il forum - di-wan
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Radio Silvanetti Brigate Erotiche Collettivo Bud Spencer & Terence Hill G A D (godiamo). (anche). (dietro). il forum Volume primo (novembre 2004 - gennaio 2005) 1 2 Il forum (www.28maggio.org) sulla Grande Allenza Democratica nacque per gioco, come molte cose da queste parti, nell'autunno del 2004. Inizialmente i messaggi dei compagni restarono in superficie, al livello fonetico e morfologico, divertendosi a fare il verso e a modellare nuovi significati cui l'acronimo G.A.D. generosamente si presta. Dalla presa di posizione netta, irriverente, inequivocabile e per certi versi scontata si è passati alle domande di senso sulle realtà di potere e Potere, di democrazia rappresentativa e partecipativa, in franciacorta come in italia. Poco approfonditi e campati in aria (forse), istintivi e sgrammaticati (sicuramente) ma pur sempre stimolanti per la spontaneità riflessiva e contagiosa i comunicati sono stati riprodotti in questa prima raccolta nella loro interezza dialogica, fatta di botta e risposta, frammenti rubati, o meglio sottratti, alle faccende e alle tribolazioni di ogni giorno, tali quali si possono leggere direttamente dalla Rete, dall'apertura del forum sino all'ultimo aggiornamento prima di entrare in stampa. L'idea, con un pò di presunzione, è che nel suo complesso il forum sulla G.A.D. ha prodotto finora stimoli interessanti che crediamo doveroso condividere con i compagni e le compagne i quali ancora non hanno avuto quel "buon tempo" da buttare ma necessario a connettersi e a rendersi conto di quanto è brulicato in questi mesi nel web franciacortino. Con la speranza che, come sovente accade nel cristallizzarsi in inchiostro su carta bianca, questi pensieri non muoiano su queste pagine ma si confrontino e si ibridino con altri, lasciamo a voi carissime compagne e carissimi compagni il compito di rimodellare e riscrivere un futuro volume secondo, foss'anche fatto di sole virgole marroni che i più, infastiditi o stimolati nella loro intima peristalsi, apporteranno dai radiosi "uffici" domestici segnando una continuità stupefacente di resistenza ludica all'oppressione del centrosinistra. Ribaltando la triste dichiarazione di un noto esponente della politica bresciana chiudiamo sorridendo con l'unica mezza certezza che ci resta: la G.A.D. si cita ma non si fa!! Gennaio 2005 Radio Silvanetti Brigate Erotiche Collettivo Bud Spencer & Terence Hill p.s. Nomi e fatti riportati corrispondono a coincidenze nient'affatto casuali. 3 alberto Cittadino del mondo G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 08.11.2004 14:28 Si apre oggi il forum di conversazione sulla GAD. Lasciate scorrere i vostri pensieri sulla grande alleanza a partire dal problema dei parcheggi a Chiari. m267 brescia RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 10.11.2004 00:54 l'unica condizione che pongo per parlarne è che ci sia una pubblica presa di distanza da qualsiasi posizione politica prenda il compagno Belloni Matteo di Erbusco!!! so delle amicizie e delle sottili simpatie ma invito tutti coloro che scriveranno su questo forum (sopratutto se della classe '80 e se hanno frequentato il liceo di Rovato) a dire anzi scandire la seguente frase prima di iniziare a scrivere: "la GAD ci và stretta e comunque Belloni non ci entra!" enrico rovato evviva la GAD Posted: 10.11.2004 18:06 GAD = GIORGIO ARMANI DEFICIENTE. GAD = GODIAMO ANCORA DEMOCRISTIANAMENTE. GAD = GODIAMO ANCHE DIETRO. GAD = GODIAMO ANCHE DOPO. GAD = GENGIVE ALITO DENTI. (MARCA DI UN DENTIFRICIO) GAD = GIUSTAMENTE ABBIAMO DISERTATO GAD = GRANDE ALBERO DINATALE GAD = GUASTO ANCHE DOMANI (SULLE MACCHINETTE DEL CAFFE') GAD = GOTTA ADIPE DEMENZA (BUFALO!) ... alberto Cittadino del mondo provocazioni surrealiste Posted: 11.11.2004 23:24 Ottime provocazioni surrealiste piovono a raffica sul forum di discussione sulla GAD. Bene. Evviva la GAD, "GAD! GAD! GAD!"...gridiamolo tutti insieme...certo, compagne, compagni, insieme si può...è come gridare "Salute! Salute! Salute!" nei corridoi di un ospedale di malati gravi... 4 alberto Cittadino del mondo RE: provocazioni surrealiste Posted: 11.11.2004 23:52 Interessante ciò che ha scritto questo Alberto...è per caso tale Berto Ghidoni? Se è lui con Belloni non ha problemi, perchè Ghido non ha fatto il liceo, ma l'ITCG di Chiari, come tale Dott. Dotti... GAD! GAD! GAD! Perchè la GAD non bisogna citarla, bisogna farla! senonate mondo RE: evviva la GAD Posted: 12.11.2004 00:51 Guarda A Destra, Goffa Adunanza Dolente e Gridalo Ai Dementi, Giustifica Astuti Distratti che Generano Alleanze Destinate a Grossi Ancestrali Dolori alberto Cittadino del mondo RE: RE: evviva la GAD Posted: 12.11.2004 12:33 Grande seno! Ne hai trovate delle belle! GAD! GAD! GAD! Ancora GAD, ho voglia di GAD, datemi la GAD! Arrivederci alle primarie della GAD! alberto enrico rovato o mai gad !! Posted: 13.11.2004 17:21 mi volevo complimentare anch' io col caro Senonate per le sigle sulla GAD: ricercate, attente e sottili. volevo proporre di invitare via sms il compagno e amico del dott. Dotti M., tali Belloni Matteo visto che lo si cita. potrebbe nascere un allegro dibattito su questa benedetta Grande Alleanza Democristiana e qualora le cose degenerassero basterebbe spegnere il computer. alberto Cittadino del mondo Gad: giovani adiposi depravati Posted: 16.11.2004 13:25 Ma dov'è il Bufalo? 