CInchiesta: la mobilità immobile
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CInchiesta: la mobilità immobile
SPEDIZIONE IN A.P. • 70% • AUTORIZZAZIONE DELLA FILIALE DI MODENA DI POSTE ITALIANE SPA • € 7,75 • ANNO XXIX - TASSA RISCOSSA - TAXE PERÇUE - ISSN 0392 6842 • GENNAIO/FEBBRAIO 2002 Cer Il giornale dell’Assopiastrelle/271 • gennaio/febbraio 2002 Cer Il giornale dell’Assopiastrelle/271 C Inchiesta: la mobilità immobile Intervista al ministro Lunardi Focus Mercati: opportunità e difficoltà di un 2002 travagliato Galleria: Stampi e presse / Tecnologia e materiali per grès porcellanato Sommario L’intera programmazione delle infrastrutture viarie e ferroviarie al servizio del comprensorio ceramico va alla stessa velocità dell’elefante in copertina (Inchiesta, da pag. 42). Sul tema della ‘mobilità immobile’ interviene anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi (a pag. 48). Un’analisi delle prospettive economico-congiunturali, basata sull’Osservatorio previsionale Assopiastrelle/Prometeia, è contenuta nel Focus dedicato ai mercati esteri di destinazione del prodotto ceramico (da pag. 31). La Galleria tecnica (da pag. 59) propone le novità nel campo delle tecnologie e dei materiali per grès porcellanato, la tipologia di prodotto oggi più importante per il settore, e la sezione dedicata a stampi e presse per ceramica. Cer Il giornale dell’Assopiastrelle/271 gennaio/febbraio 2002 Promosso da Assopiastrelle - Associazione Nazionale dei produttori di piastrelle di ceramica e di materiali refrattari Edizioni: Edi.Cer SpA Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Modena al n°551 in data 13/2/1974 Direttore responsabile Sergio Sassi Direttore editoriale Marisa Cavatorti Redazione Augusta Borelli Manuela Corradini Valentina Pellati Enrico Seghedoni Andrea Serri Progetto grafico maiarelli+rathkopf DTP Diemmi Gino Srl Stampa Arbe Industrie Grafiche Pubblicità Pool Pubblicità Srl Via Giardini 466 - Scala G Direzionale 70 - 41100 Modena Tel. 059 344455 Fax 059 344544 e-mail: [email protected] Direzione, redazione, amministrazione: Edi.Cer SpA - Viale Monte Santo, 40 41049 Sassuolo (Modena) tel. 0536 804585 fax 0536 806510 e-mail: [email protected] cod.fisc. 00853700367 Associata a A.N.E.S. ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA Abbonamenti Italia € 41,32 (annuo 2002) € 72,30 (biennale 2002-2003) Europa € 77,47 (annuo 2002) € 139,44 (biennale 2002-2003) Extra Europa € 108,46 (annuo 2002) € 201,42 (biennale 2002-2003) Numeri arretrati € 10,33 C/C postale n° 10505410 intestato a CER - Viale Monte Santo, 40 Sassuolo (Modena) Questa rivista Le è stata inviata tramite abbonamento: l’indirizzo in nostro possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di altre riviste o per l’inoltro di altre proposte di abbonamento. Ai sensi della legge 675/96 è nel Suo diritto richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento dei dati in nostro possesso. Si autorizza la riproduzione dei testi e delle fotografie purché recante citazione espressa della fonte. 5 Editoriale 8 Rubriche 26 www.italiatiles.com 31 Focus Mercati 42 Inchiesta: La mobilità immobile 59 Galleria: Stampi e presse Tecnologia per grès porcellanato Chiuso in tipografia l’8/2/02 ASSOPIASTRELLE Associazione nazionale dei produttori di piastrelle di ceramica e di materiali refrattari CER 5 Far vincere il “Modello Autobrennero” di Sergio Sassi* Con l’anno nuovo, la ‘vecchiona’ (Bretella) è riapparsa di prepotenza sulle pagine dei giornali in un ritorno di fiamma che, se divide i due schieramenti politici sulle responsabilità, ne conferma dall’altro la centralità e la condivisione: la Campogalliano-Sassuolo è arteria essenziale per l’assetto infrastrutturale dell’intera area meridionale delle province di Modena e Reggio Emilia. Assopiastrelle condivide in pieno questa priorità ed il progetto complessivo, frutto degli accordi sull’Alta Velocità, che prevede due assi a scorrimento veloce nord-sud (il raccordo autostradale Campogalliano-Sassuolo e la Modena-Sassuolo urbana), un asse est-ovest (Pedemontana), la creazione di transit point e lo sviluppo del trasporto ferroviario con il potenziamento dello scalo di Dinazzano e la sua interconnessione con l’istituendo scalo di Marzaglia. Concertazione tra i diversi soggetti e soluzioni volte allo sviluppo sostenibile sono le ragioni per cui Assopiastrelle, pur denunciando inammissibili ritardi nella esecuzione, ritiene tuttora valido quell’insieme di soluzioni allora proposte. Limitando l’attenzione al solo raccordo autostradale, vanno sottolineati alcuni aspetti positivi di grande rilievo. Innanzitutto, il fatto che il ‘piano finanziario’ di Società Autobrennero prevede, accanto alla Campogalliano-Sassuolo, il potenziamento dell’intermodalità per il superamento dell’arco alpino, un obiettivo indispensabile alla luce della duplice emergenza ecologica e di sicurezza del transito veicolare: gli ecopunti e le tragedie del Monte Bianco e del San Bernardo ne sono una drammatica e quotidiana testimonianza. In secondo luogo, la società Autobrennero sta accantonando, in sospensione di imposta, alcune decine di milioni di € ogni anno, cosa che già oggi mette a disposizione parte delle risorse a favore dell’intero progetto infrastrutturale, che solo un rinnovo della concessione può trasformare in realtà. Noi crediamo che il vero oggetto del contendere sia che il Ministro Lunardi - che non ha firmato il decreto per non incorrere nell’ultima, ennesima e forse nemmeno più grave, infrazione fatta dal nostro Paese - chieda alla Comunità Europea se consideri più importante la rapida creazione di una infrastruttura strategica ed ecologicamente essenziale oppure se l’Ue, per un superiore rispetto delle regole - in barba allo smog ed ai morti nelle gallerie di valico -, reputi più opportuno attendere il 2005 per riprendere in mano il progetto Sassuolo-Brennero. Il cuore della discussione nelle prossime settimane sarà, dunque, tra l’Europa della Politica e quella dell’Euroburocrazia, tra una progettualità alta che nell’ottica della corretta azione di governo ricerca soluzioni ai reali problemi dei cittadini ed una in cui il ‘totem delle regole’ è superiore a tutto e tutti. Assopiastrelle non abbasserà la guardia nè su questa nè sulle altre infrastrutture che, da tre anni e mezzo, sono nell’accordo Alta Velocità e da trenta attendiamo inutilmente. E le 16 pagine dell’Inchiesta sulla ‘mobilità immobile’ di questo Cer sono uno degli esempi di come intendiamo procedere: andando ad investigare dove e perchè le infrastrutture si bloccano; spiegando ai nostri lettori i processi decisionali che dovrebbero portare alle soluzione ipotizzate; ridicolizzando con forza quelle procedure amministrative più consone all’antica Bisanzio che non ad una potenza economica mondiale; intervistando tutti gli interlocutori per sentire ogni punto di vista, ma anche per chiedere spiegazioni a ritardi ed inefficienze; denunciando atteggiamenti ed inazioni indecenti per una classe politica e burocratica indegna di un Paese ad economia avanzata come l’Italia vuole e deve essere. Non abbasseremo il tiro e non concederemo sconti a nessuno. Nè al Ministro Nerio Nesi, al quale vogliamo chiedere perchè ha richiesto a Bruxelles un parere sul rinnovo della Concessione, parere mai richiesto per nessun altra società autostradale o ferroviaria in Italia, nè al Ministro Pietro Lunardi che ha promesso, non ancora firmato, ma si è impegnato a perorare in sede Ue le motivazioni di Società Autobrennero. Per questi, come per tutti gli altri soggetti coinvolti, parleranno i fatti, non le dichiarazioni a mezzo stampa. * PRESIDENTE ASSOPIASTRELLE Editoriale 1 CER Uomini e aziende Mapei acquisisce la tedesca Sopro a cura di Andrea Serri Giorgio Squinzi, amministratore unico del Gruppo Mapei Il Gruppo Mapei ha concluso l’acquisizione di Sopro, azienda tedesca produttrice di adesivi e prodotti per la posa di ceramiche e pietre naturali appartenente al Gruppo Cementiero Dyckerhoff AG. L’acquisizione di Sopro, che realizza un fatturato di circa 85 milioni di euro e possiede sei stabilimenti in Germania, Austria, Polonia, Portogallo, Russia e Italia (Cercol), conferma la strategia di crescita internazionale del Gruppo. Mapei, con questa operazione, raggiunge una posizione di coleadership sul mercato tedesco, il più grande e tecnologicamente avanzato del mondo per il settore della chimica per l’edilizia. Premi Trophées Carrelage a realizzazioni Casalgrande Padana Parete ventilata realizzata in Granitogres, serie Marte La terza edizione del “Trophées Carrelage”, concorso realizzato dalla rivista Ceramagazine in collaborazione con Batimat che promuove l’utilizzo e la valorizzazione del materiale ceramico in architettura, ha premiato due realizzazioni in cui sono state utilizzate piastrelle Casalgrande Padana. Il progetto del centro termale di Cambo-les-Bains realizzato dall’architetto J.de Gastines, dove le piastrelle sono state utilizzate anche come elementi decorativi, ha ottenuto il primo premio nella sezione delle applicazioni ceramiche in luoghi pubblici, mentre lo studio OTH Ouest di Rennes ha ottenuto il secondo premio per la sezione rivestimenti esterni, dove la parete ventilata di un edificio residenziale è realizzata in Granitogres serie Marte in finitura satinata e levigata per un totale di 3.500 mq. CottoVeneto e la polimateria CottoVeneto rappresenta una importante testimonianza di realtà imprenditoriale legata a creatività ed innovazione: una storia di notevoli risultati ottenuti in 30 anni di costante impegno nella lavorazione artistica di ceramica, pietra e terracotta. Oggi vetro e acciaio entrano a fare parte della produzione CottoVeneto e concorrono a formare le nuove proposte che sono riunite sotto lo slogan “oltre la materia”: combinazioni di diversi materiali, quali ceramica, pietra, vetro, metallo e terracotta, armonizzati in modo da creare ambienti sempre diversi che riflettano la personalità di chi li vive. I nuovi cataloghi CottoVeneto rappresentano un primo capitolo del nuovo progetto di comunicazione dell’azienda, in cui luogo e persona convivono in primo piano. 12 nuovi ingressi in Assopiastrelle Il Consiglio Direttivo negli ultimi mesi ha ratificato l’ingresso nell’Associazione di ben 12 aziende. Entrano come soci ordinari: L’Artistica Ceramica Modenese, viale Di Marino 40, Ciampino (RM); Trend Group, via dell’Industria 42, Vicenza; Ceramica Incontro, S.S. 98 Km. 47+250, Corato (BA); Studio Vega - Ceramiche d’Arte, loc. Carpeneto, Cairo Montenotte (SV); Runway, via dell’Industria 4/B, Pratissolo di Scandiano (RE); Immagine Studio Immagine, via Tazio Nuvolari 9, Maranello (MO); Sima Ceramiche, via per Vignola 37, Maranello (MO); Intesa Ceramiche, via Radici in Monte 10, Roteglia di Castellarano (RE); Il Manufatto, via Repubblica di Montefiorino 2, frazione Villavara, Bomporto (MO); Arte del Cotto Industrie, via Barrucciano 7, Montespertoli (FI). Con la qualifica di soci aggregati sono altresì state accolte le domande di Studiolive, via Tazio Nuvolari 2, Maranello (MO) e Uptiles, via Monte Grappa 4/18, loc. Ubersetto, Fiorano (MO). Concorso Cerdisa-Sacmi per il lancio di Innovaker Cerdisa ha presentato nella scorsa primavera, unitamente a Sacmi, un concorso per l’applicazione in interni ed esterni del suo nuovo prodotto Innovaker, grandi lastre 66x132 cm. realizzate con la tecnologia Twin-press di Sacmi. I vincitori del concorso, rivolto agli studenti di ceramica applicata dell’Istituto G.Ballardini di Faenza, sono stati Sara Bellini, Elisa Diamanti e Federica Malagoli: di questi, il primo assoluto parteciperà ad uno stage di 3 mesi in Sacmi/Cerdisa. 