brochure - Fondazione OIC Onlus

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brochure - Fondazione OIC Onlus
LA LONGEVITÀ
COME RISORSA
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Centro formazione e ricerca
“Varotto Berto”
35142 Padova - Via toblino, 53
tel. 049 6683000 - Fax 049 6683220
50 anni di t
Centro Infanzia Intergenerazionale
“Clara e Guido Ferro”
Centro Residenziale S. Giovanni in Monte
36020 MOSSANO (VI)
Via Palma, 1 - Tel. r.a. (0444) 863400
Fax (0444) 863406
[email protected]
35142 Padova - Via Malcesine, 37
Centro Residenziale Civitas Vitae Pio XII
35142 PADOVA - Via Gemona, 8
Tel. (049) 8672111
Fax (049) 8672066
[email protected]
Centro Residenziale "Giovanna Maria Bonomo"
36012 ASIAGO (VI)
Via C. Anelli, 30 - Tel. (0424) 603111
Fax (0424) 603420
[email protected]
Centro Residenziale Civitas Vitae “S. Chiara”
35142 PADOVA - Via Toblino, 51
Tel. (049) 8281111 - Fax (049) 8281777
[email protected]
Centro Residenziale "Giovanni Botton"
35010 CARMIGNANO DI BRENTA (PD)
Via Spessa, 27 - Tel. (049) 9438000 - 9438070
Fax (049) 9430026
[email protected]
Centro Residenziale Civitas Vitae “Airone”
35142 PADOVA - Via Toblino, 55
Tel. (049) 8281111
Fax (049) 8281777
Centro Residenziale "Arturo e Irma Simonetti"
Centro Residenziale Civitas Vitae Paolo VI
31046 ODERZO (TV)
P.le della Vittoria, 4 Tel. (0422) 8161 - Fax (0422) 712721
[email protected]
35142 PADOVA - Via Gemona, 8
Centro di Cure e Sollievo
Tel. (049) 8672300
Fax (049) 8672310
Centro Residenziale Nazareth
Centro Residenziale "Mons. L. Crico"
35128 PADOVA - Via Nazareth, 38
31050 VEDELAGO (TV)
Via G. Marconi
Tel. (0423) 704000 - Fax (0423) 704195
[email protected]
Tel. r.a. (049) 848411
Fax (049) 848895
[email protected]
Centro Residenziale "Anna Maria Bressanin"
Centro Residenziale "Guido Negri"
35010 BORGORICCO (PD)
Via Pelosa
36016 THIENE (VI)
Via Liguria, 22 - Tel. (0445) 309000
Fax (0445) 309500
[email protected]
In Progetto
Centro Residenziale “Nostra Signora di Lourdes”
30021Caorle (VE)
Viale Selva Rosata
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tensione operativa
Asiago
Thiene
Oderzo
Vedelago
Caorle
Carmignano
Mossano
Borgoricco
Padova
Padova
C. R. Nazareth
C. R. Civitas Vitae
3
1.410
più di
dipendenti
(di cui l'87% a diretto contatto con l'ospite)
per la serenità e dignità
di vita di oltre 2200 ospiti
oltre
66.550
110 mq.
ore di formazione e
aggiornamento
di giardini/spazi aperti
per ospite
quasi
giornalmente
90 mq.
8 10 6
di ambienti coperti
per ospite
primi secondi contorni
menu a scelta
33.689
9.270
ore
ore
momenti di spiritualità
e di preghiera
di momenti gioiosi
di aggregazione
famigliare
e comunitaria
32
2.107.600
Ospiti ultracentenari
iscritti al Club
pasti serviti
“Si riparte da 0”
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La Missione
C’è sempre un sogno quando, affrontando una realtà, si vorrebbe superarne i limiti per
costruire soluzioni più avanzate: un sogno intessuto di pulsioni ideali, di orizzonti nobili, di affrancamento dai lacci e laccioli esistenti, indistinto nei contorni perché ambisce
ad esaudire anche l’impossibile.