5 senonate2 RE: Gad: giovani adiposi depravati Posted: 22.11.2004 23:49 voto contro il coinvolgimento del democratico-cristiano belloni al nostro forum, considero i suoi atteggiamenti politici inconciliabili con tutto ciò che di buono è simboleggiato da questo sito e in particolare dalle avanguardie BeR. L'ho visto l'ultima volta abbuffarsi ad un buffet dell'ennesimo convegno diesse pagato con i soldi di ignari compagni comunisti (ormai svolazza da un convegno all'altro come una processionaria affamata) per poi andare a raccontare ai ragazzini ignari della sinistra giovanile che ha passato tutta l'estate da punkabestia tra Colere, Arezzo, Pistoia e Pelago...ribadisco: la gad ci va stretta e belloni non ci entra!!! senonate mondo RE: RE: Gad: giovani adiposi depravati Posted: 23.11.2004 22:37 cari compagni, sembra ci abbiano ascoltato, sembra si siano accorti che gad era un nome del cazzo e che quindi ora la chiameranno alleanza o ulivo...ma era questo che volevamo? personalmente credo che si stia proprio cazzeggiando sul nome per non ragionare sulla sostanza, costruiamo un bel pacchetto e chissenefrega se all'interno c'è poco o un cazzo! ancora per quanto tempo dobbiamo costringere la gente a votare il meno peggio? a turarsi il naso per non soffocare dalla puzza? oppure il futuro della sinistra è proprio questo e a noi manca ancora quella maturazione che ci fa scegliere uniti l'unica possibilità possibile? alberto Cittadino del mondo parole-chiave Posted: 25.11.2004 19:41 Alla sinistra mancano le parole-chiave, altro che denominazioni o acronimi misteriosi..."rivoluzione", ad esempio...da quant'è che non sentiamo uno dei tanti "Belloni" (perchè è inutile scagliarsi contro di lui, ovunque vai c'è sempre un Belloni dietro l'angolo pronto a sventolare la bandiera del riformismo... pronunciare questa parola? Rivoluzione è cambiamento, è sovversione, è trasformazione della realtà...certo, il problema è che i cervelloni fautori della grande alleanza (il compagno Fausto è incluso, anche se con più di una lancia spezzata a suo favore...) non si pongono minimamente il problema dell'aderenza di quello che dicono a questa benedetta realtà...già, benvenuti nel deserto del reale. 6 m267 brescia RE: parole-chiave Posted: 26.11.2004 11:30 condivido il ragionamento del compagno ghidoni-senonate e mi sono quasi eccitato quando ho letto il termine Rivoluzione... personalmete credo nella rivoluzione ma molto concretamente giudico rivoluzionario che un'eventuale coalizione di sinistra abbia un programma che contenga temi quali Pace senza se né ma; politica del reddito per tutti e tutte (Lavoratori e no); diritti di citttadinanza per i migranti; cancellazioni delle controriforme moratti, biagi, treu, bossi fini ecc; rilancio dell'intervento pubblico e blocco delle privatizzazioni (sopratutto nei settori chiave e nella ricerca); diritti civili anche al di fuori del matrimonio (gay) modello spagna; fuori dalle palle la curia (modello spagna) ma ci sarebbe molto altro... alberto Cittadino del mondo RE: RE: parole-chiave Posted: 26.11.2004 13:13 Ebbene sì, Dott. Dotti, forse un'altra politica è possibile. Prima però almeno qualche testa deve cadere. Vogliamo vederla cadere. In Spagna qualcosa è già cambiato, è vero. Non dimentichiamoci però che la questione basca, ad esempio, resta aperta. m267 brescia RE: RE: RE: parole-chiave Posted: 30.11.2004 09:38 PROPRIO IN QUESTI GIORNI la quastione basca è stata riaperta e sembra che il governo zapatero ci stia... alberto Cittadino del mondo RE: RE: RE: RE: parole-chiave Posted: 30.11.2004 18:59 E' vero, mi scuso con il Dott. Dotti, l'ho letto anche sui quotidiani più moderati... 7 m267 brescia RE: RE: RE: RE: RE: parole-chiave Posted: 01.12.2004 00:43 mi scuso io con il dott. ghidoni: zapatero fa le smorfiette al berlu e dice che il taglio delle tasse è al centro anche del suo programma... che sto stronzo stia cercando di fregarci facendo il figo con i gay e ritirando le truppe e poi agisca da neoliberista spinto in economia? ! m267 brescia RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 01.12.2004 15:36 esempio di gad nostrana made in Belloni: ad erbusco ha stravinto le elezioni una civica (erbusco sì) cavalcando la mobilitazione ambientale contro la discarica che volevano appiopparci quelli della passata amministrazione (lamberti). La suddetta lista contiene persone legate alla passata amministrazione (trasformismo) persone che si sono aggregate solo all'ultimo alle lotte ambientali (opportunisti) persone che si dichiarano apartitici (ingenui) ma sopratutto esponenti di spicco di AN (3 su 10 tra cui il vicesindaco) ed esponenti DS (1 su 10 ma importante perchè assessore all'ambiente e appoggiato da tutta la struttura partitica dei diesse). questo bel minestrone ha approvato ieri sera 30 novembre una delibera proposta dalla minoranza leghista per chiudere le liste per le case ALER agli stranieri e ai non residenti ad erbusco da almeno 5 anni (la stessa cosa che sta facendo mazzatorta a chiari). aggiungiamo che il sottoscritto prima delle elezioni aveva mosso un discreto numero di compagni per creare una lista di sinistra (pulita) e che l'operazione è stata boicottata subdolamente dallo stato maggiore DS (belloni appunto) che ha convinto grossa parte dei compagni ad abbandonare solo perche non garantiva la vittoria sicura che invece garantiva il minestrone che ora governa erbusco. la gad ci vastretta e belloni non ci entra!!! alberto Cittadino del mondo RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 01.12.2004 20:23 scrivo queste poche righe afflitto da quanto ho appena letto, ma soprattutto afflitto dalle situazioni che si stanno venendo a creare anche in quel della mia terra. se questo è il centro sinistra siamo rovinati. 8 senonate mondo RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 04.12.2004 00:36 cari compagni, pensavamo di essere cittadini del mondo e invece ci rendiamo conto amaramente che tutto il mondo è paese! benvenuti nella giostra della politica, dove tutto si può cambiare a patto che non si cambi niente!!