CInchiesta: la mobilità immobile

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CInchiesta: la mobilità immobile
SPEDIZIONE IN A.P. • 70% • AUTORIZZAZIONE DELLA FILIALE DI MODENA DI POSTE ITALIANE SPA • € 7,75 • ANNO XXIX - TASSA RISCOSSA - TAXE PERÇUE - ISSN 0392 6842 • GENNAIO/FEBBRAIO 2002
Cer Il giornale dell’Assopiastrelle/271 • gennaio/febbraio 2002
Cer Il giornale dell’Assopiastrelle/271
C
Inchiesta: la mobilità
immobile
Intervista al ministro Lunardi
Focus Mercati:
opportunità e difficoltà
di un 2002 travagliato
Galleria: Stampi e presse /
Tecnologia e materiali per
grès porcellanato
Sommario
L’intera programmazione delle infrastrutture viarie e ferroviarie al
servizio del comprensorio ceramico va alla stessa velocità
dell’elefante in copertina (Inchiesta, da pag. 42). Sul tema della
‘mobilità immobile’ interviene anche il ministro delle
infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi (a pag. 48).
Un’analisi delle prospettive economico-congiunturali, basata
sull’Osservatorio previsionale Assopiastrelle/Prometeia, è
contenuta nel Focus dedicato ai mercati esteri di destinazione del
prodotto ceramico (da pag. 31). La Galleria tecnica (da pag. 59)
propone le novità nel campo delle tecnologie e dei materiali per
grès porcellanato, la tipologia di prodotto oggi più importante per
il settore, e la sezione dedicata a stampi e presse per ceramica.
Cer Il giornale
dell’Assopiastrelle/271
gennaio/febbraio 2002
Promosso da Assopiastrelle - Associazione
Nazionale dei produttori di piastrelle di
ceramica e di materiali refrattari
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di Modena al n°551 in data 13/2/1974
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Editoriale
8
Rubriche
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www.italiatiles.com
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Focus Mercati
42
Inchiesta:
La mobilità immobile
59
Galleria: Stampi e presse
Tecnologia per
grès porcellanato
Chiuso in tipografia l’8/2/02
ASSOPIASTRELLE
Associazione nazionale dei produttori
di piastrelle di ceramica e di materiali refrattari
CER
5
Far vincere il
“Modello Autobrennero”
di Sergio Sassi*
Con l’anno nuovo, la
‘vecchiona’ (Bretella) è
riapparsa di prepotenza sulle
pagine dei giornali in un
ritorno di fiamma che, se
divide i due schieramenti
politici sulle responsabilità, ne
conferma dall’altro la centralità
e la condivisione: la
Campogalliano-Sassuolo è
arteria essenziale per l’assetto
infrastrutturale dell’intera area
meridionale delle province di
Modena e Reggio Emilia.
Assopiastrelle condivide in
pieno questa priorità ed il
progetto complessivo, frutto
degli accordi sull’Alta Velocità,
che prevede due assi a
scorrimento veloce nord-sud
(il raccordo autostradale
Campogalliano-Sassuolo e la
Modena-Sassuolo urbana), un
asse est-ovest (Pedemontana),
la creazione di transit point e
lo sviluppo del trasporto
ferroviario con il
potenziamento dello scalo di
Dinazzano e la sua
interconnessione con
l’istituendo scalo di Marzaglia.
Concertazione tra i diversi
soggetti e soluzioni volte allo
sviluppo sostenibile sono le
ragioni per cui Assopiastrelle,
pur denunciando inammissibili
ritardi nella esecuzione, ritiene
tuttora valido quell’insieme di
soluzioni allora proposte.
Limitando l’attenzione al solo
raccordo autostradale, vanno
sottolineati alcuni aspetti
positivi di grande rilievo.
Innanzitutto, il fatto che il
‘piano finanziario’ di Società
Autobrennero prevede, accanto
alla Campogalliano-Sassuolo,
il potenziamento
dell’intermodalità per il
superamento dell’arco alpino,
un obiettivo indispensabile alla
luce della duplice emergenza
ecologica e di sicurezza del
transito veicolare: gli ecopunti
e le tragedie del Monte Bianco
e del San Bernardo ne sono
una drammatica e quotidiana
testimonianza. In secondo
luogo, la società Autobrennero
sta accantonando, in
sospensione di imposta,
alcune decine di milioni di €
ogni anno, cosa che già oggi
mette a disposizione parte
delle risorse a favore
dell’intero progetto
infrastrutturale, che solo un
rinnovo della concessione può
trasformare in realtà.
Noi crediamo che il vero
oggetto del contendere sia che
il Ministro Lunardi - che non
ha firmato il decreto per non
incorrere nell’ultima, ennesima
e forse nemmeno più grave,
infrazione fatta dal nostro
Paese - chieda alla Comunità
Europea se consideri più
importante la rapida creazione
di una infrastruttura strategica
ed ecologicamente essenziale
oppure se l’Ue, per un superiore rispetto delle regole - in
barba allo smog ed ai morti
nelle gallerie di valico -, reputi
più opportuno attendere il
2005 per riprendere in mano il
progetto Sassuolo-Brennero.
Il cuore della discussione nelle
prossime settimane sarà,
dunque, tra l’Europa della
Politica e quella
dell’Euroburocrazia, tra una
progettualità alta che nell’ottica
della corretta azione di
governo ricerca soluzioni ai
reali problemi dei cittadini ed
una in cui il ‘totem delle
regole’ è superiore a tutto e
tutti.
Assopiastrelle non abbasserà
la guardia nè su questa nè
sulle altre infrastrutture che, da
tre anni e mezzo, sono
nell’accordo Alta Velocità e da
trenta attendiamo inutilmente.
E le 16 pagine dell’Inchiesta
sulla ‘mobilità immobile’ di
questo Cer sono uno degli
esempi di come intendiamo
procedere: andando ad
investigare dove e perchè le
infrastrutture si bloccano;
spiegando ai nostri lettori i
processi decisionali che
dovrebbero portare alle
soluzione ipotizzate;
ridicolizzando con forza quelle
procedure amministrative più
consone all’antica Bisanzio che
non ad una potenza economica
mondiale; intervistando tutti
gli interlocutori per sentire
ogni punto di vista, ma anche
per chiedere spiegazioni a
ritardi ed inefficienze;
denunciando atteggiamenti ed
inazioni indecenti per una
classe politica e burocratica
indegna di un Paese ad
economia avanzata come
l’Italia vuole e deve essere.
Non abbasseremo il tiro e non
concederemo sconti a
nessuno. Nè al Ministro Nerio
Nesi, al quale vogliamo
chiedere perchè ha richiesto a
Bruxelles un parere sul
rinnovo della Concessione,
parere mai richiesto per
nessun altra società
autostradale o ferroviaria in
Italia, nè al Ministro Pietro
Lunardi che ha promesso, non
ancora firmato, ma si è
impegnato a perorare in sede
Ue le motivazioni di Società
Autobrennero.
Per questi, come per tutti gli
altri soggetti coinvolti,
parleranno i fatti, non le
dichiarazioni a mezzo stampa.
* PRESIDENTE
ASSOPIASTRELLE
Editoriale
1
CER
Uomini e
aziende
Mapei acquisisce la
tedesca Sopro
a cura di Andrea Serri
Giorgio Squinzi, amministratore unico
del Gruppo Mapei
Il Gruppo Mapei ha concluso
l’acquisizione di Sopro, azienda tedesca produttrice di adesivi e prodotti per la posa di
ceramiche e pietre naturali
appartenente al Gruppo
Cementiero Dyckerhoff AG.
L’acquisizione di Sopro, che
realizza un fatturato di circa 85
milioni di euro e possiede sei
stabilimenti in Germania,
Austria, Polonia, Portogallo,
Russia e Italia (Cercol), conferma la strategia di crescita
internazionale del Gruppo.
Mapei, con questa operazione,
raggiunge una posizione di coleadership sul mercato tedesco, il più grande e tecnologicamente avanzato del mondo
per il settore della chimica per
l’edilizia.
Premi Trophées Carrelage
a realizzazioni
Casalgrande Padana
Parete ventilata realizzata in
Granitogres, serie Marte
La terza edizione del “Trophées
Carrelage”, concorso realizzato
dalla rivista Ceramagazine in
collaborazione con Batimat che
promuove l’utilizzo e la
valorizzazione del materiale
ceramico in architettura, ha
premiato due realizzazioni in
cui sono state utilizzate
piastrelle Casalgrande Padana.
Il progetto del centro termale di
Cambo-les-Bains realizzato
dall’architetto J.de Gastines,
dove le piastrelle sono state
utilizzate anche come elementi
decorativi, ha ottenuto il primo
premio nella sezione delle
applicazioni ceramiche in
luoghi pubblici, mentre lo
studio OTH Ouest di Rennes ha
ottenuto il secondo premio per
la sezione rivestimenti esterni,
dove la parete ventilata di un
edificio residenziale è realizzata
in Granitogres serie Marte in
finitura satinata e levigata per
un totale di 3.500 mq.
CottoVeneto e la
polimateria
CottoVeneto rappresenta una
importante testimonianza di
realtà imprenditoriale legata a
creatività ed innovazione: una
storia di notevoli risultati
ottenuti in 30 anni di costante
impegno nella lavorazione
artistica di ceramica, pietra e
terracotta. Oggi vetro e acciaio
entrano a fare parte della
produzione CottoVeneto e
concorrono a formare le nuove
proposte che sono riunite sotto
lo slogan “oltre la materia”:
combinazioni di diversi
materiali, quali ceramica,
pietra, vetro, metallo e
terracotta, armonizzati in modo
da creare ambienti sempre
diversi che riflettano la
personalità di chi li vive. I
nuovi cataloghi CottoVeneto
rappresentano un primo
capitolo del nuovo progetto di
comunicazione dell’azienda, in
cui luogo e persona convivono
in primo piano.
12 nuovi ingressi in
Assopiastrelle
Il Consiglio Direttivo negli
ultimi mesi ha ratificato
l’ingresso nell’Associazione di
ben 12 aziende.
Entrano come soci ordinari:
L’Artistica Ceramica
Modenese, viale Di Marino 40,
Ciampino (RM); Trend Group,
via dell’Industria 42, Vicenza;
Ceramica Incontro, S.S. 98
Km. 47+250, Corato (BA);
Studio Vega - Ceramiche
d’Arte, loc. Carpeneto, Cairo
Montenotte (SV); Runway, via
dell’Industria 4/B, Pratissolo di
Scandiano (RE); Immagine
Studio Immagine, via Tazio
Nuvolari 9, Maranello (MO);
Sima Ceramiche, via per
Vignola 37, Maranello (MO);
Intesa Ceramiche, via Radici in
Monte 10, Roteglia di
Castellarano (RE); Il
Manufatto, via Repubblica di
Montefiorino 2, frazione
Villavara, Bomporto (MO);
Arte del Cotto Industrie, via
Barrucciano 7, Montespertoli
(FI).
Con la qualifica di soci
aggregati sono altresì state
accolte le domande di
Studiolive, via Tazio Nuvolari
2, Maranello (MO) e Uptiles,
via Monte Grappa 4/18, loc.
Ubersetto, Fiorano (MO).
Concorso Cerdisa-Sacmi
per il lancio di Innovaker
Cerdisa ha presentato nella
scorsa primavera, unitamente a
Sacmi, un concorso per
l’applicazione in interni ed
esterni del suo nuovo prodotto
Innovaker, grandi lastre
66x132 cm. realizzate con la
tecnologia Twin-press di
Sacmi. I vincitori del concorso,
rivolto agli studenti di
ceramica applicata dell’Istituto
G.Ballardini di Faenza, sono
stati Sara Bellini, Elisa
Diamanti e Federica Malagoli:
di questi, il primo assoluto
parteciperà ad uno stage di 3
mesi in Sacmi/Cerdisa.
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CER
Dall’Italia e
dal mondo
a cura di Enrico Seghedoni
Rossi Motoriduttori per il
servizio al cliente
L'azienda modenese rinnova il
catalogo G, dedicato ai riduttori e motoriduttori ad assi paralleli e ortogonali, serie di punta
della propria gamma produttiva. Elemento peculiare del
Gruppo Rossi rimane il concetto di produzione di serie applicato all'intera gamma, che permette la standardizzazione dei
componenti, con benefici in
termini di livello qualitativo del
prodotto, di costi, tempi di
consegna, magazzino e garanzia della costanza del livello
qualitativo dello stesso. In virtù
dei risultati ricavati dall'esperienza e dei miglioramenti tecnologici e produttivi, vi è stato
un miglioramento di tutte le
prestazioni (ingranaggi cilindrici e conici) a pari affidabilità, e un completamento di
gamma con l'introduzione di
nuove grandezze, rotismi ed
accessori.
Pedrini celebra il 40o
anniversario
Nel 2002 Pedrini celebra il 40°
anno dalla sua fondazione,
avvenuta nel 1962. Fin dalla
sua nascita il marchio Pedrini
si è identificato con lo sviluppo
del taglio di blocchi con dischi
diamantati e la realizzazione e
distribuzione di una vasta
gamma di tagliablocchi, idea
guida che ha poi portato allo
sviluppo di linee complete per
la produzione industriale di
elementi standard per l’edilizia.
La Pedrini ha allargato la propria gamma produttiva e si
propone oggi come marchio
leader nella costruzione di
macchine, linee ed impianti per
la trasformazione della pietra
naturale e per la levigatura del
grès porcellanato.
Luigi Pedrini, fondatore e
Presidente del Gruppo, ha così
sintetizzato il momento celebrativo: “I primi 40 anni sono
una tappa significativa, non un
traguardo: c’è tempo e spazio
per altre conquiste tecnologiche e commerciali”.
Claudio Benedetti
Direttore Genenerale di
Federchimica
Dal 1° Gennaio scorso il
Dott. Claudio Benedetti è il
nuovo Direttore Generale di
Federchimica, la Federazione
Nazionale dell’Industria
Chimica che raggruppa 19
Associazioni e 46 Gruppi
Merceologici in rappresentanza
di oltre 1.500 imprese del settore. In Federchimica dal 1973,
dove ha ricoperto diversi ruoli
fino a raggiungere la carica di
Vice Direttore Generale,
Benedetti è Vice Presidente di
Certiquality e Unichim, nonché
Amministratore Delegato e
Consigliere di diverse società,
e si appresta ora a prendere le
redini della Federazione aderente a Confindustria ed al
CEFIC, European Chemical
Industry Council.
Il riconoscimento “Rating
1” di Dun&Bradstreet per
Bonfiglioli Riduttori
L’agenzia americana Dun &
Brandstreet, specializzata nel
fornire informazioni riguardanti
credito, marketing e stato patrimoniale di aziende e Stati, ha
conferito a Bonfiglioli Riduttori
di Bologna il prestigioso riconoscimento “Rating 1”. Su
2.500.000 di posizioni aziendali attualmente monitorate da
Dun&Bradstreet, solo il 2% ha
raggiunto tale valutazione,
indicatrice della consistenza
dei mezzi propri dell’azienda, e
premia l’impegno gestionale e
produttivo proferito in questi
anni da Bonfiglioli Riduttori,
che ha portato l’azienda ad
attestarsi sui 523 miliardi di
lire di fatturato del 2000.