10 CER Dall’Italia e dal mondo a cura di Enrico Seghedoni Rossi Motoriduttori per il servizio al cliente L'azienda modenese rinnova il catalogo G, dedicato ai riduttori e motoriduttori ad assi paralleli e ortogonali, serie di punta della propria gamma produttiva. Elemento peculiare del Gruppo Rossi rimane il concetto di produzione di serie applicato all'intera gamma, che permette la standardizzazione dei componenti, con benefici in termini di livello qualitativo del prodotto, di costi, tempi di consegna, magazzino e garanzia della costanza del livello qualitativo dello stesso. In virtù dei risultati ricavati dall'esperienza e dei miglioramenti tecnologici e produttivi, vi è stato un miglioramento di tutte le prestazioni (ingranaggi cilindrici e conici) a pari affidabilità, e un completamento di gamma con l'introduzione di nuove grandezze, rotismi ed accessori. Pedrini celebra il 40o anniversario Nel 2002 Pedrini celebra il 40° anno dalla sua fondazione, avvenuta nel 1962. Fin dalla sua nascita il marchio Pedrini si è identificato con lo sviluppo del taglio di blocchi con dischi diamantati e la realizzazione e distribuzione di una vasta gamma di tagliablocchi, idea guida che ha poi portato allo sviluppo di linee complete per la produzione industriale di elementi standard per l’edilizia. La Pedrini ha allargato la propria gamma produttiva e si propone oggi come marchio leader nella costruzione di macchine, linee ed impianti per la trasformazione della pietra naturale e per la levigatura del grès porcellanato. Luigi Pedrini, fondatore e Presidente del Gruppo, ha così sintetizzato il momento celebrativo: “I primi 40 anni sono una tappa significativa, non un traguardo: c’è tempo e spazio per altre conquiste tecnologiche e commerciali”. Claudio Benedetti Direttore Genenerale di Federchimica Dal 1° Gennaio scorso il Dott. Claudio Benedetti è il nuovo Direttore Generale di Federchimica, la Federazione Nazionale dell’Industria Chimica che raggruppa 19 Associazioni e 46 Gruppi Merceologici in rappresentanza di oltre 1.500 imprese del settore. In Federchimica dal 1973, dove ha ricoperto diversi ruoli fino a raggiungere la carica di Vice Direttore Generale, Benedetti è Vice Presidente di Certiquality e Unichim, nonché Amministratore Delegato e Consigliere di diverse società, e si appresta ora a prendere le redini della Federazione aderente a Confindustria ed al CEFIC, European Chemical Industry Council. Il riconoscimento “Rating 1” di Dun&Bradstreet per Bonfiglioli Riduttori L’agenzia americana Dun & Brandstreet, specializzata nel fornire informazioni riguardanti credito, marketing e stato patrimoniale di aziende e Stati, ha conferito a Bonfiglioli Riduttori di Bologna il prestigioso riconoscimento “Rating 1”. Su 2.500.000 di posizioni aziendali attualmente monitorate da Dun&Bradstreet, solo il 2% ha raggiunto tale valutazione, indicatrice della consistenza dei mezzi propri dell’azienda, e premia l’impegno gestionale e produttivo proferito in questi anni da Bonfiglioli Riduttori, che ha portato l’azienda ad attestarsi sui 523 miliardi di lire di fatturato del 2000. CNA entra nel Centro Ceramico Il Consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario per la gestione del Centro Ceramico ha deliberato nello scorso novembre l’ingresso nel Consorzio della CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato. La CNA riunisce a livello nazionale molte imprese artigianali edili, operanti nel campo della posa delle piastrelle di ceramica, mentre il Centro Ceramico si occupa da molti anni della posa delle piastrelle, sia in attività di ricerca e sperimentazione di nuovi materiali e tecniche, sia nello sviluppo di norme nazionali ed internazionali. Modulblok festeggia i 25 anni di attività La Modulblok di Pagnacco (Ud) diventa Società per Azioni, tappa significativa per un’azienda che opera da 25 anni nel settore della logistica di magazzino e che in Europa ha realizzato oltre 10.000 magazzini. Con la trasformazione in SpA, l’azienda ha aumentato il proprio capitale sociale a 2.500.000 €. L’azienda è fortemente radicata sul territorio, come dimostrano i diversi sodalizi sportivi in qualità di sponsor con il Rugby Udine, l’Enduro di Lignano, il giro ciclistico del Friuli e la recente partecipazione della squadra ciclistica dell’Alexia Alluminio al giro d’Italia, ma ulteriore prova dell’impegno dell’azienda è il coinvolgimento con le istituzioni, non ultima la recente borsa di studio istituita in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine presso il dipartimento di Ingegneria Meccanica. 12 CER Qui NewYork a cura di D. Grosser & Associates, Ltd. Importazioni di piastrelle di ceramica in recupero N el mese di settembre 2001 le importazioni di piastrelle in USA sono state 12,4 milioni di mq rispetto ai 13,8 milioni di mq del 2000, e quelle dall’Italia sono calate da 5,5 a 4,6 milioni di mq. In ottobre le importazioni totali sono aumentate da 12,3 a 12,9 milioni di mq e quelle dall’Italia sono calate da 4,6 a 4,4 milioni di mq. In novembre c’è stato un recupero: le importazioni totali di piastrelle sono state di oltre 16,5 milioni di mq (rispetto agli 11,3 del 2000), con oltre 5,6 milioni di mq provenienti dall’Italia (4,3 nel 2000). Il fallimento di Kmart colpisce il settore immobiliare K mart è la seconda catena di Grandi Magazzini “discount” negli Stati Uniti dopo il poderoso Wal Mart. Il 22 gennaio scorso Kmart ha chiesto la protezione dai creditori sulla base del Chapter 11 del codice dei fallimenti. A parte l’effetto nei confronti della grande distribuzione, il settore che più risentirà il colpo del fallimento è quello immobiliare. Il motivo principale del fallimento è stato il calo dei consumi, ma pare che anche il fallimento di Enron abbia avuto un effetto negativo su Kmart, perchè banche e creditori sono diventati molto più cauti. Secondo il Wall Street Journal del 24 gennaio 2002, il fallimento di Kmart “sta scuotendo tutto il segmento commerciale del settore immobiliare”. Il motivo di questo shock è che Kmart, sotto la protezione del Chapter 11, potrà chiudere fino al 25% dei suoi 2.114 punti vendita e porre termine ai contratti d’affitto. Le previsioni degli analisti indicano che la ditta ha la possibilità di riprendersi, chiudendo i negozi meno redditizi e tagliando i costi. Prevista la perdita di 1,6 milioni di posti di lavoro nel 2002 S econdo uno studio appena pubblicato dal Milken Institute, gli effetti dell’attacco dell’11 settembre si faranno sentire fino al 2004. Nel solo 2002 saranno 1,6 milioni le persone che perderanno il posto di lavoro. Tra le città più colpite New York (150.000 posti lavoro), Los Angeles (69.000) e Chicago (68.000). L’area metropolitana più danneggiata sarà quella di Las Vegas con una perdita del 5% dei posti lavoro; il settore più danneggiato è quello dei trasporti aerei, seguito da turismo e pubblicità. Nel settore finanziario si stima una perdita di 96.000 posti lavoro. L’industria delle costruzioni in Canada e U.S.A. N el mese di novembre 2001 il numero di permessi di costruzione per residenze private negli Stati Uniti è salito del 5% rispetto al mese di ottobre (1.485.000), raggiungendo il livello di 1.564.000 unità. Gli Housing Starts residenziali in Novembre sono saliti dell’8% rispetto ad ottobre, passando da 1.521.000 a 1.645.000 unità. Le case residenziali finite di costruire (Housing Completions) sono passate da 1.543.000 di ottobre a 1.518.000 di novembre, con un calo del 2% (1.548.000 unità nel novembre 2000). Secondo prime stime le vendite di abitazioni esistenti hanno raggiunto un livello record nel 2001, raggiungendo 5,25 milioni di unità con un aumento del 2,7% rispetto al 2000 (5,1 milioni). Euforico il mercato immobiliare canadese: gli Housing Starts a dicembre 2001 hanno fatto registrare il livello più alto dal febbraio 1992, aumentando del 4% (175.000 rispetto ai 168.800 del mese di novembre). Questo dato si collega all’aumento delle nuove costruzioni di condomini e palazzi per appartamenti. Dal Tile apre nuovi show-room di alta qualità D al Tile, il più grande produttore nordamericano di piastrelle di ceramica, con un fatturato di circa 1 miliardo di dollari e forte di una catena di 230 negozi al dettaglio, ha deciso di fare un “upgrading” ed aprire nuovi showrooms di 400 mq ciascuno. La prima galleria sperimentale è stata aperta a Dallas già nel 2000, la seconda ad Atlanta nel 2001. Ora la ditta ha deciso di continuare in questa direzione ed aprire altre showrooms a Salt Lake City (Utah), Anaheim (California) ed in altre città. La modella Kathy Ireland testimonial per Shaw Industries S haw Industries, il più importante produttore americano di moquette, entrato da un paio d’anni nel mercato delle piastrelle, ha lanciato una nuova linea di piastrelle che portano il nome della modella Kathy Ireland. Dopo il successo della linea di tappeti “Kathy Ireland”, la Shaw ha deciso di adottare la stessa strategia per le piastrelle. 18 CER Recensioni a cura di Manuela Corradini e Andrea Serri Ritorno alla vita. Autore: Emilio Bonicelli Casa Editrice: Jaca Book Anno di pubblicazione: 2001 Pagine: 148 C i sono due piani, distinti ma intimamente connessi, in questo ‘libro verità’ scritto da Emilio Bonicelli, responsabile della redazione di Bologna del Sole 24 Ore. Il primo è quello dell’uomo che, al culmine della propria attività professionale, scopre di essere ammalato di leucemia e descrive, passo dopo passo, quella via crucis - che raggiunge il culmine proprio nella fase di preparazione all’intervento - che lo porterà molti mesi dopo a guarire. Il racconto si snoda veloce, indugiando su aspetti topici come il rapporto con Ileana, moglie amica - confidente, l’umanità che si deve sempre sposare con la professionalità del medico, il ringraziamento al donatore per la gratuità del gesto, o l’affettuoso ricordo di Enzo, paradigma dell’amicizia come valore. Il secondo piano è quello del cristiano che, messo alla prova dalla malattia, dopo l’umanissimo “perché a me?”, si affida completamente alla Madonna. E’ una decisione forte, che porta a scelte singolari ma assolutamente coerenti come il preferire un Suo quadro, piuttosto che la televisione, come compagnia dei lunghi giorni di degenza nella camera sterile, un messaggio sulla giusta scala dei valori che il tran tran di tutti i giorni talvolta stravolge. “Ritorno alla vita”, oltre ad essere un sito web (www.ritornoallavita.it), è un libro forte, che fa bene a chi è ammalato e fa male a chi, sano, dimentica i veri valori della vita. Ma è soprattutto un libro sulla speranza che dalla malattia si può guarire grazie alla bravura dei medici, alla qualità delle strutture ospedaliere, alla generosità di un prossimo sconosciuto che, con un semplice gesto come la donazione di midollo osseo (possibile per tutte le persone con meno di 35 anni) può far rinascere la speranza: “ero ammalato e mi avete soccorso”. Presenze italiane Italian Presences A cura di: Filippo Trevisani Edizioni Il Bulino edizioni d’arte Anno di pubblicazione: 2002 Pagine: 94, illustrato Prezzo: €. 20 “O stile, meravigliosa, dura crosta di terracotta”. Così il Palazzo Ducale di Sassuolo, “magnifica delizia” dei Duchi d’Este riportata agli antichi splendori da un attento e lungo restauro, su cui sbocciano le opere di Kounellis, Lo Savio, Mochetti, Paolini, Pascali, Pistoletto e Prini, le “Presenze Italiane” oggetto della prima mostra di “Progetto Contemporaneo 2001-2003”. Il Progetto, che coinvolge Soprintendenza, Regione Emilia Romagna, Comune di Sassuolo e Accademia Militare di Modena, propone il Palazzo Ducale quale sede espositiva inusuale e d’eccezione per le opere d’arte contemporanea che, nell’ampiezza delle sale e nel vuoto degli spazi, spogli da qualsiasi arredo, si rivelano per contrasto, come cose sconosciute e non adeguate. In occasione di Arte Fiera, pres- so la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, è stato presentato il catalogo della mostra “Presenze Italiane” curato da Filippo Trevisani, Soprintendente per il patrimonio Artistico di Modena e Reggio Emilia. La prima sezio- ne del catalogo presenta la sede della mostra, il Palazzo Ducale, come topos: la grande Rocca inusata per secoli che sembra conservare il tempo in cui era unita alla cittadina sassolese, in “armoniosa separatezza”, e custodire il ricordo dei festini venatori dei duchi, delle visite principesche, dei grandi avvenimenti. Attraverso vecchie fotografie e antichi scritti, viene ricostruita da Trevisani la solidità della Rocca sassolese e insieme il suo fascino, più leggero, di “delizia” estense. Le immagini delle opere in mostra occupano la seconda sezione del catalogo. Anche in questo caso viene mantenuto il legame, e il contrasto, con la sede espositiva: Jannis Kounellis nell’Appartamento dei Giganti, Francesco Lo Savio nell’appartamento di Orlando, Maurizio Mochetti nella Camera dell’Amore e in quella delle Virtù, Giulio Paolini nella Camera dell’Aurora, Pino Pascali nella Sala Maggiore, Michelangelo Pistoletto nella Camera dei Verdi, Emilio Prini nella Camera di Francia. In italiano e inglese, in una veste grafica elegante e raffinata, il catalogo consegna ai lettori il primo grande evento di Progetto Contemporaneo. CER Valencia (Spagna) 26 febbraio - 2 marzo Taccuino di viaggio a cura di Enrico Seghedoni Italy in collaborazione con ICE, preposto alla distribuzione di materiale informativo sull’industria italiana delle piastrelle di ceramica. Il 23 aprile il fronte si sposta ancora più ad est: si apre Batimat China, salone internazionale dei materiali per edilizia e decorazioni. L’evento, che vedrà la presenza di una collettiva di aziende italiane promossa da ICE, riveste notevole importanza considerando le grandi potenzialità attualmente detenute dal mercato cinese. Viaggio a ritroso, ci spostiamo nella ex-Jugoslavia, a Belgrado, per il Building Trade, salone internazionale che si svolge dal 23 al 27 aprile. Nello stesso mese, tappa a Los Angeles per Tipo e Controtipo, mostra dedicata alla conoscenza dello stile e del design italiano oltroceano. L’evento americano, che rientra nell’ambito del progetto Italia Life in I Style, è organizzato dal Ministero delle Attività Produttive ed ICE, in collaborazione con FederlegnoArredo ed Assomarmi. CEVISAMA - Fiera della ceramica, rivestimenti per l’industria delle costruzioni, arredobagno, accessori, materie prime, fritte e smalti, macchinari per ceramica Quartiere Fieristico Valencia • Per informazioni: www.feriavalencia.com Shanghai (Cina) 23 - 26 aprile BATIMAT CHINA - Salone Internazionale dei Materiali per Edilizia e Decorazione Shangai Mart • Iniziativa ICE: partecipazione collettiva di aziende italiane • Per informazioni: www.sibex.com.sg Chicago (Illinois, USA) I prossimi appuntamenti E’ arrivato il nuovo anno, e si apre una nuova stagione fieristica internazionale. Dopo aver privilegiato, nei due mesi appena trascorsi, il mercato europeo, il prossimo bimestre sarà all’insegna del più ampio cosmopolitismo, con appuntamenti in Russia, Cina ed America. Dal 26 febbraio al 2 marzo è di scena Cevisama, appuntamento che si tiene all’interno del quartiere fieristico di Valencia, attualmente oggetto di lavori di ristrutturazione ed ampliamento. La tappa seguente è a Chicago, Illinois. Si svolge infatti dal 5 al 7 aprile K/BIS – Kitchen & Bath Industry Show, a cui sarà presente una collettiva ICE di aziende italiane. Due giorni dopo, il 9 aprile a Mosca, apre i battenti Batimat Mosbuild, il salone russo dell’edilizia che si svolge nell’ambito della manifestazione Russia Building Week. Parteciperanno all’evento circa venti aziende italiane, che saranno affiancate da uno stand informativo Ceramic Tiles of multimediali). • Per informazioni: www.buildingshows.com 