Rapporto Attività 2015 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario
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Rapporto Attività 2015 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario
DIPARTIMENTO DI BIOINGEGNERIA PERSONALE Capo Dipartimento Andrea REMUZZI, Dr.Ing. Laboratorio di Biofisica Renale Capo Laboratorio Daniela MACCONI, Dr.Sci.Biol. Laboratorio di Tecnologie Biomediche Capo Laboratorio Bogdan ENE-IORDACHE, Ph.D. Unità di Medical Imaging Capo Unità Anna CAROLI, Ph.D. Unità di Informatica per la Ricerca Clinica Capo Unità Sergio CARMINATI, IT. Laboratorio di Ingegneria dei Tessuti per la Medicina Rigenerativa Capo Laboratorio Marina FIGLIUZZI, Dr.Sci.Biol. CURRICULA VITAE Andrea Remuzzi si è laureato in Ingegneria Meccanica ad indirizzo Biomedico, presso il Politecnico di Milano nel 1979. Attività formative: Dal 1982 al 1984 è stato visiting scientist presso il MIT (Laboratorio di Meccanica dei fluidi) e la Harvard Medical Scool (Brigham and Womens' Hospital). Dal 1984 al 1999 è stato ricercatore presso IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano e Bergamo. Dal 1999 è il capo del Dipartimento di Bioingegneria dell'Istituto Mario Negri. Dal 1998 al 2007 è stato professore a contratto presso il Dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano. Dal 2007 è ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Università degli Studi di Bergamo. E' autore di oltre 160 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali su diversi temi della bioingegneria. Aree d’interesse: Le sue principali aree di competenza sono: fenomeni di trasporto nei sistemi biologici; effetto delle sollecitazioni meccaniche sulla funzione delle cellule endoteliali in vitro e in vivo; tecniche di analisi morfometriche dell'ultrastruttura del capillare glomerulare; modelli matematici per la filtrazione delle acque e macromolecole attraverso la parete capillare; ricostruzione tridimensionale di strutture vascolari; fluidodinamica computazionale in grandi arterie e nel microcircolo; trapianto di cellule pancreatiche in modelli sperimentali di diabete insulinodipendente; microscopia confocale e elettronica (TEM, ESEM / FIB). Principali pubblicazioni 1. Bozzetto M, Ene-Iordache B and Remuzzi A. Transitional flow in the venous side of patient-specific arteriovenous fistulae for hemodialysis. Annals of Biomedical Engineering, 2016 in press. 2. Franzoni M, Cattaneo I, Longaretti L, Figliuzzi M, Ene-Iordache B. and Remuzzi A. Endothelial cell activation by hemodynamic shear stress derived from 5 arteriovenous fistula for hemodialysis access. Am J Physiol Heart Circ Physiol. 2016 Jan 1; 310(1): H49-59. 3. Bonandrini B, Figliuzzi M, Papadimou E, Morigi M, Perico N, Casiraghi F, Sangalli F, Conti S, Benigni A, Remuzzi A. and Remuzzi G. Recellularization of well preserved acellular kidney scaffold using embryonic stem cells. Tissue Engineering Part A 2014;20(9-10):1486-98. 4. Ene-Iordache B and Remuzzi A. Disturbed flow in radial-cephalic arteriovenous fistulae for hemodialysis: low and oscillating shear stress locates the sites of stenosis. Nephrology dialisi transplantation 2012 Jan;27(1):358-68. 5. Caroli A, Antiga L, Conti S, Sonzogni A, Fasolini G, Ondei P, Perico N, Remuzzi G, Remuzzi A. Intermediate volume at CT imaging defines a fibrotic compartment that predicts GFR decline in ADPKD patients. Am J Pathol. 2011 Aug;179(2):619-27. 6. Gagliardini E, Conti S, Benigni A, Remuzzi G and Remuzzi A. Imaging of the porous ultrastructure of the glomerular epithelial filtration Slit. JASN Journal American Society Nephrology 21: 2081-2089, 2010. 7. Macconi D, Sangalli F, Bonomelli M, Conti S, Condorelli L, Gagliardini E, Remuzzi G, Remuzzi A. Podocyte repopulation contributes to regression of glomerular injury induced by ACE inhibition. Am J Pathol 2009; 174(3): 797-807. 8. Remuzzi A, Gagliardini E, Sangalli F, Bonomelli M, Piccinelli M, Benigni A, Remuzzi G. ACE inhibition reduces glomerulosclerosis and regenerates glomerular tissue in a model of progressive renal disease. Kidney Int. 2006; 69(7):1124-30. 9. Antiga L, Ene-Iordache B, Remuzzi A. Computational geometry for patient-specific reconstruction and meshing of blood vessels from MR and CT angiography. IEEE Trans Med Imaging. 2003; 22(5):674-84. 10. Noris M, Morigi M, Donadelli R, Aiello S, Foppolo M, Todeschini M, Orisio S, Remuzzi G, Remuzzi A. Nitric oxide synthesis by cultured endothelial cells is modulated by flow conditions. Circ Res. 1995; 76(4):536-43. Daniela Macconi si è laureata in Scienze Biologiche nel 1983 presso l’Università degli Studi di Milano. Attività formative: 1977-81 CNR, Sezione di Neuroscienze, Farmacologia Cellulare e Molecolare, Dipartimento di Farmacologia Medica, Università di Milano; 1982-83 Laboratorio della Divisione di Nefrologia e Dialisi Ospedali Riuniti di Bergamo; 1984-85 University of Michigan, Medical School, Department of Pathology, Medical Science I, Ann Arbor Michigan, USA; 1985-89 Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Bergamo. Aree d’interesse: meccanismi intracellulari coinvolti nella riparazione e rigenerazione del rene indotta dall’inibizione del sistema renina angiotensina; epigenetica nel danno glomerulare e tubulo interstiziale; ruolo dell’angiotensina II nella progressione delle malattie renali; alterazioni strutturali e funzionali dei podociti e della barriera glomerulare nelle nefropatie proteinuriche; rimodellamento glomerulare indotto dal trattamento farmacologico con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina; relazione tra albuminuria, immunità e progressione della malattia renale; ruolo delle specie reattive dell’ossigeno nell’infiammazione vascolare e renale. Ruoli: 2000 ad oggi Capo Laboratorio di Biofisica Renale, Dipartimento d’Ingegneria Biomedica, IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Bergamo; 1994-2000 Capo Unità dei Mediatori dell’Infiammazione di Origine Leucocitaria, IRFMN, Bergamo; 1989-94 ricercatrice, Mario Negri, Bergamo; 1985-89 borsista, IRFMN, Bergamo; 1982-83 borsista presso il Laboratorio della Divisione di Nefrologia e Dialisi Ospedali Riuniti di Bergamo. Principali pubblicazioni 1. 2. 3. Remuzzi A, Sangalli F, Macconi D, Tomasoni S, Cattaneo I, Rizzo P, Bonandrini B, Bresciani E, Longaretti L, Gagliardini E, Conti S, Benigni A, Remuzzi G. Regression of renal disease by angiotensin II antagonism is caused by regeneration of kidney vasculature. J Am Soc Nephrol. 2015 Jun 26. Macconi D, Perico L, Longaretti L, Morigi M, Cassis P, Buelli S, Perico N, Remuzzi G, Benigni A. Sirtuin3 dysfunction is the key determinant of skeletal muscle insulin resistance by angiotensin II. PloS One 10: e0127172, 2015. Macconi D, Tomasoni S, Romagnani P, Trionfini P, Sangalli F, Mazzinghi B, Rizzo P, Lazzeri E, Abbate M, Remuzzi G, Benigni A. MicroRNA-324-3p promotes renal fibrosis and is a target of ACE inhibition. J Am Soc Nephrol 23:1496-505, 2012 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Macconi D. Targeting the renin angiotensin system for remission/regression of chronic kidney disease. Histol Histopathol 25:655-68, 2010. Review. Macconi D, Sangalli F, Bonomelli M, Conti S, Condorelli L, Gagliardini E, Remuzzi G, Remuzzi A. Podocyte repopulation contributes to regression of glomerular injury induced by ACE inhibition. Am J Pathol 174:797-807, 2009. Macconi D, Chiabrando C, Schiarea S, Aiello S, Cassis L, Gagliardini E, Noris M, Buelli S, Zoja C, Corna D, Mele C, Fanelli R, Remuzzi G, Benigni A. Proteasomal processing of albumin by renal dendritic cells generates antigenic peptides. J Am Soc Nephrol 20:123-30, 2009. Macconi D, Abbate M, Morigi M, Angioletti S, Mister M, Buelli S, Bonomelli M, Mundel P, Endlich K, Remuzzi A, Remuzzi G: Permselective dysfunction of podocyte-podocyte contact upon angiotensin II unravels the molecular target for renoprotective intervention. Am J Pathol 168:1073-85, 2006. Macconi D, Bonomelli M, Benigni A, Plati T, Sangalli F, Longaretti L, Conti S, Kawachi H, Hill P, Remuzzi G, Remuzzi A. Pathophysiologic implications of reduced podocyte number in a rat model of progressive glomerular injury. Am J Pathol 68:42-54, 2006. Morigi M, Macconi D, Zoja C, Donadelli R, Buelli S, Zanchi C, Ghilardi M, Remuzzi G: Protein overload-induced NF-kappaB activation in proximal tubular cells requires H(2)O(2) through a PKC-dependent pathway. J Am Soc Nephrol 13:1179-89, 2002 Macconi D, Ghilardi M, Bonassi ME, Mohamed EI, Abbate M, Colombi F, Remuzzi G, Remuzzi A: Effect of angiotensin-converting enzyme inhibition on glomerular basement membrane permeability and distribution of zonula occludens-1 in MWF rats. J Am Soc Nephrol 11:477-89, 2000. Bogdan Ene-Iordache si è laureato in Ingegneria Meccanica nel 1990 presso l’Università di Petrolio e Gas di Ploiesti (Romania). Attività formative: Ha completato la sua formazione presso l’Istituto Mario Negri di Bergamo e presso il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” di Ranica. Ha conseguito il titolo di PhD in ingegneria biomedica all'Eindhoven University of Technology (TU/e) con una tesi intitolata “Haemodynamics and vascular