(...Don milani? tommaso da lampedusa?...no, impossibile, erano altri tempi!!) m267 brescia RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 06.12.2004 17:45 stamane ho saputo che la decisione razzista del Conciglio Comunale di erbusco è passata all'UNANIMITA' consigliere diesse incluso... la gad ci va stretta ! m267 brescia RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 06.12.2004 23:29 Perché non proviamo a tramutare questo bel forum sulla GAD in un raccontarsi le vicende che ognuno vive concretamente nei posti dove abita e che dipendono da questa o quell’alleanza politica che li governa. non vorrei che ci si intristisse troppo ma credo che possa servire a tutti per meglio conoscere ciò che ci circonda, per leggere il nazionale con il locale, per aiutarci e aiutare chi fa l’amministratore e legge il nostro forum (percentuale molto alta), per rendere più concrete le parole e far crescere le esperienze, perché non tutto ciò che è GAD fa schifo a prescindere (a Castegnato so di un combattivo assessore che ha tramutato la festa del 2 novembre da fascisteggiante festa della “vittoria” a pacata commemorazione di patrioti sacrificati sull’altare delle guerre capitaliste) (PS scusate il “patrioti”) alberto Cittadino del mondo RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 07.12.2004 01:01 Bella idea Dottore! Non tutto ciò che è Gad fa schifo, è vero. Il combattivo assessore di Castegnato è davvero in gamba. Mi risulta però che i suoi colleghi siano dei diesse e dei margheriti disposti ad accogliere ragionevolmente ciò che non rientra dentro le loro cornici di senso. Si tratta ancora una volta dell'eterno problema del compromesso. 9 I compromessi si possono fare, certo (per favore Enrico non rispondermi in questo forum, baiem tranquillamente re' en del oter). Il punto è che vanno discussi su un tavolo dove ognuno deve poter esprimere il proprio punto di vista. In molte realtà locali la "sinistra non ulivo" viene coinvolta solo quando si tratta di raccogliere il più alto numero di voti possibile. Poi, nel caso si vincano le elezioni, vuoi per il principio della collegialità, vuoi in nome del "non creiamo disaccordi", vuoi in nome di una narcosi generale che caratterizza la politica in questo tempo in cui più si è centristi riformisti più si riesce a catturare l'elettore (spettatore) cosiddetto medio (definizione tanto cara ai Manheimer di turno...), ci si dimentica volutamente dei più "piccoli" (vedi rifondazione, c.i., verdi, i.d.v. ecc...e poi, si fa per dire i più "piccoli", dato che messi insieme i voti di tutti si arriva a un buon 10/12 per cento) che vengono scaricati in nome di una politica moderata che sappia catturare consensi trasversalmente. Credo che in Italia il centro-sinistra abbia rinunciato da tempo a cambiare qualcosa. Ne sono amaramente rammaricato. Ebbene Prodi le spara, l'altro giorno ne ha sparata una grossa, potente, estremamente aderente alla realtà. Mi è piaciuto, sì. Però non è da ieri che la destra paga prestatori d'opera per la campagna elettorale, basti pensare alla mobilitazione del giugno scorso, proprio qui, nella nostra zona, dei ruffiani di CL con i volantini pro-Mauro per le elezioni europee. E come sono passati qui, possiamo stare sicuri che hanno battuto tutta Italia. Le ragazze erano pure carine e vestivano simil no-global griffato. Ebbene questi chi li paga? (da sempre, non da ieri, appunto...) Poi, stamattina, rincoglionito e frastornato da alcuni strani sogni, vado in edicola e non trovando il manifesto (a volte mi capita di cercarlo il lunedì, ovviamente invano) butto via un euro per comprare l'Unità. E leggo che un maestro di Scienza Politica, tale Fassino, è intervenuto al congresso della sinistra giovanile riprendendo quello che aveva detto Prodi e rincarando la dose, richiamando i giovani diessini ai valori...la sinistra dei valori, la politica dei valori versus la politica dei mercenari. Cazzo, ma proprio loro parlano di valori, loro che - tanto per fare un esempio - sono stati i primi a sottomettere la scuola alle logiche efficientiste del mercato, loro che hanno trasformato la scuola in un programma/ergastolo di formazione permanente senza fine a servizio dell'impresa. E poi, sta' storia dei mercenari...mi risulta che i dirigenti della sinistra giovanile (come i dirigenti di tanti altri partiti, forse nessuno escluso) siano pagati per la loro attività politica di uomini e donne di partito. C'è chi paga addirittura attraverso co.co.co. (chissà se devono utilizzare questi contratti perchè li hanno introdotti loro o se li per fare in modo che quando qualcuno non va più bene perchè si sposta troppo a sinistra lo imbarcano...per il troppo a destra non c'è problema, rientra nella logica acchiappavoti). Be' scusatemi, ho debordato. La chiudo qui. Buonanotte. 10 alberto Cittadino del mondo RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 07.12.2004 01:05 nella terz'ultima riga tra "se li" e "per fare in modo" mi è sfuggito un "utilizzano". Scusate. senonate mondo RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 07.12.2004 22:21 bravo alberto! ma allora che fare? educare ed educarci alla diversità, per poi magari finire in qualche riserva o ospiti di qualche trasmissione scientifica a mo' di specie in estinzione, da proteggere ma da tenere all'interno del proprio habitat (quando va bene) o all'interno di qualche parco di divertimento (centro sociale?), oppure allinearci, omologarci alla tendenza del momento, magari per sfruttarla, magari per riuscire a coglierne i pochi aspetti positivi e su quelli costruire un'alternativa (una volta si diceva dall'interno), col rischio però di venire schiacciati, di continuare ad ingoiare bocconi amari, di essere accusati di sputare nel piatto in cui si mangia? cazzo, mi son sempre detto che se mi fa schifo la roba che mi danno da mangiare, ho tutto il diritto di sputare nel piatto, ma poi... se è l'unica cosa che mi può in qualche modo sostentare, o se faccio fatica a trovare altro? forse ci si è stancati di continuare ad otturarci il naso per non sentire la puzza, abbiamo bisogno di aria pulita, e se la puzza, a forza di stare in contatto, provenisse pure da noi, se tra tutti i saponi a disposizione non riuscissimo ancora a trovare quello che effettivamente lava e non solo quello che copre di buoni profumi l'odore di fondo? pessimismo qualcuno dice culturale, non so però spesso faccio fatica... alberto Cittadino del mondo RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 10.12.2004 13:44 Caro Renato alias Senonate, grazie per il tuo messaggio. Fatica dici tu...già, fatica e sofferenza. Non ci si può indignare di fronte agli sprechi e agli abusi delle pubbliche amministrazioni, che si tratti di un piccolo comune o del consiglio dei ministri poco importa. E guarda che indipendentemente da chi passa al governo, indipendentemente dalle tendenze del momento, il rischio di un allineamento