Sintesi - Statistica Emilia
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Coordinamento Generale Statistico Attuariale Statistiche in breve A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Maggio 2016 Pensioni vigenti all’1.1.2016 e liquidate nel 2015 erogate dalla Gestione Dipendenti Pubblici Le pensioni della Gestione Dipendenti Pubblici (GDP) vigenti al 1° gennaio 2016 (Prospetto 1), sono 2.841.815, in aumento dello 0,8% rispetto all’anno precedente, in cui erano 2.818.300; l’importo complessivo annuo delle pensioni (importo complessivo mensile moltiplicato 13) è di 66.309,2 milioni di euro, con incremento percentuale del 2,1% rispetto all’anno 2015, in cui l’importo risultava di 64.955,3 milioni di euro. Prospetto 1. PENSIONI VIGENTI E IMPORTI AL 1 GENNAIO PER CASSA 2015 2016 Numero pensioni Importo complessivo annuo (milioni di euro) Importo medio mensile Numero pensioni Importo complessivo annuo (milioni di euro) Importo medio mensile 1.054.013 20.121,0 1.468,45 1.065.456 20.603,5 1.487,52 C.P.I. 15.095 264,4 1.347,18 15.372 273,0 1.366,10 C.P.S. 68.540 3.666,7 4.115,15 70.598 3.841,6 4.185,77 C.P.U.G. 2.906 55,0 1.455,04 2.936 56,3 1.475,93 C.T.P.S. 1.677.746 40.848,4 1.872,86 1.687.453 41.534,7 1.893,37 Totale 2.818.300 64.955,3 1.772,90 2.841.815 66.309,2 1.794,88 CASSA C.P.D.E.L. La ripartizione per Cassa (Figura 1) evidenzia che il 59,4% dei trattamenti pensionistici è erogato dalla C.T.P.S., seguita dalla C.P.D.E.L. con il 37,5%; le altre Casse rappresentano complessivamente circa il 3% del totale. Con riferimento all’importo complessivo annuo, risulta che il 62,6% è a carico della C.T.P.S., che eroga importi medi mensili pari a 1.893,37 euro, il 31,1% a carico della C.P.D.E.L. che presenta importi medi mensili di 1.487,52 e il rimanente 6,3% è erogato dalle altre Denominazione delle Casse: C.P.D.E.L. (Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali); C.P.I. (Cassa Pensioni Insegnanti); C.P.S. (Cassa Pensioni Sanitari); C.P.U.G.( Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari); C.T.P.S. (Cassa Trattamenti Pensionistici dipendenti Statali) 1 Casse, con importi che variano da 1.366,10 euro mensili per la C.P.I. a 4.185,77 euro mensili per la C.P.S.. Figura 1. PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2016 PER CASSA Importo complessivo annuo Numero 31,1% 37,5% 59,4% C.P.D.E.L. C.P.D.E.L. C.P.I. C.P.I. C.P.S. 0,4% 62,6% C.P.U.G. 0,5% 5,8% C.T.P.S. 0,1% C.P.S. C.P.U.G. C.T.P.S. 2,5% 0,1% Il Prospetto 2 illustra la distribuzione per Cassa delle pensioni liquidate negli anni 2014 e 2015. Dall’analisi del prospetto si evidenzia che le pensioni liquidate sono aumentate nel 2015 rispetto all’anno precedente del 20%, risultando rispettivamente pari a 121.165 nell’anno 2015 e a 100.806 nell’anno 2014; gli importi medi mensili sono pari a 1.972,94 euro nel 2015 e a 1.872,83 euro nel 2014, con incremento percentuale del 5,3%. Prospetto 2. PENSIONI LIQUIDATE E IMPORTI DISTINTI PER CASSA 2014 2015 Numero pensioni Importo complessivo annuo (milioni di euro) Importo medio mensile Numero pensioni Importo complessivo annuo (milioni di euro) Importo medio mensile 36.744 718,3 1.503,79 47.876 1.035,0 1.662,90 C.P.I. 574 11,9 1.593,48 663 14,1 1.630,44 C.P.S. 3.510 196,8 4.312,58 4.533 282,8 4.798,93 C.P.U.G. 165 3,0 1.378,24 163 3,4 1.604,69 C.T.P.S. 59.813 1.524,4 1.960,41 67.930 1.772,4 2.007,10 100.806 2.454,3 1.872,83 121.165 3.107,7 1.972,94 CASSA C.P.D.E.L. Totale L’analisi delle pensioni liquidate nell’anno 2015 per Cassa (Figura 2) evidenzia che la C.T.P.S. eroga circa il 56,1% dei trattamenti pensionistici con una spesa complessiva pari al 57,0% del totale. Si nota che la Cassa C.P.S., a fronte di una numerosità del 3,7% del totale, eroga un importo annuo di oltre il 9% della spesa complessiva. 