remodeling in vascular access - insights from numerical studies". Aree di interesse: Nell’ambito cardiovascolare (ruolo dell’emodinamica nella patologia della parete vascolare), nell’ambito renale (emodinamica e rimodellamento nell’accesso vascolare, modelli teorici della filtrazione e analisi morfometrica del capillare glomerulare), informatica per la ricerca clinica (sviluppo e gestione di sistemi web-based, data management e analisi statistiche per studi clinici controllati e di popolazione). Ruoli: Dal 1992 al 1996 è stato borsista e poi dal 1996 al 1999 ricercatore presso il Laboratorio di Bioingegneria, LaboratoriNegri, Bergamo. All’inizio del 2000 è diventato capo del Laboratorio di Tecnologie Biomediche del Dipartimento di Bioingegneria, IRCCS - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”, Ranica. Segue studenti in ingegneria biomedica per tesi di laurea ed è docente per i corsi di formazione professionale della Regione Lombardia condotti in Istituto. Sta coordinando le attività di supporto alla rete informatica del Centro “Aldo e Cele Daccò”. Principali pubblicazioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Ene-Iordache B, Semperboni C, Dubini G and Remuzzi A. Disturbed flow in a patient-specific arteriovenous fistula for hemodialysis: multidirectional and reciprocating near-wall flow patterns. J Biomech, 48(10):2195-200, 2015. Ene-Iordache B, Cattaneo L, Dubini G and Remuzzi A. Effect of anastomosis angle on the localization of disturbed flow in 'side-to-end' fistulae for hemodialysis access. Nephrol Dial Transplant, 28(4):995-1005, 2013. Ene-Iordache B and Remuzzi A. Disturbed flow in radial-cephalic arteriovenous fistulae for hemodialysis: low and oscillating shear stress locates the sites of stenosis. Nephrol Dial Transplant, 27(1):358-68, 2012. Ene-Iordache B, Carminati S, Antiga L, Rubis N, Ruggenenti P, Remuzzi G and Remuzzi A. Developing regulatory-compliant electronic case report forms for clinical trials: experience with the DEMAND trial. JAMIA, 16(3):404-408, 2009. Ruggenenti P, Perna A, Loriga G, Ene-Iordache B, Turturo M, Lesti M, Perticucci E, Chakarsky IN, Leonardis D, Garini G, Sessa A, Basile C, Alpa M, Scanziani R, Sorba G, Zoccali C and Remuzzi G for the REIN-2 Study Group. Blood-pressure control for renoprotection in patients with non-diabetic chronic renal disease (REIN-2): multicentre, randomised controlled trial. Lancet 365(9463): 939-946, 2005. Ruggenenti P, Fassi A, Ilieva AP, Bruno S, Iliev IP, Brusegan V, Rubis N, Gherardi G, Arnoldi F, Ganeva M, Ene-Iordache B, Gaspari F, Perna A, Bossi A, Trevisan R, Dodesini AR, Remuzzi G for the Bergamo Nephrologic Diabetes Complications Trial (BENEDICT) Investigators. Preventing microalbuminuria in type 2 diabetes. NEJM 351(19): 1941-1951, 2004. Ene-Iordache B, Mosconi L, Antiga L, Bruno S, Anghileri A, Remuzzi G, Remuzzi A. Radial artery remodeling in response to shear stress increase within arteriovenous fistula for hemodialysis access. Endothelium 10(2): 95-102, 2003. Ene-Iordache B, Mosconi L, Remuzzi G, Remuzzi A. Computational fluid dynamics of a vascular access case for hemodialysis. J Biomech Eng 123(3): 284-292, 2001. Ene-Iordache B and Remuzzi A. Numerical analysis of blood flow in reconstructed glomerular capillary segments. Microvasc Res 49: 1-11, 1995. Ene-Iordache B, Imberti O, Foglieni O, Remuzzi G, Bertani T and Remuzzi A. Effects of angiotensin-converting enzyme inhibition on glomerular capillary wall ultrastructure in MWF/Ztm rats. J Am Soc Nephrol 5: 1378-1384, 1994. Marina Figliuzzi si è laureata in Scienze Biologiche nel 1991 presso l’Università degli Studi di Milano. Attività formative: 1991-94 Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Bergamo. Aree di interesse: tecniche di decellularizzazione di organi, tecniche di isolamento di isole pancreatiche da pancreas umano, bovino, di maiale e di ratto, colture cellulari, sistemi di immunoisolamento per isole pancreatiche, differenziazione di cellule progenitrici del pancreas in cellule che contengono insulina, tecniche di immunoistochimica. Ruoli: Dal 2014 Capo Laboratorio di Ingegneria dei Tessuti per la Medicina Rigenerativa, Dipartimento di Bioingegneria, IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Bergamo; 2000-2014, Capo Unità di Ingegneria dei Tessuti, Dipartimento di Bioingegneria, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Bergamo; 1991-2000 borsista. Principali pubblicazioni 1. Franzoni M, Cattaneo I, Longaretti L, Figliuzzi M, Ene-Iordache B, Remuzzi A. Endothelial cell activation by hemodynamic shear stress derived from arteriovenous fistula for hemodialysis access. Am J Physiol Heart Circ Physiol. 2016; 310(1):H49-59. 2. Catto V, Farè S, Cattaneo I, Figliuzzi M, Alessandrino A, Freddi G, Remuzzi A, Tanzi MC. Small diameter electrospun silk fibroin vascular grafts: Mechanical properties, in vitro biodegradability, and in vivo biocompatibility. Mater Sci Eng C Mater Biol Appl. 2015 Sep;54:101-11. 3. Figliuzzi M, Remuzzi G, Remuzzi A. Renal bioengineering with scaffolds generated from rat and pig kidneys. Nephron Exp Nephrol. 2014;126(2):113. 4. Figliuzzi M, Bonandrini B, Silvani S, Remuzzi A. Mesenchymal stem cells help pancreatic islet transplantation to control type 1 diabetes. World J Stem Cells. 2014 Apr 26;6(2):163-72. 5. Bonandrini B, Figliuzzi M, Papadimou E, Morigi M, Perico N, Casiraghi F, Sangalli F, Conti S, Benigni A, Remuzzi A, Remuzzi G. Recellularization of well preserved acellular kidney scaffold using embryonic stem cells. Tissue Eng Part A. 2014 Dec 10. 6. Figliuzzi M, Bianchi R, Cavagnini C, Lombardi R, Porretta-Serapiglia C, Lauria G, Avezza F, Canta A, Carozzi V, Chiorazzi A, Marmiroli P, Meregalli C, Oggioni N, Sala B, Cavaletti G, Remuzzi A. Islet transplantation and insulin administration relieve long-term complications and rescue the residual endogenous pancreatic β cells. Am J Pathol. 2013 Nov;183(5):1527-38. 7. Cattaneo I, Figliuzzi M, Azzollini N, Catto V, Farè S, Tanzi MC, Alessandrino A, Freddi G, Remuzzi A. In vivo regeneration of elastic lamina on fibroin biodegradable vascular scaffold. nt J Artif Organs. 2013 Mar;36(3):166-74. 8. Orlando G, Wood KJ, De Coppi P, Baptista PM, Binder KW, Bitar KN, Breuer C, Burnett L, Christ G, Farney A, Figliuzzi M, Holmes JH 4th, Koch K, Macchiarini P, Mirmalek Sani SH, Opara E, Remuzzi A, Rogers J, Saul JM, Seliktar D, Shapira-Schweitzer K, Smith T, Solomon D, Van Dyke M, Yoo JJ, Zhang Y, Atala A, Stratta RJ, Soker S. Regenerative medicine as applied to general surgery. Ann. Surg.2012; 255(5): 867-80. 9. Figliuzzi M, Bonandrini B, Cattaneo I, Remuzzi G, Remuzzi A. Effect of inborn pancreatic islet deficit in the Munich Wister Frömter rat. Islets. 2010;2(5):318-22. 10. Figliuzzi M, Cornolti R, Perico N, Rota C, Morigi M, Remuzzi G, Remuzzi A, Benigni A. Bone marrow-derived mesenchymal stem cells improve islet graft function in diabetic rats. Transplant Proc. 2009 Jun;41(5):1797-800. Anna Caroli si è laureata in Matematica nel 2003 presso l'Università degli Studi di Milano e ha conseguito il Dottorato di Ricerca nel 2010 presso l'Università di Maastricht. Aree di interesse: acquisizione ed elaborazione di immagini medicali e precliniche Ruoli: dal 2004: Ricercatrice presso il Laboratorio di Epidemiologia e Neuroimaging dell'IRCCS Fatebenefratelli di Brescia; dal 2008 al 2012: Ricercatrice presso IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (Unità di Medical Imaging, Dipartimento di Bioingegneria). Da Luglio 2012 è stata nominata Capo dell’Unità di Medical Imaging, Dipartimento di Bioingegneria, IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Ranica. Principali pubblicazioni 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Caroli A, Prestia A, Galluzzi S, Ferrari C, van der Flier WM, Ossenkoppele R, Van Berckel B, Barkhof F, Teunissen CE, Wall A, Carter SF, Schöll M, Choo IH, Grimmer T, Nordberg A, Scheltens P, Drzezga A, Frisoni GB, for the Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. Mild cognitive impairment with suspected non-amyloid (SNAP): prediction of progression to dementia. Neurology. 2015; 84(5):508-15. Caroli A, Prestia A, Wade S, Chen K, Ayutyanont N, Landau SM, Madison CM, Haense C, Herholz K, Reiman KM, Jagust WJ, Frisoni GB, for the Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. Alzheimer's disease biomarkers as outcome measures for clinical trials in MCI. Alzheimer Dis Assoc Disord 2015;29:101-9 Prestia A, Caroli A, Wade SK, van der Flier WM, Ossenkoppele R, Van Berckel B, Barkhof F, Teunissen CE, Wall A, Carter SF, Schöll M, Choo IH, Nordberg A, Scheltens P, Frisoni GB. Prediction of AD dementia by biomarkers following the NIA-AA and IWG diagnostic criteria in MCI patients from three European memory clinics. Alzheimers Dement. 