Anno scol. 2015-16 Alcuni articoli della classe V F (tradizionale) La
Transcript
Anno scol. 2015-16 Alcuni articoli della classe V F (tradizionale) La
Anno scol. 2015-16 Alcuni articoli della classe V F (tradizionale) La Venere “censurata”: questione di cerimoniale o eccesso di zelo? Saluti al Presidente iracheno Chissà? Immagino vi stiate domandando a cosa mi riferisco. Semplicemente mi stavo chiedendo se i nostri illustri scultori dei secoli passati si stiano rivoltando nelle tombe o stiano ridendo di noi come il resto del mondo per aver coperto i loro capolavori. Certo, l’ospite in questione è una persona importante. Certo, secondo la sua cultura quelle opere non sono pudiche, e questo bisogna ammetterlo. Certo, noi italiani ci teniamo a fare bella figura. Ma si tratta pur sempre della nostra storia, della nostra arte, della nostra cultura. Cosa buona e giusta è rispettare gli usi e le tradizioni altrui quando si va all’estero, specie se si ha un ruolo sociale importante, ma questo vale anche per gli altri quando vengono a fare visite nel nostro Paese. Al cerimoniale della repubblica islamica non si poteva dire di no? L’illustrissimo presidente iraniano HassanRouhani non poteva proprio evitare di andare in un museo con statue per lui offensive? Lo stesso non poteva semplicemente ignorarle? Probabilmente si, ma l’evidente bisogno delle alte cariche dello Stato di assoggettarsi alla volontà altrui, nonostante un rapporto che dovrebbe essere paritario, ci ha fatto compiere un vero è proprio crimine. Si, un crimine verso l’arte e la cultura italiana e, a mio parere, il terzo del suo genere. Il primo è stata la “castrazione” delle statue michelangiolesche ad opera del papa dopo il concilio di Trento. Il secondo, invece, che continua ad essere perpetrato, è la condizione letteralmente decadente in cui si lascia lamagnifica città di Pompei. Così ci ritroviamo nuovamente zimbello del mondo anche se certamente fu innegabilmente peggio quando si rise di noi per l’ormai ex presidente del consiglio e i suoi bunga-bunga. Sta di fatto che l’unica funzione dell’eccesso di zelo mostrato è stata quella di farci apparire ancora più ridicoli quando, alla partenza di Rouhani, alle truppe presenti si è ordinato di prestare il saluto al Presidente dell’Iraq. Vittorio Albani VF (24/3/16) #IloveParis: cos’è Parigi per voi? Paris, la ville de l’amour Poche estati fa ho visitato Parigi e devo dire che sono rimasta incantata da questa meravigliosa città. Il mio pensiero, in quest’ultima settimana, non è affatto cambiato. L’ho sempre immaginata proprio come la descrivono i libri, le serie tv e i film, come la città dell’amore, della moda, della vita serena, e questa mia visione delle cose credo non varierà mai. Amo Parigi per tante cose: per i suoi parchi verdi, gli angoli più nascosti dove regna la pace più assoluta, per Disneyland che ci fa tornare tutti un po’ bambini, per la Torre Eiffel, perché è una città piena di storia, la adoro per le baguette e i croissant al burro, per il Louvre e la Gioconda di Leonardo da Vinci, per la metropolitana, per l’aria che si respira, per le emozioni che solo questa città sa trasmetterti, per Chanel n.5, amo Parigi perché ci sarà sempre una prossima volta per tornarci. Oggi la capitale francese è luogo d’incontro di tanta gente di razza diversa, di cultura diversa, di religione diversa. E’ la “zona grigia”, come l’ha definita un professore egiziano, che l’Isis ha voluto colpire. Parigi è il luogo in cui ho sempre sognato vivere. A volte penso che sia perché è l’unica città al mondo dove basta fare un passo fuori dalla stazione ferroviaria, la Gare d’Orsay, e vedere contemporaneamente le principali meraviglie di questa città: il Louvre, Notre Dame, la Senna con i suoi ponti e le bancarelle, i giardini delle Tuileries, Place de la Concorde e l’inizio dei ChampsElysees. Insomma quasi tutto. E quale altra città offre così tanto spettacolo appena si scende da un treno? Parigi,sappiamo tutti che riderai di nuovo e che guarirai. Le forze del male perderanno. Tanto perdono sempre. Sei la città dell’amore, non lasceremo che ti si denomini in altro modo. Camilla Vitaloni V F (24/11/15) Videogiochi vietati ai minori: sono davvero “pericolosi”? Videogiochi violenti? No grazie. Nel corso degli anni, con l’avvento della tecnologia, la stragrande maggioranza dei giovani ha rivoluzionato completamente il modo di divertirsi. Al giorno d’oggi sempre più bambini e ragazzi impiegano la maggior parte del loro tempo libero con videogiochi; in particolari console con le quali è possibile “entrare” in un mondo parallelo. La gamma di video-game disponibili è vastissima, ma ultimamente noto che sugli scaffali dei negozi sono presenti sempre più giochi vietati ai minori. L’utilizzo di questo tipo di videogioco è limitato ai maggiorenni poichè pieni zeppi di scene ritenute cruente.Prendiamo come esempio uno dei tanti video-game che simulano una scena di guerra; lo scopo principale è uccidere il maggior numero di persone possibile. Molti si chiedono se queste restrizioni siano davvero necessarie perchè, in fin dei conti, si tratta solo di finzione. Io credo che ciò sia giusto poichè noto con dispiacere che i giovani d’oggi stanno cambiando radicalmente; al parco non si trovano più bambini che rincorrono un pallone o che vanno in bicicletta, ma gruppi di ragazzini che simulano scene di guerra lanciandosi sassi e fingendo di avere una pistola in mano, che in realtà è solo un ramo. Qualcuno potrebbe obiettare che quanto ho appena detto non è poi così tanto grave, dal momento che anche in passato gruppi di bambini potevano cimentarsi nello stesso gioco; io però a questo rispondo che ci vuole un attimo a passare dalla finzione alla realtà. Basti pensare al fatto che neanche una settimana fa ha sconvolto l’intera provincia di ancona; un ragazzo di appena 18 anni ha ucciso madre e padre della propria ragazza con 8 colpi di arma da fuoco. Dopo lunghi interrogatori il ragazzo ha dichiarato di aver fatto “fuoco di copertura”; per chi non lo sapesse questo termine è proprio dei videogiochi e rappresenta un’azione militare in cui tutta la potenza di fuoco di una o più unità militari, viene fatta convergere in un’area, una zona o in un territorio, in genere ben delimitato e ristretto. Io ritengo che impedire l’utilizzo di questo genere di videogiochi così cruenti è più che giusto; ma ritengo anche che il loro utilizzo vada limitato anche tra i maggiorenni poichè di violenza ne abbiamo già abbastanza nel mondo reale. Giulia Bruschi V F 15/11/2015 LA SPERANZA DELLA “NOTIZIONA” A poche ore dal tanto atteso conto alla rovescia, ogni anno mi ritrovo immersa nei miei pensieri a ricordare tutte le cose più importanti accadute negli ultimi 365 giorni. Per quanto memorabili, stupende, tristi, importanti e chi più ne ha e più ce ne metta, puntualmente inizio ad elencare tutti i miei famosi buoni propositi per il nuovo anno. Anno nuovo vita nuova? Iniziamo con i grandi obiettivi: impegno massimo fino a luglio per quanto riguarda la scuola… un determinato voto finale, che non mi sembra corretto spifferare… tornare in grandissima forma dopo i 2000 infortuni dell’anno precedente… mantenere certi rapporti con le persone… eccetera, eccetera… Ma oltre a questi obiettivi personali, a mio avviso ci sono cose molto più importanti che possiamo aspettarci da questo 2016. Per rendercene conto non ci vuole molto, basta accendere la televisione e guardare un telegiornale, che sia regionale o nazionale non cambia nulla. Morti, incidenti gravi, suicidi e omicidi, guerra, sangue, ospedali chiusi, cancro, droga, crisi… Continuo? No… tutto questo è più che sufficiente. Pensate che bello… una mattina vi alzate dal vostro letto, vi date una bella stiracchiata per risvegliare un po’ i muscoli, una stropicciata agli occhi, una scappatella in bagno per una rinfrescata al volto e poi via a riempire la pancia con un’abbondante colazione. Insomma, una giornata come un’altra. Mentre fate colazione accendete la tv per sentire le notizie delle ultime ore, come tutte le mattine del resto, e sbem!!!! Niente più guerra, niente più povertà, niente più sangue, niente più morti a causa delle malattie… Purtroppo sembrano cose scontante ma è tutto questo a provocare la tristezza nel mondo. Immaginate un mondo senza guerra. Di conseguenza i morti ogni giorno sarebbero molti di meno, si vivrebbe più serenamente e soprattutto senza la