p.11 - Centro Studi Luca d`Agliano

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p.11 - Centro Studi Luca d`Agliano
COMMENTI E INCHIESTE
CICLISMO
IL SOLE-24 ORE
C
+
LA BIOGRAFIA
Martedì 26 Luglio 2005 - N. 203 — PAGINA 11
I SETTE SIGILLI AL TOUR
Y Lance Armstrong è nato il 18 settembre 1971 nella
cittadina di Plano, in Texas. Atleta dalle caratteristiche
fisiche particolare (1,77 di altezza per 75 Kg di peso, cuore
più grande della media e altissima capacità di trasferire
ossigeno ai muscoli), il suo esordio da professionista nel
ciclismo risale al 1992, quando vince anche la sua prima
gara: una tappa al Giro della Galizia. Nel 1993 è campione
nazionale (a Philadelphia), ma realizza il grande exploit
quando a Oslo, a sorpresa, si laurea campione del mondo,
vincendo sotto una pioggia battente. Lo stesso anno era
arrivata la prima vittoria al Tour: Lance è il più giovane
vincitore di tappa (la Chalons-sur-Marne-Verdun) della
competizione nel dopoguerra. Nel 1996 l’avvenimento che
gli sconvolge vita e carriera. Il 2 ottobre gli viene
diagnosticato un cancro ai testicoli (con metastasi ai
polmoni e al cervello). Lance non si dà per vinto, e
intraprende una dura lotta contro il cancro. Che vince nel
1998, diventando il simbolo della lotta a questa malattia:
Y 1999:Quattro tappe vinte, 15 giorni in maglia
gialla, al secondo posto Alex Zülle, a 7’37"
Y 2000: È l’anno della rivalità con Pantani, che lo
batte sul Mont Ventoux e a Courchevel prima di
ritirarsi. Lance vince una tappa a cronometro, è in
giallo per 12 giorni; al secondo posto il tedesco
Jan Ullrich a 6’02"
Y 2001: Armstrong vince le cronometro ma anche
all’Alpe d’Huez, 8 giorni in giallo, distacca ancora
Ullrich, giunto secondo a 6’44"
Y 2002: Vince il prologo, e nel corso del Tour, altre
tre tappe (due sui Pirenei), 11 giorni in giallo;
secondo arriva Joseba Beloki a 7’17"
Y 2003: Tredici giorni in giallo, una sola vittoria: è
il Tour più sofferto: Jan Ullrich arriva a soli 1’01"
Y 2004: Vince 5 tappe, 7 giorni in giallo, secondo è
Andrea Kloeden a 6’38", terzo Ivan Basso
Y 2005: è storia di ieri: primo con 4’40" su Basso
per fare conoscere meglio la sua esperienza e raccogliere
denari dà vita alla Lance Armstrong Foundation.
Tornato alle gare nel 1998 (vince il Giro del Lussemburgo),
si concentra su un’unica competizione: il Tour. Oggi è
riuscito nell’impresa, difficilmente eguagliabile, di vincere
sette volte consecutivamente la gara. Ha corso con la
Motorola (1992-1996), la Postal Service (1998-1999), la Us
Postal (2000-2004) e, quest’anno con la Discovery
Channel. In totale ha trascorso 81 giorni in maglia gialla,
vincendo 21 tappe.
Nonostante questi successi, sulle sue vittorie sono stati
spesso avanzati dei dubbi. È stato coinvolto nello scandalo
doping con il suo medico, il dottor Michele Ferrari. In Italia
è ancora sotto inchiesta per frode sportiva e diffamazione,
ed è stato bersagliato, in questi anni, da moltissimi
controlli a sorpresa.
Dopo un primo matrimonio e tre figli, è attualmente legato
sentimentalmente alla cantante Sheryl Crow. (s.sa.)
Negli Stati Uniti è boom
per l’industria della bicicletta
MITI SPORTIVI
Vittoria con addio.
Lance Armstrong sul
podio di Parigi con i tre
figli saluta il pubblico
del Tour de France.
In alto a destra, il
campione mostra il
numero delle sue
vittorie in Francia. Il
cappellino che indossa
fa parte della nuova
linea sportiva 10/2
lanciata dalla Nike.
