Passididanzaraccontatinell`oro
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Passididanzaraccontatinell`oro
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma In collaborazione con la CNA e con la partecipazione di Arro, Fiog e le altre associazioni di settore Tempio di Adriano Piazza di Pietra - Roma 23 novembre - 9 dicembre 2005 Passididanzaraccontatinell’oro Pierluigi Federici Angela Nicosia Roberta Antonelli Fausto Maria Franchi Maria Paola Marta Lucia Sabatini Scalmati Francesca Falcone Francesca Falcone Lucia Sabatini Scalmati Patrizia Veroli Ideo Srl - Roma Antonio Idini Francesca Tecardi Grafica Giorgetti Srl - Roma Massimo Domenicucci Pubblicità In Fedeli Eventi Srl Giorgia Mirkos Massimo Piagnani Filippo Vinardi Coordinamento Generale Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma Segreteria organizzativa Ufficio Promozioni Coordinamento Artistico Coordinamento per la CNA Curatore della mostra e del catalogo Consulenza per la danza Testi Progetto grafico e impaginazione Fotografia Fotolito e stampa Progetto architettonico e cura della mostra Allestimento grafico mostra Realizzazioni strutture Ufficio Stampa Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma Video Le produzioni orafe rappresentano la punta di diamante dell'artigianato artistico. È in queste creazioni, che la sapienza di una tradizione antica si perpetua e si rinnova, trovando la sua espressione più compiuta nell'alto livello della manifattura e nella raffinata cura del dettaglio. Caratteristiche che rendono ogni pezzo unico e inconfondibile, veicolo privilegiato dei più autentici valori del “Made in Italy”. Le imprese artigiane orafe rappresentano, dunque, una preziosa componente dell'artigianato capitolino. Un patrimonio di competenze ed intelligenze che è indispensabile supportare e promuovere, presso il grande pubblico, con strumenti mirati ed efficaci. Fra questi spicca, senza dubbio, la mostra Desideri Preziosi, giunta alla tredicesima edizione. Una manifestazione che negli anni ha registrato un crescente apprezzamento, affermandosi come importante vetrina di promozione e luogo di stimolo culturale e progettuale per la crescita dell'oreficeria capitolina. La Camera di Commercio considera quest'appuntamento un punto fermo nel panorama delle sue iniziative a sostegno di un sistema imprenditoriale che attraverso la creatività proietta la tradizione nel futuro. Andrea Mondello Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Roma Desideri Preziosi: “Passi di Danza raccontati nell'oro” La manifestazione si articola in quattro settori: Vetrina dei desideri Oscar dei desideri Età dei desideri Scuola dei Desideri Evento principe Concorso libero Concorso riservato ai giovani orafi Concorso riservato alle scuole del settore Il gioiello come la danza è un mezzo primario di comunicazione. Il balletto, sviluppatosi dalla genesi del salto sentito come necessità interiore di una elevazione verso il divino, racconta storie di uomini, di amori, di miti, di dei. È una grande bellissima fiaba, pantomima della condizione umana. Se si riflette sull'etimologia della parola pantomima - dal greco panto, tutto, e mimo, attore - si ha più chiaro il significato simbolico della pantomima, rappresentazione scenica muta in cui l'azione è affidata unicamente al gesto; gesto astratto, quindi, che evidenzia il movimento e si esprime a mezzo di una tecnica rigorosa i cui canoni sono scritti in tavole ataviche Coglier il mito, il ritmo che sottostà ad ogni passo di danza, leggere la bellezza delle immagini, capirne il messaggio culturale è il viaggio, obbligato ma attraente, che l'orafo percorre in un mondo dove sensibilità, armonia e purezza si fondono in un codice ricco di ispirazione per l'arte orafa Il fare scultura, la progettazione, la modellazione, il suono degli attrezzi sono ritmi armonici, evocano equilibri di corpi sospesi, accordi di movimenti. L'opera è una scrittura polifonica chiave di lettura per cripti pensieri. L'Oscar dei Desideri è un concorso libero, senza vincoli di età o di professione, certi che la pluralità d'espressione non può che aumentare l'interesse e la dialettica verso il fare artistico, fine ultimo e idea cardine di Desideri Preziosi. I concorrenti realizzano una scultura eseguita in qualsivoglia materiale, su cui è inclusa, necessariamente una parte in argento, in forma iconica o aniconica, atta ad essere donata all'ospite d'onore dell'edizione di Desideri Preziosi 2006. Al primo classificato andrà un premio in gettoni d'oro. Tema: bracciale Titolo: “Liberipassididanza” Tema: bracciale Titolo: “Liberipassididanza” Si chiede ai concorrenti di ricercare nel segno, nella bellezza di un gesto che vince la legge di gravità, nella necessità dell'uomo di manifestare i propri sentimenti nei passi di danza il motivo primo per l'ideazione del bracciale “Liberipassididanza” (invito alla riflessione sulla leggerezza del movimento). Il balletto racconta storie di uomini, di amori, di dei di misteri; è una grande bellissima fiaba, pantomima della condizione umana. Requisiti per l'ammissione e modalità di partecipazione. Al concorso sono ammessi studenti, apprendisti e operai orafi, entro il 32mo anno di età, previa documentazione della loro qualifica e presentati da una ditta regolarmente iscritta la quale garantisce l'impegno professionale e ne ha punzonato l'elaborato. Ai vincitori sono riservati i seguenti premi: Medaglia d'oro, d'argento e di bronzo, della CCIAA ai primi tre classificati. Buono per acquisto libri del settore, al 1° classificato. Si chiede ai concorrenti di ricercare nella ideazione del bracciale “Liberi passididanza” (invito alla riflessione sulla leggerezza del movimento) di ricercare nella bellezza di un gesto che vince la legge di gravità, la valenza di liberi segni, espressione delle proprie emozioni. Il balletto racconta storie di uomini, di amori, di dei di misteri; è una grande bellissima fiaba, pantomima della condizione umana. Il Concorso si articola in due settori: Disegni e Manufatti, a loro volta suddivisi in: sezione giovani: età, entro i 20 anni sezione adulti: età, oltre i 20 anni. Ai vincitori sono riservati i seguenti premi: a) Premio alle scuole Targa d'argento alla scuola che risponderà alla seguente motivazione: “per aver portato gli alunni ad un alto e omogeneo livello di apprendimento”. b) Premio agli alunni Medaglia di bronzo e un buono per acquisto libri del settore al primo classificato per ognuna delle quattro sezioni. Espositori ACCHIONI RICCARDO ALFONSI VITTORIO ALFONSI ALTERNATIVES ANSUINI 1860 PALAZZO MASSIMO FRANCESCO ANTONELLI PIERPAOLO ARDIGÒ CREAZIONE GIOIELLI AUREA AETAS VALLICELLA ARTIGIANATO ORAFO ARTE ORAFA BELFIORE ARTE ORAFA DI LICCIARDELLO LORENZO ANGELO BALDINI BECCACECE GIOIELLI BROCANI SRL IL CALEIDOSCOPIO DI SILVIA SINISI FABIO CAPPELLI IL CARATO DI EMANUELA DI NICOLA MASSIMO CINTI ORAFO CLÒ CLAUDIO COSTANZI CREAZIONI IN ORO CESARINI EPIFANIO ALBERTO ERCOLI FANUELE DAL 1905 FARELLA CREAZIONI FIORETTI GIOIELLI DI MARCELLO FIORETTI FORLENZA dal 1960 FAUSTO MARIA FRANCHI GENTILESCHI FABIO GHALIB ROBERTO GIANSANTI GIOIELLI GIÒLELLI G.M. di GIORGIO GALENO GIOIELLERIA ORAFA FERIOZZI GORI GIOIELLI LA GRANDE OFFICINA JOCALIS LABORATORIO DI OREFICERIA DI VINCENZO VILLANI LABORATORIO ORAFO PAOLO DE PIERI GIOVANNI BATTISTA BRUNO DI BELMONTE LABORO DI ROBERTO MATTEI LITAS SRL LOEPP E NAGAI LUCIANI CARLO CREATION ISABELLA MAGGIORANI MARCOAURELIO GIOIELLI ELIO MARESCI "GIOIELLI" ANGELO MARZOLI MILÙ MARCO MINELLI BARBARA MORANO TITO LIVIO NEGRI OCCHIUZZI OPIFICIO ORAFO MIRRA OPUS AUREUM DI BRUNO RINALDI ORAFI DI MASSIMO CERETTI ORAFI SACCARES ORO DI CLAUDIO BIDOLI L'ORO DI CASPOLI OROGEMMA DI FEDRIZZI GEMMA ORO OFFICINA SRL RESEDA ORRÙ PALLESCHI ARTIGIANI ORAFI ALESSANDRA PALLOTTI PANDORA LA PEPITA DI FULVIA VICINI CRISTIANA PERALI PIERO POMPILI ORAFO SCULTORE PUCCI GIOELLI D'ARTE CORRADO SACCHI GISELDA SALVO SANT'ORO CREAZIONI AFM TASSONE LABORATORIO ORAFO UBALDO TENTI LUIGI - LUCA VICHI RICCARDO ZANNETTI Partecipanti F. ANTONELLO e M. G. QUERCIA GABRIELA F. BOVE ANTONELLA CASPOLI SIMONA CECCARELLI SILVIA CERRONI FRANCESCA DI GIAMBERARDINO PIERGIORGIO ERMINI CLAUDIA FALCONI FABIANA FUSCO FRANCESCA GABRIELLI VIVIANA INNOCENZI SAMANTHA IOVENITTI MICHAELA LITONI SESTILIO LOMBARDO CARLO LUCIANI ROBERTO MATTEI FABRIZIO NEGRI MARCO AURELIO OLIVETTI RESEDA ORRÙ GABRIEL MIRANDA REINOSO MAURIZIO SACCHETTI GIUSEPPINA SANTORO GIORGIA STELLA FULVIA VICINI FRANCESCA ZARATTI Partecipanti EMANUELA BIDOLI MARIA LETIZIA BRANCA GIANFRANCA CASCINO SILVIA CERRONI ROBERTA CORSI EMANUELA DI NICOLA FEDERICA FERRO JURIY GATTA FEDERICA LEONE MICHAELA LITONI LUANA PAPPAGALLO SARA SAMMARTINO GIUSEPPINA SANTORO GIORGIA STELLA TIZIANO PUCCI FULVIA VICINI SIMONE VILLANTI Partecipanti ACCADEMIA DEL GIOIELLO ACCADEMIA DI COSTUME E MODA IST. EUROPEO DI DESIGN IST. ST. D'ARTE DI CIVITAVECCHIA IST. ST. D'ARTE P. MERCURI DI MARINO IST. ST. D'ARTE DI TIVOLI SC. DELL'ARTE DELLA MEDAGLIA - IPZS SC. DI OREFICERIA INTERNO 7 Giuria Incontro dibattito sul tema: Il gioiello contemporaneo Domenica 27 novembre 2005- ore 10,30 - Sala del Tempio di Adriano - Piazza di Pietra, Roma Una selezionata giuria, insindacabile, composta da orafi, artisti, giornalisti, storici dell'arte e/o amanti dell'arte orafa, controlla e verifica con estrema attenzione gli elaborati partecipanti ai vari concorsi editi da Desideri Preziosi: L'Età dei Desideri, concorso riservato ai giovani orafi; L'Oscar dei Desideri, concorso libero per una piccola scultura. La Scuola dei Desideri, concorso riservato alle scuole del settore; La mostra Desideri Preziosi, promuovendo incontri e dibattiti relativi all'artigianato artistico del settore orafo, dà voce alle riflessioni e alle istanze di tutti coloro che si impegnano e lavorano sulle problematiche relative alla diffusione del Gioiello Contemporaneo nelle scuole, e in particolare negli Istituti d’Arte, per comprendere e valorizzare le radici del mestiere, favorendo così la cultura del Gioiello Contemporaneo. Si introdurranno i seguenti punti: Membri della giuria Giuliano Ansuini, gioielliere e socio ARRO Claudio Crescentini, critico d'arte Manuela Crescentini, docente Liceo Artistico Statale “Giorgio De Chirico”, Roma Emy Fabbri, stilista, membro della Federmoda CNA Francesca Falcone, docente Accademia Nazionale di Danza, Roma Pierluigi Federici, dirigente Area Attività Promozionali CCIAA, Roma Alessandro Mirra, orafo Lucia Odescalchi, orafa e socia AGC, Associazione Gioiello Contemporaneo Alberta Parissi, Presidente Confesercenti Provinciale di Roma Aldo Vitali, esperto della Christie's settore argenteria e membro del Nobil Collegio S. Eligio di Roma Gian Paolo Zuccarello, stilista Quale tipo d'istruzione impartiscono le scuole private o pubbliche in Italia e all'estero? Quali aspetti positivi provenienti dalla struttura dell'istruzione estera possono fondersi nella cultura italiana? Si potrebbe analizzare un percorso culturale e fattivo