C’è sempre una spinta al nuovo nella ricerca di realizzare il sogno, che si esprime in un
percorso non lineare, talora anzi contraddittorio, tale da esigere di volta in volta un continuum innovativo, strutturale ed episodico contemporaneamente.
C’è sempre una tensione creativa che genera al rialzo il livello del bello, del giusto, del
bene con cui si alimenta il sogno.
E’ questa la progressione che dal sogno partorisce le utopie e le spinge a confrontarsi
sul reale infondendole carica rivoluzionaria, che produce negatività quando si sostanzia
all’insegna del “contro”, e che fonda invece il progresso quando traguarda il “per”.
Ed è allora che le utopie diventano scenario anche della visione cristiana della società.
Una simile rappresentazione spiega l’Opera Immacolata Concezione e la sua storia, lunga ormai più di mezzo secolo, in cui ogni decennio ha scandito la sequenza della concretizzazione di un sogno legato alla dignità e al ruolo della persona anziana, ritmandolo in
un evolversi ciclico di pulsioni, innovazioni, creatività.
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La Storia
Era la seconda metà degli anni cinquanta quando, Don Antonio Varotto e Nella Maria
Berto, di fronte al problema dell’alloggio per otto anziane domestiche non più in grado
di lavorare, sognano di dare loro un futuro ben diverso dalla squallida accoglienza negli Ospizi di Ricovero, allora unica disponibilità per una vecchiaia fuori dalla famiglia,
ove fatiscenti stanzoni fungevano sostanzialmente da anticamera del cimitero. Tensione
morale e progettività innovativa furono gli ingredienti – divenuti standard - della prima
Residenza di via Gustavo Modena a Padova, con stanze a uno e due letti, tutte con bagno
e servizi, con la grande cucina in cui divertirsi a fare manicaretti, e sale da pranzo e ritrovi dislocati in ogni piano. Un approccio comunitario di vita attraverso la sinergia dei
momenti di riposo, di tempo libero, di attività lavorative, di volontariato, di spiritualità,
di preghiera, vissuto con una cultura dell’accoglienza insieme solidale e professionale
in virtù delle esperienze avute: un’operazione di completa rottura con gli schemi allora
vigenti, che riversò sull’OIC le aspirazioni di tantissime categorie sociali di pensionati
e di anziani con una domanda per quantità e qualità stimolante, che spingeva a nuove e
più complesse sfide.
Il secondo decennio (1965-75) vede l’OIC ampliare la propria complessità organizzativa, passando dalla situazione di una sola residenza a quella del ben più ampio scenario
del Centro Residenziale Nazareth che, in una superficie di 20.000mq, costituisce un
vero e proprio villaggio di oltre quattrocento persone.
Villa S.Maria Goretti, Villa Santa Teresa del Bambin Gesù, Villa Stella Maris, Villa
Papa Giovanni XXIII, Villa De Gasperi, Villa Kennedy e Villa San Giuseppe sono i
nomi scelti per le residenze dagli stessi ospiti attraverso una democratica votazione; una
commisione composta da Ospiti presiede alla scelta dei cibi ed un segretariato sociale
si prende cura delle iniziative di animazione e solidarietà. Certamente quindi non la
gestione di una fine ma una prospettiva di futuro da vivere.
La nuova strutturazione rende ovviamente più complessa la gestione operativa e pertanto si provvede a costituire l’Associazione Opera Immacolata Concezione, trasformata poi il 30/10/1970,
DPR n.1006 in Ente Morale, dandosi così un nuovo e più coerente assetto istituzionale.
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Il terzo decennio (1975-’85) è caratterizzato dall’uscita del perimetro padovano per
corrispondere alla domanda proveniente da varie parti del territorio veneto , e in particolare ad alcune specifiche esigenze quali la possibilità di trascorrere periodi di vacanze.