2 Figura 2. PENSIONI LIQUIDATE NEL 2015 PER CASSA Numero Importo complessivo annuo 33,3% 39,5% C.P.D.E.L. C.P.D.E.L. C.P.I. C.P.I. C.P.S. 56,1% C.P.S. 57,0% C.P.U.G. 0,5% 0,1% 0,5% C.T.P.S. C.T.P.S. 9,1% 3,7% C.P.U.G. 0,1% Dal Prospetto 3, che evidenzia le pensioni vigenti all’1.1.2016 per categoria e sesso, emerge che, nella ripartizione per categoria, il 55,4% delle pensioni sono di anzianità o anticipate, con importi complessivi annui pari a 40.562,8 milioni di euro; il 13,8% sono pensioni di vecchiaia per un importo complessivo di 11.315,9 milioni di euro; le pensioni di inabilità sono l’8,2% e il restante 22,7% è costituito, complessivamente, dalle pensioni erogate ai superstiti di attivo e di pensionato. Prospetto 3. PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2016 DISTINTE PER CATEGORIA E SESSO Totale Categoria di pensione Maschi Femmine Numero pensioni % sul totale Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale Vecchiaia 184.563 207.151 391.714 13,8 11.315,9 17,1 Anzianità/Anticipate 758.132 815.330 1.573.462 55,4 40.562,8 61,2 Inabilità 136.297 96.275 232.572 8,2 5.505,1 8,3 Superstite da assicurato 30.804 110.786 141.590 5,0 1.728,0 2,6 Superstite da pensionato 66.046 436.431 502.477 17,7 7.197,3 10,9 100,0 66.309,2 100,0 Totale 1.175.842 1.665.973 2.841.815 Nella ripartizione delle pensioni per categoria e sesso (Figura 3) si osserva che il 58,6% del totale dei trattamenti pensionistici è erogato alle femmine, contro il 41,4% erogato ai maschi. In tutte le categorie di pensione, eccetto la categoria delle pensioni di inabilità, si rileva una maggior presenza di pensionate sui pensionati, con differenziazione massima nelle pensioni ai superstiti in cui le femmine rappresentano il 19,3% del totale delle pensioni e i maschi il 3,4%. 3 Figura 3. DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2016 PER CATEGORIA E SESSO 100,0 80,0 58,6 60,0 28,7 40,0 femmine 20,0 - 41,4 7,3 6,5 26,7 maschi 19,3 3,4 4,8 3,4 Il Prospetto 4 illustra la distribuzione delle pensioni liquidate nel 2015 per categoria di pensione. Analogamente alle pensioni vigenti, la categoria delle pensioni di anzianità/anticipate è la più numerosa con il 52,8% del totale e importi complessivi annui pari a 2.088,7 milioni di euro (67,2% del totale). Le pensioni ai superstiti rappresentano il 29,8% del totale come numero e il 15,6% come importo. Infine le pensioni di vecchiaia e di inabilità sono rispettivamente l’11% e il 6% circa sia nel numero sia nell’importo. Prospetto 4. PENSIONI LIQUIDATE NEL 2015 DISTINTE PER CATEGORIA E SESSO Totale Categoria di pensione Vecchiaia Anzianità/Anticipate Maschi Femmine Numero pensioni % sul totale Importo complessivo annuo (milioni di euro) % sul totale 6.618 7.166 13.784 11,4 351,3 11,3 26.282 37.660 63.942 52,8 2.088,7 67,2 Inabilità 4.470 2.807 7.277 6,0 182,8 5,9 Superstite da assicurato 2.028 2.628 4.656 3,8 41,2 1,3 Superstite da pensionato 6.404 25.102 31.506 26,0 443,6 14,3 Totale 45.802 75.363 4 121.165 100,0 3.107,7 100,0 Dalla Figura 4 emerge che la distribuzione per sesso e categoria delle pensioni liquidate ha una composizione analoga a quella delle pensioni vigenti con una prevalenza del sesso femminile in tutte le categorie ad eccezione delle inabilità. Inoltre, le pensioni relative ai superstiti erogate alle femmine rappresentano il 22,9% del totale mentre quelle dei maschi soltanto il 7,0%. Figura 4. DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE PENSIONI LIQUIDATE NEL 2015 PER CATEGORIA E SESSO 100,0 80,0 62,2 60,0 femmine 40,0 31,1 maschi 20,0 - 37,8 22,9 5,9 5,5 21,7 2,3 3,7 7,0 La distribuzione per area geografica (Prospetto 5) del numero delle pensioni vigenti all’1.1.2016 mette in evidenza che il maggior numero delle prestazioni è concentrato nell’area settentrionale della penisola con il 40,5% del totale nazionale, seguito dal 36,1% delle prestazioni erogate nell’area meridionale, isole comprese. Infine, l’Italia Centrale assume, con il 23,2%, il valore minore nel rapporto con il