gita cai aprile
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gita cai aprile
SEZIONE di VEDANO AL LAMBRO Via S.Stefano N°89-Telefono e Fax 039-493151 e m@il. [email protected] – www.caivedano.it 19 Aprile 2015 SENTIERO DEL VIANDANTE Prealpi Lecchesi – Lago di Como Da Lierna a Bellano lungo l’antica mulattiera Accesso da Lierna 225m Dislivello in Salita 830m Tempo di Percorrenza: 3,30h a Varenna, 5,10h a Bellano Partenza da Vedano al Lambro ore 7,30 La gita verrà effettuata con mezzi propri. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi in Sede C.A.I . Nei giorni di Mercoledì e Venerdì dalle 21,00 alle 23,00 PERCORSO Il Sentiero del Viandante, inaugurato nel 1992, si sviluppa per 45km tra Abbadia Lariana e Colico ricalcando in buona parte l’antica mulattiera che collegava i paesi della sponda orientale del lago. Prima che venisse aperta nel 1832, l’attuale strada provinciale del lungolago, questa era l’unica via di comunicazione locale. In questa scheda proponiamo il tratto di percorso che va da Lierna a Bellano. Dalla stazione ferroviaria di Lierna (m 225), oltrepassati i binari mediante il sottopassaggio, si prende l’uscita per via Parodi e, grazie a una breve rampa, si raggiunge una vietta asfaltata; si gira a sinistra lungo questa stradina che subito svolta a destra e sale, trasformandosi in largo sentiero, fino a raggiungere via Manzoni, larga e asfaltata. Si gira a destra e, in leggera discesa, si raggiunge in breve via della Libertà all’altezza di una curva. Si gira a sinistra in via della Libertà e la si segue per un centinaio di metri, fino a incontrare, sulla sinistra, la piccola via Genico. Salire lungo questa via (cartello dei sentieri 71 e 72 per l’Alpe di Lierna), al termine della quale una scalinata immette su una strada asfaltata fiancheggiata a destra da un filare di cipressi (siamo nei pressi del Seminario Clarettiano). Seguire questa strada verso monte e raggiungere un bivio; andare a sinistra (cartello) per incontrare subito un altro bivio. A destra sale la variante alta (cartello), che porta a Varenna attraverso Ortanella. A sinistra parte la variante bassa (cartello), che segue un sentiero fiancheggiato a destra da un muretto. Lungo questo sentiero si raggiunge un bivio. Si va a destra fino ad alcune case dove si incontra una stradina asfaltata: si scende verso sinistra (cartello) fino ad uno stop tra le case di Giussana. Senza oltrepassare lo stop, si gira a destra nella stretta e corta via Regoledo che diventa subito un sentiero ed esce dalle case raggiungendo uno spiazzo sotto un alto muraglione di cemento. Una corta salita sterrata sulla sinistra immette su una strada asfaltata che si segue verso sinistra fino ad incontrare, dopo poche decine di metri, un sentiero che si stacca sulla destra e sale nel bosco. Seguire questo sentiero (si trova anche il cartello indicatore dell’itinerario 74 che sale a Ortanella e col quale il sentiero del Viandante coincide fino a Coria). Più avanti, presso un rudere a destra del sentiero, si trova un incrocio (m 270): andare diritti (numerosi segnavia dell’itinerario 74). Il sentiero prende a salire più decisamente e raggiunge uno sperone roccioso dove si trova un tavolino per la sosta (m 330 circa – posizione molto panoramica). Continuando a salire si raggiungono le cascine di Nero (m380); quindi si traversa la Valle della Pianca e si raggiunge la Valle della Boggia che si risale ripidamente sul versante sinistro orografico (destro salendo); la si traversa quindi verso Nord per raggiungere, dopo aver superato un breve tratto su terreno ripido, i boschi di castagni che precedono la radura di Coria. Con salita meno ripida si raggiunge un bivio proprio all’inizio della radura, dove si trovano le case di Coria (m783 – ore 1,40). Il sentiero 74 prosegue diritto verso Ortanella (da qui si può anche raggiungere la variante alta del Sentiero del Viandante, come indica anche il cartello in loco). La variante bassa tiene la sinistra (cartello) e, dopo un breve tratto, entra nella profonda Val Vacchera, il cui fianco sinistro orografico è qui particolarmente ripido. Il sentiero è stretto e richiede un po’ di attenzione (una corda fissata a una serie di paletti funge da corrimano verso valle); superato il fondo della valle il sentiero si raggiunge un terreno più dolce e, nel bosco, si scende ai ruderi di Roslina (m682). Si continua a scendere a sinistra (cartelli) fino a un ponte di legno (m540 circa) che permette di superare il fondo di una piccola forra. Ora il percorso si fa molto bello e panoramico; per un buon tratto si percorrono traversi e leggere discese. Una discesa più decisa conduce quindi ad un bivio (m330 circa - il cartello è attualmente abbattuto): si sale a destra e, dopo un breve tratto piuttosto ripido (corrimano in corda), si raggiunge un lungo tratto pianeggiante che si tiene a circa 370 metri di quota e procede verso Nord (a sinistra, qualche decina di metri più in basso, passa la superstrada). Lungo questo tratto si attraversa anche la zona sconvolta dalla frana del gennaio 