Ecco quindi il Centro di S.Giovanni in Monte sui Colli Berici in provincia di Vicenza
e, a seguire, le localizzazioni di Asiago, di Thiene, di Carmignano di Brenta e la residenza di Oderzo.
Il quarto decennio (1985-95) vede l’OIC attivarsi per dare risposta al mutare delle condizioni sociali, dandosi l’obiettivo di estendere anche alla persone in condizione di non
autosufficienza la dignità e le opportunità caratteristiche dell’Opera. Parte una specifica
sperimentazione presso la Residenza S.Chiara nel complesso della Mandria a Padova
dove con successo si dimostra la perfetta compatibilità tra la complessità di gestione di
grandi numeri di Persone con il mantenimento di elevati standard qualitativi e di personalizzazione delle prestazioni, anche in condizioni di frontiera di salute.
Nel quinto decennio (1995-05) l’OIC si concentra sull’obiettivo di recuperare l’emarginazione sociale della Persona Anziana, arrivando ad identificare nella centralità dell’intera filiera il perno fondante di una nuova filosofia di approccio, basata sulle logiche
della multidimensionalità e della polifunzionalità. Si ridisegna e si completa il Civitas
Vitae, si costruisce il nuovo Centro di Vedelago, si ristrutturano, anzi si rifanno, tutti
gli altri Centri qualificandoli con il nome di un testimone cristiano del luogo, si pensa
a condurre quello della Parrocchia di Borgoricco. E’ l’epoca della globalizzazione: al
Civitas Vitae di Padova e al Centro Botton di Carmignano si insediano rispettivamente
le Congregazione delle Suore di S.Maria Regina degli Apostoli di Dhaka (Bangladesh)
e delle Suore Missionarie del Calvario di Palai (Kerala, S.India) per vivere e far vivere la
dimensione della mondializzazione della solidarietà e quella della spiritualità incarnata
nella professione. É l’epoca della tecnologia e si inseriscono la domotica e gli atelier
multimediali.
Decennio dopo decennio l’OIC ha dunque dato concretezza operativa e teorica ad una
nuova filosofia e metodologia di approccio al mondo dell’Anziano e del Non Autosuffi8
ciente, facendo tesoro di un percorso di esperienze che è passato:
• dall’attivazione di una residenza qualificata per una particolare categoria sociale
(primo decennio)
• alla costruzione di un villaggio integrato progettato secondo criteri di specializzazione e personalizzazione dei servizi resi (secondo decennio)
• dalla disseminazione nel territorio veneto (in città, collina, montagna) di “villaggi” pensati anche per consentire periodi di soggiorno alternati (terzo decennio)
• alla predisposizione all’accoglienza delle persone non autosufficienti, supportandone lo sviluppo della seppur residua autonomia (quarto decennio)
• all’intervento organico sulla “filiera anzianità” per dare nuova vita e protagonismo agli anni della terza età, siano essi vissuti nella auto e non autosufficienze
(quinto decennio)
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Il Futuro già presente
La filosofia della “Longevità come risorsa” è la sfida operativa del sesto decennio dell’OIC,
sintesi concreta di un percorso che in cinquant’anni ha portato a mettere a disposizione
degli Ospiti (ma anche del territorio) un patrimonio di esperienze e metodologie che affiancano:
• dal punto di vista residenziale: una disponibilità di spazi per Ospite (90mq coperti ed
oltre 110mq scoperti) ad oggi ineguagliata in strutture pubbliche o private in Italia ed
in Europa
• dal punto di vista gestionale: una capacità di dare servizio di qualità ad altre 3.000
persone (tra residenti e non residenti nelle strutture OIC) sulla base di una proposta
economica accessibile per ogni classe sociale
• dal punto di vista culturale: un’offerta di opportunità innovative di socializzazione,
tutte mirate a valorizzare l’investimento sulle potenzialità residue della persona non
autosufficiente e la figura dell’anziano vitale, garantendo occasioni di formazione
specifica che apra agli spazi della relazione, inserendosi in contesti di urbanizzazione
integrata nel territorio, funzionali a garantire un vivace scambio intergenerazionale e
l’accesso a tecnologie sapientemente rese user friendly.