2015;11(10):1191-201 Caroli A, Perico N, Perna A, Antiga A, Ruggenenti P, Brambilla P, Pisani A, Imbriaco M, Messa P, Cerutti R, De Pascalis A, Murrone M, Dugo M, Cancian L, Gaspari F, Carrara F, Rubis N, Prandini S, Remuzzi A, Remuzzi G, for the ALADIN Study Group. Long-acting somatostatin slows kidney and cyst growth in autosomal dominant polycystic kidney disease: results of the ALADIN multicenter randomized trial. The Lancet 2013; 382(9903):1485-95; doi: 10.1016/S0140-6736(13)61407-5 Caroli A, Manini S, Antiga L, Passera K, Ene-Iordache B, Rota S, Remuzzi G, Bode A, Leermakers J, van de Vosse F, Vanholder R, Malovrh M, Tordoir J, Remuzzi A, on behalf of the ARCH project Consortium. Validation of patient specific hemodynamic computational model for surgical planning of vascular access in hemodialysis patients. Kidney Int. 2013; 84(6):1237-45. doi: 10.1038/ki.2013.188. Caroli A, Prestia A, Chen K, Ayutyanont N, Landau SM, Madison CM, Haense C, Herholz K, Nobili F, Reiman E, Jagust WJ, Frisoni GB; EADC-PET Consortium, NEST-DD, for the Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. Summary metrics to assess Alzheimer’s diseaserelated hypometabolic pattern with FDG-PET: head-to-head comparison. J Nucl Med. 2012; 53(4):592-600. Caroli A, Antiga L, Conti S, Sonzogni A, Fasolini G, Ondei P, Perico N, Remuzzi G, Remuzzi A. Intermediate volume at CT imaging defines a fibrotic compartment that predicts GFR decline in ADPKD patients. Am J Pathol 2011; 179(2):619-27 Caroli A, Frisoni GB, and the Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. The dynamics of Alzheimer’s disease biomarkers in the ADNI cohort. Neurobiol Aging 2010; 31:1263-1274 Perico N, Antiga L, Caroli A, Fasolini G, Cafaro M, Ondei P, Rubis N, Diadei O, Gherardi G, Prandini S, Panozo A, Flores Bravo R, Rodriguez De Leon F, Gaspari F1, Cortinovis M, Motterlini N, Ene-Iordache B, Ruggenenti P, Remuzzi A, and Remuzzi G. Sirolimus therapy to halt the progression of ADPKD. J Am Soc Nephrol. 2010;21(6):1031-40Caroli A, Antiga L, Cafaro M, Fasolini G, Remuzzi A, Remuzzi G, Ruggenenti P. Reducing Polycystic liver volume in ADPKD: effects of the extended release somatostatin analogue Octreotide. Clin J Am Soc Nephrol. 2010; 5(5):783-9 Sergio Carminati si è diplomato come Perito Commerciale nel 2000, all’Istituto Tecnico Commerciale Camanghè di Zogno (BG). Ha completato la sua formazione presso il Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” dell’IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, sede di Ranica. Attività formative: nel 2001 ha conseguito il titolo di studio post diploma di Analista Programmatore presso l’ENAIP Lombardia di Bergamo. Aree di interesse: data management per studi clinici controllati, sviluppo di applicazioni web per la raccolta dati a servizio di progetti di ricerca nell’ambito epidemiologico. Attività di supporto: amministrazione siti internet, gestione reti computer e stampanti, assistenza conferenze/videoconferenze. Ruoli: dal 2001 al 2002 svolge il servizio civile presso il Laboratorio di Tecnologie Biomediche. Dal 2002 al 2011 collabora con l'Istituto presso il Laboratorio di Tecnologie Biomediche, Dipartimento di Bioingegneria. Da febbraio 2011 è diventato responsabile dell'Unità di Informatica per la Ricerca Clinica del Dipartimento di Bioingegneria, IRCCS-Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Ranica. Principali pubblicazioni 1. Sharma SK, Ghimire A, Carminati S, Remuzzi G, Perico N. Management of chronic kidney disease and its risk factors in eastern Nepal. Lancet Glob Health 2014 Sep;2(9):e506-7. 2. Gallieni M, Ene-Iordache B, Aiello A, Tucci B, Sala V, Brahmochary Mandal SK, Doneda A, Stella A, Carminati S, Perico N, Genovesi S. Hypertension and kidney function in an adult population of West Bengal, India: Role of body weight, waist circumference, proteinuria and rural area living, Nephrology (Carlton) 2013. 3. Martinelli I, Ruggenenti P, Cetin I, Pardi G, Perna A, Vergani P, Acaia B, Facchinetti F, La Sala GB, Bozzo M, Rampello S, Marozio L, Diadei O, Gherardi G, Carminati S, Remuzzi G, Mannucci PM; HAPPY Study Group. Heparin in pregnant women with previous placenta-mediated pregnancy complications: a prospective, randomized, multicenter, controlled clinical trial. Blood. 2012 4. Codreanu I, Sali V, Gaibu S, Suveica L, Popa S, Perico N, Ene-Iordache B, Carminati S, Feehally J, Remuzzi G. Prevalence of hypertension and diabetes and coexistence of chronic kidney disease and cardiovascular risk in the population of the republic of moldova. Int J Hypertens, 2012 5. Cravedi P, Sharma SK, Bravo RF, Islam N, Tchokhonelidze I, Ghimire M, Pahari B, Thapa S, Basnet A, Tataradze A, Tinatin D, Beglarishvili L, Fwu CW, Kopp JB, Eggers P, Ene-Iordache B, Carminati S, Perna A, Chianca A, Couser WG, Remuzzi G, Perico N. Preventing renal and cardiovascular risk by renal function assessment: insights from a cross-sectional study in low-income countries and the USA. BMJ Open, 2012 6. Remission Clinic Task Force; Clinical Research Center "Aldo e Cele Daccò". The Remission Clinic approach to halt the progression of kidney disease. J Nephrol, 2011;24(3):274-281. 7. Sharma SK, Zou H, Togtokh A, Ene-Iordache B, Carminati S, Remuzzi A, Wiebe N, Ayyalasomayajula B, Perico N, Remuzzi G, Tonelli M. Burden of CKD, proteinuria, and cardiovascular risk among Chinese, Mongolian, and Nepalese participants in the International Society of Nephrology screening programs. Am J Kidney Dis. 2010 8. Ruggenenti P, Perna A, Tonelli M, Loriga G, Motterlini N, Rubis N, Ledda F, Rota S Jr, Satta A, Granata A, Battaglia G, Cambareri F, David S, Gaspari F, Stucchi N, Carminati S, Ene-Iordache B, Cravedi P, Remuzzi G; for the ESPLANADE Study Group. Effects of Add-on Fluvastatin Therapy in Patients with Chronic Proteinuric Nephropathy on Dual Renin-Angiotensin System Blockade: The ESPLANADE Trial. Clin J Am Soc Nephrol, 2010. 9. Perico N, Antiga L, Caroli A, Ruggenenti P, Fasolini G, Cafaro M, Ondei P, Rubis N, Diadei O, Gherardi G, Prandini S, Panozo A, Bravo RF, Carminati S, De Leon FR, Gaspari F, Cortinovis M, Motterlini N, Ene-Iordache B, Remuzzi A, Remuzzi G. Sirolimus therapy to halt the progression of ADPKD. J Am Soc Nephrol, 2010;21(6):1031-1040. 10. Ene-Iordache B, Carminati S, Antiga L, Rubis N, Ruggenenti P, Remuzzi G, Remuzzi A. Developing regulatory-compliant electronic case report forms for clinical trials: experience with the DEMAND trial. JAMIA, 2009;16(3):404-408. INTRODUZIONE ALLE ATTIVITA' DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento di Bioingegneria svolge attività di ricerca a livello sperimentale e clinico. All’interno del dipartimento si studiano processi fisiopatologici mediante l’impiego di tecniche ingegneristiche e si sviluppano strategie terapeutiche innovative. Sono attualmente attive all'interno del Dipartimento linee di ricerca a livello di base, di ricerca applicata e clinica. I principali strumenti utilizzati per queste ricerche consistono in modelli teorici, elaborazione di immagini diagnostiche e istologiche, misure di parametri fisico-chimici sia a livello sperimentale che clinico, tecniche di coltura cellulare, utilizzo di biomateriali e sviluppo di tecnologie informatiche per l'archiviazione e l'elaborazione dei dati clinici. Gli studi in corso afferiscono a quattro settori principali: 1) lo studio dei meccanismi coinvolti nella progressione delle nefropatie croniche; 2) lo studio sul ruolo dell’emodinamica nello sviluppo del danno vascolare; 3) lo sviluppo di tecniche di laboratorio per l'ingegneria dei tessuti; 4) lo sviluppo di sistemi informativi dedicati alla gestione di dati clinici e delle immagini generate nell'ambito dei studi clinici controllati e nella pratica clinica. SCOPERTE/RISULTATI PRINCIPALI Sono state prodotte evidenze sul meccanismo molecolare alla base della relazione tra le condizioni emodinamiche presenti negli accessi vascolari per l'emodialisi e lo sviluppo di formazione di neointima che è responsabile del fallimento dell'accesso. Sono stati confrontati diversi metodi per la quantificazione dei volumi del tessuto renale effettuata su immagini radiologiche di pazienti affetti dalla malattia del rene policistico per favorire un metodo affidabile per studi clinici controllati. E' stato sviluppato e implementato uno strumento per la pianificazione assistita al calcolatore della chirurgia vascolare impiegata per l'accesso vascolare per l’emodialisi. E’ stato dimostrato l’effetto favorevole dell’antagonismo dell’angiotensina sulla rigenerazione della circolazione renale in un modello di malattie renali progressive. E' stato sviluppato un sistema di assistenza per la valutazione dell'appropriatezza delle terapie farmacologiche e della possibile interazione tra farmaci. Il sistema è attualmente in uso nell'ambito di un progetto di ricerca clinica che coinvolge medici di base e medici specialisti. Sono state sviluppate metodologie per la rigenerazione del rene in laboratorio a partire da un organo originario che viene completamente decellularizzato e ripopolato con cellule staminali. COLLABORAZIONI NAZIONALI Dipartimento di Bioingegneria, Politecnico di Milano, Milano Unità di Diabetologia, Ospedali Riuniti, Bergamo Unità di Nefrologia, Ospedali Riuniti di Bergamo STMicroelectronics, Agrate Brianza, Milano Dipartimento di Ingegneria Industriale e Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Metodi, Università degli studi di Bergamo, Dalmine Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano, Milano