CNA entra nel Centro
Ceramico
Il Consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario
per la gestione del Centro
Ceramico ha deliberato nello
scorso novembre l’ingresso
nel Consorzio della CNA Confederazione Nazionale
dell’Artigianato. La CNA riunisce a livello nazionale molte
imprese artigianali edili, operanti nel campo della posa delle piastrelle di ceramica, mentre il Centro Ceramico si occupa da molti anni della posa
delle piastrelle, sia in attività di
ricerca e sperimentazione di
nuovi materiali e tecniche, sia
nello sviluppo di norme nazionali ed internazionali.
Modulblok festeggia i 25
anni di attività
La Modulblok di Pagnacco
(Ud) diventa Società per
Azioni, tappa significativa per
un’azienda che opera da 25
anni nel settore della logistica
di magazzino e che in Europa
ha realizzato oltre 10.000
magazzini. Con la trasformazione in SpA, l’azienda ha
aumentato il proprio capitale
sociale a 2.500.000 €.
L’azienda è fortemente radicata
sul territorio, come dimostrano
i diversi sodalizi sportivi in
qualità di sponsor con il
Rugby Udine, l’Enduro di
Lignano, il giro ciclistico del
Friuli e la recente partecipazione della squadra ciclistica
dell’Alexia Alluminio al giro
d’Italia, ma ulteriore prova dell’impegno dell’azienda è il
coinvolgimento con le istituzioni, non ultima la recente
borsa di studio istituita in collaborazione con l’Università
degli Studi di Udine presso il
dipartimento di Ingegneria
Meccanica.
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CER
Qui NewYork
a cura di D. Grosser & Associates, Ltd.
Importazioni di piastrelle
di ceramica in recupero
N
el mese di settembre
2001 le importazioni di
piastrelle in USA sono state
12,4 milioni di mq rispetto ai
13,8 milioni di mq del 2000, e
quelle dall’Italia sono calate da
5,5 a 4,6 milioni di mq. In
ottobre le importazioni totali
sono aumentate da 12,3 a 12,9
milioni di mq e quelle
dall’Italia sono calate da 4,6 a
4,4 milioni di mq. In novembre
c’è stato un recupero: le importazioni totali di piastrelle sono
state di oltre 16,5 milioni di
mq (rispetto agli 11,3 del
2000), con oltre 5,6 milioni di
mq provenienti dall’Italia (4,3
nel 2000).
Il fallimento di Kmart
colpisce il settore
immobiliare
K
mart è la seconda catena
di Grandi Magazzini
“discount” negli Stati Uniti
dopo il poderoso Wal Mart. Il
22 gennaio scorso Kmart ha
chiesto la protezione dai creditori sulla base del Chapter 11
del codice dei fallimenti. A parte l’effetto nei confronti della
grande distribuzione, il settore
che più risentirà il colpo del
fallimento è quello immobiliare. Il motivo principale del fallimento è stato il calo dei consumi, ma pare che anche il fallimento di Enron abbia avuto
un effetto negativo su Kmart,
perchè banche e creditori sono
diventati molto più cauti.
Secondo il Wall Street Journal
del 24 gennaio 2002, il fallimento di Kmart “sta scuotendo
tutto il segmento commerciale
del settore immobiliare”. Il
motivo di questo shock è che
Kmart, sotto la protezione del
Chapter 11, potrà chiudere fino
al 25% dei suoi 2.114 punti
vendita e porre termine ai contratti d’affitto. Le previsioni
degli analisti indicano che la
ditta ha la possibilità di riprendersi, chiudendo i negozi
meno redditizi e tagliando i
costi.
Prevista la perdita di 1,6
milioni di posti di lavoro
nel 2002
S
econdo uno studio appena pubblicato dal Milken
Institute, gli effetti dell’attacco
dell’11 settembre si faranno
sentire fino al 2004. Nel solo
2002 saranno 1,6 milioni le
persone che perderanno il
posto di lavoro. Tra le città più
colpite New York (150.000
posti lavoro), Los Angeles
(69.000) e Chicago (68.000).
L’area metropolitana più danneggiata sarà quella di Las
Vegas con una perdita del 5%
dei posti lavoro; il settore più
danneggiato è quello dei trasporti aerei, seguito da turismo
e pubblicità. Nel settore finanziario si stima una perdita di
96.000 posti lavoro.
L’industria delle
costruzioni in Canada e
U.S.A.
N
el mese di novembre
2001 il numero di permessi di costruzione per residenze private negli Stati Uniti è
salito del 5% rispetto al mese
di ottobre (1.485.000), raggiungendo il livello di
1.564.000 unità. Gli Housing
Starts residenziali in Novembre
sono saliti dell’8% rispetto ad
ottobre, passando da
1.521.000 a 1.645.000 unità.
Le case residenziali finite di
costruire (Housing
Completions) sono passate da
1.543.000 di ottobre a
1.518.000 di novembre, con
un calo del 2% (1.548.000
unità nel novembre 2000).
Secondo prime stime le vendite di abitazioni esistenti hanno
raggiunto un livello record nel
2001, raggiungendo 5,25
milioni di unità con un aumento del 2,7% rispetto al 2000
(5,1 milioni).
Euforico il mercato immobiliare
canadese: gli Housing Starts a
dicembre 2001 hanno fatto
registrare il livello più alto dal
febbraio 1992, aumentando del
4% (175.000 rispetto ai
168.800 del mese di novembre). Questo dato si collega
all’aumento delle nuove costruzioni di condomini e palazzi
per appartamenti.
Dal Tile apre nuovi
show-room di alta qualità
D
al Tile, il più grande
produttore nordamericano di piastrelle di ceramica,
con un fatturato di circa 1
miliardo di dollari e forte di
una catena di 230 negozi al
dettaglio, ha deciso di fare un
“upgrading” ed aprire nuovi
showrooms di 400 mq ciascuno. La prima galleria sperimentale è stata aperta a Dallas
già nel 2000, la seconda ad
Atlanta nel 2001. Ora la ditta
ha deciso di continuare in questa direzione ed aprire altre
showrooms a Salt Lake City
(Utah), Anaheim (California) ed
in altre città.
La modella Kathy Ireland
testimonial per Shaw
Industries
S
haw Industries, il più
importante produttore
americano di moquette, entrato
da un paio d’anni nel mercato
delle piastrelle, ha lanciato una
nuova linea di piastrelle che
portano il nome della modella
Kathy Ireland. Dopo il successo della linea di tappeti “Kathy
Ireland”, la Shaw ha deciso di
adottare la stessa strategia per
le piastrelle.
18
CER
Recensioni
a cura di Manuela Corradini
e Andrea Serri
Ritorno alla vita.
Autore: Emilio Bonicelli
Casa Editrice: Jaca Book
Anno di pubblicazione: 2001
Pagine: 148
C
i sono due piani, distinti
ma intimamente connessi, in questo ‘libro verità’ scritto da Emilio Bonicelli, responsabile della redazione di
Bologna del Sole 24 Ore. Il
primo è quello dell’uomo che,
al culmine della propria attività
professionale, scopre di essere
ammalato di leucemia e
descrive, passo dopo passo,
quella via crucis - che raggiunge il culmine proprio nella
fase di preparazione all’intervento - che lo porterà molti
mesi dopo a guarire. Il racconto si snoda veloce, indugiando
su aspetti topici come il rapporto con Ileana, moglie amica - confidente, l’umanità
che si deve sempre sposare
con la professionalità del
medico, il ringraziamento al
donatore per la gratuità del
gesto, o l’affettuoso ricordo di
Enzo, paradigma dell’amicizia
come valore. Il secondo piano
è quello del cristiano che,
messo alla prova dalla malattia, dopo l’umanissimo “perché
a me?”, si affida completamente alla Madonna. E’ una decisione forte, che porta a scelte
singolari ma assolutamente
coerenti come il preferire un
Suo quadro, piuttosto che la
televisione, come compagnia
dei lunghi giorni di degenza
nella camera sterile, un messaggio sulla giusta scala dei
valori che il tran tran di tutti i
giorni talvolta stravolge.
“Ritorno alla vita”, oltre ad
essere un sito web
(www.ritornoallavita.it), è un
libro forte, che fa bene a chi è
ammalato e fa male a chi,
sano, dimentica i veri valori
della vita. Ma è soprattutto un
libro sulla speranza che dalla
malattia si può guarire grazie
alla bravura dei medici, alla
qualità delle strutture ospedaliere, alla generosità di un
prossimo sconosciuto che,
con un semplice gesto come la
donazione di midollo osseo
(possibile per tutte le persone
con meno di 35 anni) può far
rinascere la speranza: “ero
ammalato e mi avete
soccorso”.
Presenze italiane
Italian Presences
A cura di: Filippo Trevisani
Edizioni Il Bulino edizioni d’arte
Anno di pubblicazione: 2002
Pagine: 94, illustrato
Prezzo: €. 20
“O
stile, meravigliosa,
dura crosta di terracotta”. Così il Palazzo Ducale
di Sassuolo, “magnifica delizia” dei Duchi d’Este riportata
agli antichi splendori da un
attento e lungo restauro, su
cui sbocciano le opere di
Kounellis, Lo Savio, Mochetti,
Paolini, Pascali, Pistoletto e
Prini, le “Presenze Italiane”
oggetto della prima mostra di
“Progetto Contemporaneo
2001-2003”. Il Progetto, che
coinvolge Soprintendenza,
Regione Emilia Romagna,
Comune di Sassuolo e Accademia Militare di Modena,
propone il Palazzo Ducale
quale sede espositiva inusuale
e d’eccezione per le opere
d’arte contemporanea che,
nell’ampiezza delle sale e nel
vuoto degli spazi, spogli da
qualsiasi arredo, si rivelano
per contrasto, come cose sconosciute e non adeguate. In
occasione di Arte Fiera, pres-
so la Galleria d’Arte Moderna
di Bologna, è stato presentato
il catalogo della mostra
“Presenze Italiane” curato da
Filippo Trevisani,
Soprintendente per il patrimonio Artistico di Modena e
Reggio Emilia. La prima sezio-
ne del catalogo presenta la
sede della mostra, il Palazzo
Ducale, come topos: la grande
Rocca inusata per secoli che
sembra conservare il tempo in
cui era unita alla cittadina sassolese, in “armoniosa separatezza”, e custodire il ricordo
dei festini venatori dei duchi,
delle visite principesche, dei
grandi avvenimenti. Attraverso
vecchie fotografie e antichi
scritti, viene ricostruita da
Trevisani la solidità della
Rocca sassolese e insieme il
suo fascino, più leggero, di
“delizia” estense. Le immagini
delle opere in mostra occupano la seconda sezione del
catalogo. Anche in questo
caso viene mantenuto il legame, e il contrasto, con la sede
espositiva: Jannis Kounellis
nell’Appartamento dei Giganti,
Francesco Lo Savio nell’appartamento di Orlando, Maurizio
Mochetti nella Camera
dell’Amore e in quella delle
Virtù, Giulio Paolini nella
Camera dell’Aurora, Pino
Pascali nella Sala Maggiore,
Michelangelo Pistoletto nella
Camera dei Verdi, Emilio Prini
nella Camera di Francia. In italiano e inglese, in una veste
grafica elegante e raffinata, il
catalogo consegna ai lettori il
primo grande evento di
Progetto Contemporaneo.
CER
Valencia (Spagna)
26 febbraio - 2
marzo
Taccuino di viaggio
a cura di Enrico Seghedoni
Italy in collaborazione con ICE,
preposto alla distribuzione di
materiale informativo
sull’industria italiana delle
piastrelle di ceramica. Il 23
aprile il fronte si sposta ancora
più ad est: si apre Batimat
China, salone internazionale
dei materiali per edilizia e
decorazioni. L’evento, che vedrà
la presenza di una collettiva di
aziende italiane promossa da
ICE, riveste notevole
importanza considerando le
grandi potenzialità attualmente
detenute dal mercato cinese.
Viaggio a ritroso, ci spostiamo
nella ex-Jugoslavia, a
Belgrado, per il Building
Trade, salone internazionale
che si svolge dal 23 al 27
aprile. Nello stesso mese, tappa
a Los Angeles per Tipo e
Controtipo, mostra dedicata
alla conoscenza dello stile e del
design italiano oltroceano.
L’evento americano, che rientra
nell’ambito del progetto Italia Life in I Style, è organizzato dal
Ministero delle Attività
Produttive ed ICE, in
collaborazione con FederlegnoArredo ed Assomarmi.
CEVISAMA - Fiera della
ceramica, rivestimenti per
l’industria delle costruzioni,
arredobagno, accessori,
materie prime, fritte e
smalti, macchinari per
ceramica
Quartiere Fieristico Valencia
• Per informazioni:
www.feriavalencia.com
Shanghai (Cina)
23 - 26 aprile
BATIMAT CHINA - Salone
Internazionale dei Materiali
per Edilizia e Decorazione
Shangai Mart
• Iniziativa ICE: partecipazione
collettiva di aziende italiane
• Per informazioni:
www.sibex.com.sg
Chicago
(Illinois, USA)
I prossimi appuntamenti
E’ arrivato il nuovo anno, e si
apre una nuova stagione
fieristica internazionale. Dopo
aver privilegiato, nei due mesi
appena trascorsi, il mercato
europeo, il prossimo bimestre
sarà all’insegna del più ampio
cosmopolitismo, con
appuntamenti in Russia, Cina
ed America.
Dal 26 febbraio al 2 marzo è di
scena Cevisama,
appuntamento che si tiene
all’interno del quartiere
fieristico di Valencia,
attualmente oggetto di lavori di
ristrutturazione ed
ampliamento. La tappa
seguente è a Chicago, Illinois.
Si svolge infatti dal 5 al 7 aprile
K/BIS – Kitchen & Bath
Industry Show, a cui sarà
presente una collettiva ICE di
aziende italiane. Due giorni
dopo, il 9 aprile a Mosca, apre
i battenti Batimat Mosbuild,
il salone russo dell’edilizia che
si svolge nell’ambito della
manifestazione Russia Building
Week. Parteciperanno all’evento
circa venti aziende italiane, che
saranno affiancate da uno stand
informativo Ceramic Tiles of
multimediali).