totale. Prospetto 5. NUMERO DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2016 PER SESSO E AREA GEOGRAFICA Maschi AREA GEOGRAFICA Italia settentrionale Italia centrale Italia meridionale e isole Totale residenti in Italia Estero TOTALE Femmine Totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale Numero Pensioni % sul totale 433.926 36,9 717.151 43,0 1.151.077 40,5 279.292 460.844 1.174.062 1.780 1.175.842 23,8 39,2 99,8 0,2 100,0 381.274 565.094 1.663.519 2.454 1.665.973 22,9 33,9 99,9 0,1 100,0 660.566 1.025.938 2.837.581 4.234 2.841.815 23,2 36,1 99,9 0,1 100,0 La distribuzione degli importi di pensione (Prospetto 6), distinti per area geografica e sesso, mette in evidenza che circa il 38,8% della spesa pensionistica 5 complessiva della Gestione Dipendenti Pubblici viene erogata nell’Italia settentrionale, contro il 36,3% dell’Italia meridionale ed isole ed il 24,8% dell’Italia centrale; solo lo 0,1% delle pensioni è erogata all’Estero. Prospetto 6. IMPORTO COMPLESSIVO ANNUO DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2016 PER SESSO E AREA GEOGRAFICA Maschi AREA GEOGRAFICA Importo complessivo annuo (milioni di euro) Italia settentrionale 12.179 Italia centrale Italia meridionale e isole Estero TOTALE 8.600 12.853 47 33.679 Femmine % sul totale Importo complessivo annuo (milioni di euro) 36,2 25,5 38,2 0,1 100,0 13.562 7.821 11.206 42 32.630 Totale % sul totale Importo complessivo annuo (milioni di euro) 41,6 25.741 24,0 34,3 0,1 100,0 16.421 24.059 89 66.309 % sul totale 38,8 24,8 36,3 0,1 100,0 Dall’analisi del numero delle pensioni vigenti all’1.1.2016 per sesso e regione (Prospetto 7), si evidenzia che le regioni con il maggior numero di pensioni pubbliche sono il Lazio e la Lombardia, rispettivamente con l’11,8% e l’11,6% del totale, seguite dalla Campania (9,2%) e dalla Sicilia (8,4%). Le regioni con il numero minore sono la Valle d’Aosta (0,2%), il Molise (0,6%) e la Basilicata (1%). Prospetto 7. NUMERO DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2016 PER REGIONE E SESSO REGIONE Piemonte Val d'Aosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Estero TOTALE Maschi Numero Pensioni 61.147 2.544 114.528 22.881 83.728 31.137 39.289 78.672 80.637 19.862 33.763 145.030 30.968 8.218 117.628 91.626 12.858 48.203 105.279 46.064 1.780 1.175.842 Femmine Numero Pensioni 110.640 4.070 215.105 31.579 119.231 44.812 59.706 132.008 114.987 28.944 46.782 190.561 40.274 10.041 143.511 105.848 16.806 60.644 132.392 55.578 2.454 % sul totale 5,2 0,2 9,7 1,9 7,1 2,6 3,3 6,7 6,9 1,7 2,9 12,3 2,6 0,7 10,0 7,8 1,1 4,1 9,0 3,9 0,2 100,0 1.665.973 6 Totale % sul totale 6,6 0,2 12,9 1,9 7,2 2,7 3,6 7,9 6,9 1,7 2,8 11,4 2,4 0,6 8,6 6,4 1,0 3,6 7,9 3,3 0,1 100,0 Numero Pensioni 171.787 6.614 329.633 54.460 202.959 75.949 98.995 210.680 195.624 48.806 80.545 335.591 71.242 18.259 261.139 197.474 29.664 108.847 237.671 101.642 4.234 2.841.815 % sul totale 6,0 0,2 11,6 1,9 7,1 2,7 3,5 7,4 6,9 1,7 2,8 11,8 2,5 0,6 9,2 6,9 1,0 3,8 8,4 3,6 0,1 100,0 Dalla Figura 5 risulta che le regioni con il più alto rapporto di femminilità (F/M x 100) sono la Lombardia (1,88) e il Piemonte (1,81), mentre la Puglia (1,16) e la Sardegna (1,21) presentano quello più basso. Figura 5. RAPPORTO DI FEMMINILITA’ DELLE PENSIONI VIGENTI ALL’1.1.2016 2,00 1,80 1,88 1,81 1,60 1,68 1,60 1,52 1,40 1,38 1,42 1,44 1,43 1,46 1,20 1,39 1,31 1,30 1,31 1,22 1,22 1,00 1,16 1,26 1,26 1,21 0,80 0,60 0,40 0,20 - Il Prospetto 8 illustra la ripartizione delle pensioni vigenti per categoria e classe di età. Si evidenzia che per la categoria di vecchiaia la classe con maggior numero di pensioni è quella 65-69 anni sia per i maschi sia per le femmine, con pesi percentuali pari rispettivamente a 26,5% per i maschi e a 30,7% per le femmine. La classe più numerosa delle pensioni di inabilità è per i maschi quella fino a 60 anni (21,9%), mentre per le femmine è sempre quella 