attraverso il quale divulgare il Gioiello Contemporaneo? Quale ruolo hanno o potrebbero assumere i musei o le istituzioni in Italia nel proporre il gioiello come forma d'arte? Quale tipo di sbocco commerciale ha o può avere l'artigianato artistico? Coordinatore: Giulia Macrì, giornalista - direttore della rivista Argento! Relatori: Gabriele De Vecchi, designer - arch. Prof. al Politecnico di Milano Maurizio Donati, Prof. Istituto Statale d’Arte Roma I Anna Fiorelli, direttrice IED MODALAB di Roma Fausto Maria Franchi, orafo-artista - direttore artistico di Desideri Preziosi Andrea Lombardo, socio fondatore dell'AGC, Associazione Gioiello Contemporaneo Antonia Lauretta, arch. dirigente tecnico presso la Direzione Generale Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Tereza Seabra, gallerista - promotrice del dipartimento d'oreficeria dell'Accademia AR.CO di Lisbona Inaugurazione 22 novembre 2005 Cerimonia di premiazione dei concorsi Età dei Desideri Scuola dei Desideri Oscar dei Desideri Consegna del premio Oscar dei Desideri al ballerino Fethon Miozzi nato a Roma da madre greca e padre italiano, si è diplomato nel 1990 all'Accademia di Danza di Roma ed in seguito ad una borsa di studio del Ministero degli Esteri ha coronato i suoi studi presso l'Accademia Vaganova di S. Pietroburgo. Unico italiano ad entrare nel corpo di ballo del Teatro Marijinsky, dopo una brillante carriera oggi ricopre ruoli di primo ballerino accanto a sua moglie Irina Badajeva. Nel 1993 ha vinto il premio L. Massine (Stella Nascente della Danza) in Italia. Nel 1997 gli è stato riconosciuto il premio “Danza Sì” per le sue doti fisiche ed interpretative; nel 1998 è stato il vincitore del premio “Danza e Danza” quale migliore ballerino italiano nel mondo. È stato allievo dei più grandi ballerini del firmamento russo della danza: K. Seergheev, N. Dudinskaia,V. Semionov, M. Daukaev, ,T. Fesenko, L. Kovaliova, N. Pavlova, M.Vazhiev Fethon Miozzi è caratterizzato da grande espressività e da notevoli doti fisiche ed interpretative. Si contraddistingue per la sua maniera prettamente classica, per le sue bellissime linee, per il salto leggero e per la facilità nello sfidare qualsiasi passaggio tecnico. La Critica internazionale lo definisce come “il più bel talento della sua generazione”. Motivazione Ha il dono di unire nelle sue interpretazioni, spesso in coppia con la sua partner nella vita come nell'arte, Irina Badajeva, una inconfondibile eleganza di linee e una rara sapienza espressiva. Se nella danza la sua figura si staglia guizzante nell'aria, nella vita di ogni giorno se ne apprezza il carattere generoso e disponibile: connubio quanto mai raro in un artista e in un uomo. Interventi di danza Gli allievi dell'Accademia Nazionale di Danza diretta da Margherita Parrilla, movimento coreografico di Brunella Vidau, effettueranno diverse entrate interpretando, fra il pubblico e la platea, alcune figure di danza. Corpi di danza e danza dei corpi tra luci e colori: brevi note di un sogno Immagine in basso: Maria Taglioni nel balletto “La Sylphide”, Opéra, Paris, 1832 di Francesca Falcone (da Parmenia Migel, “Great Ballet Prints of the Romantic Era”, Dover, New York 1981), Quale segreto è custodito nella posa della ballerina sospesa sulla punta di un piede con l'altra gamba sollevata e proiettata indietro con la sferzante energia di una freccia? Per quale arcano mistero la forza sprigionata da questo disegno nell'aria sembra svaporare nella curva morbida delle braccia, nella linea delle mani protese in avanti, nella testa inclinata indietro, nello sguardo eloquente? Quale messaggio è contenuto in questo atteggiamento del corpo, che sprigiona ad un tempo delicatezza e tenacità? Nel corpo della ballerina e del ballerino sono iscritti anni di storia del movimento, di tecniche sedimentate per giungere a complesse posture, a passaggi fluidi a lungo sperimentati che si rivelano ancora più intricati della posa conclusiva - a gesti parlanti mille lingue. Nel salto verso l'alto il corpo del ballerino si ferma per un attimo immobile nell'aria: egli dà l'impressione di aver vinto per alcuni secondi la forza di gravità, poi ridiscende, ancora rimbalzando felino e alternando tensioni e rilassamenti, contrazioni e distensioni. Quel corpo può raccontare una o tante storie, può esprimere un'idea o un sentimento, ma può comunicare anche il semplice fatto di esistere, di voler essere lì in quel preciso istante. Il suo gesto effimero svanisce nell'attimo stesso in cui viene alla luce. Si può forse tentare di fissarlo con la parola, con la scrittura o con la trascrizione del movimento. Sin dalle prime codificazioni della danza sono stati esplorati molti modi di scrittura del movimento attraverso sistemi elaborati di segni, tutti mezzi attraverso cui la creazione coreutica poteva acquisire il diritto di esistere, rendersi così trasmissibile e, chissà, forse anche durevole nel tempo.Veniva così riconosciuto alla danza lo statuto di disciplina artistica, al pari delle altre arti sorelle. Trascrivere la danza con sistemi di notazione - sia personali, sia codificati è ancor oggi un mezzo utilizzato dal danzatore, dal coreografo, dall'insegnante o dallo storico ogni qualvolta si voglia analizzare nel dettaglio il movimento, procedere alla sua costruzione e decostruzione, individuarne le sue componenti ritmico-dinamiche e spazio-temporali. Nel suo anelito a collegarsi trasversalmente alle altre discipline, la danza non poté fare a meno di suggere dalle altre arti i fluidi più vitali. Lo studio dei più bei dipinti di Raffaello, Guido Reni, Correggio e Annibale Carracci, per fare solo alcuni esempi, conferiva agli atteggiamenti dei ballerini contrasti e proporzioni, nitidezza di contorni e precisione di linee. La scultura, si pensi alle creazioni di Antonio Canova, rivelava le leggi dell'equilibrio, la leggerezza e la morbidezza dei volumi. Categorie come armonia, grazia e bellezza, appartenenti alle discipline artistiche, divennero così proprie della danza. La conoscenza della musica consentiva di regolare nel tempo i gesti della danza, di giocare con la verve dei passi o di conferirvi una forma più o meno dilatata nello spazio. Le scienze anatomiche rivelarono al ballerino le conoscenze del corpo, consentendogli di dispiegarne al massimo le potenzialità. La geometria fornì le leggi che regolavano le forme nello spazio, suggerendo le norme del disegno compositivo. Lo studio delle poesie, delle tragedie e delle commedie offrì al compositore di balli (il termine di coreografo, almeno sino ai primi dell'Ottocento, aveva il signifi- cato di colui che scrive la danza) tutta la gamma dei sentimenti umani. Per dare una giustificazione espressiva alla danza il ballerino incorporò nel suo movimento i gesti che provenivano non solo dall'uso quotidiano, ma anche dalle più sofisticate tecniche dell'attore e del cantante d'opera. Sentimenti come collera, amore, vergogna, ecc. si iscrissero nel gesto danzante del ballerino, o meglio del pantomimo, le cui tecniche espressive andarono sempre più affinandosi sino a distinguersi nettamente da quelle di colui il quale faceva sfoggio esclusivamente di una esibizione virtuosistica fine a se stessa. La danza poteva finalmente mettersi alla stregua delle altre arti dello spettacolo. Il boom delle danze di sala, vera e propria dansomanie d'inizio Ottocento, creò un pubblico di appassionati e di intenditori; il colore delle danze nazionali, con la loro esuberante briosità, liberarono i corpi dei danzatori dalle regole talora soffocanti della disciplina accademica, conferendo loro un nuovo afflato espressivo. Poteva così dispiegarsi sulle scene il gioco della seduzione femminile, che si rivelava attraverso sguardi intensi, movimenti più ampi delle braccia e un uso più articolato di tutto il corpo nello spazio. Ma vi fu chi, per contrasto, esaltò la qualità tutta spirituale della danza: fra tutte primeggiò Maria Taglioni, che della danza appunto fece il proprio tempio e la propria preghiera. Con questa grande danzatrice italiana il movimento coreico esaltò al massimo grado la componente espressiva di celare, dietro una apparente calma e una morbidezza evanescente, gli enormi sforzi di una tecnica, che aveva acquisito con il tempo connotazioni sem- pre più complesse. Lei stessa si esercitava ogni giorno per sei ore (solo alla sbarra effettuava con le gambe ben 648 movimenti!). Tuttavia Maria Taglioni, che alla danza aveva conferito una tra le espressioni più poetiche, non fu sola in questa grande impresa. Senza le tante ore di dedizione alla dea Tersicore, che portarono alcune ballerine addirittura alla morte per consunzione, la danza femminile non avrebbe trionfato e non si sarebbe avuta in scena un'invenzione spettacolare come l'elevazione sulla “punta”, vera e propria conquista della ballerina ai primi dell'Ottocento. Le prime scarpette, “discendenti” delle calzature con i lacci, che la moda neoclassica “à la grecque” aveva lanciato, erano molto flessibili poiché erano fatte di pelle morbida e non erano dotate di alcun rinforzo, come quelle che più tardi furono create. Sostenersi in equilibrio sulla punta di un piede, per una durata che sarebbe aumentata proporzionalmente alla resistenza e alla forza della ballerina, fu il primo traguardo di questa tecnica prodigiosa. A poco a poco la ballerina imparò a girare sulla punta, turbinando in pirouettes, ricamando con i piedi una minuta quanto sfavillante serie di intrecci (batterie), effettuando su quelle punte, affilate come pennini, un luccichio di piccoli ed intricati salti. Il ballerino inizialmente sembrò soccombere al prorompere di un tale fenomeno spettacolare, che sembrava appagare un pubblico tipicamente maschile, un pubblico fatto anche di abonnés come quello soprattutto dell'Opéra di Parigi - che aveva accesso alle sale presso cui si esercitavano le loro beniamine, di cui erano gli appassionati sostenitori. Ridotto a semplice piedistallo della partner, in pas de deux che ne esaltavano tutta la personalità artistica, il ballerino perse credibilità. Quando non si emarginò dalle scene, si ridusse talora a scimmiottare la ballerina, acquisendo movimenti sempre più effeminati. A questo panorama, che riflette in particolare la realtà del balletto a Parigi nella seconda metà dell'Ottocento, fa eccezione la danza in Italia, le cui travagliate vicende risorgimentali avevano piuttosto esaltato il ruolo eroico del ballerino. In questo paese la sapienza didattica di molti maestri tra cui emerse Carlo Blasis che diresse l'Imperial Regia Accademia di Ballo della Scala dal 1837 al 1850 assieme alla moglie Annunciata Ramaccini, maestra di mimo, - fece fiorire una incredibile messe di talenti, che si fece onore nei teatri italiani, europei e d'oltre oceano. Furono questi i ballerini - discendenti degli insegnamenti di Blasis - che importarono nella Russia zarista della seconda metà dell'Ottocento la grande sapienza virtuosistica e il talento di