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Bella se voi venì...piglia la tua
I Briganti di Maremma
Chi ha visto il nostro esordio il 1 maggio 2009, in
quel marasma di persone, fiori e colori che eravamo, ha
visto da vicino come sono nati i Briganti di Maremma.
Quaranta “ragazzi” mossi dall’entusiasmo di trovarsi
insieme, con la soddisfazione e l’orgoglio di essere riusciti
in poche settimane a tirar su un repertorio ed essere passati dalle poche persone delle prime prove a riempire, per
spostarci nella nostra Maremma, un intero pullman!!!
Da allora ne abbiamo fatta di strada. Sono cresciuti
l’impegno e la consapevolezza del valore di ciò che
stavamo facendo. Da qui la decisione di trasformarci in
Associazione, con le apparizioni al Festival Resistente
di Grosseto e l’impegno di restituire alla nostra terra la
tradizione della Befana, con le due edizioni di
“Maremma che Befana”. Da qui l’idea di un progetto
che pone l’attenzione sulle antiche tradizioni, i vecchi
mestieri e l’interazione con le nuove generazioni.
Da qui il piccolo sogno di questo cd, che avete tra le
mani e che speriamo vi faccia cantare, quando volete,
insieme a noi. Per noi il Brigante è chi osteggia il potere
costituito, le regole imposte, il “politicalicorret” per
dirla alla maremmana!!! Ed allora questa figura sfuma
romanticamente e orgogliosamente in quella del
partigiano e dell’antifascista, attraverso l’amore e
il rispetto per la Resistenza Italiana e per la lotta al
nazifascismo. “Briganti perché...di meglio da fare non
c’è”, ma soprattutto perché questa è la nostra forma
di Resistenza contro la cancellazione delle tradizioni
e della memoria storica. Un po’ “guasconi”, un po’
zuzzurelloni, talvolta un po’ eccessivi, ma sempre
orgogliosi di essere ciò che siamo. E quando qualcuno
si emoziona nel sentirci cantare o un partigiano sfila
a fronte alta e ci ringrazia, capiamo di aver fatto la
scelta giusta. Perchè “Siam Briganti nell’animo...Siam
Briganti nel cuor”!!
Who saw our debut on 1st May 2009, among that
mass of people, flowers and colours that we were,
saw also our birth as Briganti di Maremma. Forty
guys moved by enthusiasm, satisfaction and pride
for being able of singing a whole repertoire and
increasing the number of elements so that we could
pack an entire coach! Time passed fast, so grew
commitment and awareness that we decided to form
an Association. Since then, performances started,
like at “Festival Resistente” and “Maremma che
Befana”, both traditional events that speak of our
country and folk customs. It comes from here a
project that draws the attention to ancient
traditions, to old arts and crafts and to the
interaction with the new generations and so the
dream of this CD that we hope will make you sing
along with us.
To us the Brigand is someone who opposes the
established authority, the imposed laws, the
“politicallicorret”, to say it locally! Therefore, this
figure shades proudly and with a vein of romanticism into those of the Partisan and the Antifascist,
passing through love and respect for the Italian
Resistance and the fight against Nazi-Fascism.
“Brigands because…there’s nothing better to do”,
but above all because this is our way to resist against
the cancellation of traditions and historic
remembrance. A little bit excessive, sometimes
immoderate, but always proud of being what we are.
And when someone is moved by our songs or a
Partisan marches past us high, we understand we
chose well.
Because “We are Brigands in mind…
We are Brigands in heart”!!
Inno del primo Maggio (Pietro Gori)
Scritto sull’aria del “Va pensiero” del coro del Nabucco di Giuseppe Verdi, dal poeta anarchico Pietro Gori nel 1892, durante
la sua prigionia nel carcere milanese di San Vittore, il brano viene inserito nel “Bozzetto drammatico” in un atto con il titolo
“Primo Maggio”, riscuotendo un grande successo, specialmente negli Stati Uniti, dove Gori si recò, qualche anno più tardi,
rappresentando il Bozzetto in numerose città americane tra cui Paterson, “capitale” degli anarchici nordamericani, e Chicago:
rappresentazione significativa, quest’ultima, dal momento che uno dei principali temi ispiratori del brano fu proprio il ricordo
dei cinque anarchici impiccati a Chicago nel 1886 in seguito allo sciopero ed alle manifestazioni organizzate per ottenere la
giornata lavorativa di otto ore. In Toscana questa canzone viene da sempre cantata al Primo Maggio Anarchico di Carrara,
mentre in Maremma il brano viene proposto dal secondo dopoguerra dalla squadra del Maggio di Sassofortino e più tardi da
quella di Roccatederighi.