(Ap)
Contratti anche dopo il ritiro
LA COMPAGNA
Y Bella e famosa, più grande di lui di circa
dieci anni. Lance Armstrong, ormai da
qualche anno, ha scelto come compagna
di vita la cantante Sheryl Crow (nella
foto Ap). Raggiunto il grande successo
nel nel 1994 con il cd «Tuesday Night
Music Club», a settembre la cantante,
43 anni, uscirà con il
suo nuovo disco,
«Wildflower» e si è
confessata sulla
rivista «Vanity Fair».
Per ora Lance e
Sheryl non hanno
avuto figli (lui ne ha
tre dal precedente
matrimonio) e lei non
è sicura di volerne
avere. «Ad un certo
punto ho anche
pensato di adottarne
uno — ha raccontato
alla rivista —. Ora sono già abbastanza
presa dai suoi, di figli». La cantante ha
un ottimo rapporto con loro: «Spesso
sono a casa nostra, ad Austin, nel
Texas. Le gemelline, Grace e Isabelle,
hanno solo tre anni, ma con Luke, che
ne ha cinque, stiamo imparando a
conoscerci». Dopo la fine della carriera
ciclistica di Armstrong, a partire in tour,
ora, sarà lei. «Lance dice che non vede
l’ora di seguirmi, staremo a vedere».
LA FONDAZIONE
Y Creata nel 1997 da Lance Armstrong,
la fondazione che porta il suo nome ha
sede ad Austin (Texas) ed è
un’organizzazione senza fini di lucro che
aiuta i malati di cancro. L’associazione
ha il compito statutario di offrire
sostegno fisico e psicologico ai malati e
quello di organizzare campagne
informative per il personale medico. La
Laf attua inoltre programmi di
assistenza sanitaria e sostiene
finanziariamente
la ricerca
scientifica contro
il cancro.
Tra le iniziativa
più significative
c’è il braccialetto
giallo
(Livestrong),
realizzato in
collaboraizone con la Nike. Tra i risultati
della Laf ci sono i circa 10 milioni di
dollari versati alla ricerca contro il
cancro ai testicoli, 1,7 milioni di dollari
investiti nello sviluppo di 5 centri di
ricerca scientifica contro il cancro negli
Stati Uniti. Alla Laf hanno lavorato finora
circa 7.200 volontari: più di 40 milioni di
persone indossano il braccialetto
«Livestrong».
(Ap)
MILANO 1 Sarà forse stato un sussulto di sciovinismo a far dichiarare ieri
a Bernard Hinault che «Lance Armstrong non è il più grande ciclista di
sempre». E può anche darsi che —
da un punto di vista strettamente
sportivo — l’ultimo francese a vincere il Tour (nel 1985) abbia persino
ragione. Di certo, però, Lance Armstrong (che domenica ha concluso la
carriera vincendo il suo settimo Tour
consecutivo alla incredibile media record di 41,654 Km/h) è l’uomo che
ha cambiato la faccia del ciclismo,
diventando, oltreché un grandissimo
campione, un’icona globale e un
"marchio" che farà sentire ancora a
lungo la sua influenza.
Contratti milionari. La rivista
«Forbes», nella sua annuale classifica dei personaggi più ricchi, gli ha
fatto i conti in tasca valutando, per il
2004, in 28 milioni di dollari i suoi
incassi, derivanti da contratti, premi
sportivi e, soprattutto, sponsorizzazioni. A questa ragguardevole somma — che vede il ciclista distaccato
nettamente, tra gli sportivi, solo dal
paperone del golf, Tiger Woods (87
milioni) e dall’asso della Formula 1
Michael Schumacher (60 milioni),
ma accanto alla infornata di celebri
cestisti Nba come Shaquille O’Neal,
Kobe Bryant, "Air" Jordan, tutti intorno ai 30 — mancano i circa 5 milioni
di dollari che la Sca Promotions, una
società specializzata nella gestione
del rischio di eventi particolari legati
allo sport, aveva siglato con la Tailwind Sports, la compagnia proprietaria della squadra di Lance. Incautamente, viste come sono andate le
cose, la Sca aveva accettato di pagare i 5 milioni nel caso (apparentemente remoto) che Armstrong avesse vinto, nel 2004, la sesta edizione consecutiva del Tour (il contratto fu siglato nel 2001). Il motivo del ritardato
pagamento sta in quelle continue voci di doping che hanno accompagnato la carriera del corridore americano
e che ancora lo perseguitano.
