leggi l`articolo di Giulio Brotti su L`Eco di Bergamo
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49 L’ECO DI BERGAMO MARTEDÌ 29 NOVEMBRE 2016 CulturaeSpettacoli [email protected] www.ecodibergamo.it Papa Francesco, la forza dei gesti L’intervista. Lo storico Alberto Melloni alla rassegna «Molte fedi» con la presidente della Rai Monica Maggioni Un bilancio dei primi tre anni di pontificato di Bergoglio: «Figlio del Sud del mondo e del Concilio Vaticano II» so» abbia caratterizzato finora il pontificato di Francesco. l 16 marzo del 2013, poco «L’elemento più importante dopo la sua elezione in con- – che abbiamo notato tutti, e clave, Papa Francesco aveva su cui lo stesso Francesco talimpartito ai giornalisti con- volta ha scherzato – è quello di venuti in Vaticano una singola- un Papa arrivato “dalla fine del re «benedizione silenziosa». mondo”. Questa battuta ha un «Molti di voi – aveva detto in risvolto impegnativo: allude al quell’occasione – non appar- fatto che la Chiesa cattolica, tengono alla Chiesa cattolica, nell’epoca della globalizzazioaltri non sono credenti. Di cuo- ne, ha saputo darsi come Ponre impartisco questa benedi- tefice un figlio del Sud del piazione, nel silenzio, a ciascuno neta. Le priorità nell’agenda di di voi, rispettando la coscienza Francesco non coincidono più di ciascuno, ma sapendo che con gli interessi dell’Occidenciascuno di voi è figlio di Dio». te, che da parte sua oggi pare In seguito, le parole intento a lamentare i gesti di Jorge si di se stesso o, alMario Bergoglio ternativamente, a hanno continuato a dar sfogo a pulsioni sorprendere, incrixenofobe. Nello stinando molte prele del pontificato di sunte certezze denBergoglio è poi evitro e oltre i confini dente un secondo visibili della Chietratto: oltre che fisa. glio del Sud del Avrà appunto per Lo storico Alberto mondo, egli è spiritema «La forza dei Melloni tualmente figlio del gesti. Papa FranceConcilio Vaticano sco: tre anni di ponII; in lui l’impronta tificato» il dialogo del magistero contra la presidente ciliare è talmente della Rai Monica profonda, che Maggioni e lo storiFrancesco non senco Alberto Melloni, te il bisogno di ciche si terrà questa tarlo di continuo, sera alle 20,45 a come era accaduto Bergamo, presso il per molti anni in Tempio Votivo delprecedenza, con il la parrocchia di rischio però che tali Santa Lucia (in via richiami rimanesTorino, 10). sero solo “nominaL’incontro rientra nel pro- li”». gramma della rassegna delle Acli provinciali «Molte fedi Molti intravedono un’analogia tra sotto lo stesso cielo». la visione pastorale di Bergoglio A Melloni, ordinario di Sto- e quella di Giovanni XXIII. ria del cristianesimo all’Uni- «E hanno ragione. Papa Franversità di Modena-Reggio cesco ha sottratto a una lunga Emilia e direttore della Fonda- dimenticanza due temi tipicazione per le Scienze religiose mente roncalliani: il primo è «Giovanni XXIII» di Bologna, l’idea che la Chiesa debba essedomandiamo quale «filo ros- re “particolarmente la Chiesa GIULIO BROTTI Non si tratta per così dire di «blandire i clienti», ovvero gli uomini e le donne del nostro tempo. I «Per nulla. Non si tratta di rendere la Chiesa “più attraente” perché povera, ma di essere testimoni fedeli del Vangelo e di Gesù, che visse da povero. La questione attiene all’essenza della fede cristiana: possiamo considerare irrilevante che il Verbo di Dio, incarnandosi nell’uomo Gesù, abbia scelto una condizione effettiva di povertà? Il quesito è teologico, non di ragioneria morale». Una riforma della Chiesa come quella auspicata da Papa Bergoglio in molti suoi interventi pubblici può essere attuata da un uomo solo, per quanto abbia il ruolo di vescovo di Roma? Papa Francesco ascolta una bimba durante un’udienza in piazza San Pietro ANSA/ A. CARCONI dei poveri”, come sosteneva Papa Giovanni in un radiomessaggio dell’11 settembre 1962. Il secondo punto consiste nel primato della misericordia, affermato un mese dopo nel discorso di apertura del Vaticano II: “Quanto al tempo presente – disse Roncalli –, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando”. Occorre sottolineare che il principio pastorale della misericordia – sia per Giovanni XXIII sia per Francesco – non si riduce a una strategia di marketing missionario». Seriate E giovedì incontro con Corrado Rovaris A «Molte fedi sotto lo stesso cielo» appuntamento con la grande musica. Ospite nella chiesa di Paderno di Seriate, giovedì alle 20.30, è Corrado Rovaris. Direttore d’orchestra dell’Opera di Philadelphia, negli Stati Uniti, è la bacchetta