65-69 anni, con il 16,1%. Infine per le pensioni ai superstiti la maggiore numerosità si rileva nei maschi con età inferiore ai 60 anni (25,3%) e nelle femmine con età compresa tra 80 e 84 anni (18,5). L’età media complessiva dei titolari di pensioni di vecchiaia e anzianità/anticipate è circa 73 anni sia per i maschi sia per le femmine; quella dei titolari di pensione di inabilità si discosta di circa 2 anni tra i due sessi (71,4 per i maschi e 73,5 per le femmine). L’età media della categoria superstiti è molto differenziata tra i due sessi; è infatti pari a 66,2 anni per i maschi e a 77,4 anni per le femmine, con scostamento assoluto di 11,2 anni. 7 Prospetto 8. DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI ETÀ DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2016 DISTINTE PER CATEGORIA E SESSO Classi di età Vecchiaia e anzianità Numero % sul Pensioni totale Minore di 60 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a79 da 80 a 84 da 85 a 89 90 e oltre Non ripartibili TOTALE Età media 32.170 79.079 250.277 208.623 176.591 109.753 58.807 27.151 244 942.695 72,9 3,4 8,4 26,5 22,1 18,7 11,6 6,2 2,9 0,0 100,0 Minore di 60 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a79 da 80 a 84 da 85 a 89 90 e oltre Non ripartibili TOTALE Età media Totale Minore di 60 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a79 da 80 a 84 da 85 a 89 90 e oltre Non ripartibili TOTALE Età media 7.274 106.153 313.401 224.610 173.774 100.330 62.101 34.796 42 1.022.481 72,8 0,7 10,4 30,7 22,0 17,0 9,8 6,1 3,4 0,0 100,0 39.444 185.232 563.678 433.233 350.365 210.083 120.908 61.947 286 1.965.176 72,8 2,0 9,4 28,7 22,0 17,8 10,7 6,2 3,2 0,0 100,0 Inabilità Numero % sul Pensioni totale Maschi 29.882 21,9 19.000 13,9 17.320 12,7 13.757 10,1 13.884 10,2 13.768 10,1 15.687 11,5 12.999 9,5 136.297 100,0 71,4 Femmine 8.645 9,0 14.995 15,6 15.525 16,1 14.482 15,0 13.457 14,0 9.225 9,6 10.097 10,5 9.848 10,2 1 0,0 96.275 100,0 73,5 Superstiti Numero % sul Pensioni totale 38.527 33.995 32.845 28.239 27.341 22.993 25.784 22.847 1 232.572 72,2 16,6 14,6 14,1 12,1 11,8 9,9 11,1 9,8 0,0 100,0 Totale Numero Pensioni % sul totale 24.487 7.918 12.014 12.336 13.924 11.253 8.623 6.280 15 96.850 66,2 25,3 8,2 12,4 12,7 14,4 11,6 8,9 6,5 0,0 100,0 86.539 105.997 279.611 234.716 204.399 134.774 83.117 46.430 259 1.175.842 72,2 7,4 9,0 23,8 20,0 17,4 11,5 7,1 3,9 0,0 100,0 44.745 27.304 44.925 59.357 88.717 101.381 98.362 82.407 19 547.217 77,4 8,2 5,0 8,2 10,8 16,2 18,5 18,0 15,1 0,0 100,0 60.664 148.452 373.851 298.449 275.948 210.936 170.560 127.051 62 1.665.973 74,3 3,6 8,9 22,4 17,9 16,6 12,7 10,2 7,6 0,0 100,0 69.232 35.222 56.939 71.693 102.641 112.634 106.985 88.687 34 644.067 75,7 10,7 5,5 8,8 11,1 15,9 17,5 16,6 13,8 0,0 100,0 147.203 254.449 653.462 533.165 480.347 345.710 253.677 173.481 321 2.841.815 73,4 5,2 9,0 23,0 18,8 16,9 12,2 8,9 6,1 0,0 100,0 La distribuzione delle pensioni per categoria e classi di importo mensile (Prospetto 9) mette in evidenza che circa il 18,2% delle pensioni pubbliche ha un importo mensile inferiore ai 1.000 euro, il 51,3% tra 1.000 e 1.999,99 euro e il 22,8% di importo tra 2.000 e 2.999,99; infine, il 7,8% ha un importo dai 3.000 euro mensili lordi in su. La classe modale del totale dei trattamenti è quella compresa tra 1.250 ed 1.499,99 euro, con il 13,9% di essi. 8 Prospetto 9. DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI IMPORTO DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1.1.2016 DISTINTE PER CATEGORIA E SESSO Classi di importo Fino a 499,99 da 500,00 a 749,99 da 750,00 a 999,99 da 1.000,00 a 1.249,99 da 1.250,00 a 1.499,99 da 1.500,00 a 1.749,99 da 1.750,00 a 1.999,99 da 2.000,00 a 2.249,99 da 2.250,00 a 2.499,99 da 2.500,00 a 2.999,99 da 3.000,00 a 3.499,99 3.500,00 e oltre TOTALE Importo medio mensile Fino a 499,99 da 500,00 a 749,99 da 750,00 a 999,99 da 1.000,00 a 1.249,99 da 1.250,00 a 