088_URBE - Istituto Tecnico "Buonarroti"

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088_URBE - Istituto Tecnico "Buonarroti"
Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0
URBE
Periodico di informazione e cultura romano-imperiale – Numero 0
Editoriale
TERZO SECOLO
Cominciamo dal III secolo d.
C.
il
nostro
percorso
giornalistico per conoscere e
commentare le principali
vicende che determinarono la
fine di uno dei più grandi
imperi della storia: l’impero
romano.
Seguiremo
i
fatti,
intervisteremo i personaggi,
conosceremo usi e costumi,
visiteremo
luoghi
e
descriveremo
monumenti
esemplari…ma ci lasceremo
anche
catturare
dalle
leggende e dai miti che sempre
sono suscitati dalle imprese
epiche dei guerrieri e degli
dei.
Nel III secolo, dunque, il
grande
popolo
romano
cominciò a subire, molto più
che nel passato, le minacce di
popoli che vivevano oltre il
LIMES e che guardavano con
sempre maggiore desiderio di
conquista le fertili terre di
Roma, le opulente città e i
raffinati costumi di un popolo
giunto al culmine della sua
potenza e ricchezza.
Se ci seguirete in questo
viaggio nella storia, ne
resterete
senza
dubbio
affascinati !
( a cura della redazione)
TERMINATA A ROMA
LA COSTRUZIONE
DELLE NUOVE MURA
La grande opera è giunta al
termine: adesso la città è più
sicura.
L’imperatore Aureliano ha
completato la costruzione
INTERVISTA AD
AURELIANO
Un incontro esclusivo per
conoscere meglio
un grande
imperatore.
Ave, nobile
Aureliano, dove
sei nato?
-
delle nuove mura per
difendere la città dagli
attacchi barbarici; esse si
estendono per circa 19
kilometri e vanno dai 6 agli
8 metri di altezza. Queste
mura imponenti, purtroppo,
rappresentano un segno di
debolezza del nostro Impero,
perché Roma, negli ultimi
tempi, ci sembra sempre più
indifesa di fronte alle
invasioni da parte di Goti,
Vandali e Alamanni. Per
difendere l’Urbe da tutti
questi attacchi Aureliano la
fortifica con nuove mura e
ne allarga la cinta. Negli
anni le mura sono state
costruite con materiali e
tecniche di costruzione
diverse. All’interno sono
protetti i monumenti
repubblicani e imperiali più
prestigiosi: il circo
Massimo, la colonna
Traiana, il Colosseo e i fori
Imperiali. (continua a pag .2)
1
Sono nato a Sirmio il
9 settembre 214 d.C. ;
la mia era una
famiglia di modeste
condizioni: mio padre
era colono di un certo
senatore Aurelio, mia
madre una
sacerdotessa del dio
Sole.
Qual è il tuo vero nome?
- Il mio vero nome è Lucio
Domizio Aureliano
Da quanti anni sei
Imperatore di Roma?
- Sono stato imperatore
dal 270 e ora siamo nel
275 d.C.
Cosa è accaduto durante
il tuo breve regno?
-Sono riuscito a mettere
dei paletti fondamentali,
affinché l’impero superi la
grave crisi che attanaglia il
nostro secolo.
(continua a pag.2)
Classe 2^A C.A.T. Progetto cl@sse 2.0
(Intervista…continua dalla
pag.1)
Cosa hai fatto per
difendere l’impero dalle
invasioni barbariche?
-Allo scopo di difendere il
mio regno ho guidato
campagne di guerra,
sconfiggendo Vandali e
Goti e fermando un’
invasione degli Alamanni
che si erano spinti fino in
Umbria e minacciavano
Roma stessa
In che modo, invece, hai
difeso la città di Roma?
-Per difendere Roma da
improvvisi assalti, ho
fortificato la città con
delle nuove mura, le
chiamano
“ Mura
Aureliane”.
Che cos’è questo nuovo
culto del Sole che hai
introdotto a Roma?
A
Appena l’anno scorso ho
cercato di imporre il
Culto del Sol Invictus
come Culto di Stato. Il 25
dicembre ho edificato un
santuario in onore al
nuovo Dio nel Dies
Natalis Solis Invicti.
Io stesso mi sono
dichiarato sacerdote di
questo culto e sono
convinto che il potere mi è
stato concesso proprio da
questo Dio. Ho voluto così
inaugurare stirpe dei Re
che vanno sul trono per
grazia di Dio. La festa del
Dies Natalis Solis Invicti
diventerà sempre più
importante in quanto è
stata innestata sulla festa
romana più antica, i
Saturnali e darà al potere
dell’imperatore il sigillo
degli dei.
