Così muore un`impresa gioiello “Non comprate le tv al plasma”

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Così muore un`impresa gioiello “Non comprate le tv al plasma”
Il personaggio
Gli spettacoli
Lo sport
Oprah Winfrey
“Mi arrendo
le diete non servono”
Heath Ledger
il divo scomparso
vicino all’Oscar
Del Piero lancia la Juve
il Milan di Beckham
pareggia a Roma: 2-2
MARIO CALABRESI
E ELENA DUSI
GIUSEPPE
VIDETTI
SERVIZI
NELLO SPORT
Fondatore Eugenio Scalfari
www.repubblica.it
1 2
Anno 16 - Numero 2
Direttore Ezio Mauro
1,00 in Italia
lun 12 gen 2009
lunedì 12 gennaio 2009
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“Sulla riforma possiamo fare da soli se Veltroni non ci sta”. Parla Casini: smantellare Pd e Pdl, pronti a creare una nuova formazione
R2
Giustizia, diktat di Berlusconi
A Cuba
il tesoro
nascosto
di Hemingway
E arriva il “Grande Fratello” per tutti i processi e le indagini
Il caso
Gli occhi del governo
sulla polizia e i pm
GIUSEPPE D’AVANZO
C
I SONO molti modi per dare
avvio a una riforma della giustizia. La si può discutere in
pubblico come accade ancora in questi giorni o inaugurare in silenzio nuovi, possibili controlli del governo sull’ordine giudiziario a dispetto di ogni autonomia e indipendenza togata. Si manipola qualche inciso nei codici,
si sposta una virgola di un articolo di legge e il pubblico
ministero può perdere la direzione delle indagini e della
polizia giudiziaria (lo si è già
visto). O – in nome di una necessaria rivoluzione tecnologica – si possono sottrarre
addirittura la “proprietà” e le
informazioni dei fascicoli
processuali al pubblico ministero e al giudice delle indagini preliminari.
È quel che può avvenire,
nei prossimi giorni, quando
entrerà nella sua fase di sperimentazione (nel primo trimestre a Napoli, nel secondo
a Nola e Torre Annunziata,
entro il quarto a Milano e
Monza) il protocollo d’intesa firmato il 26 novembre
2008 tra il ministro per l’innovazione (Renato Brunetta) e della giustizia (Angelino
Alfano). L’articolo 7 del protocollo prevede la «trasmissione telematica delle notizie di reato tra le forze di polizia e procure della Repubblica».
SEGUE A PAGINA 3
ROMA — Diktat di Berlusconi
sulla giustizia: «Non so se la speranza di una legge condivisa
possa trasformarsi in realtà, ma
sono sicuro che stavolta la riforma della giustizia la faremo: con
la sinistra se possibile, da soli, se
la sinistra non vorrà partecipare. Il piano di riforma lo abbiamo
chiaro». Intanto è pronto a partire il progetto del governo per
una sorta di “Grande Fratello”
per tutti i processi e le indagini. E
sul tema delle alleanze Casini dice: «Smantellare Pd e Pdl per
creare una nuova formazione».
DE MARCHIS, FUCCILLO,
LUZI E MILELLA
ALLE PAGINE 2, 3 E 4
Stanotte il primo volo della nuova Alitalia
i sindacati protestano e minacciano il caos
L’ultima provocazione del ministro:
“La Cgil è il mio nemico, dice solo no”
Parte oggi la Cai
targata Air France
su Malpensa scontro
Moratti-premier
Brunetta: gli statali
si vergognano
di dire il proprio lavoro
ai loro figli
ADRIANO BONAFEDE
ALLE PAGINE 6 E 7
LUISA GRION
A PAGINA 9
Polemiche in Italia per le manifestazioni contro Israele
Morti, fame e paura: ecco l’inferno di Gaza
dal nostro inviato
FABIO SCUTO
GERUSALEMME
AFAH, nella striscia di Gaza, è una città fantasma.