• Per informazioni:
www.buildingshows.com
5 - 7 aprile
K/BIS - Kitchen & Bath
Industry Show
McCormick Place Exposition
Center
• Iniziativa ICE: partecipazione
collettiva di aziende italiane
• Per informazioni:
www.kbis.com
Mosca (Russia)
9 - 12 aprile
Belgrado (Serbia)
23 - 27 aprile
BUILDING TRADE - Salone
Internazionale dei Materiali
per l’Edilizia
Belgrade Fair
• Iniziativa ICE: partecipazione
collettiva di aziende italiane
• Per informazioni:
www.sajam.co.yu
Los Angeles
BATIMAT MOSBUILD - Fiera
Internazionale dell’Edilizia e
delle Costruzioni
Kresnaya Presnya Expo Center
• Stand informativo ICE/Ceramic
Tiles of Italy al servizio di
visitatori ed espositori:
documentazione tecnicodivulgativa sull’industria italiana
delle piastrelle di ceramica
(pubblicazioni e strumenti
(California, USA)
aprile (data da definire)
TIPO E CONTROTIPO Mostra sul Design Italiano,
organizzata in collaborazione con
Federlegno-Arredo e Assomarmi
nell’ambito del progetto Italia Life in I Style
Centro Commerciale Barneys
• Per informazioni:
www.italtrade.com
Mosca
Chicago
Valencia
Belgrado
Los Angeles
Shanghai
25
26
CER
italiatiles.com
a cura di Enrico Seghedoni
CTI Design
Competition 2002:
il mondo
dell’architettura
incontra l’industria
delle piastrelle di
ceramica su
www.italiatiles.com
Il portale promozionale
dell’industria delle piastrelle di
ceramica, frutto della
collaborazione tra
Assopiastrelle, IBM ed il
Ministero delle Attività
Produttive, prosegue il suo
aggiornamento mensile,
confermandosi strumento
informativo snello e dinamico
come il settore cui è dedicato.
Nei mesi di febbraio e marzo
le novità si concentreranno
sull’utilizzo delle piastrelle di
ceramica italiane in
architettura, con interviste a
celebri architetti e servizi sui
concorsi internazionali a loro
dedicati.
CTI Design Competition
2002
Campeggia in home page il
logo di CTI Design
Competition, premio
promosso da Assopiastrelle in
collaborazione con ICE di New
York, che verrà assegnato a
Coverings (Orlando, FL - 6/9
maggio 2002) nel corso della
tradizionale Conferenza
Stampa Internazionale.
Nato nel 1994 come
riconoscimento di quei
progetti realizzati con
piastrelle di ceramica italiane
da architetti ed interior
designer americani, CTI
Design Competition, suddiviso
nelle due categorie edilizia
residenziale e commerciale, ha
sempre visto affrontarsi i
migliori studi di architettura
statunitensi, come confermato
dal ricco palmares che
annovera tra i vincitori nomi
del calibro del Michael P.
Johnson Design Studio, Mojo
Stumer Associates o Hirsch
Bedner & Associates.
Mark D. Stumer
Dopo Alessandro Mendini,
Michael P. Johnson ed Alberto
Alessi, l’intervista in home
page spetta a Mark D. Stumer.
Il fondatore della agenzia
newyorkese Mojo-Stumer
Associates, vincitore
dell’edizione 2001 del CTI
Design Competition per la
categoria “edilizia
commerciale” con il progetto
per l’Equinox Health Club di
New York, illustra in un video
filmato la sua particolare
interpretazione
dell’architettura. Questa viene
intesa come un processo di
progettazione in divenire che
non si esaurisce con la
realizzazione dell’edificio, ma
che prevede anche la cura e
l’estrema attenzione dedicata
alla funzione e all’estetica
degli interni. In quest’ottica
Stumer esalta il materiale
ceramico poiché, oltre alle sue
caratteristiche tecniche di
resistenza e durabilità,
“l’estetica delle piastrelle può
dare vita a stati d’animo e
atmosfere molto diverse tra
loro grazie all’ampia gamma di
colori ed alla notevole quantità
di tipologie”.
L’analisi congiunturale di
Donato Grosser
Nella home page si trova
anche una intervista a Donato
Grosser, fondatore dello studio
di consulenza Grosser and
Associates di New York.
Nel filmato, Grosser illustra la
situazione del mercato
statunistense dopo i tragici
avvenimenti dell’11 settembre,
sottolineando il rinvigorirsi dei
consumi a lungo termine
rispetto ai cosiddetti beni di
lusso, come dimostrato dalla
buona salute goduta
attualmente dal mercato delle
costruzioni americano.
Il Design italiano a Mosca
Nell’area “Dove e quando nel
mondo” è presente la cronaca
della conferenza stampa di
presentazione del polo
fieristico bolognese tenutasi in
Russia il 4 dicembre 2001,
intitolata “Cut the time from
construction technology and
design”.
Organizzata nell’ambito della
convenzione Regione Emilia
Romagna/ICE, la conferenza
ha visto il coinvolgimento di
Federlegno-Arredo,
Assopiastrelle e Fairsystem,
organizzatori e promotori delle
manifestazioni Saiedue,
Europolis, Cersaie e Saie.
All’evento ha partecipato, tra
gli altri, l’architetto Denis
Santachiara, il quale ha
illustrato, attraverso un
excursus dagli anni ‘50 ad
oggi, come lo stile italiano si
esprima da sempre con
successo in architettura e nel
design, grazie alla particolare
alchimia che combina la
tradizione estetica del nostro
Paese con la rinnovata
attenzione all’innovazione
tecnologica di prodotto e di
processo. Nella stessa area del
Portale compare anche un
resoconto, come sequenza di
immagini, dell’ultima edizione
di Europolis, esposizione
biennale dedicata alla vivibilità
delle città ed alla tutela
dell’ambiente che si è tenuta a
Bologna dal 7 al 10 febbraio,
ed a cui Assopiastrelle
ha partecipato tramite uno
stand informativo.
CER
31
Focus
Mercati
Opportunità e difficoltà di un 2002 travagliato
a cura di Andrea Serri
Dalle evidenze dell’Osservatorio Assopiastrelle-Prometeia sulle
prospettive economiche, emerge come anche durante la prima
parte di quest’anno proseguirà la situazione di bassa congiuntura
che poi lascerà spazio, nella seconda metà del 2002 ed in modo
ancor più marcato nel 2003, ad una ripresa economica che si farà
sempre più forte a livello mondiale. La situazione, analizzata per
macroaree, si presenta particolarmente articolata. In Europa, il
Europa, a
piccoli passi
verso la
ripresa
p. 32
Brillano le
stelle
dell’Europa
Orientale
p. 35
continente che consuma oltre un miliardo di metri quadrati di
piastrelle di ceramica ogni anno, il suo Paese più importante - la
Germania - registra il protrarsi di elementi di difficoltà, mentre in
alcuni altri Paesi la situazione si presenta discreta. Particolarmente
brillante è invece il livello dell’attività economica nell’Europa
centro-orientale dove si registrano in molte nazioni incrementi
nel consumo di piastrelle anche a due cifre. In America Latina
permangono elementi di incertezza, soprattutto a causa
dell’Argentina, mentre gli Stati Uniti stanno uscendo dalle secche
della crisi e l’Asia sta vivendo una nuova “primavera cinese”.
Lasciarsi alle
spalle ‘Ground
Zero’
p. 36
Il triste tango
dell’Argentina
p. 37
Cina, rischi ed
opportunità
della
globalizzazione
p. 39
32
CER
Focus
Europa Occidentale
Europa, a piccoli passi
verso la ripresa
Dopo aver toccato nel 2001 il punto
di minimo, l’industria delle
costruzioni è attesa crescere dell’1%
quest’anno e dell’1,8% il prossimo.
Bene le ristrutturazioni e l’edilizia
non residenziale
Europa Occidentale: quadro interno (var. %)
1999
2000
Totale costruzioni
3,1
2,5
- Edilizia residenziale nuova
2,1
1,6
- Manutenzione e rinnovo residenziale 2,2
2,3
- Edilizia non residenziale
3,6
3,1
- Opere pubbliche
4,6
2,6
2001
2002
2003
0,5
1,0
1,8
-2,4
-1,3
0,2
1,4
1,5
2,2
2,0
1,6
2,4
2,5
2,1
2,2
Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle
di ceramica” - Dicembre 2001
>> Dopo gli attentati dell’11 settembre e gli eventi
bellici che ne sono seguiti, le attese di sviluppo sono
peggiorate anche all’interno dell’ UEM.
Il peggioramento si rileva sia nel clima di fiducia
delle famiglie, che da aprile del 2001 si presenta in
diminuzione, sia in quello delle imprese, in calo da
marzo, mentre il tasso di disoccupazione nell’UEM è
rimasto stabile all’8.3% in settembre.
La situazione congiunturale dei diversi Paesi
all’interno del Continente si presenta
particolarmente variegata, con situazioni che
oscillano dalle forti difficoltà a quelle in cui l’attività
nel campo delle costruzioni è invece in pieno
sviluppo.
All’interno dell’area UEM è la Germania il Paese
che maggiormente evidenzia elementi di difficoltà,
che si concentrano in modo particolare nella spesa
per investimenti. La Germania prosegue il periodo
di recessione, dovuto all’azione combinata di basso
sviluppo dei Länder orientali, scarsa attrattiva per
gli immobili come beni di investimento, non decollo
dell’edilizia residenziale di pregio.
Una situazione per certi versi simile è quella che si
riscontra in Austria, dove dopo il boom della prima
metà degli anni ’90 – spinta dalle agevolazioni – dal
1998 si registra una situazione di calma piatta, e nel
Belgio dove, sebbene l’attività di ristrutturazione
presenti positive dinamiche, non è in grado
sviluppare adeguatamente il consumo di ceramica a
causa delle difficoltà del residenziale.
Su tutt’altro fronte si presentano i mercati di Francia
e Olanda. Il Paese transalpino, che in questi mesi ha
rappresentato quello con i più marcati segni ‘+’ nelle
importazioni di piastrelle dall’Italia, prosegue in
questa direzione anche se con meno vigore rispetto
al passato; in Olanda, il progressivo passaggio verso
la proprietà degli immobili spinge in alto tutti i
comparti dell’industria delle costruzioni.
Passando ai Paesi esterni all’area UEM, nel
Regno Unito la crescita del Pil nel terzo trimestre è
stata dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e
quindi non vi sono stati segni di un netto
rallentamento.
CER
La crescita della domanda interna ed in modo
particolare dei consumi ha permesso di compensare
parzialmente la debolezza della domanda estera.
Le informazioni congiunturali evidenziano la
prosecuzione della fase di indebolimento della
produzione industriale, che conferma anche
l’indebolimento dell’attività nel settore dei servizi.
Le prospettive macroeconomiche.
Nell’area UEM l’atteggiamento delle autorità
monetarie è rimasto più prudente di quello adottato
dalla Fed. In Eurolandia la fase espansiva di politica
monetaria dovrebbe intensificarsi nei prossimi mesi.
I riflessi negativi sulla crescita indotti dal
rallentamento economico americano e la possibile
riduzione dell’inflazione generata dal rallentamento
dei prezzi delle materie prime dovrebbero
consentire alla Banca Centrale Europea un maggiore
dinamismo nel ridurre i tassi nei prossimi mesi,
anche se appare plausibile che i tassi a breve europei
possano mantenersi superiori a quelli statunitensi
per tutto quest’anno. La successiva fase di ripresa
economica che caratterizzerà i mesi finali della
previsione dovrebbe richiedere tassi a breve più
elevati anche in Europa. Quanto alle assunzioni
circa la conduzione delle politiche di bilancio in
Europa, è ragionevole supporre che verranno
ammesse deviazioni dal Programma di Stabilità
corrispondenti al manifestarsi degli effetti degli
stabilizzatori automatici della domanda interna,
quando la sua crescita si riduce.
Anche per l’Europa il maggior rallentamento
dell’attività economica si è concentrato nella parte
finale del 2001 e nei primi mesi di quest’anno.
Il Pil è previsto crescere dell’1,4% nel 2001 e
dell’1,2% nel 2002.
La domanda interna non sarà in grado di sostituirsi
a quella estera non solo per la debolezza degli
investimenti, ma anche per una minore crescita dei
consumi privati, come il peggioramento del clima di
fiducia delle famiglie e la riduzione del ritmo di
crescita del numero di nuovi occupati fanno
presagire. Rimangono invece invariate ed ottimiste le
prospettive di ripresa di più lungo termine.
Nel biennio 2003-2004 anche l’Europa potrà
beneficiare dell’impulso della politica monetaria con
una crescita simile se non superiore a quella di
lungo periodo. Potranno nuovamente emergere
tensioni inflazionistiche che la Banca Centrale
manterrà comunque sotto controllo.
Gli investimenti in costruzioni e i consumi di
piastrelle nei mercati contendibili. L’evoluzione dei
consumi di piastrelle in ceramica nel mercati
contendibili dell’Europa occidentale sta
attraversando una fase critica.
Tale indicazione sintetizza andamenti comunque
difformi tra i vari paesi che la compongono. In
termini generali tuttavia il peggioramento della
situazione nel 2000 deriva dall’acuirsi della
recessione in Germania e dal peggioramento dei
mercati che nell’ultima parte degli anni ‘90 avevano
mostrato le performance più brillanti.
L’evoluzione complessiva in quest’area è attesa
rimanere decisamente poco favorevole anche nel
corso del 2002, per poi riprendere l’anno successivo
grazie soprattutto all’emergere dei primi timidi
segnali positivi sul mercato tedesco.
Europa Occidentale: i consumi di piastrelle
di ceramica nel 2000 (milioni di mq.)
Svezia 9
Svizzera 14
Austria 18
Belgio e Lussemburgo 28
Danimarca 4
Finlandia 7
Spagna 292
Francia 119
Germania 184
Portogallo 68
Gran Bretagna 49
Olanda 26
Grecia 37
Norvegia 6
Irlanda 8
Italia 199
TOTALE 1067 milioni di mq.
Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale
delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001
33
CER
Focus
Europa Orientale
Brillano le stelle dell’Europa Orientale
>> L’Europa Centro-Orientale
rappresenta un’area caratterizzata da
uno sviluppo ancora relativamente
favorevole. Il ridotto grado di
integrazione con l’economia americana,
che è l’epicentro del deterioramento
della congiuntura mondiale del 2001,
rappresenta un’efficace salvaguardia
per la crescita economica di questi
Paesi che sono attesi mantenere tassi di
sviluppo spesso superiori al 3% anche
nel “critico” biennio 2001-2002. Il
rallentamento dell’economia mondiale
sta inoltre agevolando queste economie
nelle loro politiche di contenimento
della dinamica inflazionistica
consentendo loro maggiori gradi di
libertà nella politica economica.
Quest’ultima considerazione nel caso
della Russia deve essere
necessariamente integrata con altre
osservazioni. Il forte aumento dei
proventi derivanti dalle esportazioni di
petrolio e gas naturale, che hanno
riportato in fortissimo attivo la bilancia
commerciale ed aumentato
notevolmente il gettito fiscale, ha
rappresentato l’ombrello protettivo al
di sotto del quale ha avuto luogo il
boom economico russo, trainato dallo
sviluppo della domanda interna.
