batteriosi, i frutticoltori
piemontesi guardano con rinnovato
interesse il melo e il pero. Dalla sperimentazione di campo sono emerse
numerose varietà di mele e pere che
hanno superato la griglia di selezione
focalizzata sull’elevata qualità dei frutti
e sulla facile governabilità della pianta.
Le positive conferme dal pieno campo
sono andate ad arricchire e aggiornare
le liste delle varietà consigliate. Dai
risultati sono infatti emerse alcune
cultivar di mele interessanti perché
uniscono resistenza a ticchiolatura ad
alto livello qualitativo dei frutti e recenti
varietà di pere “tolleranti” al colpo di
fuoco batterico, grave patologia arrivata
recentemente in Piemonte.
MELO La superficie piemontese
investita a melo nel 2015 è stata di
5.500 ettari, con una produzione di
200mila tonnellate, di cui le mele
del gruppo Gala rappresentano il 37
per cento e Red Delicious il 32 per
cento, seguite da Golden con il 15
per cento e poi a pari merito con il 6
per cento Fuji e Ambrosia. Anche
quest’anno, le mele del gruppo Gala
hanno raggiunto uno standard estetico
elevato, tuttavia rispetto al 2014 la
colorazione pur soddisfacente è risultata inferiore, anche la durezza è
risultata inferiore di 1 kg/cm2, mentre
il Rsr, residuo secco rifrattometrico,
è risultato 1,5-2° Brix superiore.
anno 72 – numero 2 – febbraio 2016 – pagina
Melo e pero, varietà e portainnesti
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Presentati a Manta i risultati del progetto liste
di orientamento varietale dei fruttiferi 2015
Anche le mele del gruppo Red Delicious hanno raggiunto uno standard
estetico elevato, con un sovraccolore
totale; resta tuttavia la criticità del
portainnesto. Il gruppo Fuji ha confermato l’alternanza di produzione.
Fra le varietà resistenti a ticchiolatura,
interessanti sono risultate: Coop 39
Crimson Crisp® che matura 5 giorni
prima di Golden Delicious, ha un sovraccolore rosso brillante, polpa soda,
croccante e succosa, un sapore buono,
equilibrato e aromatico e ha un’ottima
attitudine al post-raccolta. Inoltre, la
pianta è di facile governabilità, poiché
ha un contenuto fabbisogno in diradamento; è però segnalata una sensibilità a oidio. Dalinette matura con
Fuji, la mela ha una polpa molto soda,
croccante e succosa, il sapore molto
buono, acidulo e aromatico e ottima
conservabilità. La pianta ha una produttività elevata e costante con una
precoce messa a frutto, fruttificazione
ben distribuita, albero di vigore contenuto, portamento aperto. Fujion
matura in epoca Fuji, la mela ha sovraccolore rosso intenso striato e
polpa soda e croccante, mediamente
succosa, un sapore molto buono,
dolce e buona serbevolezza. L’alternanza non sembra un problema, tut-
tavia l’albero è vigoroso e sul frutto
vi è la presenza di cercine peduncolare,
deformazione del peduncolo, che è
comunque meno presente nelle piante
più vecchie. Fra le varietà in osservazione, interessante è Rockit® Prem96,
le mele dette “da tubo” poiché essendo di piccola pezzatura sono ottime da snack, hanno un aspetto
molto attraente, la polpa soda e croccante e sapore assai buono e dolce.
PROTOTIPI Fra i prototipi per
il futuro sono stati ricordati:
l M3343: resistente a ticchiolatura, matura in epoca Gala, mela di
grossa pezzatura, aspetto molto attraente con sovraccolore rosso intenso
molto esteso, sapore buono, equilibrato, aromatico con polpa croccante,
soda e succosa, occorre però verificare
sensibilità a vitrescenza.
l M3342: resistente a ticchiolatura, matura 10 giorni dopo Gala,
mela di pezzatura medio-piccola con
aspetto attraente, sovraccolore rosso
intenso e polpa croccante e succosa,
sapore buono, equilibrato ed elevata
tenuta in pianta.
l M3593: matura 20 giorni dopo
Golden, mela di grossa pezzatura,
aspetto molto attraente con sovraccolore rosso vinoso brillante su oltre
il 90 per cento della buccia, la polpa
soda, croccante e succosa e il sapore
dolce, molto buono.
l M3295: matura 35 giorni dopo
Golden, mela di pezzatura grossa con
forma allungata, eterogenea con punte
calicine evidenti. Ha un aspetto attraente, simile a Pink Lady, con la
polpa soda poco succosa e sapore eccellente, equilibrato e aromatico.