mimi della danza italiana. Senza il contributo straordinario di questi artisti, la danza in Russia non avrebbe potuto dischiudere il suo scrigno prezioso di gioielli, le cui gemme ancora oggi mandano bagliori sfavillanti di luci e di colori. Gioiello come comunicazione, danza come comunicazione Foto a sinistra: manufatto dell’arte sassanide. Foto in basso: René Lalique, Ninfa, pendente di Lucia Sabatini Scalmati Museo di Tehran. Museo Calouste Gulbenkian Il gioiello come la danza è un mezzo primario di comunicazione; esprimersi con il proprio corpo è una semplice ma educata reazione liberatrice agli eventi del mondo come lo è il deporre sul metallo segni e gesti con tecniche che sono protesi dei nostri movimenti, del nostro desiderio di espressione. Fin dalle più lontane origini l'uomo ha manifestato con il corpo le passioni umane; la danza esprime la paura, il senso dell'invisibile, del sacro; grazie alla bellezza e alla perfezione delle figure assunte ad una mistica ritualità, rappresenta l'essenza della comunicazione, il principio di un dialogo tra il terreno e il divino. spiritualità della materia, assume un forte valore simbolico comunicando un messaggio universale, mentre le pietre preziose, esaltazione della natura, sono il frutto incontaminato di quel giardino dell'Eden la cui visione quieta l'animo ma ne evidenzia anche il fascino della trasgressione, una trasgressione che diventa comunicazione donando all'uomo mille domande. Dalla conquista cosciente dello spazio che circonda il corpo, dalla bellezza di un gesto che vince la legge di gravità, dalla necessità dell'uomo di manifestare i sentimenti più profondi - preghiera, gioia, angoscia - nasce il movimento, nasce la danza. Si esprime con gesti precisi, rituali, studiati per esorcizzare paure e tabù, per l'iniziazione a culti misterici. Il balletto, sviluppatosi dalla genesi del salto sentito come necessità interiore di un elevazione verso il divino, racconta storie di uomini, di amori, di miti, di dei. è una grande bellissima fiaba, pantomima della condizione umana. Se si riflette sull'etimologia della parola pantomima - dal greco panto, tutto, e mimo, attore - si ha più chiaro il significato simbolico della pantomima, rappresentazione scenica muta in cui l'azione è affidata unicamente al gesto; gesto astratto, quindi, che evidenzia il movimento e si esprime a mezzo di una tecnica rigorosa i cui canoni sono scritti in tavole ataviche. Tecnica come lettura e mezzo di scrittura indispensabile per la tra- Il ritmo della danza è ritmo dell'oro, ritmo di colpi di martello, di modellazione, di invenzioni di forma, di immagini; sono ritmi di una scrittura polifonica che uniscono il gioiello alla danza e ci introducono in un'ulteriore chiave di lettura. La brocca dorata manufatto dell'arte sassanide (fig. n.1) del VI sec d.C. conservata al museo di Tehran, è un vasellame di lusso fatto per esaltare la vita, “nasconde in mezzo al fogliame suonatori e saltimbanchi, mentre quattro danzatrici accendono desideri sotto i pampini.” scrizione corretta della poesia e del lirismo cripte in ogni struttura espressiva. La danza come elevazione della tecnica a puro mezzo espressivo rimanda al processo speculativo del fare gioiello. Deporre segni ancestrali sul metallo aureo, scrivere sensazioni mnemoniche, trasferire stati d'animo emozioni, desideri, angosce - evocare il mondo musicale in istanze estetiche significa accresce di valenze “altre” il gioiello, spostandone il valore da un mero oggetto d'uso a un artefatto le cui sfaccettature si perdono nei mille rivoli del pensiero, evidenziandone così sia il ritmo sia la poesia. Non si possono ignorare le molteplici suggestioni che legano strettamente l'opera del fare gioielli con l'arte della danza sia nelle ricerche formali sia nelle valenze simboliche. Il gioiello è un universo emblematico che si manifesta in differenti livelli di lettura. Un'immediata lettura riguarda il metallo e il valore simbolico dell'oro e delle pietre preziose; l'oro, irrelativo rispetto allo spazio e al tempo reali per la preziosità e la L'argentiere ha usato il metallo per comunicare ritmi e danze, per trasmettere desideri e fantasie espresse da danzatrici il cui corpo si eleva sulle punte delle scarpette da ballo. Bellissimi esempi si hanno nell'opera di Giacomo Balla in cui il movimento, perno della sua ricerca, si enuclea in cinque sculture filiformi del 1921-22, raffiguranti altrettanti passi di danza Pas de deux, Duo, Ecarté, Serpentinentanz, Feuertanz. Leggerezza, movimento, ritmo, eleganza tutto racchiuso in un filo contorto come la forza della danza è racchiusa in un corpo in tensione. La danza folclorica e popolare è più volte riprodotta in gioielli. Un bell'esempio lo si ha nella collana in oro, mosaici romani e turchesi - decennio 1830-40 - dove scene di vita campestre e danza popolare campeggiano in cornici di filigrana. Con l'avvento della fotografia, nell'arte, la studio sul movimento si fa più rispondente all'indagine scienti- fica mentre nei gioielli il Liberty ne fissa l'eleganza e la sensualità . Un bellissimo esempio lo si ha nell'opera di René Lalique. Il pendente “Ballerine”, del 1901, museo Calouste Gulbenkian di Lisbona, raffigurante due danzatrici armoniosamente legate in un passo di danza, realizzato in avorio, cristallo, coperto da uno smalto opalino e oro, ne è un prezioso esempio. Due corpi coinvolti in un movimento sinuoso comunicano il desiderio di un amore sbocciante in un fiore rigoglioso. Sempre di Lalique è il pendente “Ninfa”, ca.1900-02 (fig. n. 2), museo Calouste Gulbenkian, in avorio, vetro, oro, smalto, brillanti e zaffiri che, pur non rappresentando una danzatrice, esprime l'elevazione sinuosa e metamorfica della bella figura femminile in perfetta armonia con l'ambiente che la circonda, un micro cosmo di foglie, di rami e d'insetti. La prima spilla a forma di ballerina fu realizzata da Van Cleef and Arpels nel 1945. L'immagine della ballerina diventa ben presto un simbolo, segno della casa Van Cleef and Arpels, che la serializza e la impiega in ciondoli, spille, portacipria ecc. Fu una novità che venne adottata ampiamente, un successo mondiale rimanendo di moda, con le sue esili gambe e le braccia avvolgenti il vuoto del desiderio, per circa vent'anni. Saper cogliere il mito, il ritmo che sottostà ad ogni passo di danza, amare la bellezza delle immagini, comprenderne la valenza culturale è il messaggio che l'orafo trasmette al metallo con l'alfabeto del fare per sintetizzare, nella visione plastica e coloristica del gioiello, fuse in un codice ricco d'ispirazione per l'arte orafa, musica, poesia e danza. Sogni preziosi per la danza Immagine in basso: Maria Taglioni nella “Bayadère” (1831). Litografia di Lane (da Chalon). di Patrizia Veroli Courtesy Debra and Madison Sowell Collection, Provo, Utah. In una delle sue magiche scatole, lignee costruzioni dal cui coperchio di vetro è possibile vedere assemblati minuti oggetti che, come nelle Wunderkammern secentesche, suggeriscono, per via di associazioni e analogie, uno sguardo sul mondo e sulla storia dove il privato si fa poesia, il surrealista americano Joseph Cornell raccolse nel 1940 una collana di cristalli di rocca e dei cubetti, anch'essi di cristallo, e denominò questa sua opera Taglioni's Jewel Casket (Lo scrigno di Taglioni). La leggendaria Maria Taglioni, il cui nome è rimasto legato più di ogni altro al romanticismo ballettistico, un'epoca durante la quale l'uso delle punte permise alla ballerina di suggerire quel senso di leggerezza e di volo che costituiscono da sempre uno dei sogni dell'essere umano, esibiva spesso sulla scena in effetti una collana di tre fili di perle, cui accostava altri gioielli, che rendevano i suoi costumi particolarmente preziosi. Il pregio delle gioie che indossava, unito alla nobiltà del suo portamento, quale ce lo consegnano le litografie che la ritraggono, ancora oggi ammaliano lo sguardo. Nato nelle corti quattrocentesche, il balletto è stato a lungo passatempo di re e regine: arte in cui era d'obbligo sfoggiare costumi che simboleggiassero col loro sfarzo il privilegio assolutista del potere. Quando, nel Settecento, si diffusero in Europa i teatri pubblici, a danzare non furono più sovrani e cortigiani, ma professionisti appassionati del loro mestiere, pronti a vivere una vita di continui spostamenti, spesso di fame, e più raramente di glorie, ma quasi sempre condannata ad una vecchiaia di stenti. In quanto donna che esponeva il proprio corpo allo sguardo degli estranei, la ballerina fu spesso investita, particolarmente nell'Ottocento, di uno stigma di immoralità. Ciò anche quando sulla scena le si tributavano omaggi e onori: nei bouquets di fiori che venivano lanciati ai suoi piedi erano arrotolati spesso fogli di carta o seta su cui erano state stampate poesie, e poteva accadere che tra gli steli si nascondesse una scatolina contenente un anello o una spilla. Nell'800 alla donna era riconosciuto uno statuto sociale secondario. In teatro ella era rappresentata come una dea: colle alucce di garza appuntate sul costume, coi costumi di tessuti leggeri su cui erano appuntati fiori e nastri, cogli ornamenti di cui era adorna, la ballerina era al centro di sguardi che la idoleggiavano. Ma era un apprezzamento, legato a un immaginario che idealizzava la donna come una bambola o una fata, fiore tra i fiori, gioiello tra i gioielli. La donna reale era in verità concepita come priva di desideri e diritti. Fin per tutto l'Ottocento, le luci non si spegnevano in sala durante la rappresentazione e per di più i sistemi di illuminazione non consentivano una luce forte e direzionata, come accade oggi. I teatri, luoghi deputati a produrre quelle finzioni di cui l'umanità ha mostrato da sempre il bisogno per riflettere e comprendere il senso della propria vita, erano fiere della vanità anche per il pubblico delle dame, le cui toilette e i cui gioielli potevano essere scrutati coi binocoli anche durante lo spettacolo, e che erano stimolate a contendere alle ballerine la palma della bellezza. Si va a teatro per credere a ciò che si vede, con quella fede che nessuna dottrina laica ha potuto o voluto contrastare: e dunque i gioielli scenici hanno potuto essere vistosi molto al di là del buon gusto (diversamente, come notarli, a distanza?), pietre e perle hanno potuto mostrare una caratura prodigiosa (coerente, del resto, colle patrie favolose di tanti personaggi), oro e argento non sono stati che patine con cui ben più vili materie sono state ricoperte. Nel 900 il teatro ha combattuto affinché gli venisse riconosciuto uno statuto pari a quello di arti ritenute maggiori, come pittura e scultura: ed una delle armi è stata quella della raffinatezza delle scene e dei costumi. In questo senso i Balletti Russi lanciati da Diaghilev a Parigi nel 1909 hanno costituito un esempio tanto imitato quanto mai raggiunto. Il “prodigio” della luce elettrica si è poi unito alla diffusione dell'idea