Ma chi la scommessa su Armstrong l’ha vinta alla grande è la
Trek, la casa di Waterloo, Wisconsin, che costruisce le bici sulle quali
Lance ha vinto i suoi sette giri di
Francia. Nel 1998, quando decise di
sponsorizzarlo, la Trek scommetteva, più che altro, sul "caso umano" di
un ciclista che cercava di riprendersi
dopo la terribile diagnosi di cancro ai
testicoli. Dopo sette anni il «Lance
(Ap)
Nella classifica di Forbes occupa le prime
posizioni insieme ai grandi campioni Nba
Lance Armstrong,
brand tutto d’oro
Amori e impegno
M
+
Il suo braccialetto
giallo contro il cancro
ha venduto
40 milioni di pezzi
Gli sponsor principali
Y Dopo avere beneficiato del
successo al Tour, Discovery
Channel dovrebbe utilizzare nei
prossimi anni la maglia gialla
come volto familiare del network.
Y La casa che produce le biciclette
di Armstrong ha sede a Waterloo
(Wisconsin). Il suo giro d’affari,
in questi anni, è decuplicato.
Lance usa una Madon SSLx.
Y Lance Armstrong è il volto della
Subaru in America. L’accordo,
siglato nel 2003 (e valido per
cinque anni) ha fruttato al
ciclista 12 milioni di dollari.
Y La casa di abbigliamento sportivo
ha appena lanciato la linea 10/2,
data della diagnosi del cancro ai
testicoli di Armstrong. Prezzi dai
20 ai 100 dollari.
Factor», come lo chiamano loro, è un
bingo di dimensioni colossali. Una
compagnia che nel 1990 vendeva
pezzi per 50 milioni di dollari all’anno, nel 2004 dovrebbe avere raggiunto, secondo una statistica del Bicycle
Market Research di Boston, una quota circa 10 volte superiore. Non a
caso, il contratto tra la Trek e Lance
è valido fino al 2010. Ma è l’intero
settore delle bici da corsa, negli Usa,
ad essere salito vertiginosamente (rispetto alle mountain bike), negli anni
del dominio di Lance.
Oltre il ritiro. Non basta. Perché
il «fattore Lance» si espanderà ben
oltre il ritiro dell’atleta dalle competizioni. Secondo «Sports Illustrated»,
la rivista che lo ha eletto sportivo
dell’anno nel 2002, i contratti con la
Subaru, la Nike (che lancia la linea
di abbigliamento «10/2», la data in
cui fu diagnosticato il cancro ad Armstrong), la Coca Cola, la Outdoor
L’amicizia con Bush / Elezioni in Texas nel 2006
La politica, ecco la nuova sfida
NEW YORK 1 Sorriso smagliante da che voglio ora come ora. Di certo sarebbe straordinario — ha detto Kervincitore, bandiera americana nella de- posso solo dire che l’anno prossimo in ry — c’è solo da sperare che se si
stra mentre pedala verso la vittoria Texas eleggeremo un nuovo governa- deciderà al grande passo, lo faccia per
finale e al polso il braccialetto giallo tore ma che io non scenderò in lizza». il partito giusto».
che ricorda la sua battaglia vinta conLe qualità dimostrate da Armstrong
La stessa Casa Bianca non ignora il
tro il cancro e il suo impegno per la nel corso della sua vita, prima nella capitale in termini di percezione pubraccolta di fondi a favore della ricerca. lotta disperata contro un male che sem- blica di cui gode al momento il camLance Armstrong, il sette volte cam- brava incurabile e poi sulle strade del- pionissimo. Il Presidente Bush si è
pione del Tour de France, è l’eroe del la più prestigiosa corsa a tappe del affrettato a telefonargli subito dopo la
momento negli Stati Uniti e il sogno mondo, sono tuttavia irresistibili per conquista dell’ultimo trofeo della sua
proibito degli strateghi dei due partiti chi già le vede impiegate in un’arena inimitabile carriera: «Il nostro Paese e
politici.