In occasione del maggio 2011 anche noi Briganti di Maremma abbiamo deciso di inserire questo pezzo nel nostro repertorio
e di proporlo come alternativa al tradizionale canto del Maggio. Il testo, infatti, rappresenta in modo significativo l’ idea
anarchica della festa del lavoro e introduce per la prima volta la tematica del maggio concepito come “Pasqua dei lavoratori”.
Vieni o Maggio t’aspettan le genti
ti salutano i liberi cuori
dolce Pasqua dei lavoratori
vieni e splendi alla gloria del sol
Innalziamo le mani incallite
e sian fascio di forze fecondo
noi vogliamo redimere il mondo
dai tiranni dell’ozio e dell’or
Squilli un inno di alate speranze
al gran verde che il frutto matura
a la vasta ideal fioritura
in cui freme il lucente avvenir
Giovinezze dolori ideali
primavere dal fascino arcano
verde maggio del genere umano
date ai petti il coraggio e la fè
Disertate o falangi di schiavi
dai cantieri da l’arse officine
via dai campi, su dalle marine
tregua tregua all’eterno sudor!
Date fiori ai ribelli caduti
collo sguardo rivolto all’aurora
al gagliardo che lotta e lavora
al veggente poeta che muor (2 volte)!
Inno del primo Maggio (Pietro Gori)
Written by the anarchic poet Pietro Gori in 1892 during his detention in San Vittore in Milan, the song follows the aria of
“Va Pensiero”, from the chorus of Nabucco of Giuseppe Verdi.
It has been integrated in the play “Bozzetto drammatico” with the title of “Primo Maggio”, earning a great success, especially
in the US where, in Paterson (the Anarchic capital of North America) and Chicago Gori put on the play. This success is due
to the fact that one of the major themes of the song is the remembrance of the hanging of five anarchists in Chicago in 1886,
because of the strike and protests to gain the eight-hour working day. In Tuscany this song has always been sung at the “Primo
Maggio Anarchico” in Carrara, and in Maremma has been proposed since the 2nd post-war period by the Sassofortino May
Day people and, after that, by the Roccatederighi gang.
As Briganti di Maremma, we started singing it since May 2011 and used it as an alternative to the traditional May tune. The
text represents indeed the anarchic idea of the May Day Holiday in a significant way, and for the first time it introduces the
theme of May Day Holiday as “Easter of the workmen”.
Come oh May, people are waitin’
the free hearts are hailing
sweet Easter of the workmen
come and shine in the glorious sun
May a lofty hopes hymn sound
to the great nature the fruit ripens
to the vast ideal bloom
where the bright future quivers
Desert hordes of slaves
from the yards, the burnt garages
off from the fields and the shipyards
break break from the everlasting
fatigue!
Raise the callous hand
and may they be a fruitful bundle
of forces
we want to redeem the world
from the tyrants of idleness and gold
Youths sorrows ideals
springs with a mysterious charm
verdant May of the human race
give bravery and faith to the hearts
Give flowers to the fallen rebels
with the gaze to the dawn
to the gallant who fights and works
to the seer poet who dies!
Quei briganti neri (Anonimo)
Resistenza e Antifascismo sono valori che si trovano alla base del progetto dei Briganti di Maremma. La scelta di questa canzone e di
questo titolo, un chiaro ossimoro rispetto agli ideali dell’Associazione, vuole dar voce ai tanti che non chinarono la testa di fronte al
fascismo, coloro che anche davanti alla fucilazione non si arresero e con forza urlarono il proprio ideale di pace e di libertà.
“Quei Briganti Neri”, canto partigiano molto popolare nell’Ossola, crea un parallelo tra la storia della Resistenza partigiana e la storia
dell’interrogatorio di Sante Caserio, l’anarchico italiano che uccise nel 1894 il presidente della repubblica francese Sadi Carnot.
E quei briganti neri mi hanno arrestato,
in una cella scura mi han portato.
Mamma, non devi piangere per la mia triste sorte:
Piuttosto di parlare vado alla morte.
E quando mi portarono al tribunale,
dicendo se conosco il mio pugnale:
Sì sì che lo conosco, ha il manico rotondo,
nel cuore dei fascisti lo gettai a fondo.
E quando mi han portato alla tortura,
legandomi le mani alla catena:
Legate pure forte le mani alla catena,
piuttosto che parlare torno in galera.
E quando l’esecuzione fu preparata,
fucile e mitraglie eran puntati,
non si sentiva i colpi, i colpi di mitraglia,
ma si sentiva un grido: Viva l’Italia!
Non si sentiva i colpi della fucilazione,
ma si sentiva un grido: Rivoluzione!
Resistance and Anti-Fascism are to be found among the principal values that let our project exist. The choice of this song and this
title wants to speak also for the many that didn’t let Fascism walk on them and in front of the execution didn’t give up but scream
their ideal of peace and freedom out loud. “Quei Briganti neri”, a very popular partisan song in Ossola, creates a parallel between the
history of the partisan Resistance and the story of the interrogation of Sante Caserio, the Italian anarchic who shot Sadi Carnot, the
President of France, in 1894.