1.499,99 da 1.500,00 a 1.749,99 da 1.750,00 a 1.999,99 da 2.000,00 a 2.249,99 da 2.250,00 a 2.499,99 da 2.500,00 a 2.999,99 da 3.000,00 a 3.499,99 3.500,00 e oltre TOTALE Importo medio mensile Fino a 499,99 da 500,00 a 749,99 da 750,00 a 999,99 da 1.000,00 a 1.249,99 da 1.250,00 a 1.499,99 da 1.500,00 a 1.749,99 da 1.750,00 a 1.999,99 da 2.000,00 a 2.249,99 da 2.250,00 a 2.499,99 da 2.500,00 a 2.999,99 da 3.000,00 a 3.499,99 3.500,00 e oltre TOTALE Importo medio mensile Vecchiaia e anzianità Numero % sul Pensioni totale 1.774 5.034 18.915 57.427 126.807 169.857 105.676 107.982 80.578 104.996 49.349 114.300 942.695 0,2 0,5 2,0 6,1 13,5 18,0 11,2 11,5 8,5 11,1 5,2 12,1 100,0 2.382,3 3.483 29.969 109.705 144.908 139.822 143.876 143.849 155.915 84.736 35.278 5.387 25.553 1.022.481 Maschi 370 1.937 3.754 11.221 19.446 22.129 17.312 16.062 12.857 18.033 7.498 5.678 136.297 0,3 1,4 2,8 8,2 14,3 16,2 12,7 11,8 9,4 13,2 5,5 4,2 100,0 2.047,0 0,3 2,9 10,7 14,2 13,7 14,1 14,1 15,2 8,3 3,5 0,5 2,5 100,0 1.706,6 0,3 1,8 6,5 10,3 13,6 16,0 12,7 13,4 8,4 7,1 2,8 7,1 Femmine 324 0,3 1.551 1,6 5.046 5,2 25.008 26,0 24.418 25,4 16.958 17,6 10.431 10,8 7.191 7,5 3.270 3,4 997 1,0 273 0,3 808 0,8 96.275 100,0 1.965.176 100,0 Totale 694 3.488 8.800 36.229 43.864 39.087 27.743 23.253 16.127 19.030 7.771 6.486 232.572 1.820,8 9 Superstiti Numero % sul Pensioni totale 33.818 28.678 18.191 9.784 4.029 1.170 408 233 159 195 94 91 96.850 34,9 29,6 18,8 10,1 4,2 1,2 0,4 0,2 0,2 0,2 0,1 0,1 100,0 680,8 1.500,6 5.257 35.003 128.620 202.335 266.629 313.733 249.525 263.897 165.314 140.274 54.736 139.853 2.030,7 Inabilità Numero % sul Pensioni totale 39.262 74.851 139.163 128.113 81.732 37.558 15.174 7.149 5.080 7.517 5.086 6.532 547.217 Totale Numero % sul Pensioni totale 35.962 35.649 40.860 78.432 150.282 193.156 123.396 124.277 93.594 123.224 56.941 120.069 1.175.842 3,1 3,0 3,5 6,7 12,8 16,4 10,5 10,6 8,0 10,5 4,8 10,2 100,0 2.203,3 7,2 13,7 25,4 23,4 14,9 6,9 2,8 1,3 0,9 1,4 0,9 1,2 100,0 1.134,1 43.069 106.371 253.914 298.029 245.972 198.392 169.454 170.255 93.086 43.792 10.746 32.893 1.665.973 2,6 6,4 15,2 17,9 14,8 11,9 10,2 10,2 5,6 2,6 0,6 2,0 100,0 1.506,6 0,3 1,5 3,8 15,6 18,9 16,8 11,9 10,0 6,9 8,2 3,3 2,8 73.080 103.529 157.354 137.897 85.761 38.728 15.582 7.382 5.239 7.712 5.180 6.623 11,3 16,1 24,4 21,4 13,3 6,0 2,4 1,1 0,8 1,2 0,8 1,0 79.031 142.020 294.774 376.461 396.254 391.548 292.850 294.532 186.680 167.016 67.687 152.962 2,8 5,0 10,4 13,2 13,9 13,8 10,3 10,4 6,6 5,9 2,4 5,4 100,0 644.067 100,0 2.841.815 100,0 1.066,0 1.794,9 Dall’analisi della serie storica delle pensioni (Prospetti 10 e 11) emerge che, nell’arco temporale considerato, a fronte di un aumento del numero delle pensioni pari al 2%, gli importi medi sono aumentati del 3,3%. In particolare gli aumenti più consistenti si riscontrano nel numero delle pensioni di vecchiaia, mentre per il numero delle pensioni di inabilità si riscontra una riduzione pari al 5,9%. Per quanto riguarda gli importi si hanno incrementi del 3,4% per le pensioni di vecchiaia e anzianità, del 2,7% per quelle di inabilità; infine, le pensioni erogate ai superstiti presentano un lieve incremento dello 0,8% Prospetto 10. SERIE STORICA DEL NUMERO DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1 GENNAIO DISTINTE PER CATEGORIA Vecchiaia e anzianità Anno 2012 2013 2014 2015 2016 numero indice (2012 = 100) Numero 1.898.427 1.933.575 1.929.441 1.937.563 1.965.176 100,0 101,9 101,6 102,1 103,5 Inabilità Numero Superstiti numero indice (2012 = 100) 247.117 243.103 240.261 236.280 232.572 100,0 98,4 97,2 95,6 94,1 Numero Totale numero indice (2012 = 100) 640.402 642.461 644.199 644.457 644.067 numero indice (2012 = 100) Numero 100,0 100,3 100,6 100,6 100,6 2.785.946 2.819.139 2.813.901 2.818.300 2.841.815 100,0 101,2 101,0 101,2 102,0 Prospetto 11. SERIE STORICA DEGLI IMPORTI MEDI ANNUI DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1 