5 - 7 aprile K/BIS - Kitchen & Bath Industry Show McCormick Place Exposition Center • Iniziativa ICE: partecipazione collettiva di aziende italiane • Per informazioni: www.kbis.com Mosca (Russia) 9 - 12 aprile Belgrado (Serbia) 23 - 27 aprile BUILDING TRADE - Salone Internazionale dei Materiali per l’Edilizia Belgrade Fair • Iniziativa ICE: partecipazione collettiva di aziende italiane • Per informazioni: www.sajam.co.yu Los Angeles BATIMAT MOSBUILD - Fiera Internazionale dell’Edilizia e delle Costruzioni Kresnaya Presnya Expo Center • Stand informativo ICE/Ceramic Tiles of Italy al servizio di visitatori ed espositori: documentazione tecnicodivulgativa sull’industria italiana delle piastrelle di ceramica (pubblicazioni e strumenti (California, USA) aprile (data da definire) TIPO E CONTROTIPO Mostra sul Design Italiano, organizzata in collaborazione con Federlegno-Arredo e Assomarmi nell’ambito del progetto Italia Life in I Style Centro Commerciale Barneys • Per informazioni: www.italtrade.com Mosca Chicago Valencia Belgrado Los Angeles Shanghai 25 26 CER italiatiles.com a cura di Enrico Seghedoni CTI Design Competition 2002: il mondo dell’architettura incontra l’industria delle piastrelle di ceramica su www.italiatiles.com Il portale promozionale dell’industria delle piastrelle di ceramica, frutto della collaborazione tra Assopiastrelle, IBM ed il Ministero delle Attività Produttive, prosegue il suo aggiornamento mensile, confermandosi strumento informativo snello e dinamico come il settore cui è dedicato. Nei mesi di febbraio e marzo le novità si concentreranno sull’utilizzo delle piastrelle di ceramica italiane in architettura, con interviste a celebri architetti e servizi sui concorsi internazionali a loro dedicati. CTI Design Competition 2002 Campeggia in home page il logo di CTI Design Competition, premio promosso da Assopiastrelle in collaborazione con ICE di New York, che verrà assegnato a Coverings (Orlando, FL - 6/9 maggio 2002) nel corso della tradizionale Conferenza Stampa Internazionale. Nato nel 1994 come riconoscimento di quei progetti realizzati con piastrelle di ceramica italiane da architetti ed interior designer americani, CTI Design Competition, suddiviso nelle due categorie edilizia residenziale e commerciale, ha sempre visto affrontarsi i migliori studi di architettura statunitensi, come confermato dal ricco palmares che annovera tra i vincitori nomi del calibro del Michael P. Johnson Design Studio, Mojo Stumer Associates o Hirsch Bedner & Associates. Mark D. Stumer Dopo Alessandro Mendini, Michael P. Johnson ed Alberto Alessi, l’intervista in home page spetta a Mark D. Stumer. Il fondatore della agenzia newyorkese Mojo-Stumer Associates, vincitore dell’edizione 2001 del CTI Design Competition per la categoria “edilizia commerciale” con il progetto per l’Equinox Health Club di New York, illustra in un video filmato la sua particolare interpretazione dell’architettura. Questa viene intesa come un processo di progettazione in divenire che non si esaurisce con la realizzazione dell’edificio, ma che prevede anche la cura e l’estrema attenzione dedicata alla funzione e all’estetica degli interni. In quest’ottica Stumer esalta il materiale ceramico poiché, oltre alle sue caratteristiche tecniche di resistenza e durabilità, “l’estetica delle piastrelle può dare vita a stati d’animo e atmosfere molto diverse tra loro grazie all’ampia gamma di colori ed alla notevole quantità di tipologie”. L’analisi congiunturale di Donato Grosser Nella home page si trova anche una intervista a Donato Grosser, fondatore dello studio di consulenza Grosser and Associates di New York. Nel filmato, Grosser illustra la situazione del mercato statunistense dopo i tragici avvenimenti dell’11 settembre, sottolineando il rinvigorirsi dei consumi a lungo termine rispetto ai cosiddetti beni di lusso, come dimostrato dalla buona salute goduta attualmente dal mercato delle costruzioni americano. Il Design italiano a Mosca Nell’area “Dove e quando nel mondo” è presente la cronaca della conferenza stampa di presentazione del polo fieristico bolognese tenutasi in Russia il 4 dicembre 2001, intitolata “Cut the time from construction technology and design”. Organizzata nell’ambito della convenzione Regione Emilia Romagna/ICE, la conferenza ha visto il coinvolgimento di Federlegno-Arredo, Assopiastrelle e Fairsystem, organizzatori e promotori delle manifestazioni Saiedue, Europolis, Cersaie e Saie. All’evento ha partecipato, tra gli altri, l’architetto Denis Santachiara, il quale ha illustrato, attraverso un excursus dagli anni ‘50 ad oggi, come lo stile italiano si esprima da sempre con successo in architettura e nel design, grazie alla particolare alchimia che combina la tradizione estetica del nostro Paese con la rinnovata attenzione all’innovazione tecnologica di prodotto e di processo. Nella stessa area del Portale compare anche un resoconto, come sequenza di immagini, dell’ultima edizione di Europolis, esposizione biennale dedicata alla vivibilità delle città ed alla tutela dell’ambiente che si è tenuta a Bologna dal 7 al 10 febbraio, ed a cui Assopiastrelle ha partecipato tramite uno stand informativo. CER 31 Focus Mercati Opportunità e difficoltà di un 2002 travagliato a cura di Andrea Serri Dalle evidenze dell’Osservatorio Assopiastrelle-Prometeia sulle prospettive economiche, emerge come anche durante la prima parte di quest’anno proseguirà la situazione di bassa congiuntura che poi lascerà spazio, nella seconda metà del 2002 ed in modo ancor più marcato nel 2003, ad una ripresa economica che si farà sempre più forte a livello mondiale. La situazione, analizzata per macroaree, si presenta particolarmente articolata. In Europa, il Europa, a piccoli passi verso la ripresa p. 32 Brillano le stelle dell’Europa Orientale p. 35 continente che consuma oltre un miliardo di metri quadrati di piastrelle di ceramica ogni anno, il suo Paese più importante - la Germania - registra il protrarsi di elementi di difficoltà, mentre in alcuni altri Paesi la situazione si presenta discreta. Particolarmente brillante è invece il livello dell’attività economica nell’Europa centro-orientale dove si registrano in molte nazioni incrementi nel consumo di piastrelle anche a due cifre. In America Latina permangono elementi di incertezza, soprattutto a causa dell’Argentina, mentre gli Stati Uniti stanno uscendo dalle secche della crisi e l’Asia sta vivendo una nuova “primavera cinese”. Lasciarsi alle spalle ‘Ground Zero’ p. 36 Il triste tango dell’Argentina p. 37 Cina, rischi ed opportunità della globalizzazione p. 39 32 CER Focus Europa Occidentale Europa, a piccoli passi verso la ripresa Dopo aver toccato nel 2001 il punto di minimo, l’industria delle costruzioni è attesa crescere dell’1% quest’anno e dell’1,8% il prossimo. Bene le ristrutturazioni e l’edilizia non residenziale Europa Occidentale: quadro interno (var. %) 1999 2000 Totale costruzioni 3,1 2,5 - Edilizia residenziale nuova 2,1 1,6 - Manutenzione e rinnovo residenziale 2,2 2,3 - Edilizia non residenziale 3,6 3,1 - Opere pubbliche 4,6 2,6 2001 2002 2003 0,5 1,0 1,8 -2,4 -1,3 0,2 1,4 1,5 2,2 2,0 1,6 2,4 2,5 2,1 2,2 Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001 >> Dopo gli attentati dell’11 settembre e gli eventi bellici che ne sono seguiti, le attese di sviluppo sono peggiorate anche all’interno dell’ UEM. Il peggioramento si rileva sia nel clima di fiducia delle famiglie, che da aprile del 2001 si presenta in diminuzione, sia in quello delle imprese, in calo da marzo, mentre il tasso di disoccupazione nell’UEM è rimasto stabile all’8.3% in settembre. La situazione congiunturale dei diversi Paesi all’interno del Continente si presenta particolarmente variegata, con situazioni che oscillano dalle forti difficoltà a quelle in cui l’attività nel campo delle costruzioni è invece in pieno sviluppo. All’interno dell’area UEM è la Germania il Paese che maggiormente evidenzia elementi di difficoltà, che si concentrano in modo particolare nella spesa per investimenti. La Germania prosegue il periodo di recessione, dovuto all’azione combinata di basso sviluppo dei Länder orientali, scarsa attrattiva per gli immobili come beni di investimento, non decollo dell’edilizia residenziale di pregio. Una situazione per certi versi simile è quella che si riscontra in Austria, dove dopo il boom della prima metà degli anni ’90 – spinta dalle agevolazioni – dal 1998 si registra una situazione di calma piatta, e nel Belgio dove, sebbene l’attività di ristrutturazione presenti positive dinamiche, non è in grado sviluppare adeguatamente il consumo di ceramica a causa delle difficoltà del residenziale. Su tutt’altro fronte si presentano i mercati di Francia e Olanda. Il Paese transalpino, che in questi mesi ha rappresentato quello con i più marcati segni ‘+’ nelle importazioni di piastrelle dall’Italia, prosegue in questa direzione anche se con meno vigore rispetto al passato; in Olanda, il progressivo passaggio verso la proprietà degli immobili spinge in alto tutti i comparti dell’industria delle costruzioni. Passando ai Paesi esterni all’area UEM, nel Regno Unito la crescita del Pil nel terzo trimestre è stata dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e quindi non vi sono stati segni di un netto rallentamento. CER La crescita della domanda interna ed in modo particolare dei consumi ha permesso di compensare parzialmente la debolezza della domanda estera. Le informazioni congiunturali evidenziano la prosecuzione della fase di indebolimento della produzione industriale, che conferma anche l’indebolimento dell’attività nel settore dei servizi. Le prospettive macroeconomiche. Nell’area UEM l’atteggiamento delle autorità monetarie è rimasto più prudente di quello adottato dalla Fed. In Eurolandia la fase espansiva di politica monetaria dovrebbe intensificarsi nei prossimi mesi. I riflessi negativi sulla crescita indotti dal rallentamento economico americano e la possibile riduzione dell’inflazione generata dal rallentamento dei prezzi delle materie prime dovrebbero consentire alla Banca Centrale Europea un maggiore dinamismo nel ridurre i tassi nei prossimi mesi, anche se appare plausibile che i tassi a breve europei possano mantenersi superiori a quelli statunitensi per tutto quest’anno. La successiva fase di ripresa economica che caratterizzerà i mesi finali della previsione dovrebbe richiedere tassi a breve più elevati anche in Europa. Quanto alle assunzioni circa la conduzione delle politiche di bilancio in Europa, è ragionevole supporre che verranno ammesse deviazioni dal Programma di Stabilità corrispondenti al manifestarsi degli effetti degli stabilizzatori automatici della domanda interna, quando la sua crescita si riduce. Anche per l’Europa il maggior rallentamento dell’attività economica si è concentrato nella parte finale del 2001 e nei primi mesi di quest’anno. Il Pil è previsto crescere dell’1,4% nel 2001 e dell’1,2% nel 2002. La domanda interna non sarà in grado di sostituirsi a quella estera non solo per la debolezza degli investimenti, ma anche per una minore crescita dei consumi privati, come il peggioramento del clima di fiducia delle famiglie e la riduzione del ritmo di crescita del numero di nuovi occupati fanno presagire. Rimangono invece invariate ed ottimiste le prospettive di ripresa di più lungo termine. Nel biennio 2003-2004 anche l’Europa potrà beneficiare dell’impulso della politica monetaria con una crescita simile se non superiore a quella di lungo periodo. Potranno nuovamente emergere tensioni inflazionistiche che la Banca Centrale manterrà comunque sotto controllo. Gli investimenti in costruzioni e i consumi di piastrelle nei mercati contendibili. L’evoluzione dei consumi di piastrelle in ceramica nel mercati contendibili dell’Europa occidentale sta attraversando una fase critica. Tale indicazione sintetizza andamenti comunque difformi tra i vari paesi che la compongono. In termini generali tuttavia il peggioramento della situazione nel 2000 deriva dall’acuirsi della recessione in Germania e dal peggioramento dei mercati che nell’ultima parte degli anni ‘90 avevano mostrato le performance più brillanti. L’evoluzione complessiva in quest’area è attesa rimanere decisamente poco favorevole anche nel corso del 2002, per poi riprendere l’anno successivo grazie soprattutto all’emergere dei primi timidi segnali positivi sul mercato tedesco. Europa Occidentale: i consumi di piastrelle di ceramica nel 2000 (milioni di mq.) Svezia 9 Svizzera 14 Austria 18 Belgio e Lussemburgo 28 Danimarca 4 Finlandia 7 Spagna 292 Francia 119 Germania 184 Portogallo 68 Gran Bretagna 49 Olanda 26 Grecia 37 Norvegia 6 Irlanda 8 Italia 199 TOTALE 1067 milioni di mq. Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001 33 CER Focus Europa Orientale Brillano le stelle dell’Europa Orientale >> L’Europa Centro-Orientale rappresenta un’area caratterizzata da uno sviluppo ancora relativamente favorevole. Il ridotto grado di integrazione con l’economia americana, che è l’epicentro del deterioramento della congiuntura mondiale del 2001, rappresenta un’efficace salvaguardia per la crescita economica di questi Paesi che sono attesi mantenere tassi di sviluppo spesso superiori al 3% anche nel “critico” biennio 2001-2002. Il rallentamento dell’economia mondiale sta inoltre agevolando queste economie nelle loro politiche di contenimento della dinamica inflazionistica consentendo loro maggiori gradi di libertà nella politica economica. Quest’ultima considerazione nel caso della Russia deve essere necessariamente integrata con altre osservazioni. Il forte aumento dei proventi derivanti dalle esportazioni di petrolio e gas naturale, che hanno riportato in fortissimo attivo la bilancia commerciale ed aumentato notevolmente il gettito fiscale, ha rappresentato l’ombrello protettivo al di sotto del quale ha avuto luogo il boom economico russo, trainato dallo sviluppo della domanda interna. Favorevoli sono anche le prospettive per tutti gli altri paesi dell’area, che pur negativamente influenzati del rallentamento della UE, mantengono favorevoli prospettive di crescita. Fa eccezione la Polonia, Paese dove nel corso del 2001 vi è stata una significativa frenata della crescita economica, accompagnata però da un raffreddamento dell’inflazione, politica indotta dalla necessità di ridurre il disavanzo della bilancia dei pagamenti. Diversa la situazione in tutti gli altri Paesi dove l’andamento dell’attività economica, pur con qualche rallentamento dovuto al peggioramento della congiuntura internazionale, si mantiene favorevole. Continueranno ad essere importanti per questi Paesi gli investimenti esteri, a loro volta fortemente influenzati dai progressi che registreranno le riforme strutturali che possono aprire la strada per l’ingresso nella UE, indicato nell’anno 2004 almeno per le economie più avanzate. Nel loro insieme i Paesi dell’Europa Centro Orientale hanno consumato oltre 320 milioni di metri quadri di piastrelle nel 2000, con una evoluzione nel corso degli anni ‘90 caratterizzata da una crescita intensa, con prospettive che, pur scontando un 2002 di bassa dinamica, dovrebbe portare i consumi dell’area vicino ai 430 milioni di metri quadrati nel 2003. Al riparo dagli effetti di “ground zero”, tutte le nazioni prevedono una crescita del consumo di ceramica di almeno il 3%, con punte fino al 13% della Russia Europa Centro Orientale: i consumi di piastrelle di ceramica nel 2001 e le prospettive nel 2002 (milioni di mq. - variazioni percentuali) Polonia 71 +3,3% Ungheria 16 +7,4% Repubblica Ceca 27 +5,9% Altri 176 +7,8% Russia 52 +13,5% Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001 35 36 CER Focus Nord America Lasciarsi alle spalle ‘Ground Zero’ Il rallentamento, iniziato a primavera 2001 e reso più marcato dai fatti di settembre, sta cedendo il passo ad una ripresa di fiducia dei consumatori, vero carburante dello sviluppo americano >> I consumi di piastrelle in Nord America hanno superato i 240 milioni di metri quadri nel 2000 (erano circa 100 milioni nel 1990), una corsa che nel biennio 2001-2002 subirà una battuta d’arresto, recuperata però nel 2003, anno nel quale i consumi di piastrelle sfioreranno i 260 milioni di metri quadri. Sarà questo l’effetto ‘ground zero’ per l’industria italiana delle piastrelle. Gli eventi dell’11 settembre si sono inseriti in un contesto economico di rallentamento della congiuntura iniziato tra le fine del 2000 e l’inizio dello scorso anno e che proprio negli eventi dell’11 settembre ha registrato un peggioramento, influenzato anche da un tasso di disoccupazione salito ad ottobre al 5,4%, valore non più toccato negli ultimi cinque anni. Il sostegno della politica economica all’attività è stato ampio e tempestivo. Il tasso sui Federal Funds è sceso in novembre al 2,0%, diventando in termini reali negativo, condizione simile a quanto sperimentato nel 1992-1993, la precedente fase recessiva. Con queste premesse e nell’ipotesi che la crisi internazionale non degeneri, il punto di minimo nella congiuntura si dovrebbe essere manifestato tra la fine del 2001 ed i primi mesi del 2002, situazione che porterà il Pil 2002 a sfiorare il +1% per poi crescere fino al +3% atteso per l’anno 2003. L’edilizia residenziale negli Stati Uniti ha mostrato una fase di flessione nell’ultima parte del 2000, anche se già nei primi mesi del 2001 stavano emergendo chiari segnali di recupero rafforzatisi nel corso di tutto lo scorso Stati Uniti: investimenti in costruzioni e consumi di piastrelle 250 250 INVESTIMENTI (1990=100) CONSUMI (milioni di mq) 200 200 150 150 100 100 50 50 1990 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 2003 Totate Residenziale Consumi Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle di ceramica” Dicembre 2001 anno fino agli attentati di New York e Washington. E’ evidente che il peggioramento del clima di fiducia che ha fatto seguito agli attentati impatterà negativamente anche sull’edilizia residenziale, sebbene sia importante comprendere che lo shock di fine estate va ad interrompere una fase di ripresa e non ad accentuare una dinamica già in deterioramento come per altre branche dell’economia statunitense: in altri termini, senza gli attentati dell’11 settembre, le prospettive per l’edilizia residenziale sarebbero state di un immediato recupero. I forti tagli nei tassi di interesse, insieme all’inerzia derivante dalla crescita della prima parte del 2001 dovrebbero rappresentare un elemento di sostegno per l’edilizia residenziale americana nei prossimi mesi, prima che il miglioramento della situazione economica generale crei le basi per una ripresa nel 2003. Tra i fattori che hanno concorso ad interrompere la corsa dei consumi di piastrelle vi sono, al di là delle difficoltà del settore edilizio, il peggioramento della congiuntura economica generale, le flessioni della Borsa e gli attentati. Le previsioni indicano dunque un calo del mercato statunitense sia per il 2001 che per il 2002, con un forte recupero nel 2003. Previsioni queste strettamente legate all’evoluzione dello scenario economico - politico congiunturale ed ai suoi diretti effetti in capo al clima di fiducia dei consumatori americani. Focus America Latina CER Il triste tango dell’Argentina L’aver nominato cinque Presidenti in poche settimane e svalutato il cambio dollaro-pesos sono due dei fatti più gravi che hanno sconvolto il grande Paese latino-americano. Difficoltà che, seppur con minore intensità, sono registrabili anche in altre nazioni del continente >> Si chiama Argentina l’incognita, ma anche la speranza, dell’intera America Latina, il grande continente che a cadenza triennale registra pesanti crisi economico - sociali in grado di sconvolgere interi Paesi e gracili previsioni. La drammatica crisi di dicembre, con i cinque presidenti che si sono succeduti nel corso di poche settimane, e la fine della parità dollaro pesos - che ha portato l’Amministrazione della Casa Rosada al difficile dilemma tra la salvaguardia degli investimenti esteri e quella della capacità di acquisto per i cittadini consente di azzardare ben poche previsioni non solo per il Paese ma per l’intero continente. L’aver fissato il cambio ad 1,40 sul dollaro consente all’Argentina di porre una prima pietra alla ricostruzione di un Paese che, pur con immense ricchezze naturali, avrà bisogno di un profondo ripensamento sulle proprie modalità di sviluppo. La crisi argentina inserisce uno stop ad un periodo, l’anno 2000, condizionato favorevolmente dall’elevato profilo assunto dalla crescita economica mondiale. La persistenza della crisi argentina ed il rallentamento degli Stati Uniti rappresentano i due principali fattori che stanno alla base del peggioramento congiunturale. Il secondo fattore appare particolarmente rilevante per Paesi quali il Messico ed il Cile che con gli Stati Uniti d’America hanno i più stretti legami commerciali dell’area. A ciò si aggiungono altri fattori negativi di natura locale come la crisi energetica in Brasile (che ha portato al razionamento dell’elettricità con i conseguenti, pesanti effetti sul livello di attività economica), le incertezze di natura politica da sempre ‘di famiglia’ in molti dei Paesi del continente e la riduzione del prezzo di alcune materie prime come il petrolio - importante per Venezuela e Messico - o il caffè. Lo shock provocato dagli attentati dell’11 settembre ha accentuato la percezione di fragilità finanziaria di queste economie, frenando l’afflusso di capitali, America Latina: i consumi di piastrelle di ceramica Milioni di mq. nel 2000 1999 2000 2001 2002 var. % 2003 Consumi di piastrelle 677 3,5 5,2 1,4 2,0 6,8 - Mercati non contendibili 407 5,0 5,1 0,9 1,0 6,2 - Mercati contendibili Argentina Cile Colombia Messico Venezuela 270 31 13 23 115 25 1,3 -12,4 -8,5 -16,2 14,5 -15,5 5,4 -7,2 11,1 1,0 9,0 2,3 2,1 -5,3 3,5 4,0 2,1 4,6 3,4 -2,6 6,2 4,5 4,6 2,9 7,7 4,1 7,9 7,3 9,0 4,2 Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001 creando problemi nel finanziamento dei disavanzi delle bilance commerciali e del debito estero ed indebolendo le monete. Inoltre, l’esigenza di mantenere un livello di credibilità sufficiente per evitare crisi valutarie gravi limita fortemente la possibilità di attuare politiche di rilancio dell’economia che in molti casi, per evitare un’eccessiva crescita dell’indebitamento statale, vede un inasprimento delle politiche fiscali. Anche la politica monetaria è seriamente vincolata alle esigenze di evitare un eccessivo indebolimento delle monete, pur beneficiando della forte riduzione dei tassi statunitensi. La stasi economica è attesa prolungarsi fino alla metà del 2002, quando la ripresa economica mondiale inizierà a produrre effetti positivi su queste economie. Nel biennio 2001-2002, il netto peggioramento della situazione economica dovrebbe indebolire in modo evidente lo sviluppo dei consumi di piastrelle in ceramica nei mercati contendibili dell’America Latina, che nel 2000 avevano raggiunto il livello di 270 milioni di metri quadri. Un netto miglioramento è atteso nel 2003 quando la domanda raggiungerà i 311 milioni. 37 CER Focus Australia, Asia, Africa Cina, rischi ed opportunità della globalizzazione >> C’è un dato strategico che, per portata e prospettive, influenza il quadro di riferimento per l’intero continente asiatico: l’ingresso della Cina nel WTO ed il suo elevato tasso di sviluppo economico. Il miliardo di metri quadrati di piastrelle di ceramica prodotto nel Celeste Impero oggi è, nello stesso momento, più vulnerabile alle importazioni di fascia alta ma anche più facilitato nel prendere la via dell’estero. Starà in questo scontro una delle chiavi di lettura dell’industria ceramica del XXI secolo in un continente centrale nello scacchiere ceramico mondiale. Due sono le situazioni congiunturali che si confrontano in Asia, Medio Oriente e Africa Sub-Sahariana, riconducibile a Paesi fortemente dipendenti o meno al commercio internazionale. Nel primo caso, il peggioramento del commercio internazionale e dell’acquirente di ultima istanza, gli Stati Uniti, hanno indebolito pesantemente queste economie; nel caso di mercati più autoctoni, invece, il tasso di sviluppo rimane più elevato. Infatti, Cina (a parte Hong Kong) e India, dato il loro minor grado di dipendenza dalle esportazioni, confermano anche in questi mesi di generale rallentamento buoni livelli di performance che, se da un Australia, Asia e Africa: consumi di piastrelle di ceramica nel 2001 e prospettive nel 2002 (milioni di mq. - variazioni percentuali) Mercati non contendibili 1552 +7,8% Hong Kong 14,5 +3,3% Singapore 15,3 +0,1% Mercati contendibili 69 +2,5% Sud Africa 19,5 +4,0% Australia 19,7 +7,5% Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001 L’entrata nel WTO porterà ad una maggior apertura del gigante asiatico, un mercato che conta già oggi una fascia di potenziali acquirenti di ceramica italiana lato consentono di proseguire sul cammino dello sviluppo, dall’altro fanno naturalmente crescere il mercato della domanda privata, target essenziale per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica. Questa positiva situazione non appare riscontrabile in nessun altro Paese del Far East. Non in Giappone, che deve fare i conti con un crollo degli investimenti in costruzioni e con un clima di fiducia generale che, nonostante il nuovo premier e le più annunciate svolte, non accenna all’uscita dall’ormai decennale crisi; non Taiwan e la Corea, la cui economia si caratterizza per la fortissima dipendenza delle esportazioni high tech verso gli Stati Uniti; non l’Australia che, passata l’euforia immobiliare connessa alle Olimpiadi e scontata sull’edilizia residenziale l’introduzione della Goods and Service Tax (un omologo della nostra Iva), solo ora inizia a ridare segnali di ripresa, agevolato in questo dalla riduzione dei tassi di interesse. Nel caso dei Paesi produttori di petrolio, principalmente localizzati in medio Oriente e Nord Africa, è il prezzo del petrolio a determinare il livello di attività economica e la congiuntura economica. Se l’anno 2000 ha particolarmente brillato, già dal 2001 si sono notati importanti segnali di rallentamento, a cui si è associata la pesantissima crisi turca che ha fatto registrare un crollo del Pil stimabile in almeno 6 punti percentuali. Anche Israele e Libano stanno rallentando la loro crescita economica rispetto agli elevati tassi di sviluppo che hanno caratterizzato il 2000, il primo a causa della congiuntura economica mondiale e della guerra civile interna, il secondo invece per problemi di finanza pubblica. 