Pur potendo beneficiare della positiva collaborazione di tanti Enti ed Istituzioni che in
questi anni hanno supportato l’Oic, non si tratta certo di una sfida facile, seppure fondata
anche sulla speranza cristiana, dove tensione morale ed ingegno innovativo determinano
l’indispensabile supplemento di impegno.
Il voler affermare il primato della Persona, (sia essa Ospite, collaboratore o volontario)
proprio nel contesto dove questo è più difficile, cioè nei riguardi di chi è anziano, non
autosufficiente, disabile significa lavorare perché questo diventi applicazione generalizzata
a beneficio dell’intera comunità sociale. E’ profonda convinzione dell’OIC che solo lo
sviluppo di un ruolo sempre più attivo delle persone longeve, facendo tesoro della loro
esperienza e relazionalità, possa rendere tutto questo non solo reale ma anche fondante
punto di riferimento per lo sviluppo della futura comunità sociale.
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I Centri Residenziali
“Nazareth”
Padova
A breve distanza dal centro di Padova, in Via
Nazareth n. 38, consta di nove ville immerse
nel verde di un ampio parco ben alberato e
frequentato anche da bambini del quartiere.
La vicinanza con il centro della città e la facilità dei collegamenti, assicurano le più ampie
possibilità di riferimenti e di interessi di vita
sociale, ricreativa, culturale e storica.
Il Centro Residenziale che ne risulterà sarà
contraddistinto da spazi ampi, alloggi confortevoli, nuovi e moderni servizi a disposizione degli ospiti e del Quartiere. Complessivamente il Centro aumenterà la capacità
ricettiva portandola a circa 500 posti letto,
per quasi la metà comunque destinati a persone autosufficienti.
Il Centro, sorto quarant’anni fa, è in questo
momento oggetto di un consistente piano di
ristrutturazione che vede interessate tutte le
Ville.
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I Centri Residenziali
“San Giovanni in Monte”
Mossano (VI)
Questo centro testimonia il primo passo verso
l’apertura dell’Oic verso un mondo che non
fosse esclusivamente patavino. Dal 1 luglio
1969 la Residenza iniziò a funzionare come
centro di soggiorno e vacanza, offrendo questo servizio agli Ospiti intenzionati a ritemprarsi al mite clima dei Colli Berici. Con il
passare degli anni ne sono state implementate
le funzioni, nella logica di garantire sia una
residenzialità continuativa sia l’accoglienza
temporanea durante il periodo estivo.
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Il Centro, sottoposto ad recentissimo processo di ristrutturazione è composto da sei ville
inserite in un’area di 60mila metri quadrati,
tutte caratterizzate da stanze singole e doppie
con servizi per accogliere stabilmente quasi
200 ospiti, per 2/3 non autosufficienti
I Centri Residenziali
“Guido Negri”
Thiene (VI)
La sede di Thiene è una struttura particolarmente attrezzata per ospitare anziani
con necessità di assistenza continua; è situata nelle immediate vicinanze del centro
città ed è inserita in un ampio giardino che
diventa occasione di incontro con gli abitanti del territorio.
La recente ristrutturazione ha implementato le caratteristiche strutturali, funzionali, tecnologiche e organizzative per dare
risposte ad ogni livello di non autosufficienza della persona: fisica, motorio-sensoriale, demenza senile, alzheimer. Dispone di locali eleganti e ben arredati, di spazi
e servizi di ogni tipo: socio-sanitari, riabilitativi, cura della persona, animazione,
ausiliari e religiosi. In particolare in questa
nuova residenza trova collocazione il centro di cure e sollievo (hospice) realizzato
in collaborazione con l’ULS di Thiene.