Favorevoli sono anche le prospettive
per tutti gli altri paesi dell’area, che pur
negativamente influenzati del
rallentamento della UE, mantengono
favorevoli prospettive di crescita.
Fa eccezione la Polonia, Paese dove nel
corso del 2001 vi è stata una
significativa frenata della crescita
economica, accompagnata però da un
raffreddamento dell’inflazione, politica
indotta dalla necessità di ridurre il
disavanzo della bilancia dei pagamenti.
Diversa la situazione in tutti gli altri
Paesi dove l’andamento dell’attività
economica, pur con qualche
rallentamento dovuto al peggioramento
della congiuntura internazionale, si
mantiene favorevole.
Continueranno ad essere importanti
per questi Paesi gli investimenti esteri, a
loro volta fortemente influenzati dai
progressi che registreranno le riforme
strutturali che possono aprire la strada
per l’ingresso nella UE, indicato
nell’anno 2004 almeno per le economie
più avanzate.
Nel loro insieme i Paesi dell’Europa
Centro Orientale hanno consumato
oltre 320 milioni di metri quadri di
piastrelle nel 2000, con una evoluzione
nel corso degli anni ‘90 caratterizzata
da una crescita intensa, con prospettive
che, pur scontando un 2002 di bassa
dinamica, dovrebbe portare i consumi
dell’area vicino ai 430 milioni di metri
quadrati nel 2003.
Al riparo dagli effetti di
“ground zero”, tutte le
nazioni prevedono una
crescita del consumo
di ceramica di almeno
il 3%, con punte fino
al 13% della Russia
Europa Centro Orientale: i consumi di piastrelle di ceramica
nel 2001 e le prospettive nel 2002
(milioni di mq. - variazioni percentuali)
Polonia 71
+3,3%
Ungheria 16
+7,4%
Repubblica
Ceca 27
+5,9%
Altri 176
+7,8%
Russia 52
+13,5%
Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale
delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001
35
36
CER
Focus
Nord America
Lasciarsi alle spalle ‘Ground Zero’
Il rallentamento, iniziato a primavera 2001 e reso
più marcato dai fatti di settembre, sta cedendo il
passo ad una ripresa di fiducia dei consumatori,
vero carburante dello sviluppo americano
>> I consumi di piastrelle in Nord
America hanno superato i 240 milioni
di metri quadri nel 2000 (erano circa
100 milioni nel 1990), una corsa che
nel biennio 2001-2002 subirà una
battuta d’arresto, recuperata però nel
2003, anno nel quale i consumi di
piastrelle sfioreranno i 260 milioni di
metri quadri. Sarà questo l’effetto
‘ground zero’ per l’industria italiana
delle piastrelle.
Gli eventi dell’11 settembre si sono
inseriti in un contesto economico di
rallentamento della congiuntura
iniziato tra le fine del 2000 e l’inizio
dello scorso anno e che proprio negli
eventi dell’11 settembre ha registrato
un peggioramento, influenzato anche
da un tasso di disoccupazione salito ad
ottobre al 5,4%, valore non più toccato
negli ultimi cinque anni. Il sostegno
della politica economica all’attività è
stato ampio e tempestivo. Il tasso sui
Federal Funds è sceso in novembre al
2,0%, diventando in termini reali
negativo, condizione simile a quanto
sperimentato nel 1992-1993, la
precedente fase recessiva.
Con queste premesse e nell’ipotesi che
la crisi internazionale non degeneri, il
punto di minimo nella congiuntura si
dovrebbe essere manifestato tra la fine
del 2001 ed i primi mesi del 2002,
situazione che porterà il Pil 2002 a
sfiorare il +1% per poi crescere fino al
+3% atteso per l’anno 2003.
L’edilizia residenziale negli Stati Uniti
ha mostrato una fase di flessione
nell’ultima parte del 2000, anche se già
nei primi mesi del 2001 stavano
emergendo chiari segnali di recupero
rafforzatisi nel corso di tutto lo scorso
Stati Uniti: investimenti in costruzioni e consumi di piastrelle
250
250
INVESTIMENTI
(1990=100)
CONSUMI
(milioni di mq)
200
200
150
150
100
100
50
50
1990 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 2003
Totate
Residenziale
Consumi
Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle di ceramica” Dicembre 2001
anno fino agli attentati di New York e
Washington. E’ evidente che il
peggioramento del clima di fiducia che
ha fatto seguito agli attentati impatterà
negativamente anche sull’edilizia
residenziale, sebbene sia importante
comprendere che lo shock di fine estate
va ad interrompere una fase di ripresa e
non ad accentuare una dinamica già in
deterioramento come per altre branche
dell’economia statunitense: in altri
termini, senza gli attentati dell’11
settembre, le prospettive per l’edilizia
residenziale sarebbero state di un
immediato recupero. I forti tagli nei
tassi di interesse, insieme all’inerzia
derivante dalla crescita della prima
parte del 2001 dovrebbero
rappresentare un elemento di sostegno
per l’edilizia residenziale americana nei
prossimi mesi, prima che il
miglioramento della situazione
economica generale crei le basi per una
ripresa nel 2003.
Tra i fattori che hanno concorso ad
interrompere la corsa dei consumi di
piastrelle vi sono, al di là delle
difficoltà del settore edilizio, il
peggioramento della congiuntura
economica generale, le flessioni della
Borsa e gli attentati.
Le previsioni indicano dunque un calo
del mercato statunitense sia per il 2001
che per il 2002, con un forte recupero
nel 2003. Previsioni queste
strettamente legate all’evoluzione dello
scenario economico - politico congiunturale ed ai suoi diretti effetti
in capo al clima di fiducia dei
consumatori americani.
Focus
America Latina
CER
Il triste tango dell’Argentina
L’aver nominato cinque Presidenti in poche settimane e svalutato il
cambio dollaro-pesos sono due dei fatti più gravi che hanno sconvolto il
grande Paese latino-americano. Difficoltà che, seppur con minore
intensità, sono registrabili anche in altre nazioni del continente
>> Si chiama Argentina l’incognita, ma anche la
speranza, dell’intera America Latina, il grande
continente che a cadenza triennale registra pesanti
crisi economico - sociali in grado di sconvolgere
interi Paesi e gracili previsioni. La drammatica crisi
di dicembre, con i cinque presidenti che si sono
succeduti nel corso di poche settimane, e la fine
della parità dollaro pesos - che ha portato
l’Amministrazione della Casa Rosada al difficile
dilemma tra la salvaguardia degli investimenti esteri
e quella della capacità di acquisto per i cittadini consente di azzardare ben poche previsioni non solo
per il Paese ma per l’intero continente. L’aver
fissato il cambio ad 1,40 sul dollaro consente
all’Argentina di porre una prima pietra alla
ricostruzione di un Paese che, pur con immense
ricchezze naturali, avrà bisogno di un profondo
ripensamento sulle proprie modalità di sviluppo.
La crisi argentina inserisce uno stop ad un periodo,
l’anno 2000, condizionato favorevolmente
dall’elevato profilo assunto dalla crescita economica
mondiale. La persistenza della crisi argentina ed il
rallentamento degli Stati Uniti rappresentano i due
principali fattori che stanno alla base del
peggioramento congiunturale. Il secondo fattore
appare particolarmente rilevante per Paesi quali il
Messico ed il Cile che con gli Stati Uniti d’America
hanno i più stretti legami commerciali dell’area.
A ciò si aggiungono altri fattori negativi di natura
locale come la crisi energetica in Brasile (che ha
portato al razionamento dell’elettricità con i
conseguenti, pesanti effetti sul livello di attività
economica), le incertezze di natura politica da
sempre ‘di famiglia’ in molti dei Paesi del
continente e la riduzione del prezzo di alcune
materie prime come il petrolio - importante per
Venezuela e Messico - o il caffè.
Lo shock provocato dagli attentati dell’11 settembre
ha accentuato la percezione di fragilità finanziaria di
queste economie, frenando l’afflusso di capitali,
America Latina: i consumi di piastrelle di ceramica
Milioni di
mq. nel 2000
1999
2000
2001 2002
var. %
2003
Consumi di piastrelle
677
3,5
5,2
1,4
2,0
6,8
- Mercati non contendibili
407
5,0
5,1
0,9
1,0
6,2
- Mercati contendibili
Argentina
Cile
Colombia
Messico
Venezuela
270
31
13
23
115
25
1,3
-12,4
-8,5
-16,2
14,5
-15,5
5,4
-7,2
11,1
1,0
9,0
2,3
2,1
-5,3
3,5
4,0
2,1
4,6
3,4
-2,6
6,2
4,5
4,6
2,9
7,7
4,1
7,9
7,3
9,0
4,2
Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato mondiale delle piastrelle
di ceramica” - Dicembre 2001
creando problemi nel finanziamento dei disavanzi
delle bilance commerciali e del debito estero ed
indebolendo le monete. Inoltre, l’esigenza di
mantenere un livello di credibilità sufficiente per
evitare crisi valutarie gravi limita fortemente la
possibilità di attuare politiche di rilancio
dell’economia che in molti casi, per evitare
un’eccessiva crescita dell’indebitamento statale,
vede un inasprimento delle politiche fiscali. Anche
la politica monetaria è seriamente vincolata alle
esigenze di evitare un eccessivo indebolimento delle
monete, pur beneficiando della forte riduzione dei
tassi statunitensi.
La stasi economica è attesa prolungarsi fino alla
metà del 2002, quando la ripresa economica
mondiale inizierà a produrre effetti positivi su
queste economie. Nel biennio 2001-2002, il netto
peggioramento della situazione economica
dovrebbe indebolire in modo evidente lo sviluppo
dei consumi di piastrelle in ceramica nei mercati
contendibili dell’America Latina, che nel 2000
avevano raggiunto il livello di 270 milioni di metri
quadri. Un netto miglioramento è atteso nel 2003
quando la domanda raggiungerà i 311 milioni.
37
CER
Focus
Australia, Asia, Africa
Cina, rischi ed opportunità della
globalizzazione
>> C’è un dato strategico che, per portata e prospettive, influenza il quadro di riferimento per l’intero continente asiatico: l’ingresso della Cina nel
WTO ed il suo elevato tasso di sviluppo economico.
Il miliardo di metri quadrati di piastrelle di ceramica prodotto nel Celeste Impero oggi è, nello stesso
momento, più vulnerabile alle importazioni di fascia
alta ma anche più facilitato nel prendere la via dell’estero. Starà in questo scontro una delle chiavi di
lettura dell’industria ceramica del XXI secolo in un
continente centrale nello scacchiere ceramico mondiale.
Due sono le situazioni congiunturali che si confrontano in Asia, Medio Oriente e Africa Sub-Sahariana,
riconducibile a Paesi fortemente dipendenti o meno
al commercio internazionale. Nel primo caso, il peggioramento del commercio internazionale e dell’acquirente di ultima istanza, gli Stati Uniti, hanno
indebolito pesantemente queste economie; nel caso
di mercati più autoctoni, invece, il tasso di sviluppo
rimane più elevato.
Infatti, Cina (a parte Hong Kong) e India, dato il
loro minor grado di dipendenza dalle esportazioni,
confermano anche in questi mesi di generale rallentamento buoni livelli di performance che, se da un
Australia, Asia e Africa:
consumi di piastrelle di ceramica nel 2001
e prospettive nel 2002
(milioni di mq. - variazioni percentuali)
Mercati non
contendibili
1552
+7,8%
Hong Kong 14,5 +3,3%
Singapore 15,3 +0,1%
Mercati
contendibili
69
+2,5%
Sud Africa 19,5 +4,0%
Australia 19,7 +7,5%
Fonte: Assopiastrelle/Prometeia “Osservatorio previsionale sul mercato
mondiale delle piastrelle di ceramica” - Dicembre 2001
L’entrata nel WTO porterà ad
una maggior apertura del
gigante asiatico, un mercato
che conta già oggi una fascia di
potenziali acquirenti di
ceramica italiana
lato consentono di proseguire sul cammino dello
sviluppo, dall’altro fanno naturalmente crescere il
mercato della domanda privata, target essenziale
per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica.
Questa positiva situazione non appare riscontrabile
in nessun altro Paese del Far East.
Non in Giappone, che deve fare i conti con un crollo degli investimenti in costruzioni e con un clima
di fiducia generale che, nonostante il nuovo premier
e le più annunciate svolte, non accenna all’uscita
dall’ormai decennale crisi; non Taiwan e la Corea, la
cui economia si caratterizza per la fortissima dipendenza delle esportazioni high tech verso gli Stati
Uniti; non l’Australia che, passata l’euforia immobiliare connessa alle Olimpiadi e scontata sull’edilizia
residenziale l’introduzione della Goods and Service
Tax (un omologo della nostra Iva), solo ora inizia a
ridare segnali di ripresa, agevolato in questo dalla
riduzione dei tassi di interesse.
Nel caso dei Paesi produttori di petrolio, principalmente localizzati in medio Oriente e Nord Africa, è
il prezzo del petrolio a determinare il livello di attività economica e la congiuntura economica. Se l’anno 2000 ha particolarmente brillato, già dal 2001 si
sono notati importanti segnali di rallentamento, a
cui si è associata la pesantissima crisi turca che ha
fatto registrare un crollo del Pil stimabile in almeno
6 punti percentuali. Anche Israele e Libano stanno
rallentando la loro crescita economica rispetto agli
elevati tassi di sviluppo che hanno caratterizzato il
2000, il primo a causa della congiuntura economica
mondiale e della guerra civile interna, il secondo
invece per problemi di finanza pubblica.
39
La mobilità immobile
Inchiesta
Sono passati tre anni e mezzo dagli accordi
sull’Alta Velocità e l’unico pezzo di strada
completato, ma nemmeno aperto, è la variante di
Salvaterra.
L’intera
programmazione
delle
infrastrutture viarie e ferroviarie al servizio del
distretto della ceramica segna il passo: il ministro
Pietro Lunardi, nonostante le promesse dello
scorso ottobre, non ha ancora firmato il rinnovo
della
concessione
all’Autobrennero,
atto
essenziale per la bretella Campogalliano-Sassuolo.
Tutto questo mentre la Modena-Sassuolo urbana
è ferma da molti mesi, a causa di pochi metri di
condotta che Snam e Meta devono spostare.
L’incredibile
saga dei ritardi
p.44
Sassi: “Le
scadenze
si sono
allungate, i
progetti sono
rimasti sulla
carta”
p.45
La mappa dei
ritardi
p.46
Lunardi
promette, ma
non ha ancora
firmato
p.49
Legge Obiettivo,
strumento al
servizio delle
grandi
infrastrutture
p.50
Tutto fermo per
due tubi
p.51
Infrastrutture,
tutte le tappe
per il traguardo
p.51
L’alternativa su
rotaia
p.53
Lombardia a
confronto
p.55
CER
Sassi: “Le scadenze si sono allungate,
i progetti sono rimasti sulla carta”
di Andrea Serri
>> Sergio Sassi, Presidente di
Assopiastrelle, non ci sta. “Sono passati
tre anni e mezzo dagli accordi del luglio
1997 che disegnavano il quadro delle
infrastrutture stradali e ferroviarie al
servizio del distretto della ceramica e
l’unica opera conclusa, udite udite, è la
variante di Salvaterra, 5 chilometri.