o di un omologazione con chi spreca e abusa è sempre un rischio innanzitutto di corresponsabilità. Io non voglio essere corresponsabile della spazzatura amministrativa. Non mi sto riferendo al mio comune, certo, anche se dei problemi in effetti ci sono, sto parlando di questioni di gestione in 11 generale. Non ci si può allineare e poi in nome dell'allineamento non proferire più parola alcuna sulle cose che non vanno, sulle politiche economiche kamikaze, sui boomerang sociali, sulla sottomissione di ogni ambito della vita alle logiche del mercato ecc. ecc. ecc. Ma vabbè', possiamo parlarne anche tra noi. Domani pomeriggio magari, passo a trovarti. Ok? Ciao. alberto senonate mondo RE: RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 10.12.2004 23:02 caro alberto, soffermati sulle considerazioni politiche(?) almeno in questo forum, non cercare di dare una faccia ad un nome, renato, nato la seconda volta, è un nome che non mi dispiace, però non mi appartiene! acqua! m267 brescia RE: RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 11.12.2004 13:59 Non so quanto rispondono ai diversi interrogativi aperti dal compagno e assessore Alberto Guidoni ma non credo che ci siano risposte belle pronte…quindi leggo e trascrivo pari pari da Carta n° 45: “la stanza dove il Potere decide è chiusa ermeticamente. La democrazia, ci dicono, è che noi, quelli che stanno fuori ed i più, possiamo scegliere chi entra e chi esce da quella stanza. Ma si dimenticano di spiegarci che noi possiamo scegliere solo tra i pochi, che i più pochi ci offrono. Non solo. Noi, i più e quelli di fuori, che subiamo le conseguenze delle decisioni che si prendono in quella stanza, non ne sappiamo niente. La politica, ci ripetono, è roba per specialisti, che comprendono solo gli specialisti. […] Chi fa dell’esercizio della ragione e dell’arte il suo lavoro, può contribuire ad abbattere questo muro nella stanza del Potere e a far parlare i personaggi che l’abitano. Non solo questo aiuterebbe ad abbattere il mito della politica specializzata e a far sparire l’alone soprannaturale del potere, ma contribuirebbe anche a mettere in moto un altro mondo, uno migliore, un mondo dove stiano tutti i mondi.” Riporto queste righe perché penso centrino dei temi importanti, l’inconsistenza democratica della scelta elettorale (soprattutto se, come sta succedendo in tutte le regioni con i candidati GAD, le candidature sono blindate da Roma e vedremo come finirà con Agostinelli in Lombardia) e la falsa questione della partecipazione di nostri esponenti all’interno delle varie stanze del Potere. Non la presa del potere o la sua spartizione ma una condivisione 12 delle scelte con chi sta fuori e un rendere conto portato alle estreme conseguenze… partecipazione di base e comandare obbedendo, penso che una nostra partecipazione alla gestione del Potere sia giustificabile quasi unicamente se si va in questa direzione. alberto Cittadino del mondo ERRATA CORRIGE Posted: 11.12.2004 17:22 Scusate, volevo dire "non ci si può NON indignare"... cadei coccaglio RE: RE: RE: RE: RE: RE: RE: G.A.D.: la Grande Alleanza Democratica Posted: 14.12.2004 15:49 Sono Renato, quello vero. E non sono Senonate In effetti è un pò che Alberto mi sospetta. Sono incuriosito anch'io dal giallo che circonda la tua persona. Me ne può fregar di meno chi sei, ovviamente, ma ho intuito (non ci vuole davvero molto) che sei un amante dell'enigmistica. E allora dimmi se ti piacciono questi anagrammi di: "Grande alleanza democratica" Accada randellamento. Grazie Andate a leccar la merda, gonzi D'Alema zar accidentale. Rogna! Facciamo una gara io e te? alberto Cittadino del mondo RENATOOOOOOOO Posted: 15.12.2004 23:54 Grande Renato alias Renato. Sappi che però io conosco il trucco dei tuoi anagrammi. m267 brescia RE: ERRATA CORRIGE Posted: 26.12.2004 18:33 alberto cosa ne pensi dell'ambivalenza fra presa del potere e distruzione dello stesso? regalaci degli aneddoti che arrivano dalla tua esperienza diretta a cocca... 13 senonate mondo RE: RE: ERRATA CORRIGE Posted: 27.12.2004 23:02 provo a fare alcune considerazioni io, anche un po' per alimentare il sospetto, visto che si chiede ad alberto e risponde senonate (suo alterego? no, ormai fugato ogni dubbio!) mi chiedo se solo prendendolo il potere lo si possa poi distruggere, mi chiedo anche però, una volta distrutto, chi si rimette a costruirlo e come lo costruisce, visto che è ancora difficile ragionare senza un potere, oppure no, è possibile ma a me mancano ancora le chiavi per una soluzione possibile. qualcuno potrebbe dire che la soluzione è il passaggio da un potere di alcuni ad un potere di tutti, ma poi mi chiedo che ne sarebbe della democrazia rappresentativa? forse neppure quella è la soluzione, forse la soluzione sono le assemblee allargate, dove tutti hanno spazio per dire la loro e poi si raggiunge una decisione a maggioranza...e chi è in minoranza? si adegua? non si adegua? si isola? si costruisce uno spazio dove lui è maggioranza? credo che tutti siamo abbastanza convinti che la ragione non sempre è della maggioranza, non sempre i piu sono i depositari della verità, hanno però l'illusione di rappresentare i gusti, le idee, le inclinazioni di un maggior numero di persone rispetto agli altri. la cosa si complica ulteriormente se chi è maggioranza, chi detiene il potere di decidere, fortunatamente non è solo, ma sfortunatamente non è d'accordo con chi è maggioranza con lui...e allora chi è più maggioranza? chi è più rappresentativo? chi detiene il potere e chi lo sta distruggendo? ma soprattutto, perchè sto rispondendo al posto di alberto? alberto Cittadino del mondo cenno di risposta Posted: 28.12.2004 15:23 Cari compagni, dunque...da dove posso cominciare?! Mi sembra che l'espressione "fronti scambiati" possa essere attribuita a un rabbino ebreo di origine tedesca, professore di teologia (credo) e di storia delle religioni all'università di Tubinga nel trentennio '60/'70/'80." Bene, questi alla fine degli anni Sessanta scriveva forse a Marcuse o a Schmitt (ma penso più al primo...chiedo venia per i senili vuoti di memoria) che, sostanzialmente, nella