La capacità ricettiva complessiva del Centro raggiunge i 250 posti letto per persone non autosufficienti, 10 alloggi dedicati
all’attività di hospice e 50 alloggi per persone anziane autosufficienti in una villa a
loro riservata.
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I Centri Residenziali
“Beata Giovanna Maria Bonomo“
Asiago (Vi)
Il Centro Residenziale dispone di 96 alloggi
per persone non autosufficienti e 24 per autosufficienti e rappresenta il punto di riferimento nell’Altopiano di Asiago per qualità dei servizi, caratteristiche delle residenze, tecnologie
utilizzate, professionalità e competenza.
stinazioni alloggiative, incrementare il livello
della strumentazione medico-sanitaria per le
situazioni di non autosufficienza, modulare
la frequenza di ospiti stabili e diurni, intensificare l’articolazione di scansioni quotidiane
con l’atelier informatico-multimediale, con le
Fondato nel 1970, per venire incontro alle proposte dei senior clubs, con fasi integrative
esigenze di tanti anziani soli dell’Altopiano della filiera familiare, etc.
e contemporaneamente soddisfare la richie- Si è compiuta una importante opera di riconsta di godere di periodi di soggiorno monta- versione, ricostruzione e nuova edificaziono degli ospiti delle case OIC della pianura ne, che ha interagito anche con il territorio;
veneta, ha subito una profonda evoluzione ad esempio le cucine più grandi e più dotate,
adeguandosi alle mutate caratteristiche della oggi ancor più in grado di offrire una variegadomanda di servizi sociali, sempre più con- ta scelta alimentare agli ospiti, ma anche alle
centrata nell’area del supporto alla non auto- altre utenze fornite secondo le indicazioni
sufficienza.
dell’Amministrazione Comunale; ad esempio
Per il Centro di Asiago ciò ha significato il Bar e le Sale Ritrovo, superfici funzionali di
sviluppare spazi attrezzati comuni di largo fruizione per le relazioni interpersonali.
respiro, ridisegnare gli ambienti e le loro de15
I Centri Residenziali
“Arturo e Irma Simonetti”
Oderzo (TV)
Collocata al centro della città di Oderzo,
la struttura è destinata a persone anziane
autosufficienti e non. La sede si distingue per la esclusiva eleganza e spaziosità
dei locali e degli alloggi. La facilità di accesso ai servizi della città rendono particolarmente attraente questa sede per le
opportunità che la stessa offre in campo
culturale ed artistico. La ricettività com-
plessiva è di centoventi posti letto, grazie anche ad un recente ampliamento che
ha interessato il recupero della porzione
di fabbricato “ex dispensario” localizzata
nell’area. Dispone anche di 15 appartamentini per persone autosufficienti.
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I Centri Residenziali
“ G. Botton”
Carmignano di Brenta (PD)
Costruita nei primi anni settanta per
persone anziane autosufficienti, la residenza di Carmignano di Brenta si trova
in pieno centro. E’ sempre stata una sede
rivolta alle persone che preferiscono la
tranquillità della vita di un piccolo paese, la campagna e la semplicità che essa
può offrire. La domanda e le esigenze
di servizi a persone non autosufficienti,
enormemente sviluppatasi soprattutto
negli ultimi anni in considerazione dei
fattori legati principalmente all’aumento dell’età media delle persone, hanno
condotto la Fondazione a operare un
notevole intervento di ampliamento e
ristrutturazione della sede, orientandola
a soddisfare ai bisogni delle persone anziane non autosufficienti.
La nuova residenza dispone di un centi-
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naio di posti letto per persone non autosufficienti e disabili, in stanze singole e a
due letti dotate di aria climatizzata, TV,
telefono, impianti di chiamata, bagno
attrezzato e ogni comfort.
La sede offre un’articolata gamma di servizi, socio-sanitari, riabilitativi, cura
della persona, ricreativi, animazione,
religiosi, nonché ampi spazi e luoghi di
incontro e di socializzazione.