il mondo intero sono incredibilIn un momento di profonda
mente fieri di te», gli ha detto
disaffezione tra l’opinione pubBush che ha proseguito definenAnche il democratico John Kerry
blica per la classe politica, repubdo la sua vittoria «un testamento
blicani e democratici sarebbero si mobilita per «catturare» il campione non solo al talento atletico ma
disposti a tutto pur di poter schieanche al coraggio».
rare tra le proprie fila un campioNell’attesa di capire se intenne del suo carisma. Non a caso inizia- politica. «Quello che lo ha reso così da imboccare la strada della politica,
no a circolare voci secondo cui il fuori- speciale al Tour de France — ha detto Armstrong presterà subito il proprio
classe potrebbe scendere in lizza il l’ex candidato presidenziale John Ker- volto e il proprio tempo alla lotta conprossimo anno per la carica di governa- ry — è il suo livello di intelligenza, tro il cancro. «Lungo il percorso ci
tore del Texas. Armstrong per il mo- determinazione e disciplina, oltre ov- sono vittorie e sconfitte, persone che
mento resiste alle lusinghe della politi- viamente alla sua capacità di tenuta, di sopravvivono e altre che invece socca anche se non chiude del tutto la andare avanti non importa quel che combono — ha detto Armstrong —. Il
porta alla possibilità di un ripensamen- possa succedere lungo la strada».
mio obiettivo è fare in mondo che non
to futuro.
Preoccupa tuttavia i democratici ci si dimentichi di quanto il cancro sia
«Non ho ambizioni di questo tipo l’amicizia di Armstrong con George devastante. È un obiettivo che posso
— ha detto ieri all’emittente Nbc — W. Bush, anch’esso nativo del Texas. aiutare a raggiungere».
in realtà non sono ben sicuro di quello «Penso che un suo ingresso in politica
CORRADO POGGI
Life Network (tv che ha triplicato le
medie di ascolto tra 2001 e 2004) e
altri sponsor (tra cui tecnologie digitali, fitness club, pavimentazioni e
altro ancora) faranno sentire ancora
il loro effetto su incassi personali del
ciclista e vendite delle società.
Armstrong, del resto, è sempre stato molto attento a capitalizzare tutte
le sue performance. E se, nello sport,
ha scelto di concentrarsi solo su una
competizione, nel business non ha
mai fatto sconti. Della sua biografia
scritta nel 2000 (It’s Not About the
Bike) ha venduto 1 milione di copie
(incassandone 2,5 di dollari di diritti), per ottenere un anticipo di 2 milioni sul suo successivo libro del
2003, Every seconds counts. Per parlare alle conferenze può arrivare a
richiedere 200mila dollari. Il ricavato, generalmente, è versato alla sua
fondazione per la lotta contro il cancro. Anche su questo versante, Lance, è stato un maestro di marketing e
business. Il suo braccialetto «Livestrong», sponsorizzato dalla Nike e
venduto per un dollaro nel 2004, è
finito sul polso di almeno 40 milioni
di persone. E l’influenza di Lance
sugli sportivi americani sta aumentando. Un recente sondaggio ha stabilito
che l’87% degli sportivi statunitensi
lo conosce (e il 33% lo indica come
il suo idolo preferito): Michael Jordan, per parlare di un altro mito assoluto, ha numeri analoghi (92/49).
Questo è, forse, il segno più forte del
successo del texano, protagonista in
uno sport che, con l’America, ha sempre avuto poco a che fare.
Il suo ritiro dalle competizioni,
probabilmente, coinciderà con un
nuovo calo di interesse degli americani verso il ciclismo (e un aumento di
quello del Tour in sé, visto che almeno ci si potrà domandare chi vincerà,
senza che la risposta sia scontata).
«Ho avuto una carriera perfetta — ha
dichiarato dopo la premiazione —.
Ho guadagnato abbastanza per non
dover più lavorare. Voglio godermi
50 anni senza stress. Tra qualche
giorno non sarò più sulle pagine dei
giornali e le tv non mi cercheranno».
Difficile credergli. Anche perché, oggi più che mai, Armstrong è un
brand totale: tutto ciò che ha toccato
in questi anni si è trasformato in oro,
per lui e gli sponsor suoi compagni
di strada. Il giallo era, con tutta evidenza, il colore del suo destino.