lotta al fascismo entrambe le posizioni - istituzionale ed extra-istituzionale - possono convivere, in mutuo (certe volte divergente - perdonate l'ossimoro) accordo. Già. Si pone però un problema: come perseguire questo ideale? Forse varrebbe la pena ritornare un istante sul concetto di "potere". O meglio, sul concetto di "potere" dal punto di vista della stragrande maggioranza degli amministratori, di chi questo potere lo amministra, lo gestisce, lo prende in carico, normandone l'esercizio e le modalità di funzione a proprio piacimento. "Non esistono poteri buoni", canta il poeta. Non aveva tutti i torti. Il potere non si amministra. Il potere si 14 porta in seno, si porta dentro di sé, il potere è una relazione intrinseca a qualunque forma di rapporto umano, il potere si incarna dentro di noi. "Non esiste un fuori dal potere", dice il filosofo. Qualcuno, mettendo insieme le cose, potrebbe leggere: non esistono poteri buoni e allo stesso tempo non esiste via d'uscita dai meccanismi che incarnano il potere nel nostro corpo, quindi siamo tutti cattivi perchè appestati dai poteri. Forse, ma in fondo non credo. E' una lettura che ha le sue ragioni logiche, ma tuttavia molto facilona e banale. Il punto è che tanto il poeta quanto il filosofo hanno le loro buone ragioni. Viviamo nell'era della biopolitica: quando prende come oggetto la vita in quanto tale il potere si trasforma in biopotere e la politica in biopolitica. Cosa significa? Significa che in questa attualità, dal macro al micro (e quindi anche a livello di politiche locali), chi amministra tende a istituzionalizzare il prossimo, la vita dei cittadini e i loro bisogni. In questo modo qualunque tipo di politica - politica per i migranti, a favore dei lavoratori precari, giovanili, della scuola, socio-assistenziale ecc. rischia di trasformarsi in una politica lontana dai bisogni reali dei cittadini e poco aderente alla realtà. Qui ci si scontra. Politiche delle stanze dei bottoni versus politiche della strada. Ed è qui, proprio qui, precisamente, che bisognerebbe operare un'inversione di rotta. "Fronti scambiati" dicevo prima. Se tu sei lontano da ciò che si muove dal basso, allora quello che inevitabilmente prima o poi ti troverai a calare dall'alto (per quanto tu riesca a calarlo in profondità...) non toccherà il cuore e il pensiero di chi si trova a operare e vivere in una posizione differente dalla tua. Questi primi mesi da amministratore mi hanno fatto capire molte cose. Mi hanno fatto palpare con mano la concretezza di certi problemi che prima avevo affrontato solo a livello teorico, nei miei studi e nelle mie scorribande attraverso gli scritti di filosofia politica più disparati. Ora la pongo a voi una domandina. Come arrestare la riproduzione del potere, vale a dire quel processo che qualunque "classe dirigente" (bleah...) innesca per riprodurre se stessa? E poi, ma ci crediamo davvero nella democrazia rappresentativa? Oppure è una bufala? Proviamo a pensarci. Nel Nocevento il totalitarismo si rovescia nella democrazia parlamentare rappresentativa e qual è il risultato? La scena del mondo che passa sotto i nostri occhi. Il trionfo della barbarie capitalista, il regime mercantile/spettacolare con cui viene esercitato il controllo sociale che soffoca il nostro pensiero impedendoci di ribellarci. Un disastro, un vero e proprio deserto di macerie in cui l'eco delle voci dei sopravvissuti alla catastrofe si fa sempre più flebile. Non so se ho risposto. Perdonate la telegraficità d'analisi, mi rendo conto che certe questioni meriterebbero uno studio e una riflessione più approfondita. Con affetto e stima, alberto 15 m267 brescia RE: cenno di risposta Posted: 31.12.2004 10:42 Condivido e rilancio a senonate: la democrazia rappresentativa è un ferro vecchio da abbandonare tra le ortiche. Penso che alberto centri (come al solito) la questione principale che sta alla conquista, mantenimento, distruzione del potere e cioè: "chi amministra tende a istituzionalizzare il prossimo, la vita dei cittadini e i loro bisogni." e poi ancora: "Se tu sei lontano da ciò che si muove dal basso, allora quello che inevitabilmente prima o poi ti troverai a calare dall'alto (per quanto tu riesca a calarlo in profondità...) non toccherà il cuore e il pensiero di chi si trova a operare e vivere in una posizione differente dalla tua." Impedire che l'amministrato sia stereotipizzato e far sì che le scelte politiche arrivino al cuore e alla mente della gente, + semplicemente centrino la questione. Affascinante però mi chiedo se la soluzione della "questione del potere" stia nel fatto che un amministratore che detiene il potere provenga o viva con chi sta in basso?! io non penso sia sufficiente! Penso che, perchè l'altro non sia stereotipizzato bisogna sia lui a prendere parola, che sia lui a condividere le scelte, che non ci sia più roba che venga calata dall'alto. Democrazia rappresentativa VS democrazia partecipativa? Penso inlotre che la la demo partecipativa ridurrebbe anche il rischio di riproduzione di una classe dirigente perchè, molto semplicemente, eliminerebbe la classe dirigente stessa. Anche nella tesi di Bertinotti sull'alleanza nella GAD si dice: partecipazione al governo per introdurre nuove forme di democrazia che non ci obbligheranno in futuro ad entrare nel governo. Esempio estremo per capire: se la demo partecipativa avesse funzionato rispetto alla questione della guerra la maggioranza dei cittadini avrebbe gridato "niente guerra" e nessuno avrebbe potuto far altre scelte. cosa pensate di quello che è lo scopo di fase che bertinotti dichiara: "prendere il potere (parteciparvi) per mutare sostanzialmente le forme di democrazia esistenti? m267 alberto Cittadino del mondo RE: RE: cenno di risposta Posted: 31.12.2004 11:45 Mmmh...caro Marco, condivido quanto hai scritto, in blocco e senza riserve. Anch'io credo non basti che gli uomini delle stanze dei bottoni abbiano un'estrazione sociale-culturale vicina a quella di chi muove dal basso. Niente dovrebbe essere calato dall'alto in un sistema democratico nel senso reale della parola. Chi opera in nome di questa anticaglia chiamata