Finita da mesi, ma - oltre il danno, la
beffa - mai aperta al traffico. In
compenso opere che dovevano essere
pronte per la fine del 2001 slittano in
avanti di uno, forse due anni; rinnovi di
concessioni autostradali ieri annunciati
e, ad oggi, non ancora firmati. Siamo
alla paralisi più completa”.
Presidente Sassi, proviamo a fare il
punto della situazione.
“Nel luglio del 1997 l’allora Ministro dei
Trasporti Burlando, di concerto con le
Amministrazioni Locali, firmò l’Accordo
Quadro sugli interventi ferroviari e viari
a favore del distretto. Si prevedevano, in
sintesi, la realizzazione della Modena Sassuolo urbana per stralci, il raddoppio
della Pedemontana nel versante modenese e la realizzazione del tratto
Scandiano - Dinazzano ad una corsia per
ogni senso di marcia, il potenziamento
dello scalo di Dinazzano e la creazione
di quello di Cittanova collegati con un
binario, la presenza del raccordo autostradale Campogalliano - Sassuolo. A
distanza di tre anni e mezzo nessun asse
è stato completato, per altri non esistono
nemmeno i progetti esecutivi, con alcune situazioni che sono a metà strada tra
il grottesco ed il ridicolo”.
Iniziamo dal grottesco.
“Il terzo stralcio della Modena Sassuolo urbana, che doveva essere
consegnato a novembre 2001, ritarderà
di almeno un anno perchè lungo il
tracciato ci si è imbattuti in una
condotta ad usi plurimi ed in un tubo
del metano. Dopo aver tributato un
pubblico elogio alle capacità progettuali
dei professionisti che fecero i progetti
Siamo in una situazione tra il
ridicolo ed il grottesco.
Un esempio: usare lo scalo
ferroviario di Dinazzano, che
ha solo locomotori a gasolio,
non mi sembra un gran
servizio all’ambiente
Sergio Sassi
esecutivi, mi chiedo: ma per spostare
pochi metri di tubo servono a Meta sei
mesi e a Snam la bellezza di un intero
anno? Portano forse le nuove tubazioni
a dorso d’asino?”
Passiamo al ridicolo.
“E’ ormai acquisito che per ridurre
l’inquinamento veicolare, occorre
traslare le merci dal camion alla
ferrovia, cosa che l’Accordo prevede
venga realizzato, nel 2005, per il 50% di
tutte le ‘merci ceramiche’ avendo lo
scalo ferroviario di Dinazzano come
fulcro. Bene, dal 1985, da 17 anni a
questa parte, i locomotori sulla tratta
Reggio - Dinazzano vanno a ... gasolio,
stesso carburante, correggetemi se
sbaglio, che utilizzano i camion che
girano per strada. Come dire, siamo
partecipi di uno sforzo verso lo sviluppo
sostenibile e poi utilizziamo una
tecnologia, la locomotiva a gasolio
appunto, che è scomparsa in tutti i
Paesi sviluppati proprio perchè tra le
più inquinanti: sembra una barzelletta,
ma è la tragica realtà dei fatti”.
Siamo arrivati, come agenda, alla
bretella autostradale.
“Dopo trent’anni di inutili richieste
osteggiate dal Pci - Pds, nell’ottobre
2001 il Ministro per le Infrastrutture
Lunardi afferma, sia negli incontri riservati che davanti alla stampa, che non
avrebbe atteso il nullaosta dall’Unione
Europea per il rinnovo della concessio-
ne Autobrennero ma, rischiando anche
l’infrazione comunitaria, avrebbe firmato il decreto dando l’avvio ai lavori. Un
gesto di grande chiarezza, che apprezzammo anche pubblicamente.
Ho scritto una lettera al Ministro
Lunardi chiedendogli di onorare gli
impegni assunti: l’unica cosa che sappiamo, appresa dai giornali e da una intervista a Cer, è che il Ministro non ha
ancora firmato questo indispensabile
atto amministrativo”.
Presidente Sassi, a questo punto cosa si
può fare?
“Tre cose. Incalzare chi ha il dovere di
decidere e di fare, siano questi politici o
tecnici, denunciando ogni ritardo
perchè il distretto ceramico, anche in
futuro, sarà parte integrante della nostra
capacità di competere; chiedere una
semplificazione legislativa degli iter che
consenta, da un lato, di individuare con
chiarezza responsabilità e meriti e,
dall’altra, di arrivare a tempi certi nelle
realizzazione dei lavori, con sistemi di
‘premio - punizione’ per le imprese
operanti. Infine, iniziare a riflettere con
maggior attenzione
sull’internazionalizzazione, anche
produttiva, in quei Paesi dove prima di
iniziare lo scavo per lo stabilimento si
hanno a disposizione strade e ferrovie.
E parlo non solo di paesi lontani, ma
anche di nazioni dell’Europa”.
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45
CER
Inchiesta: la mobilità immobile
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CER
La mappa dei ritardi
Bretella Campogalliano-Sassuolo
La Società Autobrennero, titolare di una
concessione scadente nel 2005, ha
vincolato la realizzazione del collegamento
al rinnovo della concessione. La deroga
alla gara europea non è stata firmata dal
Ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi.
Modena-Sassuolo urbana
Tratto Casinalbo-Fiorano
I lavori sono stati affidati nell’aprile ‘99
e l’ultimazione contrattuale era
fissata a novembre 2001. L’opera è stata
ostacolata dalla presenza di una condotta
Snam e di una di Meta ad usi plurimi, per la
cui sistemazione il termine slitterà ad
ottobre 2003.
CAMPOGALLIANO
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Modena-Sassuolo urbana
SS 467 fra Fiorano e SP 15
o
La ditta ATI di Verona ha ottenuto
l’aggiudicazione per il raddoppio della
Pedemontana nel tratto Fiorano-Sassuolo
(incrocio SP 15 di Magreta) in seguito
ad una gara del gennaio 2001.
All’aggiudicazione provvisoria in
settembre non è seguita la firma del
contratto entro dicembre 2001, fatto che
porterà un aggravio nei costi.
L’ultimazione è prevista per la fine del
2004.
MODENA NORD
Collegamento Tangenziale
di Modena e Cittanova
MODENA
Collegato alla realizzazione della quarta
corsia dell’A1 fra Modena e Bologna,
l’assenza del nuovo casello di Modena e
del raccordo tra bretella autostradale e
tangenziale toglie un presupposto
fondamentale al nodo di Cittanova.
AŁ
N
G
LO
BO
SS 467 Pedemontana
Tratto fra Dinazzano e Scandiano
Pubblicato il bando in data dicembre
2000 ed indetta la gara il 7 febbraio
2001, è prevista la consegna dei lavori
nella primavera 2002 e, avendo l’opera un
tempo contrattuale di 700 giorni,
l’ultimazione è prevista per l’inizio
del 2004.
Varianti di Rubiera e Salvaterra
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BO
GON
Completata ma non aperta (Salvaterra),
per Rubiera la gara è stata espletata nel
giugno 2001 e la consegna dei lavori è
prevista per l’inizio del 2002.
Con un tempo contrattuale di
365 giorni, l’ultimazione dei lavori
è prevista per la fine di quest’anno.
Scalo merci Dinazzano e Cittanova
Tutta l’attività è regolata da accordi in
attuazione del programma Alta Velocità.
Poichè la tempistica di tutte le opere
e gli impegni sono saltati, è in corso di
predisposizione da parte del Comune di
Modena un accordo di programma
integrativo di quello del 31 luglio 1998 che
adegui le tempistiche previste.
47
Inchiesta: la mobilità immobile
48
CER
CER
Lunardi promette,
ma non ha ancora firmato
di Daniela Poli
>>Torna in alto mare l’avvio dei lavori per la
Campogalliano - Sassuolo. L’importante
infrastruttura, attesa da quasi 30 anni e necessaria
per collegare il distretto delle ceramiche al sistema
autostradale, sembra infatti avere incontrato un
nuovo ostacolo: il “semaforo rosso” da Bruxelles
alla proroga della concessione di Autobrennero
senza una gara europea. La Società, pronta da
tempo a finanziare interamente la realizzazione
dell’opera, aveva subordinato - come prevede la
legge - l’investimento (circa 175 milioni di €)
proprio alla proroga della concessione che scade
nel 2005.
La speranza di una soluzione positiva, recentemente
riaccesa dal ministro alle Infrastrutture e Trasporti
Pietro Lunardi, è però venuta meno. Bruxelles ha
chiesto che la nuova concessione sia subordinata a
una gara europea, negando la procedura con
affidamento diretto. A confermarlo è lo stesso
Ministro Lunardi, in risposta alle domande
formulate da Cer.
Perché manca il decreto ministeriale per la proroga
della concessione ad Autobrennero?
“Perché abbiamo atteso le decisioni di Bruxelles
circa la possibilità di conferire una proroga alla
Società Autostrade del Brennero”
Che risposta è venuta da Bruxelles e quali effetti ha
prodotto?
“Poiché Bruxelles non ha accettato l’ipotesi di
proroga, il piano finanziario della società
concessionaria dovrà essere inserito in un atto
aggiuntivo alla Convenzione vigente, che preveda
ugualmente la costruzione della bretella
Campogalliano-Sassuolo, ma con concessione da
mettere in gara allo scadere del termine attualmente
vigente”.
Nell’ottobre scorso il Ministro dichiarò
ufficialmente che avrebbe firmato il
rinnovo della concessione all’Autobrennero
indipendentemente dalle decisioni UE
A questo punto, che cosa si potrebbe fare per
accelerare i tempi in vista della realizzazione
dell’opera?
“Con le tempistiche previste dalla Legge Obiettivo,
il processo autorizzativo potrebbe essere completato
entro l’anno in corso. Il programma, relativo alle
opere strategiche di interesse nazionale previste
nella medesima Legge Obiettivo, è stato approvato
con la delibera Cipe del 21/12/2001. In tale
programma è, per il momento, prevista soltanto la
redazione del progetto preliminare della ModenaLucca da sottoporre ad istruttoria”.
Le parole del Ministro Lunardi hanno il pregio di
fare chiarezza. Ora sappiamo che la nuova
concessione per la gestione dell’Autostrada del
Brennero dovrà essere subordinata alla realizzazione
di una gara europea. Questo significa però che, non
conoscendo l’esito della gara e non avendo la
certezza di avere la concessione, difficilmente
Autobrennero si impegnerà per ora nell’ingente
investimento (175 milioni di € secondo i piani
finanziari) relativo alla bretella CampogallianoSassuolo. La possibilità, dopo aver realizzato
quest’opera, di continuare a gestirla anche negli
anni futuri resta incerta sino al momento in cui non
si conoscerà l’esito della gara.
Tutto dunque si blocca? Sembra di sì, a meno che
altri soggetti non si facciano promotori
dell’iniziativa mobilitando le risorse finanziarie
49
50
CER
Legge Obiettivo,
strumento al servizio
delle grandi infrastrutture
necessarie. In questo caso i tempi per il via libera
potrebbero essere accelerati facendo ricorso ai nuovi
meccanismi previsti nella Legge Obiettivo.
Come si è arrivati a questo punto?
“Sono più di 25 anni che il distretto è in attesa di un
collegamento con il sistema autostradale.
Quest’opera vitale è stata prima osteggiata dalle
amministrazioni locali per motivi ideologici, poi si è
incagliata in questa vicenda per il rinnovo della
concessione”, spiega Antonio Camellini, presidente
della ceramica Kerex di Fiorano Modenese,
consigliere di amministrazione dell’Autobrennero.
La realizzazione del progetto della CampogallianoSassuolo risultava infatti inserito in un atto
aggiuntivo alla proroga della concessione, un
contratto di natura privatistica già siglato da Anas e
dalla stessa Autobrennero. Si trattava però di un
atto valido solo tra le parti: per avere efficacia erga
omnes si richiedeva l’approvazione del Ministero dei
Lavori Pubblici e del Ministero dei Trasporti con un
apposito decreto interministeriale. “Il precedente
Governo e più precisamente i Ministri Bordon e
Nesi (anche se la pratica era già sul tavolo col
ministro Di Pietro) - prosegue Camellini - ha
ritenuto opportuno trasmetterlo all’Unione Europea
per avere un’approvazione. E da allora tutto è
rimasto bloccato”.
“Chiedere un parere a Bruxelles - conclude
Camellini - si è rivelata una pillola avvelenata, forse
sapientemente confezionata da zelanti funzionari
ministeriali”.
“Si è ritenuto di chiedere il parere preventivo
all’Unione Europea - sottolinea il direttore generale
di Autobrennero, Massimo Occello - Mi chiedo
perché: tutte le altre autostrade hanno ottenuto una
media di quattordici anni di proroga della
concessione, da un minimo di due a un massimo di
trenta anni. Autobrennero non l’ha ancora ottenuta.
E questo è un fatto”.
DANIELA POLI
Di imminente entrata in
vigore, la Legge Obiettivo
(“Delega al Governo in materia
di infrastrutture ed
insediamenti produttivi
strategici ed altri interventi per
il rilancio delle attività
produttive”) è destinata a
semplificare notevolmente le
procedure per la realizzazione
delle opere pubbliche di
maggiore entità.
La legge si propone di regolare
organicamente e sulla base di
principi innovativi la
realizzazione delle opere
pubbliche maggiori, definite
“strategiche e di preminente
interesse nazionale”.
Tra l’altro le nuove disposizioni
introducono tempi certi per il
rilascio della Via (Valutazione
di impatto ambientale) e per la
Conferenza di servizi che dovrà
chiudersi entro il tempo
massimo di sei mesi e per la
quale si introduce il voto a
maggioranza e non più
all’unanimità, come avviene
ora.
In sintesi la Legge Obiettivo
prevede:
• l’individuazione delle opere
strategiche attraverso un
programma aggiornato
annualmente da inserire nel
Dpef (Decreto di
Programmazione Economica e
Finanziaria). Il programma è
approvato dal Cipe in base alle
proposte dei Ministri o delle
Regioni interessate, sentita la
Conferenza Unificata StatoRegioni-Autonomie locali.
La legge finanziaria indica
annualmente le risorse
disponibili per l’attuazione del
programma;
• la riforma dei procedimenti
di approvazione dei progetti,
mediante concentrazione di
tutte le competenze nel Cipe
allargato alle Regioni
competenti. Sono peraltro
conservate le specifiche
competenze del Ministero
dell’Ambiente in materia di Via
(Valutazione Impatto
Ambientale) ed è assicurata,
mediante Conferenza di servizi,
la partecipazione al
procedimento degli enti
territoriali e pubblici
interessati. Al progetto
preliminare verranno allegate
la Via e la localizzazione
urbanistica per consentire di
procedere all’affidamento delle
opere ed alle successive
attività di autorizzazione, sulla
base di un progetto
consolidato nei connotati
essenziali. Sono in particolare
questi gli elementi che
consentiranno di accelerare
l’avvio dei lavori.
