Workshop al Liceo Scientifico G. Galilei sulla Globalizzazione e
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Workshop al Liceo Scientifico G. Galilei sulla Globalizzazione e
Workshop al Liceo Scientifico G. Galilei sulla Globalizzazione e Fraternità Il 6 dicembre 2013, grazie alla collaborazione tra il Liceo Scientifico G. Galilei e L’Associazione AMU-Azione per un Mondo Unito (ONLUS), si è svolto presso i locali del Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Catania un incontro–laboratorio aperto a giovani e ragazzi di varie classi dell’Istituto sul tema “Cittadinanza Planetaria–Sviluppo Globale e Giustizia sociale”. Per la trattazione dei temi sono intervenute due esperte da Roma: la prof.ssa Cecilia Landucci del Mov. Internazionale Umanità Nuova, sez. Educazione e Cultura e la dott.ssa Angela Luce Silva (brasiliana) dell’Associazione AMU – Azione Mondo Unito, settore Educazione allo Sviluppo, hanno coordinato i lavori le docenti V. M. Ignaccolo e R. Distefano. L’attività del workshop ha avuto come intento dare continuità a quanto era già stato messo in atto da un gruppo di studenti che avevano partecipato al meeting internazionale “Learning Fraternity” svoltosi all’inizio di settembre 2013 a Castelgandolfo. Obiettivo del laboratorio: stimolare la riflessione su tematiche di estrema rilevanza per la realizzazione di una società più equa, solidale e fraterna attraverso un percorso formativo che comporti un “pensare globalmente, agire localmente”. Le tematiche affrontate, anche attraverso un gioco di simulazione sulla distribuzione delle risorse nei cinque Continenti, hanno permesso agli studenti di riflettere sulla complessità delle questioni sociali, sulle disuguaglianze economiche e sulle possibili scelte nel perseguire l’ideale di un mondo più giusto e fraterno. Attraverso un percorso di “peer education” gli studenti stessi sono stati soggetti attivi del processo formativo. Apprezzabile è risultato altresì l’apporto specifico dei ragazzi attraverso la presentazione del loro progetto “Un ponte fra Catania e Bujumbura”. Dalle impressioni e valutazioni positive degli alunni presenti – circa 130 – viene in rilievo il grande coinvolgimento dei partecipanti in un’esperienza educativa che ha contribuito efficacemente ad ampliare i loro orizzonti. Data e orario: Venerdi 6 dicembre 2013 dalle 15:00 alle 17:30 Orario Programma 10’ Introduzione del laboratorio Presentazione dell’AMU (Video 3’) 1h 10 Le distribuzione delle risorse (Gioco di simulazione) Dialogo: GLOBALIZZAZIONE e FRATERNITÀ A. Approfondimento: 1. Globalizzazione: cos'è? 2. Globalizzazione: luci e ombre 3. Una globalizzazione fraterna verso un mondo unito 10’ Presentazione da parte degli alunni del Liceo - Progetto un ponte fra Catania e Bumjumbura 20 ‘ Il paradigma del dono e la fraternità 15:00 Dettaglio Obiettivo: Situare i partecipanti davanti alla complessità delle questioni sociali, delle disuguaglianze economiche e delle possibile scelte nel perseguire l’ideale di un mondo più giusto e fraterno. Obiettivo: fare riflettere ai partecipanti come la cultura del dare e la fraternità possono essere quell’ ethos necessario alla convivenza umana nel mondo globalizzato. 17:00 10’ Conclusioni I Impressioni dei partecipanti e valutazione Questionario di valutazione INTRODUZIONE DEL LABORATORIO E PRESENTAZIONE DELL’AMU DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE NEI CINQUE CONTINENTI (GIOCO DI SIMULAZIONE) EUROPA ALCUNI COMMENTI E IMPRESSIONI DEI PARTECIPANTI Partecipare a questo Laboratorio “Sviluppo Globale e Giustizia Sociale” mi è piaciuto molto, perché ho capito meglio la situazione del mondo, le differenze a livello economico tra i vari Paesi. Ciò mi ha fatto riflettere molto; al termine dell’incontro mi sono