1000 oggetti in mostra 2500 metri quadrati di esposizione 5000

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1000 oggetti in mostra 2500 metri quadrati di esposizione 5000
1000 oggetti in mostra
2500 metri quadrati di esposizione
5000 disegni originali in archivio
8000 oggetti tra prototipi, modelli e pezzi di produzione conservati
15000 immagini nell’archivio fotografico
100 e più, i designer e artisti che hanno collaborato con Kartell
67 anni di storia
KARTELLMUSEO
Nel 1999, al 50° anniversario di Kartell, il presidente Claudio Luti fonda il Kartellmuseo che ottiene
il Premio Guggenheim Impresa & Cultura come miglior museo d’impresa e si rende subito
protagonista della scena internazionale con una mostra dedicata al Centre Pompidou di Parigi.
Le collezioni del museo si costituiscono di una ricca serie di materiali eterogenei legati alla storia
aziendale: oggetti di produzione, prototipi, disegni, documenti e fotografie.
Il museo è collocato nello spazio della sala mostre storica dello stabilimento di Noviglio, sede
dell’azienda dalla fine degli anni ’60, ed è organizzato con una mostra permanente che espone
circa 1000 oggetti.
L’allestimento della mostra, progettato, sia nella precedente edizione sia in quella odierna,
dall’architetto e art director Ferruccio Laviani, è pensato nel rispetto dell’architettura dello spazio:
una sala espositiva molto suggestiva che si estende su tre piani affacciati su di un ampio cavedio,
progettata da Anna Castelli Ferrieri e Ignazio Gardella nel 1967 come parte conclusiva dello
stabilimento aziendale.
Nel precedente allestimento del museo, creato per la sua inaugurazione nel 2000, dominava
un’atmosfera ovattata, dove i toni del bianco erano interrotti solo dal rosso acceso della grafica e le
tappe della storia erano scandite da una tavola sinottica che correva lungo i muri e che poneva gli
oggetti in ordine cronologico.
Nell’allestimento odierno, inaugurato ad aprile 2015, il museo si arricchisce di prodotti ed i progetti
più interessanti sono corredati da immagini e video. Il colore dominante è il grigio scuro, gli oggetti
emergono da grandi teche, enfatizzati nell’estetica, quasi scultorei.
Pur mantenendo l’ordine cronologico e la vocazione didattica iniziale, la rinnovata mostra, curata
da Elisa Storace già curatrice del museo, espone la collezione Kartell attraverso temi diversi, quali,
ad esempio: la modularità, la nascita della trasparenza o le prove d’artista a confronto con la
produzione industriale.
A conclusione della mostra, al piano terra, sono esposti a rotazione i progetti più recenti che
esplorano i temi del pezzo unico e dell’edizione limitata, nonché delle ‘contaminazioni’ con i mondi
dell’arte e della moda.
Per sua natura e per il suo poter contenere, studiare e raccontare 67 anni di storia, il museo
comunica il valore culturale dei prodotti che contiene.
Come il presidente Luti lo ha definito: “Il museo è l’anima dell’azienda, il suo bagaglio di
esperienza e la sua ricchezza. Il museo è la Kartell, quello che è stata e quella che potrà essere.
Potranno forse copiarci una sedia, un tavolo, ma nessuno mai potrà impadronirsi del nostro
percorso storico”.
Kartellmuseo è membro di Museimpresa, l’associazione italiana dei musei e degli archivi di
impresa.
PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso della mostra permanente comprende una selezione degli oggetti più interessanti
prodotti da Kartell nella sua storia e contiene quasi 1000 pezzi.
All'inizio del percorso compare l'elenco dei designer che hanno collaborato con l'azienda nel corso
degli anni, che conta quasi 100 nomi. 100 nomi che raccontano altrettante storie, di oggetti, di stili
e di modi d’abitare, di materiali e di tecnologie; 100 storie che il museo ha il privilegio di raccontare
al suo pubblico.
La mostra si apre con il portasci del 1949, il primo prodotto realizzato dall’azienda ed il più noto
della Divisione Autoaccessori Kartell degli anni ’50. Il portasci è esposto su di una scenografica
FIAT 500 d’epoca che invita a scoprire le stanze successive.
Si incontrano quindi gli oggetti della Divisione Casalinghi disegnati da Gino Colombini, ovvero i
primi articoli per la casa e la cucina in materiale plastico fatti in Italia.
