il forum - di-wan

Transcript

il forum - di-wan
Radio Silvanetti
Brigate Erotiche
Collettivo Bud Spencer & Terence Hill
G
A
D
(godiamo).
(anche).
(dietro).
il forum
Volume primo
(novembre 2004 - gennaio 2005)
1
2
Il forum (www.28maggio.org) sulla Grande Allenza
Democratica nacque per gioco, come molte cose da queste
parti, nell'autunno del 2004. Inizialmente i messaggi dei
compagni restarono in superficie, al livello fonetico e
morfologico, divertendosi a fare il verso e a modellare nuovi
significati cui l'acronimo G.A.D. generosamente si presta.
Dalla presa di posizione netta, irriverente, inequivocabile e
per certi versi scontata si è passati alle domande di senso sulle
realtà di potere e Potere, di democrazia rappresentativa e
partecipativa, in franciacorta come in italia. Poco approfonditi
e campati in aria (forse), istintivi e sgrammaticati
(sicuramente) ma pur sempre stimolanti per la spontaneità
riflessiva e contagiosa i comunicati sono stati riprodotti in
questa prima raccolta nella loro interezza dialogica, fatta di
botta e risposta, frammenti rubati, o meglio sottratti, alle
faccende e alle tribolazioni di ogni giorno, tali quali si
possono leggere direttamente dalla Rete, dall'apertura del
forum sino all'ultimo aggiornamento prima di entrare in
stampa. L'idea, con un pò di presunzione, è che nel suo
complesso il forum sulla G.A.D. ha prodotto finora stimoli
interessanti che crediamo doveroso condividere con i
compagni e le compagne i quali ancora non hanno avuto quel
"buon tempo" da buttare ma necessario a connettersi e a
rendersi conto di quanto è brulicato in questi mesi nel web
franciacortino. Con la speranza che, come sovente accade nel
cristallizzarsi in inchiostro su carta bianca, questi pensieri non
muoiano su queste pagine ma si confrontino e si ibridino con
altri, lasciamo a voi carissime compagne e carissimi compagni
il compito di rimodellare e riscrivere un futuro volume
secondo, foss'anche fatto di sole virgole marroni che i più,
infastiditi o stimolati nella loro intima peristalsi, apporteranno
dai radiosi "uffici" domestici segnando una continuità
stupefacente di resistenza ludica all'oppressione del centrosinistra. Ribaltando la triste dichiarazione di un noto
esponente della politica bresciana chiudiamo sorridendo con
l'unica mezza certezza che ci resta: la G.A.D. si cita ma non si
fa!!
Gennaio 2005
Radio Silvanetti
Brigate Erotiche
Collettivo Bud Spencer & Terence Hill
p.s. Nomi e fatti riportati corrispondono a coincidenze
nient'affatto casuali.
3
alberto
Cittadino del mondo
G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 08.11.2004 14:28
Si apre oggi il forum di conversazione sulla GAD. Lasciate scorrere i
vostri pensieri sulla grande alleanza a partire dal problema dei
parcheggi a Chiari.
m267
brescia
RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 10.11.2004 00:54
l'unica condizione che pongo per parlarne è che ci sia una pubblica
presa di distanza da qualsiasi posizione politica prenda il compagno
Belloni Matteo di Erbusco!!! so delle amicizie e delle sottili simpatie
ma invito tutti coloro che scriveranno su questo forum (sopratutto se
della classe '80 e se hanno frequentato il liceo di Rovato) a dire anzi
scandire la seguente frase prima di iniziare a scrivere:
"la GAD ci và stretta e comunque Belloni non ci entra!"
enrico
rovato
evviva la GAD
Posted: 10.11.2004 18:06
GAD = GIORGIO ARMANI DEFICIENTE.
GAD = GODIAMO ANCORA DEMOCRISTIANAMENTE.
GAD = GODIAMO ANCHE DIETRO.
GAD = GODIAMO ANCHE DOPO.
GAD = GENGIVE ALITO DENTI. (MARCA DI UN DENTIFRICIO)
GAD = GIUSTAMENTE ABBIAMO DISERTATO
GAD = GRANDE ALBERO DINATALE
GAD = GUASTO ANCHE DOMANI (SULLE MACCHINETTE DEL
CAFFE')
GAD = GOTTA ADIPE DEMENZA (BUFALO!)
...
alberto
Cittadino del mondo
provocazioni surrealiste
Posted: 11.11.2004 23:24
Ottime provocazioni surrealiste piovono a raffica sul forum di
discussione sulla GAD.
Bene. Evviva la GAD, "GAD! GAD! GAD!"...gridiamolo tutti
insieme...certo, compagne, compagni, insieme si può...è come
gridare "Salute! Salute! Salute!" nei corridoi di un ospedale di malati
gravi...
4
alberto
Cittadino del mondo
RE: provocazioni surrealiste
Posted: 11.11.2004 23:52
Interessante ciò che ha scritto questo Alberto...è per caso tale Berto
Ghidoni? Se è lui con Belloni non ha problemi, perchè Ghido non ha
fatto il liceo, ma l'ITCG di Chiari, come tale Dott. Dotti...
GAD! GAD! GAD! Perchè la GAD non bisogna citarla, bisogna farla!
senonate
mondo
RE: evviva la GAD
Posted: 12.11.2004 00:51
Guarda A Destra, Goffa Adunanza Dolente e Gridalo Ai Dementi,
Giustifica Astuti Distratti che Generano Alleanze Destinate a Grossi
Ancestrali Dolori
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: evviva la GAD
Posted: 12.11.2004 12:33
Grande seno! Ne hai trovate delle belle!
GAD! GAD! GAD!
Ancora GAD, ho voglia di GAD, datemi la GAD!
Arrivederci alle primarie della GAD!
alberto
enrico
rovato
o mai gad !!
Posted: 13.11.2004 17:21
mi volevo complimentare anch' io col caro Senonate per le sigle sulla
GAD: ricercate, attente e sottili.
volevo proporre di invitare via sms il compagno e amico del dott.
Dotti M., tali Belloni Matteo visto che lo si cita. potrebbe nascere un
allegro dibattito su questa benedetta Grande Alleanza Democristiana
e qualora le cose degenerassero basterebbe spegnere il computer.
alberto
Cittadino del mondo
Gad: giovani adiposi depravati
Posted: 16.11.2004 13:25
Ma dov'è il Bufalo?