Brembo S.p.A. Stezzano, Bergamo Italcementi Group, CTG S.p.A. c/o i.lab, Bergamo Ospedale Generale Regionale Miulli, Acquaviva delle Fonti, Bari Azienda Ospedaliera Cannizzaro, Catania Ospedale Annunziata, Cosenza COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI Massachusetts Institute of Technology, Cambridge MA, USA Academisch Medisch Centrum, Amsterdam, the Netherlands Ghent University, Ghent, Belgium Technical University, Eindhoven, The Netherlands University Hospital, Maastricht, The Netherlands The University of Sheffield, Sheffield, United Kingdom ESAOTE, Maastricht, The Netherlands Fresenius Medical Care, Frankfurt, Germany Technische Universität München (TUM), Munich, Germany PRESENZA IN COMITATI EDITORIALI The International Journal of Artificial Organs (Andrea Remuzzi, Editor in Chief) ATTIVITA' DI REVISIONE Acta Diabetologica African Journal of Pharmacy and Pharmacology American Journal of Kidney Diseases American Journal of Pathology American Journal of Physiology Annals of Biomedical Engineering Apoptosis Applied Numerical Mathematics ASME Journal of Biomechanical Engineering Artificial Organs Biomaterials Cell Proliferation Cell Transplantation Cells Tissues Organs Cells & Materials Journal Clinical Nutrition CNS Neuroscience and Therapeutics Computer Methods and Programs in Biomedicine Computers in Biology and Medicine Contemporary Clinical Trials Critical Reviews in Biotechnology Current Alzheimer Research Current Genomics Experimental Biology and Medicine Endocrine Frontiers in Endocrinology Frontiers in Experimental Pharmacology and Drug Discovery Gene Therapy Hemodialysis International IEEE Transactions on Biomedical Engineering IEEE Transactions on Image Processing International Journal of Alzheimer's Disease International Journal of Artificial Organs ISRN Nephrology Journal Biomaterial Science Journal of Alzheimer's Disease Journal of the American Society of Nephrology Journal of Applied Biomaterials Journal of Biomaterial Application Journal of Biomechanics Journal of Cellular and Molecular Medicine Journal of Nephrology Research Journal of Vascular Access Journal of Vascular Research Journal of Visualized Experiments (JoVE) Magnetic Resonance in Medicine Kidney International Medical & Biological Engineering & Computing Medical Engineering and Physics Medical Physics Nephron Clinical Practice Nephrology Dialysis and Transplantation Nephron Experimental Nephrology Neurobiology of Aging Neuroimage Oncotarget Oxidative Medicine and Cellular Longevity Pediatric Nephrology Peer Journal PLoS One Tissue Engineering Transactions on Biomedical Engineering O R G A N I Z Z A Z I E V E N T I O N E D I 27 Maggio 2015, Seminario: “Role of Hnf1beta in nephron morphogenesis” Arianna Fiorentino, PhD student at Cochin Institute (M. Pontoglio lab), Paris ESR, TranCYST project (Marie Curie Actions 2012-2016) 29 Giugno 2015, Club di Dipartimento: "Effects of oscillating flow on endothelial cells in culture", Marco Franzoni, Istituto Mario Negri, Centro Anna Maria Astori – Bergamo. 24 Settembre 2015, Club di Dipartimento: "Progettazione e validazione di sistemi sperimentali e di modelli teorici per l'ingegneria del tessuto renale" Roberta Nossa, Politecnico di Milano, Centro Anna Maria Astori – Bergamo. 27 Novembre 2015, Club delle 2: "Generation of a bioartificial kidney by tissue engineering technologies" Barbara Bonandrini, Istituto Mario Negri, Centro Anna Maria Astori – Bergamo. PARTECIPAZIONE AD EVENTI CON CONTRIBUTI DEL DIPARTIMENTO Fresenius Medical Care “FME”, Science and Innovation Forum, Bad Homburg 03-04 February 2015. Invited Lecture: “Engineering approaches for kidney regenerative medicine”. Caltech Pasadena, Division of Engineering & Applied Science, Special Medical Engineering Seminar March 17, 2015 – “Application of CFD to Arteriovenous Fistula for Hemodialysis. Università degli studi di Bergamo, HORIZON 2020: “Il nuovo Programma di ricerca Horizon 2020: come scrivere una proposta di successo” e “Occasioni di finanziamento della ricerca e della mobilità in ambito europeo: Le Marie Skłodovska – Curie Actions (MSCA) e l’ERC in Horizon 2020” in collaborazione con APRE - Agenzia per promozione della Ricerca Europea. AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici) – XV CONVEGNO NAZIONALE AIIC I Dispositivi Medici: verso un approccio sempre più integrato. 14-15-16 Maggio 2015 Fiera della Sardegna, CAGLIARI. Invited Lecture: ”Il corso di laurea in Ingegneria Medica: l’esperienza dell’Università di Bergamo”. V Meeting Del Capitolo Italiano Della European Society Of Biomechanics (ESB-ITA), Milano 5 Giugno 2015. 21st Congress of the European Society of Biomechanics (ESB 2015) July 5 - 8 2015, Prague, Czech Republic. Invited Lecture: “In-vitro wall shear stress waveforms derived from arteriovenous fistula elicit endothelial cell activation and neointimal hyperplasia related molecule production”. The 11th International Conference on Pediatric Mechanical Circulatory Support Systems & Pediatric Cardiopulmonary Perfusion – University of Verona, Italy, Giugno,10-13 2015. XLII ESAO Conference – Annual Conference of European Society of Artificial Organs, Leuven, Settembre 2-5, 2015. 37th Annual International Conference of the IEEE Engineering in Medicine and Biology Society. Milano Conference Center, 25 - 30 Agosto, 2015. Hemodialysis Vascular Access: Taking the Next Steps. Settembre 16‐17, 2015, on the NIH Campus in Bethesda, MD. 8° Congresso Nazionale SINSEC – International Neurosonology Conference, Milano 1-3 Ottobre 2015. Lettura: “ Il ruolo dell’emodinamica nella progressione della placca. Il punto di vista dell’Ingegnere”. 9th Congress of Vascular Access Society, April 15-18 2015 Barcelona. Moderatore: “Late breaking clinical trials”. Congresso Scientifico: “La mano e il piede ischemico nel dializzato: verso nuovi approcci”. Roma 12-13 Novembre 2015. Invited Lecture: “La dinamica dei fluidi applicata all’ischemia della mano”. Functional MRI for renal parenchymal disease: Ready for clinical practice? 26 – 28 Ottobre 2015. University Bordeaux, Bordeaux France. Vascular Access meeting Duisburg, Dusseldorf, Germany - 30-31 Ottobre 2015. America Society of Nephrology (ASN) – Kidney Week Novembre 3- 7 San Diego, CA, USA. CONTRIBUTI E CONTRATTI Research grants AIFA - studi clinici controllati (ARCADIA, ANSWER, CRESO2). Research grant ABBOT – PROCEED trial Progetto di ricerca - RESET ERC Advanced Grant - "Dreaming of no more renal dialysis: how self-derived tissue and cells can replace renal function”. FP7- 268632 - Project Coordination. Progetto collaborativo Regione Lombardia, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo, A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo, “Utilizzo, integrazione ed implementazione di database gestionali per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva e della continuità terapeutica Ospedale - Territorio”. Progetto di ricerca COBRA in collaborazione con Brembo S.p.A.: “Valutazione del rischio potenziale legato alla produzione di pastiglie per freni e al loro utilizzo”. Progetto di ricerca in collaborazione con Fresenius S.p.A. “Studio pilota per valutare l’impatto del modello matematico predittivo (AVF.SIM) nella pratica della clinica convenzionale”. Progetto di ricerca FP7 UE TranCYST (Marie Curie Initial Training Network on Polycystic Kidney Disease - FP7-PEOPLE-MCA-ITN-317246). Research grant ERA – EDTA - EuroCYST (Building a network of ADPKD reference centers across Europe). Progetto di ricerca H2020 LOWBRASYS – “A LOW environmental impact BRAke SYStem” in collaborazione con Brembo S.p.A. Progetto di ricerca H2020 MICROATLAS – “An in-vivo bioengineered chip as intravital imaging window for the discovery of innovative biomaterials” in collaborazione con Politecnico di Milano. SELEZIONE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE APPARSE NELL’ANNO 2015 1. Zoja C, Corna D, Locatelli M, Rottoli D, Pezzotta A, Morigi M, Zanchi C, Buelli S, Guglielmotti A, Perico N, Remuzzi A and Remuzzi G. Effects of MCP-1 inhibition by bindarit therapy in a rat model of Polycystic Kidney Disease. Nephron 129:52–61, 2015. 2. Manini S, Antiga L, Botti L and Remuzzi A. pyNS: An Open-Source Framework for 0D Haemodynamic Modelling. Ann Biomed Eng, 43(6):1461-73, 2015. 3. Ene-Iordache B, Semperboni C, Dubini G and Remuzzi A. Disturbed flow inapatient-specific arteriovenous fistula for hemodialysis. Multidirectional and reciprocating near-wall flow patterns. Journal of Biomechanics, 48(10)2195–2200, 2015. 4. Macconi D, Perico L, Longaretti L, Morigi M, Cassis P, Buelli S, Perico N, Remuzzi G, Benigni A. Sirtuin3 Dysfunction Is the Key Determinant of Skeletal Muscle Insulin Resistance by Angiotensin II. PLoS One 19;10(5), 2015. 5. Catto V, Farè S, Cattaneo I, Figliuzzi M, Alessandrino A, Freddi G, Remuzzi A, Tanzi MC. Small diameter electrospun silk fibroin vascular grafts: Mechanical properties, in vitro biodegradability, and in vivo biocompatibility. Mater Sci Eng C Mater Biol Appl 54, 101– 111, 2015. 