paura di morire da un momento all’altro. Un mondo pieno di pace e di amore non sarebbe affatto monotono, è solo quello che ci serve per cambiare vita. Il cancro, questa sì che è un’altra piaga enormemente diffusa in tutto il pianeta. Purtroppo questa malattia con il tempo si sta portando via sempre più uomini, donne e bambini. A questa “bestiaccia” non importa quale sia l’età, il sesso o la religione delle persone… colpisce chiunque e se lo divora. Un mondo senza tumori e malattie in generale sarebbe… non so neanche quali parole utilizzare per descriverlo… come dire… estremamente enormemente stupendissimo!! Basta suicidi, basta omicidi… restiamo in pace con noi stessi e con il mondo intero. Tutto ciò di cui ho parlato sicuramente verrà detto anche in altri 165465 articoli, ma come facciamo a non pensare a tutte queste disgrazie che ci circondano? È impossibile. Il nostro mondo è pieno di piaghe e la mia speranza più grande è che una mattina io possa alzarmi, accendere la tv e sentire la più memorabile di tutte le notizie: “Da oggi vivremo in un mondo perfetto!! La guerra è finita in ogni parte del mondo, non ci saranno più suicidi e omicidi, niente più malattie, ecc, ecc…!! Solo felicità, sanità e amore per tutti!!” Dicosemplicemente… la speranza è l’ultima a morire. Buon anno e spero che in questo 2016 si possano avverare le “notizione” e i buoni propositi di tutti. Giada Bernardi V F (6/1/2016) Immaginate una buona notizia per il 2016 Peste, guerra e Ignoranza SPOILER: il 2016 farà schifo come il 2015! Chiedo scusa a chi ho colto di sorpresa con questa notizia e magari l’ho fatto pure incazzare , ma avendo già visto la serie, non riuscivo a trattenermi dal rivelarvi in anticipo il finale di stagione. Vabè che in fondo già lo sapevate tutti. Comunque, tornando seri, non pensiate che sia un pessimista cronico. Tutt’altro. Dunque, cos’è che mi fà pensare a un esito così negativo del nuovo anno? (come per gli altri del resto). Non so bene come spiegarvi, ma potrei tirarvi fuori Verga e Leopardi (per la vostra felicità) per aiutarmi. Se da un lato mi sento un Verga che ritiene non ci sia una soluzione alla vita dell’uomo intesa come una dura lotta per la sopravvivenza, dall’altra sono come un Leopardi semi-ottimista (chi l’avrebbe mai detto) che spera nella “social-catena” come in una sorta di arma contro la Natura malvagia. Per Verga questa sopravvivenza porta l’uomo a rinunciare a valori come la generosità, la pietà e l’altruismo in favore dell’egoismo, della ricerca dell’utile e alla volontà di sopraffare gli altri. Non ritengo questo pensiero sbagliato, anzi, ma secondo me il male peggiore che possa affliggere l’uomo non sono né le negatività citate sopra, né la peste, né la guerra ma l’ignoranza. L’ignoranza è il male più assoluto ma pochi ne parlano. Nemmeno al tg. Nessun servizio parla di questa epidemia, di un suo possibile vaccino, eppure, da quando sono nati i social network c’è stata un’esplosione di stupidità. Sono venuti a galla tutti gli ammalati. Il problema è che sta diffondendo. E appoggio chi dice “si stava meglio prima” perché almeno non si aveva l’idea di quanta ignoranza c’è nel mondo. Sono molto preoccupato al riguardo. Le guerre sono frutto dell’ignoranza e vi fanno credere che sono giuste, il fanatismo è frutto di ignoranza e la spacciano per religione, il razzismo è ignoranza, la stupidità è sintomo di ignoranza, la chiusura in se stessi è essa stessa ignoranza e vela fanno passare come amor di patria. Al contrario, “chi sa” ha in mano il gioco, il potere, la capacità di distinguere il giusto dall’ ingiusto, la verità dalla falsità. Andatevi a vedere Don Abbondio con Renzo nei Promessi Sposi”. Da sempre siamo affetti da questa malattia, sin dall’ origine della nostra esistenza. Migliaia di anni sono passati e ancora non c’è una cura? Il vaccino esiste, ma a volte è rimasto inutilizzato. L’hanno buttato a terra e lo buttano quando bruciano i libri, quando ammazzano qualcuno, quando, come accade anche oggi, si tagliano i fondi alle scuole (e poi vedi gente di 20 anni che non sanno dove mettere le h). Saper sbagliare è un antidoto. Solo sbagliando si avrà la voglia di continuare, solo cadendo si capiranno le cose, solo rialzandosi si avrà la forza di andare avanti. (anche se l’uomo, nonostante la storia, commette sempre gli stessi errori). Ma allora ti starai chiedendo: alla fine di tutto questo, Leopardi che centra? Centra eccome perchè riprendendo la social catena del poeta abbiamo un’altra soluzione: aprirsi verso gli altri, condividere, accogliere, coinvolgere, saper ascoltare e non avere paura della verità. “Fare un errore diverso ogni giorno non è solo accettabile, è la definizione di progresso.” (Robert Brault). E se non siete ancora convinti andatevi a leggere il discorso del grande Steve Jobs :“Stay hungry stay foolish!”