5
senonate2
RE: Gad: giovani adiposi depravati
Posted: 22.11.2004 23:49
voto contro il coinvolgimento del democratico-cristiano belloni al
nostro forum, considero i suoi atteggiamenti politici inconciliabili con
tutto ciò che di buono è simboleggiato da questo sito e in particolare
dalle avanguardie BeR. L'ho visto l'ultima volta abbuffarsi ad un
buffet dell'ennesimo convegno diesse pagato con i soldi di ignari
compagni comunisti (ormai svolazza da un convegno all'altro come
una processionaria affamata) per poi andare a raccontare ai
ragazzini ignari della sinistra giovanile che ha passato tutta l'estate
da punkabestia tra Colere, Arezzo, Pistoia e Pelago...ribadisco:
la gad ci va stretta e belloni non ci entra!!!
senonate
mondo
RE: RE: Gad: giovani adiposi depravati
Posted: 23.11.2004 22:37
cari compagni, sembra ci abbiano ascoltato, sembra si siano accorti
che gad era un nome del cazzo e che quindi ora la chiameranno
alleanza o ulivo...ma era questo che volevamo? personalmente
credo che si stia proprio cazzeggiando sul nome per non ragionare
sulla sostanza, costruiamo un bel pacchetto e chissenefrega se
all'interno c'è poco o un cazzo!
ancora per quanto tempo dobbiamo costringere la gente a votare il
meno peggio? a turarsi il naso per non soffocare dalla puzza?
oppure il futuro della sinistra è proprio questo e a noi manca ancora
quella maturazione che ci fa scegliere uniti l'unica possibilità
possibile?
alberto
Cittadino del mondo
parole-chiave
Posted: 25.11.2004 19:41
Alla sinistra mancano le parole-chiave, altro che denominazioni o
acronimi misteriosi..."rivoluzione", ad esempio...da quant'è che non
sentiamo uno dei tanti "Belloni" (perchè è inutile scagliarsi contro di
lui, ovunque vai c'è sempre un Belloni dietro l'angolo pronto a
sventolare la bandiera del riformismo... pronunciare questa parola?
Rivoluzione è cambiamento, è sovversione, è trasformazione della
realtà...certo, il problema è che i cervelloni fautori della grande
alleanza (il compagno Fausto è incluso, anche se con più di una
lancia spezzata a suo favore...) non si pongono minimamente il
problema dell'aderenza di quello che dicono a questa benedetta
realtà...già, benvenuti nel deserto del reale.
6
m267
brescia
RE: parole-chiave
Posted: 26.11.2004 11:30
condivido il ragionamento del compagno ghidoni-senonate e mi sono
quasi eccitato quando ho letto il termine Rivoluzione...
personalmete credo nella rivoluzione ma molto concretamente
giudico rivoluzionario che un'eventuale coalizione di sinistra abbia un
programma che contenga temi quali Pace senza se né ma; politica
del reddito per tutti e tutte (Lavoratori e no); diritti di citttadinanza per
i migranti; cancellazioni delle controriforme moratti, biagi, treu, bossi
fini ecc; rilancio dell'intervento pubblico e blocco delle privatizzazioni
(sopratutto nei settori chiave e nella ricerca); diritti civili anche al di
fuori del matrimonio (gay) modello spagna; fuori dalle palle la curia
(modello spagna) ma ci sarebbe molto altro...
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: parole-chiave
Posted: 26.11.2004 13:13
Ebbene sì, Dott. Dotti, forse un'altra politica è possibile. Prima però
almeno qualche testa deve cadere. Vogliamo vederla cadere. In
Spagna qualcosa è già cambiato, è vero.
Non dimentichiamoci però che la questione basca, ad esempio, resta
aperta.
m267
brescia
RE: RE: RE: parole-chiave
Posted: 30.11.2004 09:38
PROPRIO IN QUESTI GIORNI la quastione basca è stata riaperta e
sembra che il governo zapatero ci stia...
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: RE: RE: parole-chiave
Posted: 30.11.2004 18:59
E' vero, mi scuso con il Dott. Dotti, l'ho letto anche sui quotidiani più
moderati...
7
m267
brescia
RE: RE: RE: RE: RE: parole-chiave
Posted: 01.12.2004 00:43
mi scuso io con il dott. ghidoni:
zapatero fa le smorfiette al berlu e dice che il taglio delle tasse è al
centro anche del suo programma... che sto stronzo stia cercando di
fregarci facendo il figo con i gay e ritirando le truppe e poi agisca da
neoliberista spinto in economia? !
m267
brescia
RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 01.12.2004 15:36
esempio di gad nostrana made in Belloni:
ad erbusco ha stravinto le elezioni una civica (erbusco sì)
cavalcando la mobilitazione ambientale contro la discarica che
volevano appiopparci quelli della passata amministrazione (lamberti).
La suddetta lista contiene persone legate alla passata
amministrazione (trasformismo) persone che si sono aggregate solo
all'ultimo alle lotte ambientali (opportunisti) persone che si dichiarano
apartitici (ingenui) ma sopratutto esponenti di spicco di AN (3 su 10
tra cui il vicesindaco) ed esponenti DS (1 su 10 ma importante
perchè assessore all'ambiente e appoggiato da tutta la struttura
partitica dei diesse).
questo bel minestrone ha approvato ieri sera 30 novembre una
delibera proposta dalla minoranza leghista per chiudere le liste per le
case ALER agli stranieri e ai non residenti ad erbusco da almeno 5
anni (la stessa cosa che sta facendo mazzatorta a chiari).
aggiungiamo che il sottoscritto prima delle elezioni aveva mosso un
discreto numero di compagni per creare una lista di sinistra (pulita) e
che l'operazione è stata boicottata subdolamente dallo stato
maggiore DS (belloni appunto) che ha convinto grossa parte dei
compagni ad abbandonare solo perche non garantiva la vittoria
sicura che invece garantiva il minestrone che ora governa erbusco.
la gad ci vastretta e belloni non ci entra!!!
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 01.12.2004 20:23
scrivo queste poche righe afflitto da quanto ho appena letto, ma
soprattutto afflitto dalle situazioni che si stanno venendo a creare
anche in quel della mia terra. se questo è il centro sinistra siamo
rovinati.