Seguono gli apparecchi d’illuminazione progettati dai più noti designer milanesi, come i fratelli
Castiglioni; poi gli articoli della Divisione Labware dedicati a ospedali e laboratori chimici; poi i primi
arredi in materiale plastico degli anni ’60, tra i quali vi è la seggiolina per bambini di Marco Zanuso
e Richard Sapper, la prima sedia in plastica del mondo. È infatti nel 1964 che apre la Divisione
Habitat Kartell e inizia la storia dell'arredamento in materiale plastico.
La mostra prosegue con una carrellata di oggetti iconici e ludici: dai mobili Componibili di Anna
Castelli Ferrieri, alla sedia Universale di Joe Colombo degli anni ‘60, fino agli oggetti d’arredo e agli
accessori degli anni '70 e '80, tra i quali vi è perfino la domestica robotica–opera d’arte Ines di
Denis Santachiara.
Nelle sale dedicate agli anni ’90 sono esposti molti oggetti che sono parte della nostra
contemporaneità: come la sedia Maui di Vico Magistretti, la prima monoscocca in polipropilene
senza supporti metallici o nervature a sostegno dello schienale; la libreria flessibile Bookworm di
Ron Arad; o la sedia La Marie di Philippe Starck del 1999, la prima sedia in policarbonato
trasparente del mondo.
Sul finire del percorso, nelle stanze dedicate al nuovo millennio, sono esposte le lampade di
Ferruccio Laviani e il divano trasparente "Uncle Jack" di Philippe Starck, l’arredo in monoblocco di
policarbonato stampato a iniezione più grande al mondo.
Ampio spazio è dedicato anche ai progetti speciali e agli eventi recenti, ai progetti scaturiti da
collaborazioni con personaggi del mondo dell’arte, della moda e dello spettacolo, come le sedute
personalizzate da Lenny Kravitz o la collezione in edizione limitata con Barbie. I progetti speciali
popolano il piano terra del museo e sono esposti a rotazione.
KARTELL
Azienda leader del design, fondata a Milano dall'Ingegnere Giulio Castelli nel 1949 e dal 1988
presieduta da Claudio Luti, Kartell è una delle aziende simbolo della progettualità Made in Italy.
Una storia di successo raccontata attraverso una lunga serie di oggetti – mobili, complementi
d'arredo, illuminazione, accessori per la casa – diventati parte del paesaggio domestico.
Kartell ha conquistato negli anni una serie di importanti riconoscimenti internazionali, fra cui 9
Compassi d'Oro. La continua evoluzione nell'utilizzo dei materiali e la sperimentazione di nuove
tecnologie per la produzione sono fondamentali per lo sviluppo dei prodotti dal punto di vista sia
funzionale sia estetico.
Kartell esporta oggi oltre il 75% dei suoi prodotti e conta 130 flagship store e 250 shop-in-shop,
oltre a 2.500 retailer, con una presenza in 140 Paesi. Ogni minuto, nel mondo, viene acquistato un
prodotto Kartell.
Per il design dei suoi prodotti Kartell si avvale da sempre della collaborazione dei più talentuosi
progettisti internazionali. Tra i designer che hanno collaborato e collaborano con Kartell ricordiamo:
Tito Agnoli, Franco Albini, Franco Annoni, Ron Arad, Sergio Asti, Gae Aulenti, B.B.P.R., Elena
Balsari Berrone, Luigi Bandini Buti, Carlo Barassi, Carlo Bartoli, Mario Bellini, Franco Bettonica,
Rodolfo Bonetto, Ronan & Erwan Bouroullec, Anna Castelli Ferrieri, Achille Castiglioni, Giorgina
Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni, Centrokappa, Antonio Citterio, Gino Colombini, Joe
Colombo, Angelo Cortesi, Vittoria Cugini, Adalberto Dal Lago, Giorgio De Ferrari, Michele De
Lucchi, Sergio Favre, Gianfranco Frattini, Front, Simon Fussel, Ignazio Gardella, Giorgio
Gaviraghi, Eugenio Gentili Tedeschi, Isao Hosoe, Patrick Jouin, Lenny Kravitz, Gerd Lange, Aldo
Lanza, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Antonio Locatelli, Oliver Löw, Paolo Maccarrone, Ambroise
Maggiar, Vico Magistretti, Pio Manzù, Enzo Mari, Jean-Marie Massaud, Masayuki Matsukaze,
Alberto Meda, Roberto Menghi, Richard Neagle, Nendo, Toan Nguyen, .normaluisa, Davide
Oldani, Ludovica + Roberto Palomba, Filippo Panseca, Christophe Pillet, Giulio Polvara, Eugeni
Quitllet, Franco Raggi, Paolo Rizzatto, Alberto Rosselli, Pietro Salmoiraghi, Denis Santachiara,
Carlo Santi, Richard Sapper, Annig Sarian, Francesco Scansetti, Mario Semino, Marcello Siard,
Ettore Sottsass, Pierluigi Spadolini, Philippe Starck, Giotto Stoppino, Studio GPA Monti, Carlo
Tamborini, Matteo Thun, Ufficio Tecnico Kartell, Patricia Urquiola, Andries Van Onck, Maarten van
Severen, Nanda Vigo, Olaf Von Bohr, Marcel Wanders, Tokujin Yoshioka, Marco Zanuso.