wagneriana di una scena concepita come visione (e dunque illuminata, all'interno di una sala mantenuta invece nell'oscurità). Il teatro, e soprattutto il balletto, è diventato il luogo in cui il sogno si rivela proprio e soprattutto con lo scintillìo, il luccicare, con il minuto lampeggiare delle capigliature e degli abiti, dei polsi e perfino dei piedi. Chi può dimenticare il gesto voluttuoso con cui uno dei maggiori ballerini del Novecento, il russo Vaslav Nijinskij, si è fatto fotografare nei panni dello Schiavo d'oro del balletto Shéhérazade? Gli copre parte del petto una fascia ricamata e tempestata di pietre colorate, che fili di perle collegano ai calzoni orientaleggianti. Dopo il pittore Bakst, che ideò quel costume con cui anche l'uomo mostrava finalmente di potere essere guardato in teatro come un oggetto erotico, molti artisti si sono cimentati nell'immaginare abiti preziosi: basti pensare ad Erté, alle sue reti di perle, ai suoi panneggi di pietruzze sfaccettate, alle sue cattedrali di gocce di cristallo dentro cui, con una inversione di ruoli e funzionalità decorative, è il corpo della donna ad essere incastonato. Il music-hall, del resto, per cui Erté lavorava, ha potuto proporsi ancor più dei teatri di tradizione, come luogo dell'eccesso, di uno sfarzo che rischia, nella sovrabbondanza, di farsi caricaturale, o invece, nella rarefazione, di annullarsi nel servire il prodigio delle forme corporee. Uno dei costumi più clamorosi di Joséphine Baker era una trama di pietre luccicanti che le manteneva scoperti i seni, il ventre, i fianchi, ed appena appena copriva il pube di quella donna stupenda. A celebrazione di un'epoca in cui la protezione imperiale ha consentito al balletto di raggiungere fasti straordinari e ai suoi divi glorie non periture, il coreografo George Balanchine, che si era formato nella Russia zarista ed aveva assistito a quei trionfi, ideò a New York nel 1967 un balletto dal titolo Jewels: dopo Emeralds e Rubies, la terza parte, Diamonds, era danzata all'interno di una scena candida dalla sua musa del momento, Suzanne Farrell, il corpetto del cui tutu era tempestato di gemme. Per Balanchine e per il suo amico gioielliere,Van Cleef & Arpels, il diamante era infatti la pietra più preziosa. Vuole la leggenda che in una notte di luna del 1835, mentre la carrozza che riportava Maria Taglioni a casa dal teatro, trottava sulla strada innevata, un mendicante le si facesse incontro. La grande ballerina fece distendere sulla neve una pelle di leopardo, scese dalla carrozza e danzò per quell'unico spettatore sotto il cielo tempestato di stelle. Sembra che, in ricordo di quella notte, da allora ella amasse con- servare nel suo scrigno di gioielli un cubetto di cristallo. È questa storia che l'artista Cornell ha voluto trascrivere e inserire nella sua “scatola magica” del 1940. Il chiarore della neve, il lampo pulsante delle stelle ed una danza sui suoni della notte: un sogno prezioso. Non arrivo a strapparmi dal ricordo quelle parvenze, quelle musiche, quei gesti che esprimevano, senza parole, un eccellente tipo di linguaggio muto. (Shakespeare, "La Tempesta") Labellaaddormentatanelbosco Prologo Nel palazzo di Re Florestano si festeggia il battesimo della neonata Aurora.Tra le invitate sei fate, accompagnate da sei cavalieri, rendono omaggio alla principessina con doni e benedizioni. Carabosse, una perfida fata, pur non invitata, si presenta ugualmente e, vendicativa, getta sulla neonata una tremenda maledizione: un giorno ella si pungerà con un fuso e morirà. “No, non morrà, ma cadrà lungamente addormentata, sino a quando non sarà destata da un bacio di un Principe”, così dicendo la buona Fata dei Lillà allontana il nefasto sortilegio di Carabosse, riportando serenità nella corte sgomenta. Atto I Dopo sedici anni si festeggia a palazzo il compleanno di Aurora. Alcune fanciulle danzano nell'attesa della festeggiata, altre in un cantuccio lavorano a maglia, inconsapevoli del divieto di tenere a corte qualsiasi fuso o ferro da calza. Il maestro cerimoniere Catalabutte sequestra gli oggetti e tenta di farli sparire. Arrivano il Re la Regina e quattro principi, che aspirano alla mano di Aurora. Le fanciulle rischiano per un momento di finire punite dietro le sbarre di una prigione, poi vengono tutte perdonate. Iniziano le danze, appare la Principessa raggiante che danza con i quattro principi. La festa è al culmine quando giunge una vecchia dietro le cui spoglie si nasconde Carabosse. Ella offre ad Aurora un oggetto a lei sconosciuto, un fuso appunto, con il quale ella si punge. La Fata dei Lillà sopraggiunge e, mantenendo la promessa, fa cadere addormentata tutta la corte. A protezione del palazzo si erge, come per incanto, un'impenetrabile foresta. Atto II Sono passati molti anni. Il principe Florimondo si aggira con il suo seguito nella foresta. Gli appare la Fata dei Lillà che gli narra la storia della Bella Addormentata. Questa appare in visione al principe che, colpito da tanta bellezza, prega la Fata dei Lillà di condurlo là dove ella giace in sonno. Chinatosi su di lei la bacia, destandola e ponendo così fine all'incantesimo. Atto III Al Palazzo Reale si festeggiano le nozze della Principessa Aurora con il principe Florimondo con molte danze, a cui partecipano personaggi tratti da altre favole sino all'apoteosi finale. coreografia di Marius Petipa; musica di Piotr Ilych Ciaikovski; prima rappresentazione a Pietroburgo, Teatro Marijnskj, 3 (15) gennaio 1890 Acchioni Arte Orafa Belfiore Designer e realizzazione Daniele e Franco Acchioni Tecnica modellazione in cera, microfusione Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 750°/°° 20 La bella addormentata nel bosco Pietre diamanti taglio brillante, perle, granato Misure e peso cm 5,5 x 3,5; gr 19,00 Designer e realizzazione Stefano Belfiore Tipologia micro scultura Tecnica modellazione in cera, varie da banchetto, smalto a fuoco Metallo argento, titolo 925°/°° Pietre non presente Misure e peso cm 7,3 x 2,8; gr 73,0 Passi di danza raccontati nell'oro 21 Fabio Cappelli Fioretti Gioielli di Marcello Fioretti Designer e realizzazione Fabio Cappelli Tecnica sbalzo, traforo, varie da banchetto Pietre diamante taglio brillante Tipologia anello Metallo argento, titolo 925°/°° Misure e peso cm 3,5 x 3,0; gr 10,2 22 La bella addormentata nel bosco Designer e realizzazione Marcello Fioretti Tecnica lastra traforata Pietre perle Tipologia collana Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso gr 31,0 Passi di danza raccontati nell'oro 23 Gentileschi Giòlelli Designer e realizzazione Sabina Gentileschi Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre diamanti taglio brillante, perla Tipologia fermaglio per capelli Metallo oro, titolo 750°/°°, ebano Misure e peso cm 18,5 x 1,0; gr 16,0 24 La bella addormentata nel bosco Designer e realizzazione Stella Giorgia Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre non presenti Tipologia bracciale Metallo argento, titolo 925°/°° Misure e peso cm 6,8 x15,8; gr 130,5 Passi di danza raccontati nell'oro 25 Elio Maresci “Gioielli” Designer e realizzazione Elio Maresci Tipologia tagliacarte Tecnica modellazione in cera, microfusione, trafori e intaglio a mano Metallo argento, titolo 925°/°° 26 La bella addormentata nel bosco Pandora Pietre rubini Misure e peso cm 27,0 x 4,0; gr 140,0 Designer e realizzazione Giuseppe Lucarini Tecnica tecnica mista a banchetto Pietre quarzo, corindoni Tipologia pendente Metallo oro Misure e peso cm 7,3 x 1,6; gr 23,0 Passi di danza raccontati nell'oro 27 DonChisciotte Lo studio di Don Chisciotte Addormentatosi mentre legge uno dei sui libri, Don Chisciotte sogna l'eroina da lui più amata: Dulcinea. Sul più bello è svegliato dal suo fedele servitore, Sancho Panza, che si precipita nella stanza inseguito da una donna, a cui ha rubato un pollo. Don Chisciotte, non ancora del tutto ridestatosi dalla sua visione, sogna di essere un cavaliere, che domina i suoi avversari con colpi di spada. Atto I La piazza del mercato di Barcellona Kitri, la figlia dell'oste, è stata promessa in sposa a un vecchio e ricco gentiluomo, Gamache, che ella tuttavia non ama. Il suo cuore appartiene invece ad un giovane barbiere, Basilio che incontra furtivamente. Viene scoperta dal padre, Lorenzo, che pretende che ella danzi con Gamache. Nel corso di una seguidilla, danzata da tutti i convenuti, irrompe Don Chisciotte seguito da Sancho Panza, che viene a lungo schernito. Alla visione di Kitri, Don Chisciotte crede di scorgere in lei Dulcinea. Ma Kitri, dopo aver fatto ingelosire tutti, fugge inseguita da Lorenzo, da Basilio, da Gamache e da Don Chisciotte. Atto II Scena prima Una Taverna Kitri e Basilio si rifugiano in una taverna, accolti dai loro amici. Nel frattempo giungono gli inseguitori tra cui Lorenzo che impone a Kitri le nozze con Gamache. Basilio, disperato, finge di suicidarsi e, sul punto di morte, chiede di potersi unire in matrimonio con la sua bella. Don Chisciotte, impietositosi, intercede con il padre di lei. Ma la burla viene subito svelata tra lo sdegno degli astanti. Dopo una serie di schermaglie, il padre di lei le concede il perdono e acconsente alle nozze con Basilio. Scena seconda Un accampamento di zingari vicino ai mulini a vento Alcuni attori e zingari decidono di prendersi burla di Don Chisciotte. Il loro capo si traveste da re e accoglie con tutti gli onori il cavaliere preparando una festa incentrata su uno spettacolo di marionette. Don Chisciotte crede di vedere in uno dei burattini Dulcinea. Tentando di salvare la sua amata dalle grinfie di un delinquente, Don Chisciotte si scaglia a colpi di spada contro il teatro dei burattini riducendolo in mille pezzi. Crede di vedere negli zingari, nel frattempo saliti sui mulini a vento, dei giganti. Nel tentativo di colpirli, rimane impigliato nelle pale di un mulino, finendo poi a terra, soccorso da Sancio Panza. Scena terza Ancora tramortito dalla caduta, Don Chisciotte riposa sdraiato in una radura. Qui sogna di stare con Dulcinea in un giardino fatato dominato da Driadi e Amorini. Viene svegliato dall'arrivo di un Duca, che lo invita nel suo castello. Atto III Nel castello del Duca di Barcellona Viene organizzata un ulteriore beffa ai danni di Don Chisciotte, che crede sempre di scorgere in Kitri, Dulcinea, la donna dei suo sogni. Cercando ancora una volta di strapparla al suo avversario e avvedutosi di essere invece di fronte a Basilio, Don Chisciotte si allontana inconsolabile, sempre alla ricerca di Dulcinea e di nuove avventure. coreografia di Marius Petipa; musica di Ludvig Minkus; prima rappresentazione a Mosca, Teatro Bolshoi, 14 (26) dicembre 1869 Pierpaolo Ardigò Creazione Gioielli Designer e realizzazione Pierpaolo Ardigò Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre non presenti Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 750°/°°, bronzo Misure e peso cm 8,0 x 3,5 30 Don Chisciotte Aurea Aetas Vallicella Artigianato Orafo