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RISeT – Rete Informativa Scienza e Tecnologia Mittente Ambasciata a Washington Ufficio Addetto Scientifico e Tecnologico Titolo: Funzionamento e bilanci delle Università Americane. L’esempio dell’Università di Harvard. Parole chiave Settori/sottosettori tutti Tipo di informazione Università e ricerca Redazione Einaudi E-mail Tel./fax [email protected] Tel: 202-612-4436 Fax: 202-518-2143 Sito web Testo: Le modalità di finanziamento della ricerca scientifica e delle attività universitarie negli Usa è sostanzialmente diverso da quelle italiane. Nel bilancio del Governo Federale Americano non compare nessuna voce di finanziamento per nessuna delle circa 3700 Università e Colleges americani, siano essi pubblici o privati. Le Università si finanziano in modo autonomo e competitivo principalmente attraverso tre canali. Il primo sono le tasse universitarie pagate dagli studenti, che nel caso di Università statali sono in parte ridotte per gli studenti locali grazie ad un contributo dello Stato dove l’Università è situata. L’unica differenza tra Università private e statali risiede nella riduzione delle tasse universitarie per studenti residenti, riduzione compensata da un contributo statale. Da tutti gli altri punti di vista le università pubbliche non ricevono alcun finanziamento né dal Governo Federale né dallo proprio Stato. Il secondo canale, che si riferisce a quel 7% di Università coinvolte in attività di ricerca e quindi offrono corsi di dottorato, sono i finanziamenti legati a specifici programmi di ricerca (R&D). I ricercatori recipienti tali finanziamenti ne versano una parte cospicua, in qualche caso anche la metà del finanziamento stesso, all’Università in cambio di locali e servizi. Le circa 260 Università che ricevono finanziamenti R&D, che sono assegnati su base competitiva dalle maggiori Agenzie di Ricerca (NIH, NSF, DoE, DoD,etc.), hanno quindi tutto l’interesse ad accaparrarsi ricercatori altamente competitivi. Questo sistema porta ad una concentrazione di alta qualità in poche Università, il che comporta che molte delle migliori Università del mondo (ma anche molte delle peggiori) siano americane. L’esaltazione dell’eccellenza aiuta ad attrarre da tutto il mondo i migliori ricercatori, che trovano un ambiente ideale per svolgere la loro attività di ricerca e quindi a loro volta contribuiscono ad attrarre i migliori studenti, costruendo un circolo virtuoso sia per l’eccellenza sia per aumentare i finanziamenti necessari al funzionamento dell’Università. Il terzo canale è legato alle donazioni di privati, fondazioni ed industrie, donazioni deducibili dalle tasse, e quindi fortemente incoraggiate dal sistema, essendo le Università Americane istituzioni non-profit. Queste donazioni vanno a incrementare la dotazione patrimoniale dell’Università, che utilizza i proventi dei suoi investimenti per coprire buona parte delle spese annuali. Bisogna quindi distinguere tra il bilancio annuale e la dotazione patrimoniale, che per le grandi Università può essere dieci volte maggiore. L’Università di Harvard, una delle più prestigiose degli Stati Uniti, cui si fa spesso riferimento in Italia, rappresenta un perfetto esempio di quanto detto. I dati che riassumono il suo bilancio finanziario annuale e la sua dotazione patrimoniale sono reperibili in pubblicazioni on-line ai seguenti siti: http://vpf-web.harvard.edu/budget/factbook/current_facts/2006OnlineFactBook.pdf http://vpf-web.harvard.edu/annualfinancial/. Il bilancio di Harvard nel 2006 è stato circa 3 miliardi di dollari. Il 36% delle entrate sono dovute ai proventi degli investimenti della dotazione patrimoniale, di cui il 31% (circa 930 milioni) sono proventi da investimenti finanziari, il 7% (circa 210 milioni) sono donazioni di uso immediato