8
senonate
mondo
RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 04.12.2004 00:36
cari compagni, pensavamo di essere cittadini del mondo e invece ci
rendiamo conto amaramente che tutto il mondo è paese!
benvenuti nella giostra della politica, dove tutto si può cambiare a
patto che non si cambi niente!!(...Don milani? tommaso da
lampedusa?...no, impossibile, erano altri tempi!!)
m267
brescia
RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 06.12.2004 17:45
stamane ho saputo che la decisione razzista del Conciglio Comunale
di erbusco è passata all'UNANIMITA' consigliere diesse incluso...
la gad ci va stretta !
m267
brescia
RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 06.12.2004 23:29
Perché non proviamo a tramutare questo bel forum sulla GAD in un
raccontarsi le vicende che ognuno vive concretamente nei posti dove
abita e che dipendono da questa o quell’alleanza politica che li
governa.
non vorrei che ci si intristisse troppo ma credo che possa servire a
tutti per meglio conoscere ciò che ci circonda, per leggere il
nazionale con il locale, per aiutarci e aiutare chi fa l’amministratore e
legge il nostro forum (percentuale molto alta), per rendere più
concrete le parole e far crescere le esperienze, perché non tutto ciò
che è GAD fa schifo a prescindere (a Castegnato so di un
combattivo assessore che ha tramutato la festa del 2 novembre da
fascisteggiante festa della “vittoria” a pacata commemorazione di
patrioti sacrificati sull’altare delle guerre capitaliste) (PS scusate il
“patrioti”)
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 07.12.2004 01:01
Bella idea Dottore! Non tutto ciò che è Gad fa schifo, è vero. Il
combattivo assessore di Castegnato è davvero in gamba. Mi risulta
però che i suoi colleghi siano dei diesse e dei margheriti disposti ad
accogliere ragionevolmente ciò che non rientra dentro le loro cornici
di senso. Si tratta ancora una volta dell'eterno problema del
compromesso.
9
I compromessi si possono fare, certo (per favore Enrico non
rispondermi in questo forum, baiem tranquillamente re' en del oter). Il
punto è che vanno discussi su un tavolo dove ognuno deve poter
esprimere il proprio punto di vista. In molte realtà locali la "sinistra
non ulivo" viene coinvolta solo quando si tratta di raccogliere il più
alto numero di voti possibile. Poi, nel caso si vincano le elezioni, vuoi
per il principio della collegialità, vuoi in nome del "non creiamo
disaccordi", vuoi in nome di una narcosi generale che caratterizza la
politica in questo tempo in cui più si è centristi riformisti più si riesce
a catturare l'elettore (spettatore) cosiddetto medio (definizione tanto
cara ai Manheimer di turno...), ci si dimentica volutamente dei più
"piccoli" (vedi rifondazione, c.i., verdi, i.d.v. ecc...e poi, si fa per dire i
più "piccoli", dato che messi insieme i voti di tutti si arriva a un buon
10/12 per cento) che vengono scaricati in nome di una politica
moderata che sappia catturare consensi trasversalmente. Credo che
in Italia il centro-sinistra abbia rinunciato da tempo a cambiare
qualcosa. Ne sono amaramente rammaricato. Ebbene Prodi le
spara, l'altro giorno ne ha sparata una grossa, potente,
estremamente aderente alla realtà. Mi è piaciuto, sì. Però non è da
ieri che la destra paga prestatori d'opera per la campagna elettorale,
basti pensare alla mobilitazione del giugno scorso, proprio qui, nella
nostra zona, dei ruffiani di CL con i volantini pro-Mauro per le
elezioni europee. E come sono passati qui, possiamo stare sicuri che
hanno battuto tutta Italia. Le ragazze erano pure carine e vestivano
simil no-global griffato. Ebbene questi chi li paga? (da sempre, non
da ieri, appunto...) Poi, stamattina, rincoglionito e frastornato da
alcuni strani sogni, vado in edicola e non trovando il manifesto (a
volte mi capita di cercarlo il lunedì, ovviamente invano) butto via un
euro per comprare l'Unità. E leggo che un maestro di Scienza
Politica, tale Fassino, è intervenuto al congresso della sinistra
giovanile riprendendo quello che aveva detto Prodi e rincarando la
dose, richiamando i giovani diessini ai valori...la sinistra dei valori, la
politica dei valori versus la politica dei mercenari. Cazzo, ma proprio
loro parlano di valori, loro che - tanto per fare un esempio - sono stati
i primi a sottomettere la scuola alle logiche efficientiste del mercato,
loro che hanno trasformato la scuola in un programma/ergastolo di
formazione permanente senza fine a servizio dell'impresa. E poi, sta'
storia dei mercenari...mi risulta che i dirigenti della sinistra giovanile
(come i dirigenti di tanti altri partiti, forse nessuno escluso) siano
pagati per la loro attività politica di uomini e donne di partito. C'è chi
paga addirittura attraverso co.co.co. (chissà se devono utilizzare
questi contratti perchè li hanno introdotti loro o se li per fare in modo
che quando qualcuno non va più bene perchè si sposta troppo a
sinistra lo imbarcano...per il troppo a destra non c'è problema, rientra
nella logica acchiappavoti). Be' scusatemi, ho debordato. La chiudo
qui. Buonanotte.
10
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 07.12.2004 01:05
nella terz'ultima riga tra "se li" e "per fare in modo" mi è sfuggito un
"utilizzano".
Scusate.
senonate
mondo
RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 07.12.2004 22:21
bravo alberto! ma allora che fare? educare ed educarci alla diversità,
per poi magari finire in qualche riserva o ospiti di qualche
trasmissione scientifica a mo' di specie in estinzione, da proteggere
ma da tenere all'interno del proprio habitat (quando va bene) o
all'interno di qualche parco di divertimento (centro sociale?), oppure
allinearci, omologarci alla tendenza del momento, magari per
sfruttarla, magari per riuscire a coglierne i pochi aspetti positivi e su
quelli costruire un'alternativa (una volta si diceva dall'interno), col
rischio però di venire schiacciati, di continuare ad ingoiare bocconi
amari, di essere accusati di sputare nel piatto in cui si mangia?
cazzo, mi son sempre detto che se mi fa schifo la roba che mi danno
da mangiare, ho tutto il diritto di sputare nel piatto, ma poi... se è
l'unica cosa che mi può in qualche modo sostentare, o se faccio
fatica a trovare altro? forse ci si è stancati di continuare ad otturarci il
naso per non sentire la puzza, abbiamo bisogno di aria pulita, e se la
puzza, a forza di stare in contatto, provenisse pure da noi, se tra tutti
i saponi a disposizione non riuscissimo ancora a trovare quello che
effettivamente lava e non solo quello che copre di buoni profumi
l'odore di fondo?
pessimismo qualcuno dice culturale, non so però spesso faccio
fatica...
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica
Posted: 10.12.2004 13:44
Caro Renato alias Senonate,
grazie per il tuo messaggio. Fatica dici tu...già, fatica e sofferenza.