La struttura, inoltre, dispone di 30 stanze per persone autosufficienti direttamente collegate alla nuova residenza con
la possibilità di accesso a tutti i servizi, e
si propone anche come Centro Diurno.
I Centri Residenziali
“Mons. L. Crico”
Vedelago (TV)
Il nuovo Centro Residenziale “Mons. L.
Crico” opera dall’estate 2004; dispone
di stanze singole e a due letti climatizzate, tutte con bagno attrezzato, presa TV,
impianto di chiamata, armadi capienti e
ampie finestre. La struttura si caratterizza per i locali eleganti e ben arredati,
ampi spazi e servizi, soggiorni, bar, locali per il culto e per l’intrattenimento
in modo da favorire la socializzazione
tra gli ospiti, le visite dei familiari e amici. L’ampia gamma di servizi comprende, servizi socio-sanitari, riabilitativi,
cura alla persona, tempo libero, ausiliari
e religiosi. La capacità ricet tiva complessiva è di 120 posti letto per persone non
autosufficienti. E’ funzionante il Centro
diurno, aperto al territorio. La Residenza è completata poi con un complesso di
minialloggi, realizzati in collaborazione
con l’ATER di Treviso, pensati per dare
alle persone anziane autosufficienti sicurezza, comfort, indipendenza, possibilità di relazioni e un complesso di servizi
attivo 24 ore su 24.
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I Centri Residenziali
“Anna Maria Bressanin”
Borgoricco (PD)
Donata alla fine degli anni Ottanta da
Anna Maria Bressanin alla Parrocchia
San Leonardo di Borgoricco (Padova),
la villa è stata oggetto di un’importante opera di riconversione e restauro che
ha consentito la realizzazione di 48 posti
letto per persone non autosufficienti.
proprie competenze per la gestione della
residenza.
Il Centro residenziale Anna Maria Bressanin dispone di stanze singole e a due
letti, tutte con bagno attrezzato, presa
TV, telefono, impianto di chiamata, armadi capienti; locali di soggiorno, l’amLa condivisione dei valori Civili, Sociali pio parco “romantico” costituiscono
e Religiosi della Comunità Parrocchiale punti di incontro e socializzazione.
di Borgoricco e della Fondazione Opera
Immacolata Concezione hanno indotto
quest’ultima a mettere a disposizione le
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I Centri Residenziali
Il Centro Residenziale
Caorle (VE)
Questo intervento si inserisce nell’abito
delle iniziative dell’INAIL di concerto
con il Ministero della Salute per il S.S.N.
per realizzare un Centro di riabilitazione avanzato
ti, un nucleo di una ventina di posti
letto a fascia protetta, ed una foresteria per disabili e familiari per periodi
transitori di cure, in un’area che è considerata tra le più carenti nella Regione
Il progetto consiste nella riconversione del Veneto.
di un fabbricato originariamente adibito a “colonia per bambini” nel comparto marittimo di Caorle in Venezia;
l’intervento consentirà di realizzare una
Residenza sanitaria assistita di 120 posti letto per persone non autosufficien-
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Il sistema Integrato
“Civitas Vitae”
Padova
Il Centro Civitas Vitae a Padova rappresenta la più grande e completa struttura
europea socio-sanitaria e di servizi integrati. Sviluppato su un’area di 120.000
metri quadri, è caratterizzato da diverse
residenze, collegate tra di loro, ognuna
delle quali assolve ad una funzione sociale: centro residenziale e centro servizi
per persone anziane non autosufficienti, R .S.A. ad alta intensità assistenziale,
hospice, assistenza a persone in coma
vigile, strutture intermedie ospedaliere,
centro alzhemier, alloggi per persone autosufficienti, centro diurno. Il Centro
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è completato da altri fabbricati che integrano le funzioni socio-sanitarie con
quelle di relazione, cultura, formazione,
culto, sport, svago e hobbies: la Chiesa;
la Scuola di Formazione e il centro ricerche “Varotto-Berto”, il Centro Infanzia
“Clara e Guido Ferro”, il Parco della Vita
e delle Esperienze.