39 La mobilità immobile Inchiesta Sono passati tre anni e mezzo dagli accordi sull’Alta Velocità e l’unico pezzo di strada completato, ma nemmeno aperto, è la variante di Salvaterra. L’intera programmazione delle infrastrutture viarie e ferroviarie al servizio del distretto della ceramica segna il passo: il ministro Pietro Lunardi, nonostante le promesse dello scorso ottobre, non ha ancora firmato il rinnovo della concessione all’Autobrennero, atto essenziale per la bretella Campogalliano-Sassuolo. Tutto questo mentre la Modena-Sassuolo urbana è ferma da molti mesi, a causa di pochi metri di condotta che Snam e Meta devono spostare. L’incredibile saga dei ritardi p.44 Sassi: “Le scadenze si sono allungate, i progetti sono rimasti sulla carta” p.45 La mappa dei ritardi p.46 Lunardi promette, ma non ha ancora firmato p.49 Legge Obiettivo, strumento al servizio delle grandi infrastrutture p.50 Tutto fermo per due tubi p.51 Infrastrutture, tutte le tappe per il traguardo p.51 L’alternativa su rotaia p.53 Lombardia a confronto p.55 CER Sassi: “Le scadenze si sono allungate, i progetti sono rimasti sulla carta” di Andrea Serri >> Sergio Sassi, Presidente di Assopiastrelle, non ci sta. “Sono passati tre anni e mezzo dagli accordi del luglio 1997 che disegnavano il quadro delle infrastrutture stradali e ferroviarie al servizio del distretto della ceramica e l’unica opera conclusa, udite udite, è la variante di Salvaterra, 5 chilometri. Finita da mesi, ma - oltre il danno, la beffa - mai aperta al traffico. In compenso opere che dovevano essere pronte per la fine del 2001 slittano in avanti di uno, forse due anni; rinnovi di concessioni autostradali ieri annunciati e, ad oggi, non ancora firmati. Siamo alla paralisi più completa”. Presidente Sassi, proviamo a fare il punto della situazione. “Nel luglio del 1997 l’allora Ministro dei Trasporti Burlando, di concerto con le Amministrazioni Locali, firmò l’Accordo Quadro sugli interventi ferroviari e viari a favore del distretto. Si prevedevano, in sintesi, la realizzazione della Modena Sassuolo urbana per stralci, il raddoppio della Pedemontana nel versante modenese e la realizzazione del tratto Scandiano - Dinazzano ad una corsia per ogni senso di marcia, il potenziamento dello scalo di Dinazzano e la creazione di quello di Cittanova collegati con un binario, la presenza del raccordo autostradale Campogalliano - Sassuolo. A distanza di tre anni e mezzo nessun asse è stato completato, per altri non esistono nemmeno i progetti esecutivi, con alcune situazioni che sono a metà strada tra il grottesco ed il ridicolo”. Iniziamo dal grottesco. “Il terzo stralcio della Modena Sassuolo urbana, che doveva essere consegnato a novembre 2001, ritarderà di almeno un anno perchè lungo il tracciato ci si è imbattuti in una condotta ad usi plurimi ed in un tubo del metano. Dopo aver tributato un pubblico elogio alle capacità progettuali dei professionisti che fecero i progetti Siamo in una situazione tra il ridicolo ed il grottesco. Un esempio: usare lo scalo ferroviario di Dinazzano, che ha solo locomotori a gasolio, non mi sembra un gran servizio all’ambiente Sergio Sassi esecutivi, mi chiedo: ma per spostare pochi metri di tubo servono a Meta sei mesi e a Snam la bellezza di un intero anno? Portano forse le nuove tubazioni a dorso d’asino?” Passiamo al ridicolo. “E’ ormai acquisito che per ridurre l’inquinamento veicolare, occorre traslare le merci dal camion alla ferrovia, cosa che l’Accordo prevede venga realizzato, nel 2005, per il 50% di tutte le ‘merci ceramiche’ avendo lo scalo ferroviario di Dinazzano come fulcro. Bene, dal 1985, da 17 anni a questa parte, i locomotori sulla tratta Reggio - Dinazzano vanno a ... gasolio, stesso carburante, correggetemi se sbaglio, che utilizzano i camion che girano per strada. Come dire, siamo partecipi di uno sforzo verso lo sviluppo sostenibile e poi utilizziamo una tecnologia, la locomotiva a gasolio appunto, che è scomparsa in tutti i Paesi sviluppati proprio perchè tra le più inquinanti: sembra una barzelletta, ma è la tragica realtà dei fatti”. Siamo arrivati, come agenda, alla bretella autostradale. “Dopo trent’anni di inutili richieste osteggiate dal Pci - Pds, nell’ottobre 2001 il Ministro per le Infrastrutture Lunardi afferma, sia negli incontri riservati che davanti alla stampa, che non avrebbe atteso il nullaosta dall’Unione Europea per il rinnovo della concessio- ne Autobrennero ma, rischiando anche l’infrazione comunitaria, avrebbe firmato il decreto dando l’avvio ai lavori. Un gesto di grande chiarezza, che apprezzammo anche pubblicamente. Ho scritto una lettera al Ministro Lunardi chiedendogli di onorare gli impegni assunti: l’unica cosa che sappiamo, appresa dai giornali e da una intervista a Cer, è che il Ministro non ha ancora firmato questo indispensabile atto amministrativo”. Presidente Sassi, a questo punto cosa si può fare? “Tre cose. Incalzare chi ha il dovere di decidere e di fare, siano questi politici o tecnici, denunciando ogni ritardo perchè il distretto ceramico, anche in futuro, sarà parte integrante della nostra capacità di competere; chiedere una semplificazione legislativa degli iter che consenta, da un lato, di individuare con chiarezza responsabilità e meriti e, dall’altra, di arrivare a tempi certi nelle realizzazione dei lavori, con sistemi di ‘premio - punizione’ per le imprese operanti. Infine, iniziare a riflettere con maggior attenzione sull’internazionalizzazione, anche produttiva, in quei Paesi dove prima di iniziare lo scavo per lo stabilimento si hanno a disposizione strade e ferrovie. E parlo non solo di paesi lontani, ma anche di nazioni dell’Europa”. A NDREA S ERRI 45 CER Inchiesta: la mobilità immobile Au to st ra da REGGIO E. S. S. n de lS ol e .9 Via CAM Em ilia 4 S.S. n. candiano 67 di S RUB SCA NDIA POG ALL IANO IERA NO Salvaterra ALG RAN DE n. 15 7 di M 46 ag CAS ret a 486 S.P . 46 6 48 FOR Vegg i a 16 SP SP3 CAS TELL ARA NO SAS SUO FIOR MOD LO ANO ENE SE Spe zzan o MAR ANE LLO MIG INE CER La mappa dei ritardi Bretella Campogalliano-Sassuolo La Società Autobrennero, titolare di una concessione scadente nel 2005, ha vincolato la realizzazione del collegamento al rinnovo della concessione. La deroga alla gara europea non è stata firmata dal Ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi. Modena-Sassuolo urbana Tratto Casinalbo-Fiorano I lavori sono stati affidati nell’aprile ‘99 e l’ultimazione contrattuale era fissata a novembre 2001. L’opera è stata ostacolata dalla presenza di una condotta Snam e di una di Meta ad usi plurimi, per la cui sistemazione il termine slitterà ad ottobre 2003. CAMPOGALLIANO S.P .n .1 3 di lli ga po m Ca an Modena-Sassuolo urbana SS 467 fra Fiorano e SP 15 o La ditta ATI di Verona ha ottenuto l’aggiudicazione per il raddoppio della Pedemontana nel tratto Fiorano-Sassuolo (incrocio SP 15 di Magreta) in seguito ad una gara del gennaio 2001. All’aggiudicazione provvisoria in settembre non è seguita la firma del contratto entro dicembre 2001, fatto che porterà un aggravio nei costi. L’ultimazione è prevista per la fine del 2004. MODENA NORD Collegamento Tangenziale di Modena e Cittanova MODENA Collegato alla realizzazione della quarta corsia dell’A1 fra Modena e Bologna, l’assenza del nuovo casello di Modena e del raccordo tra bretella autostradale e tangenziale toglie un presupposto fondamentale al nodo di Cittanova. AŁ N G LO BO SS 467 Pedemontana Tratto fra Dinazzano e Scandiano Pubblicato il bando in data dicembre 2000 ed indetta la gara il 7 febbraio 2001, è prevista la consegna dei lavori nella primavera 2002 e, avendo l’opera un tempo contrattuale di 700 giorni, l’ultimazione è prevista per l’inizio del 2004. Varianti di Rubiera e Salvaterra CAS TELN RAN UOV E O AŁ N G LO BO GON Completata ma non aperta (Salvaterra), per Rubiera la gara è stata espletata nel giugno 2001 e la consegna dei lavori è prevista per l’inizio del 2002. Con un tempo contrattuale di 365 giorni, l’ultimazione dei lavori è prevista per la fine di quest’anno. Scalo merci Dinazzano e Cittanova Tutta l’attività è regolata da accordi in attuazione del programma Alta Velocità. Poichè la tempistica di tutte le opere e gli impegni sono saltati, è in corso di predisposizione da parte del Comune di Modena un accordo di programma integrativo di quello del 31 luglio 1998 che adegui le tempistiche previste. 47 Inchiesta: la mobilità immobile 48 CER CER Lunardi promette, ma non ha ancora firmato di Daniela Poli >>Torna in alto mare l’avvio dei lavori per la Campogalliano - Sassuolo. L’importante infrastruttura, attesa da quasi 30 anni e necessaria per collegare il distretto delle ceramiche al sistema autostradale, sembra infatti avere incontrato un nuovo ostacolo: il “semaforo rosso” da Bruxelles alla proroga della concessione di Autobrennero senza una gara europea. La Società, pronta da tempo a finanziare interamente la realizzazione dell’opera, aveva subordinato - come prevede la legge - l’investimento (circa 175 milioni di €) proprio alla proroga della concessione che scade nel 2005. La speranza di una soluzione positiva, recentemente riaccesa dal ministro alle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi, è però venuta meno. Bruxelles ha chiesto che la nuova concessione sia subordinata a una gara europea, negando la procedura con affidamento diretto. A confermarlo è lo stesso Ministro Lunardi, in risposta alle domande formulate da Cer. Perché manca il decreto ministeriale per la proroga della concessione ad Autobrennero? “Perché abbiamo atteso le decisioni di Bruxelles circa la possibilità di conferire una proroga alla Società Autostrade del Brennero” Che risposta è venuta da Bruxelles e quali effetti ha prodotto? “Poiché Bruxelles non ha accettato l’ipotesi di proroga, il piano finanziario della società concessionaria dovrà essere inserito in un atto aggiuntivo alla Convenzione vigente, che preveda ugualmente la costruzione della bretella Campogalliano-Sassuolo, ma con concessione da mettere in gara allo scadere del termine attualmente vigente”. Nell’ottobre scorso il Ministro dichiarò ufficialmente che avrebbe firmato il rinnovo della concessione all’Autobrennero indipendentemente dalle decisioni UE A questo punto, che cosa si potrebbe fare per accelerare i tempi in vista della realizzazione dell’opera? “Con le tempistiche previste dalla Legge Obiettivo, il processo autorizzativo potrebbe essere completato entro l’anno in corso. Il programma, relativo alle opere strategiche di interesse nazionale previste nella medesima Legge Obiettivo, è stato approvato con la delibera Cipe del 21/12/2001. In tale programma è, per il momento, prevista soltanto la redazione del progetto preliminare della ModenaLucca da sottoporre ad istruttoria”. Le parole del Ministro Lunardi hanno il pregio di fare chiarezza. Ora sappiamo che la nuova concessione per la gestione dell’Autostrada del Brennero dovrà essere subordinata alla realizzazione di una gara europea. Questo significa però che, non conoscendo l’esito della gara e non avendo la certezza di avere la concessione, difficilmente Autobrennero si impegnerà per ora nell’ingente investimento (175 milioni di € secondo i piani finanziari) relativo alla bretella CampogallianoSassuolo. La possibilità, dopo aver realizzato quest’opera, di continuare a gestirla anche negli anni futuri resta incerta sino al momento in cui non si conoscerà l’esito della gara. Tutto dunque si blocca? Sembra di sì, a meno che altri soggetti non si facciano promotori dell’iniziativa mobilitando le risorse finanziarie 49 50 CER Legge Obiettivo, strumento al servizio delle grandi infrastrutture necessarie. In questo caso i tempi per il via libera potrebbero essere accelerati facendo ricorso ai nuovi meccanismi previsti nella Legge Obiettivo. Come si è arrivati a questo punto? “Sono più di 25 anni che il distretto è in attesa di un collegamento con il sistema autostradale. Quest’opera vitale è stata prima osteggiata dalle amministrazioni locali per motivi ideologici, poi si è incagliata in questa vicenda per il rinnovo della concessione”, spiega Antonio Camellini, presidente della ceramica Kerex di Fiorano Modenese, consigliere di amministrazione dell’Autobrennero. La realizzazione del progetto della CampogallianoSassuolo risultava infatti inserito in un atto aggiuntivo alla proroga della concessione, un contratto di natura privatistica già siglato da Anas e dalla stessa Autobrennero. Si trattava però di un atto valido solo tra le parti: per avere efficacia erga omnes si richiedeva l’approvazione del Ministero dei Lavori Pubblici e del Ministero dei Trasporti con un apposito decreto interministeriale. “Il precedente Governo e più precisamente i Ministri Bordon e Nesi (anche se la pratica era già sul tavolo col ministro Di Pietro) - prosegue Camellini - ha ritenuto opportuno trasmetterlo all’Unione Europea per avere un’approvazione. E da allora tutto è rimasto bloccato”. “Chiedere un parere a Bruxelles - conclude Camellini - si è rivelata una pillola avvelenata, forse sapientemente confezionata da zelanti funzionari ministeriali”. “Si è ritenuto di chiedere il parere preventivo all’Unione Europea - sottolinea il direttore generale di Autobrennero, Massimo Occello - Mi chiedo perché: tutte le altre autostrade hanno ottenuto una media di quattordici anni di proroga della concessione, da un minimo di due a un massimo di trenta anni. Autobrennero non l’ha ancora ottenuta. E questo è un fatto”. DANIELA POLI Di imminente entrata in vigore, la Legge Obiettivo (“Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive”) è destinata a semplificare notevolmente le procedure per la realizzazione delle opere pubbliche di maggiore entità. La legge si propone di regolare organicamente e sulla base di principi innovativi la realizzazione delle opere pubbliche maggiori, definite “strategiche e di preminente interesse nazionale”. Tra l’altro le nuove disposizioni introducono tempi certi per il rilascio della Via (Valutazione di impatto ambientale) e per la Conferenza di servizi che dovrà chiudersi entro il tempo massimo di sei mesi e per la quale si introduce il voto a maggioranza e non più all’unanimità, come avviene ora. In sintesi la Legge Obiettivo prevede: • l’individuazione delle opere strategiche attraverso un programma aggiornato annualmente da inserire nel Dpef (Decreto di Programmazione Economica e Finanziaria). Il programma è approvato dal Cipe in base alle proposte