Non ci si può indignare di fronte agli sprechi e agli abusi delle
pubbliche amministrazioni, che si tratti di un piccolo comune o del
consiglio dei ministri poco importa. E guarda che indipendentemente
da chi passa al governo, indipendentemente dalle tendenze del
momento, il rischio di un allineamento o di un omologazione con chi
spreca e abusa è sempre un rischio innanzitutto di corresponsabilità.
Io non voglio essere corresponsabile della spazzatura
amministrativa. Non mi sto riferendo al mio comune, certo, anche se
dei problemi in effetti ci sono, sto parlando di questioni di gestione in
11
generale. Non ci si può allineare e poi in nome dell'allineamento non
proferire più parola alcuna sulle cose che non vanno, sulle politiche
economiche kamikaze, sui boomerang sociali, sulla sottomissione di
ogni ambito della vita alle logiche del mercato ecc. ecc. ecc.
Ma vabbè', possiamo parlarne anche tra noi. Domani pomeriggio
magari, passo a trovarti.
Ok?
Ciao. alberto
senonate
mondo
RE: RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza
Democratica
Posted: 10.12.2004 23:02
caro alberto, soffermati sulle considerazioni politiche(?) almeno in
questo forum, non cercare di dare una faccia ad un nome, renato,
nato la seconda volta, è un nome che non mi dispiace, però non mi
appartiene! acqua!
m267
brescia
RE: RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza
Democratica
Posted: 11.12.2004 13:59
Non so quanto rispondono ai diversi interrogativi aperti dal
compagno e assessore Alberto Guidoni ma non credo che ci siano
risposte belle pronte…quindi leggo e trascrivo pari pari da Carta n°
45:
“la stanza dove il Potere decide è chiusa ermeticamente. La
democrazia, ci dicono, è che noi, quelli che stanno fuori ed i più,
possiamo scegliere chi entra e chi esce da quella stanza. Ma si
dimenticano di spiegarci che noi possiamo scegliere solo tra i pochi,
che i più pochi ci offrono. Non solo. Noi, i più e quelli di fuori, che
subiamo le conseguenze delle decisioni che si prendono in quella
stanza, non ne sappiamo niente. La politica, ci ripetono, è roba per
specialisti, che comprendono solo gli specialisti. […] Chi fa
dell’esercizio della ragione e dell’arte il suo lavoro, può contribuire ad
abbattere questo muro nella stanza del Potere e a far parlare i
personaggi che l’abitano. Non solo questo aiuterebbe ad abbattere il
mito della politica specializzata e a far sparire l’alone soprannaturale
del potere, ma contribuirebbe anche a mettere in moto un altro
mondo, uno migliore, un mondo dove stiano tutti i mondi.”
Riporto queste righe perché penso centrino dei temi importanti,
l’inconsistenza democratica della scelta elettorale (soprattutto se,
come sta succedendo in tutte le regioni con i candidati GAD, le
candidature sono blindate da Roma e vedremo come finirà con
Agostinelli in Lombardia) e la falsa questione della partecipazione di
nostri esponenti all’interno delle varie stanze del Potere.
Non la presa del potere o la sua spartizione ma una condivisione
12
delle scelte con chi sta fuori e un rendere conto portato alle estreme
conseguenze… partecipazione di base e comandare obbedendo,
penso che una nostra partecipazione alla gestione del Potere sia
giustificabile quasi unicamente se si va in questa direzione.
alberto
Cittadino del mondo
ERRATA CORRIGE
Posted: 11.12.2004 17:22
Scusate, volevo dire "non ci si può NON indignare"...
cadei
coccaglio
RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza
Democratica
Posted: 14.12.2004 15:49
Sono Renato, quello vero. E non sono Senonate
In effetti è un pò che Alberto mi sospetta.
Sono incuriosito anch'io dal giallo che circonda la tua persona.
Me ne può fregar di meno chi sei, ovviamente, ma ho intuito (non ci
vuole davvero molto) che sei un amante dell'enigmistica. E allora
dimmi se ti piacciono questi anagrammi di: "Grande alleanza
democratica"
Accada randellamento. Grazie
Andate a leccar la merda, gonzi
D'Alema zar accidentale. Rogna!
Facciamo una gara io e te?
alberto
Cittadino del mondo
RENATOOOOOOOO
Posted: 15.12.2004 23:54
Grande Renato alias Renato. Sappi che però io conosco il trucco dei
tuoi anagrammi.
m267
brescia
RE: ERRATA CORRIGE
Posted: 26.12.2004 18:33
alberto cosa ne pensi dell'ambivalenza fra presa del potere e
distruzione dello stesso? regalaci degli aneddoti che arrivano dalla
tua esperienza diretta a cocca...
13
senonate
mondo
RE: RE: ERRATA CORRIGE
Posted: 27.12.2004 23:02
provo a fare alcune considerazioni io, anche un po' per alimentare il
sospetto, visto che si chiede ad alberto e risponde senonate (suo
alterego? no, ormai fugato ogni dubbio!) mi chiedo se solo
prendendolo il potere lo si possa poi distruggere, mi chiedo anche
però, una volta distrutto, chi si rimette a costruirlo e come lo
costruisce, visto che è ancora difficile ragionare senza un potere,
oppure no, è possibile ma a me mancano ancora le chiavi per una
soluzione possibile. qualcuno potrebbe dire che la soluzione è il
passaggio da un potere di alcuni ad un potere di tutti, ma poi mi
chiedo che ne sarebbe della democrazia rappresentativa? forse
neppure quella è la soluzione, forse la soluzione sono le assemblee
allargate, dove tutti hanno spazio per dire la loro e poi si raggiunge
una decisione a maggioranza...e chi è in minoranza? si adegua? non
si adegua? si isola? si costruisce uno spazio dove lui è
maggioranza? credo che tutti siamo abbastanza convinti che la
ragione non sempre è della maggioranza, non sempre i piu sono i
depositari della verità, hanno però l'illusione di rappresentare i gusti,
le idee, le inclinazioni di un maggior numero di persone rispetto agli
altri.
la cosa si complica ulteriormente se chi è maggioranza, chi detiene il
potere di decidere, fortunatamente non è solo, ma sfortunatamente
non è d'accordo con chi è maggioranza con lui...e allora chi è più
maggioranza? chi è più rappresentativo? chi detiene il potere e chi lo
sta distruggendo? ma soprattutto, perchè sto rispondendo al posto di
alberto?
alberto
Cittadino del mondo
cenno di risposta
Posted: 28.12.2004 15:23
Cari compagni, dunque...da dove posso cominciare?! Mi sembra che
l'espressione "fronti scambiati" possa essere attribuita a un rabbino
ebreo di origine tedesca, professore di teologia (credo) e di storia
delle religioni all'università di Tubinga nel trentennio '60/'70/'80."