Designer e realizzazione Paolo Cogoni, Laura Nicoletti Tecnica varie da banchetto Pietre diamanti taglio brillante Tipologia collarino Metallo oro bianco, giallo Misure e peso cm 37,0; gr 87,0 Passi di danza raccontati nell'oro 31 Clò Fausto Maria Franchi Designer e realizzazione Claudia Falconi Tecnica modellazione in cera , microfusione Pietre non presenti Tipologia pendente Metallo oro, argento Misure e peso cm 7,5 x 5,0; gr. 15,7 32 Don Chisciotte Designer e realizzazione Fausto Maria Franchi Tecnica varie da banchetto, smalto a fuoco Pietre non presenti Tipologia scultura Metallo argento, titolo 999,9°/°° Misure e peso cm 40,0 x 28,0 - h 35,0; gr 590,0 Passi di danza raccontati nell'oro 33 La Pepita di Fulvia Vicini Designer e realizzazione Fulvia Vicini Tipologia anello 34 Don Chisciotte Tecnica modellazione in cera, microfusione, incisione Metallo oro giallo, argento Laboratorio Orafo Paolo De Pieri Pietre zirconi Misure e peso cm 5,0 x 4,10 - h 3,0; gr 23,0 Designer e realizzazione Cinzia Torcolacci Tecnica varie da banchetto Pietre diamanti taglio brillante, ammonite Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 750°/°°, argento, titolo 925°/°° Misure e peso gr 19,0 Passi di danza raccontati nell'oro 35 Barbara Morano Designer e realizzazione Barbara Morano Tipologia orecchini 36 Don Chisciotte Reseda Orrù Tecnica modellazione in cera, microfusione Metallo oro, argento Pietre non presenti Misure e peso cm 8,0 x 2,8; gr 10,9 Designer e realizzazione Reseda Orrù Tecnica modellazione in cera, microfusione Tipologia collana Metallo oro bianco, giallo Pietre onice, madreperla, diamante taglio brillante Misure e peso cm. 8,0 x 6,0; gr 44,0 Passi di danza raccontati nell'oro 37 Excelsior Parte prima Nella Spagna al momento dell'Inquisizione il Genio delle tenebre tiene incatenata la Luce. Ma la catena che tiene prigioniera la bella donna si spezza e subito dal suo corpo si irradia una luce accecante. Una ben diversa scena si apre allora agli spettatori sul regno dei Genii, che con le loro opere civilizzano l'umanità. In un grazioso villaggio sulle rive del fiume Weser il battelliere Valentino è tornato vincitore da una regata e festeggia con i suoi amici e con la fidanzata. Da lontano sopraggiunge una strana imbarcazione: è il battello a vapore, la nuova invenzione di Denis Papin. Il battello viene demolito dalla folla scatenata, incitata dal Genio del male, che vede in quella invenzione una minaccia per il loro lavoro. La Luce accorre in soccorso di Papin che stava per annegare tra i resti dell'imbarcazione. Ella lo consola mostrandogli in lontananza un battello a vapore che naviga veloce nell'Oceano: è l'opera di Fulton ispirata all'invenzione di Papin. L'Oscurantismo è vinto dal Progresso. Nel laboratorio di Alessandro Volta a Como, lo scienziato è preoccupato poiché non riesce a dare una svolta alle sue ricerche. L'oscurantismo in un angolo sogghigna felice. Ma all'improvviso l'inventore italiano riesce a trovare qualcosa che gli procura una scintilla. La luce trionfante mostra allora a Volta gli effetti della elettricità: diversi telegrafisti irrompono nel cortile di un telegrafo a Washington. L'oscurantismo, maledicendo tutti, si allontana mentre la Luce ancora una volta esulta. Parte seconda Una carovana composta da donne e bambini viene sorpresa da una tempesta di sabbia nel deser to. È il tremendo Simun. L'oscurantismo gioisce a tanta forza nefasta sprigionata dalla natura. Sopraggiunge la luce che mostra ai viandanti un punto illuminato in lontananza. La scena di desolazione fa posto ad un quadro di serenità e prosperità. Il Canale di Suez, un altro trionfo del Progresso, appare alla vista. Nella zona circostante uomini e donne danzano gioiosi, guidati dalla Luce trionfatrice. Un'altra scena si profila agli occhi degli spettatori. Siamo in prossimità del tunnel del Moncenisio e, finalmente, l'ultimo tratto che separa i minatori italiani da quelli francesi, crolla sotto il colpo di una detonazione. I minatori dei due paesi si abbracciano e danzano sotto lo sguardo sereno della Luce. L'Oscurantismo assiste impotente a tutte le opere della sua acerrima nemica: tutti i popoli della terra sono fraternamente uniti. La terra allora si spalanca ed inghiotte l'Oscurantismo. Un apoteosi finale nella quale sono uniti la Scienza, il Progresso, la Fraternità e l'Amore, chiude il gran ballo. coreografia di Luigi Manzotti; musica di Romualdo Marenco; prima rappresentazione a Milano, Teatro alla Scala, 11 gennaio 1881 Ansuini 1860 Palazzo Massimo Massimo Cinti Orafo Designer e realizzazione Giuliano Ansuini Tecnica lavorazione a mano Pietre tormalina Tipologia ciondolo Metallo oro 750°/°° Misure e peso cm 5,0 x 5,0; gr 24,0 40 Excelsior Designer e realizzazione Massimo Cinti Tecnica sbalzo, traforo, varie da banchetto Tipologia ciondolo - spilla Metallo oro bianco, giallo, titolo 750°/°° Pietre pietre semipreziose, zaffiro, diamante taglio brillante Misure e peso cm 4,0 x 3,5; gr 11,6 Passi di danza raccontati nell'oro 41 Forlenza dal 1960 Designer e realizzazione Michele Forlenza Tipologia anello 42 Excelsior Tecnica lavorazione a filo, varie da banchetto, rodio nero Metallo oro bianco, titolo 750°/°° Gori Gioielli Pietre onici, diamante taglio brillante Misure e peso cm 2,5 x 1,8; gr 16,2 Designer e realizzazione Angelo Gori Tecnica lavorazione a mano Tipologia spilla-ciondolo Metallo oro bianco, giallo, titolo 750°/°° Pietre corindoni, tormaline, diamanti taglio brillante Misure e peso cm 6,2 x 4,3; gr 35,7 Passi di danza raccontati nell'oro 43 Litas Srl MarcoAurelio Gioielli Designer e realizzazione Luana Pappagallo Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre acqua marina, zircone arancio Tipologia ciondolo Metallo oro rosso, bianco Misure e peso cm 4,5 x 1,5; gr 9,0 44 Excelsior Designer e realizzazione Marco Aurelio Olivetti Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre non presenti Tipologia collana Metallo argento, titolo 925°/°° Misure e peso cm 7,0 x 4,0; gr 43,0 Passi di danza raccontati nell'oro 45 Milù Designer e realizzazione Luigi Middei Tipologia anello 46 Excelsior Orafi Saccares Tecnica modellazione in cera, microfusione, varie da banchetto Pietre tormalina, diamanti taglio brillante, ebano Metallo oro Misure e peso cm 1,0 x 2,1 - h 3,9; gr 26,1 Designer e realizzazione Claudio Saccares Tecnica lavorazione a mano Pietre rubellite, tormalina, opale, zoesite Tipologia spilla Metallo oro giallo, argento Misure e peso cm 6,0 x 5,0; gr 31,0 Passi di danza raccontati nell'oro 47 Giselle Jean Coralli e Jules Perrot; musica di Adolphe Adam; prima rappresentazione a Parigi, Opéra, 28 giugno 1841 Atto I Giselle ama, ricambiata, Loys, che ella crede un semplice contadino. In realtà, sotto il travestimento di Loys, si cela il Duca Albrecht fidanzato di Bathilde, una ragazza di nobile lignaggio, che egli è pronto a sposare. Lo scudiero Wilfried cerca senza successo di dissuadere Albrecht dal corteggiare Giselle. Anche Hilarion, il guardiacaccia, è innamorato di Giselle. Invano egli tenta di aprire gli occhi della fanciulla. Oltre a Loys, Giselle ha anche un'altro grande amore: la danza. Una passione pericolosa per il suo piccolo cuore ammalato. Per questo motivo la madre di lei, Berthe, le sta sempre accanto, cercando di proteggerla dal troppo danzare. Ella racconta la leggenda delle Villi, fanciulle a cui piaceva tanto danzare, morte a causa del tradimento dei loro promessi sposi e costrette a vagare nei boschi alla ricerca di viandanti che fanno ballare sino allo sfinimento. Il suono di un corno annuncia l'arrivo di un corteo di caccia. Loys non nasconde la propria inquietudine. Hilarion, insospettito, ne spia le mosse. Arriva il corteo guidato dal Principe di Curlandia, padre di Bathilde. I contadini danzano in onore degli ospiti. Bathilde si intrattiene amabilmente con Giselle: l'una confessa all'altra le gioie del primo amore. Quando Hilarion richiama i cacciatori, Bathilde scorgendo Loys, gli si fa incontro presentandolo a tutti quale suo futuro sposo. Giselle, sentendosi tradita, impazzisce e muore tra le braccia della madre e lo sguardo commosso degli astanti. Atto II Hilarion, tormentato dai rimorsi, vaga di notte nella foresta. Avverte attorno a sé strane presenze e, in preda al terrore, fugge. Arriva Mirtha, la regina delle Villi che chiama le compagne a raccolta e accoglie Giselle nel loro mondo. Le Villi si lanciano poi all'inseguimento di Hilarion e lo fanno danzare sino alla morte.Nel frattempo Albrecht, in preda alla disperazione, è raccolto in preghiera sulla tomba di Giselle. Ella improvvisamente gli si fa accanto, commossa da tanto pentimento. Le Villi nel frattempo avanzano, avendo scorto in Albrecht, una loro futura vittima. Ma Giselle si fa scudo con il corpo. Con tutte le sue forze scongiura Mirtha di risparmiarlo, ma di fronte al suo rifiuto danza con lui sostenendolo e incoraggiandolo, fino a quando le prime luci dell'alba non fanno allontanare le Villi. I due amanti si danno l'addio: l'amore di Giselle ha salvato Albrecht, ma egli rimarrà solo per sempre Riccardo Alfonsi Il Carato di Emanuela Di Nicola Designer e realizzazione Riccardo Alfonsi Tecnica lavorazione a mano di lastre e fili Pietre rubini, diamanti taglio brillanti Tipologia pendente Metallo oro bianco e giallo, titolo 750°/°° Misure e peso cm 7,8 x 2,4; gr 25,3 50 Giselle Designer e realizzazione Emanuela Di Nicola Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre non presenti Tipologia bracciale Metallo argento Misure e peso cm 6,6 x 5,8; gr 39,0 Passi di danza raccontati nell'oro 51 La Grande Officina Designer e realizzazione Daniela Ronchetti, Giancarlo Genco Tipologia anello 52 Giselle Tecnica varie da banchetto, fusione in seppia Metallo oro rosso, oro bianco Carlo Luciani Creation Pietre non presenti Misure e peso cm 2,5; gr 16,20 Designer e realizzazione Carlo Luciani Tipologia bracciale Tecnica varie da banchetto, lastra sbalzata e stozzata Pietre diamante taglio brillante, zaffiri, rubini, acquamarine Metallo oro, argento Misure e peso cm 18,0 x 6,7; gr 65,5 Passi di danza raccontati nell'oro 53 Oro Officina Srl Designer e realizzazione Luigi Lucioli Tipologia ciondolo 54 Giselle Alessandra Pallotti Tecnica modellazione in cera, microfusione Metallo oro 750°/°° Pietre topazio, ametista, peridoto Misure e peso cm 6,0 x 5,0; gr 18,1 Designer e realizzazione Alessandra Pallotti Tecnica varie da banchetto Tipologia spilla-pendente Metallo oro, titolo 750°/°° Pietre rubini, zaffiri, smeraldi, acquamarina, diamanti taglio brillante, microperle Misure e peso cm 5,0 x 4,0; gr 23,0 Passi di danza raccontati nell'oro 55 Pucci Gioielli d’Arte Designer e realizzazione Alberto Pucci Tipologia collana 56 Giselle Tecnica modellazione in cera, microfusione Metallo oro, titolo 750°/°° AFM Tassone Laboratorio Orafo Pietre zaffiri, rubini, smeraldi Misure e peso cm 40,0; gr 47,5 Designer e realizzazione Francesca Di Giambernardino Tipologia