per il 2006 di ex-alunni e amici di Harvard, il 21% (circa 620 milioni) vengono dalle tasse studentesche, un altro 21% dai finanziamenti per la ricerca ottenuti da professori e ricercatori, e il restante 15% (circa 450 milioni) proviene da attività dell’Università quali le prestazioni mediche, le royalties, affitti e parcheggi, attività editoriali. Per quanto riguarda i finanziamenti per la ricerca, l’82% sono di fonte federale, 12% da fondazioni e solo il 6% da compagnie private, praticamente niente dallo stato del Massachusetts dove si trova Harvard. Dei finanziamenti federali ben il 78%, pari a circa 404 milioni, provengono dai National Institutes of Health (NIH), il 7% dalla National Science Foundation (NSF) e il resto dal dipartimenti della Difesa, dell’Energia, dell’Educazione e dalla NASA. Il 95% del finanziamento federale di Harvard è conquistato, su base competitiva, da tre Istituti, l’Harvard Medical School, 38%, l’Harvard School of Public Health, 30%, e la Facoltà di Art and Science, 27%. La dotazione patrimoniale di Harvard, che comprende sia gli investimenti finanziari sia di altro tipo, ammonta nel 2006 a 34.9 miliardi di dollari (era 30.6 nel 2005). Le donazioni per il 2006 sono state di quasi 600 milioni di dollari, di cui come detto circa 200 milioni sotto forma di donazioni di uso immediato. L’aumento della dotazione è quindi dovuto ad un parziale re-investimento dei proventi, di cui appunto circa 930 milioni sono stati usati per le spese correnti nel 2006. La dotazione patrimoniale è amministrata dalla Harvard Management Company, una compagnia sussidiaria di Harvard, il cui Consiglio di Amministrazione è nominato dal Presidente di Harvard, che si occupa della gestione del patrimonio e dei fondi pensione dei dipendenti. Per quanto riguarda le spese di circa 3 miliardi di dollari (il bilancio 2006 si è chiuso con un surplus di 100.000 dollari) quasi la metà è andato in stipendi e nei cosiddetti “benefits” per i dipendenti che consistono nei fondi pensione, assicurazioni malattie e vita, assistenza e programmi di aiuto finanziario per i figli, agevolazioni varie. Più di 300 milioni sono stati spesi in aiuti finanziari per gli studenti non in grado di pagare le tasse universitarie, che includendo vitto e alloggio, ammontano a quasi 50.000 dollari l’anno. Oltre a borse di studio che coprono parte o tutte le spese, l’Università paga alcuni studenti per lavori saltuari e procura mutui agevolati per coprire le tasse. Più efficiente è l’azione di sostegno per studenti bisognosi e maggiore è la forza di attrazione dell’Università nei confronti degli studenti eccellenti. La selezione degli studenti avviene indipendentemente dalla loro capacità di mantenersi allo studio e gli aiuti finanziari sono contrattati dopo l’accettazione. L’acquisto di strumentazioni e di apparecchiature, la manutenzione dei laboratori e degli edifici sono costati nel 2006 circa 200 milioni. I costi di costruzioni e servizi ammontano a circa 340 milioni. Infine le spese per la ricerca, includendo contratti, viaggi, pubblicazioni scientifiche e quant’altro sono state di circa 660 milioni. Come risulta dal caso di Harvard, esemplificativo del sistema universitario americano, le Università sono a tutti gli effetti società indipendenti che devono far quadrare il bilancio tra le spese e i finanziamenti che sono in grado di attirare. La maggior parte di questi finanziamenti arrivano grazie alla competitività dell’Università, che si manifesta da un lato nella capacità di assumere ricercatori capaci di acquisire finanziamenti, in gran parte federali, assegnati esclusivamente su base competitiva, e dall’altro di attirare studenti e donazioni grazie al suo prestigio e ai servizi che è in grado di offrire. Fonte dell’informazione Università di Harvard Contatto locale Data 0/5/2007