dei Ministri o delle Regioni interessate, sentita la Conferenza Unificata StatoRegioni-Autonomie locali. La legge finanziaria indica annualmente le risorse disponibili per l’attuazione del programma; • la riforma dei procedimenti di approvazione dei progetti, mediante concentrazione di tutte le competenze nel Cipe allargato alle Regioni competenti. Sono peraltro conservate le specifiche competenze del Ministero dell’Ambiente in materia di Via (Valutazione Impatto Ambientale) ed è assicurata, mediante Conferenza di servizi, la partecipazione al procedimento degli enti territoriali e pubblici interessati. Al progetto preliminare verranno allegate la Via e la localizzazione urbanistica per consentire di procedere all’affidamento delle opere ed alle successive attività di autorizzazione, sulla base di un progetto consolidato nei connotati essenziali. Sono in particolare questi gli elementi che consentiranno di accelerare l’avvio dei lavori. • la riforma delle modalità di esecuzione delle opere attuata con la valorizzazione del project financing, per il quale sono attenuati i vincoli posti dalla legge Merloni (pagamento del prezzo dopo il collaudo, limite del 50% per il contributo pubblico e di 30 anni della concessione) nonché con la introduzione in Italia del “General Contractor” che avrà la piena responsabilità dell’esecuzione delle opere con tempi e costi certi. Inoltre, sempre allo scopo di accelerare i tempi di realizzazione del progetto, viene introdotta una procedura eccezionale, limitata ai primi due anni di attuazione del programma, che consente di approvare mediante decreto legislativo le opere più importanti ed urgenti, per le quali, malgrado la disponibilità dei fondi necessari, non si possa pervenire per via ordinaria al sollecito avvio delle opere. BRUNELLO CAVALLI Inchiesta: la mobilità immobile CER A Meta e Snam servono 6 e 12 mesi per spostare pochi metri di condotta. Dopo averne impiegati altrettanti per i preventivi >> Nel carosello della burocrazia e dei ritardi le sorprese non finiscono mai. A volte basta un tubo dell’acqua o del gas per bloccare a tempo indeterminato opere pubbliche urgenti e indispensabili. Una ferita mortale alla mobilità delle persone e delle merci in una delle aree più produttive d’Italia. Per un pezzo di tubo. Uno dei progetti più attesi dal distretto ceramico per snellire il traffico è quello relativo alla cosiddetta ModenaSassuolo urbana, ossia un asse viario a quattro corsie per collegare, da Sud a Nord, il distretto con il capoluogo. I primi due lotti dei lavori, da Modena a Casinalbo, sono ultimati e attivi. Per il terzo lotto, che comprende anche la sistemazione della strettoia causata dal ponte Fossa, i lavori sono ancora “in alto mare”. Tutto per colpa di un tubo del gas, di competenza della Snam, e di un tubo dell’acqua, di competenza della Meta (la municipalizzata di Modena). Per procedere alla conclusione del terzo lotto della Modena-Sassuolo urbana le due tubazioni devono essere al più presto spostate dall’attuale sede, ma, dopo mesi d’attesa, nulla è stato fatto. Come se rimuovere un tubo fosse un’impresa titanica. Di chi è la colpa? «Consapevoli che bisognava agire per sbloccare una situazione che si stava protraendo fin troppo - afferma Fabrizio Righi, Sindaco di Formigine lo scorso ottobre le Amministrazioni comunali di Formigine, Fiorano, Sassuolo e Maranello si sono incontrate con l’Anas per sollecitare la ripresa dei lavori. In particolare, l’Anas doveva incaricare Snam e Meta di procedere allo spostamento delle rispettive tubature. Tutto è ancora fermo. Pertanto le varie Amministrazioni comunali si sono date una cadenza bimestrale per tenere monitorato l’avvio dei lavori e quindi le attività dell’Anas». Per Laura Tosi, Sindaco di Sassuolo, «del resto non c’è nient’altro da fare. Più di sollecitare e monitorare non possiamo fare. Dopo aver dato il nostro parere positivo per effettuare i lavori, spetta all’Anas portarli a compimento. Come Sindaci, incontreremo l’Anas presso il Municipio di Sassuolo il 14 febbraio per fare il punto della situazione sulla Pedemontana, e a fine mese per il terzo stralcio della ModenaSassuolo urbana». Chiamata in causa, Meta fa sapere che è pronta a rimuovere il tubo e lo farà Tutto fermo per due tubi di Sabrina Manfredi Infrastrutture, tutte le tappe per il traguardo Le attuali procedure per realizzare un’opera pubblica, una strada, un ponte, un raccordo ferroviario, sono complesse, richiedendo numerosi passaggi e il coinvolgimento di più soggetti, ognuno dei quali può rallentare o bloccare l’avanzamento. I tempi burocratici possono così allungarsi a dismisura, anche in relazione all’entità dell’intervento da realizzare, in particolare se riguarda differenti ambiti territoriali come, per esempio, l’attraversamento di più Comuni, Province o Regioni. Mediamente, dal momento della decisione di realizzare un’opera all’apertura dei cantieri per l’avvio dei lavori trascorrono circa 12/14 mesi, sempre che vi sia la buona e concorde volontà dei molti attori coinvolti e non intervengano ricorsi giurisdizionali. Ma vediamo passo per passo le procedure da seguire. Criteri generali validi per tutti Sia che si tratti di costruire una strada comunale, una variante provinciale, un raccordo autostradale o un tratto di ferrovia, vi sono degli adempimenti comuni regolati dalle varie norme in materia di appalti pubblici. 51 52 CER entro il prossimo aprile come stabilito con l’Anas lo scorso novembre. Scrive, infatti, l’Anas: «[...] i tempi dello spostamento sono fissati in mesi 6 a far data dalla stipula del contratto trasmesso a Meta con nota n. 38336 del 28 novembre 2001». Ma perché sei mesi di tempo per rimuovere un tubo? Per quanto riguarda invece la Snam, l’Ente annota: «In data 16 febbraio 2000 l’Anas ha richiesto i preventivi dettagliati. [...] dopo aver ricevuto i preventivi aggiornati, il 16 novembre 2001, gli stessi sono stati approvati». Tocca quindi alla Snam fare ora il proprio dovere. Ma perché ventuno mesi di tempo, dal febbraio 2000 al novembre 2001, per ottenere e approvare un preventivo per la rimozione di un pezzo di tubo? Direttamente collegato al terzo lotto della Modena-Sassuolo urbana è anche il nodo irrisolto di ponte Fossa, un pertugio sopra un rigagnolo, dove i tir, in entrata e in uscita dal distretto ceramico, si incolonnano ogni giorno. La promessa è che entro 18 mesi il problema, evidente e clamoroso da anni e anni, finalmente sarà risolto. Entro l’agosto del 2003 dovrebbe essere, infatti, ultimata una variante, approvata Fabrizio Righi Laura Tosi In linea di massima l’iter da seguire è il seguente: • decisione dell’ente di realizzare l’opera e pianificazione L’intervento che si intende realizzare deve essere inserito nel Piano Regolatore comunale provvedendo, nel caso l’intervento da realizzare non fosse previsto, ad adeguare lo strumento urbanistico; • progetto preliminare lo scorso 12 dicembre dall’Anas, dopo aver ottenuto il parere favorevole dei Beni Ambientali ed Architettonici di Bologna. Ma la lista delle infrastrutture da realizzare è ancora lunga. Ad esempio, il distretto ceramico è tutt’ora in attesa del raddoppio del tratto Fiorano-Sassuolo della Pedemontana, ancora una volta di competenza dell’Anas. Ed anche in questo caso potrebbe sorgere qualche “complicazione”. La realizzazione del progetto precluderebbe, fino alla conclusione dei lavori prevista per la fine de 2005 o per l’inizio del 2006, la fruibilità dell’attuale tracciato della Pedemontana stessa. Per questo, per non causare ulteriori ingorghi, il Sindaco di Fiorano, Egidio Pagani, aveva chiesto all’Anas la costruzione di una strada parallela da utilizzare durante la realizzazione del progetto. L’Anas ha invece risposto che «non è prevista la costruzione di una strada parallela alla Pedemontana durante i lavori, ma sarà necessario adottare dei percorsi alternativi variabili di volta in volta a seconda della fase lavorativa del cantiere». L’apocalisse Egidio Pagani L’ente promotore dell’intervento redige un progetto preliminare dello stesso che ne definisce criteri e caratteristiche generali e i costi di realizzazione; • esproprio Una volta definito il progetto preliminare e mentre si procede con le altre fasi progettuali, che saranno indicate in seguito, iniziano le procedure di esproprio incombe sulle zone di volta in volta coinvolte e il dibattito per cercare una soluzione credibile resta aperto. La realizzazione del tratto reggiano della Pedemontana, da Scandiano a Dinazzano, è invece forse in vista della partenza. «I lavori sono stati appaltati in data 28 novembre 2001. [...] se non si verificheranno accoglimenti da parte del Tar dei ricorsi sopra citati, si prevede l’inizio dei lavori nella primavera 2002». Così almeno scrive ancora una volta l’Anas. “Se non si verificheranno accoglimenti”. Non rimane quindi che sperare, anche perché come afferma Ugo Ferrari, assessore alla Pianificazione territoriale e alla mobilità della Provincia di Reggio Emilia, «con la realizzazione del tratto Scandiano-Dinazzano della Pedemontana, con il potenziamento della ferrovia da Reggio a Sassuolo, con il raddoppio dello scalo di Dinazzano, con l’apertura della variante di Salvaterra e la variante di Arceto la situazione nel reggiano dovrebbe notevolmente migliorare». SABRINA MANFREDI Ugo Ferrari delle aree in cui realizzare l’opera. E’ questa la fase più complessa e delicata dell’intero iter. Si parte da un’informativa ai sensi della legge 241 che comunica ai soggetti interessati il progetto di intervento che riguarderà le aree di loro proprietà. Questi avranno 30 giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni o rilievi. Spirato tale termine si avvia la fase dell’esproprio. L’attuale procedura (destinata a cambiare con l’entrata in vigore del nuovo testo unico sugli espropri prevista, salvo proroghe, dal prossimo 1 luglio) consente all’ente promotore di procedere con l’occupazione d’urgenza tramite lo “spossessamento” del bene. In sostanza l’area oggetto di un intervento resta dell’originario L’alternativa corre su rotaia di Raffaella Giuri Nella Finanziaria 2002 sono previsti 2,58 Euro a tonnellata per incentivare l’utilizzo della ferrovia proprietario che, però, ne perde la disponibilità. Questo consente di superare i lunghi tempi dell’esproprio vero e proprio e dell’acquisizione della proprietà da parte dell’ente promotore. Pertanto, grazie all’occupazione di urgenza, in attesa dell’adempimento delle procedure di esproprio possono iniziare i lavori necessari all’intervento previsto. Oggi i tempi della procedura di esproprio (valutazione del bene, adempimenti burocratici, contratto e cessione) richiedono dai 90 ai 120 giorni sempre che non si incorra in un contenzioso giurisdizionale che li farà slittare notevolmente. Il nuovo Testo Unico, che dovrebbe entrare in vigore da luglio, eliminerà la procedura di occupazione Inchiesta: la mobilità immobile CER >> Il comparto ceramico in Italia genera un fatturato che supera i 5 miliardi di euro e movimenta 21 milioni di tonnellate di merce all'anno, fra materie prime e prodotti finiti. L’80% di queste merci transita nel distretto ceramico emiliano, tra Modena e Reggio Emilia. Due province a loro volta ricchissime di attività imprenditoriali fortemente orientate all’export. In quest’area la mobilità è un fattore vitale per l’economia: strade, ferrovie, ma soprattutto intermodalità. “I progetti in corso per potenziare la rete stradale e autostradale sono urgenti e indispensabili, ma da soli non basteranno a risolvere il problema. Per questo dobbiamo trasferire il maggior quantitativo possibile di merci da gomma a rotaia - spiega Alberto Spallanzani, presidente della Commissione Trasporti di Assopiastrelle - Attualmente la percentuale di uso della ferrovia è troppo bassa: solo il 30% dei minerali e delle materie prime in entrata nel distretto ceramico arriva su ferrovia. La percentuale del prodotto finito in uscita è addirittura inferiore: solo il 20%”. Diverse sono le ragioni di questa situazione: tra le principali il fatto che il trasporto su gomma è più flessibile ed economico. Due fattori che diventano spesso decisivi in un comparto in cui il costo della movimentazione delle merci arriva ad erodere anche il 16% del fatturato. “Una misura importante da questo punto di vista prosegue Spallanzani - è stata adottata dal Governo nella Finanziaria 2002 con l’approvazione di incentivi per l'intermodalità: verranno riconosciuti 2,58 euro a tonnellata a chi sceglie di trasportare su ferrovia. Questo non risolve certo il problema perché la differenza di costi è ben più alta, però è un primo passo”. La buona volontà degli imprenditori si scontra però non solo con il problema dei costi. Gravissima nel d’urgenza. I tempi potrebbero così lievitare ulteriormente, anche fino a più di un anno; • progetto definitivo Al progetto preliminare fa seguito quello definitivo che entra nel merito dell’intervento da realizzare descrivendolo sotto il profilo tecnico. Una volta approvato, si avvia l’iter per il finanziamento dell’opera. Tale fase richiede almeno 60 giorni. Il progetto definitivo sarà accompagnato da quello esecutivo relativo alla pratica esecuzione dei lavori; • gara d’appalto e apertura dei cantieri Una volta in possesso del progetto definitivo approvato e finanziato e della proprietà della aree espropriate, si procede alla gara di appalto (che richiede circa due mesi) con l’assegnazione 53 CER Inchiesta: la mobilità immobile 54 distretto ceramico è anche la carenza di strutture ferroviarie. Nonostante la densità di attività imprenditoriali, c’è un unico scalo merci attivo a Sud della via Emilia: Dinazzano. Il vicino scalo di Rubiera è stato