Bene, questi alla fine degli anni Sessanta scriveva forse a Marcuse o
a Schmitt (ma penso più al primo...chiedo venia per i senili vuoti di
memoria) che, sostanzialmente, nella lotta al fascismo entrambe le
posizioni - istituzionale ed extra-istituzionale - possono convivere, in
mutuo (certe volte divergente - perdonate l'ossimoro) accordo. Già.
Si pone però un problema: come perseguire questo ideale? Forse
varrebbe la pena ritornare un istante sul concetto di "potere". O
meglio, sul concetto di "potere" dal punto di vista della stragrande
maggioranza degli amministratori, di chi questo potere lo amministra,
lo gestisce, lo prende in carico, normandone l'esercizio e le modalità
di funzione a proprio piacimento. "Non esistono poteri buoni", canta il
poeta. Non aveva tutti i torti. Il potere non si amministra. Il potere si
14
porta in seno, si porta dentro di sé, il potere è una relazione
intrinseca a qualunque forma di rapporto umano, il potere si incarna
dentro di noi. "Non esiste un fuori dal potere", dice il filosofo.
Qualcuno, mettendo insieme le cose, potrebbe leggere: non esistono
poteri buoni e allo stesso tempo non esiste via d'uscita dai
meccanismi che incarnano il potere nel nostro corpo, quindi siamo
tutti cattivi perchè appestati dai poteri. Forse, ma in fondo non credo.
E' una lettura che ha le sue ragioni logiche, ma tuttavia molto
facilona e banale. Il punto è che tanto il poeta quanto il filosofo
hanno le loro buone ragioni. Viviamo nell'era della biopolitica:
quando prende come oggetto la vita in quanto tale il potere si
trasforma in biopotere e la politica in biopolitica. Cosa significa?
Significa che in questa attualità, dal macro al micro (e quindi anche a
livello di politiche locali), chi amministra tende a istituzionalizzare il
prossimo, la vita dei cittadini e i loro bisogni. In questo modo
qualunque tipo di politica - politica per i migranti, a favore dei
lavoratori precari, giovanili, della scuola, socio-assistenziale ecc. rischia di trasformarsi in una politica lontana dai bisogni reali dei
cittadini e poco aderente alla realtà. Qui ci si scontra. Politiche delle
stanze dei bottoni versus politiche della strada. Ed è qui, proprio qui,
precisamente, che bisognerebbe operare un'inversione di rotta.
"Fronti scambiati" dicevo prima. Se tu sei lontano da ciò che si
muove dal basso, allora quello che inevitabilmente prima o poi ti
troverai a calare dall'alto (per quanto tu riesca a calarlo in
profondità...) non toccherà il cuore e il pensiero di chi si trova a
operare e vivere in una posizione differente dalla tua. Questi primi
mesi da amministratore mi hanno fatto capire molte cose. Mi hanno
fatto palpare con mano la concretezza di certi problemi che prima
avevo affrontato solo a livello teorico, nei miei studi e nelle mie
scorribande attraverso gli scritti di filosofia politica più disparati. Ora
la pongo a voi una domandina. Come arrestare la riproduzione del
potere, vale a dire quel processo che qualunque "classe dirigente"
(bleah...) innesca per riprodurre se stessa? E poi, ma ci crediamo
davvero nella democrazia rappresentativa? Oppure è una bufala?
Proviamo a pensarci. Nel Nocevento il totalitarismo si rovescia nella
democrazia parlamentare rappresentativa e qual è il risultato? La
scena del mondo che passa sotto i nostri occhi. Il trionfo della
barbarie capitalista, il regime mercantile/spettacolare con cui viene
esercitato il controllo sociale che soffoca il nostro pensiero
impedendoci di ribellarci. Un disastro, un vero e proprio deserto di
macerie in cui l'eco delle voci dei sopravvissuti alla catastrofe si fa
sempre più flebile. Non so se ho risposto. Perdonate la telegraficità
d'analisi, mi rendo conto che certe questioni meriterebbero uno
studio e una riflessione più approfondita. Con affetto e stima, alberto
15
m267
brescia
RE: cenno di risposta
Posted: 31.12.2004 10:42
Condivido e rilancio a senonate: la democrazia rappresentativa è un
ferro vecchio da abbandonare tra le ortiche.
Penso che alberto centri (come al solito) la questione principale che
sta alla conquista, mantenimento, distruzione del potere e cioè:
"chi amministra tende a istituzionalizzare il prossimo, la vita dei
cittadini e i loro bisogni."
e poi ancora:
"Se tu sei lontano da ciò che si muove dal basso, allora quello che
inevitabilmente prima o poi ti troverai a calare dall'alto (per quanto tu
riesca a calarlo in profondità...) non toccherà il cuore e il pensiero di
chi si trova a operare e vivere in una posizione differente dalla tua."
Impedire che l'amministrato sia stereotipizzato e far sì che le scelte
politiche arrivino al cuore e alla mente della gente, + semplicemente
centrino la questione.
Affascinante però mi chiedo se la soluzione della "questione del
potere" stia nel fatto che un amministratore che detiene il potere
provenga o viva con chi sta in basso?! io non penso sia sufficiente!
Penso che, perchè l'altro non sia stereotipizzato bisogna sia lui a
prendere parola, che sia lui a condividere le scelte, che non ci sia più
roba che venga calata dall'alto.
Democrazia rappresentativa VS democrazia partecipativa?
Penso inlotre che la la demo partecipativa ridurrebbe anche il rischio
di riproduzione di una classe dirigente perchè, molto semplicemente,
eliminerebbe la classe dirigente stessa.
Anche nella tesi di Bertinotti sull'alleanza nella GAD si dice:
partecipazione al governo per introdurre nuove forme di democrazia
che non ci obbligheranno in futuro ad entrare nel governo.