CRONOLOGIA
Fondata a Milano nel 1949 dall’ingegnere chimico Giulio Castelli, sin dalle origini Kartell si avvale
di un approccio innovativo per la progettazione dei propri articoli, basato sulla ricerca tecnologica e
sul design. Dopo l'avvio nel campo degli autoaccessori, nel 1951 entrano in catalogo i casalinghi
disegnati da Gino Colombini. Nel 1958 nascono la Divisione Illuminazione, con le lampade
disegnate da Achille e Pier Giacomo Castiglioni e Marco Zanuso, e la Divisione Labware, dedicata
alla produzione di articoli da laboratorio in materiale plastico. Nel 1963 Kartell inizia, con la
Divisione Habitat, la produzione di oggetti d’arredamento in plastica. Nel 1964 la seggiolina per
bambini K 1340 poi K 4999, disegnata da Marco Zanuso e Richard Sapper è la prima seduta al
mondo in plastica. Nel 1967 viene inaugurato lo stabilimento di Noviglio, progettato da Anna
Castelli Ferrieri e Ignazio Gardella e nascono i mobili Componibili disegnati da Anna Castelli
Ferrieri. Nel 1972 Kartell partecipa alla mostra “Italy: The New Domestic Landscape” al MoMA di
New York, con la realizzazione di tre prototipi abitativi disegnati da Ettore Sottsass, Marco Zanuso
e Richard Sapper e Gae Aulenti. Con l’occasione molti prodotti Kartell entrano nella collezione del
museo newyorchese. Nel 1988 Claudio Luti rileva il marchio ed ha inizio il sodalizio con Philippe
Starck. Il catalogo viene rivisto nel rispetto della storia produttiva dell’azienda e la strategia viene
concentrata nella ricerca sui materiali e sulle superfici: la plastica acquista lo status di lusso
democratico. Negli anni '90 si consolidano le collaborazioni con i progettisti italiani e internazionali,
tra i quali Vico Magistretti, Ron Arad, Antonio Citterio e Ferruccio Laviani. Nel 1997 Kartell apre il
primo flagship store, a Milano. Nel 1999 viene istituito Kartellmuseo, premiato con il Premio
Guggenheim Impresa & Cultura come Miglior Museo d’Impresa. Negli anni 2000 la trasparenza
diventa protagonista e Kartell è la prima azienda al mondo a utilizzare il policarbonato per produrre
oggetti d’arredo. Il risultato è La Marie di Philippe Starck, la prima sedia completamente
trasparente, seguita dalla famosa poltroncina Louis Ghost. Nel 2000 il Centre Pompidou di Parigi,
dedica a Kartell la mostra monografica “La Donation Kartell”. Nel 2001 il divano Bubble Club, il
primo divano al mondo completamente in plastica, vince il premio Compasso d'Oro. A partire dal
2002 Kartell si riaffaccia al settore dell'illuminazione con le lampade disegnate da Ferruccio
Laviani, come l’arcinota Bourgie. Nel 2008 Kartell diventa à la mode con la nuova divisione
fashion, per la quale crea una linea di calzature e borse in materiale plastico disegnate da noti
stilisti, come Moschino e Lacroix. Nel 2012 l'editore Taschen pubblica la monografia “Kartell. The
Culture of Plastics” che ripercorre la storia dell'azienda attraverso interventi di importanti critici e
storici del design. Nel 2013 Kartell presenta Kartell by Laufen, un progetto completo per il bagno
che comprende sanitari e accessori, disegnato da Ludovica e Roberto Palomba. Nel 2014, con gli
articoli del catalogo Kartell in Tavola, Kartell riavvia la produzione di oggetti per la tavola progettati
da designer e chef. Nel 2014 entra in catalogo Uncle Jack di Philippe Starck, un incredibile
traguardo tecnologico; è il più grande oggetto di policarbonato trasparente ottenuto da un unico
stampo. Nel 2015 Kartellmuseo si rinnova e offre un nuovo allestimento e un percorso espositivo
più ricco. Oggi Kartell padroneggia i materiali plastici e le tecnologie produttive più all’avanguardia
e i suoi oggetti sono disegnati dai migliori designer internazionali.