Palazzi sbriciolati, come
se una gigantesca mano li avesse accartocciati e rigettato a terra quello che ne rimaneva, polvere, rovine e morte. Nelle poche strade ancora percorribili
solo macchine saltate in aria,
sventrate dalle esplosioni, che
esalano quell’odore acre della
plastica bruciata. E poi scarpe
abbandonate, borse, mucchi di
stracci che qualcuno in fuga ha
pensato fossero troppo ingombranti mentre si corre tra una
bomba e l’altra in cerca di un
possibile rifugio. In giro non c’è
un’anima viva.
SEGUE A PAGINA 10
SERVIZI
ALLE PAGINE 10, 11 E 13
R
Una moschea di Gaza City colpita da un missile israeliano
R2
A Sassuolo chiudono le ceramiche Iris: un miracolo italiano sconfitto dalla crisi
Così muore un’impresa gioiello
Per una fuga di gas
Crolla palazzina
tre morti a Bari
Q
UESTA è la storia di come
ti entra in casa la globalizzazione, e dopo la globalizzazione la crisi, e dopo la
crisi chissà. A Sassuolo, quarantamila abitanti, una delle
capitali mondiali della ceramica, la faccia cattiva della recessione si è affacciata senza bussare.
Erano anni che il settore della piastrella, quello descritto
negli anni Sessanta dal giovane
Prodi come il «modello di sviluppo di un settore in rapida
crescita», lentamente scendeva nelle quote di mercato, limava il fatturato, perdeva addetti,
ristrutturava, recuperava a fatica con la qualità e il prezzo ciò
che perdeva in quantità. All’improvviso è arrivato lo schianto.
SEGUE A PAGINA 27
A PAGINA 17
REPUBBLICA
L’ESPRESSO
A solo 1 euro in più
“Storia dell’Architettura”
Il primo volume
di “Storia
dell’Architettura”.
Con
Repubblica
e L’espresso
Ernest Hemingway
L PASSAPORTO, rilasciato dal
consolato americano di Parigi, che Hemingway utilizzò
durante la Guerra civile spagnola; il diario di bordo autografo del
Pilar, il piccolo yacht che usava
insieme al fedele Gregorio per la
pesca d’altura nelle acque del
Golfo; i codici per decifrare i messaggi che inviava ai servizi Usa
quando cercava sottomarini tedeschi nel mare di Cuba durante
la Seconda guerra mondiale; una
sceneggiatura per il film tratto da
«Il vecchio e il mare» con note a
penna; e poi ricevute, lettere personali, messaggi di semplici ammiratori. Finalmente, dopo quasi cinquant’anni – Ernest Hemingway si suicidò nel luglio del
’61 – il tesoro cubano dello scrittore più amato e ammirato del
secolo scorso, viene alla luce e diventa di pubblica consultazione.
Sono quasi cinquemila pagine
e tremila fotografie che documentano i vent’anni che Hemingway trascorse nel suo rifugio di Finca Vigia, la residenza su
una collinetta di fronte all’Oceano a pochi chilometri dalla cittadina di San Francisco de Paula, a
Cuba. Anni nel corso dei quali
Hemingway finì, nell’hotel «Ambos mundos» dell’Avana, «Per
chi suona la campana», e poi,
ispirandosi alla sua vita sull’isola, scrisse «Il vecchio e il mare»,
insieme a decine di articoli e ad
alcuni racconti.
ALLE PAGINE 23, 24 E 25
I
La storia
Crociata ambientalista del governo inglese: “Inquinano come un Suv”
“Non comprate le tv al plasma”
dal nostro corrispondente
ENRICO FRANCESCHINI
EDMONDO BERSELLI
OMERO CIAI
NORBERTO FUENTES
LONDRA
I CHIAMANO «i 4x4 del salotto»: sono i televisori giganti al plasma, il cui
schermo piatto da 50 pollici in su
occupa tutta, o quasi, una parete. Come i fuoristrada che inquinano l’ambiente, ora anche
queste mega-tivù sono nel mirino degli ambientalisti: consumano troppa energia, quattro
volte di più di un tradizionale televisore e più del doppio di uno
delle stesse dimensioni a cristalli liquidi. Perciò il governo laburista di Gordon Brown ha deciso
di metterli al bando come mossa contro il cambiamento climatico, secondo quanto hanno anticipato fonti ufficiali al quotidiano Independent.
SEGUE A PAGINA 18
L