. Abbiate il coraggio di sbagliare ma soprattutto fatelo insieme. Questa è la buona notizia che voglio per il 2016: che ognuno di noi nel proprio piccolo s’impegni a sconfiggere questa malattia. Ed è vero che “La sofferenza: questa è infatti l’unica causa della consapevolezza” (Dostoevskij), ma la consapevolezza è anche la chiave della libertà. Lorenzo Giovagnoni V F (12/1/16) Sette sataniche: pericolo sottostimato? Sette: pericolo reale o via di fuga? La figura di Satana e, più in generale del demonio, compare per la prima volta molti secoli prima della diffusione della religione Cristiana. Chiari riferimenti a questo argomento possono essere ritrovati infatti in vari miti diffusisi soprattutto nella zona del Medio-Oriente, in particolare in Egitto e in Mesopotamia. Questo fascino che il satanismo ha da sempre esercitato sulla gente comune e che ha spinto molte persone ad avvicinarcisi si è diffuso ed anzi, è addirittura incrementato ai giorni nostri. Ma perché tutto ciò che riguarda Satana e il demonio attira cosi tanto gli uomini? Moltissimi studiosi hanno provato a rispondere a questa domanda elaborando teorie su teorie e non hanno ancora trovato una soluzione. A mio modo di vedere le cause di questa “attrazione” sono principalmente due e sono strettamente collegate tra di loro. La prima è sicuramente il senso di incompletezza che perseguita l’uomo fin da quando è comparso sulla Terra, la seconda è l’incertezza, l’insicurezza e la mancanza di punti di riferimento. Molto spesso infatti, le persone che si uniscono a queste sette sono coloro i quali hanno difficoltà, economiche, familiari, o di qualsiasi altro genere siano. A volte infatti, quest’ultimi si sentono abbandonati da coloro che li dovrebbero aiutare e cercano una consolazione e un aiuto all’interno di questi gruppi che li accolgono tra loro. Questa interpretazione spiegherebbe anche il motivo per cui il numero di “iscritti” a queste sette è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Con la crisi che ha colpito praticamente tutto il mondo infatti, molte persone avendo perso il lavoro o essendosi trovate in varie difficoltà non solo economiche, poiché non sono riuscite ad uscirne hanno deciso di provare a trovare una specie di “scappatoia” per uscire in qualche modo per qualche ora da una realtà cosi oppressiva. Purtroppo però, la maggior parte delle persone che entrano a far parte di questi gruppi non hanno ben chiaro ciò che si fa all’interno di quest’ultimi. Tra le varie tipologie di sette infatti, quelle sataniche sono generalmente considerate le più pericolose soprattutto a causa del carattere negativo che deve contraddistinguere ogni componente e le pratiche ritualistiche di morte che alcune di esse mettono in atto. Al telegiornale, ad esempio, sono molto spesso trasmesse notizie di omicidi e sacrifici umani compiuti da queste sette che sacrificano vite umane alle loro divinità. In particolare, ha fatto molto scalpore in America la confessione di Miranda Barbous che ha ammesso di aver ucciso circa venti persone per conto di una setta e la ragazza è solamente 19enne. C’è da dire però, anche che molto spesso questi gruppi vengono accusati ingiustamente di crimini che non hanno commesso e molti criminali affermano di essere affiliati ad uno di questi magari pere uno sconto sulla pena. In conclusione comunque, credo che queste sette siano sicuramente un fenomeno da combattere ma che, per limitarle bisognerebbe avere un occhio di riguardo ed aiutare coloro che si trovano in difficoltà per prevenire queste conseguenze. Tommaso Gambadori V F (6/1/16)