Esempio estremo per capire: se la demo partecipativa avesse
funzionato rispetto alla questione della guerra la maggioranza dei
cittadini avrebbe gridato "niente guerra" e nessuno avrebbe potuto
far altre scelte.
cosa pensate di quello che è lo scopo di fase che bertinotti dichiara:
"prendere il potere (parteciparvi) per mutare sostanzialmente le
forme di democrazia esistenti?
m267
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: cenno di risposta
Posted: 31.12.2004 11:45
Mmmh...caro Marco, condivido quanto hai scritto, in blocco e senza
riserve. Anch'io credo non basti che gli uomini delle stanze dei
bottoni abbiano un'estrazione sociale-culturale vicina a quella di chi
muove dal basso. Niente dovrebbe essere calato dall'alto in un
sistema democratico nel senso reale della parola. Chi opera in nome
di questa anticaglia chiamata democrazia rappresentativa attua le
16
proprie scelte a partire da un programma elettorale per il quale i
cittadini l'hanno votato. I programmi elettorali oggi come oggi
contengono tutto e il contrario di tutto. Sono scatole vuote se li si
legge bene, che si tratti di un programma di governo di centro-destra
o di uno di centro-sinistra poco importa...i cittadini vanno a votare
incoscienti di quello che verrà realizzato se vincerà quel candidato,
quel partito, quell'alleanza. Moltissimi cittadini votano totalmente
inconsapevoli, in testa hanno solo il ronzio di torbide combinazioni di
slogan (zero tolleranza, più sicurezza, un milione e mezzo di posti di
lavoro [precari, ma questo non viene detto...], grandi opere, la scuola
delle tre "i" e quella della testa ben fatta, un'Europa solidale,
abolizione dei diritti di successione ecc.). Slogan del centro-sinistra
rincorrono slogan del centro-destra e viceversa, in una rincorsa
senza fine ma soprattutto senza senso. E così, se al governo sono
chiamati ad amministrare donne e uomini eletti sulla base di
programmi privi di contenuti, è palese che nonostante essi siano stati
votati dai cittadini, non toccheranno mai la base, non arriveranno mai
a immedesimarsi nella vita di un qualunque operaio, di un qualunque
studente, di un qualunque insegnante precario, di un qualunque
lavoratore interinale, di un qualunque migrante ecc. Quindi condivido
con te Marco, su tutta la linea. Anche nel piccolissimo, vedi il mio
paese, si verificano dinamiche simili a queste che abbiamo descritto.
Solo che in un paese molto piccolo è più difficile denunciare la
distanza siderale tra chi decide e chi subisce le decisioni. Questo
perchè solitamente chi decide (essendo il paese piccolo e
conoscendo più o meno personalmente la stragrande maggioranza
degli abitanti del paese) riesce a "farsi voler bene" ugualmente, con
piccoli grandi favori e clientelismi vari. La democrazia partecipativa è
senz'altro una delle soluzioni possibili. Tu dici: "Anche nella tesi di
Bertinotti sull'alleanza nella GAD si dice: partecipazione al governo
per introdurre nuove forme di democrazia che non ci obligheranno in
futuro a entrare nel governo.
Esempio estremo per capire: se la demo partecipativa avesse
funzionato rispetto alla questione della guerra la maggioranza dei
cittadini avrebbe gridato "niente guerra" e nessuno avrebbe potuto
far altre scelte." Vero, senz'altro. Poi chiedi: "Cosa pensate di quello
che è lo scopo di fase che bertinotti dichiara: 'prendere il potere
(parteciparvi) per mutare sostanzialmente le forme di democrazia
esistenti?". Qui sono più scettico, perchè se il nostro unico interesse
è il comunismo, allora dobbiamo ammettere che non ci sono
preliminari al comunismo. (Questo ce lo hanno insegnato un gruppo
di giovani filosofi francesi). Chi la pensava così ha finito per
naufragare nell’accumulazione di mezzi, a furia di perseguire il
comunismo come fine. Il comunismo non è un altro modo di
distribuire le ricchezze, di organizzare la produzione o di gestire la
società. Il comunismo è una disposizione etica. Disposizione a
lasciarci toccare, nel contatto con gli altri esseri, da ciò che vi è di
comune. Disposizione a condividere ciò che è comune. Pe ora è
tutto, buon anno. Alberto
17
mir
rovato
RE: RE: RE: cenno di risposta
Posted: 01.01.2005 16:54
Credo che uno dei punti di forza e contemporaneamente una delle
cose maggiormenti criticabili del governo berlusconi sia proprio il
fatto di semplificare ogni argomento:
troppa delinquenza... meno tolleranza, la scuola pubblica non
funziona... privatizzazione, ecc. Troppo spesso il pensare fa male e
troppo non si ha voglia di farlo, per tutti questi una frase può
determinare il voto. Cosa dovrebbe fare la sinistra?
Se il nostro unico interesse è il comunismo sappiamo benissimo che
i passi per arrivarci sono tanti e difficoltosi. Poter pensare di
distribuire le ricchezze, organizzare la produzione, ecc dall'oggi al
domani significa: vivere nel mondo delle fate o volere un comunismo
che sia dittatura con uno stato di polizia ben solido.
Perchè il comunismo non è nient'altro che questo: organizzare,
produrre, distribuire...
su questo potete anche costruirci tutte le seghe mentali possibili, ma
non dimenticatevi che il marxismo è solo il risolvere il problema della
fame, il resto viene poi e lavorando, ma solo in un secondo momento
potrà essere teorizzato il vero comunismo come società e comunità.
Il comunismo è e deve essere un fine, questo l'ha insegnato chi per
primo l'ha teorizzato.
ps scusate la scrittura poco articolata ma ho scritto di fretta
m267
brescia
RE: RE: RE: RE: cenno di risposta
Posted: 03.01.2005 10:40
VELOCEMENTE XRCHè SONO AL LAVORO
comunismo x me è processo e ha un estremo bisogno di una
rifondazione...
passare da nuove forme di democrazia mi sembra passo
indispensabile e fondamentale...
e poi richiedo: cosa ne pensate della questione della presa del
potere per distribuirlo?
m267
brescia
RE: RE: RE: RE: RE: cenno di risposta
Posted: 04.01.2005 20:51
ancora e con + calma:
se la democrazia rappresentativa è una delle origini di tutto il casino
attuale bisogna sostituirla con un sistema + moderno;
se per sostituirla bisogna accedere al potere con chi il potere lo
amministra da sempre ha ragione bertinotti;
18
se la democrazia partecipativa è reale scelta dal basso e il
municipalismo è il suo modo di realizzazione siamo vicini alla
soluzione;
quello che voglio dire è che sbirciando le tesi del proximo congresso
del PRC (fondamentale per decidere il futuro di un grosso pezzo
della sx d'alternativa) mi piacciono molto le premesse di tutte le tesi
ma l'unico che cambia completamente prospettiva e ridisegna una
nuova fase (fatta non solo di lotte dal fuori ma di costruzione dal di
dentro della nuova democrazia che permetterà a chi sta fuori di
partecipare al potere) è bertinotti.
poi leggo rutelli su repubblica e tutta la tesi di bertinotti diviene aria
fritta...