6. Remuzzi A, Sangalli F, Macconi D,Tomasoni S, Cattaneo I, Rizzo P, Bonandrini B, Bresciani E, Longaretti L, Gagliardini E, Conti S, Benigni A and Remuzzi G. Regression of renal disease by Angiotensin II antagonism is caused by regeneration of kidney vasculature. J Am Soc Nephrol. 2015. 7. Caroli A, Prestia A, Galluzzi S, Ferrari C, van der Flier WM, Ossenkoppele R, Van Berckel B, Barkhof F, Teunissen C, Wall AE, Carter SF, Schöll M, Choo IH, Grimmer T, Redolfi A, Nordberg A, Scheltens P, Drzezga A, Frisoni GB for the Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative. Mild cognitive impairment with suspected nonamyloid pathology (SNAP): Prediction of progression. Neurology. 84(5):508-15, 2015. 8. Franzoni M, Cattaneo I, Longaretti L, Figliuzzi M, Ene-Iordache B and Remuzzi A. Endothelial cell activation by hemodynamic shear stress derived from arteriovenous fistula for hemodialysis access. Am J Physiol Heart Circ Physiol 310(1):H49-59, 2015. 9. Prestia A, Caroli A, Wade SK, van der Flier WM, Ossenkoppele R, Van Berckel B, Barkhof F, Teunissen CE, Wall A, Carter SF, Schöll M, Choo IH, Nordberg A, Scheltens P, Frisoni GB. Prediction of AD dementia by biomarkers following the NIA-AA and IWG diagnostic criteria in MCI patients from three European memory clinics. Alzheimers Dement 11(10):1191-201, 2015. 10. Trillini M, Cortinovis M, Ruggenenti P, Reyes Loaeza J, Courville K, Ferrer-Siles C, Prandini S, Gaspari F, Villa A, Perna A, Gotti E, Caruso M R, Martinetti D, Remuzzi G, Perico N Paricalcitol for secondary hyperparathyroidism in renal transplantation. J Am Soc Nephrol, 26: 1205-1214, 2015. 11. Bozzetto M, Ene-Iordache B and Remuzzi A. Transitional flow in the venous side of patientspecific arteriovenous fistulae for hemodialysis. Ann Biomed Eng, 2015. 12. Ruggenenti P, Debiec H, Ruggiero B, Chianca A, Pelle T, Gaspari F, Suardi F, Gagliardini E, Orisio S, Benigni A, Ronco P, Remuzzi G. Anti-phospholipase A2 receptor antibody titer predicts post-rituximab outcome of membranous nephropathy. J Am Soc Nephrol, 26: 25452558, 2015. 13. Caroli A, Prestia A, Wade S, Chen K, Ayutyanont N , Landau S M, Madison C M, Haense C , Herholz K , Reiman E M, Jagust W J, Frisoni GB for the Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative. Alzheimer's disease biomarkers as outcome measures for clinical trials in MCI. Alzheimer Dis Assoc Disord, 29: 101-109, 2015. ATTIVITA’ DI RICERCA Laboratorio di Biofisica Renale Applicazioni della micro tomografia assiale computerizzata a modelli sperimentali La micro tomografia assiale computerizzata (microTAC) è una metodica diagnostica per immagini che permette di ottenere immagini anatomiche ad altissima risoluzione di strutture scheletriche e, con l’utilizzo di un mezzo di contrasto, dei tessuti molli. Le immagini acquisite possono essere successivamente elaborate in 3D. Per la ricostruzione tridimensionale della rete vascolare renale, l’analisi del rene con la microTAC si effettua sull’organo espiantato dall’animale che è stato precedentemente perfuso con Microfil, un polimero radiopaco a base di silicone. La visualizzazione del microfil fornisce un'immagine precisa dell'architettura vascolare del rene e permette di confrontare la struttura dell'organo in condizioni normali o patologiche. Le immagini acquisite del rene perfuso sono processate usando software specifici per la ricostruzione geometrica tridimensionale. In particolare, attraverso tecniche di thresholding, si estraggono immagini binarie del rene e dei vasi per la quantificazione del volume dell'intero organo e del distretto vascolare. E' anche possibile ricostruire la rete vascolare e la sua geometria assegnando ad ogni vaso il suo diametro ed il livello di ramificazione nella rete. L’applicazione di questa tecnica alle nefropatie consente d’identificare alterazioni strutturali dell'architettura vascolare del rene durante la progressione della malattia e studiare come queste modificazioni correlano con alterazioni dei parametri funzionali. L’utilizzo della microTAC, con l’infusione del mezzo di contrasto, ci ha consentito di dimostrare l’integrità della struttura vascolare del rene durante la tecnica di decellularizzazione e di studiare la vascolarizzazione e la crescita delle cisti renali in un modello sperimentale di rene policistico. Un’altra applicazione della microTAC riguarda lo studio delle strutture cardiovascolari che possono essere evidenziate utilizzando una soluzione a base di iodio (il reattivo di Lugol) che viene assorbito dai tessuti in proporzione alla loro densità. Anche in questo caso l’analisi 3D e la segmentazione semi-automatica, con specifici software, ci permettono di studiare le alterazioni morfologiche e volumetriche delle cavità cardiache. In collaborazione con il laboratorio di Biologia e Terapia delle Metastasi Tumorali, stiamo valutando la possibilità di studiare l’evoluzione dell’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni) in modelli di tumori murini mediante perfusione con microfil. Inoltre useremo la microTAC come tecnica non invasiva per analizzare alterazioni del tessuto osseo causate dai tumori. L’inibizione dell’angiotensina II induce regressione della malattia renale attraverso la rigenerazione vascolare In collaborazione con il Laboratorio di Terapia Genica e Riprogrammazione Cellulare. (Dipartimento di Medicina Molecolare) La progressione della malattia renale verso lo stadio terminale è comune a numerose nefropatie croniche indipendentemente dall’insulto iniziale. Il numero di pazienti con malattia renale cronica è in costante aumento e molti muoiono per complicanze cardiovascolari prima di sviluppare insufficienza renale. Terapie sostitutive quali la dialisi e il trapianto di rene consentono ai pazienti con insufficienza renale di sopravvivere, ma hanno dei limiti legati alle complicanze ad esse associate (i.e. infezioni, rigetto). Le malattie renali croniche rappresentano non solo un grave problema di salute pubblica, ma hanno anche un importante impatto sulla spesa sanitaria per via dei costi elevati delle terapie sostitutive. Studi sperimentali e clinici hanno evidenziato che farmaci che inibiscono l’angiotensina II sono in grado di rallentare la progressione della malattia renale stabilizzando la funzione renale e in alcuni casi aumentando il GFR in fasi avanzate della malattia. I meccanismi attraverso cui questi farmaci regrediscono le lesione renali non sono noti. In un modello di nefropatia progressiva che si sviluppa spontaneamente con l’età nel ratto, l’analisi tridimensionale della rete vascolare renale con microTAC ha evidenziato una semplificazione dell’albero vascolare con una riduzione significativa della densità dei vasi renali di medio calibro e del microcircolo ad uno stadio avanzato della malattia. Il trattamento degli animali con nefropatia conclamata con inibitori del sistema renina angiotensina non solo fermava la rarefazione vascolare, ma aumentava la densità vascolare del rene rispetto al pre-trattamento suggerendo un processo di rigenerazione. Studi di immunoistochimica, utilizzando un anticorpo contro un antigene specifico dell’endotelio di ratto, hanno confermato la diminuzione della densità dei capillari nell’interstizio e nei glomeruli dei ratti MWF e l’aumento indotto dal trattamento. L’analisi dell’ultrastruttura del capillare glomerulare con il microscopio elettronico a scansione ha inoltre evidenziato un effetto protettivo del trattamento sul microcircolo. Per capire il meccanismo coinvolto nella rigenerazione della vascolatura renale abbiamo studiato con tecnica microarray l’espressione genica di fattori che regolano l’angiogenesi ed evidenziato una modulazione positiva di geni pro-fibrotici, ma non di quelli coinvolti nella crescita vascolare (i.e. VEGF) nei reni di ratti MWF. L’aumento dei livelli di mRNA di TGF- e endotelina-1, validati con real time PCR, era associato a modificazioni del fenotipo delle cellule endoteliali e apoptosi. Questi cambiamenti erano inibiti dal trattamento che induceva proliferazione delle cellule endoteliali attraverso la modulazione del fattore pro-angiogenico Nrf2. Laboratorio di Tecnologie Biomediche Il Network Informativo per la Remission Clinic Diverse forme di nefropatie croniche evolvono con velocità costante nel tempo verso l’insufficienza renale terminale. Queste nefropatie sono frequentemente associate alla comparsa di proteine nelle urine e all’ipertensione, fattori aggravanti della progressione della patologia. Studi clinici controllati hanno dimostrato che trattamenti specifici dell’ipertensione mediante l’impiego di farmaci che riducono l’escrezione urinaria di proteine, sono efficaci nel ridurre la velocità di perdita del filtrato glomerulare. In alcuni pazienti si è ottenuto il rallentamento della velocità di perdita o addirittura il miglioramento del filtrato glomerulare permettendo così di evitare o di posticipare la terapia dialitica o il ricorso al trapianto renale. Il nostro laboratorio ha avviato un programma di controllo della qualità della terapia e monitoraggio (protocollo Remission Clinic) attraverso una rete di specialisti impegnati nella cura delle nefropatie croniche progressive distribuiti sul territorio nazionale, con l’obiettivo