STEFANO SALIS
Fortebraccio
made
in Usa
DI ALDO BERNACCHI
rmstrong, quando basta il
nome, almeno in America.
Da noi il nome di Fortebraccio, che ne è la traduzione letterale, ricorda al massimo il corsivista
dell’Unità della guerra fredda che
di fatto si chiamava Mario Melloni
o andando indietro nel tempo un
famoso capitano di ventura, Fortebraccio di Montone, detto anche
"lo Storpiatu", vincitore della battaglia di Fabriano del 1406 che lo
vedeva al fianco dei Varano, duchi
di Camerino, contro i Malatesta di
Rimini.
Negli Stati Uniti il nome di Armstrong è garanzia di leadership e
primati, nei campi più disparati,
dallo sport alla
musica, alla cosmonautica.
Un cognome
Louis Armstrong,
detto Satchmo per
che sembra
la sua enorme
è stato il
destinato ai grandi, bocca,
più celebre musie cantante
dal conquistatore cista
jazz del 20˚ secolo. Morto a 70 andella Luna
ni il 6 luglio ’71,
detieall’indimenticabile Armstrong
ne a tutt’oggi il record di dischi venSatchmo
duti nel campo
della musica jazz.
Così gli è stata assegnata una stella sulla Hollywood Walk of Fame,
al numero civico 7601 del Hollywood Boulevard. Circa due anni prima della scomparsa del leggendario Satchmo, un altro Armstrong,
Neil l’astronauta, entrò di diritto
nella storia dell’umanità come primo uomo a mettere piede sulla Luna. Era il 20 luglio 1969.
In questi ultimi anni, a cavallo
del cambio di millennio, sempre di
luglio, c’è stato un altro Armstrong
che si è divertito a sbriciolare i
primati. È Lance, il ciclista che ha
vinto il cancro e che domenica alla
soglia dei 34 anni ha conquistato il
suo settimo Tour de France di fila,
prima di abbandonare l’attività
agonistica. È dal 1999 che Armstrong arriva a Parigi in maglia
gialla. Per i romantici del grande
ciclismo il cow-boy texano, amico
di George W. Bush, non vale forse
il Coppi dello Stelvio al Giro del
’53 o l’elvetico Koblet del Tour del
1951. Ma dominare per sette volte
la Grande Boucle, superando se
stesso e strapazzando i precedenti
primati di Merckx, Hinault, Indurain e Anquetil (fermi a cinque successi), è impresa che sarà dura
eguagliare. Lui, Lance, il superman che ha dribblato indenne anche le insidie dell’antidoping, da
ieri, come aveva promesso, è un
ex: finito il Tour, ha subito appeso
al chiodo la sua bici che gli ha
procurato con la fama guadagni
per 28 milioni di dollari a stagione, proiettandolo nella top ten mondiale degli sportivi più ricchi, classifica che vede al primo posto un
altro americano, il campione di
golf Tiger Woods, con 87 milioni di
dollari.
A
DALLA PRIMA PAGINA
B
+
questa lista non fa riscontro però una descrizione sufficientemente
precisa della fase attuativa.
Nulla di male: in fondo il
Dpef è un documento di indirizzo. Tuttavia, troppo spesso
nel passato anche più recente
le sue indicazioni non solo so-
vi, a cui è auspicabile possa
essere data pronta risposta.
Spesa per interessi. Tra il
2005 e il 2008, la spesa per
interessi dovrebbe calare dal
4,9% al 4,6% del Pil. È una
diminuzione di tutto rilievo
che contribuisce non poco al
risanamento dei conti pubblici. Sorgono però alcuni interrogativi sulla fondatezdi queste cifre. Alla fiLa retromarcia poco convincente za
ne del 2004 il ministero
dell’Economia prevedeva,
sulla spesa per gli interessi
nel Programma di stabilità, un aumento della spesa
no rimaste sulla carta ma sono per interessi dal 5,1% al 5,6%
state persino contraddette del Pil. Cosa è cambiato in
nell’azione successiva. E al di questi pochi mesi per spiegalà della leggerezza del docu- re una differenza tanto abissamento, vi sono poi questioni le nelle proiezioni (1,0% di
più sostanziali. Una lettura più Pil, cioè 15,4 miliardi, nel
attenta delle cifre del Dpef evi- 2008)? Non certo l’andamendenzia una serie di interrogati- to del debito, che anzi registra
A
Conti pubblici e Dpef, troppo ottimismo
una dinamica più sostenuta
nel Dpef rispetto al Programma di stabilità. Neppure l’evoluzione del Pil, relativamente
più contenuta nel Dpef. Un
qualche aiuto può venire
dall’analisi dei tassi forward.