And those black brigands have captured me,
in a dark cell they have shut me up.
Mother, please don’t cry for my sad fortune:
I’d rather go to death than speak to them.
And when they brought me to the law court,
asking me if I knew my knife:
Yes, yes I know it well, it has a round neck,
in the Fascists’ heart I run it through.
And when they brought me to the torture,
they tied my hands to the chain:
Tie tie very strongly my hands to the chain,
I’d rather go to jail, than speak to them.
And when the execution had been prepared,
rifle and machineguns were set,
you couldn’t hear the shots, the shots of the machinegun,
but you could hear a cry: Hurrah Italia!
You couldn’t hear the shots, the shots of execution,
but you could hear a cry: Revolution!
Merde!
VIEN LA PRIMAVERA
Questo canto, di autore anonimo, rientra tra i canti di protesta politica e sociale sorti nel secondo dopoguerra
(1945-62), incentrati sul tema della denuncia delle condizioni di lavoro del bracciantato agricolo in Toscana.
Viene l’autunno si raccoglie ‘l granturco
Vien la primavera, fioriscono bei fiori
viene ‘l padrone e se lo piglia tutto
chi non lavora so’ tutti sfruttatori
Ritornello
Rit. Cèlo mare e terra che c’appartiene a tutti
Viene l’ottobre e si raccoglie l’uva
Su compa’ che liberi siam già
chi ha lavorato la beve l’acqua pura
che liberi siam già che liberi siam già
Ritornello
Viene l’estate che si raccoglie ‘l grano
Viene l’inverno comincia a nevicare
chi ha lavorato ha lavorato invano
‘l ricco ‘n poltrona ‘l povero a lavorare
Ritornello
Ritornello
This song, of unknown author, is included in the songs that speak about politic and social protest
second post-war period (1945-62) and insist on the conditions of the Tuscan farm labour.
Spring is comin’, the flowers are blooming,
who’s not working, they’re all exploiting.
Ref.
Sky, sea and earth that belongs to us all
So my friends, we’re already free
We’re already free
We’re already free
Summer is comin’ and we’re picking wheat,
who’s worked, has worked in vain. Ref.
of the
Autumn is comin’ and we are picking corn,
The master comes and takes it all.
Ref.
October is comin’ and we are picking grapes,
And who has worked is drinking the pure water.
Ref.
Winter is coming and it starts to snow,
the rich on the sofa, the poor still at work.
Ref.
Inno dei Briganti (Giammarco Bragagni)
L’Inno dei Briganti, scritto da Giammarco Bragagni (detto Gipo), Presidente della nostra Associazione ed arrangiato da Luca Giacomelli, esprime a pieno lo spirito e l’identità del gruppo, intento a recuperare la tradizione del canto popolare, rendendola più attuale e
vicina alle nuove generazioni. Al tema della bisboccia e delle scorribande da osteria si affianca quello del brigantaggio, fenomeno legato
al passato del nostro territorio e a cui noi tentiamo di ricollegarci, ironizzando in questo caso sulla scena politica locale.
Siamo Briganti perché di meglio da fare non c’è!
Siamo Briganti lo so..tra noi Cavalieri ‘n ci so’!
Quando il sole corteggia la luna
e le siepi son mazzi di fior,
non cercarci nella strada, non cercarci nella via,
ma se frughi in osteria
a brindare tu ci troverai.
Ma se tu ci cercherai, ci ricercherai
per festeggiare,
con un bicchier di vin, ‘na fetta di salam,
non presentarti!
Ci vuole un bel cinghial
o una damigian per far contento un Brigan!
I guasconi sono spagnoli.
Libertini so’ i mezzi francesi.
I Briganti son maremmani della piana o di collina,
sia nel bosco sia in cantina, sia in cucina ci facciam valer.
Ma se tu ci cercherai, ci ricercherai,
non ti scordare!
Noi siamo quelle che sempre comandiam,
l’assicuriamo!
E se deciderai di stare un po’ con noi
rammenta quel che diciam!
Briganti siam
e ce ne vantiam!
In questa terra fantastica
scorribande si fa.
Briganti perché
in Maremma non c’è
un sindaco bono
a fare un caffè!
Briganti siam e Briganti sarem!
Siam Briganti nell’animo...
Siam Briganti nel cuor!
This hymn, written by Giammarco Bragagni (aka Gipo), President of our Association, and arranged by Luca Giacomelli, expresses
entirely the spirit and the identity of a group that is intent on retrieving and making more relevant our traditional folk songs. The
themes are mostly the merrymaking and the trips to the taverns, seconded by the brigandage, a typical phenomenon of Tuscan (and
Italian) history that we want to reconnect to with irony and inspired by the local political scene.