(a cura di Buonocunto e
Russo)
(“Terminata a Ro ma ….continua
da pag 1)
All’interno sono protetti i
monumenti repubblicani e
imperiali più prestigiosi: il
In quello che è ormai il
centro storico di Roma
troviamo i sette colli:
Palatino, Celio, Aventino,
Campidoglio, Quirinale,
Viminale ed Esquilino.
Quest’area è protetta dalla
cinta repubblicana,
esternamente coperta dalle
mura serviane. Tutte le vie
portano al centro dei sette
colli, e sono affiancate da
acquedotti e dal fiume
Tevere. La porta Cornelia o
Aurelia è la più importante e
settentrionale delle nuove
mura, a difesa della porta c’è
il torrione del mausoleo di
Adriano e di fianco il Ponte
Elio. Queste mura saranno
invalicabili per qualunque
popolazione voglia invadere
la nostra Urbe.
(a cura di Rocco e Ascione)
Il Limes: un confine
permeabile
Il Limes è una lunga
muraglia, che divide il
territorio romano da quello
barbaro. Esso è inteso in due
significati differenti: il
confine del potere di Roma,
repubblicana prima ed
imperiale in seguito, ovvero
la strada, la via di
2
comunicazione ai margini
del dominio dello Stato. Nel
primo significato, il più
comune, costituisce
l’insieme delle frontiere
dell’Impero di Roma
classificate in base alla loro
natura: artificiale o naturale.
I confini naturali sono di tipo
fluviale (il Reno, il Danubio,
l’Eufrate) e chiamati ripa
(riva del fiume), montuosi (i
Carpazi nella Dacia,
l’Atlante in Mauretania),
desertici (come i confini
meridionali dell’Egitto, della
Cirenaica, quelli siriani ed
arabi). I confini artificiali
sono costituiti da specifiche
barriere di vario genere: un
muro in pietra (soprattutto a
partire dal regno di Adriano,
II sec. d. C.) o una palizzata,
un agger di terra ed un
fossato antistante.
Questo è il caso del vallo di
Adriano, di Antonino o del
limes germanico-retico. Ogni
frontiera è, inoltre, seguita
parallelamente per tutta la sua
estensione, da una strada
presidiata ad intervalli regolari
oltre che da fortezze legionarie
(castra), anche da forti
(castella) e fortini (burgi)
ausiliari, intervallati da torrette
(turris) e stazioni di
avvistamento (stationes).
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Conosciamo il nemico
(IL LIMES -continua dalla
pagina seguente)
Raffigurazioni del limes
romano possono essere
ammirate nella Colonna
traiana e nella Colonna
antonina, le cui scene
iniziali riportano la riva
destra del Danubio,
costellata di forti, palizzate,
cataste di legna e covoni di
paglia (da incendiare per
eventuali segnalazioni a
distanza).
( a cura di Senneca e
Allegretti)
I Goti
Tra i più potenti e numerosi
popoli della Germania ci
sono i Goti, di origine
Scandinava, stanziati tra la
parte orientale della regione
Danubiana, lungo il Mar
Nero, esposti al contatto
orientale con i cavalieri
nomadi tra cui i mongoli.
La loro lingua è una lingua
germanica, parlata solo
nella Germania orientale,
scritta in alfabeto runico;
noi
Romani
li
identifichiamo come Sciti.
Dopo la conquista della
Tauride, sono diventati
molto temibili anche per la
forza marittima, visto che
essi possiedono una flotta
navale, con la quale
possono assalire le coste
dell’ Asia Minore e della
Grecia,
colpendo
le
popolazioni con incendi e
rapine.
I Goti occidentali,chiamati
Visigoti, sono stanziati a
ovest del fiume Dniestr , in
una regione ricca di
foreste;i Goti orientali, detti
Ostrogoti, vivono, invece a
est del grande fiume, in una
grande steppa sabbiosa.
Solo l’imperatore Claudio,
detto il Gotico, è riuscito ad
ammansirli dopo averli
sconfitti , ma Aureliano è
stato costretto a cedere loro
la Dacia. Sono un pericolo
costante per i territori
romani, bisogna tenerli
d’occhio!(a cura di Cei e
Vedetta)
I Germani
Attualmente i Germani
hanno un territorio molto
vasto per che comprende
molte popolazioni: Angli e
Sassoni vivono in Britannia
ma inizialmente vivevano in
Sassonia, i Franchi vivono
tra la Germania e la Gallia,
3
gli Alamanni vivono a nord
del fiume Meno, i Burgundi
vivono nella zona est della
Germania,i Turingi hanno
formato un regno tra i fiumi
Meno e Elba;Goti e
Longobardi ,infine,vivono
nella zona est della
Germania, come i Burgundi.