di verificare se il consistente miglioramento osservato in questi pazienti in studi clinici si potesse ottenere anche nell’ambito della pratica clinica. Abbiamo sviluppato una cartella clinica ( http://clinicalweb.marionegri.it/remission) condivisibile da tutti i centri partecipanti per la registrazione dei parametri clinici e delle terapie dei pazienti) . Il nostro strumento si pone il fine di offrire un supporto informatico che consenta di raccogliere ed analizzare in tempo reale i dati clinici relativi ai pazienti con nefropatie croniche trattati secondo le linee guida della Remission Clinic. Programma ISN-GO di prevenzione della malattia renale croniche nei paesi in via di sviluppo La Società Internazionale di Nefrologia (ISN) ha costituito un gruppo di ricerca (Global Outreach - GO) rivolto specificatamente ad affrontare le problematiche della prevenzione delle malattie renali nei paesi in via di sviluppo. Il coordinamento del gruppo e dei programmi d’intervento è stato affidato all’Istituto “Mario Negri” presso il Centro di Ricerche Cliniche “Aldo e Cele Daccò” di Ranica. L’obiettivo del progetto è di avviare programmi di screening nei paesi emergenti per identificare soggetti a rischio di sviluppare malattie renali, per poi definire una strategia di prevenzione su scala nazionale attraverso l’intervento a livello governativo e finanziario dei ministeri della salute locali. Il centro di raccolta dati (Kidney Disease Data Center - KDDC) costituito preso il nostro Laboratorio è uno strumento informatico web-based (http://comgan.marionegri.it/) che permetta la raccolta dei dati clinici provenienti da paesi in tutto il mondo e archiviati su un server dedicato. Il programma di prevenzione è stato avviato nel 2006 e fino ad ora ha raccolto oltre 100.000 record di soggetti provenienti da 16 paesi in via di sviluppo. Sono stati pubblicati i risultati del programma di screening in Repubblica Moldova, in India, uno studio cross-sectional in paesi poveri (Bangladesh, Nepal, Georgia, Bolivia) e gli Stati Uniti, ed un grande screening su oltre 11,000 soggetti provenienti da 3 paesi dell'Asia (Mongolia, Nepal, Cina). Questi studi hanno svelato un’alta prevalenza delle malattie nefrovascolare, confermando la fattibilità degli screening e allo stesso tempo dimostrando la necessità di attuare programmi di prevenzione nei paesi in via di sviluppo. Il KDDC si è rivelato quindi uno strumento ideale per monitorare l’andamento del programmi di prevenzione ISN-GO mettendo in luce le necessità e le peculiarità di ognuno dei paesi coinvolti. Sviluppo di sistemi computerizzati per la realizzazione di Studi Clinici controllati Nel Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” si svolgono numerosi studi clinici controllati in collaborazione con gruppi di ricerca nazionali e internazionali. Gli studi clinici sono condotti seguendo le linee guida Good Clinical Practice (GCP) e richiedono un alto standard di qualità nella raccolta e la gestione dei dati clinici. In passato, ogni studio clinico richiedeva un case report form (CRF) cartaceo per la registrazione dei dati che poi dovevano essere archiviati in maniera elettronica in database clinici appositamente predisposti. Nel nostro Laboratorio abbiamo realizzato sistemi di raccolta dati per trial clinici e sviluppato programmi finalizzati all’elaborazione, alla validazione e all’estrazione dei dati per le analisi statistiche. Abbiamo pubblicato un portale per gli Studi Clinici condotti nel Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” (http://clintrials.marionegri.it/). Il sito rappresenta in generale una vetrina per la ricerca clinica svolta nel Centro e una potente piattaforma per condurre Trials elettronici via Internet. La piattaforma comprende un framework per la creazione di CRF elettronici, un sistema per condurre il clinical monitoring e un sistema di randomizzazione web-based. Attualmente tutti gli studi clinici del Centro Daccò vengono condotti utilizzando CRF elettronici via web. Web EMR – uno strumento web-based per la gestione dell’attività clinica svolta nel Centro Daccò L’attività clinica svolta da inizio degli anni 90, e soprattutto la recente trasformazione del Centro Daccò in Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) richiede una gestione informatizzata completa dei percorsi clinici ed assistenziali del paziente all’interno del Centro, a supporto dell’operatività quotidiana dei ricercatori coinvolti nella cura del paziente. L’Unità di Informatica per la Ricerca Clinica è stata coinvolta nella re-ingegnerizzazione della cartella clinica (electronic medical record - EMR) riguardante le attività cliniche del Centro. Lo scopo principale di questo progetto è quello di integrare sotto un unico sistema centralizzato, la gestione dei dati clinici del Day Hospital, con i sistemi di raccolta dati degli altri laboratori coinvolti nella sperimentazione clinica (Analisi Chimiche, Malattie Rare e Immunologia e Genetica del Trapianto). Recentemente abbiamo sostituito la “vecchia” cartella clinica con una versione nuova di tipo web-based (https://clinicalweb.marionegri.it/emr/), in grado di garantire una gestione affidabile e completa dei percorsi clinici e assistenziali all’interno della struttura sanitaria Centro. Essendo sviluppata all’interno della nostra Unità, abbiamo dato una priorità al recupero dei dati clinici storici, accumulati in oltre 20 anni di attività clinica. Per l’importazione dei dati storici sono state implementate complesse procedure di import, configurate ad-hoc sui vecchi database locali. Utilizzabile via internet attraverso protocollo https, la cartella clinica web-EMR è utilizzabile da qualsiasi dispositivo (desktop o mobile) con browser incorporato, e rispetta i requisiti tecnici e di sicurezza del software medicale e del Good Clinical Practice (GCP) per le sperimentazioni cliniche La nova cartella EMR sfrutta una tecnologia di tipo server LAMP (Linux Apache MySQL PHP) con hosting nel server-farm di Milano. INTERCheck® prescrittiva WEB- uno strumento per la valutazione dell’appropriatezza (In collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze) All’interno dell’Unità di Informatica per la Ricerca Clinica è stato sviluppato un sistema di assistenza per la valutazione dell'appropriatezza delle terapie farmacologiche e delle possibili interazioni tra i farmaci. In una prima fase è stato sviluppato un sistema on-line che permetta la gestione e la manutenzione facile del database interazioni tra farmaci. L’aggiornamento di questo database viene realizzato da ricercatori specializzati del Dipartimento di Neuroscienze. Questo database rappresenta il motore relazionale della nuova versione online dell’applicazione INTERCheck® WEB (https://www.intercheckweb.it/). Lo strumento è stato realizzato con l'obiettivo di migliorare l'appropriatezza prescrittiva attraverso un approccio di valutazione delle terapie che tiene in considerazione diversi aspetti della farmacologia: farmaci inappropriati secondo alcuni criteri della letteratura (Beers 2012, START/STOPP, indicatori AIFA sull'appropriatezza prescrittiva), valutazione del carico anticolinergico (Anticholinergic Cognitive Burden scale), dosaggio dei farmaci in soggetti con alterata funzionalità renale (GerontoNet ADR Risk Score) per l'identificazione dei pazienti con maggior rischio di effetti indesiderati da farmaco. INTERCheck® WEB presenta alcuni vantaggi, come per esempio la possibilità di inserimento e salvataggio di dati dei pazienti, oppure integrazione con altri sistemi con altre cartelle cliniche informatizzate clinici attraverso sviluppo di servizi web dedicati (web-service). Emodinamica e patologia vascolare L'esistenza di una stretta relazione tra emodinamica e patologia vascolare è stata evidenziata nel corso degli ultimi quarant’anni sia in ambito biologico che clinico. Grazie alle tecnologie sviluppate nell'ambito delle immagini medicali e della modellistica matematica è possibile riprodurre accuratamente la distribuzione delle sollecitazioni emodinamiche a livello del singolo paziente a partire da indagini cliniche radiografiche (TAC, RM o ecografiche). All'interno del nostro Laboratorio, tali tecnologie sono applicate in tre ambiti principali: l'aterosclerosi a livello della biforcazione carotidea, la patologia aneurismatica cerebrale e le complicanze dopo la creazione dell'accesso vascolare per emodialisi. Analizzando indicatori di flusso disturbato alla parete con tecniche numeriche, abbiamo scoperto come nelle fistole radio-cefaliche utilizzate come accesso vascolare si sviluppi flusso disturbato in alcuni siti. La localizzazione di queste zone dipende dalla geometria dell'accesso vascolare e della distribuzione del flusso sanguigno, ed è preponderante sulla parete interna della curvatura della vena in vicinanza dell’anastomosi e sulla parete laterale dell'arteria distale, zone dove poi si svilupperà iperplasia intimale e conseguentemente la stenosi. Sulla scia di queste scoperte, recentemente abbiamo dimostrato che l'angolo di anastomosi influenza la distribuzione di zone di flusso disturbato, individuando in un angolo acuto (~30°) la geometria migliore che più minimizza la formazione di neointima. Infine, mediante simulazioni fluidodinamiche eseguite in modelli patient-specific è stato possibile caratterizzare dettagliatamente la transizione da flusso laminare a flusso turbolento che si sviluppa nella vena subito dopo l’anastomosi. Pianificazione assistita della chirurgia vascolare per la creazione di accessi vascolari per emodialisi Il Dipartimento ha coordinato un progetto finanziato dall’Unione Europea nell'ambito del Settimo Programma Quadro (FP7-ICT-2007-2-224390, ARCH), finalizzato al miglioramento della funzionalità dell'accesso vascolare per emodialisi. Nel corso del progetto ARCH sono stati sviluppati degli strumenti computazionali che consentono di predire le variazioni emodinamiche causate dalla creazione di un accesso vascolare (fistola artervenosa), con diverse configurazioni e a livello del singolo paziente. In particolare, il Dipartimento ha contribuito attivamente allo sviluppo di un’infrastruttura open-source (archTk, archtk.github.com), composta da un'interfaccia grafica (archNE), che permette di creare modelli di reti vascolari, e un solutore (pyNS), che permette di simulare il flusso ematico nelle reti. In seguito alla calibrazione, una validazione preliminare ha mostrato che questi strumenti consentono di predire la funzionalità degli accessi vascolari a partire da valutazioni pre-operatorie, e quindi di pianificare la creazione dell’accesso vascolare più adatto alle condizioni del singolo paziente. Il modello matematico è stato integrato all’interno di un sistema più complesso, che comprende la raccolta e l’invio dei dati del singolo paziente da parte del nefrologo all’Unità di Medical Imaging, che si occupa dell’esecuzione della simulazione e della restituzione dei risultati al clinico. Allo scopo di valutare la facilità di utilizzo di questo sistema e la sua accettabilità nell’ambiente clinico è stato condotto un test di usabilità, della durata di sei mesi, che ha visto il coinvolgimento di sei centri clinici italiani. I risultati preliminari di questo test hanno confermato che il sistema ha una buona usabilità e può essere introdotto nella routine clinica senza comportare un carico di lavoro eccessivo per il medico. Il sistema fornisce una predizione affidabile dell’outcome dell’accesso vascolare e potrebbe costituire un importante aiuto nella fase di planning della chirurgia. Imaging e quantificazione nella fisiopatologia renale L'adozione di tecniche di imaging come tomografia assiale computerizzata (CT), risonanza magnetica (MR) ed ecografia e l'applicazione di metodologie avanzate di elaborazione di immagine rende oggi possibile effettuare analisi quantitative di fenomeni biologici in vivo in modo non-invasivo. Nel nostro Laboratorio, tale approccio è applicato allo studio della fisiopatologia renale. Mediante quantificazione di immagini CT e MR, sono allo studio nuove terapie per la patologia policistica renale (autosomal dominant polycystic kidney disease, ADPKD). A questo fine, l’Unità di Medical Imaging è stata coinvolta in numerosi studi di trattamento, alcuni dei quali tuttora in corso e parzialmente finanziati dalla Polycystic Kidney Foundation, mirati a ridurre l'incremento del volume complessivo delle cisti renali. Sulle immagini MR e CT, mediante algoritmi automatici appositamente sviluppati, è stato possibile quantificare, oltre al volume totale renale, il volume totale delle cisti. La quantificazione dell'immagine CT ha portato inoltre alla scoperta di una nuova componente tissutale (denominata volume intermedio) di cui è stata mostrata la natura fibrotica, che presenta una forte correlazione sia con la funzionalità renale che con la velocità di progressione di malattia, evidenziando per la prima volta una possibile diretta relazione tra struttura e funzione e aprendo la strada a nuovi target terapeutici. Oltre alla patologia policistica, sono attualmente oggetto di studio nuove metodologie per la caratterizzazione non invasiva dello stato funzionale del rene e per l’identificazione e la quantificazione della componente fibrotica a partire da immagini MR senza mezzo di contrasto. In particolare, nuove tecniche di MR senza liquido di contrasto sono state applicate a un gruppo di volontari sani, al fine di investigare in dettaglio la funzione e la struttura del rene, aprendo la possibilità di stimare la diffusione e la perfusione renale. Queste analisi potranno essere applicate in futuro anche ai pazienti e permetteranno di identificare variazioni della diffusione e perfusione renale in soggetti patologici rispetto ai volontari sani. Laboratorio di Ingegneria dei Tessuti per la Medicina Rigenerativa Trapianto di isole pancreatiche e cellule mesenchimali per la cura del diabete insulino-dipendente e le sue complicanze Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia provocata dalla progressiva distruzione delle cellule β delle isole pancreatiche di Langherans ad opera del sistema immunitario con una conseguente riduzione della concentrazione di insulina nel sangue. La patologia è associata a gravi complicanze croniche che comportano lesioni a livello microvascolare, neurologico e macrovascolare dovute ad uno scarso controllo glicemico. Le complicanze sono il problema principale del diabete in quanto potenzialmente devastanti in termini sia di mortalità sia di peggioramento della qualità di vita. Per ristabilire in modo consistente i normali livelli di glucosio nel sangue di un soggetto affetto dalla malattia si sostituisce la funzione endocrina del pancreas trapiantando l'intero pancreas o, a livello cellulare, le sole isole di Langerhans. Recentemente, grazie al miglioramento delle tecniche di isolamento e trapianto, è aumentato l'indice di successo dei trapianti di isole, ma ci sono tuttora limitazioni importanti, tra le quali la mancanza di controllo metabolico a lungo termine. Una delle principali cause della sopravvivenza a breve termine delle isole pancreatiche trapiantate è la risposta immunitaria contro il tessuto trapiantato. L’utilizzo di farmaci immunosoppressori prolunga la sopravvivenza delle isole pancreatiche trapiantate, ma con effetti collaterali gravi. Le cellule staminali mesenchimali (MSC) sono cellule multipotenti presenti nella linea stromale del midollo osseo che hanno la capacità immunomodulatoria di ridurre l'incidenza e la gravità del graft-versus-host disease durante il trapianto allogenico. Inoltre le MSC umane alterano in vitro il profilo della secrezione citochinica delle cellule dendritiche (DCs), quello delle cellule T helper (TH1) ed effettrici (TH2) e stimolano le cellule natural killer verso un fenotipo maggiormente antinfiammatorio e tollerante. Il nostro obiettivo è valutare, in un modello sperimentale animale, la capacità delle cellule mesenchimali di supportare l’azione delle isole pancreatiche e l’effetto che questo può avere sulla neuropatia diabetica, una tipica complicanza del diabete insulino-dipendente. Il trapianto di isole pancreatiche combinato a cellule mesenchimali, come il trapianto di sole isole pancreatiche, ha mostrato un buon controllo glicemico nell’animale da esperimento. In particolare il numero di isole pancreatiche trapiantate necessarie per raggiungere la normoglicemia è minore se associato alle cellule mesenchimali rispetto al trapianto di sole isole pancreatiche. Inoltre si registra un miglioramento più marcato nella velocità di conduzione dei nervi, della soglia nocicettiva e dell’allodinia meccanica negli animali che hanno ricevuto il trapianto combinato. Le cellule mesenchimali sembrano quindi coinvolte in un duplice meccanismo volto da una parte ad aumentare la funzionalità delle isole pancreatiche con cui vengono trapiantate e dall’altra a proteggere le fibre nervose che vengono solitamente danneggiate dalla neuropatia diabetica. Sviluppo di metodologie per la rigenerazione del rene (In collaborazione con il Dipartimento di Medicina Molecolare) La patologia renale cronica colpisce milioni di persone nel mondo, e il numero di pazienti affetti è in continuo aumento. La scarsa qualità della vita dei pazienti in terapia dialitica e la carenza di organi disponibili per il trapianto richiedono la ricerca di soluzioni terapeutiche alternative. Il presente studio prevede la creazione in laboratorio di un nuovo rene a partire da un organo originario che viene completamente privato delle cellule e ripopolato con cellule embrionali staminali murine (mES). A questo scopo è stato progettato e costruito un sistema di perfusione per la decellularizzazione e ricellularizzazione di reni di ratto. Abbiamo precedentemente dimostrato che la perfusione con il detergente anionico sodio dodecil solfato (SDS) è in grado di determinare la completa e rapida rimozione cellulare e il mantenimento della struttura 3D della matrice extracellulare. L’avvenuta rimozione delle cellule e l’integrità dell’ultrastruttura e della vascolatura dello scaffold sono state dimostrate con tecniche di microscopia ottica ed elettronica e di microCT. Per poter generare l’ambiente ideale per la sopravvivenza sono state ottimizzate diverse procedure