When the sun courts the moon
and the fences are bunches of flowers,
don’t seek us in the street,
don’t seek us in the lane,
but if you nuzzle in the inn
You will find us toasting there.
But if you seek us, and seek us again,
don’t forget it!
We are those always on command,
we can assure it!
And if you decide to stay with us,
keep in mind what we are sayin’!
But if you seek us, and seek us again
to celebrate,
with a glass of wine, or a salami slice,
don’t present yourself!
You’ll need a big boar
or a demijohn to make happy a Brigand!
Brigands we are
and we boast of it!
In this fantastic country
trips around we have done.
Brigands because
in Maremma there’s not
a very good mayor
at doing caffè!
Brigands we are and we will be!
We are Brigands in mind...
We are Brigands in heart!
Gascons are Spanish.
Libertins are half French.
Brigands are Maremmani from the plain or from
the hill,
either in the wood or in the cellar, or in the kitchen
we are worth a lot.
Non saremmo arrivati qui senza il sostegno ed il contributo di:
Regione Toscana
Comune di Grosseto
Banca della Maremma
Unicoop Tirreno Grosseto
Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma Grossetana
Gruppo Tradizioni Popolari “Galli Silvestro” di Braccagni
Fondazione comitato VIII° zona Grancia
Pro Loco Piloni-Torniella
Teatro dei Concordi di Roccastrada
Comitato Paesano festeggiamenti di Sassofortino
Associazione Festival Resistente
Circolo Arci Khorakhanè-Spazio 72
Casa di Riposo “Ferrucci”, Grosseto
Gli amici di Vetulonia
Il Capannone
Tiemme-Toscana Mobilità
Campeggio Il Sole
Agenzia Viaggi Across
La Boutique del Chiodo
Studio Kalimero
Caffè Ricasoli
Bar Trattoria Monterosa
Bar Red Baron
Si ringraziano inoltre i Gruppi di Maggerini: Gruppo folkloristico San Rocco di Marina; I Pennati pè cantà di Montelaterone; Il Coro degli Etruschi; I Minatori di
Santa Fiora; La Banda del Torchio.
Per l’impaginazione grafica Ugo Capparelli e l’Aironic-Design and Communication; per la foto in copertina Francesco Rossi. Ci hanno gentilmente permesso
di usare le loro fotografie: Alessandro Fichera, Daniele Guerriero, Daniela Battafarano (detta La Dada), Guido Cervetti, Aldo Levati, Alessio Cavalletto, Jacopo
Baffigo. Per i testi e i contenuti: Giammarco Bragagni, Giulia Corti, Irene Corti, Barbara Di Natali, Simone Ferretti, Francesca Paris. Per le traduzioni Federica
Petrini. Ringraziamo di cuore: Saverio (Boxinabox studio) che si è prestato per noi a fare miracoli, Paolino C., Mauro Chechi, Paolo Banfi, Savino B., Rossano B.,
Franz B., Simonetta G., Giulia T., Francesco S., Caterina B., Eleonora M., Mirko G., il Tappino, Igor M., Valentina C., Niccolò B., Alessandro O., Vanessa e tutti quelli
che ci hanno seguito in giro per la Maremma, a maggio, a ottobre, con la pioggia o con il sole!
Un ringraziamento particolare ai F.lli Branca e alle meravigliose acciughe sotto pesto di Nonna Lia.
Infine un grazie ai nuovi e futuri Briganti: Emma, Samuele, Enea, Greta e Petra e a tutti quelli che verranno!!!
CHITARRE: Marco Battaglia, Luca Giacomelli
FISARMONICA / ARMONICA A BOCCA: Armando “Dino” Simone
BASSO ELETTRICO: Davide “Ciglio” Guelfi
Si ringrazia per gli arrangiamenti: Marco Battaglia, Giammarco Bragagni(detto Gipo), Luca Giacomelli, Davide Guelfi e Armando Simone
IL CORO DEI BRIGANTI DI MAREMMA:
ALTI: Ugo Capparelli, Matteo De Pietro, Armando Simone
MEDI: Marco Battaglia, Giammarco Bragagni, Alessandro Braggio, Luca Corsini (detto Coco), Simone Ferretti (detto Bambara), Davide Guelfi, Federico Scipioni
(detto Lino), Giacomo Stefanini, Marco Vagheggini.
BASSI: Giovanni Faragli, Antonio Milani, Luca Neri, Igor Rapino.
DONNE: Adriana Andreini, Giulia Banfi, Martina Cambri, Silvia Chinello (detta Ghiandaia), Giulia Corti, Irene Corti, Barbara Di Natali, Chiara Grilli, Francesca
Paris, Federica Petrini, Cecilia Rustici (la poetessa), Valentina Saccocci.