democrazia rappresentativa attua le 16 proprie scelte a partire da un programma elettorale per il quale i cittadini l'hanno votato. I programmi elettorali oggi come oggi contengono tutto e il contrario di tutto. Sono scatole vuote se li si legge bene, che si tratti di un programma di governo di centro-destra o di uno di centro-sinistra poco importa...i cittadini vanno a votare incoscienti di quello che verrà realizzato se vincerà quel candidato, quel partito, quell'alleanza. Moltissimi cittadini votano totalmente inconsapevoli, in testa hanno solo il ronzio di torbide combinazioni di slogan (zero tolleranza, più sicurezza, un milione e mezzo di posti di lavoro [precari, ma questo non viene detto...], grandi opere, la scuola delle tre "i" e quella della testa ben fatta, un'Europa solidale, abolizione dei diritti di successione ecc.). Slogan del centro-sinistra rincorrono slogan del centro-destra e viceversa, in una rincorsa senza fine ma soprattutto senza senso. E così, se al governo sono chiamati ad amministrare donne e uomini eletti sulla base di programmi privi di contenuti, è palese che nonostante essi siano stati votati dai cittadini, non toccheranno mai la base, non arriveranno mai a immedesimarsi nella vita di un qualunque operaio, di un qualunque studente, di un qualunque insegnante precario, di un qualunque lavoratore interinale, di un qualunque migrante ecc. Quindi condivido con te Marco, su tutta la linea. Anche nel piccolissimo, vedi il mio paese, si verificano dinamiche simili a queste che abbiamo descritto. Solo che in un paese molto piccolo è più difficile denunciare la distanza siderale tra chi decide e chi subisce le decisioni. Questo perchè solitamente chi decide (essendo il paese piccolo e conoscendo più o meno personalmente la stragrande maggioranza degli abitanti del paese) riesce a "farsi voler bene" ugualmente, con piccoli grandi favori e clientelismi vari. La democrazia partecipativa è senz'altro una delle soluzioni possibili. Tu dici: "Anche nella tesi di Bertinotti sull'alleanza nella GAD si dice: partecipazione al governo per introdurre nuove forme di democrazia che non ci obligheranno in futuro a entrare nel governo. Esempio estremo per capire: se la demo partecipativa avesse funzionato rispetto alla questione della guerra la maggioranza dei cittadini avrebbe gridato "niente guerra" e nessuno avrebbe potuto far altre scelte." Vero, senz'altro. Poi chiedi: "Cosa pensate di quello che è lo scopo di fase che bertinotti dichiara: 'prendere il potere (parteciparvi) per mutare sostanzialmente le forme di democrazia esistenti?". Qui sono più scettico, perchè se il nostro unico interesse è il comunismo, allora dobbiamo ammettere che non ci sono preliminari al comunismo. (Questo ce lo hanno insegnato un gruppo di giovani filosofi francesi). Chi la pensava così ha finito per naufragare nell’accumulazione di mezzi, a furia di perseguire il comunismo come fine. Il comunismo non è un altro modo di distribuire le ricchezze, di organizzare la produzione o di gestire la società. Il comunismo è una disposizione etica. Disposizione a lasciarci toccare, nel contatto con gli altri esseri, da ciò che vi è di comune. Disposizione a condividere ciò che è comune. Pe ora è tutto, buon anno. Alberto 17 mir rovato RE: RE: RE: cenno di risposta Posted: 01.01.2005 16:54 Credo che uno dei punti di forza e contemporaneamente una delle cose maggiormenti criticabili del governo berlusconi sia proprio il fatto di semplificare ogni argomento: troppa delinquenza... meno tolleranza, la scuola pubblica non funziona... privatizzazione, ecc. Troppo spesso il pensare fa male e troppo non si ha voglia di farlo, per tutti questi una frase può determinare il voto. Cosa dovrebbe fare la sinistra? Se il nostro unico interesse è il comunismo sappiamo benissimo che i passi per arrivarci sono tanti e difficoltosi. Poter pensare di distribuire le ricchezze, organizzare la produzione, ecc dall'oggi al domani significa: vivere nel mondo delle fate o volere un comunismo che sia dittatura con uno stato di polizia ben solido. Perchè il comunismo non è nient'altro che questo: organizzare, produrre, distribuire... su questo potete anche costruirci tutte le seghe mentali possibili, ma non dimenticatevi che il marxismo è solo il risolvere il problema della fame, il resto viene poi e lavorando, ma solo in un secondo momento potrà essere teorizzato il vero comunismo come società e comunità. Il comunismo è e deve essere un fine, questo l'ha insegnato chi per primo l'ha teorizzato. ps scusate la scrittura poco articolata ma ho scritto di fretta m267 brescia RE: RE: RE: RE: cenno di risposta Posted: 03.01.2005 10:40 VELOCEMENTE XRCHè SONO AL LAVORO comunismo x me è processo e ha un estremo bisogno di una rifondazione... passare da nuove forme di democrazia mi sembra passo indispensabile e fondamentale... e poi richiedo: cosa ne pensate della questione della presa del potere per distribuirlo? m267 brescia RE: RE: RE: RE: RE: cenno di risposta Posted: 04.01.2005 20:51 ancora e con + calma: se la democrazia rappresentativa è una delle origini di tutto il casino attuale bisogna sostituirla con un sistema + moderno; se per sostituirla bisogna accedere al potere con chi il potere lo amministra da sempre ha ragione bertinotti; 18 se la democrazia partecipativa è reale scelta dal basso e il municipalismo è il suo modo di realizzazione siamo vicini alla soluzione; quello che voglio dire è che sbirciando le tesi del proximo congresso del PRC (fondamentale per decidere il futuro di un grosso pezzo della sx d'alternativa) mi piacciono molto le premesse di tutte le tesi ma l'unico che cambia completamente prospettiva e ridisegna una nuova fase (fatta non solo di lotte dal fuori ma di costruzione dal di dentro della nuova democrazia che permetterà a chi sta fuori di partecipare al potere) è bertinotti. poi leggo rutelli su repubblica e tutta la tesi di bertinotti diviene aria fritta... insomma se fosse certo che con 2 o 3 anni di governo noi otterremmo almeno la sostituzione della demo rappresentativa con una democrazia radicale e di base ciò sarebbe sufficiente per