orecchini Tecnica modellazione in cera, microfusione Metallo oro Pietre non presenti Misure e peso cm 2,5 x 1,0; gr 24,0 Passi di danza raccontati nell'oro 57 Illagodeicigni Atto I È il giorno della maggiore età del principe Siegfried. A palazzo è stata organizzata una grande festa. Il suo precettore lo introduce agli ospiti. La regina madre rimprovera amorevolmente il figlio per non avere ancora scelto una moglie. Per questo ha invitato alla festa molte ragazze nobili provenienti dai diversi paesi.Terminati i festeggiamenti, Siegfried, rimasto solo, è in preda ad uno strano turbamento. Atto II Siegfried va a caccia con gli amici nelle vicinanze di un lago. Uno stormo di cigni viene preso di mira dai cacciatori. Il principe si accinge a colpirne uno con la balestra, ma questo si trasforma in una splendida ragazza. Odette, questo è il nome della ragazza-cigno, confida a Siegfried di essere in realtà una principessa che un genio del male, Rothbart, ha trasformato, assieme ad altre ragazze in cigni. L'incantesimo verrà spezzato solo se un giovane le giurerà eterno amore. Confessandole il proprio amore, Siegfried promette di ritornare da lei per liberarla. Appare all'alba Rothbart, che trasforma le fanciulle nuovamente in cigni. Atto III Nella sala da ballo del castello hanno luogo ancora dei festeggiamenti. Entrano la regina madre e Siegfried, seguiti da sei fanciulle aspiranti alla mano del bel principe. Egli tuttavia sembra distratto sino a quando non giunge il barone Rothbart con sua figlia Odile, le cui sembianze ricordano straordinariamente quelle di Odette. Siegfried, soggiogato dalla bellezza della ragazza, la chiede in sposa. Rothbart allora accusa Siegfried di essere uno spergiuro e Siegfried, sconvolto dal dolore, fugge verso il lago. Atto IV Le fanciulle sulla riva del lago sono raccolte attorno ad Odette, condannata, per un triste destino, a morire. Sopraggiunge Siegfried che la implora di perdonare il suo tradimento. Sommersi dalle acque agitate del lago i due amanti muoiono, ma i loro spiriti si innalzano sulle acque, come per magia tornate calme. coreografia di Marius Petipa; musica di di Piotr Ilych Ciaikovski; prima rappresentazione a Pietroburgo, Teatro Marijnskj, 15 gennaio 1895 Angelo Baldini Designer e realizzazione Angelo Baldini Tipologia ciondolo 60 Il lago dei cigni Brocani Srl Tecnica modellazione in cera, microfusione, incisione, smalti Pietre agata, madreperla, tagliate su disegno Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso cm 10,0 x 9,0; gr 99,0 Designer e realizzazione Massimiliano Brocani Tecnica varie da banchetto Pietre opale tagliato su disegno Tipologia anello Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso mm 27,0 x 40,0; gr 20,8 Passi di danza raccontati nell'oro 61 Alberto Ercoli Farella Creazioni Designer e realizzazione Alberto Ercoli Tecnica mista Tipologia pendente Metallo oro rosa, nero, giallo, bianco 62 Il lago dei cigni Pietre diamanti taglio brillante bianchi, neri Misure e peso cm 8,0; gr 24,0 Designer e realizzazione Vincenzo Farella Tecnica lavorazione a mano Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 750°/°° Pietre quarzo, diamanti taglio brillante, corallo, rubino Misure e peso cm 10,0 x 7,0; gr 60,5 Passi di danza raccontati nell'oro 63 Fabio Ghalib Roberto Giansanti Gioielli Designer e realizzazione Fabio Ghalib Tecnica sbalzo, varie da banchetto Pietre zaffiri Tipologia bracciale Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso cm 3,5 x 1,8; gr 76,6 64 Il lago dei cigni Designer e realizzazione Roberto Giansanti Tipologia ciondolo Tecnica varie da banchetto, assemblaggio e traforo, smalti a fuoco Pietre diamanti taglio brillante, zaffiri, rubini Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso cm 5,5 x 3,0; gr 42,1 Passi di danza raccontati nell'oro 65 Gioielleria Orafa Feriozzi Designer e realizzazione Giovanni Feriozzi Tecnica lastra sbalzata e incisa Tipologia spilla Metallo oro, titolo 750°/°° 66 Il lago dei cigni Cristiana Perali Pietre peridoti, ametiste, rubini, zaffiro, quarzi Misure e peso cm 3,5 x 5,0; gr 15,0 Designer e realizzazione Cristiana Perali Tipologia ciondolo Tecnica sbalzo, cesello, varie da banchetto, rodio nero Metallo oro, titolo 750°/°° Pietre non presenti Misure e peso cm 2,5 x 10,2 - h 0,5; gr 29,8 Passi di danza raccontati nell'oro 67 NapolioilPescatoreelasuaSposa Atto I Il molo di Santa Lucia all'imbrunire è affollato di gente.Veronica arriva con sua figlia Teresina, che è corteggiata sia da Giacomo che da Peppo. Ma ella è tutta presa da Gennaro, che sta ancora pescando nella baia. Al suo arrivo scoppiano alcune discussioni, poiché Veronica è molto restia a cedergli Teresina. Alla fine tuttavia Veronica non si oppone. Nel frattempo i due rivali tramano contro Gennaro montando la diceria che egli sia in combutta con il diavolo. Alcune coppie di giovani danzano un vivace ballabile. Teresina e Gennaro si allontanano poi in barca per una passeggiata al chiaro di luna. Scoppia improvvisamente una tempesta. Gennaro viene trovato privo di sensi sulla spiaggia e Teresina risulta dispersa in mare. Quando rinviene Gennaro è tanto disperato da volersi gettare in mare ma l'immagine della Madonna lo fa ritornare in sé. Egli si raccoglie in preghiera fino a quando non giunge un monaco che gli dona un medaglione della Madonna e, dopo averlo benedetto, lo invita a cercare Teresina. Atto II Teresina non è annegata ma è stata trascinata a riva nella Grotta Azzurra. Quando si sveglia, la fanciulla tenta di trovare una via d'uscita ma si imbatte in Golfo, il re del mare che, invaghitosi di lei, la trasforma in una naiade, una ninfa delle acque. Nel frattempo Gennaro, alla ricerca della sua bella, entra nella grotta con la sua barca. Teresina non lo riconosce, anzi tenta di farlo rimanere in quel mondo acquatico. Ma appena Teresina vede il medaglione della Madonna sul petto dell'amato, si ricorda del suo passato e insieme riescono a convincere Golfo a lasciarli andare, dopo che questi ha fatto loro dono di un antico tesoro. Atto III Il popolo napoletano si reca in pellegrinaggio al Santuario di Montevergine e si raccoglie intorno all'immagine della Madonna. Ancora una volta Giacomo e Peppe fanno credere alla gente che Gennaro stia complottando con il diavolo, specialmente dopo il miracolo del ritrovamento di Teresina e del tesoro.Teresina allora chiama il monaco che, benedicendoli, li porta ad un chiarimento. Rappacificati e felici, Gennaro e Teresina si uniscono agli altri nei festeggiamenti, che terminano in un tripudio di danze e di tarantelle. coreografia di August Bournonville; musica di Holger Simon Paulli, Edvard Helsted, Niels Wilhelm Gade, Christian Lumbye; prima rappresentazione a Copenaghen, Teatro Reale Danese, 29 marzo 1842 Vittorio Alfonsi Designer e realizzazione Vittorio Alfonsi Tipologia ciondolo Arte Orafa di Lorenzo Licciardello Tecnica costruzione di gioielleria e successivo assemblaggio Metallo oro giallo, bianco 70 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa Pietre madreperla, diamanti taglio brillante Misure e peso cm 8,5 x 7,0; gr 45,5 Designer e realizzazione Massimo Licciardello Tecnica cesello, sbalzo, traforo Pietre non presenti Tipologia spilla Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso mm 40,5 x 32,7; gr 37,0 Passi di danza raccontati nell'oro 71 Beccacece Gioielli Claudio Costanzi Designer e realizzazione Fabrizio Beccacece Tecnica lavorazione a mano Pietre giada Tipologia centrale per collana Metallo argento, titolo 925°/°° Misure e peso cm 11,0 x 10,0; gr 26,0 72 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa Designer e realizzazione Claudio Costanzi Tipologia anello Tecnica modellazione in cera, microfusione, rifiniture a mano Pietre diamanti taglio brillante, perla australiana Metallo oro Misure e peso cm 3,3 x 2,1; gr 21,1 Passi di danza raccontati nell'oro 73 Francesco Antonelli Il Caleidoscopio di Silvia Sinisi Designer e realizzazione Francesco Antonelli Tecnica varie da banchetto Pietre non presenti Tipologia collana Metallo alluminio, rame verniciati Misure e peso cm 14,0 x 27,0; gr 88,4 74 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa Designer e realizzazione Silvia Sinisi Tecnica varie da banchetto Tipologia anello Metallo oro bianco, giallo, titolo 750°/°° Pietre semipreziose, perla, diamanti taglio brillante Misure e peso cm 3,3 x 2,9 - h 4,4; gr 13,5 Passi di danza raccontati nell'oro 75 Loepp e Nagai Orafi di Massimo Ceretti Designer e realizzazione David Richard Loepp e Yutaka Nagai Tecnica granulazione, ferro battuto Pietre non presenti Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 916°/°°, ferro damascato Misure e peso gr 21,0 76 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa Designer e realizzazione Massimo Ceretti e Roberto Antonacci Tecnica granulazione in oro puro Pietre lapislazzuli Tipologia collana Metallo oro, titolo 750°/°°- 950°/°°- 999°/°° Misure e peso cm 21,0 x 13,0; gr 43,1 Passi di danza raccontati nell'oro 77 RomeoeGiulietta viene indicata come prima rappresentazione quella che si tenne al Teatro Kirov di Leningrado, coreografia di Leonid Lavrovski, musica di Serghei Prokofiev, 11 gennaio 1940 Atto I Scena prima La piazza di un mercato In una piazza diVerona Romeo Montecchio,accompagnato dai fedeli Mercuzio e Benvolio, si diverte con alcune zingare. Arrivano i Capuleti, avversi ai Montecchi, capeggiati dal baldanzoso Tebaldo. Scoppia una rissa tra i membri e i sostenitori delle due famiglie. Il Principe di Verona pone fine alla contesa. Scena seconda Anticamera in casa Capuleti Giulietta gioca con la nutrice ma viene interrotta dai genitori, che la presentano a Paride, un nobile ricco che l'ha chiesta in matrimonio. Scena terza Esterno di casa Capuleti Arrivano gli ospiti per il ballo in casa Capuleti. Vi entrano anche Romeo, Mercuzio e Benvolio, mascherati. Scena Quarta La sala da ballo Romeo e i suoi amici sopraggiungono nel pieno della festa. Il giovane Montecchio rimane incantato dalla bella Giulietta.Tebaldo, che lo riconosce, tenta di allontanarlo, ma interviene Capuleto che gli dà il benvenuto nel suo palazzo. Scena quinta Gli ospiti si allontanano e Capuleto dissuade Tebaldo dall'inseguire Romeo. Scena sesta Balcone di Giulietta Giulietta non riesce a dormire e si affaccia al suo balcone. Romeo le appare improvvisamente. I due giovani si confessano reciprocamente l'amore. II Atto Scena prima Romeo non fa che pensare a Giulietta quando gli viene recapitata una lettera in cui ella acconsente alle nozze. Scena seconda La cappella In segreto gli amanti sono uniti in matrimonio da frate Lorenzo, che spera che la loro unione porrà fine alle contese tra le due famiglie. Scena terza La piazza del mercato Nella piazza c'è molta allegria che viene interrotta da Tebaldo che assale Mercurio, uccidendolo. Romeo allora vendica la morte dell'amico e viene esiliato. III Atto Scena prima La stanza da letto Romeo ha trascorso la notte con la sua