chiuso e il nuovo scalo di Marzaglia non esiste ancora. “Siamo serviti da un’unica ferrovia secondaria, data in concessione all'Azienda Consorziale Trasporti (Act) di Reggio Emilia che gestisce con un binario unico, per di più non elettrificato e quindi totalmente insufficiente, la linea Reggio Emilia-Dinazzano. Sono dieci anni che si parla di potenziamento e di raddoppio delle strutture esistenti, ma non si è ancora passati dalle parole e dai progetti ai fatti”, denuncia Assocargo. “Lo scalo movimenta 1.750.000 tonnellate di merci all'anno - replica Paolo Rodighiero direttore dell’Act - ma ha in realtà una potenzialità di 2 milioni di tonnellate, quindi potrebbe ricevere un altro paio di treni al giorno. Trenitalia ed Assocargo hanno preferito, invece, portare i treni allo scalo di Modena centro. Cercare i colpevoli delle difficoltà esistenti a questo punto sarebbe tuttavia inutile. Ci stiamo infatti impegnando per risolvere il problema. Dobbiamo fare il nuovo scalo merci che porterà la capacità a 4,5 milioni di tonnellate. In questi giorni stiamo scegliendo tramite gara il professionista che farà il progetto esecutivo. Fra tre anni da oggi sarà operativa la nuova struttura”. Dopo dieci anni di attesa ne serviranno ancora tre per vedere il nuovo scalo di Dinazzano. Dieci, forse quindici anni passeranno per rendere operativo quello di Marzaglia. Intanto il distretto ceramico soffoca per l’assedio dei tir. Cercare i colpevoli dell’infinito rinvio di nuove infrastrutture è veramente inutile? Ai programmi per gli scali merci si sono aggiunte nel corso degli anni alcune soluzioni complementari. I progetti regionali Demetra ed dei lavori all’impresa vincitrice e l’apertura dei cantieri. Criteri per opere specifiche Fatte salve queste le norme di carattere generale sopra indicate, ve ne sono altre che riguardano le diverse tipologie di opere. • opere di viabilità stradale in ambito comunale e provinciale Adeguamento degli strumenti urbanistici alle finalità degli interventi previsti. Solo per opere di particolare entità (ad esempio strade a larga carreggiata o ponti di particolare consistenza) l’ente promotore deve procedere a uno screening preliminare di valutazione per verificare se sia necessario procedere alla Valutazione dell’impatto ambientale (Via), da parte o Ermes, finanziati dalla Comunità europea e sostenuti dall'Assessorato ai trasporti della provincia di Modena, dovevano analizzare la situazione infrastrutturale e individuarne le priorità: tra le soluzioni proposte vi era la creazione di transit point, cioè grandi terminal (200-400.000 metri quadri) ben collegati alla viabilità stradale e con la possibilità di allacciamento alla rete ferroviaria. “A distanza di sette anni nulla è stato fatto” denuncia ancora Assocargo. Insomma, nel distretto ceramico di Sassuolo i progetti non mancano, ma i tempi per la realizzazione sono troppo lontani da quelli richiesti dall’economia e le conseguenze potrebbero essere gravi. “La logica dei rinvii e dei ritardi è perdente. Temo che questa situazione possa innescare un processo di deindustrializzazione per portare altrove la produzione con una perdita di posti di lavoro e un generale impoverimento della realtà sociale conclude Spallanzani - Un distretto ha ragione di esistere se ci sono condizioni di competitività. Se invece i terreni sono costosissimi, la logistica è un disastro e la viabilità è ingolfata, allora vengono meno i presupposti del suo funzionamento”. RAFFAELLA GIURI della Regione competente o del Ministero dell’Ambiente. La Via può non essere necessaria solo per interventi di piccola portata che non apportino modifiche sostanziali al territorio e all’ambiente circostante. • opere di viabilità stradale di interesse nazionale Più complesso l’iter per realizzare interventi che riguardano molteplici ambiti territoriali anche attraversando Province e Regioni diverse (per esempio strade statali o autostrade). In questo caso, infatti, per gli interventi promossi dall’ente proprietario (per esempio l’Anas, o una società di gestione autostradale). Oltre alla Via è necessario procedere al raccordo tra tutti i soggetti (segue a pag. 56) CER Lombardia a confronto di Andrea Ghiaroni Il nemico delle nuove infrastrutture è il cattivo funzionamento dei processi decisionali. In molti casi non mancano le risorse finanziarie. È l’inefficienza politica che blocca i progetti Michele Perini >> “Le infrastrutture per la mobilità sono un fattore decisivo per la competitività di un territorio”. Michele Perini, presidente di Assolombarda, ha ben chiara la centralità del problema: l’offerta di ferrovie, autostrade, aeroporti, centri intermodali e reti per la cablatura condiziona la localizzazione delle imprese, il loro sviluppo, la capacità di attrarre investimenti. Nell’era dell’economia globale è forte “la sfida tra sistemi locali per la migliore offerta di questi fattori”. Le aree che non sanno competere sono “ad altissimo rischio”. In Lombardia si concentra il 16% della popolazione e il 19% della forza lavoro nazionale; qui si genera più del 20% del prodotto interno lordo italiano; nella regione opera il 45% delle multinazionali industriali presenti nel nostro Paese e transita un terzo del trasporto merci italiano su gomma. Le imprese lombarde, infine, sono forti esportatrici. “Ebbene, - afferma Perini - a fronte di tutto ciò, nella graduatoria delle 132 regioni dei cinque principali Paesi europei, la Lombardia è solo al 71° posto per dotazione ferroviaria (il 9,5% della rete italiana) e al 91° per quello stradale (qui è localizzato solo il 9% della rete stradale nazionale). E gli investimenti in opere pubbliche nei trasporti rappresentano solo il 10% di quelli nazionali. Penso, poi, al sistema dei valichi: attraverso le Alpi transitano più di 182 milioni di tonnellate di merci all’anno. La chiusura dei tunnel del Monte Bianco e del Gottardo ha creato disagi notevoli minando la competitività delle nostre imprese. Siamo, quindi, un sistema vitale, forte, ricco che continua a creare ricchezza ma con un’ossatura infrastrutturale troppo gracile per sostenere lo sviluppo. Una situazione ad altissimo rischio”. Di fronte a questa vera emergenza infrastrutturale la risposta, sia in sede nazionale, sia in sede locale, è assolutamente inadeguata. “Le aziende che trasportano le proprie merci tra Milano e Brescia perdono ogni anno complessivamente tra i 516 e i 619 milioni di euro a causa di code, ingorghi e ritardi vari”. Tutti gli attori socio-politici ed economici lombardi sono coinvolti nella riorganizzazione e nei nuovi scenari di sviluppo del sistema stradale e autostradale. Ingenti le opere da realizzare: come per la Direttissima autostradale MilanoBrescia (Bre-Be-Mi); la Tangenziale Est esterna di Milano (cerniera di collegamento tra l’A4 Milano-Venezia e l’A1 Milano); il sistema viario Ovest di Milano; la Pedemontana lombarda che rappresenta il collegamento trasversale tra il Nord della provincia e l’hub di Malpensa. Contemporaneamente, però, occorre anche trasferire il maggior quantitativo possibile di merci dal trasporto su gomma a quello su rotaia. Ma non è tutto. “Vi è anche la necessità di integrare, fra di loro, il sistema autostradale, quello sui binari, quello fluviale e quello aereo, costruendo un’intermodalità dei servizi per la mobilità”. Tutti i rappresentanti politici ed economici della regione sembrano concordare con il quadro delle urgenze (e dei rischi, a fronte del permanere nell’attuale inerzia) tratteggiato dal presidente di Assolombarda. Chi sono, allora, i “nemici” che ostacolano la soluzione di questo grave problema? “Una delle componenti “strutturali” del ritardo - sottolinea Perini - va individuata proprio in quello che io chiamo il cattivo funzionamento del processo decisionale in materia di opere infrastrutturali. In molti casi non mancano le risorse finanziarie. E’ l’inefficienza pubblica a bloccare i progetti rendendoli irrealizzabili”. Partiamo dalle cifre: nel 1999 le autorizzazioni di cassa per la realizzazione di opere pubbliche sono state solo il 47% della massa spendibile. Per le sole infrastrutture stradali il dato scende addirittura al 24%. E allora? “Bisogna superare e azzerare 55 CER Inchiesta: la mobilità immobile 56 che a vario titolo ineriscono con l’intervento (Comuni, Province, Comunità montane Consorzi di bonifica, Ferrovie, eccetera). Tale raccordo avviene nella Conferenza di Servizio. In tale sede vengono definiti tutti i particolari dell’opera da realizzare secondo le esigenze dei singoli soggetti. In passato l’obbligo che tutte le (segue da pag. 54) - aggiunge Perini - gli ostacoli più grossi che sono il sistema autorizzativo e la capacità di spesa degli attori in campo. Negli ultimi anni, comunque, sono stati fatti due passi positivi importanti: la recente legge che ha modificato in senso maggioritario le disposizioni della Conferenza dei Servizi e il trasferimento agli Enti Locali di competenze per l’esercizio delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di viabilità. Il punto cruciale che intendo, così, rimarcare è l’avvicinamento dei processi decisionali agli interessi del territorio”. Secondo il numero uno degli industriali lombardi “occorre poi coinvolgere gli enti locali fin dalle fasi preliminari del processo decisionale”. La fase promozionale che precede quella progettuale e il confronto con le realtà locali sono strategici per individuare le criticità e le esigenze del territorio, ma anche per trovare soluzioni efficaci. “Noi industriali, come soci promotori della Direttissima Brescia-Milano, abbiamo constatato direttamente che questo metodo funziona. E’ recente, infatti, una bella notizia al riguardo: i nodi che nel passato ne avevano bloccato l’operatività, finalmente si sono sciolti e siamo arrivati ad un progetto unico”. Il mondo industriale può fare molto, non solo per promuovere il consenso sui progetti, ma anche per sostenerli dal punto di vista finanziario. In che modo? “Il coinvolgimento di decisioni della Conferenza fossero prese all’unanimità ha conferito ad ogni partecipante una sorta di diritto di veto, che spesso ha allungato all’infinito i tempi per l’accordo. Un solo soggetto contrario poteva infatti bloccare l’iter dei lavori. Per il futuro l’orientamento è quello di introdurre la decisione a maggioranza. • opere di viabilità capitali privati complementari alle risorse pubbliche - spiega ancora il presidente degli industriali lombardi risulta spesso necessario, e può essere attivato attraverso lo strumento del project financing (attualmente disciplinato dalla Merloni-ter). Occorre però rimuovere i vincoli che ne impediscono un utilizzo più ampio”. La recente legge della Regione Lombardia sulla “programmazione e sviluppo della rete viaria di interesse regionale” può fornire un decisivo impulso alla realizzazione di nuove autostrade. Introduce infatti la concessione regionale per quelle tratte autostradali che esauriscono il loro percorso all’interno della regione e promuove gli interventi infrastrutturali realizzati in finanza di progetto. “Quest’ultimo è un elemento positivo, ma non basta. Un’operazione di project financing è un’architettura complessa che si regge su precisi equilibri finanziari”. In altre parole, gli elementi di incertezza sulla realizzabilità di un progetto secondo le previsioni del piano economico-finanziario mettono immediatamente a repentaglio questi equilibri. “Se si vuole essere effettivamente operativi - conclude Perini - bisogna definire un quadro legislativo certo e trasparente e la Pubblica Amministrazione deve garantire il rispetto dei tempi e delle condizioni nelle quali l’iniziativa d’investimento era stata concepita”. ANDREA GHIARONI ferroviaria Per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie è l’ente promotore (Trenitalia o altre Ferrovie concessionarie) che, una volta ottenute le autorizzazioni da parte degli enti territoriali interessati e proceduto agli espropri delle aree che non ricadono nelle proprie pertinenze (come nel caso di nuove linee o raccordi) bandisce le gare di appalto per l’assegnazione dei lavori. A seconda dell’entità dell’intervento possono essere necessarie sia la Conferenza di servizio per coinvolgere tutti i soggetti a vario titolo interessati, sia la Via che sarà rilasciata dalla Regione o dal Ministero dell’Ambiente a seconda della pertinenza (regionale o nazionale) dell’intervento stesso. BRUNELLO CAVALLI 60 CER Stampi per ceramica: analisi di settore di Alfredo Ballarini* >> Per l’analisi è stato utilizzato un campione di società di capitale operanti nel settore degli stampi per ceramica. Sono stati aggregati i dati di bilancio ufficiale (depositato) 2000 - 99 già utilizzati per lo studio annuale “Top Tiles 2001 Fornitori”. I dati in valore assoluto si intendono in lire. SCHEMA DESCRITTIVO DEL CAMPIONE Il numero dei componenti è di 21 società di capitale tutte operanti nel comprensorio delle provincie Modena - Reggio Emilia, il cui fatturato è stato di 203 miliardi di lire nel 2000 e 167 miliardi nel 1999. Pur non potendo calcolare il numero esatto di dipendenti, a causa della presenza dei bilanci in forma abbreviata che non ne riportano il dato, una stima teorica sui fatturati per addetto indica, per il campione qui considerato, un numero di dipendenti attorno alle 800 unità, di cui la maggior parte iscritti in bilanci con sede legale nel comprensorio. L’attività è quella di produzione di stampi e realtivi accessori per la formatura di piastrelle in ceramica. Le esportazioni in alcune aziende arrivano anche a superare il 50% del fatturato, ma la maggior parte di quelle segnalate rimane tra il 10 e il 40%. ANALISI ECONOMICA (TABELLA 1) I dati aggregati di questo campione evidenziano un fatturato 2000 al lordo dei ricavi diversi di 203 miliardi, +21 % sul 1999, quindi un’ottima performance rispetto all’anno precedente . Il totale delle attività nette raggiunge i 181 miliardi, con un indice di rotazione complessivo superiore all’unità. ANALISI DEI MARGINI (TABELLA 1) Esaminando nel dettaglio il conto economico si nota una diminuzione dell’incidenza del valore aggiunto 2,26% circa sul fatturato, continua in modo più marcato la diminuzione registrata l’anno precedente, e un consolidamento del margine lordo, sul valore del 12,3%; si consolidano sui valori precedenti anche il Margine Operativo Netto, e il risultato finale. 