La capacità ricettiva complessiva a regime è di circa 1.000 posti letto, con un
impiego di quasi 600 operatori.
Il sistema integrato - “Civitas Vitae”
Centro Formazione/Ricerche
“Varotto – Berto”
Riconosciuto dalla Regione del Veneto
con decreto n. 180 del 24 febbraio 2003
ai sensi del D.G.R . n. 2140/2001, si pone
come momento formativo duplice. Sotto
il profilo dell’offerta, perché gli anziani
riscoprano il ruolo che loro compete nella società. Sotto il profilo della domanda,
questo Centro di Formazione propone,
gestisce e promuovere iniziative formative in grado di qualificare sia chi è presente, sia chi si affaccia al mondo del lavoro, con un approccio più coerente alle
attuali e future esigenze dell’anzianità e
della disabilità, allargando il campo della preparazione dal tradizionale versante
sanitario a quello relazionale e tecnologico.
E ciò in un contesto dinamico affinché le
conoscenze servano effettivamente per
sapere, per essere, per vivere e per fare.
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Il sistema integrato - “Civitas Vitae”
Centro Infanzia Intergenerazionale
“Clara e Guido Ferro”
Attivo dal 3 settembre 2007, ospita a regime 144 bambini dei quali 60 dai 6 ai
36 mesi ed 84 dai 3 ai 6 anni, amorevolmente assistiti da un equipe rispettivamente di 8 e 5 educatrici.
Il Centro Intergenerazione rappresenta
la cerniera ideale che sintetizza in modo
concreto l’approccio OIC alla longevità
attiva. Questa struttura è infatti punto di
incontro tra le vecchie e giovani generazioni, facendo tesoro di specifiche attività di affiancamento e reciproco scambio
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educativo tra i piccoli alunni e le persone anziane (progetto Nonni del Cuore).
Contemporaneamente il Centro costituisce una qualificata struttura di supporto alla genitorialità a disposizione sia dei
dipendenti della Fondazione (sulla base
di alcune aliquote riservate) sia della popolazione del quartiere, facilitando così
ancora lo scambio e l’integrazione con il
territorio.
Il sistema integrato - “Civitas Vitae”
Residenza
“Santa Chiara”
Il Centro Residenziale e Servizi “Santa
Chiara”, è, all’interno del Centro Civitas
Vitae, la struttura con la capacità ricettiva più alta; è situato in via Toblino,
una laterale della strada che collega la
città con Abano Terme e dispone di 460
posti letto per persone anziane non autosufficienti. Per le sue caratteristiche
costruttive, i materiali impiegati, le attrezzature e tecnologie utilizzate, è una
tra le residenze più moderne e specializzate, in Europa.
La sede dispone di ogni più ampia gamma di servizi: socio-sanitari, riabilitativi, cura della persona, tempo libero,
animazione, di supporto al Quartiere e
religiosi.
Il Centro S. Chiara per dimensioni qualitative e quantitative costituisce struttura di riferimento sia sotto il profilo
tecnico-edilizio-impiantistico, che amministrativo-legislativo nel settore. Nel
Novembre 1999 ha ottenuto l’attestazione di qualità secondo le norme UNI
EN ISO 9002.
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Il sistema integrato - “Civitas Vitae”
Residenze
“AIRONE”
Nell’elegante quartiere Armistizio a pochi Km. dal centro di Padova, all’interno del Centro Civitas Vitae immerse nel
verde, le Residenze Airone sono state
progettate per agevolare la vita quotidiana di chi non è più giovane. Esse rappresentano la risposta a coloro che in età
avanzata temono la solitudine, desiderano una vita senza le incombenze della
casa, non hanno più interesse al governo
personale, sono preoccupati di perdere
le proprie capacità psico-fisiche, ma in
ogni caso intendono condurre la propria
vita di anziani in modo normale, sereno
e dignitoso potendo contare in situazioni di bisogno di un’insieme completo di
servizi.