bella e all'alba deve partire. Nel momento in cui si allontana, sopraggiungono i genitori di Giulietta con Paride. Giulietta si rifiuta di sposarlo. I genitori, indignati, minacciano di diseredarla. Giulietta si reca da Frate Lorenzo. Scena seconda La cappella Giulietta invoca l'aiuto del frate. Egli le consegna una fiala di sonnifero che la farà sprofondare in un sonno simile alla morte. I genitori allora la seppelliranno nella cappella di famiglia dove sarà raggiunta da Romeo, nel frattempo avvisato. Scena terza La stanza da letto Giulietta acconsente a sposare Paride, ma il mattino seguente quando i genitori entrano con lui, la trovano riversa sul letto, apparentemente senza vita Scena quarta La cripta della famiglia Capuleti Romeo, che non ha ricevuto il messaggio del frate Lorenzo, avendo saputo della morte di Giulietta, si precipita alla sua tomba. Uccide Paride che vegliava il corpo di Giulietta. Credendo morta la sua amata, beve una fiala di veleno. Ma Giulietta si risveglia, trova morto Romeo e si trafigge. Centro Oro di Claudio Bidoli Epifanio Designer e realizzazione Claudio Bidoli Tecnica canna trafilata a mano Pietre ambra Tipologia anello Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso cm 9,0; gr 10,2 80 Romeo e Giulietta Designer e realizzazione Rocco Epifanio Tecnica varie da banchetto Pietre corallo fossile, perla Tipologia pendente Metallo oro bianco, giallo Misure e peso cm 16,0 x 7,0; gr 64,0 Passi di danza raccontati nell'oro 81 G.M. di Giorgio Galeno Designer e realizzazione Giorgio Galeno Elisabetta Cesaretti Tipologia ciondolo 82 Romeo e Giulietta Giovanni Battista Bruno di Belmonte Tecnica varie da banchetto Pietre quarzo, iolite Metallo argento, titolo 925 °/°° Misure e peso cm 7,0 x 7,0; gr 13,3 Designer e realizzazione Giovanni Battista Bruno di Belmonte Tecnica lavorazione a mano, quadrello ispirato al ferro battuto Pietre diamanti taglio brillante, zaffiri, corindoni Tipologia bracciale Metallo oro giallo, titolo 750°/°° Misure e peso cm 20,0 x 5,0; gr 74,2 Passi di danza raccontati nell'oro 83 Laboro di Roberto Mattei L’oro di Caspoli Designer e realizzazione Roberto Mattei Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre vetro Tipologia collier Metallo oro giallo, bianco, verde, argento, ferro dolce ossidato Misure e peso cm 25,0 x 15,0 - h 3 cm 84 Romeo e Giulietta Designer e realizzazione Antonella Caspoli Tipologia collier Tecnica modellazione in cera, microfusione Metallo oro rosso, titolo 750°/°°, argento titolo 999,9°/°° e 925°/°° Pietre perla bianca e grigia Misure e peso cm 25,0 x 13,0 Passi di danza raccontati nell'oro 85 Angelo Marzoli Orogemma di Gemma Fedrizzi Designer e realizzazione Angelo Marzoli Tecnica lavorazione a mano Pietre corniola Tipologia spilla Metallo oro bianco, giallo, titolo 750°/°° Misure e peso cm 6,5 x 3,7; gr 10,0 86 Romeo e Giulietta Designer e realizzazione Gemma Fedrizzi Tecnica Pietre modellazione in cera, microfusione perle Tipologia collana Metallo argento, oro Misure e peso gr 27,0 Passi di danza raccontati nell'oro 87 Piero Pompili Orafo Scultore Sant’Oro Creazioni Designer e realizzazione Piero Pompili Tecnica sbalzo, varie da banchetto Pietre non presenti Tipologia ciondolo Metallo argento, titolo 925°/°° Misure e peso cm 14,0 x 4,0; gr 22,0 88 Romeo e Giulietta Designer e realizzazione Giusy Santoro Tecnica modellazione in cera, microfusione Tipologia collana Metallo oro, titolo 750°/°°° argento, titolo 925°/°°° Pietre ametista, acquamarina Misure e peso gr. 47,85 Passi di danza raccontati nell'oro 89 LaSylphide musica di Jen Schneitzhoeffer, prima rappresentazione a Parigi, Opéra 12 marzo 1832, con la famosa figlia di Filippo, Maria Taglioni, tuttavia quella ancora oggi rappresentata è con la coreografia di August Bournonville, musica di Herman S. Loevenskjold; prima rappresentazione a Copenaghen, Teatro Reale Danese, 28 novembre 1836 Atto I È l'alba del giorno in cui verranno celebrate le nozze tra due giovani contadini scozzesi: James ed Effie. Il futuro sposo dorme su una poltrona. Gli è accanto inginocchiata una Silfide che entra nei suoi sogni, gli gira intorno amorevole e poi lo sveglia con un bacio. James è ancora intontito dal sonno. Giungono nel frattempo i vicini guidati da Gurn, anch'egli innamorato di Effie. Incominciano i preparativi per la festa delle nozze. Effie raggiunge il fidanzato e chiede spiegazioni del suo turbamento. James, allontanando dalla sua mente i propri sogni, la rassicura. Entrano le amiche di Effie con i doni del matrimonio. Dopo un'allegra danza si fa avanti Madge, la fattucchiera del paese, che dopo essere stata malmenata da James, che vede nel suo comportamento i segni di un oscuro presagio, predice alle ragazze il futuro. Sulla mano di Effie è scritto che ella non sposerà James, bensì Gurn. Dopo uno scompiglio generale James rimane solo, assorto nei suoi pensieri. Entra la bella Silfide dalla finestra. Con una danza piena di seduzione convince James a seguirla fuori tra i boschi verdeggianti. Alla fine James cede, rinunciando così al proprio matrimonio con Effie. Arrivano gli ospiti che brindano in onore degli sposi: James è sparito nel nulla. Effie, disperata, si getta piangendo tra le braccia della zia. Atto II È notte. La strega Madge, offesa per gli insulti ricevuti da James, prepara la sua vendetta. Cuoce in un gran calderone un intruglio dentro cui verserà una sciarpa avvelenata. Nasconde lo scialle in una tasca e si allontana alla ricerca di James. Questi vaga con la sua bella nel bosco, inseguendola, senza tuttavia mai riuscire a toccarla. La Silfide gli mostra il suo regno popolato di fiori, di alberi e di uccellini. Gioca con una farfalla e porge delle fragole a un James inebriato da tanta paradisiaca serenità. Entrano altre silfidi che danzano, allettando oltremodo la vista di James. Quando le silfidi spariscono dalla scena, giunge Gurn, che trova il berretto di James e si imbatte in Madge. Spaventato dall'incontro, viene successivamente rassicurato dalla vecchia. Arrivano Effie e la zia. Madge rivela l'amore di Gurn per Effie. La ragazza, sebbene agli inizi riluttante, lo segue, acconsentendo alle nozze. Sopraggiunge James, deluso da un altro tentativo di afferrare la Silfide e questa volta Madge finge di aiutarlo. Gli porge la sciarpa avvelenata con la quale James potrà finalmente catturare la sua bella. Arriva la Silfide, che scorge il velo e se ne innamora. Allora James le intima di inginocchiarsi, poi le cinge più volte il velo attorno alle braccia, riuscendo finalmente a stringerla a sé. Ma la Silfide, a cui sono nel frattempo cadute le ali, ha perso i suoi poteri e muore, tra le braccia delle sue compagne che, accorse nel frattempo, la portano lontano in corteo. James crolla a terra disperato mentre in lontananza si intravede la scena del festeggiamento del matrimonio tra Effie e Gurn. Cala il sipario su James esanime, sovrastato dal ghigno beffardo di Madge. Creazioni in oro Cesarini Fanuele dal 1905 Designer e realizzazione Andrea Cesarini Tecnica lavorazione a mano Pietre diamanti taglio brillante, perla Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso mm 20,0 x 20,0; gr 20,4 92 La Sylphide Designer e realizzazione L’esagono Tecnica Pietre modellazione in cera, microfusione diamanti, taglio brillante Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso cm 6,0 x 4,0; gr 14,0 Passi di danza raccontati nell'oro 93 Jocalis di C. Fusaro e A. Acciaccarelli Designer e realizzazione Alessandro Acciaccarelli Tecnica lavorazione a mano Pietre rubini Tipologia spilla Metallo oro Misure e peso cm 8,0 x 3,5; gr 24,4 94 La Sylphide Isabella Maggiorani Designer e realizzazione Federica Ferro lastra traforata, varie da banchetto Pietre non presenti Tipologia spilla Metallo oro giallo, bianco Misure e peso cm 10,5 x 6,5; gr 15,0 Tecnica Passi di danza raccontati nell'oro 95 Marco Minelli Opus Aureum di Bruno Rinaldi Designer e realizzazione Marco Minelli Tecnica mista Pietre non presenti Tipologia bracciale Metallo vetro, pallina da ping pong Misure e peso cm 14,0 x 8,0; gr 293,0 96 La Sylphide Designer e realizzazione Bruno Rinaldi Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre non presenti Tipologia orecchini Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso cm 6,2 x 1,4; gr 11,0 Passi di danza raccontati nell'oro 97 Luigi - Luca Vichi Riccardo Zannetti Designer e realizzazione Luigi - Luca Vichi Tecnica cesello, incisione, varie da banchetto Pietre non presenti Tipologia ciondolo Metallo oro giallo, rosa Misure e peso cm 6,7 x 6,0; gr 26,0 98 La Sylphide Designer e realizzazione Riccardo Zannetti Tecnica lavorazione a mano Pietre non presenti Tipologia orologio Metallo acciaio, argento; cinturino in squalo Misure e peso mm 42,5 x 11,5 Passi di danza raccontati nell'oro 99 LoSchiaccianoci coreografia di Lev Ivanov; musica di Piotr Ilych Ciaikovski, prima rappresentazione a Pietroburgo, Teatro Marijinskj, 18 dicembre 1892 Atto I È la sera della vigilia di Natale. Nella casa del borgomastro i figli Clara e Fritz stanno adornando un abete che campeggia nella sala. Arrivano gli invitati, tra cui molti bambini. Uno strano personaggio abbigliato di nero e con una benda su un occhio, Drosselmeyer, ha portato con sé molti doni per i fanciulli. Organizza persino un divertente teatro dei burattini. Al momento della consegna dei regali, Clara riceve uno Schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz in un moto di gelosia butta a terra, rompendolo. Drosselmeyer rassicura la piccola, provvedendo a riparare il balocco. La festa culmina tra i giochi dei bambini e una bella danza del nonno. Gli ospiti vanno via e Clara, in preda alla felicità, si addormenta abbracciata al suo Schiaccianoci. In sogno tutto incomincia a crescere: la stanza, l'albero, i giocattoli! Lo Schiaccianoci mette in fuga un esercito di topi e subito dopo si trasforma in un bel principe. Egli prende per mano Clara e la conduce con sé nel suo regno.Trainati da una slitta, in mezzo a boschi incantati, inizia il viaggio di Clara. Fiocchi di neve danzano spumeggianti attorno a loro. Atto II La Fata Confetto dà il benvenuto ai due giovani. Inizia una grande festa alla quale prendono parte diversi personaggi provenienti dalle fiabe. Alla fine una danza dei fiori chiude questa sorta di parata. La Fata Confetto (o Clara, a seconda delle versioni) danza con il principe. All'apoteosi finale il bel sogno svanisce e Clara si sveglia con il suo Schiaccianoci tra le braccia. Alternatives Laboratorio di Oreficeria di Vincenzo Villani Designer e realizzazione Rita Marcangelo Tecnica traforo, tecnica mista Pietre non presenti Tipologia spilla Metallo argento, seta, acrilici Misure e peso cm 12,0 x 12,0; gr 15,0 102 Lo Schiaccianoci Designer e realizzazione Susanna Ongaro Tecnica lavorazione a mano non presenti Tipologia girocollo Metallo oro Misure e peso gr 60,0 Pietre Passi di danza raccontati nell'oro 103 Tito Livio Negri Occhiuzzi Designer e