di ricellularizzazione. La tecnica di base utilizzata prevede l’infusione delle cellule mES prima attraverso l’arteria renale e successivamente attraverso l’uretere applicando una pressione negativa all’esterno del rene in modo da aumentare la permeabilità delle membrane tubulari al medium di coltura e favorire la risalita delle cellule lungo il sistema collettore. A questa metodologia si è affiancata una tecnica di infusione delle cellule ad una maggiore velocità di flusso dall’arteria renale per analizzare se il conseguente aumento della pressione a livello della matrice renale potesse migliorare la ripopolazione del rene. Dopo l’infusione delle cellule, i reni sono stati esposti a diversi flussi con medium di coltura per valutare se questo potesse influire sull’ossigenazione e la proliferazione cellulare. Le analisi istologiche e immunoistochimiche hanno confermato che entrambe le tecniche di infusione testate permettono l’adesione e la sopravvivenza delle cellule nel rene con una sostanziale differenza però nella loro distribuzione e quantificazione. Valutazione sperimentale dello sforzo di taglio sulle cellule endoteliali Scopo del progetto è lo studio delle sollecitazioni meccaniche generate dalla circolazione sanguigna sulle cellule endoteliali che rivestono la parete interna dei vasi. Studi recenti hanno evidenziato il ruolo chiave degli sforzi di taglio con andamento oscillante nello sviluppo incontrollato di neointima con conseguente occlusione dei vasi. L'obbiettivo dei nostri studi è volto all'identificazione del ruolo degli sforzi di taglio nel fallimento degli accessi vascolari creati nei pazienti dializzati. Grazie a tecniche di ricostruzione computerizzata, è possibile stimare i valori degli sforzi di taglio oscillanti che si generano nelle aree degli accessi vascolari, maggiormente esposte al rischio di occlusione. I valori ottenuti sono poi imposti a colture piane di cellule endoteliali con l'ausilio di un dispositivo basato su una geometria a piatto-cono. Il sistema possiede un elemento rotante programmabile che genera valori controllati di sforzo di taglio su una superficie fissa dove si trovano le cellule. Abbiamo studiato l’espressione genica e la produzione di proteine infiammatorie in cellule endoteliali esposte a sforzi di taglio con andamento oscillante, utilizzando come confronto cellule endoteliali stimolate con sollecitazioni meccaniche unidirezionali. Mediante l’utilizzo di un RT2 Profiler PCR array è stata analizzata l’espressione di 84 geni codificanti per mediatori coinvolti nel rimodellamento del citoscheletro, nella chemiotassi e nell’espressione di molecole d’adesione. Abbiamo selezionato i geni maggiormente influenzati dalle variazioni meccaniche imposte ed analizzato la loro espressione nelle diverse condizioni sperimentali. L'esposizione delle cellule endoteliali alle sollecitazioni oscillanti comporta un aumento significativo dell’espressione di geni quali Phospholipase D1 (PLD1) e α4integrin (ITGA4), nessun incremento è stato invece osservato nelle cellule esposte a sforzi di taglio unidirezionali. L’aumento di espressione di questi geni comporta la produzione di segnali biochimici coinvolti nello sviluppo incontrollato di neointima: PLD1 perché coinvolto nei meccanismi di rimodellamento del citoscheletro e nell’attivazione delle cellule muscolari presenti nella parete del vaso, ITGA4 perché implicato nel processo di adesione e migrazione dei monociti circolanti all’endotelio. Si ha invece la riduzione dei livelli di espressione di Krüppel-like factor 2 (KLF2), un fattore protettivo per l’endotelio nelle cellule esposte a stimolazione meccanica oscillante. Il KLF2 riduce la proliferazione delle cellule e ne previene l’apoptosi, la perdita dell’espressione di questo fattore nelle cellule causa l’alterazione dell’omeostasi dell'endotelio cui segue l’instaurarsi di uno stato infiammatorio. La presenza di infiammazione a livello delle regioni maggiormente esposte al rischio di occlusione è stata confermata dalla rilevazione di concentrazioni elevate di proteine infiammatorie, come Monocyte chemoattractant protein 1 ed Interleukin-8 nel terreno di coltura utilizzato per esporre le cellule a sforzi di taglio con andamento oscillante. Sviluppo di metodologie di laboratorio per la valutazione della citotossicità del particolato ambientale (In collaborazione con il Laboratorio di Chimica e Tossicologia dell'Ambiente). Il particolato atmosferico grossolano (diametro, D >10 μm, PM10 ), il particolato fine (D < 2.5 μm, PM2.5) ed il particolato ultrafine (D < 0.1 μm, PM0.1) sono oggi collocati tra i principali fattori di rischio ambientale per la salute. L’usura delle pastiglie dei freni, costituite da resine fenoliche termoindurenti, contribuisce a generare il 50% del particolato immesso nell’aria dal settore dei trasporti. Il Dipartimento di Bioingegneria in collaborazione con Brembo S.p.a., CTG S.p.a. e PNO Consultants Limited, è impegnato all’interno di un progetto di ricerca che ha come obiettivo lo sviluppo di una nuova tecnologia per la produzione di pastiglie dei freni costituite da una miscela cementizia in sostituzione alla resina fenolica. Il nuovo processo industriale ha come vantaggio un minor rilascio di energia e l’assenza di emissione di PM0.1 organici che derivano dai processi di usura dei costituenti delle resine fenoliche. Il nostro obbiettivo è valutare l’impatto positivo della nuova tecnologia sulla salute umana. A tal fine, linee cellulari provenienti da tessuto polmonare umano, da fegato e cellule del sistema immunitario sono coltivate in laboratorio ed esposte al particolato raccolto durante le prove di frenata da banco. Ad oggi, i nostri studi hanno dimostrato una riduzione della vitalità cellulare ed un aumento dei livelli di radicali liberi dell’ossigeno nelle cellule di origine polmonare ed epatica esposte a particelle derivate da pastiglie convenzionali. Nei prossimi esperimenti confronteremo la tossicità del particolato generato dall’usura delle pastiglie dei freni prodotte con resina fenolica con quelle prodotte con una miscela cementizia. Il confronto sarà effettuato mediante l’impiego di saggi di mutagenicità, di vitalità cellulare, morte cellulare e di generazione dei radicali liberi dell’ossigeno. Le cellule esposte alle sostanze tossiche saranno anche caratterizzate dal punto di vista dell’espressione genica e dell’infiammazione. Coltura tridimensionale di cellule staminali per il mantenimento della pluripotenza (in collaborazione con il Politecnico di Milano) Le terapie cellulari basate sulle cellule staminali rappresentano un’ importante strategia per ripristinare la funzione di tessuti danneggiati, grazie alla capacità di queste cellule di autorinnovarsi e di differenziarsi in diversi tipi cellulari adulti. In particolare, le cellule embrionali sono in grado di dare origine a cellule adulte di tutti e tre i foglietti embrionali, una caratteristica denominata pluripotenza. Il microambiente specializzato nel quale risiedono le cellule staminali, definito nicchia staminale, gioca un ruolo fondamentale nell’influenzare il destino a cui le cellule staminali vanno incontro. Recentemente è stato dimostrato come stimoli meccanici, inclusi la rigidità del substrato, la nanotopografia della superficie di adesione e forze extracellulari siano in grado di dirigere il destino delle cellule staminali anche in assenza di segnali biochimici. È stato dimostrato che substrati con una struttura geometrica definita e tridimensionale, che mimano l’ambiente fisiologico della nicchia staminale, possono favorire il mantenimento della multipotenza di cellule staminali in colture prolungate. Il Politecnico di Milano ha realizzato mediante una tecnica di polimerizzazione a due fotoni un supporto 3D denominato “nicchioide”, a geometria controllata. Cellule embrionali murine (mES) sono state seminate sul nicchioide con lo scopo di valutare l’effetto della coltura su tale substrato sul mantenimento della pluripotenza delle cellule. Le cellule embrionali sono inoltre state seminate su un controllo 2D (vetro) e su un supporto 3D biologico, rappresentato da sezioni di matrice renale decellularizzata. Dopo la semina le cellule sono state mantenute in coltura in assenza di LIF, che normalmente viene aggiunto al medium di coltura per mantenere la staminalità delle cellule. Dopo 14 giorni di coltura la nicchia sintetica si è dimostrata in grado di promuovere il mantenimento della staminalità delle cellule, come dimostrato dall’espressione del marker di staminalità OCT4, che si mantiene a livelli più elevati nella nicchia rispetto agli altri due supporti. Al contrario, markers di differenziamento quali GATA4 e NKX2-5, fattori trascrizionali espressi durante la cardiomiogenesi, e αSMA, una proteina presente nelle cellule muscolari lisce e nei miofibroblasti, presentano livelli di espressione significativamente più bassi nella nicchia sintetica rispetto al controllo bidimensionale. I risultati ottenuti dimostrano che le nicchie sono in grado di favorire il mantenimento della pluripotenza delle cellule in colture a lungo termine anche in assenza di LIF.