I Germani considerati
dai Romani
La storia dei rapporti tra
Roma ei Germani è una
storia di guerre che risale ai
tempi della Repubblica e
del grande Cesare che,
combattendo contro di essi,
conquistò la Gallia.
Alcuni romani considerano i
germani dei veri e propri
barbari, ovvero stranieri
analfabeti, rozzi e primitivi.
Mentre un’altra parte dei
romani ammira la loro
capacità di fronteggiare il
nemico e soprattutto
disgustata dalla corruzione
diffusa a Roma, giunge
perfino a idealizzare i
Germani, considerandoli un
popolo incontaminato,
legato alla natura, ignaro dei
mali che affliggono la
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società urbana. (a cura di
Andolfo e Iodice)
Con Diocleziano nasce
la TETRA RCHIA
284 d.C. :con la morte di
Aureliano a Roma si è
verificato un periodo di
l’Occidente. Così è nata una
Diarchia. Essi sono i due
Augusti e ognuno si è scelto
un Cesare. Il “Cesare” di
Diocleziano è Caio Galerio e
quello di Massimiano è
Costanzo Cloro. E’nata la
Tetrarchia e si è ritornati al
criterio di successione con la
“scelta del migliore”. ( a cura
di Iodice M.)
La Tetrarchia
disordini, ma ora è stato
eletto un nuovo imperatore:
Gaio Valerio Diocleziano.
Diocleziano, a differenza dei
precedenti imperatori, ha
capito che non basta un
imperatore per governare un
impero molto vasto .
Dalla morte di Marco Aurelio ,
infatti, l’impero sta sempre più
decadendo, è assalito dai
barbari alle frontiere e ci sono
frequenti episodi di anarchia
militare. Quindi è necessaria la
creazione di grandi eserciti,
ma Diocleziano, prima di
creare l’esercito, si è dedicato
alla difesa interna per evitare
secessioni e rivolte e così ha
deciso di nominare un altro
imperatore con cui dividere
l’arduo compito.
Come suo aiutante ha
nominato Marco Aurelio
Massimiano e con lui ha
diviso l’impero: Diocleziano si
è preso l’Oriente, con capitale
Nicomedia, e Massimiano
A sinistra Diocleziano e
Galerio, a destra Massimiano
e Costanzo Cloro
La persecuzione più
terribile
Anno 303d.C.:dopo essersi
dato il titolo di Dominus et
Deus, Diocleziano non agisce
immediatamente contro i
cristiani fino a quando il
numero di fedeli aumenta e si
rifiutano di riconoscere in lui
non solo l’imperatore, ma
anche il Dio vivente. Allora
ha emanato un editto con
sanzioni piuttosto severe: la
perdita dei diritti civili, la
distruzione di chiese , di libri e
oggetti di culto e l’incapacità
di conseguire la libertà per gli
schiavi. Così i cristiani
cominciano a ribellarsi
appiccando fuoco al palazzo
imperiale e applicando una
totale resistenza passiva agli
ordini imperiali. Diocleziano,
allora, prepara altri editti:
sull’ imprigionamento dei capi
del clero, sulla libertà per i
cristiani che accettano di
sacrificare all’imperatore ,
infine e quello che stabilisce
l’obbligo per ogni suddito di
sacrificare all’imperatore. Per
chi si rifiuta parte la
persecuzione con terribili
torture. Esse si eseguono in
atmosfere terrificanti e le
vittime sono numerose:
vecchi, donne, ragazzi…, non
ci sono distinzioni, chiunque
proclami la fede del
Cristianesimo viene
perseguitato e trucidato. Le
torture sono varie: la fanciulla
Cristina è stata portata e legata
alla ruota , poi è stato
appiccato un fuoco sotto di
essa. Non contenti, le viene
legata una grossa pietra al
collo e poi gettata in acqua,
mentre la povera Agnese, alla
giovanissima età di 12 anni, è
stata portata in un lupanare e
poi decapitata. Le torture non
finiscono qui, ce ne sono
molte altre, come: la cavatura
degli occhi, la lapidazione, la
crocifissione, l’immersione in
olio e pece bollente, la morte a
colpi di frecce… Molti
cedono di fronte le torture,
altri invece mantengono la
propria fede. Questo clima di
terrore affligge tutta la
popolazione cristiana
dell’Impero Romano ma i
credenti non rinunceranno mai
alla loro fede perché sono
certi che, alla fine, il loro Dio
li salverà.(a cura di Ferraro,
De Cristoforo e De Lucia)
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Nel pro ssimo numero :“La caduta d ell’impero romano d’occiden te”
Non perdetelo!!!!