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Il complesso residenziale è costituito da
73 appartamenti di diverse tipologie per
ogni esigenza, funzionali, con rifiniture
signorili, per garantire privacy, autonomia, indipendenza, comfort ma anche
per favorire nuove amicizie e relazioni.
Nell’inizio del 2004 è stato aperto uno
spazio in collaborazione con il Comune
di Padova di servizio al Quartiere, anche
in termini di sicurezza.
Le Residenze sono collegate al Centro
Operativo di “Santa Chiara” in modo da
garantire agli ospiti la gamma completa
dei servizi disponibili presso il Centro
in caso di necessità. Anche le Residenze Airone hanno ottenuto nel Novembre
1999 l’attestazione di qualità secondo le
norme UNI EN ISO 9002.
Il sistema integrato - “Civitas Vitae”
Residenza
“Giubileo”
Le Residenze, realizzate nell’ambito delle
iniziative per il Giubileo del 2000, rappresentano oggi una delle risposte più complete ad una domanda multidisciplinare di assistenza. La struttura infatti ospita funzioni
specialistiche socio-sanitarie di vario livello: alzheimer; persone colpite da malattie
neoplastiche in fase terminale (hospice);
un nucleo per “coma vigili” diventato il più
grande come capacità ricettiva d’Italia; posti letto per persone dimesse dall’ospedale
con necessità di assistenza prima del loro
rientro a casa (SIO); R.S.A. ad alta intensità assistenziale; ricoveri temporanei e di
emergenza. La varietà e la complessità delle
funzioni assistenziale assicurate stanno conducendo questa residenza a costituire il primo vero modello di riferimento di “country
– hospital “ in Italia.
La capacità ricettiva complessiva del Centro è di 240 posti letto tutti in stanze singole e a due letti con bagno attrezzato, aria
climatizzata, presa TV, telefono impianto
di chiamata e ogni comfort. Per gli ospiti,
familiari e visitatori, sono disponibili ampi
spazi, locali eleganti e ben arredati, bar e
servizi in modo da facilitare gli incontri, la
socializzazione, le visite di parenti e amici.
Questo Centro costituisce forse la testimonianza più “forte” dell’impegno che la Fondazione svolge a favore delle persone che
più si trovano in situazioni di particolare
difficoltà e rappresenta l’esempio più concreto ma anche significativo dell’avvio di un
nuovo processo culturale sul modo di aiutare e assistere le persone colpite da queste
patologie e i loro familiari.
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Fondazione Opera Immacolata Concezione – Onlus
Consiglio di Amministrazione
Mons. Antonio Varotto
Prof. Angelo Ferro
Don Rizieri Zuliani
Sig.na Nella Maria Berto
Silvio Scanagatta
Prof. Davide D’Amico
Don Luigi Chemello
Sig. Sergio Valandro
Avv. Giuseppe De Poli
Don Bruno Cavarzan
Prof. Alessandro Carteri
Mons.Mario Senigaglia
Presidente Onorario
Presidente
Vice Presidente
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Consigliere
Collegio Sindacale
Dott. Mauro Zanguio
Dott. Flavio Zelco
Sig.ra Anna Minozzi
Rag. Massimo Cavalca
Rag. Remigio Sturaro
Presidente
Sindaco effettivo
Sindaco effettivo
Sindaco Supplente
Sindaco Supplente
Direttore Spirituale
Don Giuseppe Brun
Comitato Scientifico
S.E. Mons. Prof. Pietro Nonis
Prof. Giuseppe De Rita
Prof. Marcello De Cristofaro
Dott. Giovanni Renzulli
Prof. Francesco Moschetti
Prof. Mario Bertolissi
Prof. Erminio Gius
Prof. Paolo Benciolini
Direttore Generale
Ernesto Burattin
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Presidente
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