bloccare in italia l'avanzata del neoliberismo e iniziare l'uscita dal basso dal capitalismo?!? gli altri compagni invece dicono: battere berlusconi con un accordo solo elettorale; sostenere il governo senza parteciparvi e solo nelle operazioni che condividiamo (abolizione delle leggi berlusconiane ad es.) continuazione delle lotte fuori e in piazza... ma quanto tempo è che ci diciamo che la piazza deve avere strumenti più forti per incidere... scusate la scoordinatezza senonate mondo RE: RE: RE: RE: RE: RE: cenno di risposta Posted: 04.01.2005 23:54 senza aver letto le tesie senza nessuna intenzione di farlo... m267 dici che se fossimo sicuri che con 2 o 3 anni di governo noi otterremmo almeno la sostituzione della demo rappresentativa con una democrazia radicale e di base ciò sarebbe sufficiente per bloccare in italia l'avanzata del neoliberismo e iniziare l'uscita dal basso dal capitalismo... e se così non fosse, se dopo 2 o 3 anni fossimo ancora al punto di partenza, a dover approvare il lavoro interinale perchè aiuta l'economia (attivato quando bertinotti c'era!!), se fossimo ancora nella situazione di dover dire che se non ci ascoltano ce ne andiamo, magari nuovamente sulla riduzione dell'orario lavorativo? magari dovendo aspettare una nuova guerra per avere una motivazione valida e maggiormente condivisa? che facciamo, ci ritiriamo nuovamente, facciamo nuovamente saltare il governo? le premesse, nonostante quello che bertinotti dice, non mi sembrano delle migliori, lo dici tu stesso, basta leggere cosa dice rutelli, basta immaginarci accanto a cirino pomicino o giusy la ganga...e allora mettiamoci il cuore in pace, se si decide di star dentro, sappiamo fin dall'inizio che dovremo in qualche modo convincerci che anche la merda ha un suo sapore, magari andando a cercare i retrogusti e sperando non sia solo merda quella che ci 19 capita di mangiare...dobbiamo forse sperare che ogni tanto ci venga servito anche del brasato, dobbiamo sperare che il sapore del vino o dei chiodi di garofano riescano almeno per poco a confondere altri sapori; se invece abbiamo il palato fine, se veronelli è rimasto nei nostri cuori e scegliamo i ristoranti con la guida del gambero rosso, allora stiamocene a casa, costruiamo un'alternativa diversa, col rischio che sia marginale, ideologica, settaria... e nuovamente non capita. e se le masse di cui parliamo tanto, a cui parliamo tanto, che dovrebbero essere linfa della democrazia partecipativa, se ne sbattono il cazzo di noi, delle nostre idee, delle nostre 35 ore settimanali perchè sono piene di straordinari, delle nostre battaglie per i precari, perchè comunque è lavoro, delle nostre battaglie sull'ecologia perchè tanto la munnezza va a finire tutta nello stesso posto e riciclare è una rottura di palle (riciclate alle feste di rif com?)... e se le masse ascoltassero e condividessero altro? continuiamo credendo che siano loro a sbagliare, che hanno perso la speranza oppure cominciamo anche a chiederci quanto stiamo inseguendo un sogno che si frantuma con la radio sveglia di tutte le mattine?? RS langhirano Lettera Posted: 05.01.2005 18:45 Perdonate la prolissità. LETTERA APERTA AI COMPAGNI DEL FORUM “G.A.D.” Cari compagni del forum Gad e care compagne che al forum Gad non avete ancora partecipato, da giorni, settimane, lo spazio web plagiato nella sua intestazione da una sedicente Grande Alleanza Democratica, pullula di stimolanti comunicati e pensieri sciolti che scorazzano liberamente per le praterie virtuali dove i confini di Potere e Democrazia si ergono solitamente a invalicabili ostacoli e immobili muraglie. Radio Silvanetti apprezza lo sforzo che giovani e folli menti conducono nel solleticare l’appisolamento intellettuale dei compagni e delle compagne attorno a tematiche simili. Di più, Radio Silvanetti crede che lo sforzo intrapreso mini alla falsa solidità delle muraglie neoliberiste che sostengono il patto democratico e di potere che regna nell’immaginario collettivo e individuale. Ma a nostro avviso il problema è mal posto, ovvero è posto ancora nei termini imposti: nelle ultime comunicazioni di m267, alberto e senonate la questione e il significato del potere ruotano attorno al suo esercizio fuori o dentro il governo, nello specifico si tratta della possibile partecipazione di rifondazione comunista nella lista unitaria di centro sinistra per le elezioni del 2006. Ma, innanzitutto, siamo sicuri che ci saranno le elezioni nel 2006? Siamo sicuri che il sistema di democrazia rappresentativa regga fino ad allora? Non sarà che venga smantellato prima per la sua retrograda parvenza di garanzia democratica, e quindi poco liberal, e quindi reazionario-comunista? 20 Speculazioni a parte, a nostro avviso, se il nocciolo teorico continuasse a schiudere un’idea e una prassi di potere e governo ancorata al suo significato comune non porterebbe a niente di nuovo. Non è nostra intenzione qui, diversamente da altri comunicati, prendere posizione in merito alla partecipazione di Rifo alla Gad. Concordiamo con un professore quando pensa che nella schizofrenia imprevedibile del neoliberismo una certa prassi situazionista (i termini qui usati sono interamente ascrivibili alla nostra interpretazione delle sue parole) possa giocare da variabile sensibile anche all’interno di un governo di centro sinistra, condizionandone le scelte, orientandone i percorsi. Concordiamo con il medesimo professore quando non offre alcuna garanzia in merito, per cui potrebbe andare tutto malissimo: vincere le elezioni, subire e assecondare la costante politica ricattatoria di DS & Company e perseguire sulla strada già intrapresa verso il sol dell’avvenire. Ma prima che il sole esploda ancora sarà l’amara sensazione che qualcosa è andato storto, e allora giù di moviola e franciacorta doc fino a notte tarda... E se provassimo a cambiare prospettiva, se provassimo a non considerare per un piccolo istante il potere inteso come esercizio dell'ars governandi (re-inventiamo il latino...ho detto re-inventiamo, non ri-scopriamo), come la via “non unica” dirà qualcuno ma sicuramente più incisiva veloce efficace per cambiare lo stato