posta tante domande sul perché ancor oggi esistono queste differenze. Auspico in futuro, di poter partecipare ad altri workshop come questo. Federica P. (4° anno) La conferenza AMU svoltasi nella mia scuola credo mi abbia portato ulteriormente a riflettere, lasciandomi un apporto significativo. Avevo già avuto il piacere di provare l’esperienza del “gioco di ruolo” che l’AMU ricrea per far comprendere le differenze che sussistono fra i vari continenti del mondo al meeting “Learning Fraternity” a Castelgandolfo nel settembre 2013; sperimentare una seconda volta l’esperienza a scuola è stato un ulteriore piacere. Credo che anche i miei compagni che non avevano avuto la possibilità come me di provare già il gioco siano rimasti contenti ma spero che il sentimento che sia prevalso in loro sia stata una nuova presa di coscienza, che sia scaturita dalla sorpresa. Nessuno di noi, secondo ciò che ho potuto osservare, era davvero a conoscenza, prima del gioco, dell’effettive differenze che ci sono tra i continenti. Sono orgogliosa di aver potuto ricreare questo gioco a scuola con i miei compagni grazie all’AMU perché ho capito come un po’ tutti a fine gioco siano venuti a conoscenza della triste realtà mondiale che vede paesi come l’Asia sovrappopolati e con poche risorse, rispetto ad un paese come l’America del Nord con una maggiore ricchezza per persona. Abbiamo potuto capire infatti come siano distribuite male le risorse nel mondo, quanta fame ci sia in alcuni paesi come Africa e zone dell’Asia. Qualcuno, come me, si è anche immedesimato nella mente di un cittadino di un continente abbastanza ricco per comprendere i comportamenti che gli stati acquistano, infatti è intuitivo pensare che per chi possiede un gran capitale sia necessario difendersi adeguatamente, anche con la “violenza” se lo ritiene opportuno, e così nascono i conflitti e le guerre. Un momento di crescita quindi, che dà modo a noi ragazzi di riflettere su un tema poco analizzato. Un bellissimo momento di riflessione collettiva. Federica R. (4° anno) Laura S. (1° anno) Mi è piaciuto molto partecipare al workshop e mi ha fatto riflettere su tante cose, soprattutto che le risorse nel mondo non sono distribuite equamente e che nei paesi in via di sviluppo le risorse vengono sfruttate da altri paesi. Il gioco di ruolo ci ha permesso di capire la vera situazione del mondo, la realtà che va oltre il nostro Paese. Il momento più bello è risultato quando tutti si sono divisi le sedie che rappresentavano le risorse di ogni continente. E’ proprio questo che dovrebbe accadere nella realtà, dovremmo essere un mondo unito, senza distinzione tra ricchi e poveri, dove tutti aiutano tutti. Penso che questo sia il sogno di tutti quanti e dovremmo impegnarci per cambiare le cose. Sofia S (1°anno) Il workshop sulla Globalizzazione è stato molto interessante. In modo semplice e chiaro, attraverso la proiezione di video e la simulazione di un gioco, noi ragazzi abbiamo capito la situazione del mondo. Un mondo dove i paesi ricchi dispongono di moltissime risorse e i paesi “impoveriti” hanno poche risorse da distribuire ad una vastissima popolazione. Spesso molti abitanti di questi paesi muoiono di fame. Con la proiezione dei video ho capito che il mondo è “sproporzionato”, ci sono enormi dislivelli tra i continenti. Attraverso il gioco, in modo simpatico veniva simulato la distribuzione delle risorse nei continenti, rappresentata dalle sedie, distribuite in modo disuguale nei cinque gruppi. Poche sedie per i paesi poveri e molto popolati, molte sedie per i paesi ricchi e meno popolati. Ho capito che con la globalizzazione questi dislivelli tra le nazioni devono diminuire. I Paesi ricchi devono aiutare i paesi più sfortunati anziché sfruttarli. Ho imparato che ci