PREMI
Kartell ha ottenuto più di 100 riconoscimenti internazionali sia per il design di prodotto, sia per le
strategie aziendali basate sulla ricerca e sulla coerenza progettuale.
Di seguito se ne riporta una selezione:
 Premio Compasso d'Oro 1955
Secchio con Coperchio KS 1146, Gino Colombini, 1954
 Premio Compasso d'Oro 1959
Spremilimoni KS 1481, Gino Colombini, 1957
 Premio Compasso d'Oro 1964
Seggiolina per bambini K 1340, Marco Zanuso, Richard Sapper, 1964
 Medaglia d'Oro XIII Triennale di Milano 1965
Azienda Kartell
 Bundespreis Gute Form 1973
Mobili “Componibili” quadri 4970/4972, Anna Castelli Ferrieri, 1967
 Premio Compasso d'Oro 1979
Azienda Kartell e Centrokappa
 Gold Medal BIO 9 1981
“Sistema scuola” 5300/5340, Centrokappa, 1979; Sgabelli 4830/4836, Anna Castelli Ferrieri, 1979
 The European Community Design Prize 1990
Azienda Kartell
 Premio Compasso d'Oro 1994
Sistema di cassettiere “Mobil”, Antonio Citterio, Glen Oliver Löw, 1994
 Premio Guggenheim Impresa & Cultura 2000 - Miglior museo d'impresa
Museo Kartell
 Premio Compasso d'Oro 2001
Divano “Bubble Club”, Philippe Starck, 2000
 Design and Decorations Awards for Light Product Design 2005
Lampada “Bourgie”, Ferruccio Laviani, 2004
 Good Design Award 2008
Sedia “Mr. Impossible”, Philippe Starck, Eugeni Quitllet, 2008
 Marketing Oggi Award 2009 - Innovazione di prodotto
Ballerine “Glue Cinderella”, design Kartell, .normaluisa, 2009
 Good Design Award 2010
Comò “Ghost Busters” e sedia “Masters”, design Philippe Starck wiEugeni Quitllet, 2010
 Elle Decoration International Design Award China 2011
Collezione “Invisible”, Tokujin Yoshioka, 2011
 Good Design Award 2014
Vaso “Shibuya”, design Christophe Pillet, 2014
 Good Design Award 2015
Divano “Uncle Jack”, design Philippe Starck, 2014; table set “Jellies Family”, design Patricia
Urquiola 2014
PRESENZA NEI MUSEI
Gli oggetti Kartell sono stati inclusi nelle collezioni dei principali musei del mondo, tra i quali:
Brooklyn Museum, New York; Centre Pompidou, Paris; Cooper-Hewitt National Design
Museum, New York; Design Museum Holon, Holon; Design Museum, London; Die Neue
Sammlung - The International Design Museum Munich; Indianapolis Museum of Art,
Indianapolis; Triennale Design Museum, Milano; MAD - The Museum of Arts and Design, New
York; MAK - Museum für angewandte Kunst, Wien; MAKK - Museum für Angewandte Kunst, Köln;
MoMA - Museum of Modern Art, New York; Musée des Arts décoratifs et du design, Bordeaux;
Musée des Arts Décoratifs, Paris; Museo nazionale della scienza e della tecnologia
Leonardo da Vinci, Milano; Museu del Disseny de Barcelona, Barcelona; Museum für
Gestaltung, Zürich; Museum für Kunst und Gewerbe, Hamburg; The Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design, Chicago; The Israel Museum, Jerusalem; The Montreal
Museum Of Fine Arts, Montréal; Vitra Design Museum, Weil am Rhein; Victoria and Albert
Museum, London.