di cose attuali e quindi alla fine unica? se provassimo a giocare con la realtà ri-scrivendone il significato? voglio dire, se per poco, il tempo di una defecatio matutina o vespertina, di una sigaretta in fumo che se ne va chissà dove, di una voce irridente dietro un microfono, di una scritta notturna sul muro di una scuola, di un bacio che pencola libidinoso sulle labbra di una moltitudine, se pensassimo che in fondo noi determiniamo il significato del reale, noi (questo "noi" che nella versione del dialetto clarense e in castigliano diventa ponte tra noi e gli altri: noalter, nos-otros...) che con la nostra socialità, con le nostre quotidiane contraddizioni ricaviamo e liberiamo piccoli spazi di autogestione, di autonomia non solo nel pensiero (forse l'ultimo spazio liberato, forse mai del tutto liberato) ma anche nell'economia domestica dove la decisione collettiva, nel suo essere maggioranza e minoranza allo stesso tempo, dialetticamente, senza strategie di voto e mani alzate a tagliare gole in un'ennesima notte di lungi coltelli, è forma e sostanza, mezzo e fine? se spostassimo questo dibattito fuori dalla rete e dalla sua forma poco corporea di comunicare? se centrassimo questa discussione non sul prendere o meno il potere politico, non sull'entrare o meno a far parte di una coalizione che lotta esclusivamente per il potere politico, ma su una diversa impostazione di concepire ed esercitare il potere tra di noi, noi classe intesa nel senso milaniano e zapatista, tra chi sta sotto e chi sta sopra (chi è per l'umanità intera e chi è per la sua negazione totale)? se ce ne infischiassimo per un istante di come amministrare gli altri o di come evitare di farci amministrare, ma pensassimo a come coordinare l'amministrazione delle nostre vite, senza delegare, senza alienare ed essere alienati dal fluire dell'attività umana? se proponessimo un dibattito lungo, serio (non serioso), dinamico e continuato su come aprire spazi ed esperienze di autonomia e di 21 autogestione non in Italia ma qui da noi, in franciacorta? se provassimo ad osare senza per questo avere risposte e soluzioni pronte a soddisfare tutti e tutte? abbiamo costruito un centro sociale che è letteralmente questo: un luogo dove nelle contraddizioni delle nostre prassi ri-disegniamo i confini concettuali ed effettivi di politica, di (auto) governo, di democrazia... un luogo dove la socialità è intesa come rapporto e confronto tra persone che condividono molto di più di un progetto politico, condividono ampi sprazzi di vita quotidiana, mettono in comune risorse ed esperienze perchè tutti ne fruiscano, perchè la parola comunismo trovi aderenza ad una realtà spicciola e minuta come quella di tutti i giorni e in essa iscriva la sua tensione eticopolitica: la libertà nella condivisione qui ed ora, nella negazione di tutto ciò che nega e separa l’umanità da se stessa... un esempio, minuscolo e provinciale, ma le persone se ne stanno accorgendo, si stanno rendendo conto che là dove l'impossibile era stato calcolato con algebrica falsità si è insinuato un dubbio che si espande come le crepe provocate da una sassata su una vetrina luccicante, come le eco di un rutto irriverente, così, ridisegnando e iscrivendo nell'immaginario collettivo e individuale il possibile come prassi... cari compagni, non è un biasimare il nostro, semmai è un riconoscere la significazione politica del percorso condiviso e un invito a progettare reti di autonomie e nuovi processi comunicativi. Un abbraccio. Radio Silvanetti Poscrittum (dalla serie re-inventiamo il latino): non vuole essere questo comunicato un tentativo di delegittimare chi nelle istituzioni lotta affinché il baratro che le divide dalla società “amministrata” diminuisca. Radio Silvanetti esprime grande stima per coloro i quali e le quali, pur con le mani legate e una puzza di marcio dalla mattina alla sera, de-costruiscono il significato di Istituzione agendo in questa non come fosse fine e Potere dell’azione politica ma attraverso il suo carnevalesco ribaltamento: l’istituzione come “la fine del Potere”. rui portugal errata corrige Posted: 06.01.2005 14:16 ma questa Radio Silvanetti che vuole re-inventare il latino lo conosce l'italiano? Perchè se il suo obbiettivo è quello di "inscrivere" nell'immaginario collettivo e individuale il possibile come prassi è un conto, altrimenti non le resta che "iscriversi" al corso di alfabetizzazione del 28maggio... m267 brescia RE: Lettera Posted: 08.01.2005 13:01 Rimango esterrefatto dalla capacità (negata) di RS di condurre le 22 masse verso la rinascita ideologica di un’alternativa in Franciacorta e della competenza sopraffina con la quale si riesce a decentralizzare, destrutturate, decostruire, i temi sotto analisi in modo da meglio chiarirci da dove si parte, dove si va, dove stiamo ora. Chiedo però come, dove tutto è potere (l’economia, la politica, l’associazionismo, la cooperazione, il commercio), riuscire a trovare spazi di “autartica” uscita dal potere? Penso che di spazio non ce ne sia più molto e che dovremmo riacquistarne sottraendone (magari sottraendoci noi). Non voterò mai la tesi di bertinotti così come sono assolutamente contrario alla presa del potere come partecipazione alla governance, sottolineo solo come l’unico che esce dai dualismi opposizione di massa \ governo dei padroni sia il suo documento. L’unico che ricerca l’uscita dalle sconfitte di questo secolo attraverso l’apertura di nuove strade (la democrazia rappresentativa secondo me può esserlo, non lo è la partecipazione al governo). L’unico che cerca la rifondazione del comunismo? alberto Cittadino del mondo RE: RE: Lettera Posted: 08.01.2005 13:26 Già compagno Marcos, sottrazione intraprendente. Non una nuova politica, una nuova associazione, un nuovo manifesto ecc., semmai una politica di meno, un'associazione di meno, un manifesto di meno ecc. Siamo fradici di potere. Stiamo marcendo di potere. Credo che il movimento di chiedere meno potere quando i nostri nemici (a destra, al centro, a sinistra) perseverano a chiederne sempre di più, sia una bella mossa di disassoggettamento. 23 Edizioni Radio Silvanetti 24