bergamasca d’Oltreoceano. Organista, maestro alla Scala all’epoca Muti, dal 1992 al 1996, ha costruito passo dopo passo una carriera internazionale. Vive in Pennsylvania e torna in Europa e nella sua Bergamo solo per lavoro o per tener vivi i legami con la sua terra. Proporrà la Messa da Requiem K 626 in Re minore, l’ultima opera incompiuta di Mozart che ha affa- scinato molti studiosi, scrittori e importanti teologi del secolo scorso, segno evidente di come questa musica abbia in sé tracce della trascendenza e del mistero. Il tema giubilare della misericordia di Dio verso l’umanità si ritrova nel poderoso affresco della Messa da Requiem K 626 in Re minore, dove la grandezza di Dio e la miseria dell’uomo, la giustizia e la misericordia, il peccato e il pentimento si avvicendano con incalzante drammaticità e con costante attenzione musicale all’essenza del messaggio evangelico. Ingresso gratuito previa prenotazione dei biglietti su www.moltefedi.it. Giuseppe Remuzzi BEDOLIS lotta per la vita. Cosa c’entra l’altruismo con l’evoluzione? «È un modo per aumentare le possibilità di sopravvivenza collettive». Il gene dell’egoismo, che rischia di tendere a un certo isolazionismo, che non ci favorisce nei rapporti con gli altri, alla lunga può rivelarsi evolutivamente svantaggioso, far sì che chi ne è portatore si riproduca, nel corso di chissà quante generazioni, con meno successo. Moltissimi dei nostri comportamenti secondo Remuzzi «dipendono dai geni» (da cui il primo significato del titolo): solo, non ne siamo abbastanza consapevoli. «Anche giudici e professori dovrebbero tenerne conto: non si possono applicare a tutti i medesimi metri, meto- Remuzzi: anche la politica è già scritta nei nostri geni Tesi Lo scienziato ha presentato alla Libreria Ibs+Libraccio il suo ultimo libro «Siamo geni»: per lui la morale è nel dna Persino le nostre posizioni politiche, di destra o di sinistra, favorevoli o avverse all’immigrazione, inclini al sì o al no al prossimo referendum costituzionale, potrebbero dipendere dal nostro corredo geneti- co. Lo ha più che ventilato il professor Giuseppe Remuzzi, ieri pomeriggio alla libreria Ibs+Libraccio (via XX settembre, 93) presentando il suo recente «Siamo geni» (Sperling & Kupfer, pp. 198, euro 16). Con lui, davanti a un pubblico insolitamente folto per la presentazione di un libro, il giovane ricercatore cipriota Christos Xinaris, del Dipartimento di Medicina molecolare del Mario Negri di Bergamo. VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfU2VzYWFiIyMjci5jbGVtZW50ZSMjI0wnRWNvIGRpIEJlcmdhbW8jIyMyOS0xMS0yMDE2IyMjMjAxNi0xMS0yOVQxMDowNTo0MVojIyNWRVI= «Sono state studiate le idee politiche dei gemelli identici – spiega Remuzzi –: coincidevano nella gran maggioranza dei casi, nonostante differenze educative e ambientali. Cosa che non si può dire dei gemelli eterozigoti. È molto probabile che esista un gene della politica». Anche l’altruismo sarebbe una caratteristica genetica, pur apparendo, superficialmente, tanto estraneo, se non sfavorevole, in termini di darwiniana «Evidentemente no. Oggi il problema, per Francesco, non è costituito dall’opposizione di qualche prelato conservatore. Bisognerà invece vedere se la gran parte dei fedeli considererà questo pontificato come una sorta di bellissimo spettacolo trasmesso in prima serata televisiva, dopodiché la gente va a dormire, o se l’appello al cambiamento che viene dal Papa verrà recepito consapevolmente. Data l’organizzazione del cattolicesimo romano, direi che a decidere l’esito del tentativo di Francesco non saranno i giornalisti che lo intervistano, né gli adulatori, né i detrattori, ma sarà primariamente l’episcopato». Ricordiamo che per partecipare agli eventi della rassegna «Molte fedi sotto lo stesso cielo» è richiesta una prenotazione; anche per l’incontro di stasera, si raccomanda di controllare sul sito www.moltefedi.it se vi siano ancora posti disponibili. ©RIPRODUZIONE RISERVATA di, categorie di giudizio». Tutto questo non rischia di portare a pericolose derive giustificazioniste? «La scienza aiuta tutti ad apprezzare un maggior grado di complessità. Come non si possono curare allo stesso modo tutti i malati di leucemia, così non si possono giudicare allo stesso modo tutti gli imputati, o valutare tutti gli studenti. Esiste un grado di complessità di cui in genere non teniamo conto». Peso/incidenza della psicologia, così, non finiscono per ridursi quasi a zero? «Gli psicologi più avvertiti ora sono psicologi del dna, scrivono su “Nature”». Vincenzo Guercio ©RIPRODUZIONE RISERVATA