insomma se fosse certo che con 2 o 3 anni di governo noi
otterremmo almeno la sostituzione della demo rappresentativa con
una democrazia radicale e di base ciò sarebbe sufficiente per
bloccare in italia l'avanzata del neoliberismo e iniziare l'uscita dal
basso dal capitalismo?!?
gli altri compagni invece dicono: battere berlusconi con un accordo
solo elettorale; sostenere il governo senza parteciparvi e solo nelle
operazioni che condividiamo (abolizione delle leggi berlusconiane ad
es.) continuazione delle lotte fuori e in piazza... ma quanto tempo è
che ci diciamo che la piazza deve avere strumenti più forti per
incidere...
scusate la scoordinatezza
senonate
mondo
RE: RE: RE: RE: RE: RE: cenno di risposta
Posted: 04.01.2005 23:54
senza aver letto le tesie senza nessuna intenzione di farlo...
m267 dici che se fossimo sicuri che con 2 o 3 anni di governo noi
otterremmo almeno la sostituzione della demo rappresentativa con
una democrazia radicale e di base ciò sarebbe sufficiente per
bloccare in italia l'avanzata del neoliberismo e iniziare l'uscita dal
basso dal capitalismo... e se così non fosse, se dopo 2 o 3 anni
fossimo ancora al punto di partenza, a dover approvare il lavoro
interinale perchè aiuta l'economia (attivato quando bertinotti c'era!!),
se fossimo ancora nella situazione di dover dire che se non ci
ascoltano ce ne andiamo, magari nuovamente sulla riduzione
dell'orario lavorativo? magari dovendo aspettare una nuova guerra
per avere una motivazione valida e maggiormente condivisa? che
facciamo, ci ritiriamo nuovamente, facciamo nuovamente saltare il
governo? le premesse, nonostante quello che bertinotti dice, non mi
sembrano delle migliori, lo dici tu stesso, basta leggere cosa dice
rutelli, basta immaginarci accanto a cirino pomicino o giusy la
ganga...e allora mettiamoci il cuore in pace, se si decide di star
dentro, sappiamo fin dall'inizio che dovremo in qualche modo
convincerci che anche la merda ha un suo sapore, magari andando
a cercare i retrogusti e sperando non sia solo merda quella che ci
19
capita di mangiare...dobbiamo forse sperare che ogni tanto ci venga
servito anche del brasato, dobbiamo sperare che il sapore del vino o
dei chiodi di garofano riescano almeno per poco a confondere altri
sapori; se invece abbiamo il palato fine, se veronelli è rimasto nei
nostri cuori e scegliamo i ristoranti con la guida del gambero rosso,
allora stiamocene a casa, costruiamo un'alternativa diversa, col
rischio che sia marginale, ideologica, settaria... e nuovamente non
capita. e se le masse di cui parliamo tanto, a cui parliamo tanto, che
dovrebbero essere linfa della democrazia partecipativa, se ne
sbattono il cazzo di noi, delle nostre idee, delle nostre 35 ore
settimanali perchè sono piene di straordinari, delle nostre battaglie
per i precari, perchè comunque è lavoro, delle nostre battaglie
sull'ecologia perchè tanto la munnezza va a finire tutta nello stesso
posto e riciclare è una rottura di palle (riciclate alle feste di rif
com?)... e se le masse ascoltassero e condividessero altro?
continuiamo credendo che siano loro a sbagliare, che hanno perso la
speranza oppure cominciamo anche a chiederci quanto stiamo
inseguendo un sogno che si frantuma con la radio sveglia di tutte le
mattine??
RS
langhirano
Lettera
Posted: 05.01.2005 18:45
Perdonate la prolissità.
LETTERA APERTA AI COMPAGNI DEL FORUM “G.A.D.”
Cari compagni del forum Gad e care compagne che al forum Gad
non avete ancora partecipato, da giorni, settimane, lo spazio web
plagiato nella sua intestazione da una sedicente Grande Alleanza
Democratica, pullula di stimolanti comunicati e pensieri sciolti che
scorazzano liberamente per le praterie virtuali dove i confini di Potere
e Democrazia si ergono solitamente a invalicabili ostacoli e immobili
muraglie. Radio Silvanetti apprezza lo sforzo che giovani e folli menti
conducono nel solleticare l’appisolamento intellettuale dei compagni
e delle compagne attorno a tematiche simili. Di più, Radio Silvanetti
crede che lo sforzo intrapreso mini alla falsa solidità delle muraglie
neoliberiste che sostengono il patto democratico e di potere che
regna nell’immaginario collettivo e individuale. Ma a nostro avviso il
problema è mal posto, ovvero è posto ancora nei termini imposti:
nelle ultime comunicazioni di m267, alberto e senonate la questione
e il significato del potere ruotano attorno al suo esercizio fuori o
dentro il governo, nello specifico si tratta della possibile
partecipazione di rifondazione comunista nella lista unitaria di centro
sinistra per le elezioni del 2006. Ma, innanzitutto, siamo sicuri che ci
saranno le elezioni nel 2006? Siamo sicuri che il sistema di
democrazia rappresentativa regga fino ad allora? Non sarà che
venga smantellato prima per la sua retrograda parvenza di garanzia
democratica, e quindi poco liberal, e quindi reazionario-comunista?
20
Speculazioni a parte, a nostro avviso, se il nocciolo teorico
continuasse a schiudere un’idea e una prassi di potere e governo
ancorata al suo significato comune non porterebbe a niente di
nuovo. Non è nostra intenzione qui, diversamente da altri comunicati,
prendere posizione in merito alla partecipazione di Rifo alla Gad.
Concordiamo con un professore quando pensa che nella
schizofrenia imprevedibile del neoliberismo una certa prassi
situazionista (i termini qui usati sono interamente ascrivibili alla
nostra interpretazione delle sue parole) possa giocare da variabile
sensibile anche all’interno di un governo di centro sinistra,
condizionandone le scelte, orientandone i percorsi. Concordiamo con
il medesimo professore quando non offre alcuna garanzia in merito,
per cui potrebbe andare tutto malissimo: vincere le elezioni, subire e
assecondare la costante politica ricattatoria di DS & Company e
perseguire sulla strada già intrapresa verso il sol dell’avvenire. Ma
prima che il sole esploda ancora sarà l’amara sensazione che
qualcosa è andato storto, e allora giù di moviola e franciacorta doc
fino a notte tarda...
