Quando mangi un hamburger uccidi un albero

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Quando mangi un hamburger uccidi un albero
OBIETTIVO
AMBIENTE: TERRA
,
ACQUA
,
ARIA
Steve Skidmore e Steve Barlow
Quando mangi un hamburger
uccidi un albero
TEMI
La giovane Sammy, in queste sue lettere, riferisce all’amica del cuore
Camilla di aver fatto un voto solenne: non mangerà mai più un hamburger per il resto della vita perché chi compra e mangia gli hamburger
collabora alla distruzione della foresta amazzonica.
1. fast food: termine
inglese che significa cibi di rapida cottura. Si
chiamano così anche i
ristoranti che servono
tali cibi.
2. Hemmings: un compagno di classe di Sammy.
3. Booth: un professore della classe di Sammy, convinto ambientalista.
4. cfc: acronimo di clorofluorocarburi, composti gassosi che derivano
dagli idrocarburi e vengono usati per bombolette spray, refrigeranti
per frigoriferi, condizionatori d’aria, ecc.; sono tra i responsabili del
fenomeno detto «buco
nell’ozono».
5. idrofluorocarburi:
composti organici che
contengono idrogeno e
carbonio; sono la materia prima dell’industria
petrolchimica.
6. Jane: una compagna
di classe di Sammy.
1
20 settembre
Cara Camilla,
non posso crederci: i fast food1 sono la rovina dell’ambiente! Una
volta tanto (l’unica della sua vita) Hemmings2 aveva ragione. Adesso,
ogni volta che ci vede, urla: «Cade!», e fa dei rumori fastidiosissimi
per imitare un albero che viene abbattuto. Pensavo si fosse rimbambito del tutto fino a quando non ho parlato con Booth3. Ha detto
che Hemmings ha ragione. La foresta amazzonica viene abbattuta
per fare spazio al bestiame da macello con cui fanno gli hamburger
serviti in quelle belle scatoline costruite usando il gas cfc4 e gli idrofluorocarburi5, che distruggono lo strato di ozono nell’atmosfera. E
non è finita! Booth mi ha detto che il 10% circa degli hamburger
è prodotto con Carne Recuperata Meccanicamente (crm). Gli ho
chiesto cosa fosse e mi ha spiegato che è la carne che rimane attaccata alle carcasse degli animali macellati. Le carcasse vengono sbattute dentro una specie di enorme aspirapolvere che stacca la carne
dall’osso. Poi la carne viene tritata e ricomposta e per farla stare
assieme usano una specie di colla. A questo punto credo di essere
svenuta perché ricordo solo di essermi svegliata circondata da Booth
e dal resto della classe. Mi vergognavo da morire. Hemmings ha
chiesto a Booth se era vero che gli hamburger contenessero anche
frattaglie. Ha detto di sì, gli hamburger sono pieni di robaccia tipo
fegato e cuore. Hemmings ha chiesto se tra le frattaglie ci fossero
anche lo stomaco, i polmoni e i testicoli. Booth ha risposto di sì e io
sono svenuta di nuovo.
A pranzo non sono riuscita nemmeno a guardare il cibo e lo stesso è
successo a Jane6. Abbiamo fatto voto solenne di non mangiare più un
hamburger per il resto della vita. Per tutto il pomeriggio quel deficiente di Hemmings ogni volta che ci vedeva si metteva a soffiare tipo
aspirapolvere. Gli ho detto che il mondo sarebbe un luogo davvero
pulito se buttassero lui nella macchina per la crm invece di quelle
povere mucche! Penso di averlo distrutto perché se n’è andato con la
faccia atterrita. Ho deciso di parlarne alla riunione degli Amici della
Terra. Il minimo che possiamo fare è organizzare una manifestazione
fuori dal fast food. Baci,
Sammy
Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
OBIETTIVO
7. indicibili: indescri-
TEMI
vibili.
AMBIENTE: TERRA
,
ACQUA
,
ARIA
28 Settembre
Cara Camilla,
ho messo un freno alla distruzione del mondo prodotta dagli hamburger. All’ultima riunione degli Amici della Terra ho esposto la mia
idea di organizzare una manifestazione fuori dal fast food. Ho detto
che gli Amici della Terra dovevano scendere in piazza e spiegare alla
gente che nei fast food si mangiano schifezze indicibili7 e che chi
compra gli hamburger collabora alla distruzione della foresta amazzonica. All’inizio non ho riscosso molto successo. Jane trovava la cosa
molto imbarazzante, soprattutto perché al fast food ci sarebbe stata
un sacco di gente che l’avrebbe riconosciuta.
Mi stavo già rassegnando ma poi è intervenuto Booth, il mio salvatore! Ha detto che essere imbarazzate era un prezzo ridicolo in
confronto alla possibilità di realizzare ciò in cui si crede (lo diceva
a Jane, ovviamente!). Secondo lui tutti dovrebbero sapere la verità e
chiunque ama l’ambiente deve sostenere con tutte le sue forze questa
causa. Ovviamente nessuno ha avuto il coraggio di votare contro e
perciò ci siamo dati appuntamento per le 11 davanti al fast food.
Ho proposto che ognuno preparasse uno striscione, così da far colpo
sui giornali. Booth ha detto che i miei dovevano essere orgogliosi di
avere una figlia che combatte con tanto ardore per i propri ideali. A
parte i miei, mi sono sentita superorgogliosa di me stessa! Già pensavo a quando sarei tornata a casa. Avrei subito raccontato ai miei della
grande idea e del fatto che dovevano essere orgogliosi di avere una
figlia che combatte per i propri ideali. Ovviamente a casa non c’era
nessuno (manco a farlo apposta!). Sono andata a rovistare nell’armadio e ho trovato un paio di vecchie lenzuola bianche. Chissà perché
mamma continua a tenerle. Ormai usiamo tutti il piumone per dormire. Comunque le ho prese e le ho portate in garage. Ho trovato
un barattolo di vernice nera e ho fatto ben due striscioni. Su uno
ho scritto: SALVA ANCHE TU LA FORESTA DI OZONO. Sull’altro: QUANDO
MANGI UN HAMBURGER UCCIDI UN ALBERO. Volevo fare anche un terzo
striscione con la scritta: «Lo sai che stai mangiando carne recuperata
meccanicamente staccata dalle ossa degli animali con un aspirapolvere?». Purtroppo però ho finito la vernice. Siccome non avevo dei
bastoni per sorreggere gli striscioni, ho dovuto prendere qualche attrezzo da giardino di papà. Ho attaccato lo striscione SALVA ANCHE TU
LA FORESTA DI OZONO al badile e al rastrello e quello QUANDO MANGI
UN HAMBURGER UCCIDI UN ALBERO alla vanga e alla scopa. Sono favolosi
(sul serio) e sono sicura che non passeranno inosservati alla manifestazione. Ti scriverò presto per raccontarti com’è andata (spero di
poterti spedire anche qualche articolo di giornale che parla di noi).
Baci,
Sammy
(una persona che combatte per i propri ideali)
(da Nessuno mi capisce, trad. di F. Accurso, A. Mondadori, Milano, 1996, rid.)
2
Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education