1. Stampi per ceramica: analisi di settore (valori espressi in %) CONTO ECONOMICO Vendite e prestazioni +/- Variaz. scorte e lavori Valore della produzione (-) Consumo di beni e acquisto servizi Valore aggiunto (-) Per il personale (-) Altri oneri di gestione Margine Operativo Lordo (-) Ammortamenti e accantonamenti Margine Operativo Netto +/- Proventi/Oneri finanziari +/- Proventi/Oneri straordinari Risultato pre Imposte (-) Imposte sul reddito Risultato dopo Imposte ATTIVO Immobilizzazioni Rimanenze Crediti verso clienti Altri crediti e attività finanz. a breve Liquidità Totale attivo netto PASSIVO Patrimonio netto Fondi del passivo Debiti finanziari Debiti verso fornitori Debiti diversi Totale debiti Totale passivo e netto 2000 1999 100,00% 0,47% 100,47% 59,02% 41,44% 27,84% 1,30% 12,31% 4,87% 7,44% -0,78% -0,04% 6,61% 4,26% 2,35% 100,00% 0,59% 108,92% 65,22% 43,70% 30,34% 1,36% 12,00% 4,95% 7,05% -0,90% 0,34% 6,49% 4,10% 2,38% 31,17% 6,66% 37,14% 19,05% 5,98% 100,00% 29,13% 6,92% 39,83% 17,79% 6,32% 100,00% 28,04% 8,84% 25,08% 20,49% 17,54% 63,12% 100,00% 26,22% 9,30% 24,25% 23,56% 16,67% 64,48% 100,00% Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale ANALISI PATRIMONIALE (TABELLA 1) Se in termini di fatturato il settore è aumentato, nel biennio, di circa il 21%, in termini di attivo netto (cioè l’insieme dei valori dei beni immobili e circolanti iscritti nei vari bilanci) vi è stata una crescita del 10,37% circa, sui valori al netto degli ammortamenti. Questa crescita è particolarmente concentrata negli assets di struttura, le immobilizzazioni. CER completamente dai nuovi investimenti, sia materiali che finanziari (si veda la casella più alta dello schema). ANALISI DEL RATING ABC DI BILANCIO (TABELLA 3) L’analisi del rating di bilancio offre un quadro di sintesi economico-finanziaria del settore in oggetto. Il settore in analisi evidenzia una situazione economicamente stabile, sulla fascia alta A9, da B98 precedente e un leggero peggioramento nel rating patrimoniale a B98 da A0, quasi insignificante. I debiti finanziari al netto della liquidità aumentano di circa 5,2 miliardi, con un peso del 18% circa del fatturato, accettabile ma in crescita di 1 punto %. ANALISI DEI FLUSSI (TABELLA 2) Nel settore degli stampi per ceramica, per il periodo in questione, notiamo come sia stata complessivamente generata liquidità per circa 452 milioni di lire a seguito di maggior indebitamento a breve, mentre il circolante netto viene assorbito 2. Stampi per ceramica. Analisi dei flussi di cassa e dei flussi di capitale circolante netto (2000/1999) VARIAZIONE DI CIRCOLANTE NETTO (CN) 4 somma dei +/- cn LINEA LIQUIDITÀ GENERATA Variazioni di: Immobilizzi materiali e immateriali 16.003 rettificati -cn Immobilizzi finanziari 5.799 -cn -cn Scorte 704 - Clienti a breve 3.605 - Altri crediti 277 - LINEA LIQUIDITÀ ASSORBITA Variazioni di: - Cash Flow prodotto 17.689 dalla gestione corrente +cn Mezzi propri 2.972 escluso risultato +cn +cn Debiti a medio 1.145 rettificati +cn Debiti finanziari a breve 1.247 + Fornitori a breve (1.481) Altri debiti 5268 + 452 somma di tutti i +/- VARIAZIONE DI LIQUIDITÀ (delta cassa e banche attive) + = genera liquidità - = assorbe liquidità +/-cn = genera / assorbe liquidità e circolante netto CIRCOLANTE NETTO = quota di scorte crediti e liquido eccedenti le esigenze dei debiti a breve; è finanziato dall'eccedenza di mezzi propri e debiti a medio su immobilizzi. Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale 61 62 CER 3. Stampi per ceramica Analisi della struttura dei fondi patrimoniali (2000) STUDIO GRAFICO DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO LIQUIDITÀ ALTRI DEBITI ALTRI CREDITI FORNITORI CLIENTI DEBITI FINAN. B. RIMANENZE } MEZZI PROPRI IM.FINANZIARI ANALISI DEL CIRCOLANTE NETTO CIRCOLANTE NETTO Mezzi Propri = 42,51% % Mezzi Propri Tangibili = 95,41% CIRCOLANTE NETTO Attivo Circolante = 19,28% MARGINE DI TESORERIA Passivo Circolante = 10,55% ROTAZIONE SCORTE Durata Clienti a breve Durata crediti infragruppo Durata Fornitori a breve Durata debiti infragruppo = = = = = 16,66 120 20 111 30 = 50,35% = -26,54% (Crediti + Scorte) Fatturato IM.IMMATERIALI MARGINE DI STRUTTURA Attivo Fisso IM. MATERIALI DEBITI A MEDIO Nota: i crediti e debiti infragruppo sono approssimati a medio termine e ciò può falsare il circolante netto laddove contengano invece un’elevata quota di commerciali. Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale ANALISI DELLA STRUTTURA DEI FONDI PATRIMONIALI (TABELLA 3) Se dall’analisi dei flussi passiamo all’analisi dei fondi in questione osservando il grafico dell’eqiuilibrio finanziario notiamo una situazione solida e in linea con quella dell’anno precedente: 1) livello di circolante netto (19% dell’attivo a breve, dal 16% dello scorso esercizio) 2) margine di tesoreria positivo e di struttura negativo 3) sufficiente quota di liquidità a sostegno della gestione (6% dell’attivo) 4) i clienti presentano un leggero squilibrio con un incasso medio (120 giorni) superiore al pagamento dei fornitori (111) 5) discreta la capitalizzazione quasi 28% (patrimonio netto sul totale passivo e netto) 2 punti % in più rispetto allo scorso anno. VALUTAZIONI FINALI Il comparto, nel 1999 aveva segnato una svolta nel ciclo economico tornando a registrare un segno + nel fatturato, con l’aumento delle vendite del 5,5%, dopo un anno recessivo; nel 2000 ottiene una forte accelerazione migliore di ogni più rosea aspettativa. Questo “sprint” da velocista, viene conseguito senza troppe conseguenze nella redditività, in quanto al calo del valore aggiunto, ha probabilmente sopperito il maggior volume di vendite. Possiamo osservare come a livello di utile netto, il settore sia puntuale come un orologio nel conseguire il livello di circa il 2% delle vendite, che ormai lo contraddistingue da 4 anni a questa parte. La vivacità e dinamicità a livello di fatturato, potrebbe diminuire nel 2001 a causa del periodo sostanzialmente recessivo delle ceramiche sottostanti. Tuttavia dobbiamo evidenziare come la flessione nella ceramica si sia evidenziata soprattutto nel quarto trimestre, quindi il settore della formatura potrebbe chiudere un 2001 ancora discreto. Le prospettive rimangono interessanti anche perchè le ceramiche stanno portando avanti il passaggio della produzione da monocottura a porcellanato, e le finiture che mirano alla somiglianza con gli effetti “pietra naturale” spesso coinvolgono lo stampo laddove, poco tempo addietro, era coinvolto il colorificio o il decoro. ALFREDO BALLARINI * STUDIO DI FINANZA AZIENDALE 80 CER Tecnologia per grès porcellanato: analisi di settore di Alfredo Ballarini* 1. Tecnologia per porcellanato: analisi di settore (valori espressi in %) CONTO ECONOMICO Vendite e prestazioni +/- Variaz. scorte e lavori Valore della produzione (-) Consumo di beni e acquisto servizi Valore aggiunto (-) Per il personale (-) Altri oneri di gestione Margine Operativo Lordo (-) Ammortamenti e accantonamenti Margine Operativo Netto +/- Proventi/Oneri finanziari +/- Proventi/Oneri straordinari Risultato pre Imposte (-) Imposte sul reddito Risultato dopo Imposte ATTIVO Immobilizzazioni Rimanenze Crediti verso clienti Altri crediti e attività finanz. a breve Liquidità Totale attivo netto PASSIVO Patrimonio netto Fondi del passivo Debiti finanziari Debiti verso fornitori Debiti diversi Totale debiti Totale passivo e netto 2000 1999 100,00% 3,43% 103,43% 73,89% 29,55% 16,51% 0,95% 12,09% 4,49% 7,60% ---2,36% -0,38% 4,85% 2,92% 1,93% 100,00% 0,01% 108,18% 76,09% 32,09% 18,24% 0,88% 12,97% 4,30% 8,67% -2,07% -0,89% 5,71% 3,50% 2,21% 23,09% 18,17% 38,21% 8,41% 12,11% 100,00% 22,66% 18,54% 35,99% 8,47% 14,35% 100,00% 24,84% 4,28% 41,26% 22,53% 7,09% 70,88% 100,00% 23,88% 4,08% 43,58% 20,83% 7,62% 72,04% 100,00% Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale >> Per l’analisi è stato utilizzato un campione di società di capitale del settore della tecnologia rivolta al grès porcellanato selezionando quelle che più specificamente e tradizionalmente operano in tale settore. Sono stati volutamente esclusi i grandi gruppi, in quanto hanno una connotazione ormai “globale” anche a livello produttivo. Sono stati aggregati i dati di bilancio ufficiale (depositato) 2000 - 99 già utilizzati per lo studio annuale “Top Tiles 2001 Fornitori” con alcune integrazioni estrapolate dalla Banca Dati Aida sui bilanci italiani. I dati in valore assoluto si intendono in lire. SCHEMA DESCRITTIVO DEL CAMPIONE Il numero dei componenti è di 12 società di capitale. Di queste, 8 risultano operanti nel comprensorio delle provincie Modena - Reggio Emilia, il cui fatturato è stato di 445 miliardi di lire nel 2000 e 375 miliardi nel 1999. Pur non potendo calcolare il numero esatto di dipendenti, a causa della presenza dei bilanci in forma abbreviata che non ne riportano il dato, una stima realistica indica, per il campione qui considerato, un numero di addetti attorno tra le 900 e le 1000 unità, di cui solo un terzo nel comprensorio. L’attività è quella di produzione di macchine specifiche per la produzione e la lavorazione del grès porcellanato, che risulta essere l’attività prevalente. Le esportazioni, evidenziate superano spesso il 50% fino ad arrivare a oltre il 70% del fatturato. ANALISI ECONOMICA (TABELLA 1) I dati aggregati di questo campione indicano un fatturato 2000 di 445 miliardi, +18% sul 1999, quindi una dinamica nettamente positiva. Il totale delle attività nette raggiunge i 574 miliardi, con un indice di rotazione complessivo inferiore all’unità. ANALISI DEI MARGINI Esaminando nel dettaglio il conto economico si nota una diminuzione dell’incidenza del valore aggiunto di circa due punti e mezzo % sul fatturato, e calo del peso del margine lordo di poco meno di 90 centesimi di punto fino al 12,09%; diminuzione di un punto % del Margine Operativo Netto, e di circa CER che da qualche anno attornia il prodotto grès porcellanato. Probabilmente questo dinamismo continuerà, anche se con possibili pause o con minore velocità in questi mesi di incertezza generale. Tuttavia la strada è segnata da tempo e porta sempre di più ad una conversione della produzione di piastrelle dalla monocottura al porcellanato. Non è detto che questo cambiamento possa risultare altrettanto positivo di quello precedente (dalla bicottura alla monocottura), a causa di problematiche maggiori a livello di costo di produzione. Ma potrebbe essere proprio questa la chiave di volta per gli imprenditori del settore tecnologico: riuscire a rendere più conveniente tale produzione, per permettere di recuperare quei margini che vengono via via sempre più erosi dalla forte concorrenza tra i produttori di piastrelle. ALFREDO BALLARINI * STUDIO DI FINANZA AZIENDALE 1. Tecnologia per grès porcellanato: Scostamenti dal valore medio (12,09%) del Margine Lordo in % sul fatturato (2000) 75 65 55 Fatturato in miliardi di lire 30 centesimi di punto % del risultato finale. ANALISI PATRIMONIALE Se in termini di fatturato il settore ha avuto una decisa crescita, in termini di attivo netto si è avuta un buon incremento del 8% circa, concentrato nei crediti ai clienti e negli investimenti in immobilizzazioni. I debiti finanziari al netto della liquidità aumentano di circa 12 miliardi, ma calano l'incidenza sul fatturato di quasi 4 punti%. ANALISI DEI FLUSSI Nel settore della tecnologia rivolta al grès porcellanato, per il periodo in questione notiamo come sia stata complessivamente assorbita liquidità per 6,7 miliardi circa, soprattutto a causa di una insufficienza del circolante netto per far fronte agli investimenti e ai rientri sui debiti a medio scadenti nel periodo. ANALISI DELLA STRUTTURA DEI FONDI PATRIMONIALE Se dall’analisi dei flussi passiamo all’analisi dei fondi in questione, notiamo una situazione sicuramente discreta, ma con un notevole impegno in scorte e crediti vs. clienti, abbastanza giustificata dall'incremento di fatturato e dalla particolare vivacità del settore del porcellanato. Tuttavia, la maggiore esposizione verso i clienti, arrivata al limite dei 160 giorni, deve porre l’accento sull'analisi del rating dei portafogli clienti. Discreta la capitalizzazione 24,8% (patrimonio netto sul totale passivo e netto), in aumento di circa un punto dall’anno precedente. ANALISI DEL RATING ABC DI BILANCIO I valori finali riassuntivi rating economico B57 e rating patrimoniale B49 non brillano particolarmente, risentendo di un po’ di febbre da frenesia di crescita. In particolare la scarsa generazione di circolante netto, legata ad una velocità di investimento superiore a quella di produzione di risorse finanziarie autogene, deve porre l’attenzione degli amministratori, su una maggior ponderazione dei parametri aziendali, anche se la “fretta” di lavorare porta a una certa distrazione in questo senso. VALUTAZIONI FINALI Il comparto, cresce bene e risente dell’effervescenza 81 45 35 25 15 5 0 -20 -10 0 10 Scostamento MOL dal valore medio Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale 20