E se provassimo a cambiare prospettiva, se provassimo a non
considerare per un piccolo istante il potere inteso come esercizio
dell'ars governandi (re-inventiamo il latino...ho detto re-inventiamo,
non ri-scopriamo), come la via “non unica” dirà qualcuno ma
sicuramente più incisiva veloce efficace per cambiare lo stato di cose
attuali e quindi alla fine unica? se provassimo a giocare con la realtà
ri-scrivendone il significato? voglio dire, se per poco, il tempo di una
defecatio matutina o vespertina, di una sigaretta in fumo che se ne
va chissà dove, di una voce irridente dietro un microfono, di una
scritta notturna sul muro di una scuola, di un bacio che pencola
libidinoso sulle labbra di una moltitudine, se pensassimo che in
fondo noi determiniamo il significato del reale, noi (questo "noi" che
nella versione del dialetto clarense e in castigliano diventa ponte tra
noi e gli altri: noalter, nos-otros...) che con la nostra socialità, con le
nostre quotidiane contraddizioni ricaviamo e liberiamo piccoli spazi di
autogestione, di autonomia non solo nel pensiero (forse l'ultimo
spazio liberato, forse mai del tutto liberato) ma anche nell'economia
domestica dove la decisione collettiva, nel suo essere maggioranza e
minoranza allo stesso tempo, dialetticamente, senza strategie di voto
e mani alzate a tagliare gole in un'ennesima notte di lungi coltelli, è
forma e sostanza, mezzo e fine? se spostassimo questo dibattito
fuori dalla rete e dalla sua forma poco corporea di comunicare? se
centrassimo questa discussione non sul prendere o meno il potere
politico, non sull'entrare o meno a far parte di una coalizione che
lotta esclusivamente per il potere politico, ma su una diversa
impostazione di concepire ed esercitare il potere tra di noi, noi classe
intesa nel senso milaniano e zapatista, tra chi sta sotto e
chi sta sopra (chi è per l'umanità intera e chi è per la sua negazione
totale)? se ce ne infischiassimo per un istante di come amministrare
gli altri o di come evitare di farci amministrare, ma pensassimo a
come coordinare l'amministrazione delle nostre vite, senza delegare,
senza alienare ed essere alienati dal fluire dell'attività umana? se
proponessimo un dibattito lungo, serio (non serioso), dinamico e
continuato su come aprire spazi ed esperienze di autonomia e di
21
autogestione non in Italia ma qui da noi, in franciacorta? se
provassimo ad osare senza per questo avere risposte e soluzioni
pronte a soddisfare tutti e tutte?
abbiamo costruito un centro sociale che è letteralmente questo: un
luogo dove nelle contraddizioni delle nostre prassi ri-disegniamo i
confini concettuali ed effettivi di politica, di (auto) governo, di
democrazia... un luogo dove la socialità è intesa come rapporto e
confronto tra persone che condividono molto di più di un progetto
politico, condividono ampi sprazzi di vita quotidiana, mettono in
comune risorse ed esperienze perchè tutti ne fruiscano, perchè la
parola comunismo trovi aderenza ad una realtà spicciola e minuta
come quella di tutti i giorni e in essa iscriva la sua tensione eticopolitica: la libertà nella condivisione qui ed ora, nella negazione di
tutto ciò che nega e separa l’umanità da se stessa... un esempio,
minuscolo e provinciale, ma le persone se ne stanno accorgendo, si
stanno rendendo conto che là dove l'impossibile era stato calcolato
con algebrica falsità si è insinuato un dubbio che si espande come le
crepe provocate da una sassata su una vetrina luccicante, come le
eco di un rutto irriverente, così, ridisegnando e iscrivendo
nell'immaginario collettivo e individuale il possibile come prassi... cari
compagni, non è un biasimare il nostro, semmai è un riconoscere la
significazione politica del percorso condiviso e un invito a progettare
reti di autonomie e nuovi processi comunicativi.
Un abbraccio. Radio Silvanetti
Poscrittum (dalla serie re-inventiamo il latino): non vuole essere
questo comunicato un tentativo di delegittimare chi nelle istituzioni
lotta affinché il baratro che le divide dalla società “amministrata”
diminuisca. Radio Silvanetti esprime grande stima per coloro i quali e
le quali, pur con le mani legate e una puzza di marcio dalla mattina
alla sera, de-costruiscono il significato di Istituzione agendo in questa
non come fosse fine e Potere dell’azione politica ma attraverso il suo
carnevalesco ribaltamento: l’istituzione come “la fine del Potere”.
rui
portugal
errata corrige
Posted: 06.01.2005 14:16
ma questa Radio Silvanetti che vuole re-inventare il latino lo conosce
l'italiano? Perchè se il suo obbiettivo è quello di "inscrivere"
nell'immaginario collettivo e individuale il possibile come prassi è un
conto, altrimenti non le resta che "iscriversi" al corso di
alfabetizzazione del 28maggio...
m267
brescia
RE: Lettera
Posted: 08.01.2005 13:01
Rimango esterrefatto dalla capacità (negata) di RS di condurre le
22
masse verso la rinascita ideologica di un’alternativa in Franciacorta e
della competenza sopraffina con la quale si riesce a decentralizzare,
destrutturate, decostruire, i temi sotto analisi in modo da meglio
chiarirci da dove si parte, dove si va, dove stiamo ora.
Chiedo però come, dove tutto è potere (l’economia, la politica,
l’associazionismo, la cooperazione, il commercio), riuscire a trovare
spazi di “autartica” uscita dal potere?
Penso che di spazio non ce ne sia più molto e che dovremmo
riacquistarne sottraendone (magari sottraendoci noi).
Non voterò mai la tesi di bertinotti così come sono assolutamente
contrario alla presa del potere come partecipazione alla governance,
sottolineo solo come l’unico che esce dai dualismi opposizione di
massa \ governo dei padroni sia il suo documento.
L’unico che ricerca l’uscita dalle sconfitte di questo secolo attraverso
l’apertura di nuove strade (la democrazia rappresentativa secondo
me può esserlo, non lo è la partecipazione al governo).
L’unico che cerca la rifondazione del comunismo?
alberto
Cittadino del mondo
RE: RE: Lettera
Posted: 08.01.2005 13:26
Già compagno Marcos, sottrazione intraprendente. Non una nuova
politica, una nuova associazione, un nuovo manifesto ecc., semmai
una politica di meno, un'associazione di meno, un manifesto di meno
ecc. Siamo fradici di potere. Stiamo marcendo di potere.
Credo che il movimento di chiedere meno potere quando i nostri
nemici (a destra, al centro, a sinistra) perseverano a chiederne
sempre di più, sia una bella mossa di disassoggettamento.
23
Edizioni
Radio Silvanetti
24