2010, sistemata con grandi reti paramassi tra le quali si passa agevolmente. Oltrepassate le reti, ignorare una deviazione che si abbassa a sinistra e, più avanti, passare sopra l'ingresso delle gallerie della superstrada; subito dopo (cartello) si risale di nuovo brevemente e quindi (cartello) si continua a traversare verso Nord. Ad un bivio (cartello) si tiene la sinistra e, continuando a procedere verso Nord, si passa sopra la sorgente del Fiumelatte e si raggiunge un altro bivio (m290). A sinistra si può raggiungere in breve l’area attrezzata presso la grotta dove sgorga lo spumeggiante corso d’acqua. Si va a destra (cartello) e si percorre un lungo tratto fiancheggiato a destra da un bel muretto a secco in vista di Varenna. Si passa a monte del cimitero e, per una scalinata, si scende alla strada asfaltata che conduce al cimitero stesso (m 260 circa). La si segue (cartello) verso Varenna per breve tratto, fino a incontrare una strada asfaltata che sale a destra (cartello) verso il Bar/Ristorante Eremo Gaudio. Si sale lungo questa strada e, davanti all’ingresso del Bar/Ristorante, si prende sulla sinistra una scaletta di ferro che porta all’inizio di un bel sentiero panoramico lungo il quale salendo verso sinistra, si raggiunge la Piazza Belvedere del borgo di Vezio (m360 ore 3,15), con il suo caratteristico castello. Da qui si scende con dei gradini poco sotto la piazzetta, incontrando subito un bivio: a destra si prosegue lungo il Sentiero del Viandante verso Bellano (cartello), a sinistra invece si può scendere in 15 minuti alla stazione ferroviaria di Varenna. Proseguendo sul sentiero del viandante invece, si continua a scendere dapprima per gradini, e poi su tracciato sterrato fino al vecchio ponte in pietra che supera il torrente Esino (m290 circa) nei pressi del rustico edificio abbandonato del Crotto del Pepott. Oltre il ponte salire lungo una gradinata fino a raggiungere la strada asfaltata che da Varenna porta a Vezio (cartello). Traversare la strada, andare a sinistra e incontrare subito una mulattiera a gradoni (cartello e cartelli turistici per Perledo, Regolo e Bellano) che sale a destra e raggiunge in breve la cappella della Madonna di Campallo (m330). Lasciare a destra la mulattiera che sale a Perledo, passare sotto il portico della cappella (cartello) e proseguire diritti. Ignorare un’altra deviazione a destra e raggiungere le case di Regolo (frazione di Perledo). Salire tra esse per gradoni acciottolati (cartello) e raggiungere la Piazzetta Bassa, dove si trova la piccola chiesa di San Giovanni Battista (m 355). Traversare la piazzetta verso Nord e imboccare la stretta via degli Orti (cartello); si raggiunge quindi la strada asfaltata per Esino, la si traversa e si prosegue (cartello) lungo la mulattiera. Ad un bivio si lascia a destra il tracciato per Bologna, Gisazio e Bosco delle Streghe; si prosegue diritti e si raggiunge in breve un’altra strada asfaltata (via alla Cava Alta). La si segue verso destra (cartello), passando alla base della muraglia dell’ex cava di marmo nero di Varenna. Proseguendo lungo la strada asfaltata verso Nord si raggiunge, dopo circa 800 metri, una cappellina (m415) e quindi, sempre lungo la strada, si scende fino ad incrociare, dopo circa 200 metri, la strada asfaltata per Gittana (a sinistra) e Regoledo (a destra). La si traversa e si imbocca una mulattiera (cartello) che entra nel bosco. Si incontra una prima cappella (presso cui sale, da sinistra, una mulattiera) e, poco più avanti, un bivio (cartello): tenere il percorso principale, che va a sinistra in leggera discesa. Si raggiunge quindi un ponte (m390) presso il quale arriva, da sinistra, il sentiero che sale da Gittana. Proseguire oltre il ponte, incontrare un’altra cappelletta e quindi un altro bivio (cartello) sotto le case di Cestaglia: tenere la sinistra. Dopo una casa rustica il sentiero scende fino ad un ponte (m365) che scavalca il fosso in cui saliva (fino alla metà degli anni Cinquanta) la funicolare che da Riva di Gittana portava allo stabilimento idroterapico di Regoledo (prima del ponte si stacca sulla destra il sentiero segnalato per Gisazio, Albiga e Monte San Defendente). Si oltrepassa il ponte (cartello), si raggiunge una cappella e si prosegue lungo la bella mulattiera acciottolata nel bosco (dove le piante si diradano si ha una bella vista su Bellano, Dervio e sull’Alto Lario). Ci si abbassa fino a dei casolari (m340 circa), quindi si passa davanti al grosso edificio della Fabbrica (m 350) dopo il quale si incontra un bivio (cartello). Si va a sinistra in discesa e si raggiunge la Cappella dell’Addolorata (m 300). Si prosegue in discesa e si arriva alle prime case di Bellano. Un ultimo tratto a gradoni conduce ad incrociare la strada asfaltata (S.P. 62) che da Bellano sale in Valsassina (m250 circa). Non resta quindi che attraversarla e continuare con i gradoni che in breve permettono di scendere alla stazione ferroviaria di Bellano (m202 ore 5,10 totali). Con il treno locale (h. 16:01 o 17:01) facciamo quindi comodamente rientro a Lierna.