realizzazione Tito Livio Negri Tecnica varie da banchetto Tipologia collana Metallo oro, argento, alluminio 104 Lo Schiaccianoci Pietre diamante taglio brillante, zaffiri, lapislazzuli Misure e peso cm 9,0; gr 82,1 Designer e realizzazione Giovanni Occhiuzzi Tecnica varie da banchetto ametista Tipologia anello Metallo argento, oro Misure e peso mm 40,0 x 20,0 - h 30; gr 18,6 Pietre Passi di danza raccontati nell'oro 105 Opificio Orafo Mirra Palleschi Artigiani Orafi Designer e realizzazione Alessandro Mirra Tecnica lavorazione a lastra traforata a mano Pietre diamanti taglio brillante Designer e realizzazione Fabio Palleschi Tecnica tuboring, nodi tradizionali Pietre turchesi, lapislazzuli, perle Tipologia orecchini Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso mm 14,0 x 14,0; gr 6,3 Tipologia anello Metallo argento, oro Misure e peso cm 5,0 x 5,0; gr 10,7 106 Lo Schiaccianoci Passi di danza raccontati nell'oro 107 Corrado Sacchi Giselda Salvo Gioielleria Designer e realizzazione Corrado Sacchi Tecnica modellazione in cera, microfusione Pietre cristallo di rocca, onice Tipologia collana Metallo oro, titolo 750°/°° Misure e peso cm 5,5 x 5,5; gr 35,0 108 Lo Schiaccianoci Designer e realizzazione Andrea Mastrolorenzi lavorazione a mano su lastra d'argento Pietre non presenti Tipologia ciondolo Metallo argento, titolo 925°/°° Misure e peso cm 4,5 x 4,5 ; gr 16,0 Tecnica Passi di danza raccontati nell'oro 109 Ubaldo Tenti Designer e realizzazione Ubaldo Tenti Tecnica varie da banchetto Pietre non presenti Tipologia ciondolo Metallo oro, titolo 750°/°°, noce Misure e peso cm 4,5 x 2,7 - h 1,2; gr 11,5 110 Lo Schiaccianoci La danza è una poesia muta; la poesia è una danza parlata. (Simonide) Tempio di Adriano Mostra Desideri Preziosi 2005 - Passi di danza raccontati nell’oro Progetto architettonico: Massimo Domenicucci A Vetrine orafi ed argentieri “Vetrine dei desideri” B Età dei desideri C Oscar dei desideri D Scuola dei desideri 1 2 3 4 Esibizioni artistiche Struttura sospesa Cataloghi Video Simbolo dell'esposizione un grande nastro rosso, lucido, circolare, dinamico, sospeso, percorso ideale a partire dalla pedana ovale dedicata alle esibizioni, per terminare la sua evoluzione al livello superiore dedicato all' “Oscar dei Desideri”. In tondo, come danzassero, nove “diaframmi traslucidi", uno per ogni balletto, ospitano le vetrine con le opere realizzate per la mostra. Le loro pareti riflettenti sono utilizzate per l'esposizione di testi ed immagini dedicati alla danza. Giovani orafi, scuole pubbliche e private, occupano specifici settori, alternandosi a realizzazioni grafiche su varie superfici - video proiezioni - installazioni sonore. Vetrina dei Desideri La bella addormentata nel bosco Acchioni Via Borgo Garibaldi, 31 00041 ALBANO LAZIALE (RM) Tel. Fax 06.9324345 [email protected] - www.riflessidonna.it Arte Orafa Belfiore Via Servilio IV, 10 B - 00178 ROMA Tel. Fax 06.7187587 [email protected] - www.stefanobelfiore.it Fabio Cappelli Viale degli Ammiragli, 112 - 00136 ROMA Tel. Fax 06.39729082 [email protected] Fioretti Gioielli di Marcello Fioretti Via Tenuta del Cavaliere, 1 00012 GUIDONIA (RM) Tel. 06.60501120 - Fax 06.60501121 [email protected] - www.fiorettigioielli.it XIII Mostra di Argentieri e Orafi romani La Pepita di Fulvia Vicini Via IV novembre 4 00043 CIAMPINO (RM) Tel. Fax 06.7917374 [email protected] Laboratorio Orafo Paolo De Pieri Via Ettore Romagnoli 48 - 50 00137 ROMA Tel. Fax 06.86801423 Barbara Morano Via delle Costellazioni 305 00144 ROMA Tel. Fax 06.5291759 [email protected] - www.bmgioielli.it Reseda Orrù Via Furio n. 14 - 00049 Velletri (RM) Tel. Fax 06.9632639 [email protected] - www.reseda.it Excelsior Gentileschi Via Baccina 38, B/C - 00184 ROMA Tel. Fax 06.6796144 [email protected] - www.gentileschi.net Ansuini 1860 Palazzo Massimo Corso Vittorio Emanuele, 151 00186 ROMA Tel 06.68806909 - Fax 06.6868835 [email protected] - www.ansuini.it Giòlelli Via Mameli, 1 - 00058 S. MARINELLA (RM) Tel. Fax 0766.520180 [email protected] - www.giolelli.it Massimo Cinti Orafo Via Stimigliano, 4 - 00199 ROMA Tel 06.86218932 - Fax 06.233225632 [email protected] Elio Maresci Gioielli Via Niso, 48 - 00181 ROMA Tel. Fax 06.7820790 Forlenza dal 1960 Via Tagliamento, 79 - 00198 ROMA Tel 06.8557985 - Fax 06.8555343 [email protected] Pandora Via dell'Orso, 83 -84 - 00186 ROMA Tel. Fax 06.6896364 [email protected] www.pandoragioielli.com Don Chisciotte Gori Giòielli Via Cavour, 67 00048 NETTUNO Tel. Fax 06.9888345 [email protected] Pierpaolo Ardigò Creazione Gioielli Via Arno, 2 b - 00198 ROMA Tel. Fax 06.8540611 [email protected] Litas Srl Via Rocca Priora, 27/31 00179 ROMA Tel. Fax 06.78346127 Aurea Aetas Vallicella Vicolo del Governo Vecchio n. 53 00186 ROMA Tel. Fax 06.6861840 [email protected] MarcoAurelio Gioielli Via del Pellegrino, 48 - 00186 ROMA Tel. Fax 06.6865570 [email protected] www.marcoaurelio.it Clò Via dell'Orso 73 - 00186 ROMA Tel. 06.6874740 [email protected] - www.clo.cc Milù Via Corso Vittorio Emanuele, 25 00040 NEMI (RM) Tel 06.9368221 [email protected] Fausto Maria Franchi Via del Clementino, 98/100 - 00186 ROMA Tel 06.6871558 - Fax 06.6832988 [email protected] - www.fmfranchi.com Orafi Saccares Via Garigliano, 13 - 00198 ROMA Tel 06.8417082 Giselle Riccardo Alfonsi Via Vittoria, 80 - 00187 ROMA Tel. Fax 06.69380447 [email protected] www.riccardoalfonsi.it Il Carato di Emanuela Di Nicola Via Baldassarre Longhena, 60/62 00163 ROMA Tel. Fax 06.66156311 [email protected] La Grande Officina Via dei Sabelli, 165 b - 00185 ROMA Tel 06 4450348 Carlo Luciani Creation Via S. Arcangelo di Romagna, 35/D 00127 ROMA Tel. Fax 06.52372456 Oro Officina Srl Via degli Olmetti, 36 - 00060 FORMELLO (RM) Tel. Fax 06.90400169 [email protected] - www.oro-officina.com Alessandra Pallotti Via Menotti Garibaldi 72 - 00049 Velletri (RM) Tel 06.9638059 Pucci Gioielli d’Arte Via del Boschetto, 135 - 00184 ROMA Tel. Fax 06 4742794 AFM Tassone Laboratorio Orafo Via Camilla, 45 - 00181 ROMA Tel 06.9375375 - Cell. 339.6397011 [email protected] www.francyeilsole.com Il lago dei cigni Roberto Giansanti Gioielli Piazza Cuba, 12 - 00198 ROMA Tel. Fax 06.8413863 Gioielleria Orafa Feriozzi Via delle Vergini, 17/17b 00187 ROMA Tel. Fax 06.679843 Cristiana Perali Via dei Banchi Vecchi, 60 - 00186 ROMA Tel. Fax 06.68802907 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa Vittorio Alfonsi Via Cesare Pascarella, 57 00153 ROMA Tel. Fax 06.5882018 Arte Orafa di Lorenzo Licciardello Via dei Serpenti, 31 - 00184 ROMA Tel. Fax 06.4881002 [email protected] www.arteorafa-licciardello.it L’Oro di Caspoli Via Giuseppe Calandrelli, 45 00039 ZAGAROLO (RM) Tel. Fax 06.9525281 [email protected] Angelo Marzoli Via del Corso, 315 - 00186 ROMA Tel 06.6789457 - Fax 06.6784955 Claudio Costanzi Via Torino, 7 - 00184 ROMA Tel 06.4884416 Piero Pompili Orafo Scultore V.le Massimo D'Azeglio, 9 00047 MARINO (RM) Tel 06.9387800 Francesco Antonelli Via Conca D'Oro, 100 - 00141 ROMA Tel. Fax 06.87186117 [email protected] - www.afgold.it Il Caleidoscopio di Silvia Sinisi Via Luca della Robbia , 1 - 00153 ROMA Tel 06.5744923 - Fax 06.4466410 Brocani Srl Via Borgognona, 26 - 00187 ROMA Tel. Fax 06.6789686 [email protected] - www.brocani.com Orafi di Massimo Ceretti Via Santa Apollaria, 11 00139 ZAGAROLO (RM) Tel. Fax 06.9525438 [email protected] Fabio Ghalib Via di Pietra, 86 - 00186 ROMA Tel 06.6789753 - Fax 06.69292390 [email protected] Laboro di Roberto Mattei Viale dell'Unione, 80 00012 GUIDONIA (RM) Tel. Fax 0774.346655 [email protected] Orogemma di Gemma Fedrizzi Via della Rotonda, 11/A - 00186 ROMA Tel. Fax 06.6893094 Loepp e Nagai Via dei Barbieri, 24 - 00186 ROMA Tel. Fax 06.68803778 [email protected] Farella Creazioni Via di Casalotti, 158 - 00166 ROMA Tel. Fax 06.61550318 Giovanni Battista Bruno di Belmonte Via Famagosta, 16 - 00192 ROMA Tel. Fax 06.39743159 [email protected] Beccacece Gioielli Piazza del Parlamento, 35 - 00186 ROMA Tel 06.6873647 Angelo Baldini Via San Pantaleo Campano, 26 - b 00148 ROMA Tel. Fax 06.65740036 [email protected] Alberto Ercoli Via dei Bergamaschi, 57 - 00186 ROMA Tel. Fax 06.6784889 G.M. di Giorgio Galeno Via Ancona, 31 - 00198 ROMA Tel. Fax 06.44250115 [email protected] Romeo e Giulietta Sant’Oro Creazioni Via dè Delfini, 22 - 00186 ROMA Tel 06.69920260 [email protected] La Sylphide Creazioni in Oro Cesarini Via Buonarroti, 29 - 00185 ROMA Tel. Fax 06.4467344 Fanuele dal 1905 Via Appia Nuova, 31 - 00183 ROMA Tel. Fax 06.7001901 [email protected] - www.fanuele.it Jocalis Via Veronica Gambara, 6F - 00137 ROMA Tel. Fax 06.86896678 [email protected] - www.jocalis.com Centro Oro di Claudio Bidoli Via Col di Lana, 41 - 00043 CIAMPINO (RM) Tel 06.79321569 - Fax 06.7916948 [email protected] - www.centroro.it Isabella Maggiorani Via Claudio Monteverdi, 16b 00198 ROMA Tel. Fax 06.85351470 Epifanio Via Piè di Marmo 35 - 00186 ROMA Tel. Fax 06.6990007 [email protected] www.epifaniorocco.it Marco Minelli Via Leopardi, 30 - 00185 ROMA Tel 06.4872574 [email protected] www.marcominelli.com Opus Aurem di Bruno Rinaldi Via Alberese, 36 - 00149 ROMA Tel. 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Fax 06.5781302 [email protected] Ubaldo Tenti Via Roma, 7 - 00047 MARINO (RM) Tel 06.93668149 Desideri Preziosi regesto Desideri Preziosi 2004 Progetto architettonico: Massimo Domenicucci 2004 “Gioiello, Sogno Poetico” Oscar dei Desideri assegnato a Vito Riviello, poeta concorso, “Al suo bel collo, candido, gentile” 2003 “Adriano nella Roma di Yourcenar” Oscar dei Desideri assegnato a Dacia Maraini, scrittrice concorso, ciondolo, “Adriano e Yourcenar uniti in un unico sentiero” 2002 “Il volto del gioiello” Oscar dei Desideri assegnato a Laura Biagiotti, stilista concorso, “Una collana per la Gioconda” 2001 “Odissea nel... gioiello” Oscar dei Desideri assegnato a Marilena Mosco, direttrice del Museo degli Argenti di palazzo Pitti concorso, “Un anello verso al futuro” 2000 “Omaggio a Benvenuto Cellini nel cinquecentesimo anniversario della nascita” Oscar dei Desideri assegnato a On. Giovanna Melandri, ministro dei Beni Culturali concorso, orecchini, “Omaggio alla saliera di Benvenuto Cellini” 1999 “L'aria, l'acqua, il cielo, la terra . . . e gli orafi romani” Oscar dei Desideri assegnato a Fulco Pratese, presidente del WWF concorso, “I quattro elementi della natura cinti in una fibbia” 1998 “Roma in un gioiello” Oscar dei Desideri assegnato a On. Francesco Rutelli, sindaco di Roma concorso, “Roma in un bracciale” 1997 “Il gioiello canta la Divina Commedia” Oscar dei Desideri assegnato a On. Walter Veltroni, ministro dei Beni Culturali concorso, “Una spilla canta la Divina Commedia” 1996 “Gioielli in fiaba” concorso, “Una fiaba come pettorale” 1995 “Un omaggio a Fellini” concorso, “Un ciondolo secondo Fellini” 1994 “Immaginifico berniniano” concorso, “Una spilla nell'immaginifico berniniano” 1993 “Alle soglie del 2000” concorso, “Un bracciale alle soglie del 2000”