• la riforma delle modalità di
esecuzione delle opere attuata
con la valorizzazione del
project financing, per il quale
sono attenuati i vincoli posti
dalla legge Merloni
(pagamento del prezzo dopo il
collaudo, limite del 50% per il
contributo pubblico e di 30
anni della concessione)
nonché con la introduzione in
Italia del “General Contractor”
che avrà la piena
responsabilità dell’esecuzione
delle opere con tempi e costi
certi.
Inoltre, sempre allo scopo di
accelerare i tempi di
realizzazione del progetto,
viene introdotta una procedura
eccezionale, limitata ai primi
due anni di attuazione del
programma, che consente di
approvare mediante decreto
legislativo le opere più
importanti ed urgenti, per le
quali, malgrado la disponibilità
dei fondi necessari, non si
possa pervenire per via
ordinaria al sollecito avvio
delle opere.
BRUNELLO CAVALLI
Inchiesta: la mobilità immobile
CER
A Meta e Snam
servono 6 e 12 mesi
per spostare pochi
metri di condotta.
Dopo averne
impiegati altrettanti
per i preventivi
>> Nel carosello della burocrazia e dei
ritardi le sorprese non finiscono mai. A
volte basta un tubo dell’acqua o del gas
per bloccare a tempo indeterminato
opere pubbliche urgenti e
indispensabili. Una ferita mortale alla
mobilità delle persone e delle merci in
una delle aree più produttive d’Italia.
Per un pezzo di tubo.
Uno dei progetti più attesi dal distretto
ceramico per snellire il traffico è quello
relativo alla cosiddetta ModenaSassuolo urbana, ossia un asse viario a
quattro corsie per collegare, da Sud a
Nord, il distretto con il capoluogo. I
primi due lotti dei lavori, da Modena a
Casinalbo, sono ultimati e attivi. Per il
terzo lotto, che comprende anche la
sistemazione della strettoia causata dal
ponte Fossa, i lavori sono ancora “in
alto mare”. Tutto per colpa di un tubo
del gas, di competenza della Snam, e di
un tubo dell’acqua, di competenza della
Meta (la municipalizzata di Modena).
Per procedere alla conclusione del
terzo lotto della Modena-Sassuolo
urbana le due tubazioni devono essere
al più presto spostate dall’attuale sede,
ma, dopo mesi d’attesa, nulla è stato
fatto. Come se rimuovere un tubo fosse
un’impresa titanica. Di chi è la colpa?
«Consapevoli che bisognava agire per
sbloccare una situazione che si stava
protraendo fin troppo - afferma
Fabrizio Righi, Sindaco di Formigine lo scorso ottobre le Amministrazioni
comunali di Formigine, Fiorano,
Sassuolo e Maranello si sono incontrate
con l’Anas per sollecitare la ripresa dei
lavori. In particolare, l’Anas doveva
incaricare Snam e Meta di procedere
allo spostamento delle rispettive
tubature. Tutto è ancora fermo.
Pertanto le varie Amministrazioni
comunali si sono date una cadenza
bimestrale per tenere monitorato
l’avvio dei lavori e quindi le attività
dell’Anas».
Per Laura Tosi, Sindaco di Sassuolo,
«del resto non c’è nient’altro da fare.
Più di sollecitare e monitorare non
possiamo fare. Dopo aver dato il nostro
parere positivo per effettuare i lavori,
spetta all’Anas portarli a compimento.
Come Sindaci, incontreremo l’Anas
presso il Municipio di Sassuolo il 14
febbraio per fare il punto della
situazione sulla Pedemontana, e a fine
mese per il terzo stralcio della ModenaSassuolo urbana».
Chiamata in causa, Meta fa sapere che è
pronta a rimuovere il tubo e lo farà
Tutto fermo per due tubi
di Sabrina Manfredi
Infrastrutture,
tutte le tappe
per il traguardo
Le attuali procedure per
realizzare un’opera pubblica,
una strada, un ponte, un
raccordo ferroviario, sono
complesse, richiedendo
numerosi passaggi e il
coinvolgimento di più
soggetti, ognuno dei quali
può rallentare o bloccare
l’avanzamento.
I tempi burocratici possono
così allungarsi a dismisura,
anche in relazione all’entità
dell’intervento da realizzare,
in particolare se riguarda
differenti ambiti territoriali
come, per esempio,
l’attraversamento di più
Comuni, Province o Regioni.
Mediamente, dal momento
della decisione di realizzare
un’opera all’apertura dei
cantieri per l’avvio dei lavori
trascorrono circa 12/14
mesi, sempre che vi sia la
buona e concorde volontà
dei molti attori coinvolti e
non intervengano ricorsi
giurisdizionali.
Ma vediamo passo per
passo le procedure da
seguire.
Criteri generali validi
per tutti
Sia che si tratti di costruire
una strada comunale, una
variante provinciale, un
raccordo autostradale o un
tratto di ferrovia, vi sono
degli adempimenti comuni
regolati dalle varie norme in
materia di appalti pubblici.
51
52
CER
entro il prossimo aprile come stabilito
con l’Anas lo scorso novembre. Scrive,
infatti, l’Anas: «[...] i tempi dello
spostamento sono fissati in mesi 6 a far
data dalla stipula del contratto
trasmesso a Meta con nota n. 38336 del
28 novembre 2001». Ma perché sei
mesi di tempo per rimuovere un tubo?
Per quanto riguarda invece la Snam,
l’Ente annota: «In data 16 febbraio
2000 l’Anas ha richiesto i preventivi
dettagliati. [...] dopo aver ricevuto i
preventivi aggiornati, il 16 novembre
2001, gli stessi sono stati approvati».
Tocca quindi alla Snam fare ora il
proprio dovere. Ma perché ventuno
mesi di tempo, dal febbraio 2000 al
novembre 2001, per ottenere e
approvare un preventivo per la
rimozione di un pezzo di tubo?
Direttamente collegato al terzo lotto
della Modena-Sassuolo urbana è anche
il nodo irrisolto di ponte Fossa, un
pertugio sopra un rigagnolo, dove i tir,
in entrata e in uscita dal distretto
ceramico, si incolonnano ogni giorno.
La promessa è che entro 18 mesi il
problema, evidente e clamoroso da anni
e anni, finalmente sarà risolto. Entro
l’agosto del 2003 dovrebbe essere,
infatti, ultimata una variante, approvata
Fabrizio Righi
Laura Tosi
In linea di massima l’iter
da seguire è il seguente:
• decisione dell’ente di
realizzare l’opera e
pianificazione
L’intervento che si intende
realizzare deve essere
inserito nel Piano Regolatore
comunale provvedendo, nel
caso l’intervento da
realizzare non fosse previsto,
ad adeguare lo strumento
urbanistico;
• progetto preliminare
lo scorso 12 dicembre dall’Anas, dopo
aver ottenuto il parere favorevole dei
Beni Ambientali ed Architettonici di
Bologna.
Ma la lista delle infrastrutture da
realizzare è ancora lunga.
Ad esempio, il distretto ceramico è
tutt’ora in attesa del raddoppio del
tratto Fiorano-Sassuolo della
Pedemontana, ancora una volta di
competenza dell’Anas. Ed anche in
questo caso potrebbe sorgere qualche
“complicazione”.
La realizzazione del progetto
precluderebbe, fino alla conclusione dei
lavori prevista per la fine de 2005 o per
l’inizio del 2006, la fruibilità dell’attuale
tracciato della Pedemontana stessa.
Per questo, per non causare ulteriori
ingorghi, il Sindaco di Fiorano, Egidio
Pagani, aveva chiesto all’Anas la
costruzione di una strada parallela da
utilizzare durante la realizzazione del
progetto. L’Anas ha invece risposto che
«non è prevista la costruzione di una
strada parallela alla Pedemontana
durante i lavori, ma sarà necessario
adottare dei percorsi alternativi variabili
di volta in volta a seconda della fase
lavorativa del cantiere». L’apocalisse
Egidio Pagani
L’ente promotore
dell’intervento redige un
progetto preliminare dello
stesso che ne definisce
criteri e caratteristiche
generali e i costi di
realizzazione;
• esproprio
Una volta definito il progetto
preliminare e mentre si
procede con le altre fasi
progettuali, che saranno
indicate in seguito, iniziano
le procedure di esproprio
incombe sulle zone di volta in volta
coinvolte e il dibattito per cercare una
soluzione credibile resta aperto.
La realizzazione del tratto reggiano
della Pedemontana, da Scandiano a
Dinazzano, è invece forse in vista della
partenza. «I lavori sono stati appaltati
in data 28 novembre 2001. [...] se non
si verificheranno accoglimenti da parte
del Tar dei ricorsi sopra citati, si
prevede l’inizio dei lavori nella
primavera 2002». Così almeno scrive
ancora una volta l’Anas. “Se non si
verificheranno accoglimenti”.
Non rimane quindi che sperare, anche
perché come afferma Ugo Ferrari,
assessore alla Pianificazione territoriale e
alla mobilità della Provincia di Reggio
Emilia, «con la realizzazione del tratto
Scandiano-Dinazzano della
Pedemontana, con il potenziamento
della ferrovia da Reggio a Sassuolo, con
il raddoppio dello scalo di Dinazzano,
con l’apertura della variante di
Salvaterra e la variante di Arceto la
situazione nel reggiano dovrebbe
notevolmente migliorare».
SABRINA MANFREDI
Ugo Ferrari
delle aree in cui realizzare
l’opera. E’ questa la fase più
complessa e delicata
dell’intero iter.
Si parte da un’informativa ai
sensi della legge 241 che
comunica ai soggetti
interessati il progetto di
intervento che riguarderà le
aree di loro proprietà. Questi
avranno 30 giorni di tempo
per presentare eventuali
osservazioni o rilievi.
Spirato tale termine si avvia
la fase dell’esproprio.
L’attuale procedura
(destinata a cambiare con
l’entrata in vigore del nuovo
testo unico sugli espropri
prevista, salvo proroghe, dal
prossimo
1 luglio) consente all’ente
promotore di procedere con
l’occupazione d’urgenza
tramite lo “spossessamento”
del bene. In sostanza l’area
oggetto di un intervento
resta dell’originario
L’alternativa
corre su rotaia
di Raffaella Giuri
Nella Finanziaria 2002
sono previsti 2,58 Euro a
tonnellata per incentivare
l’utilizzo della ferrovia
proprietario che, però, ne
perde la disponibilità.
Questo consente di superare
i lunghi tempi dell’esproprio
vero e proprio e
dell’acquisizione della
proprietà da parte dell’ente
promotore. Pertanto, grazie
all’occupazione di urgenza,
in attesa dell’adempimento
delle procedure di esproprio
possono iniziare i lavori
necessari all’intervento
previsto.
Oggi i tempi della procedura
di esproprio (valutazione del
bene, adempimenti
burocratici, contratto e
cessione) richiedono dai 90
ai 120 giorni sempre che
non si incorra in un
contenzioso giurisdizionale
che li farà slittare
notevolmente.
Il nuovo Testo Unico, che
dovrebbe entrare in vigore
da luglio, eliminerà la
procedura di occupazione
Inchiesta: la mobilità immobile
CER
>> Il comparto ceramico in Italia genera un
fatturato che supera i 5 miliardi di euro e
movimenta 21 milioni di tonnellate di merce
all'anno, fra materie prime e prodotti finiti.
L’80% di queste merci transita nel distretto
ceramico emiliano, tra Modena e Reggio Emilia.
Due province a loro volta ricchissime di attività
imprenditoriali fortemente orientate all’export. In
quest’area la mobilità è un fattore vitale per
l’economia: strade, ferrovie, ma soprattutto
intermodalità.
“I progetti in corso per potenziare la rete stradale e
autostradale sono urgenti e indispensabili, ma da
soli non basteranno a risolvere il problema. Per
questo dobbiamo trasferire il maggior quantitativo
possibile di merci da gomma a rotaia - spiega
Alberto Spallanzani, presidente della Commissione
Trasporti di Assopiastrelle - Attualmente la
percentuale di uso della ferrovia è troppo bassa:
solo il 30% dei minerali e delle materie prime in
entrata nel distretto ceramico arriva su ferrovia. La
percentuale del prodotto finito in uscita è
addirittura inferiore: solo il 20%”.
Diverse sono le ragioni di questa situazione: tra le
principali il fatto che il trasporto su gomma è più
flessibile ed economico. Due fattori che diventano
spesso decisivi in un comparto in cui il costo della
movimentazione delle merci arriva ad erodere anche
il 16% del fatturato.
“Una misura importante da questo punto di vista prosegue Spallanzani - è stata adottata dal Governo
nella Finanziaria 2002 con l’approvazione di
incentivi per l'intermodalità: verranno riconosciuti
2,58 euro a tonnellata a chi sceglie di trasportare su
ferrovia. Questo non risolve certo il problema
perché la differenza di costi è ben più alta, però è
un primo passo”.
La buona volontà degli imprenditori si scontra però
non solo con il problema dei costi. Gravissima nel
d’urgenza.
I tempi potrebbero così
lievitare ulteriormente, anche
fino a più di un anno;
• progetto definitivo
Al progetto preliminare fa
seguito quello definitivo che
entra nel merito
dell’intervento da realizzare
descrivendolo sotto il profilo
tecnico. Una volta
approvato, si avvia l’iter per
il finanziamento dell’opera.
Tale fase richiede almeno 60
giorni.
Il progetto definitivo sarà
accompagnato da quello
esecutivo relativo alla pratica
esecuzione dei lavori;
• gara d’appalto e apertura
dei cantieri
Una volta in possesso del
progetto definitivo approvato
e finanziato e della proprietà
della aree espropriate, si
procede alla gara di appalto
(che richiede circa due
mesi) con l’assegnazione
53
CER
Inchiesta: la mobilità immobile
54
distretto ceramico è anche la carenza di strutture
ferroviarie. Nonostante la densità di attività
imprenditoriali, c’è un unico scalo merci attivo a
Sud della via Emilia: Dinazzano. Il vicino scalo di
Rubiera è stato chiuso e il nuovo scalo di Marzaglia
non esiste ancora. “Siamo serviti da un’unica
ferrovia secondaria, data in concessione all'Azienda
Consorziale Trasporti (Act) di Reggio Emilia che
gestisce con un binario unico, per di più non
elettrificato e quindi totalmente insufficiente, la
linea Reggio Emilia-Dinazzano. Sono dieci anni che
si parla di potenziamento e di raddoppio delle
strutture esistenti, ma non si è ancora passati dalle
parole e dai progetti ai fatti”, denuncia Assocargo.