GENNAIO DISTINTE PER CATEGORIA Vecchiaia e anzianità Anno 2012 2013 2014 2015 2016 Importo numero indice annuo (2012 = 100) medio 25.520 100,0 25.511 100,0 25.889 101,4 26.073 102,2 26.399 103,4 Inabilità Superstiti Importo numero indice annuo (2012 = 100) medio 23.055 100,0 23.008 99,8 23.356 101,3 23.419 101,6 23.670 102,7 Totale Importo numero indice annuo (2012 = 100) medio 13.750 100,0 13.781 100,2 13.832 100,6 13.817 100,5 13.858 100,8 Importo numero indice annuo (2012 = 100) medio 22.596 100,0 22.622 100,1 22.912 101,4 23.048 102,0 23.334 103,3 Figura 6. NUMERO E IMPORTI MEDI ANNUI DELLA SERIE STORICA DELLE PENSIONI VIGENTI AL 1 GENNAIO DISTINTE PER CATEGORIA Numero Importo medio annuo 106 104 104 103 102 102 100 98 101 96 100 94 99 92 98 90 88 97 2012 2013 vecchiaia 2014 inabilità 2015 2016 2012 superstiti 2013 vecchiaia 10 2014 inabilità 2015 2016 superstiti APPENDICE NORMATIVA 1. Introduzione L’INPDAP (Istituto Nazionale Previdenza Dipendenti Amministrazione Pubblica), è stato istituito come ente pubblico non economico con il D. Lgs. 479 del 30/06/1994, con l’obiettivo di fondere in un unico organismo tutte le attività e responsabilità fino ad allora in carico ai seguenti Enti: l'ENPAS (Ente nazionale previdenza assistenza dipendenti statali), competente per la liquidazione del trattamento di fine servizio al personale dipendente dallo Stato; l'INADEL (Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali), competente per la liquidazione del trattamento di fine servizio ai dipendenti degli enti locali; l'ENPDEP (Ente nazionale previdenza dipendenti enti diritto pubblico), competente per la liquidazione dell'assegno funerario al personale dipendente dagli enti di diritto pubblico. All'INPDAP vengono inoltre date in gestione le seguenti casse previdenziali in precedenza gestite dalla Direzione Generale degli Istituti di Previdenza presso il Ministero del Tesoro: CPDEL (Cassa pensioni dipendenti enti locali); CPS (Cassa pensioni sanitari); CPUG (Cassa pensioni ufficiali giudiziari e aiutanti ufficiali giudiziari); CPI (Cassa pensioni insegnanti). A decorrere dal 1° gennaio 1996, ha in carico anche la gestione separata dei trattamenti pensionistici dei dipendenti statali e delle altre categorie di personale (CTPS), i cui trattamenti di pensione erano direttamente a carico del bilancio dello Stato. La legge 22 dicembre 2011, n. 214, di conversione del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, all'art. 21, comma 1, ha disposto, a decorrere dal 1° gennaio 2012, la soppressione dell'I.N.P.D.A.P., con attribuzione delle relative funzioni all'INPS che succede all’Ente soppresso in tutti i rapporti attivi e passivi. Il sistema pensionistico dei Dipendenti Pubblici prevede quindi le seguenti cinque Casse pensionistiche: 1. Cassa Pensioni Dipendenti degli Enti Locali (CPDEL) a cui è iscritto il personale di ruolo, non di ruolo e a part-time delle Regioni, delle Province, dei Comuni, 11 delle Aziende Ospedaliere (non medici) e di alcuni Enti parastatali ed Istituzioni pubbliche. Deriva dall’unificazione, ai sensi dell’art. 1 della legge 379/55, tra: la Cassa di previdenza per le pensioni ai segretari ed agli altri impiegati comunali, istituita con la legge 12-12-1907, n° 754, successivamente denominata Cassa di previdenza per le pensioni agli impiegati degli Enti Locali (R.D.L. del 3 marzo 1938, n° 680); la Cassa di previdenza per le pensioni ai salariati degli Enti Locali, istituita con legge dell’11 giugno 1916, n° 720. 2. Cassa Pensioni Sanitari (CPS) a cui è iscritto il personale medico delle aziende sanitarie locali, degli enti ospedalieri ed enti equiparati nonché ai medici comunali e provinciali, nei casi in cui tali figure non siano state abolite dalla normativa sul servizio sanitario nazionale. E stata istituita con la legge 14 luglio 1898, n. 335 e il relativo ordinamento è disciplinato dalla legge 6 luglio 1939, n. 1035. 