8 SCHOPENHAUER appunti
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8 SCHOPENHAUER appunti
HEGEL n. 1770 1807 Fenomen. dello Spirito 1818 Enciclopedia d. scienze filosofiche Insegna a Berlino 1831 + SCHOPENHAUER n. 1788 FEUERBACH n. 1804 MARX n. 1818 1841 Essenza del Cristianesimo 1848 Il Manifesto del Partito Comunista 1867 Il Capitale 1872 + 1818 Il mondo come volontà e rappresentazione Insegna a Berlino fino al 1831 ignorato 1851 Parerga e Paralipomena successo 1861 + 1883 + Le radici culturali di Schopenhauer: KANT distinzione tra cosa-in-sé e fenomeno intesa tuttavia in modo completamente diverso PLATONE le idee, archetipi della realtà, la realtà come apparenza RELIGIONI ORIENTALI (Veda Upanishad Buddismo) ROMANTICISMO tensione all’assoluto, valorizzazione dell’arte e della musica, valorizzazione dell’intuizione e della volontà nella filosofia (irrazionalismo), impronta morale e religiosa --- tuttavia rifiuta l’ottimismo romantico ILLUMINISMO alcune concezioni materialiste e sensiste , atteggiamento critico verso la tradizione IDEALISMO è il bersaglio polemico di S. definisce Fichte Schelling e Hegel “i tre grandi sofisti” e la loro filosofia “accademica e mercenaria”. E’ una filosofia asservita alla Chiesa e allo Stato. SVOLTA di SCHOPENHAUER: Di fronte al problema del limite, di fronte alle contraddizioni del finito Schopenhauer rifiuta come illusioni a) l’elevazione e l’esaltazione della ragione e della libertà umane risolte in un assoluto spirituale ( e il conseguente ordine razionale del mondo) >>> Hegel b) l’uomo finito capace di critica e di trasformazione; il superamento delle contraddizioni per mezzo della prassi >>>> Illuminismo Marx Schopenhauer invece vuole scendere fino alla radice ultima della sofferenza e del male: solo seguendo fino in fondo questa via, che porta a individuare nella volontà irrazionale la radice unitaria del mondo, è possibile trovare una liberazione dal male. “IL MONDO E’ UNA MIA RAPPRESENTAZIONE” il mondo che ci appare immediatamente, e che di solito è considerato la realtà, è invece un insieme di contenuti rappresentativi, condizionato nel suo strutturarsi dalle forme a priori della coscienza: SPAZIO e TEMPO (principio d’individuazione) CAUSALITA’ (principio di ragione) 1 la rappresentazione – o fenomeno – o Velo di Maya (apparenza illusoria) è costituita da SOGGETTO e OGGETTO sono le due componenti inscindibili. Idealismo e Materialismo sbagliano perché riducono l’uno all’altro Confronto Kant – Schopenhauer: Per Kant il fenomeno è l’unica realtà accessibile alla mente umana, la cosa-in-sé è un concettolimite. Per Schopenhauer il fenomeno è il Velo di Maya, velo ingannatore, apparenza, sogno: La cosa-in-sé è la realtà nascosta dietro l’apparenza. Il compito del filosofo è andare oltre l’apparenza, scoprire la vera realtà >>>> Metafisica IL PASSAGGIO SOTTERRANEO PER ENTRARE NELLA CITTA’ INESPUGNABILE: l’uomo in quanto ha un corpo si conosce in due modi: esteriormente, come rappresentazione, fenomeno sottoposto alle forme della rappresentazione… interiormente, come volontà Dietro ogni gesto, ogni azione, e anche dietro ogni organo del corpo c’è una VOLONTA’ DI VIVERE = WILLE ZUM LEBEN questa è la cosa-in-sé del mio corpo fenomenico Per analogia la Volontà di vivere è la cosa-in-sé di tutto il mondo come rappresentazione ?!?!? La Volontà è INCONSCIA (è energia o impulso inconsapevole – la coscienza è una sua manifestazione) UNICA ed ETERNA (è al di là dello spazio e del tempo) è la stessa volontà in una quercia come in un milione di esse INCAUSATA E SENZA SCOPO (è al di là della Causa, del principio di ragione, non ha ragioni, vuole perché vuole: è una forza libera e cieca) Miliardi di esseri non vivono che per vivere e per continuare a vivere: è questa l’unica crudele verità Non esiste un Dio provvidente, l’ assoluto è la Volontà Oggettivazioni della Volontà: 1° livello: IDEE, forme aspaziali e atemporali, archetipi della realtà 2° livello: le cose molteplici disposte in gradi ascendenti, dalla materia inorganica all’uomo cosciente IL PESSIMISMO la volontà di vivere è bisogno, desiderio, e quindi è mancanza, sofferenza, dolore PIETRO VERRI “Discorso sull’indole del piacere e del dolore”: il piacere è cessazione momentanea del dolore, il piacere deriva dal dolore ma il dolore non deriva dal piacere La vita è un pendolo che oscilla tra desiderio-dolore e sazietà-noia inoltre la volontà di vivere è un impulso egoistico assoluto che tende a realizzarsi in ogni individuo e quindi provoca una lotta crudele di tutti contro tutti (“formica gigante d’Australia”) l’individuo è uno strumento per la vita della specie attraverso tutte le manifestazioni della vita la volontà di vivere perpetua se stessa – e il dolore Anche l’amore è solo uno strumento per perpetuare la vita -- l’essenza dell’amore è la procreazione (esempio della mantide). Della sessualità ci si vergogna perché la procreazione è un delitto ; l’unico amore apprezzabile non è l’eros ma la pietà Critica degli OTTIMISMI: Negazione di un Dio provvidente -- Negazione di una ragione immanente -- Negazione della storia come progresso (il destino dell’uomo non cambia) Negazione della bontà e socievolezza dell’uomo L’ottimismo è una copertura del mondo escogitata dalla viltà. 2 LE VIE DELLA LIBERAZIONE La conoscenza del dolore di cui è costituita l’esistenza conduce l’uomo, attraverso la dura esperienza, a non volere più la vita. Sorge così l’esigenza della liberazione dalla Volontà di vivere, o della Redenzione. Il suicidio non è vera liberazione: 1) è ancora un atto della Volontà , è negazione di una vita e non della Volontà di vivere; 2) il suicidio sopprime un individuo, manifestazione fenomenica della Volontà di Vivere, ma lascia intatta la cosa-in-sé, la Volontà di vivere Vera liberazione è la conversione dalla Volontà di vivere alla non-volontà = Noluntas Com’è possibile per l’uomo liberarsi dalla Volontà se questa costituisce l’essenza dell’uomo e di tutto l’universo ?!?! Schopenahuer non dà una giustificazione teorica di questo passaggio veramente problematico, ma constata l’esistenza di individui eccezionali capaci di tale conversione (geni dell’arte, santi, mistici) La liberazione si realizza attraverso tre tappe: arte - morale della compassione (giustizia e carità) - ascesi ARTE Nell’arte la nostra conoscenza non è più asservita alle esigenze pratiche della Volontà, ma è conoscenza disinteressata, pura contemplazione. L’oggetto della conoscenza artistica sono le Idee, essenze immutabili dei fenomeni molteplici. Le arti corrispondono ai gradi di oggettivazione della Volontà, dall’architettura alla Tragedia. La Musica è l’arte suprema perché non riproduce le Idee ma la stessa Volontà. La liberazione dell’arte è sempre provvisoria: breve incantesimo, conforto non redenzione MORALE morale (o etica) = superamento dell’egoismo e della lotta. Come per Kant il disinteresse è il carattere essenziale della moralità, ma non nasce da un imperativo della ragione, ma dal sentimento della compassione, per cui sentiamo nostre le sofferenze altrui, e conosciamo l’unità profonda degli esseri, superando il principium individuationis “attraverso la compassione conosciamo” “questo vivente sei tu” Giustizia: non fare il male, rinunciare all’egoismo Carità (o agàpe): fare il bene del prossimo, per pietà ASCESI “…deliberato infrangimento della volontà, mediante l’astensione dal piacevole e la ricerca dello spiacevole, l’espiazione e la macerazione spontaneamente scelta, per la continuata mortificazione della volontà…” tecnica per estirpare il proprio desiderio di esistere: castità perfetta, digiuno, umiltà, povertà, sacrificio Se la Volontà è vinta in un individuo essa svanisce totalmente, perché la Volontà è unica La soppressione della Volontà di vivere per mezzo dell’ascesi è l’unica libertà possibile, perché fin che siamo in balia della Volontà di vivere siamo fenomeni completamente determinati da fenomeni L’esito della liberazione (definito grazia, estasi, nirvana nel linguaggio religioso) dal punto di vista mondano (e filosofico) è il nulla. Ma l’asceta giunge a capire che il mondo è nulla. La filosofia non può definire l’esito della liberazione, può solo accennare all’esperienza dei mistici e degli asceti: “…quella pace che sta più in alto di tutta la ragione, quell’assoluta quiete dell’animo pari alla calma del mare, quel profondo riposo, incrollabile fiducia e letizia..” 3