“Lo scalo movimenta 1.750.000 tonnellate di merci
all'anno - replica Paolo Rodighiero direttore
dell’Act - ma ha in realtà una potenzialità di 2
milioni di tonnellate, quindi potrebbe ricevere un
altro paio di treni al giorno. Trenitalia ed Assocargo
hanno preferito, invece, portare i treni allo scalo di
Modena centro. Cercare i colpevoli delle difficoltà
esistenti a questo punto sarebbe tuttavia inutile. Ci
stiamo infatti impegnando per risolvere il problema.
Dobbiamo fare il nuovo scalo merci che porterà la
capacità a 4,5 milioni di tonnellate. In questi giorni
stiamo scegliendo tramite gara il professionista che
farà il progetto esecutivo. Fra tre anni da oggi sarà
operativa la nuova struttura”.
Dopo dieci anni di attesa ne serviranno ancora tre
per vedere il nuovo scalo di Dinazzano. Dieci, forse
quindici anni passeranno per rendere operativo
quello di Marzaglia. Intanto il distretto ceramico
soffoca per l’assedio dei tir. Cercare i colpevoli
dell’infinito rinvio di nuove infrastrutture è
veramente inutile?
Ai programmi per gli scali merci si sono aggiunte
nel corso degli anni alcune soluzioni
complementari. I progetti regionali Demetra ed
dei lavori all’impresa
vincitrice e l’apertura dei
cantieri.
Criteri per opere
specifiche
Fatte salve queste le norme
di carattere generale sopra
indicate, ve ne sono altre
che riguardano le diverse
tipologie di opere.
• opere di viabilità stradale
in ambito comunale e
provinciale
Adeguamento degli
strumenti urbanistici alle
finalità degli interventi
previsti.
Solo per opere di particolare
entità (ad esempio strade a
larga carreggiata o ponti di
particolare consistenza)
l’ente promotore deve
procedere a uno screening
preliminare di valutazione
per verificare se sia
necessario procedere alla
Valutazione dell’impatto
ambientale (Via), da parte o
Ermes, finanziati dalla Comunità europea e
sostenuti dall'Assessorato ai trasporti della
provincia di Modena, dovevano analizzare la
situazione infrastrutturale e individuarne le priorità:
tra le soluzioni proposte vi era la creazione di
transit point, cioè grandi terminal (200-400.000
metri quadri) ben collegati alla viabilità stradale e
con la possibilità di allacciamento alla rete
ferroviaria. “A distanza di sette anni nulla è stato
fatto” denuncia ancora Assocargo.
Insomma, nel distretto ceramico di Sassuolo i
progetti non mancano, ma i tempi per la
realizzazione sono troppo lontani da quelli richiesti
dall’economia e le conseguenze potrebbero essere
gravi.
“La logica dei rinvii e dei ritardi è perdente. Temo
che questa situazione possa innescare un processo
di deindustrializzazione per portare altrove la
produzione con una perdita di posti di lavoro e un
generale impoverimento della realtà sociale conclude Spallanzani - Un distretto ha ragione di
esistere se ci sono condizioni di competitività.
Se invece i terreni sono costosissimi, la logistica è
un disastro e la viabilità è ingolfata, allora vengono
meno i presupposti del suo funzionamento”.
RAFFAELLA GIURI
della Regione competente o
del Ministero dell’Ambiente.
La Via può non essere
necessaria solo per
interventi di piccola portata
che non apportino
modifiche sostanziali al
territorio e all’ambiente
circostante.
• opere di viabilità stradale
di interesse nazionale
Più complesso l’iter per
realizzare interventi che
riguardano molteplici ambiti
territoriali anche
attraversando Province e
Regioni diverse (per
esempio strade statali o
autostrade).
In questo caso, infatti, per
gli interventi promossi
dall’ente proprietario (per
esempio l’Anas, o una
società di gestione
autostradale). Oltre alla Via
è necessario procedere al
raccordo tra tutti i soggetti
(segue a pag. 56)
CER
Lombardia a confronto
di Andrea Ghiaroni
Il nemico delle nuove infrastrutture
è il cattivo funzionamento dei
processi decisionali.
In molti casi non mancano le
risorse finanziarie. È l’inefficienza
politica che blocca i progetti
Michele Perini
>> “Le infrastrutture per la mobilità
sono un fattore decisivo per la competitività di un territorio”. Michele Perini,
presidente di Assolombarda, ha ben
chiara la centralità del problema: l’offerta di ferrovie, autostrade, aeroporti,
centri intermodali e reti per la cablatura
condiziona la localizzazione delle
imprese, il loro sviluppo, la capacità di
attrarre investimenti.
Nell’era dell’economia globale è forte
“la sfida tra sistemi locali per la migliore offerta di questi fattori”. Le aree che
non sanno competere sono “ad altissimo rischio”.
In Lombardia si concentra il 16% della
popolazione e il 19% della forza lavoro
nazionale; qui si genera più del 20%
del prodotto interno lordo italiano;
nella regione opera il 45% delle multinazionali industriali presenti nel nostro
Paese e transita un terzo del trasporto
merci italiano su gomma.
Le imprese lombarde, infine, sono forti
esportatrici.
“Ebbene, - afferma Perini - a fronte di
tutto ciò, nella graduatoria delle 132
regioni dei cinque principali Paesi
europei, la Lombardia è solo al 71°
posto per dotazione ferroviaria (il 9,5%
della rete italiana) e al 91° per quello
stradale (qui è localizzato solo il 9%
della rete stradale nazionale). E gli investimenti in opere pubbliche nei trasporti rappresentano solo il 10% di quelli
nazionali. Penso, poi, al sistema dei
valichi: attraverso le Alpi transitano più
di 182 milioni di tonnellate di merci
all’anno.
La chiusura dei tunnel del Monte
Bianco e del Gottardo ha creato disagi
notevoli minando la competitività delle
nostre imprese. Siamo, quindi, un sistema vitale, forte, ricco che continua a
creare ricchezza ma con un’ossatura
infrastrutturale troppo gracile per
sostenere lo sviluppo. Una situazione
ad altissimo rischio”.
Di fronte a questa vera emergenza
infrastrutturale la risposta, sia in sede
nazionale, sia in sede locale, è assolutamente inadeguata. “Le aziende che trasportano le proprie merci tra Milano e
Brescia perdono ogni anno complessivamente tra i 516 e i 619 milioni di
euro a causa di code, ingorghi e ritardi
vari”.
Tutti gli attori socio-politici ed economici lombardi sono coinvolti nella riorganizzazione e nei nuovi scenari di sviluppo del sistema stradale e autostradale. Ingenti le opere da realizzare: come
per la Direttissima autostradale MilanoBrescia (Bre-Be-Mi); la Tangenziale Est
esterna di Milano (cerniera di collegamento tra l’A4 Milano-Venezia e l’A1
Milano); il sistema viario Ovest di
Milano; la Pedemontana lombarda che
rappresenta il collegamento trasversale
tra il Nord della provincia e l’hub di
Malpensa.
Contemporaneamente, però, occorre
anche trasferire il maggior quantitativo
possibile di merci dal trasporto su
gomma a quello su rotaia. Ma non è
tutto. “Vi è anche la necessità di integrare, fra di loro, il sistema autostradale, quello sui binari, quello fluviale e
quello aereo, costruendo un’intermodalità dei servizi per la mobilità”.
Tutti i rappresentanti politici ed economici della regione sembrano concordare con il quadro delle urgenze (e dei
rischi, a fronte del permanere nell’attuale inerzia) tratteggiato dal presidente
di Assolombarda.
Chi sono, allora, i “nemici” che ostacolano la soluzione di questo grave problema?
“Una delle componenti “strutturali” del
ritardo - sottolinea Perini - va individuata proprio in quello che io chiamo il
cattivo funzionamento del processo
decisionale in materia di opere infrastrutturali. In molti casi non mancano
le risorse finanziarie.
E’ l’inefficienza pubblica a bloccare i
progetti rendendoli irrealizzabili”.
Partiamo dalle cifre: nel 1999 le autorizzazioni di cassa per la realizzazione di
opere pubbliche sono state solo il 47%
della massa spendibile. Per le sole infrastrutture stradali il dato scende addirittura al 24%.
E allora? “Bisogna superare e azzerare
55
CER
Inchiesta: la mobilità immobile
56
che a
vario titolo ineriscono con
l’intervento (Comuni,
Province, Comunità
montane Consorzi di
bonifica, Ferrovie, eccetera).
Tale raccordo avviene nella
Conferenza di Servizio. In
tale sede vengono definiti
tutti i particolari dell’opera
da realizzare secondo le
esigenze dei singoli
soggetti. In passato
l’obbligo che tutte le
(segue da pag. 54)
- aggiunge Perini - gli ostacoli più
grossi che sono il sistema autorizzativo
e la capacità di spesa degli attori in
campo. Negli ultimi anni, comunque,
sono stati fatti due passi positivi importanti: la recente legge che ha modificato
in senso maggioritario le disposizioni
della Conferenza dei Servizi e il trasferimento agli Enti Locali di competenze
per l’esercizio delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di viabilità. Il punto cruciale che intendo, così,
rimarcare è l’avvicinamento dei processi
decisionali agli interessi del territorio”.
Secondo il numero uno degli industriali
lombardi “occorre poi coinvolgere gli
enti locali fin dalle fasi preliminari del
processo decisionale”. La fase promozionale che precede quella progettuale
e il confronto con le realtà locali sono
strategici per individuare le criticità e le
esigenze del territorio, ma anche per
trovare soluzioni efficaci.
“Noi industriali, come soci promotori
della Direttissima Brescia-Milano,
abbiamo constatato direttamente che
questo metodo funziona. E’ recente,
infatti, una bella notizia al riguardo: i
nodi che nel passato ne avevano bloccato l’operatività, finalmente si sono sciolti e siamo arrivati ad un progetto
unico”.
Il mondo industriale può fare molto,
non solo per promuovere il consenso
sui progetti, ma anche per sostenerli dal
punto di vista finanziario.
In che modo? “Il coinvolgimento di
decisioni della Conferenza
fossero prese all’unanimità
ha conferito ad ogni
partecipante una sorta di
diritto di veto, che spesso
ha allungato all’infinito i
tempi per l’accordo. Un solo
soggetto contrario poteva
infatti bloccare l’iter dei
lavori. Per il futuro
l’orientamento è quello di
introdurre la decisione a
maggioranza.
• opere di viabilità
capitali privati complementari alle
risorse pubbliche - spiega ancora il presidente degli industriali lombardi risulta spesso necessario, e può essere
attivato attraverso lo strumento del project financing (attualmente disciplinato
dalla Merloni-ter). Occorre però rimuovere i vincoli che ne impediscono un
utilizzo più ampio”.
La recente legge della Regione
Lombardia sulla “programmazione e
sviluppo della rete viaria di interesse
regionale” può fornire un decisivo
impulso alla realizzazione di nuove
autostrade. Introduce infatti la concessione regionale per quelle tratte autostradali che esauriscono il loro percorso
all’interno della regione e promuove gli
interventi infrastrutturali realizzati in
finanza di progetto. “Quest’ultimo è un
elemento positivo, ma non basta.
Un’operazione di project financing è
un’architettura complessa che si regge
su precisi equilibri finanziari”. In altre
parole, gli elementi di incertezza sulla
realizzabilità di un progetto secondo le
previsioni del piano economico-finanziario mettono immediatamente a
repentaglio questi equilibri.
“Se si vuole essere effettivamente operativi - conclude Perini - bisogna definire un quadro legislativo certo e trasparente e la Pubblica Amministrazione
deve garantire il rispetto dei tempi e
delle condizioni nelle quali l’iniziativa
d’investimento era stata concepita”.
ANDREA GHIARONI
ferroviaria
Per quanto riguarda le
infrastrutture ferroviarie è
l’ente promotore (Trenitalia o
altre Ferrovie concessionarie) che, una volta
ottenute le autorizzazioni da
parte degli enti territoriali
interessati e proceduto agli
espropri delle aree che non
ricadono nelle proprie
pertinenze (come nel caso di
nuove linee o raccordi)
bandisce le gare di appalto
per l’assegnazione dei lavori.
A seconda dell’entità
dell’intervento possono
essere necessarie sia la
Conferenza di servizio per
coinvolgere tutti i soggetti a
vario titolo interessati, sia la
Via che sarà rilasciata dalla
Regione o dal Ministero
dell’Ambiente a seconda
della pertinenza (regionale o
nazionale) dell’intervento
stesso.
BRUNELLO CAVALLI
60
CER
Stampi per ceramica: analisi di settore
di Alfredo Ballarini*
>> Per l’analisi è stato utilizzato un campione di
società di capitale operanti nel settore degli stampi
per ceramica. Sono stati aggregati i dati di bilancio
ufficiale (depositato) 2000 - 99 già utilizzati per lo
studio annuale “Top Tiles 2001 Fornitori”.
I dati in valore assoluto si intendono in lire.
SCHEMA DESCRITTIVO DEL CAMPIONE
Il numero dei componenti è di 21 società di capitale
tutte operanti nel comprensorio delle provincie
Modena - Reggio Emilia, il cui fatturato è stato di 203
miliardi di lire nel 2000 e 167 miliardi nel 1999.
Pur non potendo calcolare il numero esatto di
dipendenti, a causa della presenza dei bilanci in forma
abbreviata che non ne riportano il dato, una stima
teorica sui fatturati per addetto indica, per il
campione qui considerato, un numero di dipendenti
attorno alle 800 unità, di cui la maggior parte iscritti
in bilanci con sede legale nel comprensorio. L’attività
è quella di produzione di stampi e realtivi accessori
per la formatura di piastrelle in ceramica.
Le esportazioni in alcune aziende arrivano anche a
superare il 50% del fatturato, ma la maggior parte di
quelle segnalate rimane tra il 10 e il 40%.
ANALISI ECONOMICA (TABELLA 1)
I dati aggregati di questo campione evidenziano un
fatturato 2000 al lordo dei ricavi diversi di 203
miliardi, +21 % sul 1999, quindi un’ottima
performance rispetto all’anno precedente .
Il totale delle attività nette raggiunge i 181 miliardi,
con un indice di rotazione complessivo superiore
all’unità.
ANALISI DEI MARGINI (TABELLA 1)
Esaminando nel dettaglio il conto economico si nota
una diminuzione dell’incidenza del valore aggiunto 2,26% circa sul fatturato, continua in modo più
marcato la diminuzione registrata l’anno precedente, e
un consolidamento del margine lordo, sul valore del
12,3%; si consolidano sui valori precedenti anche il
Margine Operativo Netto, e il risultato finale.