BIBLIOGRAFIA
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




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

Castelli, Giulio - Antonelli, Paola - Picchi, Francesca (a cura di), La fabbrica del design.
Conversazioni con i protagonisti del design italiano, Milano, Skira, 2007
Centrokappa, La sedia in materiale plastico. Mostra internazionale 10 settembre-30
ottobre 1975, Noviglio, Kartell Spa, 1975
Centrokappa, Progetti per il presente. 1949-1984, Noviglio, Kartell Spa, 1988
Jousset, Marie Laure - Védrenne, Elisabeth - Guillame, Valerie (a cura di), La Donation
Kartell. Un environnement plastique. 1949-1999, Parigi, edition du Centre Pompidou,
2000
Kartellmuseo, Noviglio, Kartell Spa, 2010
Kartellmuseo, Noviglio, Kartell Spa, 2015
Morello, Augusto - Castelli Ferrieri, Anna, Plastiche e design, Milano, Arcadia edizioni,
1988
Sozzani, Franca - Stoppini, Luca (a cura di), kARTell, Un’anima 150 volti, Milano, Skira,
2003
Storace, Elisa - Holzwarth, Hans Werner, (a cura di), Kartell. The Culture of Plastics,
Milano, Taschen, 2012
FONDAZIONE MUSEO KARTELL
Sede in Noviglio Via delle Industrie, 3.
Costituita in data 23 dicembre 1998.
Riconosciuta dalla Regione Lombardia.
Schema giuridico: Fondazione di Partecipazione.
Fondatori: Kartell Spa.
Presidente: Claudio Luti.
Segretario Generale: Lorenza Luti.
Consigliere: Elisa Storace.
Scopi
La Fondazione si propone di diffondere presso il pubblico la conoscenza del design industriale e
dei processi estetici e produttivi ad esso collegati. A tale fine la Fondazione intende porsi quale
Museo di Impresa, istituzione culturale permanente ed aperta al pubblico, procedendo alla
conservazione, catalogazione ed esposizione dei beni mobili costituenti il patrimonio e la
fisionomia culturale/aziendale della Kartell spa anche in una logica di interrelazione culturale ed
operativa con gli altri organismi agenti nel settore e le istituzioni culturali nazionali e internazionali.
La Fondazione intende altresì approfondire, sotto ogni aspetto, i legami intercorrenti tra le materie
e le forme di oggetti di uso quotidiano che costituiscono una testimonianza significativa della civiltà
umana e dell'ambiente in cui essa si è sviluppata in un contesto di riscoperta e promozione della
valenza culturale del prodotto industriale.
Organi
Tra gli organi della Fondazione è prevista la costituzione di un Advisory Board, organo consultivo e
di garanzia, composto di persone italiane e straniere particolarmente qualificate nelle materie di
interesse della Fondazione. Tale organo svolgerà attività di consulenza e collaborazione nella
definizione dei programmi e delle attività della Fondazione. È prevista inoltre la costituzione di una
Assemblea di Partecipazione che formula pareri consultivi e proposte sulle attività, programmi ed
obiettivi della Fondazione, già delineati ovvero da individuarsi.
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Kartellmuseo
via delle Industrie 3, 20082 Noviglio (MI), Località Santa Corinna
T. 02 90012269
[email protected]
museokartell.com
Ingresso solo su prenotazione, con possibilità di effettuare visite libere o guidate.
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18. Festività e giorni di chiusura aziendale esclusi.
Ingresso libero e visita guidata gratuita.
Come arrivare in auto: autostrada A7 Milano-Genova, uscita Binasco. All’uscita del casello girare a
destra (su SP30). Alla rotonda prendere la prima a destra (su SP203). Al primo semaforo girare a
destra su via delle Industrie e proseguire fino allo stabilimento Kartell.
Come arrivare con i mezzi pubblici da Milano: alla stazione Famagosta, della metropolitana di
Milano MM2 (linea verde), prendere l’autobus della linea Rosate-Binasco-Milano, in direzione
Rosate o in alternativa, della linea Milano-Motta Visconti, in direzione Motta Visconti. Scendere alla
fermata Noviglio Santa Corinna e proseguire a piedi per circa 3 minuti.
Gli orari degli autobus sono consultabili sul sito www.pmtsrl.it.