3. Cassa Pensioni Insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI) a cui è iscritto il personale di ruolo, non di ruolo ed a part-time docente delle scuole elementari e degli asili nido non statali, dipendenti dai comuni o parificate, e gli educatori femminili e delle scuole elementari per ciechi e sordomuti. E’ stata istituita con la legge 6 febbraio 1941, n°176 che ne disciplina l’ordinamento. 4. Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari, aiutanti ufficiali giudiziari ed coadiutori (CPUG) a cui è iscritto il personale di ruolo, non di ruolo ed a part-time del Ministero di Grazia e Giustizia con la qualifica di Ufficiale Giudiziario, Aiutante Ufficiale Giudiziario e Coadiutore. E’ stata istituita con la legge 12 Dicembre 1907 n. 754 e con il Regio decreto 12 luglio 1934, n. 2312 fu varata l’Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative sull'ordinamento della Cassa. 5. Cassa Trattamenti pensionistici ai dipendenti dello Stato (CTPS) a cui è iscritto il personale di ruolo e a part-time: dei Ministeri; insegnante e non insegnante della scuola; insegnante e non insegnante dell’università; delle aziende autonome (ANAS, Monopoli di Stato, A.I.M.A., Cassa depositi e prestiti, Vigili del fuoco); 12 dei corpi di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Corpo forestale e relativi Cappellani); delle forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica, Capitanerie di Porto e relativi Cappellani); i magistrati ed equiparati (Magistratura ordinaria, Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Magistratura militare, Avvocatura di Stato); della carriera diplomatica; della carriera prefettizia. E’ stata istituita con legge 8 agosto 1995 n. 335. Fino a quella data lo Stato introitava il contributo versato dal lavoratore e, al momento del collocamento a riposo dello stesso, erogava la pensione con prelievo diretto da un apposito capitolo del bilancio statale. 2. Prestazioni a carico della Gestione Dipendenti Pubblici La Gestione Dipendenti Pubblici eroga ai propri iscritti la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata (che sostituisce, dall’1/1/2012, la pensione di anzianità in base all’art. 24, commi 10 e 11 della Legge n. 214/2011), la pensione di inabilità, la pensione di privilegio (inabilità per cause di servizio) riservata al Personale appartenente al comparto sicurezza, difesa, vigili del fuoco e soccorso pubblico, e la pensione ai superstiti. 3. Requisiti anagrafici di accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata La pensione di vecchiaia Per i lavoratori con anzianità contributiva al 31-12-1995 A decorrere dall’1-1-2012 i lavoratori con anzianità contributiva al 31-12-1995, possono maturare il diritto alla pensione di vecchiaia se al compimento del requisito anagrafico è stata maturata un’anzianità contributiva minima pari a 20 anni. Il requisito anagrafico richiesto, per uomini e donne, dal 1-1-2016 è pari a 66 anni e 7 mesi; dal 2019 lo stesso requisito potrà subire ulteriori incrementi per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita. Per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31-12-1995 A decorrere dall’1-1-2012 i soggetti per i quali il primo accredito contributivo decorre dal 1-1-1996, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia: 13 a. in presenza del requisito contributivo di 20 anni e del requisito anagrafico di cui al precedente punto, se l’importo della pensione risulta non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale (c.d. importo soglia); b. al compimento dei 70 anni di età e con 5 anni di contribuzione “effettiva” (obbligatoria, volontaria, da riscatto) - con esclusione della contribuzione accreditata figurativamente a qualsiasi titolo - a prescindere dall’importo della pensione. Il requisito anagrafico dal 1-1-2016 al 31-12-2018 è di 70 anni e 7 mesi. Dal 2019 lo stesso requisito