1. Stampi per ceramica: analisi di settore
(valori espressi in %)
CONTO ECONOMICO
Vendite e prestazioni
+/- Variaz. scorte e lavori
Valore della produzione
(-) Consumo di beni e acquisto servizi
Valore aggiunto
(-) Per il personale
(-) Altri oneri di gestione
Margine Operativo Lordo
(-) Ammortamenti e accantonamenti
Margine Operativo Netto
+/- Proventi/Oneri finanziari
+/- Proventi/Oneri straordinari
Risultato pre Imposte
(-) Imposte sul reddito
Risultato dopo Imposte
ATTIVO
Immobilizzazioni
Rimanenze
Crediti verso clienti
Altri crediti e attività finanz. a breve
Liquidità
Totale attivo netto
PASSIVO
Patrimonio netto
Fondi del passivo
Debiti finanziari
Debiti verso fornitori
Debiti diversi
Totale debiti
Totale passivo e netto
2000
1999
100,00%
0,47%
100,47%
59,02%
41,44%
27,84%
1,30%
12,31%
4,87%
7,44%
-0,78%
-0,04%
6,61%
4,26%
2,35%
100,00%
0,59%
108,92%
65,22%
43,70%
30,34%
1,36%
12,00%
4,95%
7,05%
-0,90%
0,34%
6,49%
4,10%
2,38%
31,17%
6,66%
37,14%
19,05%
5,98%
100,00%
29,13%
6,92%
39,83%
17,79%
6,32%
100,00%
28,04%
8,84%
25,08%
20,49%
17,54%
63,12%
100,00%
26,22%
9,30%
24,25%
23,56%
16,67%
64,48%
100,00%
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
ANALISI PATRIMONIALE (TABELLA 1)
Se in termini di fatturato il settore è aumentato, nel
biennio, di circa il 21%, in termini di attivo netto
(cioè l’insieme dei valori dei beni immobili e
circolanti iscritti nei vari bilanci) vi è stata una
crescita del 10,37% circa, sui valori al netto degli
ammortamenti.
Questa crescita è particolarmente concentrata negli
assets di struttura, le immobilizzazioni.
CER
completamente dai nuovi investimenti, sia materiali
che finanziari (si veda la casella più alta dello
schema).
ANALISI DEL RATING ABC DI BILANCIO (TABELLA 3)
L’analisi del rating di bilancio offre un quadro di
sintesi economico-finanziaria del settore in oggetto.
Il settore in analisi evidenzia una situazione
economicamente stabile, sulla fascia alta A9, da B98
precedente e un leggero peggioramento nel rating
patrimoniale a B98 da A0, quasi insignificante.
I debiti finanziari al netto della liquidità aumentano
di circa 5,2 miliardi, con un peso del 18% circa
del fatturato, accettabile ma in crescita di
1 punto %.
ANALISI DEI FLUSSI (TABELLA 2)
Nel settore degli stampi per ceramica, per il periodo
in questione, notiamo come sia stata
complessivamente generata liquidità per circa 452
milioni di lire a seguito di maggior indebitamento a
breve, mentre il circolante netto viene assorbito
2. Stampi per ceramica.
Analisi dei flussi di cassa e dei flussi di capitale circolante netto (2000/1999)
VARIAZIONE DI CIRCOLANTE NETTO (CN)
4
somma dei +/- cn
LINEA LIQUIDITÀ GENERATA
Variazioni di:
Immobilizzi materiali
e immateriali
16.003
rettificati
-cn
Immobilizzi finanziari
5.799
-cn
-cn
Scorte
704
-
Clienti a breve
3.605
-
Altri crediti
277
-
LINEA LIQUIDITÀ ASSORBITA
Variazioni di:
-
Cash Flow prodotto
17.689
dalla gestione corrente
+cn
Mezzi propri
2.972
escluso risultato
+cn
+cn
Debiti a medio
1.145
rettificati
+cn
Debiti finanziari a breve
1.247
+
Fornitori a breve
(1.481)
Altri debiti
5268
+
452
somma di tutti i +/-
VARIAZIONE DI LIQUIDITÀ (delta cassa e banche attive)
+ = genera liquidità
- = assorbe liquidità
+/-cn = genera / assorbe liquidità e circolante netto
CIRCOLANTE NETTO = quota di scorte crediti e liquido eccedenti le esigenze dei debiti a breve;
è finanziato dall'eccedenza di mezzi propri e debiti a medio su immobilizzi.
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
61
62
CER
3. Stampi per ceramica
Analisi della struttura dei fondi patrimoniali (2000)
STUDIO GRAFICO DELL’EQUILIBRIO FINANZIARIO
LIQUIDITÀ
ALTRI DEBITI
ALTRI CREDITI
FORNITORI
CLIENTI
DEBITI FINAN. B.
RIMANENZE
}
MEZZI PROPRI
IM.FINANZIARI
ANALISI DEL CIRCOLANTE NETTO
CIRCOLANTE NETTO
Mezzi Propri
=
42,51%
% Mezzi Propri Tangibili
=
95,41%
CIRCOLANTE NETTO
Attivo Circolante
=
19,28%
MARGINE DI TESORERIA
Passivo Circolante
=
10,55%
ROTAZIONE SCORTE
Durata Clienti a breve
Durata crediti infragruppo
Durata Fornitori a breve
Durata debiti infragruppo
=
=
=
=
=
16,66
120
20
111
30
=
50,35%
=
-26,54%
(Crediti + Scorte)
Fatturato
IM.IMMATERIALI
MARGINE DI STRUTTURA
Attivo Fisso
IM. MATERIALI
DEBITI A MEDIO
Nota: i crediti e debiti infragruppo sono approssimati a medio termine e ciò può falsare il circolante netto laddove contengano
invece un’elevata quota di commerciali.
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
ANALISI DELLA STRUTTURA DEI FONDI PATRIMONIALI
(TABELLA 3)
Se dall’analisi dei flussi passiamo all’analisi dei fondi
in questione osservando il grafico dell’eqiuilibrio
finanziario notiamo una situazione solida e in linea
con quella dell’anno precedente:
1) livello di circolante netto (19% dell’attivo a breve,
dal 16% dello scorso esercizio)
2) margine di tesoreria positivo e di struttura negativo
3) sufficiente quota di liquidità a sostegno della
gestione (6% dell’attivo)
4) i clienti presentano un leggero squilibrio con un
incasso medio (120 giorni) superiore al pagamento dei
fornitori (111)
5) discreta la capitalizzazione quasi 28% (patrimonio
netto sul totale passivo e netto) 2 punti % in più
rispetto allo scorso anno.
VALUTAZIONI FINALI
Il comparto, nel 1999 aveva segnato una svolta nel
ciclo economico tornando a registrare un segno + nel
fatturato, con l’aumento delle vendite del 5,5%,
dopo un anno recessivo; nel 2000 ottiene una
forte accelerazione migliore di ogni più rosea
aspettativa. Questo “sprint” da velocista, viene
conseguito senza troppe conseguenze nella redditività,
in quanto al calo del valore aggiunto, ha
probabilmente sopperito il maggior volume di
vendite.
Possiamo osservare come a livello di utile netto, il
settore sia puntuale come un orologio nel conseguire
il livello di circa il 2% delle vendite, che ormai lo
contraddistingue da 4 anni a questa parte.
La vivacità e dinamicità a livello di fatturato, potrebbe
diminuire nel 2001 a causa del periodo
sostanzialmente recessivo delle ceramiche sottostanti.
Tuttavia dobbiamo evidenziare come la flessione nella
ceramica si sia evidenziata soprattutto nel quarto
trimestre, quindi il settore della formatura potrebbe
chiudere un 2001 ancora discreto.
Le prospettive rimangono interessanti anche perchè
le ceramiche stanno portando avanti il passaggio
della produzione da monocottura a porcellanato,
e le finiture che mirano alla somiglianza con gli
effetti “pietra naturale” spesso coinvolgono lo stampo
laddove, poco tempo addietro, era coinvolto il
colorificio o il decoro.
ALFREDO BALLARINI
* STUDIO DI FINANZA AZIENDALE
80
CER
Tecnologia per grès porcellanato:
analisi di settore
di Alfredo Ballarini*
1. Tecnologia per porcellanato: analisi di settore
(valori espressi in %)
CONTO ECONOMICO
Vendite e prestazioni
+/- Variaz. scorte e lavori
Valore della produzione
(-) Consumo di beni e acquisto servizi
Valore aggiunto
(-) Per il personale
(-) Altri oneri di gestione
Margine Operativo Lordo
(-) Ammortamenti e accantonamenti
Margine Operativo Netto
+/- Proventi/Oneri finanziari
+/- Proventi/Oneri straordinari
Risultato pre Imposte
(-) Imposte sul reddito
Risultato dopo Imposte
ATTIVO
Immobilizzazioni
Rimanenze
Crediti verso clienti
Altri crediti e attività finanz. a breve
Liquidità
Totale attivo netto
PASSIVO
Patrimonio netto
Fondi del passivo
Debiti finanziari
Debiti verso fornitori
Debiti diversi
Totale debiti
Totale passivo e netto
2000
1999
100,00%
3,43%
103,43%
73,89%
29,55%
16,51%
0,95%
12,09%
4,49%
7,60%
---2,36%
-0,38%
4,85%
2,92%
1,93%
100,00%
0,01%
108,18%
76,09%
32,09%
18,24%
0,88%
12,97%
4,30%
8,67%
-2,07%
-0,89%
5,71%
3,50%
2,21%
23,09%
18,17%
38,21%
8,41%
12,11%
100,00%
22,66%
18,54%
35,99%
8,47%
14,35%
100,00%
24,84%
4,28%
41,26%
22,53%
7,09%
70,88%
100,00%
23,88%
4,08%
43,58%
20,83%
7,62%
72,04%
100,00%
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
>> Per l’analisi è stato utilizzato un campione di
società di capitale del settore della tecnologia rivolta
al grès porcellanato selezionando quelle che più
specificamente e tradizionalmente operano in tale
settore. Sono stati volutamente esclusi i grandi
gruppi, in quanto hanno una connotazione ormai
“globale” anche a livello produttivo. Sono stati
aggregati i dati di bilancio ufficiale (depositato) 2000
- 99 già utilizzati per lo studio annuale “Top Tiles
2001 Fornitori” con alcune integrazioni estrapolate
dalla Banca Dati Aida sui bilanci italiani.
I dati in valore assoluto si intendono in lire.
SCHEMA DESCRITTIVO DEL CAMPIONE
Il numero dei componenti è di 12 società di capitale.
Di queste, 8 risultano operanti nel comprensorio
delle provincie Modena - Reggio Emilia, il cui
fatturato è stato di 445 miliardi di lire nel 2000 e
375 miliardi nel 1999.
Pur non potendo calcolare il numero esatto di
dipendenti, a causa della presenza dei bilanci in
forma abbreviata che non ne riportano il dato, una
stima realistica indica, per il campione qui
considerato, un numero di addetti attorno tra le 900
e le 1000 unità, di cui solo un terzo nel
comprensorio.
L’attività è quella di produzione di macchine
specifiche per la produzione e la lavorazione del
grès porcellanato, che risulta essere l’attività
prevalente.
Le esportazioni, evidenziate superano spesso il 50%
fino ad arrivare a oltre il 70% del fatturato.
ANALISI ECONOMICA (TABELLA 1)
I dati aggregati di questo campione indicano un
fatturato 2000 di 445 miliardi, +18% sul 1999,
quindi una dinamica nettamente positiva.
Il totale delle attività nette raggiunge i 574 miliardi,
con un indice di rotazione complessivo inferiore
all’unità.
ANALISI DEI MARGINI
Esaminando nel dettaglio il conto economico si nota
una diminuzione dell’incidenza del valore aggiunto
di circa due punti e mezzo % sul fatturato, e calo
del peso del margine lordo di poco meno di 90
centesimi di punto fino al 12,09%; diminuzione di
un punto % del Margine Operativo Netto, e di circa
CER
che da qualche anno attornia il prodotto grès
porcellanato. Probabilmente questo dinamismo
continuerà, anche se con possibili pause o con
minore velocità in questi mesi di incertezza generale.
Tuttavia la strada è segnata da tempo e porta sempre
di più ad una conversione della produzione di
piastrelle dalla monocottura al porcellanato.
Non è detto che questo cambiamento possa risultare
altrettanto positivo di quello precedente (dalla
bicottura alla monocottura), a causa di
problematiche maggiori a livello di costo di
produzione. Ma potrebbe essere proprio questa la
chiave di volta per gli imprenditori del settore
tecnologico: riuscire a rendere più conveniente tale
produzione, per permettere di recuperare quei
margini che vengono via via sempre più erosi dalla
forte concorrenza tra i produttori di piastrelle.
ALFREDO BALLARINI
* STUDIO DI FINANZA AZIENDALE
1. Tecnologia per grès porcellanato: Scostamenti dal valore medio (12,09%)
del Margine Lordo in % sul fatturato (2000)
75
65
55
Fatturato in miliardi di lire
30 centesimi di punto % del risultato finale.
ANALISI PATRIMONIALE
Se in termini di fatturato il settore ha avuto una
decisa crescita, in termini di attivo netto si è avuta
un buon incremento del 8% circa, concentrato nei
crediti ai clienti e negli investimenti in
immobilizzazioni.
I debiti finanziari al netto della liquidità aumentano
di circa 12 miliardi, ma calano l'incidenza sul
fatturato di quasi 4 punti%.
ANALISI DEI FLUSSI
Nel settore della tecnologia rivolta al grès
porcellanato, per il periodo in questione notiamo
come sia stata complessivamente assorbita liquidità
per 6,7 miliardi circa, soprattutto a causa di una
insufficienza del circolante netto per far fronte agli
investimenti e ai rientri sui debiti a medio scadenti
nel periodo.
ANALISI DELLA STRUTTURA DEI FONDI PATRIMONIALE
Se dall’analisi dei flussi passiamo all’analisi dei fondi
in questione, notiamo una situazione sicuramente
discreta, ma con un notevole impegno in scorte e
crediti vs. clienti, abbastanza giustificata
dall'incremento di fatturato e dalla particolare
vivacità del settore del porcellanato. Tuttavia, la
maggiore esposizione verso i clienti, arrivata al limite
dei 160 giorni, deve porre l’accento sull'analisi del
rating dei portafogli clienti.
Discreta la capitalizzazione 24,8% (patrimonio netto
sul totale passivo e netto), in aumento di circa un
punto dall’anno precedente.
ANALISI DEL RATING ABC DI BILANCIO
I valori finali riassuntivi rating economico B57 e
rating patrimoniale B49 non brillano
particolarmente, risentendo di un po’ di febbre da
frenesia di crescita. In particolare la scarsa
generazione di circolante netto, legata ad una
velocità di investimento superiore a quella di
produzione di risorse finanziarie autogene, deve
porre l’attenzione degli amministratori, su una
maggior ponderazione dei parametri aziendali,
anche se la “fretta” di lavorare porta a una certa
distrazione in questo senso.
VALUTAZIONI FINALI
Il comparto, cresce bene e risente dell’effervescenza
81
45
35
25
15
5
0
-20
-10
0
10
Scostamento MOL dal valore medio
Fonte: Alfredo Ballarini Studio di Finanza Aziendale
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