Tra fine dicembre e oggi i
tassi a termine sono scesi in
maniera non uniforme lungo
la curva dei rendimenti, ma in
media per non più di 30 punti
base, del tutto insufficiente
per spiegare il calo della spesa. Perciò è difficile capire
tanto ottimismo. Viene da rimpiangere i tempi in cui al Tesoro si tendeva a sovrastimare
l’onere degli interessi al fine
di creare un margine di sicurezza per i saldi di bilancio.
Investimenti e una tan-
tum. Più volte è stato ripetuto
che l’Esecutivo non avrebbe
fatto ulteriore ricorso a misure
di natura temporanea. In questo senso vanno anche i nostri
impegni con la Commissione
europea. Per il 2005, oltre alla
seconda rata del condono edilizio, la principale una tantum è
il Fondo immobili pubblici
(Fip) che prevede prima la
vendita e successivamente il
riaffitto da parte dello Stato
venditore di proprietà pubbliche. È una tantum in quanto a
un sollievo di breve per il bilancio fa riscontro un aumento, sembra assai marcato, dei
costi legati al riaffitto. Nell’immediato, però, la vendita di
COMUNICATO DEL CDR
1 I giornalisti della redazione romana e delle sedi distaccate
in Italia del Sole-24 Ore hanno ritirato le firme per
un’agitazione sindacale, a causa della risposta assolutamente
insoddisfacente dell’azienda a numerosi problemi segnalati
da tempo, riguardanti la redazione di Roma e le sedi
distaccate.
Alla protesta si aggiungono le redazioni di altre testate del
gruppo: Agrisole, Edilizia e Territorio, Sanità, Scuola,
Trasporti.
immobili viene conteggiata come un investimento negativo
e va a riduzione quindi delle
spese in conto capitale. Ci si
aspetterebbe quindi che a partire dal 2006, terminate le vendite di immobili, tale spesa registri una forte impennata. Ma
così non è. Nel 2006 la sua
dinamica è in linea con quella
passata. Sorge quindi il sospetto che anche per il 2006 il
ministro dell’Economia abbia
in cantiere operazioni di questo tipo.
Contratti pubblici. Il protocollo di maggio tra Governo e
sindacati della funzione pubblica non è stato interpretato
come segnale di assoluto rigore nella gestione dei conti pubblici. Il suo impatto sul bilan-
Y
+
cio è però ancora imprecisato
e affidato alla trattativa tra le
parti, anche per quello che riguarda la tempistica del pagamento degli arretrati. Il quadro tendenziale del Dpef fornisce inopinatamente qualche informazione al riguardo, nella
misura in cui prevede un
aumento molto sostenuto
della spesa per retribuzio- La
ni nel 2005 e un calo pronunciato (quasi 3,5 miliardi) nell’anno successivo.
Sembrerebbe quindi che
il Dpef prefiguri che la corresponsione degli arretrati avvenga tutta o principalmente
nel 2005, migliorando ma solo
sulla carta i conti del 2006
sulla cui base verremo giudicati in sede europea.
Il Dpef propone un rientro
graduale del disavanzo per ri-
durlo sotto il 3% del Pil nei
prossimi due anni. I tre temi
trattati in questa analisi hanno
un tratto comune: migliorare
il saldo dei conti pubblici nel
2006. Se queste cifre si rivelassero ottimistiche il vero onere
dell’aggiustamento verrebbe
tentazione di nuove una tantum
e il peso dei contratti pubblici
spostato nell’esercizio successivo, con una distribuzione nel
tempo molto diversa da quella
descritta dal Dpef. Un chiarimento è quindi essenziale.
RICCARDO FAINI
Questo articolo è da oggi
disponibile anche sul sito
www.lavoce.info