vuole un po’ di generosità da parte di tutti, per rendere il mondo più giusto e renderlo un posto migliore. Irene R. (1 anno) Al workshop ho trascorso un pomeriggio bellissimo e diverso, non avevo mai partecipato ad attività simili. Ho imparato molte cose nuove e ho potuto riflettere su delle problematiche che ci sono al giorno d’oggi. Ho avuto una visione più chiara della situazione mondiale e ho capito la grande differenza che c’è fra i continenti. Il gioco a cui abbiamo preso parte è stato molto fruttuoso per aiutarci a comprendere l’enorme differenza che separa i continenti più ricchi e con più risorse dai continenti dove non hanno nemmeno l’acqua a sufficienza e le risorse sono minime per una vasta popolazione. Davide: Nella nostra scuola si è tenuto un incontro sulla globalizzazione, che oggi è forse una tematica scontata ma in realtà molto importate nello sviluppo mondiale. Globalizzazione non significa abbattere le diversità culturali dei popoli ma, al contrario, significa conoscerle e rispettarle. Le nazioni però non sono tutte allo stesso livello economico, infatti ve ne sono alcune dette oggi “povere”, un termine errato perché si tratta di Paesi che in realtà possiedono molte ricchezze e che sono stati “impoveriti” nel corso della loro storia. Per avere un mondo equamente globalizzato bisogna quindi disporre le risorse ugualmente. Pier Francesco: Questa esperienza è stata molto interessante ed utile per capire le relazioni tra i diversi Paesi. Per comprendere meglio la distribuzione delle risorse, abbiamo partecipato ad un gioco in cui ci siamo suddivisi in gruppi per ogni continente e ci sono state fornite delle sedie, che rappresentavano i beni e le ricchezze; essi però non erano distribuiti equamente. Oltre a questo gioco abbiamo preso visione di diverse statistiche sulla globalizzazione e sulla sua evoluzione nel mondo, con tutte le conseguenze che comporta. Gaia: L’incontro sulla globalizzazione è stato molto significativo per me: ho imparato il significato vero di globalizzazione e i problemi che affliggono molti Paesi impoveriti. Grazie ad un gioco divertente abbiamo notato la differenza tra i vari continenti e le risorse disponibili che, se distribuite equamente su tutto il globo, potrebbero salvare molte vite. Giuliana C. 4° anno Non pensavo che un incontro come questo mi avrebbe aiutato a riflettere, invece non solo mi è piaciuto molto, ma durante le due ore di attività in cui ho ascoltato e partecipato al gioco ( che all’inizio credevo inutile), mi sono posta molte domande. Il gioco mi ha aiutata a capire in cosa consiste il dislivello sociale ed economico. Sarebbe interessante e utile continuare anche in classe a discutere di questi argomenti, perché sono problemi che non dobbiamo guardare da lontano, poiché in realtà colpiscono tutti. Marco M.: Questo progetto mi è stato utile per comprendere la situazione nel mondo: ci sono continenti molto popolati come Africa e Asia con poche risorse e altri come Europa e America del Nord che hanno più di quanto serve. Bisognerebbe che i paesi ricchi donassero ai più poveri delle risorse che a loro non servono. Carla: Per me è stata un’esperienza bellissima che mi ha fatto capire molte cose. Una delle cose più importanti è che con la globalizzazione il mondo ha abbattuto le barriere economiche, politiche e tecnologiche ma non ha abbattuto le barriere più importanti, cioè quelle sociali. La seconda cosa è che la distribuzione delle risorse nel mondo non è ben organizzata. In questo mondo c’è qualcosa che non funziona ed è arrivato il momento di cambiare le cose. La globalizzazione riguarda tutti i paesi del mondo e bisogna cercare che si sviluppi sempre di più fino ad abbattere le barriere sociali affinché l’umanità possa vivere in fraternità.