PORTAINNESTO Per quanto riguarda la scelta del portainnesto,
dipende dal gruppo varietale, dalla
fertilità e caratteristiche del terreno,
dalle condizioni idriche e dall’eventuale
reimpianto. In questo momento diversi
cloni di M9 sono utilizzati come portainnesto del gruppo Gala, Red Delicious, Fuji, Braeburn, Golden. Dove
non si è mai coltivato il melo o dopo
il kiwi, conviene utilizzare il M9 T337
per il gruppo Gala e Pajam® 1 per
Fuji, mentre in caso di reimpianto si
utilizzano M9 Emla per Gala e Pajam®
2 per Fuji. Fra i portinnesti in sperimentazione estesa interessanti sono
Cg11, Cg41, Cg202 e Cg935; tutti
presentano scarsa presenza di sferoblasti, formazioni presenti sulla corteccia “burr knots”, iperplasie bugnate
che sono sovente accompagnate dall’emissione di abbozzi radicali fuori
terra e sfogliature, buon rinnovo vegetativo e sono resistenti a marciumi
radicali e al colpo di fuoco batterico,
eccetto il Cg11 che è tollerante.
PERO La superficie piemontese
coltivata a pero è di 1.286 ettari,
pari al 3,7 per cento della superficie
nazionale di 34.241 ha, con una
produzione di 36mila tonnellate pari
al 4,8 per cento della produzione
nazionale di 752.891 tonnellate, di
cui il 90 per cento è rappresentato
da 3 varietà: Abate 40 per cento,
William 40 per cento e Conference
10 per cento . Il panorama varietale
del pero è molto statico, se si pensa
che le principali varietà oggi ancora
coltivate risalgono alla seconda metà
del 1800. Le criticità per la coltivazione del pero, in questo momento,
sono legate all’adattabilità pedo-climatica, la scelta del portainnesto,
la lenta entrata in produzione, la costanza produttiva e il colpo di fuoco
z Info Le presentazioni del convegno sono disponibili su www.agrion.it.
Contatti:Agrion - Fondazione per la ricerca l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese
via Falicetto, 24 – 12030 Manta (CN). Email: [email protected]
Biologico: Crea lavora
a un futuro senza rame
Nuova sfida per l’agricoltura bio
n Prodotti biologici senza rame, è
la sfida agricola del terzo millennio
raccolta dal Crea. Il Consiglio per
la ricerca in agricoltura e l’analisi
dell’economia agraria sta studiando delle alternative al metallo pesante ampiamente usato in agricoltura biologica per combattere malattie e parassiti delle piante, a partire dalla peronospora della vite,
responsabile di gravissimi danni alle produzioni. Il progetto, finanziato dal Piano di agricoltura biologica del ministero delle Politiche
agricole, si chiama “Altr.Rame in
bio” e nasce per trovare nuove strategie volte alla limitazione o all’eliminazione totale del rame, in vista
delle nuove regole europee che do-
vrebbero entrare in vigore il 31 dicembre 2018, con la revisione del
Regolamento europeo del 2008.
«L’utilizzo di questo metallo pesante è uno dei cardini su cui si basa
l’agricoltura biologica ma nello
stesso tempo è in antitesi con i suoi
stessi principi», spiega all’Ansa
Anna La Torre del Crea-Pav, coordinatrice del progetto che coinvolge sei enti italiani di ricerca e
due ricercatori europei, un francese e un tedesco, «per questo stiamo
cercando di individuare le strategie
operative da adottare o composti di
derivazione naturale alternativi al
rame, per cercare di affrancarci totalmente o parzialmente».
z InfoAgenzia Ansa
batterico Erwinia amylovora. Per
quanto riguarda i portinnesti, nel
pero si utilizzano i franchi di pero e
il cotogno; in Piemonte i franchi di
pero consigliati sono Farold® 69
Daynir e Farold® 40 Daygon, mentre
i portinnesti di cotogno consigliati
sono Sydo, Ema e Ba 29. Farold®
40 Daygon e Farold® 69 Daynir
hanno un vigore medio-elevato, di
poco superiore al Ba 29 nel primo
e intermedio tra Ba 29 e Farold®
40 nel secondo, vengono utilizzati
in alternativa al cotogno per la tolleranza a Erwinia amylovora e a
“Pear decline” deperimento del
pero, hanno buone performance
produttive ma non sono adatti a terreni pesanti e asfittici. Tutto il gruppo dei cotogni non sopporta elevati
tenori di calcare attivo, ma il loro
limite maggiore è la non affinità nei
confronti di alcune cultivar in particole quelle predisposte al deperimento. Per quanto riguarda questo
ultimo evento parassitario Decana,
Passa Crassana, Madernassa sono
le cultivar più affini; Abate Fétel,
Conference, Carmen hanno una
mediocre affinità; mentre William,
William rosse, Kaiser, Martin Sec
sono le meno affini. Infine, il portainnesto Ba 29 è il più diffuso in
Piemonte, tollera terreni più difficili
con presenza di calcare attivo 6-7
per cento ed è una delle selezioni
di cotogno più vigorosa.