potrà subire ulteriori incrementi per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita. La pensione anticipata Per i lavoratori con anzianità contributiva al 31-12-1995 A decorrere dal 1-1-2012, i lavoratori con anzianità contributiva al 31-12-1995 possono conseguire il diritto alla pensione anticipata se in possesso di una anzianità contributiva non inferiore a 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini dal 1-1-2016; requisito da adeguare alla speranza di vita a decorrere dal 1-1-2019. Per coloro che accedono alla pensione anticipata ad un’età inferiore a 62 anni sulla quota di pensione calcolata con il sistema retributivo vengono operati abbattimenti pari all’1% per ogni anno di anticipo, elevata al 2% per gli anni superiori a due. Per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31-12-1995 I lavoratori il cui primo accredito contributivo decorre, invece, dal 1-1-1996, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata, oltre che con i requisiti di cui sopra, al raggiungimento di un’età anagrafica pari a 63 anni e 7 mesi purché siano in possesso di un'anzianità contributiva “effettiva” di almeno 20 anni e che l'ammontare della prima rata di pensione risulti non inferiore ad un importo soglia mensile pari a 2,8 volte l'importo mensile dell'assegno sociale. Anche in questo caso il requisito anagrafico è adeguato agli incrementi della speranza di vita. 4. Norme specifiche per il comparto difesa e sicurezza (CTPS) Il comparto difesa e sicurezza continua a beneficiare delle vecchie regole di pensionamento. L’articolo 24, comma 18, del D.L. 201/2011 ha previsto l’adozione di un regolamento su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, per l’armonizzazione dei requisiti di accesso ai regimi pensionistici e alle gestioni pensionistiche per cui siano previsti 14 requisiti diversi da quelli vigenti nell’assicurazione generale obbligatoria, compresi quelli relativi ai personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, di cui al D. Lgs. 195/1995. Il Regolamento tuttavia ad oggi, non è stato ancora emesso per il comparto difesa e sicurezza. Da ciò deriva che nei confronti del personale di questo comparto continuano a trovare applicazione i requisiti vigenti fino al 31 dicembre 2011 che devono comunque essere adeguati con la speranza di vita e continuano ad essere interessati dalla finestra mobile. Per quanto riguarda la pensioni di vecchiaia il quadro normativo di riferimento è quello dell’articolo 924, comma 1, del D. Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 che dispone la possibilità di pensionamento al raggiungimento del 60 esimo anno di età, salvo diverse disposizioni a seconda del grado e del ruolo ricoperto, con un’anzianità contributiva pari ad almeno 20 anni. Il requisito anagrafico non viene adeguato agli incrementi della speranza di vita nell'ipotesi in cui al compimento di detto limite di età risultino già soddisfatti i requisiti prescritti per il diritto a pensione (di anzianità), cioè i 35 anni di contributi. Per contro, qualora il dipendente raggiunga il limite di età previsto in relazione alla qualifica o al grado di appartenenza e non abbia, a tale data, già maturato i requisiti previsti per la pensione di anzianità, il requisito anagrafico previsto per l’accesso al pensionamento di vecchiaia deve essere adeguato alla speranza di vita. La pensione di anzianità invece si ottiene: — al raggiungimento di una anzianità contributiva di 40 anni e 7 mesi (requisito adeguato agli incrementi della speranza di vita) indipendentemente dall'età anagrafica; — al raggiungimento di una anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con un’ età di almeno 57 anni e 7 mesi; Inoltre anche a queste categorie di lavoratori dal 1-1-2012 si applica la quota contributiva in relazione alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, come per le altre categorie di lavoratori. 15